Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini

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Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
Emilia Romagna, elezioni: il
26 gennaio grosso banco di
prova per Salvini
Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
Le elezioni regionali del 2020 in Emilia–Romagna si terranno
il 26 gennaio. Per Salvini è un grosso banco di prova e
pensare che il centrosinistra nei sondaggi è avanti soltanto
di una manciata di punti dal centrodestra.
Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
Il favorito, stando all’ultima rilevazione di Opinio Italia, è
il presidente uscente, nonché candidato della coalizione di
centrosinistra, Stefano Bonaccini, dato con una forbice di 2
punti intorno al 46,5%. La rivale di centrodestra, la leghista
Lucia Borgonzoni, si ferma invece a un valore medio di 43,5%.
Indietro il terzo incomodo, il portabandiera del Movimento 5
Stelle, Simone Benini, staccato al 7,5%. Un risultato comunque
ragguardevole, considerata l’iniziale volontà dei vertici
nazionali di non presentare una propria lista, poi smentita
dall’esito della consultazione sulla piattaforma Rousseau.

“Maratona? Conte non arriva neanche al primo chilometro.
L’ostacolo sarà la realtà, c’è una situazione economica
preoccupante”. Il leader della Lega Matteo Salvini da Bologna
ha commentato così le parole del premier Conte sulla maratona
di tre anni. Il segretario della Lega attacca Conte,
ritenendolo “una persona che vive male, è ossessionata da me,
lui si alza la mattina e va a dormire pensando a me”.

“Io conto che il governo vada a casa al di là delle sconfitte
in Emilia-Romagna e in Calabria – ha aggiunto Salvini -:
guardiamo la tragicommedia delle ultime ore, salta un ministro
se ne inventano due, di cui uno indagato”.

 Salvini ribadisce che la Lega farà le barricate "dentro e
fuori il Parlamento" in caso di ritorno alla legge Fornero e
se verranno cancellati i decreti sicurezza. "Conte e Renzi
vogliono tornare alla legge Fornero. Li teniamo bloccati
giorno e notti per mesi, è criminale tornare alla legge
Fornero. E non permetteremo loro neanche di cancellare i
decreti sicurezza: è un atto ostile contro gli italiani".

"Quota 100 - ha aggiunto parlando della riforma delle pensioni
- era l'inizio di un percorso che quando andremo al governo
avrà quota 41 come ricaduta finale. Bonaccini ha scelto un
campione della legge Fornero e del vitalizio come Giuliano
Cazzola", ha detto Salvini parlando del capolista bolognese
della lista di +Europa alle prossime regionali.

E in Emilia Romagna è anche una sfida a distanza con il
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presidente della Regione. “Con gli avversari abbiamo idee
diverse sulla Regione, se vinciamo qui parte la riscossa
dell’Italia”, ha detto il governatore Stefano Bonaccini
presentando a Imola, insieme al sindaco di Milano Giuseppe
Sala, il proprio programma elettorale e le liste che lo
sostengono.

Matteo Salvini non può essere
processato: ecco perchè

Lo dice l’Europa e tutti i giornali ne parlano! Lo dice la
Corte dei Conti Ue e tutti si inchinano! Lo dice la Corte di
Giustizia Ue e tanti fanno i distratti. Una ricerca del
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parlamento Europeo classifica l’Italia come il paese più
euroscettico d’Europa. Ciò nonostante, questo Paese sembra non
possa fare a meno di Strasburgo. Tant’è che spesso si legge di
temi come l’eutanasia, la maternità surrogata, l’affidamento a
coppie omosessuali e altre tematiche affini che vengono
affidate alla Corte di Giustizia della Ue per avere una
sentenza definitiva. Man mano che cresce la sfiducia nella
democrazia e cala la certezza del diritto, l’Italia diventa
sempre più “Corte di Giustizia Ue dipendente”, e questo, a
parere di chi scrive, ha i suoi pro e contro.
Con il graduale declino dei partiti, la nuova politica sta
diventando la scienza règia dell’improvvisazione. E’ diventata
rozza, sguaiata e spesso triviale, a volte volgare. I politici
non si affrontano più in dibattiti e discussioni tematiche ma
spesso e volentieri delegano al potere dogato il compito di
abbattere l’avversario mentre loro si godono la scena seduti
lungo la riva del fiume aspettando il “lieto esito”.

Privilegi e immunità per i parlamentari
europei
Il Parlamento Europeo nel suo Regolamento ha stabilito
Privilegi e immunità dei suoi membri parlamentari. La Corte di
Giustizia Ue, ha preso atto e nell’adunanza dello scorso 19
dicembre, riguardo alla carcerazione dei deputati catalani rei
di   sedizione    dopo    la  dichiarazione      unilaterale
dell’indipendenza, ha decretato che:
“Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la
qualità di membro di questa istituzione a partire dalla
proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia,
da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità” e
di seguito ha sentenziato che “Junqueras beneficiando
dell’immunità parlamentare non andava processato”.

Ci si potrebbe domandare: Chi è Junqueras? Oriol Junqueras è
un politico spagnolo, presidente della Repubblica della
Catalonia che dal novembre 2017 si trova carcerato con
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l’accusa di sedizione, oggetto dell’adunanza della Corte di
Giustizia Ue dello scorso 19 dicembre.

Proviamo quindi a fare un salto da Madrid a Roma e sostituiamo
Junqueras con Salvini. Tutti e due membri del Parlamento
europeo. Tutti e due, dunque, coperti da immunità. Bando ai
pregiudizi. La corte europea non entra in merito alla
colpevolezza del reato. Non discute se ci sia stata sedizione
o meno da parte di Oriol Junqueras dopo la dichiarazione
unilaterale dell’indipendenza catalana.

La  Corte   stabilisce                 un     principio
chiarissimo
Non era stato questo il tema di quell’adunanza. Il principio
stabilito nella sentenza del 19 dicembre 2019 è chiarissimo e
non può essere travisato. Per chiarezza si ribadisce cosa
stabilisce la Corte:
“Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la
qualità di membro di questa istituzione a partire dalla
proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia,
da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità”.
Questo dice e basta, e non entra nel merito del reato
ascrittogli.

Analogie fra Junqueras e Salvini
Salvini è in attesa del prossimo 20 gennaio quando il Senato
dovrà votare l’autorizzazione a procedere richiesta dal
Tribunale dei ministri di Catania. L’ex ministro rischia “15
anni di carcere”. Fin qui i fattori che legano i due casi. Due
uomini di governo, due membri del Parlamento europeo, l’uno
già da due anni nelle patrie galere spagnole e l’altro,
Salvini, prossimo ad entrarci, se non dovesse arrivare la voce
autoritaria della Corte di Giustizia Ue a ricordare a chi
preme liberarsi da un soggetto politico scomodo, che anche
Salvini, al pari di Junqueras, beneficia dell’immunità
Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
parlamentare europea e quindi non va processato.

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli,
commentando la sentenza della Corte di Giustizia Ue C-502/19
Junqueres Vies, ha affermato: “È una sentenza molto importante
che interessa direttamente la composizione di questa
istituzione. La Corte si è pronunciata nel senso che
l’assunzione del mandato parlamentare risulta dal voto degli
elettori”.

Tutti i commentatori politici si affacciano a turno nei
salotti televisivi e commentano con grande verve. Un gran
bailamme, un gran parlare a vanvera, come al solito, tanto per
parlare e chi la dice più forte raccoglie più applausi. Dopo
le affermazioni di David Sassoli, presidente del Parlamento
Ue, durante la plenaria di Strasburgo, nessun altro ha nulla a
che ridire?
L’immunità per i parlamentari europei è possibile che sia un
optional, valida per taluni ma non per altri?

Caldo a Natale: è il quarto
anno dal 1800

Un Natale bollente con temperature anomale chiude un 2019 che
Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
si classifica fino a ora in Italia come il quarto più caldo
dal 1800 facendo registrare una temperatura media nei primi
undici mesi superiore di 0,88 gradi la media storica. È quanto
emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi
dati di Isac Cnr dei primi dieci undici mesi dell’anno, che
rileva le temperature da oltre 200 anni.

“Gli effetti del caldo – sottolinea Coldiretti – si fanno
sentire sulla natura dove sono stati sconvolti i normali cicli
stagionali come in Puglia dove gli alberi di pero a causa del
clima pazzo sono già in fiore a dicembre mentre a nulla vale
più la programmazione degli agricoltori che raccolgono
broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie,
bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature
primaverili. La classifica degli anni interi più caldi lungo
la Penisola negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo
periodo e comprende il 2018, il 2015, il 2014 e il 2003”.

Scuola e università, mancanza
di fondi in manovra: si
dimette      il     ministro
Fioramonti
Emilia Romagna, elezioni: il 26 gennaio grosso banco di prova per Salvini
Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha consegnato
la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte. Il
ministro nelle ultime settimane aveva più volte lamentato la
mancanza di fondi per la scuola e l’università in manovra.
Secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza,
Fioramonti potrebbe lasciare il M5s per fondare un gruppo
parlamentare autonomo ma ‘filogovernativo’, come embrione di
un nuovo soggetto politico.

Il ministro aveva subordinato il suo mandato al reperimento di
3 milioni di euro per la scuola e l’università. Fondi, questi
ultimi non presenti nella legge di bilancio. E le dimissioni
sarebbero dovute scattare lo scorso 23 dicembre subito dopo il
via libera della Camera alla manovra. Nei giorni scorsi sono
girati alcuni nomi di deputati che potrebbero seguirlo, tra
cui Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, ma anche l’ex
pentastellato Andrea Cecconi.
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Festa     del    Tricolore:
l’Associazione     Nazionale
insigniti   dell’Ordine   al
Merito   della   Repubblica
Italiana   (ANCRI)   renderà
omaggio alla Bandiera

“Mi piacerebbe vedere tanti amici, impegnati a parlare di
diritti riflettere e promuovere anche i DOVERI che discendono
dalla nostro ordinamento costituzionale”, con queste parole il
Prefetto Francesco Tagliente commenta l’iniziativa ANCRI il
giorno della “Festa del Tricolore”.
Il 7 gennaio 2020, «Festa del Tricolore», l’Associazione
Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana (ANCRI) renderà omaggio alla Bandiera, con una
pubblica riflessione sull’uso, l’esposizione, la tutela e la
conservazione del Tricolore.
Nel corso dell’iniziativa sarà presentato un videoclip che
illustra gli aspetti protocollari dell’esposizione delle
Bandiere. La Banda Musicale della Polizia di Stato diretta dal
Maestro Maurizio Billi, lo storico Michele D’Andrea e il
tenore Francesco Grollo accompagneranno il pubblico in un
suggestivo percorso di riscoperta musicale del nostro inno
nazionale.

Il 7 gennaio, nella ricorrenza della nascita del Tricolore, si
celebra la Giornata Nazionale della Bandiera, uno dei simboli
della Repubblica Italiana insieme con l’inno nazionale e
l’emblema di Stato.
Quest’anno, le più importanti celebrazioni ufficiali si
svolgono a Roma e a Reggio Emilia.
Nella Piazza del Quirinale avrà luogo il cambio della Guardia
d’onore in forma solenne, che vedrà protagonisti il Reggimento
Corazzieri in uniforme di gala e la Fanfara del IV Reggimento
Carabinieri a cavallo.
A Reggio Emilia, il Capo dello Stato Sergio Mattarella renderà
omaggio al Tricolore che il 7 gennaio 1797 la Repubblica
Cispadana adottò, per la prima volta, quale vessillo di Stato.
Nonostante la legge definisca le modalità dell’imbandieramento
degli edifici pubblici, non sempre i vessilli sono esposti
correttamente così come – e duole doverlo registrare – i
drappi sono con troppa frequenza logori, sporchi e scoloriti.
Nonostante sua rilevanza ideale, sono poche le manifestazioni
organizzate nel Paese da enti privati e associazioni per
celebrare degnamente la Giornata della Bandiera e diffondere
la conoscenza del simbolo più antico e pregnante dell’identità
nazionale italiana. Fra le più significative segnaliamo quella
promossa anche quest’anno dal Rotary International Firenze
grazie all’impegno del presidente del Rotary Firenze Nord
Sandro Addario, Ufficiale dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana e socio dell’ANCRI, da sempre attento alla
promozione degli ideali patriottici e civili. Si tratta della
ventesima edizione della benemerita iniziativa.
Da alcuni anni è scesa però in campo l’Associazione Nazionale
insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
(ANCRI), che ha avviato una duplice campagna di comunicazione
– «Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica» e
«Decoro del Tricolore» – volta a promuovere, attraverso i
simboli nazionali, i grandi valori richiamati dalla
Costituzione repubblicana.
Lo scorso anno, l’omaggio al Tricolore da parte dell’ANCRI ha
avuto luogo nel simbolo stesso della nostra democrazia, l’Aula
di Montecitorio, presenti la Vice Presidente della Camera
Marta Carfagna, numerosi parlamentari e centinaia di
cittadini, soci e amici dell’Associazione.
Il 7 gennaio 2020, alle ore 16, l’ANCRI celebrerà la Giornata
Nazionale della Bandiera a Roma, nella sede della Scuola
Superiore di Polizia, attraverso un appuntamento di conoscenza
e di riflessione che prevede un interessante relazione
sull’uso, l’esposizione, la tutela e la conservazione del
Tricolore a cura del dott. Enrico Passaro, Capo dell’Ufficio
del Cerimoniale di Stato e per le onorificenze          della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sarà inoltre presentato un videoclip, commissionato dall’ANCRI
e destinato a un’ampia divulgazione anche in ambito
scolastico, che illustra gli         aspetti    protocollari
dell’esposizione delle Bandiere.
La cerimonia sarà arricchita dalla presenza della Banda
Musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio
Billi, dallo storico Michele D’Andrea e dal tenore Francesco
Grollo, che accompagneranno il pubblico in un suggestivo
percorso di riscoperta musicale de «Il Canto degli Italiani».
La manifestazione costituisce la prima tappa dell’anno sociale
2020 dell’ANCRI, fondato ancora una volta sulla promozione dei
simboli nazionali, un patrimonio ideale inestimabile che gli
insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica sono chiamati
a testimoniare ogni giorno con impegno, rigore e passione.
Il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove e il delegato ai
rapporti istituzionali prefetto Francesco Tagliente avevano
rivolto un appello a tutte le delegazioni in Italia e
all’estero per promuovere momenti pubblici di riflessione per
far conoscere l’uso, l’esposizione, la tutela, la
conservazione e il decoro del nostro Tricolore. Il 10 gennaio
2020, la Prefettura di Bologna ospiterà un evento tematico su
«I simboli della Repubblica nella Costituzione Italiana:
l’articolo 12», organizzato dalla locale Sezione dell’ANCRI
per trasmettere ai più giovani la bellezza e la profondità dei
valori e simboli costituzionali.
Sempre il 10 gennaio, la Sezione ANCRI di Imperia-Sanremo
celebrerà la Giornata del Tricolore sul Lungomare di
Vallecrosia con la cerimonia dell’alzabandiera. I vessilli
saranno issati da un’alunna e un alunno delle scuole medie

Collaborazionisti          e
sovranisti: in attesa di
sentire l’ultima parola del
Presidente della Repubblica
L’Italia brucia e gli innumerevoli Neroni della pseudo
politica, come i troubadours del medioevo, percorrono le vie
d’Italia raccontando storielle alle quali nessuno ormai più
presta orecchio.

Brucia l’Italia e si mettono al riparo i calabrache, si
mimetizzano o cambiano pelle i vigliacchi e si confondono tra
la brava gente i pusillanimi. Brucia il Belpaese e il forte
vento di bora proveniente dal nord, alimenta il deflagrare del
fuoco. Si salvi chi può!

Come ai tempi di Nerone il dito dei “moralisti millenials”
subito indica i colpevoli. Cerca un marchio per stigmatizzarli
e la vecchia “sinistra sotto vuoto” li bolla con il “marchio
d’infamia” di sovranisti. Per dare corpo a questa loro
presunta imputazione si avvalgono di quella che in questo
contesto si può paragonare alla famigerata “Corazzata
Potemkin” della cara Fantozziana memoria.

A contrastare i cosiddetti sovranisti si sono riuniti in
sodalizio tutti gli aderenti al pensiero unico, collaborando
attivamente a tutto ciò che è trendy e lo fanno perché “lo
dice l’Europa”
Sono la maggior parte delle reti tv, la stragrande maggioranza
dei media, tutti quanti, in un modo o nell’altro hanno
interesse ad osannare la politica finanziaria e bancaria
europea, e quelli, ahinoi, che dal flusso migratorio
irregolare e clandestino costruiscono la loro fortuna e non
solo.

Sono i collaborazionisti e a questi non interessa provenienza,
qualità e destinazione. Se si può permettere un detto inglese,
fanno parte ai “ All right me fuck you Jack”. Per questi vale
il “Dio, patria, Famiglia: che vita di m…”

A questo punto ben si delinea la crisi, la sua causa ed i suoi
attori. Il pomo della discordia è da cercarsi nel pensiero
unico che i burocrati UE vogliono imporre sulla vita sociale
degli stati membri, la cessione di sovranità e per conseguenza
anche la cessione della libertà. Il collaborazionismo non è
altro che un fenomeno più delle volte politico , connesso alle
vicende di un governo debole, alla guida di un paese
soggiogato da forze/influenze terze, che vi organizza una
classe sociale asservita agli interessi degli estranei
A questo diktat i cosiddetti sovranisti si oppongono mentre i
cosiddetti collaborazionisti offrono piena cooperazione.

Per rendere il quadro più chiaro non c’è meglio che un esempio
pratico. Durante la trasmissione “Stasera Italia” del 9
dicembre 2019, la conduttrice Palombelli, rivolgendosi a
Pietro Senaldi, direttore responsabile del giornale Libero ed
al giornalista Giampiero Mughini, chiedeva : Secondo voi cosa
cambierebbe per l’Italia la fuoruscita della GB dalla Ue?
Mentre Senaldi nutriva qualche riserva, Giampiero Mughini,
scrocchiando le dita e facendo le solite smorfie, rispondeva:
Che vuoi che cambi… l’Italia, un’isola, italiota….”. Qualcuno
sta chiedendo, con questo, cosa si vuole dimostrare? E’
semplice. Con collaborazionismo, ovvio, oggi non s’intende la
stessa cosa del collaborazionismo di Vidkun del 1943. No di
certo, però continuare a veicolare un’opinione così meschina
del proprio paese non è per niente carino, vuol dire
collaborazione con quelli che all’estero denigrano questo
paese.

L’Italia brucia e non sono gli interventi delle Procure,
neanche i Fridays for Future oppure le Sardine e tanto meno la
Greta dell’occasione a portare refrigerio alla penisola.

Di demagogia sono pieni i soliloqui dei politicanti e di verbi
coniugati al futuro remoto gli italiani non sanno cosa
farsene.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. Domani è troppo
tardi, diceva il titolo di un film del 1950.

La gente vuole lavoro, sicurezza, servizi sociali e sanitari.
Spazi per i Greta ed i Fridays for Future il mondo offre
migliori piattaforme che l’Italia. Per loro c’è tanto lavoro
da fare in Cina, in Arabia Saudita, in Irak, in Pakistan in
India e persino in Venezuela.

Signor Presidente, i collaborazionisti che detengono le
istituzioni ed i sovranisti che si radunano per le piazze
aspettano da lei l’ultima parola. L’Italia che non ha voce
chiede, in questo passaggio cruciale della storia del Paese,
di sentire la sua voce, forte, chiara e liberatoria.

#NoBulli, Cangemi: “Andremo
avanti con la campagna anche
nel 2020”
Hanno sfilato allo stadio di Frosinone Benito Stirpe i baby
calciatori della No Bulli Cup. Con indosso la maglia No Bulli
sono scesi in campo durante la partita di serie B Frosinone-
Empoli tra gli applausi del pubblico.

Con la tappa in casa gialloazzurri si è chiusa la prima fase
della campagna contro il bullismo e il cyberbullismo promossa
dal vice presidente del Consiglio regionale del Lazio,
Giuseppe Cangemi, insieme alle società di calcio As Roma, SS
Lazio e Frosinone Calcio.

Lo scorso 30 novembre un’intera la giornata dedicata allo
sport e al sociale iniziata con il torneo No Bulli allo stadio
Luigi Meroni: triangolare Roma, Lazio e Frosinone per la
categoria 2011 e incontri a gironi per gli atleti 2010 delle
tre società professionistiche e le affiliate Dabliu e Ponte di
Nona (Academy As Roma); Centro Formazione Lazio e Sporting San
Giacomo (Academy Lazio); Accademia Gialloazzurri e Scuola dei
Leoni (Frosinone Calcio). Poi tutti al Benito Stirpe, ospitati
dalla Frosinone Academy Calcio guidata dal presidente Luigi
Lunghi, per assistere alla partita Frosinone-Empoli e sfilare
contro il bullismo.
“Si è chiusa la prima parte un progetto che ha coinvolto
centinaia di atleti impegnati, insieme ai tecnici e alle
famiglie, a dare un messaggio forte contro il bullismo e a
sostegno della cultura del rispetto” ha detto Cangemi
annunciando che “andremo avanti con la campagna anche nel
2020”.

A portare il saluto agli atleti anche il presidente del
Consiglio regionale Mauro Buschini il quale ha sottolineato
l’importanza della campagna “per educare i nostri ragazzi e
sostenere i valori positivi dello sport”.

Il    Maltempo    mette    in
ginocchio l’Italia: un morto
in Friuli e uno in Toscana

Nuova allerta meteo in Italia, un morto in Friuli e uno in
Toscana. Un uomo, alla guida di un’auto travolta dalla
corrente, è morto in Friuli Venezia Giulia. La strada era
stata chiusa per l’allerta meteo ma, nonostante il divieto, ha
deciso comunque di proseguire e di guadare il torrente. E’
accaduto tra Zoppola e Cordenons, in provincia di Pordenone.
Le autorità locali, a causa del maltempo, avevano diramato
un’allerta arancione, che comporta una serie di prescrizioni
compresa la chiusura di alcune strade. Tra queste, quella dove
è morto l’uomo, tanto che l’accesso era stato chiuso con una
sbarra.

E’ stato ritrovato morto il motociclista caduto nel fiume
Santerno, nei pressi del ponte di Cornacchiaia (Firenze), in
Mugello. Il corpo del motociclista è stato avvistato da alcuni
volontari sotto un cavalcavia dell’Alta velocità, a circa 10
km di distanza dal luogo della scomparsa. L’uomo è stato
recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco e trasportato
fuori dell’argine del fiume per essere affidato al personale
sanitario del 118 che ne ha constatato il decesso.

Recuperato dai #vigilidelfuoco il corpo privo di vita di un
motociclista trascinato dalla piena del fiume Santerno, a
Firenzuola (FI): sul posto hanno operato #sommozzatori,
l’elicottero Drago e squadre a terra #Maltempo #21Dicembre
pic.twitter.com/BAGkCG7H7B

— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) December 21, 2019
La perturbazione di origine atlantica che sta interessando il
nord ovest dell’Italia farà sentire i suoi effetti nelle
prossime ore portando piogge e venti forti anche sul resto del
Paese e in particolare sui settori tirrenici centro
meridionali. Sulla base delle previsioni disponibili il
Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova
allerta meteo: precipitazioni diffuse, localmente anche molto
intense e accompagnate da fulmini e forti raffiche di vento su
Umbria e Lazio e su Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e
Calabria. Venti di burrasca con raffiche fino a tempesta su
Campania, Basilicata e Puglia. Il Dipartimento ha anche
valutato per domani una allerta arancione per rischio
idrogeologico su Campania e su settori di Emilia-Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio,
Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna.

Piogge e venti forti in arrivo nella giornata di domani su
molte regioni italiane, in prevalenza sui settori tirrenici di
quelle del Centro-Sud. Lo rende noto la Protezione Civile, che
evidenzia a partire da questa sera il persistere di
precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di
rovescio o temporale, su Toscana, Umbria, Lazio e settori
occidentali di Abruzzo e Molise. Sono in arrivo inoltre
temporali su Campania, Basilicata e Calabria e, dalle prime
ore di domani, venti forti dai quadranti occidentali, con
raffiche di burrasca forte su Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo
e venti fino a burrasca su Sardegna, Sicilia, Calabria,
Basilicata, Puglia, Campania, Molise e settori costieri di
Lazio e Toscana, con possibili forti mareggiate lungo le
coste. Sulla base delle previsioni il dipartimento della
Protezione Civile valuta per la giornata di domani, 22
dicembre, allerta arancione sulla Campania e su parte di
Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana,
Umbria, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna.
Allerta gialla sui restanti settori del Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Calabria,
su parte del Veneto, della Lombardia, della Liguria, su Marche
e Abruzzo, sulla Sardegna sud-occidentale.

In Liguria questo allerta rosso, il terzo in meno di due mesi,
il primo esteso a tutta la regione da cinque anni, ha
procurato danni tutto sommato limitati se si escludono
l’interruzione precauzionale dell’A6 Savona-Torino minacciata
da una frana, la stessa che ha fatto crollare il viadotto
Madonna del monte ad Altare (il tratto autostradale sarà
riaperto solo dopo le verifiche tecniche di sicurezza) e
alcune frane nell’imperiese. L’allerta, ma arancione, riguarda
anche l’Emilia Romagna, dove è attesa pioggia insistente nella
notte e domani mattina e il Piemonte. Intanto il premier Conte
ha annunciato che verranno messe a disposizione di chi ha
subito gli eventi calamitosi “risorse immediate”, si parla di
530 milioni.

La perturbazione, che ha interessato tutta la Liguria, si
sposta lentamente verso la Toscana, in allerta arancione dalle
17, ‘sostando’ più a lungo del previsto nello spezzino dove
Arpal ha deciso di prolungare l’allerta: sarà arancione dalle
24 alle 8 di domani e poi gialla fino alle 12. Proprio nello
spezzino una piccola frana è caduta sulla litoranea a
Riomaggiore, alle Cinque Terre. Il Ponente ligure è il più
colpito: frane e allagamenti nell’Imperiese dove sono esondati
l’Armea (due aziende sono state evacuate) e il Nervia. Quindi
persone sono state sfollate a Cerina, nell’entroterra di
Sanremo, sei famiglie a Badalucco. Questo Comune, per due
frane, è rimasto isolato alcune ore. Nel Savonese alcune
provinciali sono interrotte per smottamenti, alcuni piccoli
rii sono esondati. La mareggiata fa paura ad Alassio. Alla
pioggia insistente, che in certi punti del Ponente ligure ha
superato i 290 mm, si è accompagnato vento di burrasca su
tutta la Liguria che ha reso la giornata difficile
all’aeroporto genovese Colombo: 9 voli dirottati e sei
cancellati. Venti con punte di 150 km/h e mareggiata con onde
di 5 metri hanno provocato anche la sospensione precauzionale
delle lavorazioni alla Fincantieri a Riva Trigoso. Fermi i
lavori al cantiere del nuovo viadotto Polcevera, fermo il
lavoro nei porti. In quello di Genova la nave Theodoros,
abbandonata da anni, ha rotto gli ormeggi ed è stata
recuperata. Sulla A12, sul viadotto Bisagno, la pioggia ha
creato una buca nell’asfalto e la polizia ha fatto da safety
car per evitare rischi. L’Emilia Romagna è in allerta
arancione per venti di burrasca e possibili criticità
idrauliche dei fiumi Enza e Secchia, nei quali i superamenti
delle soglie sono previsti da domani quando sono attese
precipitazioni diffuse. Problemi anche in Piemonte, in allerta
arancione: segnalati nelle prossime ore la crescita dei
livelli del Tanaro e degli affluenti e dello Scrivia. Dalle
14.30 la statale 21 del Colle della Maddalena, dove sta
nevicando, è interdetta al traffico tra Argentera e il
confine. Prevista    nuova   acqua   alta   a   Venezia,   125-130
centimetri.

Maltempo, nuova allerta meteo
in Italia

La perturbazione di origine atlantica che sta interessando il
nord ovest farà sentire i suoi effetti nelle prossime ore
portando piogge e venti forti anche sul resto del paese e in
particolare sui settori tirrenici centro meridionali.

Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della
Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che
estende quella diffusa ieri: a partire dalla serata di oggi
sono previste precipitazioni diffuse, localmente anche molto
intense e accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento su
Umbria e Lazio e, in estensione dalle prime ore di domani, ad
Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria. Attesi
inoltre venti di burrasca con raffiche fino a tempesta su
Campania, Basilicata e Puglia. Il Dipartimento ha anche
valutato per domani una allerta arancione per rischio
idrogeologico su Campania e su settori di Emilia-Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio,
Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna.

Situazione particolarmente critica in Liguria, con frane,
alberi crollati e torrenti esondati. L’ondata di maltempo,
nelle ultime ore si è abbattuta nell’estremo ponente della
Liguria, con particolare intensità nella zona di Sanremo. È in
corso un deciso aumento del moto ondoso nel Mar Ligure: la boa
di Ventimiglia ha registrato 4 metri di onda significativa e
circa 7 metri di onda massima. Il dato è emerso in Protezione
civile a Genova. Continuano a soffiare venti meridionali di
burrasca forte con raffiche che superano i 120 chilometri
all’ora, con punto fino a 145 chilometri a Fontana Fresca.
Sulle zona costiere le raffiche hanno raggiunto gli 80-100
chilometri all’ora.

“Come previsto sono caduti picchi di 200 millimetri di pioggia
in diverse zone del centro-ponente della Liguria, ma ormai la
parte più grossa della perturbazione è passata su ponente e
Genova, adesso il fronte si sposta sul levante fino a
domattina e i fenomeni più intensi sono attesi nel cuore della
notte, al momento è un gran risultato non aver avuto
significativi danni a cose o persone”. Lo dichiara il
presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. E proprio per
questa situazione l’allerta nello spezzino è stata prolungata
alle 12 di domani. Quindi nel Levante sarà rossa fino alle 24
di oggi, arancione fino alle 8 di domani, poi gialla fino alle
12.

Sull’Aurelia, all’altezza del bivio per via Duca D’Aosta, dove
la famosa salita del Poggio della Milano-Sanremo, è crollato
un albero sulla strada. Una frana, invece, è scesa in frazione
Borello, sotto San Romolo mentre il torrente Armea è esondato
tra Biesse Laterizi e il ponte di ferro. In quel punto, la
polizia locale ha chiuso la strada. Vigili del fuoco,
protezione civile e forse dell’ordine sono al lavoro per
sopralluoghi e interventi di sicurezza nel territorio.

Scuole chiuse sabato anche a Follonica a causa dell’allerta
arancione nella zona nord di Grosseto, dalle 17 di oggi 20
dicembre fino alle 14 di sabato 21 dicembre. Il commissario
prefettizio di Follonica (Grosseto) ha deciso pertanto di
chiudere per la giornata di domani le scuole di ogni ordine e
grado, i parchi e i cimiteri.

La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha diramato una
allerta meteo di colore arancio per criticità idrogeologica su
tutto il territorio regionale dalle 18 di oggi e fino alle 12
di domenica prossima. Già dal tardo pomeriggio-serata di oggi
e fino a sabato mattina, si legge nell’avviso, si registrano
piogge da moderate ad abbondanti su Alpi, pianura e costa,
intense sulle Prealpi.

Piemonte, voto di scambio: 8
arresti.    C’è   anche   un
assessore   della   Regione,
Roberto Rosso di Fdi
Dalle prime luci dell’alba, la guardia di finanza di Torino
sta eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere,
su richiesta della Direzione distrettuale antimafia torinese,
nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei
confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta radicati nel
territorio di Carmagnola e operanti a Torino. Tra le condotte
illecite, oltre all’associazione per delinquere di stampo
mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato
contestato anche il reato di scambio elettorale politico-
mafioso.

C’è anche Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili della
Regione Piemonte, a lungo parlamentare di Forza Italia, per
cui all’inizio degli anni ’90 é stato candidato sindaco di
Torino, e ora in Fratelli d’Italia, tra le persone arrestate
questa mattina. Le accuse nei suoi confronti riguarderebbero
le ultime elezioni regionali.
Lazio, 112 milioni per                                     i
distretti socio sanitari

Uno stanziamento di quasi 112 milioni di euro per i Leps, i
livelli essenziali delle prestazioni sociali, con un
incremento annuale in favore dei piani di zona pari a 2
milioni di euro. Sono i fondi, sia statali sia regionali,
destinati con delibera di giunta dalla Regione Lazio in favore
dei distretti socio-sanitari per il 2019, da utilizzare nel
2020. Si tratta della prima programmazione realizzata in base
ai nuovi criteri di riparto del Piano Sociale “Prendersi cura,
un bene comune”.

“Rispetto al passato – spiega l’assessore alle Politiche
sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – la
Regione Lazio erogherà il 100% delle risorse destinate ai
distretti, differentemente da quanto accadeva negli anni
passati. Significa che ai territori arriveranno finanziamenti
aggiuntivi al fine di dare una spinta propulsiva alla nuova
pianificazione socio-sanitaria”.

Il meccanismo di riparto è costruito in modo che tutti i
distretti mantengano la quota storica di trasferimenti
regionali. “Per riuscirci, la Regione Lazio – continua
l’assessore Troncarelli – ha riservato 2 milioni di euro in
più per i piani di zona che saranno quindi finanziati per un
totale che sfiora i 67 milioni di euro all’anno. A questo
incremento, si accompagna la possibilità per i distretti di
effettuare affidamenti di servizi e predisporre gare con
valenza pluriennale, grazie alla finalizzazione delle risorse
statali rispetto al triennio 2019-2021”.

Tra le altre misure finanziate: la disabilità gravissima con
quasi 28 milioni; i minori inseriti in strutture di tipo
familiare con 6 milioni; i malati di Alzheimer con 4,5
milioni; l’affido con 3 milioni; gli interventi a favore dei
disagiati psichici con     1,8;    la   promozione   della   vita
indipendente con 1,5.

“Lo sforzo compiuto nell’incrementare i fondi e
nell’assicurare ai distretti la possibilità di programmare gli
interventi a lungo termine – conclude l’assessore Troncarelli
– conferma l’attenzione della Regione Lazio ai bisogni socio-
sanitari che arrivano dai territori. Domande di inclusione e
assistenza che riceveranno risposte più puntuali per
migliorare il benessere dei cittadini laziali. Con questi
stanziamenti entra nel vivo il Piano sociale che apre un nuovo
periodo di programmazione. L’obiettivo, nei prossimi anni, è
quello di introdurre ulteriori innovazioni del sistema
integrato dei servizi sociali in favore delle comunità
locali”.
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