Emission Trading: i costi del Protocollo - Giovanni Straffelini

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Emission Trading: i costi del Protocollo - Giovanni Straffelini
Emission Trading: i costi del
        Protocollo
       Giovanni Straffelini
Emission Trading: i costi del Protocollo - Giovanni Straffelini
Dicembre 2004: la Russia ha ratificato il
         Protocollo di Kyoto

    Il 18 febbraio il Protocollo di
    Kyoto è entrato in vigore ed è
     vincolante per tutte le parti
              contraenti.
Iuri Israel (direttore Istituto per il Clima e membro
dell’Accademia delle Scienze russa):
“il protocollo di Kyoto comporterebbe seri rischi economici al
Paese”
Andrei Illarionov (consigliere economico presidenziale):
“atto politico destinato a danneggiare la Russia”

      Perchè improvvisamente e
      inaspettatamente la Russia ha ratificato
      l’adesione?
Da: S. Nespor, Riv. Giur. Ambiente - 2005
10° Conferenza delle Parti a Buenos Aires
  Intenzioni di Blair come descritte in un sito
  ambientalista italiano:

In questo panorama incerto, diviene importantissimo il ruolo che la Gran
Bretagna intende giocare in seno al G8, di cui avrà la presidenza nel 2005. A
tale proposito Tony Blair ha annunciato di voler dedicare il Vertice,
convocato in Scozia ai primi di luglio, allo sviluppo dell'Africa e al clima.
Con una appassionata dichiarazione, il leader britannico ha detto che non c'è
problema più grave sulla Terra del riscaldamento climatico e che è
necessario che i governi dei paesi più industrializzati assumano un
ruolo guida per ridurne la portata e gli effetti.
Non sembra che Blair abbia intenzione di fare dietrofront e a Bruxelles si annuncia il
braccio di ferro. Il problema è che, dati alla mano, il premier britannico si è reso conto
che rientrare nei parametri di Kyoto significa per il Regno Unito un aumento dei costi
dell’energia che si traducono in bollette più salate per i cittadini nell’ordine del 30-
50%.
IMPEGNI EU:
ITALIA:
1990            509
                Mt CO2 eq.
Obiettivo prima 475              -6.5 %
parte Kyoto
(2008-2012)
2003            569              +11.8 %

2010           613               +29 %
Tendenziale

613 - 475 = 138 Mt CO2 eq.   ?
Interventi strutturali possibili:
1) riduzione della produzione
2) installazione impianti o processi con maggiore efficienza
energetica
3) Adozione pratiche di gestione operativa con risparmi
energetici o uso di combustibili alternativi.

INTERVENTI MOLTO COSTOSI E NON
SEMPRE PRATICABILI.
Esempi:

1) Economista Franco Debenedetti:
“La sostituzione di una vecchia lavatrice con una più efficiente
   non si paga da sola, il maggior costo dell’energia che rende
   conveniente cambiare lavatrice non diventerà mai un
   ricavo!”
(Il Sole 24 Ore, 8 dicembre 2004)
2) Produzione dell’energia
Gran parte dell’energia elettrica in Italia è prodotta in centrali
   termoelettriche alimentate da combustibili fossili.
3) CEMENTIFICI……
670 kg CO2/ t cemento
Valori medi prossimi ai limiti tecnologici teorici;
Difficile e dispendioso fare significativamente di più.
613 - 475 = 138 Mt CO2 eq.           ?
“Meccanismi flessibili” o “Meccanismi di Kyoto”

1) International Emissions Trading - IET, scambio
   internazionale delle quote di emissione
2) Clean Development Mechanism - CDM, meccanismo per lo
   sviluppo pulito
3) Joint Implementation - JI, attuazione congiunta.
I meccanismi CDM e JI si basano sulla realizzazione di progetti a
tecnologia pulita in paesi in via di sviluppo o ad economia di
transizione.

Lo “Scenario di riferimento italiano”, contenuto nel PNR (Piano
Nazionale di Riferimento, approvato dal CIPE nel dicembre 2002),
individua misure di riduzione delle emissioni - non ancor attuate,
infatti le emissioni continuano a crescere (“wishful thinking”):

-Politiche e misure nazionali già individuate:      -40 Mt CO2eq.
-JI-CDM già individuati                             -12 Mt CO2eq.
(Per opera di chi? Incentivi? Costi?)
-Residuo      (138 - 52)                            86 Mt CO2eq.
-(ulteriori misure, ulteriori JI-CDM, Emissions Trading)
Il commercio dei crediti di emissione ha un costo per le
industrie che vi partecipano:

       - COSTI INDIRETTI,
       associati all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica

       - COSTO DIRETTO
       dovuti all’acquisto dei crediti di emissione
       (valutazione stimata sui 10-15 Euro/t CO2; ultima
       valutazione riportata si aggira sui 55 Euro/t)
Costi dell’energia elettrica secondo uno studio della
Fondazione Einaudi:
                    2005   2006   2007
                                         Euro/t CO2 eq.
      1° scenario   5.5    6      7.5

      2° scenario   14     20.5   28.5
I Costi Diretti dipendono dalle caratteristiche dell’industria e
dal Piano di Assegnazione Nazionale.
Esempio: CEMENTIFICI.
Studio GLOBALE (riferito alle attività e acquisti del sistema Italia
di: E.di Giulio et al., ENERGIA, 3/2004).
(costi concentrati nel periodo 2008-2012; 15 Euro /t CO2 eq.;
residuo da recuperare: 41 Mt CO2 eq. invece di 86 Mt CO2 eq.)

      Scenario 1 60% politiche              598
                     individuate fatte      Meuro/anno
                     60% JI-CDM
                     individuati fatti
      Scenario 2     30% politiche          773
                     individuate fatte      Meuro/anno
                     30% JI-CDM
                     individuati fatti
      Scenario 2                            2017
      (40 E/t)                              Meuro/anno
Queste valutazioni valgono per la prima fase di attuazione del
Protocollo e SE il PNA italiano viene accettato dall’UE.

Ora è in fase di esame e già una volta è stato respinto (il PNA
italiano prevede, in effetti, più emissioni di quanto si dovrebbe
e questo atteggiamento è giustificato dal fatto che l’industria
italiana della produzione dell’energia ha un elevato grado di
efficienza e dal fatto che in Italia non sono attive centrali
nucleari - si ricorda che l’energia nucleare non è considerata
dall’UE come “energia pulita”).
L’applicazione diligente della prima fase del Protocollo avrebbe
come conseguenza il fatto che la temperatura che si
raggiungerebbe nel 2094 viene invece raggiunta nel 2000.

Nella seconda fase del Protocollo (Kyoto2 o Super-Kyoto) è
prevista una riduzione globale delle emissioni di CO2 del 60-
70%.

Franco Debenedetti per l’Italia parla di “shock economico” e, se
Super-Kyoto entreà in vigore, per molti si profila la perdita del
benessere sociale attualmente raggiunto.
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