EXODUS In cammino sulle strade delle migrazioni - A cura di Lélia Wanick Salgado - Scrittore In Viaggio

Pagina creata da Giada Di Carlo
 
CONTINUA A LEGGERE
EXODUS
In cammino sulle strade delle migrazioni

    A cura di Lélia Wanick Salgado
SEBASTIÃO SALGADO

EXODUS
In cammino sulle strade delle migrazioni

      A cura di Lélia Wanick Salgado
Sebastião Salgado
                                                                                                                              EXODUS
                                                                                                                       In cammino sulle strade delle migrazioni
                                                                                                                                  Mostra a cura di
                                                                                                                                Lélia Wanick Salgado
                                                                                                                                           Pistoia
                                                                                                                                    Palazzo Buontalenti
                                                                                                                                 Antico Palazzo dei Vescovi
                                                                                                                                8 febbraio – 14 giugno 2020

                                                                              Progetto realizzato da              Amazonas Images             Coordinamento generale                Fondazione Pistoia Musei
                                                                              Fondazione Pistoia Musei            Picture Editor              Fondazione Pistoia Musei              Pistoia Eventi Culturali Scrl
                                                                              FPM – Pistoia Eventi Culturali      Françoise Piffard           Rachele Buttelli, Patrizio            Amministratore Unico
                                                                              Scrl                                Produzione                  Caschera, Elena Ciompi                Luca Iozzelli
                                                                                                                  Marcia Navarro Mariano      Rebecca Romere, Francesca
                                                                              In partnership con                  Stampe                      Vannucci                              Direttore Scientifico
                                                                              Pistoia – Dialoghi sull’uomo        Olivier Jamin                                                     Philip Rylands
                                                                              Progetto e Direzione                Cornici                     Progetto di allestimento
                                                                              Giulia Cogoli                       Circad, Parigi              Cesare Mari – PANSTUDIO               Responsabile Pubbliche Relazioni
                                                                                                                                              architetti associati, Bologna         Francesca Vannucci
Contrasto®                                                                                                        Contrasto
è un marchio editoriale di                                                                                        Direzione                   Testi in mostra                       Responsabile Segreteria
                                                                                                                  Roberto Koch                Lélia Wanick Salgado                  Organizzativa
© 2020 Roberto Koch Editore srl
                                                                                                                  Direzione artistica                                               Elena Ciompi
Via Nizza, 56
                                                                                                                  Alessandra Mauro            Progetto grafico comunicazione
00198 Roma                                                                                                        Coordinamento               Studio Cristiano Coppi Design         Registrar per le Mostre
www.contrastobooks.com                                                                                            Suleima Autore              e Comunicazione, Pistoia              e le Collezioni
                                                                                                                  Comunicazione               (Cristiano Coppi, Lorenzo             Rebecca Romere
                                                                                                                  Valentina Notarberardino    Cappelli, Cosimo Torsoli)
                                                                                                                                                                                    Responsabile Procedure
Per le fotografie © Sebastião Salgado/Amazonas Images                                                                                                                               Amministrative
                                                                                                                                                                                    Patrizio Caschera
ISBN 978-88-6965-814-3

Tutti i diritti di copyright sono riservati. Nessuna parte di
quest’opera può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma
o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza
l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore.
L’editore, esperite le pratiche per acquisire tutti i diritti relativi alla
presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero comunque
                                                                                                      Con il contributo di                                                     Partner
a vantare ragioni in proposito.

Finito di stampare nel mese di gennaio 2020, presso EBS Verona
Alcune fotografie di Sebastião Salgado fanno or-       migrazione umana che porterà alla realizzazione di       Sebastião Salgado, con certezza uno fra i più gran-        anni Novanta, a partire dal famosissimo reportage
mai parte dell’immaginario collettivo. Come quella     numerosi reportage pubblicati su molteplici riviste      di fotografi dei nostri tempi, è anche un sociologo,       dal Ruanda, compiere lunghe e approfondite ricer-
della miniera d’oro di Serra Pelada brulicante di      internazionali. Da tale imponente lavoro sono state      un economista (ha iniziato la sua carriera in Brasile      che e campagne fotografiche in 35 paesi, pubblicate
uomini infangati alla ricerca della ricchezza. Ho, a   selezionate dalla moglie Lélia Wanick Salgado, fede-     al Ministero delle Finanze e poi all’Organizzazione        sulle più importati riviste internazionali, sviluppan-
suo tempo, avuto modo di vedere lo splendido do-       le ed essenziale compagna di vita, le opere che sono     Internazionale del Caffè a Londra), in generale un         do così un lavoro di taglio socio-umanitario.
cumentario Il sale della terra diretto da Wim Wen-     esposte in questa mostra. L’arte di Salgado sta, a       umanista e, senza dubbio, un antropologo.                  In questo particolare momento della storia italiana,
ders e Juliano Ribeiro Salgado che racconta la vita    mio parere, nella sua profonda partecipazione uma-       È un onore per il festival di antropologia del contem-     del Mediterraneo, e in generale del nostro pianeta,
del grande fotografo brasiliano; descrive cioè non     na a vicende drammatiche come quelle delle migra-        poraneo Pistoia – Dialoghi sull’uomo poter ospitare la     la sua riflessione sul “cammino” che tante popola-
solo l’impegno artistico di uno dei più grandi foto-   zioni, che fa sì che nelle sue fotografie sia impressa   sua mostra “Exodus”, curata con eleganza da Lélia          zioni ed esseri umani intraprendono forzatamente
grafi viventi, ma soprattutto la testimonianza che     la tragedia che egli avverte nella sua anima e che       Wanick Salgado, ovvero una delle più potenti rifles-       ogni giorno, ci offre un fondamentale strumento di
deriva da quell’impegno di un uomo che attraver-       riesce a trasmettere con i suoi scatti anche a noi che   sioni sulla tematica delle migrazioni, che raccoglie       riflessione. A chi come noi si trova in un punto di
so la “scrittura della luce” ha espresso durante la    ci troviamo di fronte poi alle sue opere. Le sue foto    con le sue 180 fotografie il frutto di una lunghissima     approdo o di passaggio, ma che ha dimenticato cosa
sua intera esistenza la passione per l’umanità e per   perciò non possono lasciarci indifferenti, sia che ci    ricerca a livello mondiale.                                significhi dover abbandonare la propria terra, Salga-
la terra dove la nostra specie vive ormai da circa     parlino delle sofferenze umane che della terra colpi-    Lo sguardo antropologico di Salgado lo ha sempre           do ricorda la tragicità e l’umanità delle migrazioni,
300.000 anni.                                          ta dalla furia devastatrice dell’uomo. E dunque con      portato a occuparsi dei grandi temi legati all’essere      riuscendo a cogliere momenti di intimità straziante
Sebastião Salgado, di formazione economista e          questa mostra la Fondazione Cassa di Risparmio di        umano e alla sua vita sul pianeta, come il progetto        ma, allo stesso tempo, testimoniandone la portata
statistico, sceglie dopo una missione in Africa di     Pistoia e Pescia persegue una finalità a essa assegna-   “La mano dell’uomo”, dedicato alla dignità dei lavo-       storica.
diventare reporter in tutto il mondo, di dedicarsi     ta dalla legge, quella dell’utilità sociale: la mostra   ratori, o la famosa mostra “Genesis”, a partire dalla      “Non sono spinto dall’idea di fare foto belle o di di-
in particolare a tematiche umanitarie e sociali. Dal   è infatti allo stesso tempo un progetto culturale e      quale si concentra sulla questione ambientale, cre-        ventare famoso ma da un senso di responsabilità: io
1993 al 1999 dà vita a una mastodontica opera sulla    sociale.                                                 ando un omaggio alla Terra incontaminata, alla sua         scrivo con la macchina fotografica, è la lingua che
                                                                                                                bellezza e forza, come raccontato anche nel film di        ho scelto per esprimermi e la fotografia è tutta la
                                                                                              Luca Iozzelli     Wim Wenders.                                               mia vita”. E da queste sue parole si evince che Sal-
                                                                              Presidente Fondazione Caript      Quando negli anni Settanta inizia a dedicarsi alla fo-     gado con le sue immagini non vuole convincere ma
                                                                                                                tografia, Salgado comincia proprio con il documen-         semplicemente testimoniare, in maniera indelebile,
                                                                                                                tare i popoli “in viaggio”, ancor prima che la questio-    quello che molti cercano di non vedere, di rimuove-
                                                                                                                ne delle migrazioni diventasse di urgente attualità,       re. Così, le fotografie di Salgado si imprimono nella
                                                                                                                con un reportage sulla siccità del Sahel, per poi, negli   nostra coscienza con la forza della poesia.

                                                                                                                                                                                                                   Giulia Cogoli
                                                                                                                                                                                           Direttrice Pistoia – Dialoghi sull’uomo
È passata quasi una generazione da quando queste fotogra-
fie sono state esposte per la prima volta. Eppure, per molti
aspetti il mondo che ritraggono è cambiato poco, visto che
la povertà, i disastri naturali, la violenza e la guerra costrin-
gono ancora milioni di persone ogni anno ad abbandonare
le loro case. In alcuni casi, vanno a finire in campi profu-
ghi che presto si espandono fino a diventare piccole città;
in altri, sono pronti a investire tutti i risparmi, e perfino la
vita, per inseguire il sogno di una mitica Terra Promessa. I
migranti e i profughi di oggi sono senza dubbio il prodotto
di nuove crisi, ma la disperazione e i barlumi di speranza
che vediamo sui loro volti non sono poi molto diversi da
quelli documentati in queste immagini.

Quasi tutto ciò che accade sulla Terra è in qualche modo
collegato. Siamo tutti colpiti dal crescente divario tra ricchi
e poveri, dalla crescita demografica, dalla meccanizzazione
dell’agricoltura, dalla distruzione dell’ambiente, dal fanati-
smo sfruttato a fini politici. Le persone strappate dalle loro
case sono solo le vittime più visibili di un processo globale.

Le fotografie che qui presentiamo catturano i momenti
tragici, drammatici ed eroici di singoli individui. Eppure,
tutte insieme, ci raccontano anche la storia del nostro tem-
po. Non offrono risposte, ma al contrario pongono una
domanda: nel nostro cammino verso il futuro non stiamo
forse lasciando indietro gran parte del genere umano?

                                        Lélia Wanick Salgado
                                                   Curatrice
Visto che gli uomini sono migrati nelle città, le donne
portano i loro prodotti al mercato di Chimbote. Regione
            del Chimborazo. Ecuador, 1998.
Alla stazione di Ivankovo, 120 profughi vivono in un treno. Croazia, 1994.
Il campo per profughi ruandesi di Benako.
             Tanzania, 1994.
Spesso l’acqua è lontana dai campi profughi.
             Goma, Zaire, 1994.
La spiaggia di Vung Tau, un tempo chiamata Cap Saint Jacques, da cui è salpata la maggior parte dei boat people vietnamiti,   La spiaggia di Vung Tau, un tempo chiamata Cap Saint Jacques, da cui è salpata la maggior parte dei boat people vietnamiti,
                                            Vietnam meridionale, 1995.                                                                                                    Vietnam meridionale, 1995.
La Churchgate railway station.
    Bombay, India, 1995.
Jade Maiwan, un tempo la strada principale di Kabul.
               Afghanistan, 1996.
La costruzione del complesso Rasuna nel quartiere
     commerciale e finanziario di Kuningan.
            Giacarta, Indonesia, 1996.
Il campo per sfollati interni di Kamaz.   Il campo per sfollati sudanesi allestito presso la scuola di Natinga.
   Mazar-i Sharif, Afghanistan, 1996.                             Sudan del Sud, 1995.
Presso il villaggio marubo di Maronal.
  Stato di Amazonas, Brasile, 1998.
Si potrebbe affermare che le fotografie contenute in         La mia speranza è riuscire – come individui, come grup-
questo libro mostrino solo il lato buio dell’umanità.        pi, come società – a fermarci per riflettere sulla condi-
Invece, in mezzo a queste tenebre, si scorge ancora          zione dell’umanità alla soglia del nuovo millennio. Le
qualche punto luminoso. Ad esempio, le organizzazio-         ideologie dominanti del XX secolo, il comunismo e il
ni umanitarie riescono a lavorare fra i rifugiati e i mi-    capitalismo, ci hanno per lo più delusi. La globalizza-
granti, miserabili di tutto il mondo, grazie al contributo   zione ci viene presentata come una realtà, ma non è
della gente comune. Si potrebbe anche sostenere che          certo una soluzione. Neanche la libertà può risolvere
l’opinione pubblica dei paesi occidentali abbia dato il      i nostri problemi da sola, senza l’apporto moderatore
proprio appoggio all’intervento della Nato in Bosnia e       della responsabilità, dell’ordine, della consapevolezza.
in Kosovo solo per via dell’impatto emotivo delle imma-      L’individualismo, nella sua forma più rozza, resta una
gini televisive dei villaggi in fiamme e delle fosse comu-   ricetta infallibile per la catastrofe. Dobbiamo creare un
ni. Eppure, in Ruanda, l’Occidente ha assistito a tutte      nuovo regime di coesistenza.
le stragi e non ha fatto nulla per fermarle. Oggi, bene o    Oggi più che mai, sento che il genere umano è uno.
male, nel nostro immaginario, sono diventati insepara-       Vi sono differenze di colore, di lingua, di cultura e di
bili perché conosciamo entrambi.                             opportunità, ma i sentimenti e le reazioni di tutte le
Ma è sufficiente essere informati? Siamo davvero con-        persone si somigliano. La gente fugge dalla guerra per
dannati a essere per lo più spettatori? Possiamo invece      scampare alla morte, emigra per cercare un destino mi-
influire sul corso degli eventi?                             gliore, si costruisce una nuova vita in terra straniera, si
Io non so rispondere a queste domande ma sono con-           adatta a condizioni proibitive. L’istinto di sopravviven-
vinto che qualche risposta deve pur esistere, che il gene-   za dell’individuo domina ovunque. Eppure, in quanto
re umano è in grado di capire e persino di controllare       razza umana, sembriamo pericolosamente inclini all’au-
le forze politiche, economiche e sociali che noi stessi      todistruzione.
abbiamo scatenato, da un capo all’altro della Terra. Pos-    Forse è proprio da qui che deve partire la nostra rifles-
siamo davvero parlare di “esaurimento da solidarietà”        sione: la nostra sopravvivenza è minacciata. Il nuovo
quando non diamo alcun segno di esaurimento da               millennio non è che una data sul calendario di una del-
consumi? Dobbiamo davvero restare inattivi di fronte         le grandi religioni, ma può servire come occasione per
all’incessante deteriorarsi del nostro habitat, urbano o     fare il punto. Noi abbiamo in mano la chiave del futuro
naturale che sia? Dobbiamo davvero restare indifferenti      dell’umanità, ma dobbiamo capire il presente.
mentre i valori dei paesi ricchi e quelli dei paesi poveri   Queste fotografie mostrano una porzione del nostro
aumentano le divisioni che lacerano le nostre società?       presente. Non possiamo permetterci di guardare dall’al-
No, non possiamo.                                            tra parte.

                                                                                                     Sebastião Salgado
                                                                                                          Luglio 1999
NOTE BIOGRAFICHE   Sebastião Salgado è nato nel 1944 ad Aimores, nello stato
                   di Minas Gerais, in Brasile, e vive a Parigi da diversi anni.
                                                                                       Lélia Wanick Salgado è nata a Vitória, E.S., Brasile e si
                                                                                       è trasferita a Parigi, in Francia. Sposata, è madre di due
                                                                                                                                                      Insieme, Lélia e Sebastião sono impegnati fin dagli anni
                                                                                                                                                      Novanta in un progetto di recupero di una piccola porzio-
                   Dopo gli studi in Economia, ha intrapreso la carriera di fo-        figli, Juliano e Rodrigo, affetto da sindrome Down, ed è       ne della Foresta Atlantica brasiliana nello stato di Minas
                   tografo professionista nel 1973 a Parigi, lavorando con mol-        nonna di Flávio.                                               Gerais. Nel 1998 sono riusciti a convertire quest’area in
                   te importanti agenzie fotogiornalistiche, tra cui Magnum,           Ha cominciato la sua vita professionale a 17 anni, come        una riserva naturale e a fondare l’Instituto Terra, la cui
                   fino al 1994, quando con la moglie Lélia Wanick Salgado             insegnante di scuola primaria e di pianoforte. A Parigi        missione è il rimboschimento, la conservazione e l’educa-
                   ha fondato Amazonas Images, una struttura interamente               studia Architettura presso la Ecole Nationale Supérieure       zione ambientale.
                   dedicata al suo lavoro, dove ha sede anche il loro studio.          des Beaux Arts e Urbanistica all’Università Paris VIII
                   Ha visitato oltre 100 paesi nel corso dei progetti fotografici      dove si laurea. Lavora come urbanista; il suo interesse
                   che ha intrapreso. Il suo lavoro è stato pubblicato, oltre che      nella fotografia comincia negli anni Settanta.
                   da numerose testate giornalistiche, anche in libri come Al-         Nel 1983 lavora per la rivista Photo Revue. Nel 1985-1986
                   tre Americhe (1986), Sahel: l’homme en détresse (1986), Sahel: el   LWS dirige la galleria di Magnum.
                   fin del camino (1988), La mano dell’uomo (1993), Terra (1997),      Nel 1987, crea una struttura autonoma per concepire e
                   In cammino e Ritratti di bambini in cammino (2000), Africa          organizzare progetti fotografici; attività che svolge tutto-
                   (2007), Genesi (2013), Profumo di sogno (2015), Kuwait. Un          ra. È stata direttore artistico di “Les Rencontres Interna-
                   deserto in fiamme (2016) e Gold (2019).                             tionales de la Photo” dell’Isola della Réunion negli anni
                   Mostre itineranti del suo lavoro sono state e continuano a          1990, 1991 e 1992.
                   essere presentate in tutto il mondo.                                Nel 1994 a Parigi, con Sebastião Salgado fonda Ama-
                   Il 2013 ha visto la pubblicazione del libro Dalla mia Terra         zonas images, un’agenzia fotografica dedicata esclusiva-
                   alla Terra, un racconto in prima persona sulla vita e sulla         mente al lavoro di Salgado. LWS dirige l’agenzia.
                   carriera di Salgado, e nel 2014 è uscito il documentario            Ha concepito e prodotto una serie di libri e di mostre
                   Il sale della Terra – codiretto da Wim Wenders e Juliano            dedicati alle fotografie di Sebastião Salgado tra cui:
                   Ribeiro Salgado – che ha ottenuto diversi riconoscimenti.           Autres Amériques, Franca, USA, Spagna, 1986 e mostra
                   Attualmente Salgado sta lavorando a un progetto fotografi-          collegata;
                   co sulla Foresta Amazzonica brasiliana e le comunità indi-          Sahel. El Fin del Camino, Spagna, 1988, USA, 2004;
                   gene che vi abitano.                                                An Uncertain Grace, USA, UK, Giappone e Francia, 1990;
                   Sebastião Salgado è stato insignito di numerosi premi fo-           Workers, Francia, UK, USA, Spagna, Portogallo, Germa-
                   tografici per la sua opera, è ambasciatore di buona volontà         nia, Giappone, Brasile, Italia, e mostra collegata, 1993;
                   dell’Unicef e, tra i vari riconoscimenti, è membro onorario         Terra, Francia, UK, Spagna, Portogallo, Germania, Giap-
                   dell’Accademia delle Arti e delle Scienze degli Stati Uniti.        pone, Brasile, Italia, e mostra collegata, 1997;
                   Nell’aprile 2016 è stato eletto membro dell’Académie des            Migrations, Brasile, UK, Francia, Portogallo, Spagna, Ger-
                   Beaux-Arts nella sezione un tempo occupata da Lucien                mania, Italia e la mostra collegata, 2000;
                   Clergue. Nel luglio 2016 è stato nominato Cavaliere della           Africa, Taschen, 2007;
                   Legion d’Onore francese e nel 2019 ha ricevuto il Peace             Genesis, Taschen, 2012;
                   Prize of the German Book Trade.                                     Gold, Taschen, 2019.
Palazzo Buontalenti                                            Antico Palazzo dei Vescovi
Palazzo Buontalenti è un interessante esempio di archi-        L’Antico Palazzo dei Vescovi, situato in piazza del Duo-
tettura fiorentina di fine Cinquecento, nel centro stori-      mo a Pistoia, è attestato dal 1091. Inizialmente dimora
co di Pistoia, situato di fronte a Palazzo de’ Rossi, sede     fortificata, nel XII secolo acquisisce l’aspetto di dimora
della Fondazione Caript. Imponente per mole, presenta          signorile. Fra le molte caratteristiche, l’edificio accoglie
un’armoniosa corte interna caratterizzata da due sistemi       la sacrestia di San Jacopo, costruita fra il 1163 e il 1170,
di loggia portico a doppio ordine di colonne. La denomi-       nella quale avvenne il furto di Vanni Fucci narrato da
nazione del Palazzo è dovuta al presunto coinvolgimento        Dante nel XXIV canto dell’Inferno. Nel XVI secolo il ve-
nella fase progettuale del celebre fiorentino Bernardo         scovo Scipione de’ Ricci ottiene dal Granduca Pietro Le-
Buontalenti, architetto di fiducia del Granduca di To-         opoldo il permesso di edificare un nuovo palazzo vesco-
scana. Dismesso da tempo dalla famiglia, il Palazzo ha         vile e nei decenni successivi, venduto ai privati, l’Antico
avuto negli anni, prima del recente restauro, diverse uti-     Palazzo dei Vescovi viene profondamente rimaneggiato.
lizzazioni. Dal 2013 la Fondazione Caript si è impegnata       Nel 1976 la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia inizia
nella realizzazione di eventi espositivi presso i suoi spazi   un complesso restauro del palazzo terminato nel 1980,
al piano terra. Adesso Palazzo Buontalenti si configura        con il recupero di gran parte delle strutture e dell’aspet-
come la sede di Fondazione Pistoia Musei dedicata a mo-        to originario. Oggi, di proprietà della Fondazione Ca-
stre temporanee, con una particolare attenzione all’arte       ript, il Palazzo costituisce una delle sedi di Fondazione
moderna e contemporanea.                                       Pistoia Musei, dedicata all’arte antica e moderna.
Puoi anche leggere