Prof. Antonello Paparella Microbiologia degli alimenti Policastro, 17 giugno 2013
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Prof. Antonello Paparella Microbiologia degli alimenti Policastro, 17 giugno 2013 apaparella@unite.it
ARGOMENTI Patogeni alimentari in relazione allo sviluppo delle tecnologie alimentari Decontaminazione vs. Bioconservazione Proposta di un modello per la valutazione dei bioconservanti Strategie combinate per il controllo dei patogeni e/o l’estensione della shelf-life Studi in vivo
PATOGENI ALIMENTARI “EMERSI” Malattie a trasmissione alimentare nella UE: incidenza registrata (Jakobsen e Skovgaard, 2009) Maggiore incidenza di letalità: 160 casi nel 2007
tipologia di prodotto tempo e temperatura di campionamento formulazione campionata carica iniziale di L.m. e latenza relativa conta totale iniziale e latenza relativa rapporto stimato tra LAB e conta totale crescita o latenza residua stimata dei LAB è stata raggiunta la fase stazionaria o il prodotto è crescita o latenza residua stimata di alterato? L.m.
MERCATO ORIENTATO VERSO PRODOTTI “NATURALI” Tradizionali Minimally processed Meno sale Meno zucchero Meno acido Meno additivi Meno grassi Packaging simil-tradizionali Extended Shelf-Life (ESL) Confezionati in Camere bianche
A. Paparella UNITE
D.M. 21.09.05 fissa i requisiti di alcuni prodotti a base di carne di largo consumo PROSCIUTTO COTTO: SOLO DA ARTO POSTERIORE, UPSD MAX 81, SL MAX 60 GG INTERO/TRANCIO. DUE DENOMINAZIONI: SCELTO E ALTA QUALITA’ (DIFF. IN RESA E INGREDIENTI) PROSCIUTTO CRUDO STAGIONATO: NO CONGELAMENTO FINALE, STAGIONATURA MIN 7 MESI X PESO FINALE MIN 6 KG, 9 MESI PER PESO FINALE OLTRE 8 KG, ASCIUGAMENTO MAX 22°C, NO ACCELERAZIONE, (NO STARTER) SALAME: NO CARNI SEPARATE MECC., NO COLORANTI, MIN 107 MESOFILI/G, SOLO MUSCOLO STRIATO DI CARCASSA DI SUINO A. Paparella UNITE
Prosciutti cotti ricomposti Mortadelle SB suino-bovino Conserve macinate (es. corned beef) Crudi a ciclo caldo (es. quartini s/v) A. Paparella UNITE
Hamburger di cotto Paste farcite al prosciutto cotto Coestrusi Light A. Paparella UNITE
SOSTITUZIONE DELLA GELATINA ANIMALE (GELATINE SUBSTITUTES) La gelatina animale, sottoprodotto della macellazione bovina e suina, è ampiamente diffusa nelle formulazioni alimentari La ricerca e sviluppo nel settore degli alimenti destinati al consumatore religioso o etico punta all’applicazione di idrocolloidi alternativi o alla sintesi di nuovi (es. gellano) A. Paparella UNITE
SOSTITUZIONE DELLA GELATINA ANIMALE (GELATINE SUBSTITUTES) La pectina è largamente utilizzata come gelificante e stabilizzante nel settore delle confetture e dei dessert (Da Willats et al., 2006) Un’applicazione molto utile per il mercato halal e kosher consiste nella sostituzione integrale della gelatina animale nei prodotti di confectionery, previa riformulazione A. Paparella UNITE
SOSTITUZIONE DELLA GELATINA ANIMALE (GELATINE SUBSTITUTES) La pectina sostituisce la gelatina anche in molte attuali formulazioni nutraceutiche del segmento confectionery (multivitaminici, antiossidanti, antinfiammatori, caramelle arricchite) A. Paparella UNITE
SOSTITUZIONE DELLA GELATINA ANIMALE (GELATINE SUBSTITUTES) La pectina sta progressivamente sostituendo la gelatina animale anche in prodotti di confectionery non espressamente riservati al consumatore religioso A. Paparella UNITE
Offerta crescente di “alimenti pronti”, estesa negli ultimi anni agli alimenti di origine vegetale Previsioni di consumo pro capite in USA – anno 2020 A. PAPARELLA, 2009
DISTRIBUZIONE AUTOMATICA DI ALIMENTI DEPERIBILI: NUOVI RISCHI MICROBIOLOGICI? REPFEDs (Refrigerated Prepared Foods with Extended Durability) nei distributori automatici
INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL SISTEMA DISTRIBUTIVO: NUOVI RISCHI MICROBIOLOGICI? REPFEDs venduti via Internet
ALIMENTI MIRACOLOSI? “I consumatori richiedono alimenti miracolosi che siano totalmente naturali, con zero calorie, zero grassi e colesterolo, gusto delizioso, ottime caratteristiche nutrizionali, prezzo contenuto, rispettosi dell’ambiente, con un packaging “verde” … e che garantiscano un fisico perfetto, l’amore e l’immortalità.” Carol Brookins, Global Food and Agriculture Summit, 1999
MELONE: EPIDEMIA DI LISTERIOSI IN USA (2011) Epidemie di listeriosi (2011) e salmonellosi (2012) da melone in USA
MELONE: EPIDEMIA DI LISTERIOSI IN USA (2011)
RISCHIO L. MONOCYTOGENES NEL MELONE
PREVENZIONE L. MONOCYTOGENES NEL MELONE
Salmonella enterica: differenze tra varietà di melone Melone cantalupo Melone retato
MELONE E RISCHIO MICROBIOLOGICO: LE CAUSE 1. Salmonella spp. 2. L. monocytogenes pH neutro 3. E.coli a patogenicità aw elevata specif.(ETEC, EHEC) 4. C. jejuni alta % zuccheri superficie irregolare preparazione anticipata
Alimenti che soddisfano le seguenti condizioni: a) esposti alla contaminazione da L. monocytogenes; b) permissivi per lo sviluppo del microrganismo; c) pronti per il consumo (ready-to-eat); d) refrigerati; e) con una conservazione estesa.
PRODOTTI CARNI E PRODOTTI ALIMENTI ITTICI ALIMENTI DI ALIMENTI LATTIERO- A BASE DI CARNE ORIGINE COMPLESSI CASEARI VEGETALE FORMAGGI MOLLI POLLO COTTO PESCE INSALATA A BASE DI TRAMEZZINI CAVOLO LATTE (CRUDO) TACCHINO MOLLUSCHI CAGLIO VEGETALE GELATO WÜRSTEL GAMBERETTI FUNGHI SALATI PANNA PATÈ E PASTICCI DI PESCE AFFUMICATO COMPRESSE DI CARNE ERBA MEDICA BURRO LINGUA DI SUINO IN UOVA DI MERLUZZO VEGETALI CRUDI GELATINA AFFETTATI OLIVE FERMENTATE INSALATA DI RISO FRUTTA TAGLIATA (MELONE) HUMMUS
MA MOLTI DEI PRINCIPI ATTIVI PROPOSTI A LIVELLO INTERNAZIONALE NON SONO AUTORIZZATI IN EUROPA Miscele di argento colloidale in acqua Spray a base di batteriofagi
(E NON SOLO NEL CONTINENTE ASIATICO) Ozonizzazione applicata sul prodotto 17 sostanze vietate in Cina nel 2008 Recentemente proposta in Italia Tra le sostanze formalmente come trattamento decontaminante vietate nella Cina post melamina: per la produzione di vino senza idrossido di sodio, liscivia, solfiti (Mencarelli e Catelli, 2011) formaldeide, acido borico.
UV per trattamenti di superficie (Isohanni et Lyhs, 2009) Disinfettanti a base di cloro (es. ipocloriti, ClO2) (Sofos e Smith, 1998) Quaternari di ammonio (Kim e Slavik, 1996; Cutter et al., 2000) Etanolo e altri alcoli (Esteves et al., 2000) H2O2 (Nassar et al., 1997) Tensioattivi non ionici (Calicioglu et al., 2002) Colture protettive/predatori microbici (Paparella et al.,2004;Aymerich et al., 2008) Acidi organici e lattato (eccetto acido lattico carcasse bovine)
Trattamenti con acqua >74°C o vapore pressurizzato HHP (Alte pressioni idrostatiche) Bioconservazione con oli essenziali o estratti vegetali
BIOCONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI Tecnologie per la prevenzione della contaminazione e dello sviluppo di microrganismi negli alimenti, attraverso l’uso di: sostanze antimicrobiche naturalmente presenti negli alimenti sostanze antimicrobiche prodotte negli alimenti dopo stimolazione fisica o chimica, oppure in seguito all’aggiunta di colture microbiche protettive
COLTURE PROTETTIVE Colture microbiche che possono essere aggiunte agli alimenti al fine di inibire microrganismi indesiderati, senza modificare le caratteristiche tecnologiche e sensoriali del prodotto Invece, nelle colture starter, la modificazione delle caratteristiche fisico-chimiche è desiderata
EVENTUALI INTERVENTI BONIFICANTI SULLE M.P. A ELEVATO RISCHIO INTERVENTI SULLA FORMULAZIONE (RICERCA DI CONDIZIONI NON PERMISSIVE) BIOCONTROLLO ATTRAVERSO TRATTAMENTI DI SUPERFICIE (BIOCONSERVAZIONE) EVENTUALI TRATTAMENTI DI BONIFICA POST CONFEZIONAMENTO (ES. HHP) CONTROLLO EFFICACE DELLA CATENA DEL FREDDO E PREVENZIONE DELL’ABUSO TERMICO (ES. INDICATORI DI ABUSO TERMICO)
Tween 80 Lecitina Caseinato di Sodio
Citofluorimetria Tecnologia versatile per la valutazione dell’attività antimicrobica degli OE
Citofluorimetria Studio delle sottopopolazioni cellulari Valutazione degli effetti dell’OE origano: sottopopolazioni cellulari inattivate, danneggiate e vitali
Visualizzazione del danno cellulare in L.monocytogenes a % OE origano crescente 4 vitali 3 danneggiate 2 inattivate 1 assenza di segnale 2 3 1
Effetto dell’OE di origano sulla membrana cellulare di L. monocytogenes, valutato mediante spettroscopia EPR
Spettroscopia EPR Studio di cellule in vivo OE origano si dissolve preferibilmente nei microdomini lipidici ld (liquidi-disordinati) di L. monocytogenes Espansione dei microdomini lipidici rigidi A dosaggio di EO ≤ 0,5%, risposta adattativa con modifica della organizzazione di membrana e aumento di ordine nei microdomini
Dinamiche di sviluppo di L. monocytogenes in condizioni suboptimali Effetto additivo di NaCl su L. monocytogenes in sistemi modello simulanti il pesce A partire da aggiunte di 4% NaCl Cinetiche di crescita nettamente diverse tra terreni colturali tradizionali e sistemi modello
LM58 Dati elaborati e modellati con equazione di Gompertz modificata da Zwietering D.O. (600 nm) % OE Origano A µ max λ 0 0,427 0,100 1,93 0,125 0,312 0,026 2,47 Tempo (ore) 0,250 0,221 0,009 14,39 0,500 0,077 0,005 32,68 Paparella et al, 2011
O.D. (600 nm) 648/4II % OE Origano A µmax λ 0 0,8338 0,2819 2,3357 0,03125 0,9213 0,2888 4,2636 0,0625 0,7557 0,1371 8,3391 0,125 0,7224 0,1669 11,847 0,250 0,7068 0,1273 16,044 Time (Hrs) 0,500 - - - 1 - - - 2 - - - Paparella et al, 2011
SOLUZIONE 2: combinare il trattamento con altre “barriere”
IMPORTANZA DELL’AMPIEZZA E DELLA SEQUENZA DELLE “BARRIERE DI STABILIZZAZIONE” (“hurdles”) TENDENZA ALLO SVILUPPO DI “Minimally Processed Foods” (“Mild Technologies” = Tecnologie delicate)
INATTIVAZIONE DEI MICROORGANISMI TRADIZIONALMENTE interpretata come “incapacità di crescere su un substrato permissivo” OGGI è noto che l’incapacità di crescere sui substrati permissivi non implica la perdita di vitalità Può manifestarsi successivamente una fase di crescita
STRESS NELLE CELLULE MICROBICHE “esposizione a condizioni nutrizionali sfavorevoli, sostanze chimiche tossiche o condizioni fisiche subottimali” (Neidhart e VanBogelen, 2000)
STATO FISIOLOGICO DELLE CELLULE ESPOSTE A STRESS
Effetto dell’aggiunta di NaCl durante i ATCC 19114 trattamenti con differenti % OE Origano O.D. (600 nm) 0% NaCl Time (Hrs)
4% NaCl O.D. (600 nm) Time (Hrs)
O.D. (600 nm) Time (Hrs)
Effetto di trattamenti superficiali con OE origano 4% o Mirenat-N 4% (arginato laurico) su L. monocytogenes ATCC19114 inoculata sulla crosta di Caciotta, a 10°C (Serio A., Chaves López C., Paparella A., 2012)
Inibizione dello sviluppo di Salmonella Enteritidis in terreno liquido (B: BHI; BM: BHI modificato) nelle prime 48 ore dopo il trattamento con estratti concentrati di polifenoli (valori in %), provenienti dalle acque di vegetazione dell’industria olearia (Paparella A., Serio A., Chaves López C., 2012) Salmonella Enteritidis 44/06/09 in BHI 1,6 1,4 1,2 B 1 D.O. 600 0,8 BM 0,6 0,25 0,4 0,50 0,2 0,75 0 1 0 3 10 15 19 22 24 28 31 35 36 41 44 47 49 tempo (h)
Effetto della % polifenoli aggiunti nell’impasto sulla dinamica del processo fermentativo in salami mini-cacciatore (Serio, Chaves López, Mazzarrino, Paparella, 2012)
INNOVAZIONE TECNOLOGICA: PROGETTO TECNOLONZA Processo continuo di •disidratazione •salagione in umido con osmosi controllata per la produzione di prodotti a base di carne nitrite-free in condizioni di processo accelerate Fondi Min.Att.Prod. (F.I.T.) Con SAL.PI. UNO srl
SALAGIONE SOTTO VUOTO CONTINUO/PULSATO Sperimentata anche su formaggi (Chiralt et al, 2001) Scopo: Accelerare il processo Modificare la texture
CHITOSANO COME BIOCONSERVANTE ALIMENTARE Copolimero delle unità (1,4)-2-ammino-2-deossi-D-glucopiranosio, derivato dalla deacetilazione della chitina, presente negli esoscheletri di crostacei quali gamberi, granchi, gamberetti, aragoste Struttura chitina Struttura chitosano insolubile nei comuni solventi organici, in soluzione acquosa è insolubile a pH basici e neutri, mentre diventa solubile a pH 4,5, per effetto della protonazione dei gruppi amminici (pKa 6,5) che portano le catene di polimero in soluzione.
APPLICAZIONE CHITOSANO Numerosi studi hanno dimostrato come il chitosano eserciti un’azione antimicrobica nei confronti di un’ampia gamma di microrganismi imputabile a: • azione competitiva nei confronti dei cationi Ca2+ per i siti elettronegativi delle membrane • penetrazione del chitosano all’interno della cellula dei microrganismi, impedendo la trascrizione del DNA a RNA .
OLTRE 200 RICERCATORI ITALIANI SONO MEMBRI DELLA SOCIETÀ ITALIANA RICERCA OLI ESSENZIALI SIROE www.siroe.it
GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI Selezionati numerosi OE e altri bioconservanti Identificate combinazioni con ottimo potenziale antimicrobico e basso impatto sensoriale Effettuate numerose prove di validazione in vivo Necessità di adeguare dose e modalità di trattamento alle condizioni tecnologiche specifiche del prodotto alimentare, al fine di evitare effetti da sottodosaggio (stimolazione)
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