ECONERRE - La tecnologia del gruppo Caprari per il Mose a Venezia

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ECONERRE - La tecnologia del gruppo Caprari per il Mose a Venezia
ECONERRE - La tecnologia del gruppo
Caprari per il Mose a Venezia

L’azienda modenese Caprari, 75 anni di attività, ha messo a disposizione le proprie soluzioni
innovative per il pompaggio delle acque per la realizzazione dell’importante opera architettonica
nella laguna veneta

di Antonella Cardone

Pensi a Modena e tutto pensi – la Ferrari, la Ghirlandina, Pavarotti, l’aceto balsamico – tranne
all’acqua. Eppure, non serve andare in Romagna per trovare acqua, tanta acqua, e la maestria di
saperla domare. Perché Modena sorge tra due fiumi, il Secchia e il Panaro, ed è circondata da
canali, fossi scolmatori e casse di espansione che convogliano le acque lì dove fanno meno danni
possibile.
Non è un caso, quindi, che proprio da Modena arrivi la tecnologia più all’avanguardia per il Mose, il
sistema di dighe per difendere Venezia dall’acqua alta. Il Mose è un progetto strategico per il Paese,
unico nel suo genere, ma non tutti sanno che il complesso sistema funziona anche grazie alle
soluzioni per il pompaggio delle acque realizzate dal Gruppo Caprari.

L’azienda modenese, che celebra proprio quest’anno 75 anni dalla nascita, ha messo a
disposizione del Consorzio Venezia Nuova la propria esperienza consolidata in applicazioni gravose,
fornendo consulenza strategica nella fase di studio e progettazione e dando le soluzioni tecnico-
costruttive migliori. Obiettivo, garantire l’affidabilità di funzionamento nel tempo e la resistenza
all’ambiente marino. Una fornitura del valore di oltre 700 mila euro.

Caprari, in campo da 75 anni
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“Caprari, fin dalla sua fondazione nel 1945”, racconta Alberto Caprari, Ceo e amministratore
delegato, terza generazione della famiglia di imprenditori, “ha sempre investito in innovazione
fornendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia per svariati settori strategici come agricoltura,
acquedotti e depurazione, grandi infrastrutture e impianti industriali, mettendo sempre al centro le
esigenze dei clienti. Siamo molto orgogliosi di aver potuto dare il nostro contributo tecnico e
professionale per la realizzazione del Mose, un progetto davvero importante e unico nel panorama
internazionale”.

Per il Mose, il Gruppo Caprari ha realizzato un’importante fornitura che comprende 134
elettropompe sommergibili in lega inossidabile, destinate alla raccolta e al sollevamento di tutti i
fluidi nei sistemi ausiliari delle tre bocche di Porto di Lido, Malamocco e Chioggia. Si aggiungono 12
elettropompe sommergibili per le vasche di raccolta acqua piovana e 6 elettropompe verticali full
inox per gli impianti antincendio di tutta la struttura. I prodotti forniti sono dotati di specifici
materiali anticorrosione a garanzia di estrema resistenza e affidabilità nel tempo.

La gestione dell’acqua in ottica sostenibile

“Nel 2020, segnato dalla pandemia Covid-19 – continua Alberto Caprari –non abbiamo promosso
celebrazioni per il nostro 75° anniversario, ma abbiamo scelto di investire tutto in ottica di business
continuity, senza mai fermarci, offrendo sempre il massimo ai nostri clienti: perché l’affidabilità dei
nostri prodotti e servizi è al centro del nostro lavoro e testimonia la passione che abbiamo per
l’acqua e per la sua gestione. Sempre più in un’ottica sostenibile”.
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Caprari: un fatturato da 100 milioni e più di 600 collaboratori

Il Gruppo Caprari, fondato nel 1945 da Amadio Caprari, oggi vanta un team composto da oltre 600
collaboratori, tre stabilimenti produttivi e dieci filiali nel mondo. Nel 2019 ha fatturato 100 milioni di
euro e prevede un risultato positivo per il 2020. Caprari si impegna sempre più a garantire la
massima efficienza per tutto il ciclo di vita delle proprie soluzioni di pompaggio a elevate
prestazioni: dalla captazione nei pozzi profondi, al trasporto, dalla depurazione al rilancio a distanza
delle acque. L’azienda modenese punta sempre più sull’innovazione e per vincere la sfida
tecnologica di questi tempi ha deciso di intraprendere anche un progetto integrato di
digitalizzazione denominato “Caprari 5.0”, che rappresenta l’ennesima sfida orientata a far
crescere il proprio ecosistema industriale in ottica efficiente, stabile e sostenibile.

“Continuiamo a investire il 10% del fatturato annuo in innovazione e sostenibilità – sottolinea
Alberto Caprari – Da oltre cinquant’anni il nostro marchio è riconosciuto in tutto il mondo per
affidabilità e capacità di dare soluzioni in settori diversi; al centro del nostro impegno ci sono i
collaboratori, i clienti, i fornitori e la comunità di cui facciamo parte e in cui risiedono le nostre
radici imprenditoriali; l’anima verde di Caprari è ben presente nel nostro Dna, fin dalla fondazione, e
oggi porta a nuove strategie orientate alla sostenibilità, che significa un sempre maggior impegno
verso la Responsabilità Sociale d’impresa e verso sistemi più efficaci di gestione ambientale e
ottimizzazione dell’uso dell’energia”.

Un brand riconosciuto a livello internazionale

“Caprari – conclude il ceo – guarda al futuro con fiducia e si pone per i prossimi anni un obiettivo
ambizioso, ma a nostro giudizio realistico: essere percepiti sempre più come un player unico, non
confrontabile, capace di garantire un valore aggiunto distintivo ai propri clienti-partner, basato su
75 anni di esperienza che unisce una reputazione industriale solida e sostenibile a una nuova
dimensione digitale e innovativa. Sono certo che oggi il nostro fondatore, Amadio Caprari, sarebbe
orgoglioso della sua azienda, della professionalità dei suoi collaboratori e di come essa ha saputo
proseguire il cammino da lui tracciato, evolvendosi dall’originaria “Idromeccanica Caprari” a un
brand riconosciuto a livello internazionale”.

                            Direttore responsabile: Claudio Pasini. Segreteria di redazione c/o Unioncamere
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Comunicazione n. 26898)
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