Eco turismo sulle strade del caffè nell'area del Sidamo, in Etiopia: una via alternativa nella lotta alla povertà - Un innovativo programma di ...
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Eco turismo sulle strade del caffè nell’area del Sidamo, in Etiopia: una via alternativa nella lotta alla povertà Un innovativo programma di cooperazione decentrata in appoggio ai produttori locali di caffè Provincia di Forlì-Cesena
Perché l’Ecoturismo Negli ultimi decenni si è assistito ad una crescita esponenziale del turismo, favorita dallo sviluppo di trasporti e comunicazioni: ogni anno quasi 600 milioni di persone viaggiano all’estero e un lavoratore su 15 nel mondo è occupato nel campo del turismo. Purtroppo non sempre questo sviluppo è andato di pari passo con coscienza e rispetto dei luoghi visitati: il turismo ha spesso avuto effetti negativi su ambienti, culture, società ed economie dei paesi di destinazione, specialmente nel Sud del mondo. Da qui la volontà di sviluppare forme alternative di viaggio: nel 1998 da una federazione di enti no- profit nasce l’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), che promuove un turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture locali. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista del proprio sviluppo turistico, nonché ad essere socialmente responsabile del proprio territorio. Il turismo responsabile opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori. Questa nuova sensibilità ha portato allo sviluppo di nuove forme del viaggiare, tra queste, l’Ecoturismo. L’Ecoturismo nasce dall’esigenza di: Generare benefici economici per le comunità ospitanti che sono coinvolte anche nella gestione e cura delle risorse naturali con scopi di conservazione. Promuovere opportunità per la generazione di reddito per le comunità locali. Aumentare la consapevolezza per la conservazione dei beni naturali e culturali sia fra i locali sia tra i turisti. Coniugare turismo responsabile e auto-sviluppo locale: il nuovo progetto LVIA in Etiopia La LVIA è un’associazione senza fini di lucro che lavora in Africa da oltre 40 anni, attualmente in 11 paesi, al fianco delle comunità locali, realizzando dei programmi tesi a valorizzare le capacità e le risorse del territorio per rafforzare il loro stesso impegno nello sradicamento della povertà e nella promozione dello sviluppo. Coerentemente con la sua mission, la LVIA intende coniugare, attraverso l’ecoturismo, turismo responsabile e auto- sviluppo delle comunità locali. Nel 2005 la LVIA, in associazione con l’Unione dei produttori di caffè del Sidamo (SCFCU), in Etiopia, e sostenuta dall’agenzia delle Nazioni Unite IFAD, ha elaborato uno studio sulle potenzialità della “Strada del Caffè: Ecoturismo nell’area del Sidamo, Etiopia”. A partire da questo primo documento, tra il luglio e l’agosto 2006 è stato redatto uno studio di fattibilità intitolato “Progetto pilota nell’area del Sidamo: verso un programma di ecoturismo a sostegno delle comunità più povere”, a cura di Roberto Ravaioli (LVIA Forlì) e Giuseppe De Santis (LVIA Lombardia).
Lo studio si è concretizzato in una proposta progettuale, a cura di Daniele Morbin, ex volontario LVIA in Etiopia, finanziata in parte dalla provincia di Forlì - Cesena, le cui attività sono formalmente iniziate nel giugno del 2007. L’idea è quella di aumentare i benefici economici del turismo a vantaggio delle comunità locali, promuovendo il miglioramento delle competenze locali nel settore dell’ecoturismo, in modo da valorizzare al meglio le risorse naturali e le peculiarità locali. Beneficeranno direttamente dell’iniziativa i membri della cooperativa Wotonna Bultumma (2.500 persone) e due guide turistiche locali, a cui se ne aggiungeranno altre due che si occuperanno di accompagnare i turisti lungo il percorso storico, il quale si disloca al di fuori dell’area della Cooperativa del caffè. Dove: area del Sidamo, la zona del caffè d’eccellenza Il progetto interverrà nell’area del Sidamo, una delle 13 zone della Regione Southern Nations, Nationalities, and Peoples (SNNPR), che è una delle nazioni della Repubblica Federale dell'Etiopia. Il Sidamo è riconosciuto in tutto il mondo come zona elettiva per la produzione di caffè d’elevatissima qualità. Quest’area è a soli 150 km dalla zona arcaica di origine del caffè primigenio selvatico (Kaffa). L'area totale coperta dalla produzione del caffè è approssimativamente di 70.000 ettari, con una produzione totale di 35.000 tonnellate di caffè pulito per anno. Questo rappresenta il 63% della produzione delle SNNPR ed il 28% della produzione totale etiope. Il rito del caffè: una tradizione antichissima che si tramanda ancora oggi La cerimonia del caffè è una parte integrante della vita sociale e culturale etiope. Un invito a essere presente alla cerimonia del caffè è considerato un segno di amicizia, di ospitalità e profondo rispetto. La cerimonia segue dei rituali antichi, che si sono tramandati fino ad oggi: si tratta di un preciso ed elaborato cerimoniale pieno di fascino, condotto dopo aver consumato il pasto. Inizialmente la padrona di casa cosparge sacralmente l’area destinata alla cerimonia e la delimita con una stuoia fatta con lunghe foglie di goosgwaze, tipica erba locale che, appena tagliata, emana un fresco profumo. In questo modo viene ricreato uno scenario naturale che rievoca l’originale legame tra l’uomo e la natura. In questa atmosfera, la donna si siede su uno sgabello davanti ad un braciere e con gesti antichi e rituali accende dell’incenso. Di solito prepara qualcosa da mangiucchiare, spesso pop-corn o kolo (cereali e noccioline tostati con berberè) o dabo kolo (chicchi di pane dolci fritti), distribuendoli tra gli invitati. In seguito arrostisce i chicchi verdi di caffè, agitandoli in una scodella concava per farli tostare uniformemente. Una volta tostati i chicchi, la scodella fumante viene fatta passare sotto il naso dei partecipanti, che sventolano una mano per poterne annusare e gustare l’aroma. Il caffè, così tostato, viene macinato lentamente nel mukecha, un piccolo mortaio. La polvere così ottenuta viene introdotta nella jebena: una caffettiera in terracotta nera dal collo lungo e stretto contenente acqua calda pronta per l’ebollizione. Dopo aver scaldato l’acqua della brocca sul braciere, aggiunge il caffè macinato e porta il tutto a bollire. L’ultima fase della cerimonia è quella del consumo. Seguendo un antico proverbio che dice: «caffè e amore si gustano meglio quando sono caldi», il caffè viene servito bollente e zuccherato, negli spini, le classiche tazzine senza manico, che vengono riempite fino all’orlo, dal momento che lasciare un po’ della tazza vuota sarebbe segno di poca ospitalità, partendo dall’ospite più anziano. Quando tutti hanno bevuto, la donna raccoglie le tazze, aggiunge altra acqua e prepara il secondo giro, usando gli stessi chicchi.
La tradizione vuole che se ne faccia un terzo, se gli ospiti lo desiderano. Partner locali L’Unione dei produttori di caffè del Sidamo (SCFCU): è il partner locale principale. Fondata nel 2001, questa cooperativa rappresenta nel complesso 87.000 piccoli proprietari e coltivatori nell’area del Sidamo. La propria rete di assistenza tecnica promuove la produzione e la commercializzazione del prodotto. La Commissione Turismo Parchi e Hotel del Sidamo: è il referente istituzionale delle attività connesse con la pianificazione, organizzazione e regolamentazione dei siti turistici. Il Wondo Genet Forestry College è stato contattato per una consulenza che ha portato alla redazione di una relazione sulla biodiversità nell’area di progetto, L’Ente di Cultura e Conservazione delle Risorse Storiche del Sidamo: coinvolto in quanto responsabile delle attività associate alla promozione della cultura tradizionale e alla gestione dei siti archeologici. Inoltre, allo scopo di promuovere gli itinerari ecoturistici, si sono coinvolti di molti altri attori economici e sociali, in particolare gestori di Ristoranti ed Alberghi, non dimenticando come riferimenti nella zona il dipartimento di “Tourist management” dell'Università di Awasa e l’associazione delle guide turistiche del lago di Awasa. SNV: agenzia di cooperazione governativa olandese. la LVIA è in procinto di firmare con SNV, ufficio regionale di Awassa, Etiopia, un accordo, nell’ambito del quale è prevista anche la realizzazione di un corso di formazione per guide turistiche. SNV ha maturato una lunga esperienza nel campo del turismo sostenibile lavorando attivamente nella regione meridionale dell’Etiopia, in collaborazione con l’agenzia del turismo regionale e con le amministrazioni locali. L’agenzia olandese fornirà il supporto in termini metodologici, formativi e di analisi di mercato. Attività 1) Promozione di due itinerari turistici complementari, all’interno del tour proposto: a) Coffee road e biodiversità: percorso volto alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio caffeicolo, con visita alla cooperativa di produzione, di raccolta e di lavorazione del caffè. Il viaggiatore potrà approfondire tematiche quali: Tradizione e cultura del caffè Ciclo del caffè agro-selvicoltura Agro- biodiversità, medicina tradizionale, salvaguardia delle risorse naturali L’itinerario offre le seguenti attività: Visita alla cooperativa di Wotonna Bultumma, membro dell’Unione dei produttori di caffè del Sidamo Visita al Coffee Visitors Center (in corso di realizzazione) Visita al centro di lavaggio e selezione del caffè verde Visita (in stagione propria) e conoscenza delle attività di raccolta del caffè Illustrazione delle principali specie a importanza naturalistica e fitomedicinale b) Eredità culturale: itinerario volto ad approfondire la cultura e la storia ancestrale dell’area attraverso la visita a siti archeologici. : L’itinerario offre le seguenti attività:
Breve sessione sulla storia ancestrale dell’area. Visita ai siti archeologici selezionati nell’area,. Possibile integrazione con altre attività connesse allo svago (es. terme di Wondo Genet). 2) Formazione di quattro guide turistiche 3) Costruzione ed equipaggiamento di un Coffee Visitors Center I due itinerari eco-turistici sono gestiti da guide specializzate che si occupano di accompagnare singoli visitatori o gruppi e di illustrare le caratteristiche culturali, storiche e ambientali dei luoghi. I turisti possono visitare il Coffee visitor center (in fase di realizzazione), un centro ricettivo e divulgativo sulla coltura del caffè, con annesso un microshop. In questo modo, potranno ricevere informazioni sul ciclo del caffè e, con degustazioni e simulazioni di torrefazione, accrescere le competenze sulle sue qualità organolettiche. All’interno del Coffee Visitor Center sarà allestito un riproduttore video che mostrerà un documentario sulle varie fasi della lavorazione del caffè e sulla cultura del caffè, girato nell’ambito del progetto grazie all’appoggio di un documentarista italiano. Contatti Associazione LVIA Forlì Terzo Mondo Via Bella, 17 • 47100 Forlì Tel e fax: 0543/36521 Mail: emiliaromagna@lvia.it Referente: Roberto Ravaioli LVIA – Ufficio Progetti Corso IV Novembre, 28 • 12100 Cuneo Tel. 0171/696975 Fax: 0171/602558 Mail: progetti@lvia.it Referente: Lele Vinai LVIA – Ufficio Attività Italia Via Borgosesia, 30 • 10145 Torino Tel. 011/7412507 Fax: 011/745261 Mail: italia@lvia.it Referente: Gianfranco Cattai
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