Erboristi Parma 23 Settembre 2012 Giovanni D'Agostinis Chimico cosmetologo Direttore scientifico di Kosmetica - LEZIONE FRAGRANZE E PRODOTTI ALCOLICI

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LEZIONE FRAGRANZE E
PRODOTTI ALCOLICI
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Erboristi Parma !
23 Settembre 2012!
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Giovanni D'Agostinis!
Chimico cosmetologo!
Direttore scientifico di !
Kosmetica !
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SOMMARIO !
Il profumo dall'antichità ad oggi
Materie prime naturali e sintetiche
delle fragranze e metodi di estrazione
Olfatto e fragranze : il percorso
olfattivo
Effetti delle fragranze sulla psiche e sul
corpo
Definizione di fragranza
La piramide olfattiva
 Chi è il profumiere
Come si diventa profumieri.
Industria della profumeria alcolica
prodotto finito : materie prime,
formule , metodi e impianti
Le famiglie olfattive : tipologie
CENNI SULLA STORIA DEL PROFUMO

Perfumum: attraverso il fumo.

L'uomo, il fuoco e i fumi che si sprigionavano
dai rami aromatici.
Alcune civiltà come quelle del Nilo, di Creta,
del Tigri, dell’Eufrate, del Fiume Giallo,
dell’Indo, dei Sumeri, del Baltico e dell’Etruria
iniziarono a utilizzare questa magica
fumigazione per accattivarsi gli dei e
spaventare i dèmoni
Nell'Egitto la storia del profumo ebbe inizio
negli antichi templi

A seconda del rito sacro, veniva usata
un'essenza particolare: mirra, incenso,
ambra o sandalo

Mummie(pino,mirra,cassis,cedro,cannella)

Dall'uso sacro a quello profano

CLEOPATRA fu una grande conoscitrice di
profumi
Greci, e Romani
svilupparono l uso dei profumi
utilizzando miscele di oli odorosi ai quali
erano aggiunti gomme e resine. Profumi,
spezie e condimenti svolgevano un ruolo
importante nella vita religiosa ma anche
in quella quotidiana .
Grecia
Gli antichi Greci appresero dagli
orientali ad utilizzare il profumo.
Utilizzavano resine, spezie e oli
essenziali di fiori(oliva, edera, rosa).
  Il Profumo Greco fu così importante
da essere citato nel Trattato degli
odori di Teofrasto, considerato il testo
base della profumeria antica.
Nel tempo il profumo divenne di uso
comune, un prodotto di puro piacere
personale.
ROMA

Prima con diffidenza , in seguito con passione
Durante i banchetti tende, colombe e vini
venivano intrise di essenze.

Nerone spese quattro milioni di sesterzi
per impregnare di essenza migliaia di petali di
rose che, durante una festa privata nella sua
Domus Aurea, furono sparsi sulle portate.
L uso più diffuso era nelle terme.
L influenza dei profumi sullo stato d animo era
ben nota a quei tempi, tanto che le bandiere
dell esercito venivano profumate per infondere
coraggio nei cuori dei soldati.
GLI ARABI

Gli Arabi sapevano commercializzare
spezie ed oli essenziali attraverso la
penisola araba ed il mar rosso e, grazie
a loro, l’arte della profumeria continuò a
svilupparsi. (Acqua di rose purificatrice)
Fu l'arabo Avicenna ad inventare
l alambicco e a mettere a punto il
metodo della distillazione, che consentì
di estrarre gli oli essenziali dai vegetali
con buone rese (alcol è una parola di
derivazione araba).
In Europa, l uso dei profumi e dei
cosmetici (dapprima banditi dalla
religione cristiana) conobbe il suo
debutto, di fatto, al ritorno dei
crociati, grazie alle abitudini
acquisite in Medio Oriente.
Ve n n e r o u t i l i z z a t i a l l o r a
correntemente profumi e droghe
a scopo medicamentoso.
I crociati avevano appreso in Oriente non
solo l uso dell acqua di rose (secondo i
costumi islamici, purificatrice) ma avevano
iniziato ad utilizzare anche delle
composizioni profumate.
  L Eau de Chypre Rouge , la più
richiesta nel XII secolo, era un miscela
(costosissima) di essenza di rosa di
Damasco, di muschio della Cina, di legno
di sandalo delle Indie, di chiodi di garofano
di Zanzibar, d ambra del Golfo Persico, di
aloe e di zibetto d Abissinia.
Gli alchimisti spagnoli e di Montpellier
sapevano preparare già nel XI secolo
 l acqua della Regina d Ungheria ,
una sorta d’acqua di rosmarino alla
quale venivano attribuite sicure virtù di
seduzione.
Nello stesso periodo gli alchimisti
fiorentini avevano rivoluzionato la tecnica
della distillazione con l'invenzione del
vaso fiorentino un ingegnoso
apparecchio( a collo di becco di cigno)
che permise per la prima volta di
separare nettamente, una volta terminata
la distillazione, l olio dall'acqua
profumata(collo raffreddatore e becco
separatore).
Questi alchimisti fiorentini si erano
organizzati in una Corporazione di
artigiani profumieri di cui Dante era
membro (il loro emblema era
un immagine della Vergine con la
Rosa ).
Si profumava tutto, corpo oggetti e
animali!!!
L’influenza italiana
In Francia

Caterina de Medici (1533) e i suoi
maestri profumieri fiorentini a Parigi

Nello stesso periodo, i maestri
guantai fiorentini si installarono a
Grasse, patria provenzale del mirto,
ottima materia prima(migliore delle
foglie di quercia) per la concia delle
pelli.
IL Rinascimento

L epoca d oro del profumo arrivò con il
Rinascimento.
   Nostradamus, di casa alla corte di
Caterina de Medici (uso terapeutico).
Il profumiere fiorentino, Renato.
Il Re di Francia, Enrico III acquistò una
formula di profumo dal veneziano Ventura
per 1525 scudi, una cifra enorme, per
l epoca. In Italia i domenicani fiorentini
crearono nel 1508 un laboratorio di
distillazione di essenze profumate.
Fecero altrettanto i Carmelitani Scalzi a
Venezia, vero polo di scambio di merci
con l Oriente, in concorrenza con Pisa ed
Amalfi.
Verso il 1690, un geniale italiano,
Giovanni Paolo Feminis ebbe l idea
di dare un tocco di tonicità alle eaux
de parfum di quel tempo, che
secondo la sua opinione risultavano
un pò spente, aggiungendovi il
principio dell' acqua della Regina
d'Ungheria : il rosmarino. Questo
odore canforato decisamente
medicinale, apportò al suo
miscuglio un particolarissimo effetto
tonico.
Si recò nel 1693 a Colonia dove
iniziò a commercializzare l acqua
così ottenuta sotto il nome di Aqua
Mirabilis. L impresa da lui creata
sarà lasciata ai suoi nipoti Farina. Alla
fine, nel 1792, la vendettero a
Guglielmo Mulhens che viveva a
Colonia Glochengass 4711. Da qui il
nome della famosa 4711. Ma la vera
celebrità dell aqua mirabilis giungerà
nel 1763, data della firma del trattato
che porrà termine alla guerra dei
Sette Anni.
In quell occasione, gli ufficiali delle
principali armate del mondo di quel
tempo e tutti i diplomatici si trovavano
riuniti a Colonia. Ciascuno portò nel
proprio paese la straordinaria Eau
Admirable che fu chiamata “l’acqua di
Colonia . Fu il primo vero accordo
tecnico della profumeria.
Tra la fine del 700 e i primi dell’800 in
Provenza ed in particolare a Grasse
si affinarono dei metodi di estrazione
delle materie prime per la
profumeria ,tali da far diventare la
Francia il centro del commercio
mondiale del Profumo.
Due fatti fondamentali contribuirono
   alla diffusione e al successo dei
   profumi:

1. La disponibilità crescente di oli
   essenziali e materie prime;
2. L introduzione dell alcool come
   veicolo ideale per il profumo.

L alcool etilico veniva usato anche
   prima del 1700.
Ma è proprio da questo secolo che il
   suo uso si diffuse dappertutto.
La Francia del settecento

Nella Francia di Luigi XIV, il Re Sole,
tutto veniva impregnato con
fragranze: abiti, accessori, fazzoletti,
parrucche e guanti, spesso per
mancanza d igiene personale, per
coprire odori sgradevoli dei bagni ma
anche a scopo terapeutico.
L'amante del Re Sole, Madame
P o m p a d o u r, a m a v a   l'Acqua
d Angelo o il Fazzoletto di Venere.
L Ottocento in Francia

Durante la Rivoluzione Francese l uso
delle fragranze fu     frenato. Nacquero,
comunque, il Profumo alla Ghigliottina o il
Profumo alla Nazione. Subito dopo
esplose una vera frenesia per il lusso,
profumi compresi. L arrivo di Napoleone
Bonaparte e di sua moglie Josephine de
Beauharnais, grande appassionata di
profumi e del muschio in particolare,
portò il settore della profumeria ad alti
livelli. Napoleone, invece( non ti lavare,
sto arrivando a casa), pare che non fosse
così fanatico dei profumi in genere, ma
solamente dell'Acqua di Colonia.
L Ottocento in Francia

Nel 1828 Pierre-Francois-Pascal
Guerlain, giovane chimico partì con
l idea del profumo come un opera
d'arte. (fornitore ufficiale di Napoleone
III)..
L'ottocento in Francia

Coty creò Origan, profumo
orientale e speziato per
eccellenza, pioniere nel suo
genere, che ispirò più tardi
Jacques Guerlain per la sua
Heure Bleau.
L'ottocento in Inghilterra

 Floris e Penhaligon accordarono le note
olfattive floreali al gusto di tweed e di tè,
prodotti tipicamente inglesi.
Essi non erano guantai, ma barbieri.
Il Novecento

Profumo un oggetto d’uso
comune, simbolo di libertà ed
evasione
Coty, Guerlain, Roger&Gallet,
Caron, Bourjois.
Ed anche i sarti tentarono la
fortuna nel settore, coniugando
moda e fragranze.
Chanel N° 5

Ernest Beaux, ex profumiere alla corte
russa, divenne il naso ufficiale della
prestigiosa casa francese, nonchè il
creatore del profumo più famoso della
storia. Beaux trovò l’ispirazione olfattiva
verso il 1920, al Circolo Polare. In un
periodo di sole di mezzanotte, quando i
laghi e i fiumi esalano una freschezza
particolare. La stessa che il profumiere
volle ricreare a ogni costo, nonostante le
difficoltà tecniche presentate dalla chimica
nascente delle aldeidi, sostanze di sintesi
utilizzate per rinforzare le note floreali o
fruttate.
Chanel N° 5

Nel 1921, fu lanciato Chanel N°5,
destinato a diventare un vero mito ,
ancora oggi il più venduto al
mondo. Questa creazione segnò la
vera prima influenza dei sarti nel
mondo dei profumi e fece
conoscere l olio estratto dall ylang
ylang. Ma la vera novità fu che
Chanel N°5 inaugurò ufficialmente
la categoria dei floreali aldeidati.
Grasse eccelse per le         materie
prime, Parigi nella fabbricazione dei
prodotti finiti e nel commercio.
Materie prime
                     Naturali
Le materie prime naturali, utilizzate in profumeria, si
possono ottenere da fiori, foglie, rami, radici, legni, resine,
balsami, erbe, gomme ed anche dagli animali.

                  Regno vegetale

* Semi di alcune piante
        ambretta
        sedano
        angelica, fieno greco e coriandolo
* I frutti ( la buccia degli gli agrumi)
   bergamotto , limone . arance,mandarino e cedro.
* Altri frutti come la noce moscata
        il chiodo di garofano.
        l anice stellato
* Foglie
         verbena e tiglio
        patchouli e l alloro
       il cisto di Provenza
* Erbe fiorite
      Basilico, finocchio , dragoncello, camomilla, timo,
     lavanda, spigo e lavandino
* Cortecce fortemente profumate come quelle di:
      cascarilla, cannella e betulla
* Bacche di alcuni alberi
       pepe e peperoncino
* Rizomi (radici bulbose) come quelli di:
       iris di Toscana
      zenzero
      costus
* Radici a ciuffo come:
       vetiver
* Baccelli come quelli della vaniglia
* Fave
       tonka e cacao
* Gomme-resine piangenti di alcuni alberi (lacrime)
      balsamo del Perù, benzoino, .
      storace
      opoponax e mirra
      incenso
* Legno di alcuni alberi o arbusti:
      sandalo, cedro e legno di rosa*
      Petali o il fiore intero di:
      gelsomino, rosa, arancio amaro, tuberosa, gaggia,
     giunchiglia, narciso, osmanto, ginestra, magnolia,
     mimosa ecc.
*

                   Regno animale
Un tempo si utilizzavano gli estratti delle ghiandole odorifere
     del muschio, dello zibetto e del castoro. Da non
dimenticare l ambra grigia. Il capodoglio si sbarazza di un
 calcolo intestinale che diventa, dopo aver galleggiato per
         anni sulle acque dei mari, l ambra grigia.
Materie prime sintetiche

La ricerca chimico aromatica     produce un gran
numero di molecole odorose senza le quali la
profumeria moderna non potrebbe esistere
Esistono diversi metodi per ottenere gli oli essenziali dagli
elementi prima citati: l enflaurage (il più antico, ormai quasi in
disuso), la spremitura, la distillazione, l infusione tramite
solvente, fino ad arrivare ai metodi più innovativi come
l estrazione attraverso anidride carbonica.
A seconda delle materie prime verrà scelto uno dei diversi
processi sopra citati tenendo conto delle sue caratteristiche.

ENFLAURAGE
Questo metodo, come suggerisce il nome, si utilizza per
l estrazione dei fiori, attraverso grassi di origine animale.
Viene disteso uno strato di grasso su una lastra di vetro sulla quale
vengono applicati i fiori tritati, questa operazione viene ripetuta
dalle trenta alle quaranta volte. Il grasso, una volta assorbita
l essenza dei fiori, viene trattato con l'alcol in modo che il
principio olfattivo si dissolva in esso; successivamente l alcol
viene fatto evaporare dando origine alla pomade, termine francese
utilizzato nel settore.
SPREMITURA
La spremitura viene impiegata per estrarre gli oli essenziali dagli
agrumi. La scorza viene raschiata, evitando con rigore la parte
bianca) e pressata in modo da estrarre il contenuto odoroso, che
in seguito sarà trasportato dall acqua per poi essere centrifugato e
quindi filtrato, ottenendo l olio essenziale puro.
ESTRAZIONE PER MEZZO DI SOLVENTI VOLATILI
Questa pratica permette di estrarre gli oli essenziali sia da materie
prime fresche (rosa, violetta, gelsomino, etc.) che secche (legno di
sandalo, legno di cedro, cannella etc.) attraverso i solventi: viene
immersa la materia prima in un estrattore (recipiente) assieme ad
un solvente facendoli macerare. A questo punto si ottiene un
prodotto composto dall olio essenziale assieme a cere e pigmenti.
In seguito il materiale ottenuto viene distillato, dividendo il
concentrato dal solvente (che verrà poi recuperato e riutilizzato).
Se la materia prima è una gomma, una resina o un balsamo, dà
origine ad un resinoide (massa semisolida dall alto peso
specifico), già utilizzabile dai profumieri.

DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE
Questo metodo viene utilizzato per estrarre gli oli essenziali da
fiori, radici e resine. Le materie prime, mescolate con acqua (la
proporzione dei pesi è uno a cinque) in una caldaia, vengono
portate ad ebollizione sottovuoto quindi il vapore trascina con sé
l olio essenziale fino ad un tubo refrigerante. L olio essenziale e
il vapore, una volta condensati, cadono nel vaso fiorentino che ha
il compito di separare l olio essenziale dall acqua. Questo è
possibile perché l acqua ha peso specifico maggiore rispetto agli
oli essenziali, questi rimarranno quindi in superficie. Il liquido
rimanente, profumato al termine di questo processo, può essere
poi utilizzato come acqua aromatica.
ESTRAZIONE TRAMITE CO2
Questa tecnica è analoga all estrazione tramite solvente.
L anidride carbonica viene utilizzata in forma liquida (per
ottenere questo risultato deve essere sottoposta ad un trattamento
a pressione e temperatura controllate: al diminuire della
temperatura verrà aumentata la pressione), mescolata poi alla
materia prima e infine fatta evaporare.
La particolarità di questo metodo è che permette l estrazione di
sostanze odorose poco volatili (ad esempio quelle contenute
nelle spezie). Non subendo alterazioni termiche l odore sarà
completo e fedele a quello naturale.
Come sentire

• Striscioline( touches o mouillettes)
  di carta intrise solo sulla punta
• Portare la striscia a mezzo
  centimetro dal naso(Non devono
  toccarlo)senza abbassare la testa
• Le mani distanti e non profumate o
  intrise di fumo
• Aspirazioni piccole e
  rapidissime,seguite da una forte
  espirazione sempre col naso
Il naso è la sede dell odorato,a cui la
natura in origine ha dato un compito
ricognitore sia per la ricerca del cibo che
per la difesa.
Tr a i n o s t r i s e n s i , è q u e l l o p i ù
straordinario, ma anche il più sottile e
perfetto.(Neonati verso la madre)
Percepiamo gli odori anche al buio(1
millesimo di milligrammo,col mercaptano 1
milionesimo di milligrammo), la vista solo
con la luce, tatto non è direttamente
collegato col cervello,gusto collegato
all aroma,udito solo poche note o ottave,
l olfatto centinaia di migliaia.
Olfatto

• L uomo riesce a distinguere
  migliaia di odori diversi
  utilizzando i numerosissimi
  neuroni olfattivi(milioni), di un
  migliaio di tipi diversi, i quali
  sono selettivi nei confronti
  delle molecole odorose che
  hanno caratteristiche
  strutturali e chimiche ben
  precise . Sono dotati di ciglia
  vibratili( ne possediamo 30
  miliardi) che catturano le
  molecole odorose
olfatto

• Non si conosce a fondo il
  funzionamento del sistema
  olfattivo, soprattutto per
  quanto riguarda la stimolazione
  dei recettori, i meccanismi di
  trasporto degli stimoli chimici e
  la formazione della sensazione
  olfattiva vera e propria, a livello
  di corteccia cerebrale.
Olfatto
L odore non corrisponde esattamente
 alla sostanza che lo ha prodotto, ma
 all effetto di sensazione che la
 sostanza provoca dopo che è stata
 interpretata dal sistema olfattivo.

Risulta, quindi, dalla combinazione di
 molteplici fattori, alcuni legati alle
 proprietà chimiche delle molecole,
 altri relativi agli effetti psico-fisici che
 esse producono quando vengono
 rilevate dall olfatto, altri ancora più
 strettamente legati alla sfera
 soggettiva dell individuo.
La percezione olfattiva inizia quando
le molecole odorose, che si muovono
nell aria, entrano a contatto con la
mucosa nelle narici nasali.
Ci sono, poi,       dei meccanismi di
trasporto, trasmissione ed
elaborazione dell informazione che
portano ad una stimolazione di più
regioni del cervello, sedi del pensiero,
delle emozioni e del comportamento
dell uomo.
Emozione e Psiche
Ognuno di noi è stato
 inconsapevolmente condizionato
 fin da bambino da determinati
 odori che agiscono sullo stato
 d animo.

Tramite la memoria olfattiva si
  associa un odore ad
  un immagine o ad un emozione,
  infatti, un odore sentito a distanza
  di anni, che colpisce
  particolarmente, attiva il sistema
  neurosensoriale per riprodurre,
  attraverso i neurotrasmettitori,
  l emozione, lo stato d animo, le
  sensazioni che accompagnarono
  l odore nel passato.
Emozione e Psiche
Gli odori agiscono sulla psiche e sul sistema
   nervoso in modo costante e prevedibile,
   generando degli effetti facilmente
   collegabili: ad esempio gli odori che
   ricordano la propria casa, e di
   conseguenza la famiglia, provocano una
   sensazione rassicurante, oppure può
   accadere che un odore percepito durante
   una vacanza, momento di svago, di
   distacco dal quotidiano, potrà, nel
   ripresentarsi, generare un effetto
   rilassante e una sensazione di gioia.
Studi di Rovesti : Fitoterapia e Aromaterapia
Riconoscimento olfattivo

Noi mescoliamo a dei riconoscimenti olfattivi
  una moltitudine di cose: le sensazioni del
  passato, i sogni, i ricordi, tutto questo sotto
  un punto di vista diverso a seconda dello
  stato di angoscia, di stress, di felicità o di
  tutti quegli altri turbamenti che
  appartengono al nostro modo di vivere.

Il riconoscimento olfattivo è, quindi, un fatto
    individuale

Questo può essere il motivo per cui ognuno di
  noi può amare un profumo che, magari, ad
  altri non piace.
Definizione di fragranza

Si parte da 2 livelli: il primo più
tecnico per cui si può inquadrare la
fragranza come miscela di oli
essenziali e prodotti sintetici, il
secondo più artistico che ci porta a
pensare ad un espressione di stile
e sentimento del profumiere.
Jean Carles aveva creato ciò che alcuni
 marketing" usano da una ventina d anni:la
rappresentazione di un profumo sotto forma
di una piramide olfattiva.
Classificava le materie prime distinguendo i
prodotti di testa molto volatili e poco tenaci,
prodotti di media tenacia e volatilità e i
prodotti di base molto tenaci e poco volatili.
E la stessa forma della piramide
olfattiva .
PIRAMIDE OLFATTIVA

              AGRUMATO

                VERDE

TESTA         AROMATICO

               MARINO

               FIORITO

CUORE         FRUTTATO

              SPEZIATO

               LEGNOSO

FONDO
                CUOIO

              GUSTATIVO

              MUSCHIATO
EVAPORAZIONE

Classificazione delle materie prime e funzione del
loro tempo (velocità) di evaporazione

• NOTA DI BASE superiore a 12 ore (es. essenza di
VETIVER)

• NOTA DI CUORE o MODIFICATORE da 4 fino a
12 ore (es. essenza di ROSA)

• NOTA DI TESTA da 0 a 4 ore (es. essenza di
LIMONE)
Il profumiere

  • Il profumiere
La profumeria è un arte.

Le conoscenze scientifiche possono servire al
  profumiere semplicemente per comporne la
  parte principale e per evitare reazioni tossiche,
  instabilità nei prodotti finiti, decolorazioni
  ecc….

Il profumiere è essenzialmente un buon naso ,
   che deve usare le materie prime come un
   pittore usa i colori, e un musicista usa le note.
Esistono alcune scuole:
Un esempio di scuola è il seguente:

Il primo anno vengono trattati :

• Origini e sviluppo dell industria della
profumeria

• Senso dell olfatto – morfologia – tecniche di
percezione degli odori

• Loro relazione con il gusto

• Notizie generali di botanica, chimica, chimica
organica

• Nozioni di analisi

• Riconoscimento delle materie prime, loro
eventuali alterazioni, impressioni olfattive
personali

• Manipolazione e sicurezza delle stesse
Nel secondo anno :
Secondo anno
• Studio delle grandi basi e specialità della
profumeria

• I gruppi degli odori (famiglie – analogie)

• Elaborazione di note fondamentali

• Studio sistematico dei componenti utilizzabili

• Classificazione dei profumi sul mercato mondiale

• Bisogni delle industrie che li utilizzano nei vari
settori (alcoolico, cosmetico, saponi, aerosol, ecc…)

• Pratica del controllo qualità.
Nel terzo anno :
Terzo anno
• Imitazione dei profumi più significativi

• Creazione di un profumo su un brief concreto

A questo punto l allievo, dopo uno stage formativo
nei vari reparti della società e cioè Ricerca,
Produzione, Applicazione, ecc… viene inserito nei
laboratori di creazione come assistente di un
profumiere ed imbocca la strada tradizionale.
Se ha qualità diventa profumiere junior, profumiere,
profumiere senior nell arco di una decina d anni.
Il profumiere creativo , il naso , è un artista
         al pari del pittore o musicista

La curiosità e il lato immaginativo sono dei
  tratti essenziali nella vita di un profumiere.
Per natura si è portati alla razionalità e quindi
  ad usare le materie prime di cui disponiamo
  a dosaggi usuali.
Ebbene, talvolta creare significa anche
  prescindere da ciò che è già codificato e
  provare ad ampliare i concetti, tramite un
  utilizzo originale di materie prime, senza
  perder di vista equilibrio e armonia. La
  professione del profumiere si basa su
  emozioni e sensazioni.
Materie Prime

Acqua

 Deve essere demineralizzata e filtrata con
microfiltri ( 0,22 -0,45 micron ) e priva di
microorganismi per evitare degradazioni e
interferenze con la fragranza
I microorganismi in presenza di alcool
precipitano ,ma possono formare in acqua
sostanze aromatiche ,che danneggiano la
fragranza .
Il ferro può alterare cataliticamente     le
componenti odorose .
Le acque dure con calcio e magnesio
possono provocare flocculazioni e
precipitazioni
Alcool etilico

L etanolo si trova facilmente ma la sua
qualità varia a seconda delle fonti. Si
ottiene per fermentazione di carboidrati ,da
canna da zucchero, patate, uva, frutta . Si
ottiene anche per ossidazione dell’etilene
con prodotti di cracking del petrolio.
Il migliore è quello che non ha
trascinamento di odori (melassa e
frumento ): è sufficiente un controllo
olfattivo per giudicarlo .
 L etanolo si distingue in :
 Alcool buon gusto intorno a 96,4°
Alcool assoluto intorno a 99,6 °
L alcool etilico è utilizzato in profumeria
perché:
 E un eccellente veicolo per la fragranza
essendo di odore neutro

 Non è tossico (negli usi normali)

 E altamente volatile, evapora
facilmente e lascia sulla pelle una
piacevole sensazione di freschezza

E un ottimo solvente per la maggior
parte degli oli essenziali e le materie prime
che si usano nelle fragranze
LA FRAGRANZA

Va acquistata alcune settimane prima del suo utilizzo e
            conservata in assenza di aria

                ALTRE MATERIE PRIME

             Sequestranti e agenti chelanti

       Acido citrico e EDTA tra lo 0,005 e lo 0,02
  Evitano le reazioni di ferro o rame presenti nei bidoni

                    Assorbenti U.V.

 Servono ad evitare decolorazioni in presenza di eventuali
                          coloranti
      Sono dei filtri chimici tipo il Benzophenone 1

                      Antiossidanti

     BHT per evitare cambiamenti di odore e colore

                   Denaturanti Alcool

                Come da Leggi Nazionali
Regolamento del 09/07/1996 n. 524

L alcool etilico destinato alla fabbricazione delle profumerie e
   dei prodotti cosmetici di cui all art. 1 della legge 11
   ottobre 1986, n. 713, deve essere denaturato mediante
   l aggiunta, ad ogni ettolitro anidro di alcole, delle seguenti
   sostanze:
A) –- denatonium benzoato: grammi 0,8;
   -- alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
B) –- dietil ftalato: grammi 500;
   -- alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
C) – alcool isopropilico: grammi 5.000;
   -- alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
D) – muschio naturale o sintetico: grammi 39,5;
   -- alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
E) – timolo: grammi 500.

Le formulazioni di cui alle lettere A) e B) devono essere
   utilizzate per la preparazione delle profumerie alcoliche,
   quella della lettera C) per i prodotti liquidi e trasparenti ed
   in particolare per le lacche ed i prodotti per capelli, quella
   della lettera D) per deodoranti, creme ed altri prodotti per
   la pelle e quella della lettera E) per prodotti per l igiene
   dei denti e della bocca. Previa autorizzazione
   dell amministrazione finanziaria, le suddette formulazioni
   possono essere utilizzate per correlazioni diverse da
   quelle sopra       specificate; analogamente, può essere
   autorizzata la denaturazione con altre sostanze ammesse
   negli Stati membri dell Unione europea.
CONTROLLO ANALITICO FRAGRANZE

Tecniche chimico fisiche - densità
                         - potere rotatorio

Tecniche chimiche:              - indice di acidità
                                - alcooli totali
                                - aldeidi

Tecniche strumentali:           - gascromatografia
                                - I.R.
                                - U.V.
                                - GC – MS
                                - cromatografia su strato
                      sottile

Controllo olfattivo
FABBRICAZIONE

Niente sembra più semplice di una preparazione di una
soluzione alcolica. In effetti possono nascere diversi
problemi se non si adotta il procedimento giusto

                  Il cammino:

                     Miscelazione

                     Maturazione

                    Refrigerazione

                      Filtrazione

               Colorazione se richiesta

                   Imbottigliamento
Miscelazione

                  In acciaio inox :
       1- Alcool e poi fragranza infine acqua
 (una parte dell alcool alla fine dopo la filtrazione)
          2- (Alcool + Acqua) + Fragranza
3- (Fragranza + Acqua) + Alcool 10%+10% ecc. per
  fragranze che contengono cere e resine naturali

Fig. 1 A-Schema di miscelatore con agitatore centrale
                        B-Miscelatore con agitatore laterale
Maturazione

                Consigliabile : 30 giorni

                   Raffreddamento

                  24 ore tra 0° e 2°C

Fig. 2 A-Serbatoio provvisto di serpentina di raffreddamento
Filtrazione

Prefiltrazione su carta e poi filtrazione vera e propria
 con filtri pressa o meglio con filtri a cartuccia (del
          tipo usato per sterilizzare l acqua)

  Fig. 3 A-Cartucce filtranti B-Contenitori per cartucce

  Fig. 4 Filtro a pressa
DEFINIZIONI DI SOLUZIONI ALCOOLICHE E % DI
                FRAGRANZE

                      %p/p DI
                      FRAGRANZA

      Extract         15% a 25%

      Perfume         14% a 18%

  Toilet water
                       8% a 11%
  (Eau de Toilette)
 Cologne
                       5% a 8%
 (Eau de Cologne)

   Scented water       2,5%-3,5%

  Splash cologne      2% a 2,5%%

    After Shave        1% a 3%

     Pre shave         0,5% a1%
Normative relative alle fragranze:
Le Fragranze seguono la Direttiva dei cosmetici
I cosmetici immessi sul mercato all’interno
dell’Unione Europea devono riportare in etichetta
l elenco degli ingredienti utilizzando denominazioni
internazionali secondo il sistema INCI (International
Nomenclature Cosmetic Ingredients).
Le sostanze sono elencate ad una ad una in ordine
quantitativo decrescente dopo la parola
 Ingredients e questa lista può trovarsi
direttamente sul cosmetico oppure sulla scatola
oppure su un foglietto allegato.
Con la pubblicazione, nel marzo 2003, di una
nuova modifica (Direttiva 2003/15/CE, anche nota
come VII^ Modifica) alla direttiva cosmetici, sono
stati introdotti alcuni cambiamenti che richiedono
l indicazione in etichetta, all’interno dell’elenco
degli ingredienti, dei nomi di 26 sostanze
segnalate dal Comitato Scientifico per i prodotti
destinati al consumatore (SCCP) dell’Unione
Europea per il loro potere di indurre reazioni
allergiche in maggiore percentuale rispetto ad altre
sostanze

   Queste 26 molecole possono essere presenti in
diversi oli essenziali ed altri tipi di derivati botanici, in
               alcuni casi solo in tracce.
Le persone allergiche a determinate sostanze
traggono particolari benefici da questa
dichiarazione degli ingredienti.
Identificati gli allergeni e soprattutto informati
sulle denominazioni, possono con tranquillità
leggere l elenco degli ingredienti e riconoscere
la presenza di un eventuale allergene prima
dell acquisto.
INGREDIENTI DELLE FRAGRANZE IN
      DETTAGLIO (D.LGS 50 del 15 Aprile 2005
        Pubblicato su G.U. del 15 aprile 2005)

Questi sono i nomi delle sostanze che devono apparire, se
presenti nel cosmetico al di sopra dei limiti di soglia, nella
lista degli ingredienti:
(L.713/86 ALLEGATO III PARTE PRIMA: elenco delle sostanze il cui
uso e vietato nei prodotti cosmetici, salvo in determinati limiti e
condizioni.)
1)     Alpha-isomethyl        14)   Coumarin
       ionone                 15)   Eugenol
2)     Amyl cinnamal          16)   Evernia furfuracea
3)     Amylcinnamyl           17)   Everni prunastri
       alcohol                18)   Farnesol
4)     Anise alcohol          19)   Geraniol
5)     Benzyl alcohol         20)   Hexyl cinnamal
6)     Benzyl benzoate        21)   Hydroxyisohexyl 3-cyclohexene
7)     Benzyl cinnamate             carboxaldehyde
8)     Benzyl salicylate      22)   Hydroxycitronellal
9)     Butylphenyl            23)   Isoeugenol
       methylpropional        24)   Limonene
10)    Cinnamal               25)   Linalool
11)    Cinnamal alcohol       26)   Methyl 2-octynoate
12)    Citral
13)    Citronellol
Alpha-isomethyl     3-METIL-4-(2,6,6-TRIMETIL-
Ionone              -2-CICLOESEN-1-IL)3-
N. CAS. 127-51-5    BUTEN-2-ONE

Amyl cinnamal       AMILCINNAMALDEIDE
N. CAS. 122-40-7                                 La presenza di
                                                 questa sostanza
Amylcinnamyl alcohol ALCOOL BETAPENTIL           dev essere
N. CAS. 101-85-9     CINNAMILICOI                indicata nella lista
Anise alcohol       ALCOOL ANISILICO
                                                 degli ingredienti di
N. CAS. 105-13-5                                 cui all art. 8,
                                                 comma1, lettera
Benzyl alcohol      ALCOOL BENZILICO             h), se la sua
N. CAS. 100-51-6
                                                 concentrazione
Benzyl benzoate     BENZOATO DI BENZILE          supera i seguenti
N. CAS. 120-51-4                                 valori:
Benzyl cinnamate    CINNAMATO DI BENZILE
N.CAS. 103-41-3                                  - 0,001% nei
                                                 prodotti che non
Benzyl salicylate   SALICILATO DI BENZILE
N. CAS. 118-58-1
                                                 vengono
                                                 risciacquati
Butylphenyl         2-(4-TERZ-BUTILBENZIL)       (LEAVE–ON)
Methylpropional     - PRO-PROPIONALDEIDE
N. CAS 80-54-6
                                                 - 0,01% nei
Cinnamal            CINNAMALDEIDE                prodotti destinati
N. CAS. 104-55-2
                                                 ad essere
Cinnamal alcohol    ALCOOL CINNAMILICO           risciacquati
N. CAS. 104-54-1                                 (RINSE–OFF)
Citral              CITRALE
N. CAS 5392-40-5

Citronellol         CITRONELLOLO
N. CAS 106-22-9
Coumarin             CUMARINA
N. CAS. 91-64-5

Eugenol              EUGENOLO
N. CAS. 97-53-0

Evernia furfuracea   ESTR.DI EVERNIA
N. CAS. 90028-67-4   FURFURACEA                 La presenza di
                                                questa sostanza
Everni prunastri     ESTR. DI EVERNIA           deve essere
N. CAS. 90028-68-5   PRUNASTRI                  indicata nella lista
                                                degli ingredienti
Farnesol             FARNESOLO                  se la sua
N. CAS. 4602-84-0                               concentrazione
                                                supera i seguenti
Geraniol             GERANIOLO                  valori:
N. CAS. 106-24-1

Hexyl cinnamal       ALFA-ESIL- CINNAMALDEIDE   - 0,001% nei
N. CAS. 101-86-0                                prodotti che non
                                                vengono
Hydroxyisohexyl      4-(4-IDROSSI-4-            risciacquati
3-cyclohexene        METILPENTIL)-CICLOES-      (LEAVE–ON)
carboxaldehyde       3-ENCARBALDEIDE
N. CAS. 31906-04-4
                                                - 0,01% nei
Hydroxycitronellal   IDROSSICITRONELLALE        prodotti destinati
N. CAS. 107-75-5                                ad essere
                                                risciacquati
Isoeugenol           ISOEUGENOLO
                                                (RINSE–OFF)
N. CAS. 97-54-1

Limonene             D-LIMONENE
N. CAS. 5989-27-5

Linalool             LINALOLO
N. CAS. 78-70-6

Methyl 2-octynoate   METIL EPTIN
N. CAS. 111-12-6     CARBONATO
Famiglie olfattive: una famiglia olfattiva indica la
   nota predominante all interno di una fragranza

_Esperidati: fragranza estremamente frizzante dove gli
agrumi rimangono molto persistenti.
_Aromatici: effetto estremamente fresco, queste fragranze
sono rivolte ad un pubblico maschile e regalano sensazioni di
benessere.
_Floreali: fragranze improntate sull odore dei fiori, si
rivolgono ad un pubblico femminile.
_Chypre: questa struttura è complessa e prende il suo nome
dall isola di Cipro poiché ne è l illustrazione olfattiva. La
nota di testa è caratterizzata dal bergamotto, nel cuore
prevalgono la rosa o il gelsomino e sul fondo il patchouly
accompagnato da una nota animale e dal muschio di quercia.
Generalmente queste fragranze si rivolgono ad un pubblico
femminile.
_Fougere: questo tipo di fragranza è la più rappresentativa
dell universo maschile, anch essa ha una struttura complessa
a base di lavanda, geranio, muschio di quercia, vetiver e
cumarina. Letteralmente fougere significa felce, una pianta
inodore ma che evoca le sensazioni di un bosco.
_Legnosi: questo tipo di fragranze è improntato sull odore
del legno, simbolo di decisione ed eleganza. Nasce per
rappresentare l universo maschile ma viene esteso anche al
femminile.
_Orientali: questa struttura è composta da un mix di legni
spezie e note gourmand. La nota legnosa più utilizzata è il
patchouly, quella speziata la cannella, mentre tra le note
gourmand spicca la vaniglia. La caratteristica di questa
famiglia è l effetto estremamente ricco e avvolgente.
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