Facciamo Scuola L'educazione in Italia ai tempi del Covid-19 - Con il contributo di - AIS Seguimi onlus

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Facciamo Scuola L'educazione in Italia ai tempi del Covid-19 - Con il contributo di - AIS Seguimi onlus
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Facciamo
Scuola
L’educazione in Italia
ai tempi del Covid-19

               Con il contributo di
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Facciamo Scuola
L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

A cura di:
Elena Caneva, Martina Albini, Valentina Esposito, Eleonora Mattacchione
WeWorld Onlus

Coordinamento WeWorld Onlus:
Andrea Comollo (Responsabile Dip.to Comunicazione)
Elena Caneva (Coordinatrice Area Advocacy nazionale, Policy e Centro Studi)
Eleonora Mattacchione (Intern Centro Studi)
Greta Nicolini (Responsabile Ufficio stampa)
Martina Albini (Junior Advocacy Officer)
Sabrina Vincenti (Project Manager Programmi Italia)
Stefano Piziali (Responsabile Dip.to di Advocacy Policy e Partnership)
Tiziano Codazzi (Specialista Comunicazione)
Valentina Esposito (Intern Centro Studi)
Valerio Pedroni (Coordinatore Programmi Italia)

Progetto grafico e impaginazione: Marco Binelli

Fotografie: Arianna Arcara, Giovanni Diffidenti e Pietro Lo Casto

La pubblicazione è disponibile on line su www.weworld.it

Realizzato da: WeWorld Onlus
www.weworld.it

Sedi principali in Italia:
Milano, via Serio 6
Bologna, via F. Baracca 3

Distribuzione gratuita. I testi contenuti in questa pubblicazione possono essere riprodotti solo citandone la fonte.
La presente pubblicazione è stata completata nel mese di febbraio 2022.

Con il contributo di
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Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

            I N Dic e

            Introduzione3

            Capitolo 1. Pandemia e povertà educativa: acceleratori di disuguaglianze           4
                                1.1 L’intreccio tra povertà educativa e povertà economica       4

                                1.2 Competenze a rischio                                        5

                                1.3 L’abbandono scolastico pregiudica il futuro dei giovani     7

            Capitolo 2. Un mondo digitale                                                      9
                                2.1 Il digital divide: a che punto è l’Italia                   9

                                2.2 Dai banchi agli schermi: la DaD                            10

                                2.3 Interconnessi o iperconnessi? I rischi del digitale        12

                                2.4 Digitale: istruzioni per un (buon) uso                     14

            Capitolo 3. Crescere e stare bene: oltre la scuola                                 17
                                3.1 Non si impara solo a scuola                                17

                                3.2 Occhio alla salute                                         18

                                3.3 La scuola che vorremmo                                     20

            Capitolo 4. Nuovi orizzonti: uno sguardo dopo la pandemia                          23
                                4.1 Bambini e bambine al centro                                23

                                4.2 Tre proposte per la scuola che vorremmo                    25

            Conclusioni. Adesso è il momento di ripartire                                      29

            Bibliografia 32

                                                                                                     1
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Introduzione

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Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

Int rod u zi o n e

Garantire un’educazione inclusiva e di                     A due anni dall’inizio dell’emergenza         sempre stata omogeneità territoriale
qualità ha benefici non solo sui singoli,                  pandemica, appare rilevante riflettere        in questo tipo di interventi. Le stes-
ma anche sulla società nel suo com-                        sui risvolti ormai evidenti, ma anche         se scuole hanno proceduto in ordine
plesso. Lo sviluppo di un paese, infatti,                  sulle conseguenze di lungo periodo,           sparso, con alcune più attrezzate e
dipende in grande misura dal capitale                      che interesseranno prevalentemente            già formate in maniera adeguata sul-
umano delle sue cittadine e dei suoi                       le nuove generazioni. Con l’arrivo del-       la didattica a distanza e altre meno
cittadini e, quindi, dalle opportunità                     la pandemia da Covid-19 e la chiusu-          (Censis, 2021).
di apprendere e di fare esperienze                         ra delle scuole, milioni di bambini/e e       Le conseguenze degli ultimi due anni
che vengono loro offerte. Purtroppo,                       ragazzi/e sono rimasti a casa in didat-       scolastici vissuti in DaD, e con limitata
la scuola italiana, e in generale il com-                  tica a distanza. A livello europeo, l’Ita-    interazione sociale, iniziano a essere
parto dell’istruzione, presentano da                       lia si posiziona in cima alla classifica      in parte visibili e misurabili, sia per
tempo problematiche strutturali e si-                      per periodi di DaD più prolungati (si         quanto riguarda la perdita di compe-
stemiche che si sono aggravate con la                      veda capitolo 3). Lato scuola, anche          tenze cognitive sia per il benessere a
pandemia e i prolungati periodi di di-                     la prontezza di reazione di docenti e         tutto tondo di bambini/e e ragazzi/e.
dattica a distanza. Un primo indicato-                     dirigenti nell’implementare soluzioni         In questo rapporto, dunque, WeWorld
re della situazione in Italia è dato dalla                 digitali efficaci si è rivelata essenziale.   ha voluto analizzare i dati attualmen-
spesa pubblica in istruzione, tra le più                   Le scuole che sono riuscite ad affron-        te a disposizione con l’obiettivo di
basse d’Europa: nel 2018 si attestava                      tare nel migliore dei modi la DaD “for-       restituire un quadro il più possibile
al 4% del PIL (Istat, 2021a) e nel 2019                    zata” sono quelle in cui la transizione       esaustivo e completo della situazione
al 3,6%, contro una media OCSE del                         verso una didattica digitale integrata        dell’educazione in Italia a seguito del-
5% (OECD, 2020a).                                          era già in atto (Agasisti, 2021).             la pandemia. L’analisi è stata arricchita
La mancanza di fondi e di una visione                      L’emergenza pandemica, come ormai             da interviste a esperti ed esperte del
lungimirante in grado di intendere la                      noto, ha agito da amplificatore del-          settore educativo, e dalla raccolta di
spesa in educazione come un inve-                          le disuguaglianze. Le varie chiusure          buone pratiche. Si tratta nel primo
stimento sul futuro del paese hanno                        delle scuole hanno avuto un impatto           caso di testimonianze raccolte in al-
prodotto svariate criticità. Lo stato                      maggiore sui bambini/e e i ragazzi/e          cuni incontri organizzati nella prima-
inadeguato degli edifici in termini di                     che vivono in case sovraffollate, che         vera del 2021 in cui si è riflettuto sul
sicurezza e accessibilità, la scarsa at-                   erano impossibilitati a svolgere la           futuro della scuola dopo la pandemia,
tenzione dedicata alla fascia d’età 0-6                    didattica a distanza per mancanza di          mettendo in luce criticità e potenzia-
anni, le difficoltà nella progettazione                    dispositivi digitali, di accesso alla rete    lità della stessa (cfr. WeWorld (2021),
tra scuola ed extra-scuola, la man-                        veloce e/o di supporto famigliare.            La scuola che verrà); nel secondo caso
canza di incentivi all’innovazione (ad                     La pandemia ha anche inciso sulla             di alcune esperienze di applicazione
esempio didattica, tecnologica, labo-                      sfera sociale, psicologica, emotiva e         di nuove metodologie sperimentali
ratoriale), la disomogenea offerta di                      relazionale di bambini/e e ragazzi/e.         a livello nazionale, che hanno sapu-
formazione e corsi di aggiornamento                        L’interruzione della scuola e di tutte le     to adattarsi velocemente al contesto
per le/gli insegnanti sono solo alcune                     attività extra-scolastiche che concor-        pandemico, reagendo in maniera effi-
delle carenze della scuola e del mondo                     rono allo sviluppo delle loro compe-          cace e tempestiva. Il rapporto si chiu-
dell’educazione italiani. Basti pensare                    tenze ha significato per molti l’assenza      de con alcune proposte politiche che
che il 46% degli studenti italiani è                       totale di relazioni sociali e stimoli.        WeWorld ritiene fondamentali per la
iscritto in una scuola che non possie-                     In alcuni contesti, la presenza di una        scuola di oggi e domani, perché a tut-
de un certificato di agibilità e occu-                     consolidata rete territoriale di agenzie      te e a tutti sia garantita un’educazio-
pazione (Istat, 2018) o che in più del                     educative (la comunità educante) ha           ne di qualità come diritto e strumento
76% delle scuole italiane viene usato                      supportato la popolazione under 18            di emancipazione, precondizione per
l’approccio tradizionale della lezione                     in questa difficile fase, sia durante i       lo sviluppo umano.
frontale, senza alcuna innovazione                         mesi di chiusura, sia durante la scuola,
didattica (OECD, 2020b).                                   sia nei mesi estivi. Tuttavia, non vi è

                                                                                                                                                3
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Capitolo 1. Pandemia e povertà educativa: acceleratori di disuguaglianze

Cap i to lo 1 .
Pa n de m i a e p overtà educat iva:
acc e l e r ato r i d i dis ug uag lianz e

Per tracciare un quadro il più possibile    1.1                                               genitori hanno livelli d’istruzione più
esaustivo e completo della situazione       L’intreccio tra povertà                           bassi. Questo si traduce in un minore
dell’educazione in Italia a seguito del-    educativa e povertà                               supporto nello studio, scarse risorse
la pandemia, è necessario analizzare        economica                                         culturali e sociali che la famiglia può
lo stato della povertà educativa degli                                                        offrire, talvolta in un minore valore
studenti e delle studentesse.               La povertà educativa è un fenome-                 attribuito all’educazione. Esiste, dun-
Tuttavia, misurare la povertà educati-      no complesso che riguarda diverse                 que, un rapporto diretto tra povertà
va è una questione complicata, trat-        dimensioni (opportunità culturali,                economica e povertà educativa, e le
tandosi di un fenomeno multidimen-          scolastiche, relazioni sociali, attività          differenze tendono a perpetuarsi
sionale e complesso. Per analizzarla,       formative). Un primo e fondamentale               da una generazione all’altra: figli/e
spesso si tende a focalizzarsi sui dati     fattore da considerare per studiare e             con entrambi i genitori laureati, ad
relativi alle competenze degli studenti     comprendere la povertà educativa è la             esempio, si laureano più facilmen-
e delle studentesse, e ai tassi di ab-      povertà economica.                                te di figli/e di genitori con un basso
bandono. Questi dati sono fondamen-         La povertà di reddito delle famiglie,             livello d’istruzione e che dispongono
tali per comprendere il fenomeno, ma        infatti, si riverbera sui figli in aspetti        di un reddito inferiore (cfr. WeWorld
non sufficienti.                            pratici: difficoltà ad acquistare libri           (2018), WeWorld Index 2018).
Per questa ragione, il capitolo 1 del       e materiale scolastico, vivere in abi-            Con la pandemia, la povertà econo-
rapporto si concentra sui suddetti          tazioni sovraffollate e prive di spazi            mica in Italia è tornata a crescere,
dati, mentre nei capitoli 2 e 3 si ap-      ad hoc per lo studio, non possedere               raggiungendo il livello più elevato dal
profondiscono dimensioni altre, ma          un device per la didattica a distanza             2005 (Istat, 2021b). Dopo il migliora-
ugualmente fondamentali per com-            e per tutte quelle attività che lo ri-            mento del 2019, nel 2020 la quota di
prendere a tutto tondo il fenomeno          chiedono; ma anche non poter fruire               famiglie italiane che si trovano in con-
della povertà educativa (e dunque lo        di attività extrascolastiche culturali            dizione di povertà assoluta1 è risalita
stato dell’educazione in Italia): il tema   e/o sportive, come andare al cinema
del digitale, diventato ancor più ur-       o al teatro, praticare uno sport, ecc.            1 Sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le per-
gente in epoca di pandemia, e quello        Inoltre, poiché vi è un legame tra po-            sone che non possono permettersi le spese minime per con-
                                                                                              durre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è
del benessere degli studenti.               vertà economica e bassa istruzione,               assolutamente poveri è definita da Istat attraverso il paniere di
                                                                                              povertà assoluta. Questo comprende l’insieme di beni e servizi
                                            bambine e bambini provenienti da fa-              che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali (es. le
                                                                                              spese per la casa, quelle per la salute e il vestiario). L’entità di
                                            miglie povere sono anche quelli i cui             queste spese varia in base alla dimensione della famiglia, alla
                                                                                              sua composizione per età, alla ripartizione geografica e alla di-
                                                                                              mensione del comune di residenza.

      L a p ov ertà educat i va
      Una persona è soggetta a povertà educativa quando viene privato del suo diritto ad ap-
      prendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e
      talenti. La povertà educativa non riguarda dunque solo il diritto allo studio, ma anche l’ac-
      cesso a molteplici opportunità educative, da quelle connesse con la fruizione culturale
      al diritto al gioco e alle attività sportive (come stabilito dalla Convenzione sui Diritti
      dell’Infanzia e dell’Adolescenza, CRC).

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                                                                        In Italia attualmente

                                                                        1.337.000 under 18
                                                                        vivono in povertà assoluta
                                                                        Fonte: Istat, 2021b

al 7,7% (contro il 6,4% del 2019), per                                da contesti di disagio accumulino più                                 1.2
un totale di 2 milioni di famiglie (ibid.).                           carenze e lacune dei coetanei in con-                                 Competenze a rischio
La povertà delle famiglie è legata al                                 dizioni socio-economiche migliori, e
numero dei componenti: nel 2020                                       dunque rimangano esclusi da una se-                                   La cosiddetta “dispersione implici-
la condizione delle famiglie con figli                                rie di esperienze fondamentali per la                                 ta” è purtroppo cresciuta durante
è peggiorata, e in misura maggiore                                    loro crescita personale. Queste dise-                                 il periodo della pandemia.
tra quelle con più di tre componenti                                  guaglianze nell’accesso e nella fruizio-                              Il tasso di dispersione implicita in
(l’incidenza di povertà assoluta è del                                ne di esperienze formative si possono                                 Italia è infatti passato dal 7% (re-
9,3% per le famiglie con un solo figlio                               acuire ulteriormente nei periodi in cui                               lativo al 2019)4 al 9,5% del 2021
minore, del 22,7% per quelle che ne                                   il regolare svolgimento delle lezioni                                 e i risultati delle recenti prove
hanno da tre in su - e tra le famiglie                                scolastiche non è garantito, come il                                  Invalsi (2021a) offrono una prima
monogenitore). Guardando ai dati re-                                  periodo estivo e i recenti periodi di                                 (ma già molto indicativa) misura
lativi alla sola componente minorile,                                 DaD.                                                                  del tracollo subito, soprattutto
in Italia attualmente 1 milione e 337                                 Nonostante la povertà educativa ri-                                   alle superiori di I e II grado.
mila under 18 vivono in povertà asso-                                 guardi diversi aspetti e si manifesti in                              A confronto con la media dei coe-
luta (13,5%, rispetto al 9,4% degli in-                               svariati modi, viene tradizionalmente                                 tanei dei paesi OCSE, gli studenti
dividui a livello nazionale)2. Rispetto al                            misurata attraverso l’analisi di alcuni                               e le studentesse italiani/e della
2019 le condizioni di bambini/e e ra-                                 indicatori, in particolare il livello di                              secondaria di II grado mostravano
gazzi/e peggiorano (da 11,4% a 13,5%                                  competenze scolastiche acquisite e                                    delle lacune già nel 2018, anno
a livello nazionale) (ibid.).                                         il tasso di abbandono scolastico pre-                                 delle ultime rilevazioni PISA: il
La povertà educativa dipende, oltre                                   coce. Questi due indicatori risultano                                 punteggio medio dei paesi OCSE
che dalle condizioni socio-economi-                                   particolarmente utili per avere un                                    nelle competenze in lettura dei
che e culturali delle famiglie, anche                                 quadro, seppur non esaustivo3, della                                  quindicenni era di 497 punti,
dal contesto e dalle opportunità pre-                                 povertà educativa.                                                    mentre quello italiano di 476; in
senti nel territorio in cui si vive. Per                                                                                                    scienze, contro una media OCSE
esempio, la presenza di servizi educa-                                                                                                      di 489 punti, quella italiana era di
tivi per la prima infanzia e della pos-                                                                                                     4685 (OECD, 2018).
sibilità di usufruire del tempo prolun-                                                                                                     Per quanto concerne le scuole
gato o del dopo-scuola, la presenza                                                                                                         secondarie di I grado, i risulta-
e/o la gratuità della mensa scolastica,                                                                                                     ti suggeriscono che il calo nelle
i livelli di disponibilità e velocità della                                                                                                 competenze ha riguardato tutta
connessione a Internet, così come l’in-                                                                                                     la penisola in maniera trasversale, ma
sieme dell’offerta sportiva e culturale                                                                                                     allo stesso tempo permangono ampie
disponibile incidono sulle possibilità                                                                                                      differenze tra regioni, con alcuni terri-
di bambini/e e giovani di non cadere                                                                                                        tori (Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria
in povertà educativa. Se la famiglia                                                                                                        e Campania) dove più del 60% degli
non possiede le risorse necessarie a
far fronte a queste mancanze, il ri-                                  3 Questi due indicatori restituiscono un quadro della disper-
                                                                                                                                            4 Nel 2020 le rilevazioni non sono state effettuate a causa
                                                                                                                                            dello scoppio della pandemia. Per maggiori informazioni su
schio è che bambini/e provenienti                                     sione scolastica (implicita ed esplicita) una delle componenti
                                                                      della povertà educativa. Tuttavia, come accennato, la povertà
                                                                                                                                            come viene calcolata la dispersione implicita si veda https://
                                                                                                                                            www.invalsiopen.it/wp-content/uploads/2019/10/Editoriale1_
                                                                      educativa si manifesta anche nella carenza o impossibilità di         ladispersionescolasticaimplicita.pdf
                                                                      partecipare ad attività esperienziali, relazionali, sportive e cul-
2 A questi dobbiamo aggiungerne, sempre secondo l’Istat, 2            turali. Per questo motivo, nel presente Rapporto vengono con-         5 In matematica le differenze risultavano meno marcate: la
milioni e 300 mila che vivono in povertà relativa, alcuni dei quali   siderati anche altri indicatori che possono indicare situazioni di    media OCSE si attestava a 489, mentre quella italiana era di
stanno cadendo in povertà assoluta (ibid.)                            povertà educativa.                                                    487 (OECD, 2018).

                                                                                                                                                                                                        5
Facciamo Scuola L'educazione in Italia ai tempi del Covid-19 - Con il contributo di - AIS Seguimi onlus
Capitolo 1.Pandemia e povertà educativa: acceleratori di disuguaglianze

                                                                         A causa della chiusura delle scuole

                                                                                        terza media
studenti è sotto il livello minimo di
competenze, e altri (Valle d’Aosta,                                      gli studenti di

                                                                         hanno perso 2 mesi
Piemonte, Liguria e Lombardia) in cui
la percentuale scende a circa il 30%6

                                                                         di apprendimento in italiano
(Fondazione Agnelli, 2021a). Unica
eccezione è la scuola primaria: è bene

                                                                         e 4 in matematica.
ricordare, però, che questo ordine di
scuola è stato quello meno soggetto

                                                                         Gli studenti delle superiori 5 mesi.
alle chiusure, forse proprio per paura
che i più piccoli soffrissero maggior-
mente il lockdown (Gavosto, Romano,                                      Fonte: Gavosto, Romano, 2021
2021).

                                                                    Meno marcate, ma pur sempre rile-                                      (cfr. WeWorld (2021), La scuola che
L a d i s p er s i o ne
                                                                    vanti, sono le differenze di genere nei                                vorremmo: rimodulazione del calenda-
i m pl i c i ta
                                                                    livelli di acquisizione delle competen-                                rio scolastico). Secondo la cosiddetta
La dispersione implicita è la con-                                  ze. In questo senso, gli stereotipi di                                 “teoria del rubinetto”8 durante l’an-
dizione per cui gli studenti che                                    genere giocano un ruolo molto forte,                                   no scolastico tutti gli studenti, a pre-
terminano gli studi non hanno le                                    così da spingere docenti e genitori a                                  scindere dal contesto di provenienza,
competenze necessarie per an-                                       ritenere determinati studi e carrie-                                   possono attingere alle risorse che il
dare all’università o entrare nel                                   re professionali più adatti all’uno o                                  “rubinetto” della scuola mette a di-
mondo del lavoro. In altri termi-                                   all’altro sesso (Fondazione Agnelli,                                   sposizione. Durante pause troppo
ni, questi studenti acquisiscono                                    2021a). Ricerche hanno messo in luce                                   prolungate, invece, tali opportunità si
solo un’infarinatura delle cono-                                    il ruolo fondamentale degli insegnanti                                 interrompono e le conseguenze sono
scenze necessarie, senza mai                                        nell’influenzare l’autoefficacia (ovvero                               più dure per coloro che non hanno
consolidare, approfondire e co-                                     la percezione delle proprie capacità) e,                               possibilità di usufruire di esperien-
struire una vera capacità critica.                                  di conseguenza, i risultati di studenti                                ze educative e di crescita al di fuori
Solitamente la dispersione im-                                      e studentesse (Carlana, 2019). Gli ste-                                della scuola9 (Invalsi, 2021b). È facile
plicita viene misurata attraverso                                   reotipi dei docenti demotivano le ra-                                  dedurre che i periodi di DaD abbiano
la valutazione delle competenze                                     gazze portandole a ottenere risultati                                  avuto, e avranno, enormi conseguen-
alfabetiche e numeriche. In Italia                                  inferiori in matematica e ad auto-se-                                  ze sulle competenze di studenti e stu-
tale misurazione avviene con le                                     lezionarsi, scegliendo indirizzi nelle                                 dentesse, anche se per poter avere il
prove Invalsi.                                                      scuole secondarie di II grado meno                                     quadro reale dovremo monitorare le
                                                                    impegnativi sotto il profilo scientifi-                                performance e i percorsi di studio nel
                                                                    co-matematico7 (cfr. WeWorld (2022),                                   lungo periodo.
                                                                    We STEM for Our Future).

                                                                    Le interruzioni prolungate della forma-
                                                                    zione scolastica, come per esempio
                                                                    i periodi di DaD e le vacanze estive,
                                                                    sono momenti delicati in cui il rischio                                8 La “teoria del rubinetto” è stata teorizzata per la prima volta
                                                                    di perdita delle competenze aumenta                                    dai ricercatori americani Doris R. Entwisle, Karl L. Alexander,
                                                                                                                                           and Linda Steffel Olson. Per maggiori informazioni Entwisle et
                                                                                                                                           al. (2001), Keep the Faucet Flowing, https://www.aft.org/periodi-
                                                                                                                                           cal/american-educator/fall-2001/keep-faucet-flowing
6 Rispetto al 2019, le criticità sono piuttosto marcate per la
classe terza della secondaria di I grado. In italiano la perdita    7 I dati sembrano confermare queste tendenze, poiché duran-            9 Sebbene, come specificato più volte, i risultati in termini di
media è di 4 punti, mentre in matematica 7. Si ipotizza che tali    te tutta la durata del primo ciclo scolastico (primaria e seconda-     performance scolastiche e la capacità di sviluppare competen-
dati corrispondano a una perdita di 2 mesi di apprendimento in      ria di I grado), le ragazze ottengono in media risultati migliori in   ze dipendano molto dal contesto d’origine, dal supporto della
italiano e 4 in matematica (Gavosto, Romano, 2021). Per gli stu-    Italiano, mentre i ragazzi tendono a ottenere risultati migliori       famiglia e dalle caratteristiche della persona, il tempo passato a
denti della secondaria di II grado la perdita è persino maggiore:   in matematica (Invalsi, 2021a). Lo stesso si verifica nella scuo-      scuola è l’occasione primaria di accesso all’educazione, a mag-
in italiano la diminuzione media è di 10 punti, in matematica 9.    la secondaria di II grado, in particolare all’interno degli istituti   gior ragione per chi non ha possibilità di partecipare ad altre
Ciò si traduce in oltre 5 mesi di scuola in meno (ibid.).           professionali.                                                         esperienze educative al di fuori di questa.

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Facciamo Scuola L'educazione in Italia ai tempi del Covid-19 - Con il contributo di - AIS Seguimi onlus
Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

      Nel 2019,             solo 7 regioni
      su 20 avevano raggiunto l’obiettivo europeo

      di riduzione al 10%
      della dispersione scolastica.

      Nel 2020 le regioni sono 5 su 20.
      Fonte: Istat, 2020a

1.3
L’abbandono scolastico
pregiudica il futuro dei
giovani

Un’altra delle manifestazioni più visi-                    da raggiungere, portandolo al 9%          su 2010; nel 2020, a livello nazionale
bili della povertà educativa è l’abban-                    (Gazzetta Ufficiale Consiglio Europeo,    la percentuale di abbandono per gli
dono precoce degli studi (o dispersio-                     2021), il che potrebbe peggiorare la      studenti maschi si attesta al 15,6%
ne esplicita). L’abbandono scolastico                      relativa posizione italiana.              mentre per le studentesse è di 10,4%,
precoce è un fenomeno complesso                            Come per la perdita di competenze,        5,2 punti percentuali più bassa (Istat,
che ha radici profonde e conseguenze                       anche l’abbandono scolastico è diret-     2020a). I dati indicano anche una per-
a lungo termine. La scelta di lascia-                      tamente influenzato dallo status so-      centuale di ripetenze maggiore tra i
re gli studi è collegata a una serie di                    cio-economico famigliare. Bambini/e       ragazzi che tra le ragazze: 8,2% con-
fattori, tra cui la situazione socio-e-                    e ragazzi/e provenienti da famiglie a     tro 4,7% (Istat 2019a). In quest’ottica
conomica e culturale della famiglia,                       basso reddito e a bassa istruzione fre-   voti bassi e bocciature sono il prelu-
l’attrattività dei programmi educativi                     quentano meno i servizi per l’infanzia    dio dell’abbandono scolastico.
offerti, e naturalmente le caratteristi-                   (Alleanza per l’Infanzia, EducAzioni,     Il luogo in cui si vive, lo status socio-e-
che individuali.                                           2020), hanno meno probabilità di pro-     conomico famigliare, l’origine e il ge-
Nel 2019, con un tasso di abbando-                         seguire gli studi terziari e rischiano    nere influenzano dunque i percorsi
no del 13,5%, l’Italia era tra i paesi                     maggiormente di cadere in un circolo      educativi di studenti e studentesse. Il
peggiori d’Europa (Eurostat, 2021a).                       in cui povertà economica ed educa-        Covid-19 ha ulteriormente accentua-
Se nel 2020 il dato è sostanzialmen-                       tiva si alimentano vicendevolmente        to le differenze tra chi gode di mag-
te stabile a livello nazionale (13,1%),                    (cfr. WeWorld (2018), WeWorld Index       giori opportunità socio-economiche
a livello territoriale si sono registra-                   2018). L’origine è un altro fattore de-   e chi no, agendo come amplificatore
ti peggioramenti. Nel 2019, solo 7                         terminante: nel 2020, la percentuale      delle disuguaglianze, e comportando
regioni su 20 avevano raggiunto l’o-                       di studenti e studentesse di origine      perdite gravi potenzialmente a lun-
biettivo europeo di riduzione al 10%                       straniera che ha abbandonato preco-       go termine. Non vi sono ancora dati
della dispersione scolastica, nel 2020                     cemente gli studi è del 35,4%, contro     certi sui tassi di dispersione esplicita
le regioni sono 5 su 20 (Istat, 2020a).                    la media nazionale di 13,1%, e sfiora     successivi alla pandemia, ma un pri-
Ancora una volta, le regioni peggiori                      il 50% nel Mezzogiorno (Istat, 2020a).    mo segnale è che, dopo meno di un
sono quelle del Sud, con tassi di di-                      Infine, si registrano differenze legate   anno di pandemia, a settembre 2020,
spersione scolastica intorno al 20%                        al genere: le percentuali di abbando-     1 bambino/a su 4 risultava a rischio
(ibid.). Inoltre, a febbraio 2021, il                      no per gli studenti sono più alte di      dispersione per il numero eccessivo
Consiglio dell’Unione Europea ha                           quelle delle studentesse in 19 regioni
ulteriormente abbassato il target                                                                    10 L’Umbria è l’unica regione in cui le ragazze tendono ad ab-
                                                                                                     bandonare la scuola in misura maggiore dei ragazzi.

                                                                                                                                                                 7
Facciamo Scuola L'educazione in Italia ai tempi del Covid-19 - Con il contributo di - AIS Seguimi onlus
Capitolo 1.Pandemia e povertà educativa: acceleratori di disuguaglianze

di assenze ingiustificate (Comunità di      negli ultimi tre anni, ma tra i peggiori
Sant’Egidio, 2021). Un secondo ele-         in Europa (in cui la media è del 29%,
mento di valutazione arriva dai dati        cfr. Eurostat, 2021b); il tasso di disoc-
più aggiornati relativi ai NEET: nell’an-   cupazione della fascia tra i 15 e i 24
no della pandemia i giovani tra i 15 e      anni è del 29,4% con picchi di quasi
i 24 anni che non lavorano né studia-       il 50% in Sicilia, Calabria e Campania,
no hanno raggiunto il 20,7% (erano il       tutte regioni con tasso altrettanto ele-
18% nel 2019, una percentuale supe-         vato di abbandono scolastico (Istat,
riore di 8 punti alla media europea).       2021b), contro una media europea del
Abbandonare la scuola o non acquisi-        16,8% (Eurostat, 2021a).
re le competenze adeguate ha effetti

                                                                  giovani
significativi sulle prospettive future
di bambini/e e ragazzi/e, riscontra-                Nel 2020 i                                                      20,7%
                                                    tra i 15 e i 24 anni che
bili nel basso tasso di partecipazione
al sistema di educazione terziaria e

                                                    non lavorano
nell’alto tasso di disoccupazione gio-
vanile. Basti pensare che in Italia il

                                                    né studiano
64% di coloro che non hanno com-
pletato gli studi non trova un lavoro

                                                    hanno raggiunto il 20,7%
(Eurostat, 2021a). Nel 2020 in Italia
solo il 27,6% dei giovani possiede                                                                                    2020
una laurea o un titolo di istruzione
terziaria (Istat, 2021a), un dato stabile

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Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

Cap i to lo 2 .
Un mo n d o di g itale

Dopo due anni di pandemia e scuole                         2.1                                                                   la carenza di adeguate competenze
chiuse, gli studenti e le studentesse di                   Il digital divide: a che punto                                        digitali.
tutta Italia sono tornati sui banchi in                    è l’Italia                                                            Analizzando la composizione dell’in-
seguito al periodo di assenza più lun-                                                                                           dice, balza infatti all’occhio la dimen-
go di sempre. Le difficoltà per i/le gio-                  Con il termine “digital divide” ci si                                 sione del capitale umano: nel 2019, in
vani e per gli/le insegnanti non sono                      riferisce al divario esistente tra i cit-                             Italia solo il 42% delle persone tra i 16
state poche, specialmente perché l’I-                      tadini in termini di accesso a Internet                               e i 74 anni possiede competenze di-
talia si trova indietro rispetto all’Euro-                 e ai servizi digitali e di competenze                                 gitali di base, contro una media euro-
pa in termini di diffusione dei servizi                    nell’utilizzo di questi strumenti.                                    pea del 58%, e del 70% in Germania.
e livelli di competenze digitali. Dopo                     Secondo il Digital Economy and                                        Anche analizzando le competenze di
aver riportato i dati principali in termi-                 Society Index 202011,, che misura il li-                              alto livello l’Italia si trova ben al di sot-
ni di accesso a connessione Internet e                     vello di digitalizzazione dell’economia                               to della media europea: tra coloro che
ai servizi digitali diffusi tra le famiglie,               e della società dei paesi europei, l’Ita-                             terminano la scuola terziaria, solo l’1%
sono stati analizzati gli effetti e le con-                lia si trova al quart’ultimo posto nella                              ha conseguito una laurea in discipline
seguenze che le lezioni online hanno                       classifica (25esima posizione su 28                                   ICT (Information and Communication
avuto su bambini e adolescenti. Il qua-                    stati membri UE12), davanti a Romania,                                Technologies), contro una media euro-
dro risultante è quello di un sistema                      Grecia e Bulgaria (DESI, 2020). Il pun-                               pea del 3,6% (ibid.). Per quanto con-
scolastico in ritardo rispetto all’inte-                   teggio italiano è pari a 43,6 mentre                                  cerne l’utilizzo dei servizi Internet, l’I-
grazione del digitale, che non è pie-                      la media europea è 52,6, con ben 9                                    talia rimane ben al di sotto della media
namente riuscito a evitare i rischi del-                   punti di scarto. Ai primi posti vi sono                               UE: il 17% delle persone non ha mai
la didattica a distanza né a superare                      Finlandia, Svezia e Danimarca. In                                     utilizzato Internet (contro una media
i limiti delle lezioni online. Esistono,                   Italia, l’insufficiente digitalizzazione                              EU del 9%), solo il 48% utilizza servizi
però, esempi positivi di come sfrutta-                     del paese è causata prevalentemen-                                    bancari online (vs 66% in Ue); in ge-
re al meglio le potenzialità del digita-                   te dalla mancanza generale di infra-                                  nerale risultano poco diffuse attività
le, rimettendo studentesse e studenti                      strutture adeguate, in particolare di                                 quali lettura di notizie online, shop-
al centro e aiutandoli ad acquisire le                     collegamento a Internet veloce, e dal-                                ping online, vendita online.
competenze necessarie per muoversi                                                                                               Un secondo ordine di problemi ri-
su Internet e con gli strumenti digitali,                  11 L’indice DESI, elaborato dalla Commissione Europea, è              guarda la carenza di infrastrutture
                                                           un indice composito che riassume gli indicatori rilevanti sulle
bilanciando rischi e opportunità.                          prestazioni digitali dell’Europa e traccia l’evoluzione degli Stati   adeguate. Nonostante un migliora-
                                                           membri dell’UE, attraverso cinque dimensioni principali: con-
                                                           nettività, capitale umano, uso di Internet, integrazione della        mento nell’accesso alla banda larga
                                                           tecnologia digitale, servizi pubblici digitali. Per maggior info:
                                                           https://digital-agenda-data.eu/datasets/desi/visualizations           tra il 2018 e il 201913, che ci porta al
                                                           12 L’ultima rilevazione DESI si è svolta quando ancora il Re-         17esimo posto in Europa, la disponibi-
                                                           gno Unito era un paese membro dell’UE.
                                                                                                                                 lità della fibra ottica rimane al di sotto
                                                                                                                                 della media europea (ibid.).
                                                                                                                                 Nel contesto italiano, inoltre, le critici-
                                                                                                                                 tà non riguardano solo la disponibilità
                                                                                                                                 di banda veloce/ultra veloce, ma l’ac-

Una famiglia su 3                                                                                                                cesso a questa. Secondo il Rapporto
                                                                                                                                 BES 2020 (Istat, 2021c), un terzo del-

non dispone di                                                                                                                   le famiglie non dispone di computer e
                                                                                                                                 accesso a internet da casa. Se da un

computer e accesso a internet da casa
                                                                                                                                 lato si può ragionevolmente supporre

Fonte: Istat, 2021c                                                                                                              13 Il DESI 2020 si riferisce ai dati relativi al 2019, ultimi dispo-
                                                                                                                                 nibili per effettuare il confronto europeo.

                                                                                                                                                                                                  9
Capitolo 2. Un mondo digitale

      Durante l’anno scolastico                                    2019/20
      le scuole italiane sono rimaste

      chiuse per 97 giorni su 200 previsti

che l’accesso possa anche avvenire                                inciso sui percorsi educativi di bam-         2.2
tramite smartphone, d’altro canto                                 bini/e e ragazzi/e: in un paese dove          Dai banchi agli schermi: la
l’uso del cellulare non consente una                              l’accesso alla banda larga non è ga-          DaD
fruizione più completa e articolata                               rantito a tutti e tutte, e dove famiglie
(si pensi solo alle difficoltà di segui-                          e individui hanno scarse competenze           Durante l’anno scolastico 2019/20
re una lezione a distanza sullo smar-                             digitali, la didattica online non è riu-      le scuole italiane sono rimaste chiu-
tphone al posto del pc).                                          scita a sostituire quella in presenza in      se per 97 giorni (su 200 previsti), la-
Se poi si guarda alle differenze regio-                           modo uniforme e capillare tra cate-           sciando a casa in didattica a distanza
nali, si notano divari enormi tra Nord                            gorie sociali e territori. Per far fronte     (DaD) circa 8,5 milioni di studenti. Le
e Sud del paese su diverse dimen-                                 a queste problematiche, durante la            chiusure durante la seconda ondata
sioni riguardanti la digitalizzazione.                            pandemia il governo ha introdotto un          dell’autunno 2020 hanno interessato
Seguendo l’impostazione del DESI,                                 pacchetto di misure volte a rispondere        quasi 4 milioni di studenti delle scuole
l’Osservatorio Agenda Digitale calco-                             all’aumento del consumo di servizi di         secondarie, mentre la terza ondata di
la ormai da diversi anni un indice che                            comunicazione elettronica e di traf-          marzo 2021 ha ricostretto a casa circa
misura il livello di digitalizzazione del-                        fico di rete. Per quanto concerne le          8 studenti su 10, ovvero più di 7 milio-
le regioni italiane14. I divari tra Nord                          scuole, il MI ha promosso la diffusio-        ni di giovani (cfr. WeWorld (2021), Mai
e Sud del paese sono rilevanti. Ad                                ne di strumenti e piattaforme digitali,       più invisibili)16. In tutto, gli studenti e
esempio, nel Lazio il 68% di delle fa-                            la fornitura di dispositivi agli studenti     le studentesse italiani/e hanno perso
miglie è coperto da banda larga velo-                             meno abbienti e l’accesso a connes-           38 settimane di scuola in presenza,
ce/ultra veloce nel Lazio, contro il 9%                           sioni ultraveloci e ai servizi connessi       dato che ci posiziona in cima alla clas-
della Calabria, ultima regione in clas-                           (DESI, 2020). Tuttavia, le difficoltà         sifica europea per tempi di DaD più
sifica nel Desi regionale; in Lombardia                           degli studenti e delle studentesse            prolungati, al pari della Germania; in
il 24,5% delle persone tra i 16 e i 74                            nel seguire la DaD emersi durante, e          Francia, che si posiziona al lato oppo-
anni ha competenze digitali al di sopra                           dopo, i lockdown suggeriscono che il          sto della classifica, le chiusure delle
del livello base15, contro solo il 13,6%                          sostegno delle istituzioni non sia sta-       scuole sono durate in media 14 setti-
della Sicilia (Agenda Digitale, 2020).                            to sufficiente a sopperire alle iniziali      mane, quasi un terzo rispetto all’Italia
Da questi dati si può facilmente in-                              lacune. Il trasferimento delle lezioni        (OECD, 2020b).
tuire come i periodi di DaD abbiano                               dall’aula all’online ha acceso i riflettori   La discontinuità della didattica in
                                                                  sulla necessità di imparare a sfruttare       presenza ha avuto come conseguen-
14 Il DESI regionale viene elaborato dal 2016 dall’Osservato-     al meglio le potenzialità e i limiti del      za una riduzione delle ore di lezione
rio Agenda Digitale del Politecnico di Milano in collaborazione
con AGCOM, CISIS, Regione Emilia-Romagna, Regione Piemon-         digitale nell’educazioni dei giovani.
te, e le due in-house ART-ER e CSI Piemonte. Con un impianto
metodologico uguale a quello del DESI della Commissione eu-
ropea, il DESI regionale consente di evidenziare le differenze                                                  16 L’a.s. 2021/2022 è stato caratterizzato da chiusure loca-
regionali in termini di digitalizzazione dell’economia e della                                                  lizzate e intermittenti, dovute al rilevamento di casi positivi al
società italiana.                                                                                               Covid-19 nelle aule. Al momento (gennaio 2022), non sono
                                                                                                                state imposte chiusure generalizzate come quelle degli a.s.
15   E tuttavia sotto la media europea del 33%.                                                                 2019/2020 e 2020/2021.

10
Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

e indebolito i rapporti con una parte                      famiglia, legata alla mancanza di risor-                               quotidianamente gli strumenti digita-
degli insegnanti. Grazie ai dati forniti                   se economiche (cfr. WeWorld (2021),                                    li nella didattica era solo 1 docente su
dalla seconda indagine sul Diario degli                    Mai più invisibili). Anche i dati rilevati                             2 (47%) (AGCOM, 2019). Oltretutto,
italiani (Istat, 2020b) si è stimato che,                  sul campo da WeWorld evidenziano                                       le scuole che si sono attivate per sop-
tra marzo e giugno 2020, solo il 33,7%                     grandi limiti in termini di differenze di                              perire a queste lacune sono state po-
di bambini e ragazzi di 6-14 anni (1                       accesso ai dispositivi digitali: all’inizio                            che. Secondo un sondaggio condotto
milione e 700mila) ha fatto lezione                        della pandemia circa il 70% degli un-                                  dalla Fondazione Agnelli (2021a) nelle
tutti i giorni e con tutti gli insegnan-                   der 18 con cui WeWorld lavora nelle                                    scuole superiori 1 docente su 4 di-
ti; il 52% (2 milioni 630 mila) ha fat-                    periferie con il Programma Frequenza                                   chiara che avrebbe avuto bisogno di
to lezione tutti i giorni almeno con la                    200 non possedeva né un pc/tablet                                      supporto e formazione per introdurre
maggioranza dei docenti; gli altri han-                    né la connessione Internet a casa (cfr.                                innovazioni di metodo nel periodo di
no seguito le lezioni saltuariamente,                      WeWorld (2021), La scuola che verrà).                                  didattica a distanza. Ciò si può col-
con solo una parte degli insegnanti e                      A questo si aggiungono le scarse com-                                  legare in parte all’anzianità del corpo
non sempre hanno ricevuto compiti;                         petenze digitali delle famiglie, che non                               docente; infatti, l’Italia registra tra
il 6% non ha mai avuto compiti. Alla                       sono state in grado di seguire i/le fi-                                tutti i paesi OCSE la percentuale di
fine dell’anno scolastico 2019-2020                        gli/e nella didattica a distanza. Infatti,                             insegnanti over 50 più alta, in tutti gli
circa 600 mila studenti sono sempre                        tra le famiglie che non dispongono di                                  ordini di scuola (OECD, 2021). Nella
rimasti esclusi da qualsiasi forma di                      una connessione a banda larga, 1 su 2                                  sola scuola superiore di I grado 1 in-
didattica a distanza e non hanno pre-                      (56,4%) indica la mancanza di compe-                                   segnante su 6 ha più di 60 anni, men-
so parte alle lezioni online, l’8% del                     tenze digitali come causa del manca-                                   tre solo 1 su 100 ne ha meno di 30
totale (Istat, 2020c). Tale quota sale al                  to utilizzo (Istat, 2019b).                                            (Fondazione Agnelli, 2021b), dato che
23% tra gli alunni con disabilità (ibid.).                 Anche la prontezza e la preparazio-                                    può incidere sulle capacità e velocità
Nell’area del Mezzogiorno le percen-                       ne degli insegnanti e delle scuole in                                  di adattamento a metodi e strumenti
tuali arrivano rispettivamente al 9 e al                   termini di competenze e di dotazio-                                    digitali. A ciò va aggiunta una modali-
29% (Istat, 2020c).                                        ne di strumenti tecnologici si è rive-                                 tà di insegnamento meccanica e poco
                                                                                                                                  interattiva: fra l’85% e il 93% degli
                                                                                                                                  studenti indica il libro di testo come
                                                                                                                                  materiale didattico chiesto dai do-

      Circa 600 mila studenti                                                                                                     centi per le attività durante i periodi
                                                                                                                                  di DaD (ibid.).

      sono sempre rimasti esclusi
                                                                                                                                  In assenza di interventi mirati, si stima
                                                                                                                                  che i periodi di DaD produrranno una
                                                                                                                                  perdita di apprendimento equivalen-
      da qualsiasi forma di                                                                                                       te a 0,6 anni di scuola e un aumen-

      didattica a distanza                                                                                                        to del 25% della quota di bambini e
                                                                                                                                  bambine della scuola secondaria in-
      Fonte: Istat, 2020c                                                                                                         feriore al di sotto del livello minimo
                                                                                                                                  di competenze (Invalsi open, 2021c).
                                                                                                                                  Ma se la didattica a distanza può aver
                                                                                                                                  in parte (e per alcuni studenti) contri-
Quando la didattica a distanza veniva                      lata essenziale17. Purtroppo, prima                                    buito al contenimento della perdita di
garantita, le difficoltà sono state in                     dell’arrivo della pandemia, a utilizzare                               competenze, la chiusura delle aule ha
particolar modo sentite dagli studenti                                                                                            comunque privato bambini/e e ragaz-
provenienti dalle famiglie più povere e                    17 Dal lato delle strutture, sebbene il 97% delle scuole di-
                                                           sponesse di una qualche modalità di connessione Internet nel
                                                                                                                                  zi/e dell’interazione quotidiana con i
meno istruite. Durante i mesi di lock-                     momento della rilevazione dei dati, solamente l’11% aveva a
                                                           disposizione una rete di connessione superiore a 30Mbps, con
                                                                                                                                  coetanei, una perdita di esperienze e
down, infatti, circa 3 milioni di stu-                     importanti differenze per area geografica e grado scolastico
                                                           (per esempio, meno del 10% delle scuole primarie contro il qua-
                                                                                                                                  di confronto umano i cui effetti nega-
denti tra i 6 e i 17 anni hanno avuto                      si 25% delle scuole secondarie di secondo grado) Inoltre, il 75%
                                                           delle scuole dichiarava di spendere meno di 3.000 euro all’anno
                                                                                                                                  tivi sono più difficili da quantificare. In
difficoltà a seguire le lezioni, soprat-                   per canoni di connettività a Internet (AGCOM, 2019). Tutto ciò         alcuni casi, per far fronte ai limiti in-
                                                           ha avuto evidenti conseguenze sull’offerta formativa messa a
tutto a causa della mancanza o ina-                        disposizione durante i periodi di didattica a distanza, che nella      trinsechi della didattica a distanza, gli
                                                           gran parte dei casi si è rivelata più un processo di digitalizzazio-
deguatezza dei dispositivi digitali in                     ne di emergenza, che una vera e propria innovazione digitale           insegnanti hanno assegnato maggiori
                                                           (Agasisti, 2021; cfr. WeWorld (2021), La scuola che verrà).

                                                                                                                                                                          11
Capitolo 2. Un mondo digitale

quantità di compiti: 8 studenti su 10       2.3                                        a contatto con compagni/e; il 45%
affermano di aver avuto una mole            Interconnessi o                            teme che la DaD avrà ricadute sulle
maggiore di lavoro da svolgere in au-       iperconnessi?                              loro performance scolastiche, dichia-
tonomia durante i periodi di DaD ri-        I rischi del digitale                      randosi preoccupato/a di non riuscire
spetto a quelli in cui le lezioni vengo-                                               a raggiungere i risultati pre-pandemi-
no svolte in presenza (Cognia, 2020).       I prolungati periodi di chiusura durante   ci; il 12% ha espresso preoccupazio-
I più recenti dati PISA sul benessere       la pandemia da Covid-19 hanno reso         ne per il fatto che la loro connessio-
degli studenti suggeriscono che quel-       evidente che la scuola è molto più che     ne a Internet non fosse abbastanza
lo italiano è già uno dei sistemi sco-      “la lezione” in sé: sugli apprendimenti    stabile e/o veloce. In Italia, lo stesso
lastici più stressanti del mondo: più       influiscono, tra le altre cose, la rela-   Consiglio Nazionale dell’Ordine degli
della metà gli studenti dichiarano          zione con i pari e con il mondo adulto     Psicologi ha confermato gli effetti de-
di sentirsi nervosi mentre studiano,        e l’essere inseriti in un ambiente di      leteri della DaD sulla concentrazione,
rispetto alla media OCSE del 37%            apprendimento appropriato, in gra-         elevati livelli di stress e depressione
(OECD, 2018). L’aumento dei carichi         do di favorire il benessere ed evitare     (Lazzari, 2021).
di lavoro rischia, quindi, di tradursi in   lo stress, con ricadute positive sul       Mentre da un lato la tecnologia e le
un aumento dello stress più che in un       rendimento scolastico (Fondazione          soluzioni digitali offrono opportunità
metodo efficace per far fronte alle         Agnelli, 2021b; cfr. WeWorld (2021),       significative per la formazione di bam-
perdite di apprendimenti.                   La scuola che vorremmo).                   bini e bambine, questi stessi strumen-
                                            Stando a un sondaggio tra un campio-       ti possono accrescerne l’esposizione a
                                            ne di studenti americani condotto da       svariati rischi. Già prima della pande-
                                            Barnes and Noble Education (2020),         mia lo sfruttamento sessuale online, i
                                            il 64% degli studenti ha dichiarato di     contenuti dannosi, la disinformazione
                                            avere avuto difficoltà a mantenere         e il cyberbullismo minacciavano i di-
                                            la concentrazione durante le lezioni       ritti, la sicurezza e il benessere menta-
                                            online e di aver avvertito preoccupa-      le della popolazione under 18 (Unicef,
                                            zioni riguardo la capacità di mantenere    2021). L’aumento del tempo trascorso
                                            alta la motivazione nel lungo periodo.     davanti allo schermo potrebbe avere
                                            Più della metà (55%) ha sofferto per       delle conseguenze, specialmente per
                                            la mancanza di relazioni sociali, sotto-   quei bambini e quelle bambine che
                                            lineando anche di avere l’impressione      stavano già subendo danni, online o
                                            di apprendere più facilmente quando        offline.

                      Simona Ferrari, coordinatrice del CREMIT (Centro di Ricerca per l’Educazione ai
                      Media, all’Informazione e alla Tecnologia), Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

                      “Cosa non ha funzionato nella nostra esperienza con il digitale? Vorrei segnalare alcuni
                      punti. Innanzitutto il confondere comunicazione con partecipazione. Ci siamo resi conto
                      di quanto sia stato difficile passare dalle comunicazioni digitali alla partecipazione at-
                      tiva vera e propria. Nell’ambito educativo la partecipazione è qualcosa di profondo che
                      necessita di uno scambio, di feedback. Tutto questo si è perso perché mancava la fisicità.
                      Un’altra fatica è stata quella della gestione del carico cognitivo. Negli ultimi mesi si è par-
                      lato del fenomeno della “Zoom Fatigue”: il tempo online ha un carico pesante che è dato
                      dallo sguardo molto ravvicinato, dall’essere “allo specchio” tutto il giorno. Non essendoci
                      alcuna forma di controllo sulla componente non verbale, siamo sempre alla ricerca di
                      qualche indicatore che ci aiuti a ricodificare la situazione. In tutta questa performatività,
                      si è persa la socializzazione, lo stare dentro una relazione.”

12
Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

                                                                                 Per il rientro a scuola nel settembre 2021 WeWorld ha
                                                                                 realizzato, in collaborazione con il medico e psicote-
           TORNARE A SCUOLA:                                                     rapeuta Alberto Pellai, il vademecum To rna re
                                                                                 a scuo la rivolto a preadolescenti, genitori e in-
           VADEMECUM PER
           STUDENTI, DOCENTI E GENITORI                                          segnanti pensato per accogliere al meglio i ragazzi e le
           A cura di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta                     ragazze accompagnandoli/e in questa nuova “normalità”
                                                                                 scolastica, con consigli dedicati per affrontare al meglio
                                                                                 la ripartenza. Tra i punti trattati nel vademecum, ve ne
                                                                                 sono alcuni sul tema del digitale:

                                        Tratto da 5 parole e 5 consigli per preadolescenti

                                        INTERCONNESSI SÌ, IPERCONNE S S I NO
                                        La vita online mi permette di entrare in contatto con tanti amici e amiche, di esplorare nuovi
                                        mondi e può rappresentare un’occasione di crescita se la so utilizzare bene, avendo ben chiari
                                        limiti e regole, perché tutto ciò che faccio e sperimento online sia a sostegno della mia crescita
                                        e del mio benessere. A volte, la vita online si trasforma in un mondo parallelo dove ci si perde, ci
                                        si fa male, si fanno brutti incontri. Per alcune persone la vita online può diventare un sostituto
                                        della vita reale, generando dipendenza e trasformando il mondo virtuale in un territorio pieno
                                        di ostacoli e insidie.

                                        Tratto da 5 sfide educative per i docenti della scuola secondaria di I grado

                                        EDUCAZIONE DIGITAL E
                                        I ragazzi e le ragazze hanno acquisito nuove competenze digitali, ma non sempre le hanno
                                        trasformate in opportunità di crescita. Potrebbero aver sperimentato comportamenti a rischio
                                        come cyberbullismo, dipendenza da videogiochi e social, frequentazione di siti pornografici.
                                        L’educazione digitale rappresenta una risorsa, oggi più che mai necessaria, per aiutare chi cresce
                                        a rendere la rete e la vita online un’opportunità e non un rischio. La scuola può essere un part-
                                        ner di importanza fondamentale e strategica per l’educazione digitale delle nuove generazioni.

La crescente preoccupazione riguardo                           bambini e giovani online. Nel com-         opportunità di crescita (AGIA, 2021).
il tema dei diritti online di bambini/e                        mento viene sottolineata l’importanza      L’accesso a Internet è un diritto uma-
e ragazzi/e è evidente nelle recenti                           di adottare misure che, nel tentativo      no da riconoscere come fondamen-
azioni della Commissione Europea sui                           di proteggere la popolazione under         tale e diventa quindi ancor più im-
diritti dell’infanzia. A marzo 2021, la                        18, non minino il loro diritto di ac-      portante che bambini/e e ragazzi/e
Commissione ha infatti rilasciato un                           cesso all’informazione e alla libertà di   sappiano fare buon uso delle poten-
Commento Generale18 contenente                                 espressione. Anche l’Autorità Garante      zialità della rete e che, allo stesso
le linee guida delle azioni che gli sta-                       per l’infanzia e l’adolescenza (Agia)      tempo, siano protetti da ogni tipo di
ti membri dovrebbero applicare nei                             si è espressa in merito, sostenendo        rischio (ibid.).
prossimi anni per garantire i diritti di                       che le restrizioni imposte dalla pan-
                                                               demia hanno reso evidente quanto il
                                                               diritto alla connessione sia centrale,
18 Per maggiori informazioni si veda CRC/C/GC/25 ht-
tps://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/treatybodyexternal/     per istruzione, socialità, gioco e pari
Download.aspx?symbolno=CRC/C/GC/25&Lang=en

                                                                                                                                               13
Capitolo 2. Un mondo digitale

2.4
Digitale: istruzioni per un
(buon) uso

Il fatto che la DaD abbia evidenzia-        Un altro aspetto positivo dell’utilizzo                              questa, intesa come metodologia in-
to le criticità che il digitale comporta    del digitale nelle scuole è la possibilità                           novativa di insegnamento-apprendi-
non significa che il suo utilizzo debba     per bambine/i e ragazze/i di sviluppa-                               mento, deve essere rivolta a tutti gli
essere abbandonato a priori. Gli stru-      re competenze trasversali (autonomia,                                studenti della scuola secondaria di II
menti digitali hanno, infatti, infinite     risoluzione creativa dei problemi, col-                              grado, come modalità didattica com-
potenzialità e una maggiore consape-        laborazione e solidarietà, per citarne                               plementare che integra la tradizionale
volezza dei loro limiti e rischi può solo   alcune) che saranno utili per il resto                               esperienza di scuola in presenza. La
aiutarci a sfruttarli al meglio.            della vita. Se sfruttati nel modo giusto,                            progettazione della didattica in mo-
Un importante spunto di riflessione         gli strumenti di E-learning possiedono                               dalità digitale deve tenere conto del
su cui la DaD ha acceso i riflettori è      una maggiore flessibilità e capacità di                              contesto e assicurare la sostenibilità
lo spazio della scuola. Per la prima        adattamento alle necessità dei singo-                                delle attività proposte e un genera-
volta, con le lezioni online, la scuola     li studenti, oltre a offrire opportunità                             le livello di inclusività, evitando che
è arrivata direttamente nelle case di       di interazione potenzialmente senza                                  i contenuti e le metodologie siano la
ragazze e ragazzi, con tutte le difficol-   limiti. Lo stesso Ministero dell’Istru-                              mera trasposizione di quanto solita-
tà e le eccezioni già evidenziate. In un    zione, ad agosto 2020, ha pubblicato                                 mente viene svolto in presenza20.
momento in cui nulla era “normale”, la      le linee guida per la Didattica Digitale
scuola, e gli attori che regolarmente       Integrata (DDI)19 sostenendo che
operano al suo fianco, hanno dovuto
reinventarsi e far sentire la loro pre-     19 Previste dal Piano per la ripresa di settembre presentato lo
                                            scorso 26 giugno e passate al vaglio del Consiglio Superiore del-
senza, permettendo a bambini/e e            la Pubblica Istruzione. Per maggiori informazioni si veda https://
                                            www.miur.gov.it/-/scuola-pubblicate-le-linee-guida-per-la-didatti-
ragazzi/e di rimanere in contatto e, di     ca-digitale-integrata

sviluppare nuovi canali di comunica-        Considerando il ruolo che il digitale ha assunto negli ultimi
                                            anni e la sua importanza nello sviluppo economico e sociale          20 Tuttavia, si sottolinea che nel caso di alunni/e con disabilità
zione e condivisione.                       dei paesi, alla voce “Digitalizzazione, Innovazione, Competiti-
                                            vità e Cultura” del PNRR sono stati stanziati 49,86 miliardi di
                                                                                                                 ovvero in condizioni di fragilità emotiva o socio-economica, la
                                                                                                                 modalità didattica da privilegiare è in ogni caso quella in pre-
                                            euro, che sebbene non interamente legati a interventi in ambito      senza. Eventualmente, solo d’intesa con le famiglie interessate
                                            educativo, dovrebbero comportare un miglioramento anche in           si potranno prevedere turni che alternino la distanza alla pre-
                                            questo campo.                                                        senza.

                      Elena Mosa, ricercatrice di INDIRE, incaricata del progetto Avanguardie Educative

                      “Quando si parla di digitale il punto da cui partire è capire come andare oltre la mera tra-
                      sposizione e le dinamiche governate prettamente dalla lezione frontale. Nel primo periodo
                      di lockdown c’era stata una tendenza a trasporre le normali misure didattiche sul digitale.
                      Le scuole che si erano già messe in cammino con Avanguardie Educative , invece, si sono
                      trovate un po’ meno impreparate rispetto alle altre perché erano coscienti del fatto di dover
                      progettare e usare consapevolmente il digitale, se serve e quando serve. Per Avanguardie
                      Educative le ICT (tecnologie di informazione e comunicazione) non sono né ospiti sgradi-
                      ti, né protagonisti. Sono solo i nuovi mezzi con cui è possibile personalizzare i percorsi di
                      apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare gli orizzonti e le fonti del sapere,
                      condividere e comunicare, sempre e ovunque (mobile learning). Le ICT favoriscono nuove
                      metodologie cooperative di scrittura, lettura e osservazione dei fenomeni; consentono la
                      rappresentazione dei concetti avvalendosi di ambienti di simulazione, di giochi educativi,
                      di applicazioni e software disciplinari. Usiamo il digitale quando serve, quando ha un ruolo
                      efficace. Altrimenti è una semplice elettrificazione e digitalizzazione della scuola.”

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Facciamo Scuola - L’educazione in Italia ai tempi del Covid-19

        I gi o ch i u r ban i
        U n e s e m pi o d i come r innova re atti v i tà di
        sva go sf rutta nd o le p ote nzia li tà del di g i tal e

        Tra le attività previste nel progetto R.E.A.C.T.* erano compresi alcuni gio-
        chi (i cosiddetti giochi urbani) volti a esplorare gli spazi scolastici e quelli
        pubblici, del territorio in cui i/le ragazzi/e vivono e studiano. Purtroppo
        il Covid-19 e i conseguenti lockdown hanno generato una situazione in
        cui lo spazio urbano e sociale nel quale avrebbero dovuto svolgersi que-
        sti giochi ha smesso di esistere. Questa condizione ha comportato una
        rimodulazione dell’approccio ai giochi, spostando le arene di gioco dalla
        realtà fisica della città alla simulazione virtuale su Google Earth. In questo modo il progetto è riuscito a preser-
        vare le sue finalità: stimolare la partecipazione dei ragazzi alla definizione dei giochi urbani e attivare processi
        di conoscenza, appropriazione e riappropriazione dei territori in cui vivono. Non solo: il trasferimento dei giochi
        dal reale al virtuale ha facilitato anche l’interazione tra territori e tra ragazzi/e di diversi territori, favorendo uno
        scambio che nel programma iniziale di progetto non era previsto. Le esperienze di gioco hanno raccontato il
        vissuto dei ragazzi/e in relazione ai loro territori e costituito un’occasione di coesione territoriale tra i vari luoghi
        del progetto. Inoltre, la virtualità del simulatore geografico ha permesso di andare a visitare anche luoghi lon-
        tani e ha consentito la partecipazione di più di 2000 ragazzi/e (cfr. WeWorld (2021), Quando educa il villaggio).
        L’occasione generata dal Covid-19 ha condotto il progetto in territori inesplorati, comportando un generale
        arricchimento dei contenuti (per i ragazzi e le ragazze coinvolte nei disegni dei giochi) delle attività e delle realtà
        dei centri territoriali e degli expertise degli operatori.

        * R.E.A.C.T. - Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio - è un progetto selezionato e finanziato dall’impresa sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il
        contrasto della povertà educativa minorile, volto a favorire l’inclusione e il benessere di ragazze e ragazzi che vivono in contesti difficili. Il progetto, della durata di 3 anni (2018-2021) è
        stato implementato in 10 territori di 6 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna), in quartieri periferici caratterizzati da disagio socioeconomico. Il progetto
        si è sviluppato attraverso un modello innovativo che mira da un lato a rafforzare gli adolescenti, specie i gruppi più vulnerabili, migliorandone le competenze nel passaggio critico tra I e
        II grado della scuola secondaria; dall’altro a potenziare i soggetti (formali: insegnanti, operatori sociali e informali: famiglie, volontari, cittadini, operatori territoriali) che rappresentano, a
        vario titolo, la comunità educante. Per info: https://www.weworld.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/react-quando-educa-il-villaggio

                                              L’App d i S . P. A.C.E.
                                              Un e se m p io d i come i l di g i tal e possa
                                              contr ibuire a llo sv i l uppo di competenze trasversal i

        Una delle iniziative ideate recentemente da WeWorld è l’applicazione Space* legata all‘omonimo progetto
        S.P.A.C.E. (Studenti Pendolari Acquisiscono Competenze Educative) di WeWorld nata proprio per stimolare la
        creatività di ragazze e ragazzi attraverso lo strumento digitale. L’app permette ai giovani pendolari di raccoglie-
        re le fotografie scattate durante i loro spostamenti da/verso la scuola, per poi essere sovrapposte, sfumate e
        modificate con dei filtri pittorici. A questo si aggiunge la possibilità di affiancare l’immagine a un testo così da
        raccontare il proprio viaggio verso la scuola attraverso un’unica composizione. Oltre a permettere ai ragazzi/e
        di esprimersi, questo strumento trasforma il pendolarismo in un vero e proprio viaggio artistico. Il progetto
        è collegato anche a un concorso nazionale: le immagini più belle caricate sull’applicazione non solo vengono
        esposte a una mostra pubblica, ma premiate con un notebook (primo posto), uno smartphone (secondo posto)
        e una carta regalo di Trenitalia (terzo posto) ... tutto il necessario per intraprendere un nuovo viaggio.
        * Per approfondimenti https://www.weworld.it/news-e-storie/news/appspace-mai-piu-noia-nel-percorso-da-casa-a-scuola

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