"Eccomi!" - Parrocchia San Giovanni Battista alla Creta

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272 • ANNO XLVIII • N.1
GENNAIO/FEBBRAIO 2015

                          «Eccomi!»
Padre Emilio Ceriotti
(1929-2014)
2                                                                                         LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETA
Piazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano
e-mail: sgbcreta.milano@tin.it • http://www.creta.altervista.org/

 Questi i numeri di telefono:
 Fraternità francescana                                  02.41.72.66
 Ufficio parrocchiale                                    02.41.72.67
 Oratorio                                                02.41.50.053
 Cinema-Teatro                                           02.41.53.404
 Fax e tel. Centro di ascolto                            02.41.50.611

 La comunità religiosa è composta da:
 Fra Paolo Ferrario                                           guardiano e parroco

 Fra Guido Locatelli                                           vicario parrocchiale

 Fra Pierino Rubaga                                      collaboratore parrocchiale
 Fra Lucio Monti                                                        insegnante

 Fra Aristide Cabassi
 Fra Pietro M.Tassi                                                 psicoterapeuta

 La chiesa è aperta:
 - nei giorni festivi                                          dalle 7 alle 19.30
 - nei giorni feriali                                          dalle 7 alle 19.30

 Le messe sono celebrate:
 - nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18)
 in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18)
 - nei giorni feriali alle 8 e 18

 I confessori sono disponibili:
 tutti i giorni, a chiesa aperta            suonando il campanello apposito
 primo venerdì del mese:                                  dalle 21 alle 22.30
 domenica e festivi:                  nella mezzora che precede ogni messa
                                                                                          Rivista della Parrocchia
                                                                                      S. Giovanni Battista alla Creta
 Informazioni e indirizzi utili:                                                                   Milano
 La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta                                        •
 da lunedì a venerdì:                                    dalle 9 alle 11.30                  ANNO XLVIII - N. 1 (272)
                                                                                              GENNAIO-FEBBRAIO
 martedì e venerdì:                                    dalle 15 alle 17.30                              2015
                                                                                             Costo annuo di redazione,
 Il Centro di ascolto                                                                    stampa e distribuzione: euro 18,00
 riceve ogni lunedì e venerdì:                               dalle 9.30 alle 11                 Redazione: A. Rapomi
 distribuzione viveri e indumenti:                     martedì dalle 16 alle 17                 Direttore responsabile:
                                                                                                 Massimiliano Taroni
 Suore della Carità di S. Giovanna Antida                                                Reg.Trib. di Milano, 22.1.1968 - n.17
 Casa di accoglienza - Via Zurigo, 65                           02.41.57.866               Con approvazione ecclesiastica
                                                                                                     e dell’Ordine
 Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero"                                02.36.53.01.01
                                                                                                        Stampa
 Centro Diurno Educativo Creta                                  02.48.300.093          Olivares srl - Robecco sul Naviglio (MI)
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                                   3

                   LA VOCE DEL PARROCO
                   Un augurio, un ringraziamento, un invito
                   Cari parrocchiani,                     oratorio, per il quale padre Emilio tanto ha fatto
                                  in questo primo         con generosità e passione. Già da ora fate circo-
                  numero dell’anno nuovo mi per-          lare la voce per essere presenti a questo appun-
   metto di rivolgere un augurio, un ringraziamento       tamento a cui tengo veramente tanto e invitate
   e un invito.                                           oratoriani ed ex oratoriani di quegli anni (1967 –
                                                          1976), in particolare i ragazzi di allora che sono
   Un augurio                                             cresciuti con lui.
   Ripropongo, in questa pagina e nella seguente, i
   pensieri e le parole che ho raccolto per la Messa      Un invito
   di Mezzanotte del Natale scorso. La chiesa, come       In alcuni articoli parleremo degli anziani, così
   di solito in questa occasione, era gremita di per-     presenti nelle nostre famiglie, nelle nostre case e
   sone ma anche di fede: una fede dalle molte sfac-      nella nostra parrocchia. In un altro presenteremo
   cettature. Per alcuni era una fede vissuta con         il rendiconto dell’attività della Conferenza San
   impegno e coerenza tutto l’anno e magari da            Vincenzo dell’anno appena concluso. Sarebbe
   anni. Per altri era una fede espressa in modo più      bello assumere personalmente e come comunità
   saltuario ma ugualmente sincera e sentita con          cristiana una maggior attenzione alla situazione
   convinzione e con gioia. Per altri era una fede che    delle persone anziane e a quelle in difficoltà
   si ricorda solo una volta all’anno e solo questa oc-   anche economica, cercando forme e modi per es-
   casione natalizia. Per qualcun altro era una fede      sere più presenti, più vicini, più solidali con la
   scoperta o riscoperta da poco, dopo tanto tempo        loro realtà e le loro problematiche. Si potrebbero
   di lontananza e attraverso tante avventure o di-       cercare occasione per incrementare la conoscenza
   savventure della vita. Ovviamente non è possi-         dei vicini di casa che sappiamo essere in questa
   bile giudicare e misurare la fede di nessuno: è        particolare condizione, possiamo trovare il
   possibile sono ringraziare il Signore che sa pren-     tempo e il coraggio per qualche visita in più, per
   dere per mano ogni suo figlio, dentro e fuori          qualche aiuto nello sbrigare impegni e faccende
   dalla chiesa, nelle grandi feste o nella quotidia-     diventate faticose, sostenere con più generosità
   nità. E mio viene spontaneo per tutti un augurio:      le opere della San Vincenzo.
   mi auguro che per tutti, Gesù Cristo stesso, nato                                                 fr. Paolo
   duemila anni fa a Betlemme, si faccia presente, si                                                parroco
   faccia sentire, si faccia vivo e vero nella fede,
   nella speranza, nella carità che ognuno di noi           Natale 2014
   vive come può, ma che talvolta, quando ne ca-
   piamo il senso e il gusto, possiamo cercare di vi-       Provo ad immaginare
   vere sempre di più e sempre meglio.
                                                            anzi a sperare
   Un ringraziamento
   È doveroso farlo a padre Emilio, che lo scorso 6       Provo ad immaginare, anzi a sperare,
   dicembre ci ha lasciato per correre, senza avvi-       per tutti noi stanotte,
   sare né salutare nessuno, incontro al Signore,         di poter tornare indietro duemila anni
   amato e seguito, cercato e servito per tutta la sua    e diventare anche noi partecipi del primo Natale,
   vita. Molto ha fatto per tante persone; molto ha       quello vero, quello di Gesù nato a Betlemme.
   fatto per la nostra parrocchia, molto a fatto per-     Sarebbe bello! Ma ovviamente è impossibile!
   sonalmente per me e per tanti altri frati che ab-      E allora provo a fare il contrario:
   biamo avuto la fortuna di condividere con lui          provo ad immaginare, anzi a sperare,
   anni e luoghi e impegni della nostra vita. Molte       che sia Gesù Cristo stesso,
   delle pagine che seguono ci racconteranno di lui       nato duemila anni fa a Betlemme,
   e soprattutto la foto messa in copertina ci regala     a farsi presente qui, per noi, in questo nostro Natale.
   ancora una volta un suo saluto, un suo silenzioso      con tutto ciò che è accaduto quella notte,
   insegnamento, un suo indimenticabile sorriso.          con tutti i personaggi di allora,
   Avremo modo di ricordarlo nella preghiera e            le vive figure che noi per abitudine mettiamo nel presepe.
   nella festa il prossimo 12 aprile, Domenica dopo       Sarebbe molto bello
   Pasqua, durante la Festa di Primavera del nostro       e questo però è anche possibile!                       a
4                                                                                  LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

                                                             dedito al gregge affidato alle sue cure,
                                                             non abituato alle pratiche religiose
                                                             eppure primo amico di Gesù
                                                             e pronto ad andargli incontro, senza indugio,
                                                             per trovarlo nei luoghi più inaspettati
                                                             e vederlo davvero e riempirsi di gioia,
                                                             diventando narratore felice dei prodigi di Dio.
                                                             Se noi fossimo, almeno in qualche cosa,
                                                             come uno dei pastori, pur restando noi stessi,
                                                             la nostra vita sarebbe diversa
                                                             e il Natale di Cristo sarebbe adesso.

                                                             Provo ad immaginare, anzi a sperare
a   Provo ad immaginare, anzi a sperare,                     di essere come l’angelo del Signore:
    di essere come Giuseppe:                                 umile servitore della Sua gloria
    uomo abituato alla fatica,                               e messaggero di pace con ogni persona
    disponibile all’imprevisto,                              e in ogni circostanza,
    attento uditore della volontà di Dio,                    capace di ripetere con gesti, sguardi e sorrisi
    uomo sottomesso alle leggi degli uomini                  il primo comandamento del Vangelo: “Non temete!”
    ma più libero di qualunque sovrano della terra,          Se noi fossimo, almeno in qualche cosa,
    sposo fedele alla sua sposa                              come l’angelo del Signore, pur restando noi stessi,
    e custode del mistero d’amore che si racchiude in lei.   la nostra vita sarebbe diversa
    Se noi fossimo, almeno in qualche cosa,                  e il Natale di Cristo sarebbe adesso.
    come Giuseppe, pur restando noi stessi,
    la nostra vita sarebbe diversa                           Tutto quello che ho detto
    e il Natale di Cristo sarebbe adesso.                    forse è solo un gioco della fantasia.
                                                             Ma la fantasia, ce lo insegnano i santi,
    Provo ad immaginare, anzi a sperare,                     è un’opera dello Spirito di Dio,
    di essere come Maria:                                    come lo è il Bambino di Betlemme
    donna capace di accogliere Dio e darlo alla luce         partorito da una vergine
    con il suo corpo, la sua mente, il suo cuore,            e adagiato in una mangiatoia.
    donna sempre incinta                                     Inoltre nel suo primitivo significato
    perché ogni figlio che nasce è anche suo,                la parola “fantasia” significa molto di più che per noi:
    donna di poche parole                                    significa “far apparire”, “portare alla luce”.
    (nemmeno una in quel primo Natale!)                      E allora la mia fantasia di stanotte
    ma ricca di pensieri profondi                            è il principio di una nuova speranza,
    impressi nell’anima per sempre.                          l’inizio di un grande impegno:
    Se noi fossimo, almeno in qualche cosa,                  portare anche noi alla luce Cristo,
    come Maria, pur restando noi stessi,                     farlo apparire proprio noi, adesso,
    la nostra vita sarebbe diversa                           in questo nostro tempo, così come va,
    e il Natale di Cristo sarebbe adesso.                    e in questo momento della nostra vita, così com’è.

    Provo ad immaginare, anzi a sperare,                     Lo possiamo fare!
    di essere come la mangiatoia:                            Ce lo insegna Francesco d’Assisi che dice:
    unico luogo che l’Altissimo sceglie                      “Siamo madri di Cristo quando portiamo Gesù
    come sua stabile dimora e amabile soggiorno,             nel nostro cuore e nel nostro corpo
    perché sulla terra non c’era altro posto più adatto      per mezzo dell’amore e della sincera coscienza
    per abituare i nostri occhi all’umiltà di Dio,           e lo diamo alla luce attraverso le nostre opere buone”
    per insegnare ai nostri progetti e alle nostre opere
    le uniche misure dove può stare l’Onnipotente.           Auguro a tutti, ma soprattutto a me stesso e ai frati,
    Se noi fossimo, almeno in qualche cosa,                  di avere un po’ più di fantasia nel Natale di quest’anno.
    come la mangiatoia, pur restando noi stessi,             per lasciare più spazio a Cristo,
    la nostra vita sarebbe diversa                           come hanno fatto i protagonisti del primo Natale.
    e il Natale di Cristo sarebbe adesso.                    Lasciamogli spazio nella nostra coscienza sincera
                                                             e proviamo a darlo alla luce con le nostre opere.
    Provo ad immaginare, anzi a sperare,                     Solo così anche questo Natale
    di essere come uno dei pastori:                          sarà davvero Natale.
    vigilante nella notte contro gli agguati dei lupi,                                                      fr. Paolo
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                              5

  Riunione del circolo giovanile
  alla Creta (20.11.1973)

                  Stimolo
                                      Vita di fr. Emilio Ceriotti

            ed esempio a noi tutti
All’inizio dei funerali di             Mario Ambrogio Emilio Ceriotti,       provinciale, emette la profes-
padre Emilio, celebrati il 9           figlio di Luigi e Santina Ferrario,
                                       viene battezzato nella parrocchia
                                                                             sione solenne che lo incorpora
                                                                             definitivamente all’Ordine dei
dicembre scorso nella chiesa           di S. Genesio di Dairago di Arco-     Frati minori. Nel 1953 riceve la
di Cermenate, dove ha                  nate lo stesso giorno della na-       sua prima destinazione; viene in-
vissuto in questi ultimi               scita: era il 14 aprile 1929.
                                       Il 20 maggio del 1939 viene cresi-
                                                                             viato a Varese come assistente
                                                                             all’oratorio. Inizierà così un per-
vent’anni, è stata letta               mato dal Cardinal Ildefonso           corso di vita e di servizio che lo
questa scheda biografica               Schuster che nel 1953 lo ordinerà     vedrà impegnato sostanzial-
che riportiamo per intero,             prima diacono, il 21 marzo, e poi
                                       presbitero il 28 giugno.
                                                                             mente su due fronti: la forma-
                                                                             zione dei giovani (frati e laici) e
in modo da poter conoscere             Il 21 giugno 1940 entra nel semi-     l’impegno pastorale nelle parroc-
meglio e ricordare la sua              nario minore di Saiano iniziando      chie servite dai frati. Dal 1955 al
vita, che davvero è stata              così il suo percorso nella frater-
                                       nità provinciale dei frati minori
                                                                             1957 si trasferisce a Brescia come
                                                                             assistente al collegio Luzzago.
e resta “di stimolo

A
                                       di Lombardia. Dopo gli anni di        Viene successivamente avviato
 e di esempio a noi tutti”.            Saiano e di Cividino il 16 agosto     agli studi superiori e per questa
                                       del 1945 inizia a Rezzato il Novi-    ragione è trasferito a Grottafer-
       i Primi Vespri della II Do-     ziato che conclude con la profes-     rata dove nel 1959 diviene Let-
       menica di Avvento, lo           sione temporanea nelle mani di        tore generale in Pedagogia.
       scorso 6 dicembre, frate        fr. Camillo Merazzi ministro pro-     Rientrato in Provincia lavorerà,
Emilio Ceriotti, nella nostra in-      vinciale il 28 agosto del 1946.       fino al 1966, nella formazione dei
fermeria di Sabbioncello di Me-        Negli anni che vanno dal 1946 al      giovani candidati all’ordine nel
rate, dove era ricoverato da alcuni    1953 prosegue la formazione filo-     convento di Sabbioncello prima
mesi, rendeva la sua anima a Dio.      sofica e teologica nei conventi di    come vice rettore e poi come ret-
Mentre rendiamo grazie al Si-          Sabbioncello, di Busto Arsizio, di    tore. Dopo la breve esperienza
gnore per il dono di questo fra-       Milano S. Antonio e di Gargnano,      come assistente all’oratorio fem-
tello ricordiamo il percorso della     preparandosi alla ordinazione         minile di Bergamo, nel 1967 ini-
sua vita richiamando alla nostra       sacerdotale. Il 15 aprile 1951 a      zia il lavoro pastorale come
memoria le date fondamentali           Milano S. Antonio nelle mani di       assistente nell’oratorio della par-
della sua esistenza.                   fr. Innocenzo Gorlani, Ministro       rocchia di S. Giovanni Battista
6                                                                                    LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

alla Creta in Milano ricoprendo        naria dell’annuncio del Vangelo;
anche per due trienni l’ufficio di     nel 1967 vive alcuni mesi in Libia
Guardiano della fraternità. Vista      a Tripoli; per ragioni di salute
l’importante sua esperienza pa-        deve interrompere questa espe-
storale i superiori lo nominano        rienza e trascorrere un po di
nel 1976 parroco della parrocchia      tempo di convalescenza nel con-
di S. Antonio in Milano. Il 1979       vento di Dongo. Non spegnerà
vede un altro trasferimento: frate     mai questa passione e nel corso
Emilio diventa parroco a Ber-          degli anni trascorsi a Cermenate
gamo nella parrocchia affidata         chiederà di poter fare due viaggi
alla Provincia. Fino al 1994 si im-    missionari, uno in Bolivia e l’altro
pegnerà con tutte le sue forze in      in Africa, per condividere la vita
questo ministero pastorale rico-       con i frati in missione. Cono-
prendo anche gli uffici di Guar-       sciamo tutti il suo entusiasmo e
diano e di Vicario della fraternità.   la ripetuta descrizione delle due
Dopo il Capitolo provinciale del       esperienze vissute. L’ultimo mi-
1994, visti gli avvicendamenti nei     nistero che il Signore gli ha chie-
diversi uffici delle fraternità lo-    sto è stato quello della malattia e
cali, a frate Emilio viene chiesto     del venire meno delle forze fisi-
di trasferirsi a Cermenate come        che; un ministero vissuto con so-
Guardiano della fraternità di ac-      bria dignità, nella preghiera e          cludeva la sua giornata terrena
coglienza vocazionale e proban-        sostenuto dai confratelli e da           ed entrava nella vita eterna. Oggi,
dato e come vice maestro in aiuto      tante persone.                           in questa chiesa che lo ha visto
a fr. Paolo Ferrario nuovo mae-        Che la sua testimonianza di vita         esercitare con passione per ven-
stro. In questo ufficio mette a        francescana e sacerdotale sia di         t’anni il suo ministero sacerdo-
frutto tutta la sua esperienza e       stimolo e di esempio a noi tutti.        tale, lo accompagniamo nel suo
tutte le sue capacità non solo al      Che il padre San Francesco ac-           passaggio da questo mondo al
servizio dei giovani probandi ma       colga questo suo figlio nella            Padre, e chiediamo al Dio di ogni
anche nella cura pastorale della       “terra dei viventi”. A lode e glo-       consolazione di introdurre questo
chiesa conventuale, nel prezioso       ria dell’Altissimo onnipotente e         suo servo fedele nella sua gloria.
ministero della confessione, nella     buon Signore che vive e regna nei        Sento ancora risuonare la sua
cura della fraternità locale del-      secoli e chiama i suoi servi fedeli      voce in questa chiesa, vedo an-
l’Ordine Francescano secolare.         a partecipare alla sua gloria.           cora la sua disponibilità e la sua
Frate Emilio ha sempre deside-         Amen.                                    affabilità nell’accoglienza dei pe-
rato vivere la dimensione missio-                                               nitenti, rivedo le fraterne atten-
                                                                                zioni verso i suoi frati e verso i
                                                                                probandi manifestate in tanti
L’omelia del Ministro Provinciale

Le valigie per
                                                                                modi, contemplo la dignità con
                                                                                cui ha affrontato in questi ultimi
                                                                                anni la malattia. Ho insomma da-

l’ultimo viaggio
                                                                                vanti a me la figura di un cre-
                                                                                dente, che - segnata certamente
                                                                                dal limite e dal peccato - ha cer-
                                                                                cato però con amore e con pas-
                                                                                sione il Regno di Dio e il bene dei
                                                                                fratelli. Ho davanti a me un frate
                                                                                minore, come spesso lui mi ha
                                                                                detto e ha detto a molti, contento
Ecco l’omelia che padre                zare questa preghiera: “O Dio, Pa-       di essere stato chiamato al servi-
Francesco Bravi, ministro              dre di ogni consolazione, che agli uo-   zio di Dio, della sua Chiesa e dei
provinciale, ha pronunciato
                                       mini pellegrini nel tempo hai pro-       fratelli.
                                       messo terra e cieli nuovi, parla oggi
durante i funerali

M
                                       al cuore del tuo popolo, perché in pu-   La Parola di Dio che accompagna
di padre Emilio.                       rezza di fede e santità di vita possa    il cammino di tutta la comunità
                                       camminare verso il giorno in cui ma-     ecclesiale - quelle proclamate
       entre la liturgia ai Primi      nifesterai pienamente la gloria del      sono infatti le letture di questo
       Vespri della II Domenica        tuo nome”, il nostro fratello Emi-       secondo Martedì di Avvento - è
       di Avvento ci faceva innal-     lio, frate minore e sacerdote, con-      parola che se da una parte riem-
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                                            7

                                             paura di dire cose poco adatte            tempi. Mentre anche oggi di-
                                             per un funerale - «Cantate al Si-         ciamo il grido della fede «Vieni
                                             gnore un canto nuovo, cantate al Si-      Signore Gesù», ci accorgiamo che
                                             gnore, uomini di tutta la terra.          il Signore ci ha visitato con il
                                             Cantate al Signore, benedite il suo       dono di frate Emilio, con la sua
                                             nome, annunciate di giorno in             passione per l’annuncio del Van-
                                             giorno la sua salvezza».                  gelo, con la sua disponibilità e ac-
                                                                                       coglienza, con la sua attenzione
                                             La Parola del Signore ci aiuta            premurosa per ogni persona in-
                                             anche a rileggere la testimo-             contrata, con la discrezione con
                                             nianza di vita che il nostro con-         cui ha affrontato il venir meno
                                             fratello, frate minore e sacerdote        delle forze e la malattia. A questo
                                             ci ha offerto. Ricordando, all’ini-       proposito voglio pubblicamente
                                             zio di questa celebrazione, le di-        ringraziare i confratelli di Sab-
                                             verse tappe della sua vita                bioncello e di Cermenate che gli
                                             francescana e sacerdotale, ab-            sono stati vicino insieme al perso-
                                             biamo visto come la passione per          nale dell’infermeria e alle persone
Emilio, secondo da sinistra, con i giovani
della Creta durante un ritiro a Baccanello
nel marzo del 1971.                          la formazione della gioventù,             che con generosità e amorevole
                                             francescana e non, il suo impe-           cura lo hanno servito.
                                             gno pastorale nelle comunità
pie il nostro animo di speranza,             parrocchiali che ha servito e la          All’inizio delle note scritte per
dall’altro ci aiuta a rileggere la           sua mai spenta passione missio-           quello che lui ha chiamato il pel-
vita del nostro fratello Emilio alla         naria, hanno segnato profonda-            legrinaggio africano compiuto
luce di quella fede che ha segnato           mente la sua esistenza. Frate             nel settembre del 1997, frate Emi-
anche tutta la sua esistenza. È              Emilio è stato colui che con              lio descrive così la sua partenza
una parola che parla innanzitutto            amore e con costante impegno ha           per questa esperienza: «I miei sen-
di consolazione. Di fronte alla fa-          continuato a ripetere all’umanità         timenti: quelli di sempre, quando la-
tica del distacco dai nostri cari            da lui incontrata, il grido e l’an-       scio la mia fraternità interna ed
abbiamo bisogno tutti, amici, pa-            nuncio del profeta: «Nel deserto          esterna, anche per un po di ferie: par-
renti, confratelli, di qualcuno che,         preparate la via al Signore, spianate     tire è un po’ morire, cominciando dal
come il profeta che parla al cuore           nella steppa la strada per il nostro      momento in cui preparo le valigie!
di Gerusalemme e annuncia la                 Dio»; perché a Lui, come a tutti i        Un senso di sradicamento. Il tutto è
fine della tribolazione, parli al            servitori di Dio e annunciatori           superato abbastanza presto perché
nostro cuore e ci ridica che la              del Regno, come al suo serafico           mi immergo nell’ambiente, anche
morte non è l’ultima parola sulla            padre San Francesco, sta a cuore          della natura, che incontro, e questo
vita dell’uomo. Abbiamo bisogno              quello che ci ha detto Isaia pro-         mi arricchisce pure nei rapporti con
di sentirci dire che il nostro Dio,          feta: «Allora si rivelerà la gloria del   la mia comunità di partenza».
che viene a noi con potenza, è               Signore e tutti gli uomini insieme la
colui che in Cristo ha vinto la              vedranno perché la bocca del Signore      Adesso che ha preparato le valigie
morte; è il buon Pastore che cerca           ha parlato». Frate Emilio nei di-         per l’ultimo viaggio - e me le im-
continuamente le sue pecore e ci             versi uffici ricoperti e nei diversi      magino le sue valigie - gli chie-
ripete che neanche uno di questi             servizi che l’obbedienza gli ha af-       diamo di continuare a vivere
piccoli andrà perduto. Certo lo              fidato, non ha fatto altro che fare       quanto ha scritto perché possa es-
sappiamo e forse qualche volta               quello che al profeta è stato affi-       sere per tutti coloro che l’hanno
anche noi gridiamo: «Ogni uomo               dato come compito: «Alza la voce          conosciuto, apprezzato ed amato
è come l’erba e tutta la sua grazia è        non temere, annuncia alle città di        motivo di reciproco arricchimento
come un fiore del campo». Ma noi             Giuda: Ecco il vostro Dio»; non ha        spirituale.
sappiamo anche che - e ci è stato            fatto altro che vivere il ministero       Chiedendo in prestito al padre
anche questo ripetuto - «la parola           del Buon Pastore nella continua           san Francesco le sue parole, vi in-
del nostro Dio dura per sempre». È           cura del gregge e nella ricerca           vito a dire con me:
questa dunque la nostra consola-             della pecora smarrita.
zione, la nostra ferma speranza.             La liturgia di questo tempo di            «Padre che sei nei cieli,
L’abbiamo sentita e accolta la pa-           Avvento ci sta facendo ripetere           accogli il nostro fratello frate Emilio
rola del Signore Gesù: «Così è vo-           continuamente «Vieni Signore              nel tuo Regno,
lontà del Padre vostro che è nei cieli       Gesù» per abituarci a riconoscere         dove la visione di Te è senza veli,
che neanche uno solo di questi piccoli       la sua venuta nella nostra storia         l’amore di Te è perfetto,
si perda». Allora anche noi con il           di tutti i giorni, nella fiduciosa at-    la comunione di Te è beata,
salmista possiamo dire - senza la            tesa della sua venuta alla fine dei       il godimento di Te senza fine».)
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Una lettera di saluto

Eccomi, si compia in me
la Tua volontà!
C
       aro Padre Emilio, non avrei    Non avevi nessun bene materiale
       mai voluto scrivere questa     da lasciare sulla terra perché
       lettera anche se so benis-     l’unico tuo bene era Gesù. Però
simo che quello che è successo fa     hai lasciato a noi un’eredità pre-
parte di un evento naturale, ine-     ziosa, il tuo Breviario, dalla co-
vitabile. Sulla terra infatti siamo   pertina logorata per tutte le volte
solo di passaggio. La vita, quella    che lo hai sfogliato. Difficilmente
vera, sta su un altro pianeta, dove   te ne separavi. La preghiera era
ci sarà solo unità e pace e prima     diventata per te come il pane
o poi arriverà per tutti.             quotidiano. La Santa Messa, il        ragazzi hanno avuto il privilegio
A te, Padre Emilio, la vita vera è    Padre Nostro e l’Ave Maria erano      di averti come padre spirituale. E
giunta il 6 dicembre 2014. All’im-    entrate dentro te come un fuoco       come tale li amavi tutti. Ma
brunire hai chiuso gli occhi per      ardente.                              anche loro ti sono riconoscenti
aprirli all’alba radiosa della vita   Perderti è stato per tutti un do-     perché li hai incoraggiati nella
eterna. Te ne sei andato così,        lore immenso. La tua presenza         loro scelta di vita, li hai consi-
piano piano, dolcemente, senza        fra noi era troppo importante!        gliati nei loro momenti difficili e
fare rumore. Hai lasciato questa      Durante le nostre ultime visite ti    gli hai insegnato ad amare Dio e
terra per raggiungere la tua Pa-      vedevamo stanco e dispiaciuto         il prossimo. Insieme al tuo con-
squa. Sei tornato alla casa del       perché non avevi più le forze per     fratello padre Marcellino, per
Padre per contemplare il volto        servire il Signore come era tua       questa parrocchia avete inven-
del Signore che hai cercato per       consuetudine. Avevi in cuor tuo       tato di tutto, vi compensavate, lui
tutta la vita.                        il Gruppo di Preghiera che da         era il carisma e la forza, tu la pa-
Proprio tutta la vita, perché eri     anni ogni mese incontravi e cele-     zienza e il perdono. Tutto ancora
piccolo quando il Signore Gesù ti     bravi con loro la Santa Messa: era    funziona a meraviglia con l’aiuto
prese dolcemente la mano e ti         diventata per te un po’ una           prezioso di tante persone di
chiese di aiutarlo a cercare le pe-   grande famiglia. Quanta umanità       buona volontà.
corelle smarrite, le più lontane. E   traspariva dai tuoi discorsi e        Termino con un dolce ricordo: un
tu non hai esitato a obbedire.        quanti incoraggiamenti, quanta        giorno, mentre padre Emilio
                                      speranza e perdono. Volevi con        camminava per strada, un bimbo
                                      tutto te stesso che il tuo cammino    si fermò, lo guardò e gli chiese:
                                      lo proseguisse frate Paolo: riposa    “Ma tu sei Gesù?”. Sembra una
                                      in pace, è in mani sicure.            semplice domanda ma è la più
                                      Eri dispiaciuto di lasciare anche     bella, la più innocente, la più
                                      tutta la tua gente che accorreva      vera. Un bimbo vede in un sem-
                                      ad ascoltare la tua parola o a cer-   plice frate la figura di Gesù.
                                      care pace nella confessione.          Quante cose dovremmo impa-
                                      Come era numerosa anche nel-          rare dai bambini! Padre Emilio
                                      l’ultimo saluto che ti abbiamo        non amava gli elogi ma quando
                                      fatto: quasi la tua chiesa di Cer-    raccontava questo fatto un
                                      menate non riusciva a contenerla.     grande sorriso gli illuminava il
                                      Quanti ricordi ci sono anche nella    viso e gli occhi gli brillavano pro-
                                      nostra parrocchia di San Gio-         prio come quelli di un bambino.
                                      vanni Battista alla Creta! Questa     Arrivederci, padre Emilio. Dal
                                      chiesa è stata per molti anni         cielo aiutaci e insegnaci a vivere
                                      anche la tua casa. Eri assistente     come hai vissuto tu.
                                      all’oratorio e Dio solo sa quanti                          Anna Ceriotti
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                                9

Dare una mano
Rendiconto San Vincenzo 2014

colora la vita
                                                                               NOI FACCIAMO TEATRO
                                                                               E... PASTA!
                                                                               Il nostro Centro Culturale ha
                                                                               organizzato un interessante
                                                                               evento di teatro e solidarietà,
                                                                               già sperimentato con grande
  Saldo iniziale al 1° gennaio                           €           329       successo in diverse parrocchie
                                                                               della Diocesi. Ecco di che cosa
                                  ENTRATE                                      si tratta.
  Colletta                                               €          895
  Cassetta                                               €        6.970        Theatre for food?
  Da privati                                             €       11.540        Avete letto bene, non si tratta
  Da enti                                                €          ---        di un errore di stampa! Con
  Altre entrate                                          €        3.850        questa iniziativa il Gruppo tea-
  Totale                                                 €       23.255        trale del Pentagono, nato negli
                                                                               anni 90 e operante con suc-
                                  USCITE                                       cesso in tutta la Lombardia,
  Affitti                                                €        7.900        propone teatro e pasta (ma
  Utenze gas e luce                                      €        8.150        anche scatolame, biscotti, omo-
  Acquisto buoni spesa                                   €        4.900        geneizzati, e altro cibo non de-
  Altri interventi                                       €        1.300        peribile) e ci invita a barattare
  Spese varie                                            €          424        il suo spettacolo teatrale La do-
  Totale                                                 €       22.674        manda, divertente e brillante
                                                                               ma al tempo stesso molto ri-

R
  Disponibilità cassa al 31 dicembre                     €           910       flessivo, con generi alimentari
                                                                               da destinare alle persone e alle
                                                                               famiglie con difficoltà econo-
      ingraziamo di cuore per la       amicizia e rispetto. Visitiamo e        miche seguite settimanalmente
      generosità dimostrata anche      assistiamo ammalati, anziani, fa-       dal Centro di Ascolto e dalla
      quest’anno da parte di tanti     miglie in difficoltà, ragazze           San Vincenzo della nostra par-
di voi. Un ringraziamento parti-       madri, persone senza fissa di-          rocchia.
colare ci sentiamo di fare a fr.       mora e chiunque è o si sente
Paolo che in tanti modi dimostra       emarginato.                             Come funziona
la sua attenzione nei confronti del    L’attività è sostenuta principal-       I biglietti sono in prevendita.
nostro lavoro, promuovendo ini-        mente dalla Comunità Parroc-            Recandovi quindi alla cassa
ziative nuove e facendoci perve-       chiale. Quindi è grazie a voi           con un pacco di generi alimen-
nire la generosità di tanti amici.     parrocchiani che la San Vincenzo        tari non deperibili (pasta, riso,
Cogliamo l’occasione della pre-        riesce a dare aiuto a color che si      zucchero, latte, scatolame, ali-
sentazione del Rendiconto per ri-      trovano in situazione di forte di-      menti per bambini...) usufrui-
proporre la nostra realtà.             sagio economico. Come ogni              rete di un prezzo del biglietto
La San Vincenzo è un’organizza-        anno pubblichiamo il rendiconto         ridotto invece del prezzo del
zione di laici cattolici diffusa in    delle nostre attività. Questo affin-    biglietto intero (euro 5 anziché
tutto il mondo. Nella nostra Par-      ché la comunità sappia come             15). All’ingresso depositerete i
rocchia è presente dai primi anni      viene usato il frutto della sua ge-     generi alimentari che verranno
sessanta. La vocazione dei vin-        nerosità e le tante ore del proprio     poi ritirati dagli incaricati.
cenziani è di seguire Cristo nel       tempo che i vincenziani mettono
servire quanti si trovano nel biso-    a disposizione per conoscere e          Dove e quando
gno. I vincenziani operano a ti-       ascoltare, tramite le visite a domi-    Nella nostra Sala della Comu-
tolo gratuito e senza fini di lucro.   cilio, le persone che si rivolgono      nità sabato 7 marzo alle ore
Il nostro fine è aiutare le persone    a noi, e i contatti con i servizi so-   21.00. Per ulteriori informa-
che sono in difficoltà e condivi-      ciali e altre associazioni per tro-     zioni e prenotazioni:
dere attraverso il rapporto perso-     vare le risposte più adeguate alle      infocreta@alice.it
nale le loro preoccupazioni in         problematiche da affrontare.
10                                                                                    LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

I segni dei tempi

Abusi
                                                                                troppo oltre nelle mie idee utopi-
                                                                                che, chi ha tre o quattro o più
                                                                                case ne cedesse qualcuna (rispar-

e diritti negati
                                                                                miando sull’IMU), e il patrimo-
                                                                                nio immobiliare così realizzato
                                                                                venisse utilizzato come abita-
                                                                                zione per chi è senza casa; se, in
                                                                                breve, ognuno avesse diritto a
                                                                                una abitazione (non a una abita-
                                                                                zione di lusso, si intende, ma al
                                                                                classico tetto sopra la testa) e a un
                                                                                lavoro onesto (dopo tutto, la co-
“Diede alla luce il suo figlio pri-     Ma, tenendo fermo questo punto,         stituzione afferma che l’Italia è
mogenito, lo avvolse in fasce e lo      ci sono molte considerazioni da         una repubblica fondata sul la-
depose in una mangiatoia perché         fare sugli sgomberi e le occupa-        voro: come tale, dovrebbe pure
non c’era posto per loro nell’al-       zioni di case.                          cercare di garantirlo), ci sareb-
bergo” (Lc, 2, 7) — “Bisogna ob-                                                bero ancora tante occupazioni

O
bedire a Dio piuttosto che agli         MEGLIO PREVENIRE                        abusive, tante violenze, tante
uomini” (At, 51, 29).                   CHE REPRIMERE                           lotte - tra gente che si trova a es-
                                        La prima è di natura essenzial-         sere l’una contro l’altra, ma che in
         ra (al momento in cui          mente laica. Già nel Settecento,        fondo chiede soltanto giustizia -
         scrivo) sembra che la noti-    Cesare Beccaria scriveva il cele-       per occupare e poi per liberare le
         zia abbia perso di interesse   bre Dei delitti e delle pene, che si    case occupate?
per i giornali, e non compare più       potrebbe riassumere (se è lecito
in prima pagina o non compare af-       riassumere un libro in una frase)       INTERROGARSI
fatto. Ma, fino a non molto tempo       nella non meno celebre frase:           SULLE     CAUSE
addietro, le notizie degli sgomberi     “Meglio prevenire che repri-            Si dirà. Gli occupanti sono abu-
delle case occupate avevano quasi       mere”. Meglio per tutti: per i col-     sivi e compiono azioni illegali. E’
sempre pride of place, come direb-      pevoli, per le vittime, per la          vero, ma, ripeto, lo sarebbero,

                                                               C
bero gli inglesi: occupavano un         società intera.                         abusivi e illegali, se venisse loro
posto d’onore - espressione poco        Sono passati circa tre secoli dal-      consentito di non esserlo? Gli in-
felice - su molti giornali.             l’opera di Beccaria. La sua giusta      quilini legittimi, o autorizzati o
Forse sono diminuiti gli sgom-          e sensatissima teo-                                  aventi diritto (non so
beri; forse ci si è resi conto che      ria della opportu-
                                                                        erchiamo             bene come si deb-
non era una buona idea quella di        nità di prevenire i
                                                                        di valutare          bano chiamare i non
presentarli come in un elenco di        reati, anziché do-
                                                                        non la sola          abusivi, perché a me
vittorie napoleoniche, e di inneg-      verli      reprimere,
                                                                   apparenza,                sembra che nessun
giare alle imprese degli inquilini      viene applicata, te-
                                                                   ma le ragioni             essere umano sia
che si adoperavano, con varie           nuta nel giusto
                                                                   profonde di quanto abusivo su una terra
astuzie e marchingegni, perché          conto? Ne dubito, e
                                                                   accade intorno a noi creata per tutti gli es-
gli occupanti abusivi venissero         senza dubbio, non interamente.          seri umani), che applaudono la
colti in flagrante al momento           Se il patrimonio milanese delle         polizia o i carabinieri quando
stesso della tentata occupazione,       case popolari, con più di 20.000        sgomberano abusivi, spesso
come ad azioni da additare alla         case sfitte perché inagibili e non      donne e bambini, africani o co-
ammirazione pubblica.                   restaurate dal momento che le           munque immigrati, ma scendono
Qui, come spesso mi accade,             società responsabili non hanno i        in cortile a protestare quando
devo fare una premessa. I reati,        soldi necessari (e sarebbe il caso      vengono sgomberati abusivi ita-
piccoli o grandi, lo spaccio di         di chiedersi perché non li hanno),      liani (Dio non fa differenze di per-
droga, le sopraffazioni e le vio-       venisse gestito con maggiore sol-       sone; noi uomini, sì), senza
lenze, il racket dell’occupazione       lecitudine e equità; se i numerosi      dubbio avranno letto qualche
abusiva (come quello delle ele-         capannoni, ex aziende o caserme         volta sui giornali le terribili noti-
mosine) sono azioni condanna-           in disuso, di cui a volte i proprie-    zie di persone senza casa, morte
bili e che non possono non essere       tari si ricordano soltanto quando       (a Milano, non in luoghi remoti)
perseguite e, eventualmente,            vengono occupate abusivamente,          per il freddo, e si saranno com-
condannate: da chi, nella nostra        rivendicandone, come è natural-         mossi e indignati per questo. Ma
società, è preposto a farlo, tutta-     mente loro diritto da un punto di       forse non si sono detti che tra i
via, e soltanto da questi, non per      vista legale, il possesso e l’uso; e    senza casa morti per il freddo po-
iniziative personali.                   se, ma forse mi sto spingendo           trebbe esserci qualcuno efficace-
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                           11

                                        albergo a cinque stelle, ma forse      IL SENSO
                                        una grande stanza in cui allog-        DEL POSSESSO
                                        giare la gente venuta per il censi-    E non sarebbe male rinunciare a
                                        mento. Non c’era posto per loro:       quell’esasperato senso del pos-
                                        perché l’albergo era troppo pieno      sesso, che ci fa sentire assoluta-
                                        e loro erano giunti tardi, o perché    mente nostro quello che ci
                                        non c’era posto per loro? Perché       appartiene per diritto legale, men-
                                        non avevano l’aria abbastanza          tre dovremmo sentire che nulla è
                                        importante, o perché altri lo sem-     assolutamente nostro, ma tutto ci
                                        bravano più di loro, o per una         è stato dato perché ne usassimo
mente sgomberato anche dietro           delle molte false ragioni che ci       rettamente per noi e per gli altri.
loro avvertimento.                      spingono a dire: Questo posto è        Insieme alle notizie degli sgom-
Perché bisogna sempre saper             mio, tu non ci puoi stare.             beri e alle altre notizie negative si
guardare oltre, non fermarsi al-        Non sono ingenuamente utopista         sono però lette di recente anche
l’apparenza immediata, ma chie-         come posso forse sembrare, pure        notizie di iniziative molto belle:
dersene le ragioni profonde,            nella convinzione che senza lo         feste, spettacoli, merende, orga-
interrogarsi sulle loro cause, sulle    slancio delle utopie le cose an-       nizzate nei cortili delle case più
eventuali, piccole o grandi, di-        drebbero peggio di come vanno.         disagiate, aperte a tutti gli abi-
rette o indirette, responsabilità       So benissimo che il problema non       tanti, abusivi e non, per cemen-

                        L’
imputabili a ognuno di noi per          è semplice. Contro gli inquilini       tare la conoscenza, magari
azioni che, a ragione da un punto       regolari vengono spesso com-           l’amicizia, perché ognuno riesca
di vista strettamente legale, con-      piute violenze e minacce che           a vedere l’altro come un Tu con i
danniamo.                        altro è una          fanno paura, e nelle     nostri stessi problemi (o con pro-
Ma un cristiano non               persona con         case occupate si         blemi maggiori), gli stessi diritti,
può valutare (con-               gli stessi nostri    svolgono        spesso   doveri, desideri, come un altro
dannare non do-             problemi, non             azioni  illegali e au-   accanto a cui vivere , e non come
vrebbe mai) soltanto        una minaccia              tenticamente   perico-   un alieno, ostile, sgradito e mi-
da un punto di vista        da cui liberarsi          lose.                    naccioso di cui diffidare e di cui,
strettamente legale,                                  Non si tratta di ne-     possibilmente, liberarsi.
perché bisogna obbedire a Dio           garlo né di sottovalutarlo. Si         Si tratta di iniziative, che po-
prima che agli uomini, e i cristiani,   tratta piuttosto di prevenirlo,        tranno ripetersi e continuare, ma
prima dei quattro codici civili e       avrebbe detto Beccaria, e, su un       che costituiranno probabilmente
penali, ne hanno altri tre di na-       piano più individuale, di cam-         soltanto dei momenti. Se questi
tura celeste: i Comandamenti, le        biare il punto di vista.               momenti si riuscisse a trasfor-
Beatitudini e l’intero insegna-         Ci si potrebbe chiedere se un’ac-      marli in un modo di pensare, di
mento evangelico.                       coglienza benevola, o soltanto         porsi verso gli altri, e verso se
Nel Vangelo non si proibisce di ri-     un’accoglienza, che di per sé non      stessi, in una continuità di vita, di
vendicare i propri diritti, ma          può essere ostile, non avrebbe         sentimenti (senza per questo pas-
senza dubbio non si raccomanda          evitato molte minacce, violenze o      sare il tempo in merende, feste e
di farlo con tutti i mezzi possibili;   ritorsioni.                            spettacoli), allora molti problemi
al contrario. Si dice di donare         Si dovrebbe cercare di rendersi        di sgomberi, di occupazioni, di
anche il mantello a chi ci ha preso     conto che, se noi venissimo allon-     violenze forse verrebbero, se non
la tunica.                              tanati di forza dalla casa dove ab-    risolti, resi meno acuti.
Del resto, tra i primi “abusivi”,       biamo trovato rifugio, non             Sarebbe più esatto dire: se questo
non ci sono stati Giuseppe, Maria       avendo altre possibilità, e vedes-     fosse già accaduto, perché senza
e il bambino Gesù, appena nato,         simo divisa la famiglia (perché        dubbio la situazione è ormai a un
avvolto in fasce e deposto in una       per le donne e i bambini di con-       punto di estrema difficoltà. Ma
mangiatoia? La stalla in cui pre-       sueto si trova una soluzione, ma-      conservare in sé la speranza,
sumibilmente si trovava la man-         gari temporanea, per gli uomini        anche quando sembra tardi, di
giatoia non era senza dubbio            in genere no); o se avessimo la        poter migliorare le condizioni
l’occupazione legittima per quanti      prospettiva di dover dormire           della società, migliorando in-
andavano a farsi censire.               all’aperto, o in baracche dalle        nanzi tutto se stessi, è una virtù,
                                        quali rischiamo di venir cacciati,     e può fondarsi soltanto sulla con-
QUI NON C’È                             con il freddo dell’inverno mila-       vinzione che bisogna obbedire a
POSTO PER TE                            nese, reagiremmo probabilmente         Dio prima che agli uomini, ai no-
Ma per loro, dice il Vangelo di         come reagiscono le persone di          stri interessi, alle nostre paure, o
Luca, non c’era posto nell’al-          cui forse condanniamo aspra-           alla nostra volontà.
bergo, che non doveva essere un         mente la condotta.                                       Anna Luisa Zazo
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1° febbraio: Festa della Vita e... dei nonni

Come alberi che
continuano a portare frutto
Q
        uest’anno abbiamo voluto           gnore ci rinnova la sua chiamata: ci       umanità dove chi è vecchio e debole
        dedicare la tradizionale Fe-       chiama a custodire e trasmettere la        viene curato e custodito come un fra-
        sta della Vita ai nonni, che       fede, ci chiama a pregare, special-        tello o una sorella maggiore. Fa tanto
sono le radici delle nuove gene-           mente a intercedere; ci chiama ad es-      bene andare a trovare un anziano!
razioni e una grandissima risorsa          sere vicino a chi ha bisogno… Gli          Noi cristiani, insieme a tutti gli uo-
materiale e spirituale per la cre-         anziani, i nonni hanno una capacità        mini di buona volontà, siamo chia-
scita dei nipoti di tutte le età. Per      di capire le situazioni più difficili:     mati a costruire con pazienza una
questo la Domenica 1 febbraio ab-          una grande capacità! E quando pre-         società diversa, più accogliente, più
biamo invitato i nonni e i nipoti          gano per queste situazioni, la loro        umana, più inclusiva, che non ha bi-
alla Messa delle ore 10.00 per rin-        preghiera è forte, è potente!              sogno di scartare chi è debole nel
graziare insieme il Signore del            Ai nonni, che hanno ricevuto la be-        corpo e nella mente, anzi, una società
dono della vita. Poi nella sala            nedizione di vedere i figli dei figli      che misura il proprio “passo” proprio
della comunità abbiamo fatto un            (come dice la Scrittura al Salmo           su queste persone.
momento di festa. Ai nonni pre-            128,6), è affidato un compito grande:      Come cristiani e come cittadini,
senti è stato consegnato il discorso       trasmettere l’esperienza della vita, la    siamo chiamati a immaginare, con
che papa Francesco ha fatto lo             storia di una famiglia, di una comu-       fantasia e sapienza, le strade per af-
scorso 28 settembre in piazza San          nità, di un popolo; condividere con        frontare questa sfida. Un popolo che
Pietro in occasione della Festa de-        semplicità una saggezza e la stessa        non custodisce i nonni e non li tratta
gli anziani. Ecco il testo:                fede: l’eredità più preziosa! Beate        bene è un popolo che non ha futuro!
                                           quelle famiglie che hanno i nonni vi-      Perché perde la memoria, e si strappa
Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio di   cini! Il nonno è padre due volte e la      dalle proprie radici.
essere venuti così numerosi! Grazie!       nonna è madre due volte. In quei           Ma attenzione: voi, anziani, avete la
Ho ascoltato le testimonianze di al-       Paesi dove la persecuzione religiosa è     responsabilità di tenere vive queste
cuni di voi, che presentano esperienze     stata crudele (penso, per esempio,         radici in voi stessi! Con la preghiera,
comuni a tanti anziani e nonni. E’         all’Albania) sono stati i nonni a por-     la lettura del Vangelo, le opere di mi-
molto bello che siate venuti qui oggi:     tare i bambini a essere battezzati di      sericordia. Così rimaniamo come al-
è un dono per la Chiesa. E noi vi of-      nascosto, a dare loro la fede. Bravi!      beri vivi, che anche nella vecchiaia
friamo la nostra vicinanza, la nostra      Sono stati bravi nella persecuzione e      non smettono di portare frutto. Una
preghiera e l’aiuto concreto. La vio-      hanno salvato la fede in quei Paesi!       delle cose più belle della vita di fami-
lenza sugli anziani è disumana, come       Ma non sempre l’anziano, il nonno,         glia, della nostra vita umana di fami-
quella sui bambini. Ma Dio non vi          la nonna, ha una famiglia che può ac-      glia, è accarezzare un bambino e
abbandona, è con voi! Con il suo           coglierlo. E allora ben vengano le case    lasciarsi accarezzare da un nonno e
aiuto voi siete e continuerete ad es-      per gli anziani… purché siano vera-        da una nonna. Grazie!
sere memoria per il vostro popolo; e       mente case, e non prigioni! E siano
anche per noi, per la grande famiglia      per gli anziani, e non per gli interessi   L’incontro, semplice e nello stesso
della Chiesa. Grazie!                      di qualcuno altro! Non ci devono es-       tempo suggestivo, si è concluso
Questi fratelli ci testimoniano che        sere istituti dove gli anziani vivono      con un grande regalo di carezze,
anche nelle prove più difficili, gli an-   dimenticati, come nascosti, trascu-        baci e abbracci che i nipoti e i
ziani che hanno fede sono come alberi      rati. Mi sento vicino ai tanti anziani     nonni e le nonne si sono scam-
che continuano a portare frutto. E         che vivono in questi Istituti, e penso     biati tra loro, quasi a consolidare
questo vale anche nelle situazioni più     con gratitudine a quanti li vanno a        le radici che fanno scorrere la
ordinarie, dove però ci possono essere     visitare e si prendono cura di loro. Le    linfa della vita e della fede e dav-
altre tentazioni, e altre forme di di-     case per anziani dovrebbero essere dei     vero fanno crescere nel bene le
scriminazione.                             “polmoni” di umanità in un paese, in       nuove generazioni di uomini e di
La vecchiaia, in modo particolare, è       un quartiere, in una parrocchia; do-       donne che costruiranno il futuro
un tempo di grazia, nel quale il Si-       vrebbero essere dei “santuari” di          per tutti.
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                                    13

L
                                        Lezione di vecchiaia per giovani e famiglie

                                                           La forza
      a presenza crescente degli
      anziani nella società contem-
      poranea evoca una questione

                                                           degli anni
cruciale: ci pone il problema di
dire cos’è la vita. Come in ogni
incontro con la debolezza, obbliga
a ridirci cos’è l’uomo. “La forza de-
gli anni” è un nuovo libro curato
da Gino Battaglia, che raccoglie
contributi qualificati su aspetti di-
versi della condizione degli an-
ziani nel mondo contemporaneo
e dell’attività della Comunità di       fazione scrive: «Gli anziani sono il     stesso sangue, la stessa lingua, gli
Sant’Egidio a loro sostegno: le ini-    futuro del mondo: è ormai una con-       stessi cognomi ma due mondi che ra-
ziative per favorire la domicilia-      vinzione generalizzata. Ma è meno        refanno le occasioni di incontro».
rità e per umanizzare gli istituti,     chiaro come gli anziani condizione-      Eppure la vecchiaia non è sol-
le case famiglia, la religiosità e la   ranno il nostro avvenire e quale si-     tanto sinonimo di declino. Gli an-
vita spirituale. Ne scaturisce una      gnificato assumerà la loro presenza,     ziani, e la Chiesa lo ha sempre
consapevole e profonda rifles-          così cospicua. È un continente umano     riconosciuto, hanno un valore
sione sulla condizione degli an-        da esplorare». Un continente spesso      “profetico” per l’umanità. È la
ziani, che esprime una sapienza         silenzioso, non al passo con i           vecchiaia stessa, nella sua “natu-
maturata in tanti anni di amicizia,     tempi, che non si impone alla so-        ralezza”, che va fatta vivere e par-
di accoglienza, di conversazione,       cietà e alla Chiesa se non per i         lare: una vera e propria “forza
di condivisione di vita, di accom-      problemi che sembra portare con          debole” che ci ricorda che la vita
pagnamento nella malattia e nel         sé. Invece «L’idea dell’anziano sa-      non è solo profitto, lavoro o gua-
momento estremo del morire. Un          piente, saggio, depositario di cono-     dagno ma qualcosa di più ricco e
libro utile per tutti, per i giovani    scenze preziose, è stata l’ultima        profondo.
e per le famiglie, per chiunque ab-     possibilità di dare un senso alla vec-   L’esperienza di Sant’Egidio con
bia a che fare con questa condi-        chiaia», come ridare senso a que-        gli anziani è proprio nel segno
zione, per chi abbia parenti an-        sta stagione della vita? Come            della “resurrezione” di tante per-
ziani in casa, operi in strutture in    rimettere gli anziani al centro          sone in là con gli anni, che hanno
cui sono ricoverati anziani o faccia    della nostra società? Per vivere         trovato un nuovo senso alla loro
volontariato. Mentre gli anni della     bene la vecchiaia e far vivere bene      vita, che nell’amore e nello scam-
vita si allungano (ed è un successo     i nostri vecchi bisogna compren-         bio umano con persone più gio-
del progresso umano) manca una          dere sin da giovani che essa non         vani hanno imparato a vedere nel
cultura della vecchiaia, che oggi       è necessariamente un naufragio.          tempo che passa non più una ma-
diventa una condizione di massa.        Può essere anzi un approdo si-           ledizione ma un dono di Dio.
Ma la vecchiaia ha, come ogni sta-      curo per la nostra società. Pro-         “La forza degli anni” contiene
gione della vita, i suoi valori e la    blemi concreti, difficoltà, fragilità    saggi di vario tipo: ad analisi di ca-
sua bellezza. Questo libro aiuta a      estreme si mescolano in queste           rattere demografico e sociologico,
scoprirli.                              pagine ad una grande forza pro-          sono affiancate molte esperienze
“La forza degli anni. Lezioni di        pria dell’età anziana, concreta e        concrete, ricche di suggerimenti
vecchiaia per giovani e fami-           spirituale, tutta da scoprire, tutta     pratici per chi affronta quotidiana-
glie”, un libro che ha l’ambizione      da vivere.                               mente i problemi degli anziani. È
di aiutarci a rileggere la condi-       Nell’introduzione viene descritta        approfondita tanto la realtà speci-
zione di vita degli anziani e of-       l’Europa come il “continente an-         fica degli anziani che vivono in fa-
frire una lezione di vita alle          ziano” per eccellenza, in cui            miglia, quanto quella degli anziani
generazioni più giovani. In 316         spicca una netta cesura tra le ge-       in istituto. Alcuni capitoli sono de-
pagine sono raccolte testimo-           nerazioni, un tempo sconosciuta.         dicati al tema della conversazione,
nianze e riflessioni di membri e        Se i giovani e le persone di mez-        della preghiera, dell’approccio con
volontari di Sant’Egidio, intera-       z’età comunicano ininterrotta-           la realtà ineludibile della morte.
mente dedicate al tema della            mente tra di loro, grazie alle           Un volume, dunque, che si presta
terza età. La condizione anziana        nuove tecnologie, l’anziano, che         agli approcci più diversi, risul-
viene paragonata ad un conti-           da questa rivoluzione del lin-           tando utile sia per gli operatori
nente sommerso che, prima o poi,        guaggio è rimasto tagliato fuori e       del sociale, che per gli studiosi,
riemerge in ogni società, con tutte     talora «comunica solo con se stesso.     fino al lettore comune che vive la
le sue condizioni e contraddizioni      Così i giovani e gli anziani sono due    realtà degli anziani nel suo quo-
e non si può rigettare. Nella pre-      mondi che appena si sfiorano: lo         tidiano.
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25° anniversario dell’uccisione di mons. Colombo

Un martire
                                                                                  Una terra senza vescovo
                                                                                  La Somalia è oggi lo stato africano

della carità
                                                                                  con il minor numero di cattolici.
                                                                                  La necessità di costituire una stabile
                                                                                  organizzazione religiosa, per una co-
                                                                                  munità di cattolici che andava sem-
                                                                                  pre più aumentando, risale ai primi
                                                                                  anni dell’occupazione italiana: Pio X,

N
                                                                                  nel 1904, istituì la prefettura aposto-
                                                                                  lica di Benadir. Poi, nel 1927, Pio XI
                                                                                  promosse la prefettura a vicariato e
        ello scorso mese di luglio                                                ne cambiò il nome in Vicariato apo-
        è ricorso il 25° anniversario                                             stolico di Mogadiscio. Dal 1930 in
        del martirio di Mons. Sal-                                                poi tutti i vescovi del Vicariato
vatore Colombo (nella foto con                                                    hanno fatto parte dell’Ordine dei
Giovanni Paolo II), vescovo fran-                                                 Frati Minori, a partire da mons. Fran-
cescano della Somalia. È un an-                                                   cesco Fulgenzio Lazzati (1882-
niversario importante per me,                                                     1932). Durò quasi quarant’anni il
perché fui protagonista di quelle                                                 governo del Vicariato apostolico da
vicende, accanto al vescovo mo-         data dal Colonnello Siad Barre.           parte del francescano Francesco Ve-
rente.                                  Costui sequestrò e nazionalizzò           nanzio Filippini (1890-1973), e più
Proprio a lui è stata dedicata la       tutte le opere della Chiesa e della       precisamente fino al 19 ottobre
tradizionale Giornata Missiona-         missione. Dopo un ventennio di            1970. Quando già da tempo il nu-
ria Francescana, tenuta alla Creta      dittatura spesso sanguinaria,             mero dei cattolici era molto dimi-
il 22 e 23 novembre scorso.             erano sorti in Somalia diversi            nuito, soprattutto a causa della
Mons. Colombo visse 42 anni             partiti e gruppi armati clande-           partenza degli Italiani (nel 1950 vi
della sua vita in Somalia, uno dei      stini che volevano rovesciare il          erano circa 8.500 cattolici, scesi a
cinque paesi più poveri del             potere in atto, con una nuova ri-         2.600 nel 1970, e a circa un centi-
mondo; un paese con un clima            voluzione. Mons. Colombo sa-              naio nel 1990), Paolo VI istituì, nel
torrido tremendo e infestato            peva che questo avrebbe scatenato         1975, la diocesi di Mogadiscio e no-
dalla malaria e da altre gravi ma-      una violenta e lunga guerra ci-           minò il primo vescovo nella persona
lattie mortali.                         vile, per cui si adoperò in tutti i       di padre Pietro Salvatore Colombo.
La Somalia era ed è un paese            modi per una mediazione paci-             Dopo la caduta del regime di Siad
completamente islamico. La pre-         fica per scongiurare la guerra.           Barre e l’inizio della guerra civile
senza dei missionari francescani        Probabilmente fu ucciso per que-          (1991) è cominciata la persecuzione
fu sempre difficile e delicata. In      sto. La sera del 9 luglio 1989 mi         contro i cristiani. Sono stati assassi-
particolare, Mons. Colombo fece         trovavo in chiesa: durante la S.          nati: padre Pietro Turati, responsabile
della sua lunga vita missionaria        Messa udii un fortissimo sparo;           delle missioni di Kisimaio e Gelib
soprattutto un impegno volto            in pochi istanti mi ritrovai da-          (1991); il medico Graziella Fumagalli
alla carità. Tutta la sua giornata      vanti al corpo ferito mortalmente         (1995); Annalena Tonelli (2003); suor
era dedicata all’elaborazione e or-     del vescovo! Gli fui accanto nella        Leonella Sgorbati (2006) e una tren-
ganizzazione di decine e decine         lunga agonia, prima che morisse,          tina di cristiani somali.
di progetti umanitari, tesi ad al-      e affrontò quel terribile mo-             I luoghi di culto cristiani sono diven-
leviare o a risolvere le condizioni     mento, cosciente e consapevole            tati bersaglio dei fondamentalisti. Sei
di assoluta povertà del popolo          di offrire la vita per la Somalia.        delle sette chiese esistenti nel paese
somalo.                                 Ma cinque giorni dopo la sua              sono state distrutte. La cattedrale di
Fu lui a fondare Caritas Somalia e      morte iniziò una violenta guerri-         Mogadiscio, assaltata e depredata nel
ad animarla per anni e anni! Il suo     glia che ancora oggi, purtroppo,          1991, è stata rasa al suolo dagli inte-
grande cuore, rivolto completa-         continua.                                 gralisti islamici nel 2008.
mente alle povertà del popolo so-                Padre Massimiliano Taroni        Dal 1989, anno dell’assassinio di
malo era rivolto, soprattutto negli                                               monsignor Colombo, la sede episco-
ultimi anni, anche ad un forte im-      PS. Durante la Giornata Missiona-         pale è vacante e i pochissimi cattolici
pegno per la pace e il dialogo tra      ria Francescana che p. Massimiliano       somali sono sotto l’amministrazione
il popolo somalo.                       ha animato nella nostra parrocchia lo     apostolica del vescovo di Gibuti.
Negli anni 70 dopo il protettorato      scorso 23 novembre sono stati rac-        In Somalia è attualmente proibita
inglese e italiano, la Somalia ebbe     colti euro 3.545 che sono già stati de-   ogni forma di culto cristiano.
una rivoluzione marxista, gui-          stinati alle attività missionarie.
LA VOCE - GENNAIO/FEBBRAIO 2015                                                                                   15

Per conoscerci meglio - 2

La parrocchia secondo
        Papa Francesco
                                         sto succede… Però questo non si-      glienti, se gli orari delle attività fa-
                                         gnifica accogliere, questo è chiu-    voriscono la partecipazione della
                                         dere la porta! Nel presente siamo     gente e dei giovani, se siamo ca-
                                         chiamati a due cose: tenerezza e      paci di parlare i loro linguaggi, di
                                         accoglienza.                          cogliere anche negli altri ambienti
Continuiamo a presentare la parroc-      La gente che viene sa che la          (come ad esempio nello sport,
chia secondo le parole, l’esperienza e   Chiesa custodisce il tesoro dello     nelle nuove tecnologie) le possi-
il pensiero del papa. Sempre nel di-     sguardo di Gesù. E noi dobbiamo       bilità per annunciare il Vangelo.
scorso tenuto il 16 giugno ai parte-     offrirlo a tutti. Quando arrivano     Diventiamo audaci nell’esplorare
cipanti al Convegno diocesano di         in parrocchia, quale atteggia-        nuove modalità con cui le nostre
Roma, con la spontaneità e la con-       mento dobbiamo avere? Dob-            comunità siano delle case dove la
cretezza che sempre caratterizzano i     biamo accogliere sempre tutti con     porta è sempre aperta. La porta

«P
suoi interventi dal vivo, tra le altre   cuore grande, come in famiglia,       aperta! Ma è importante che al-
cose belle e significative, ha detto:    chiedendo al Signore di farci ca-     l’accoglienza segua una chiara
                                         pace di partecipare alle difficoltà   proposta di fede; una proposta di
          er il tempo presente vi        e ai problemi che spesso i ragazzi    fede tante volte non esplicita, ma
          dirò sola parola: acco-        e i giovani incontrano nella loro     con l’atteggiamento, con la testi-
          glienza. Ecco, siamo           vita. Dobbiamo avere il cuore di      monianza: in questa istituzione
chiamati all’accoglienza. E in-          Gesù, il quale «vedendo le folle      che si chiama Chiesa, in questa
sieme ci vuole tenerezza. Una            ne sentì compassione, perché          istituzione che si chiama parroc-
madre è tenera, sa accarezzare.          erano stanche e sfinite come pe-      chia si respira un’aria di fede, per-
Ma quando noi vediamo la po-             core che non hanno pastore» (Mt       ché si crede nel Signore Gesù.
vera gente che va alla parrocchia        9,36). A me piace sognare una         Vi chiedo di studiare bene queste
e trova una segretaria che sgrida,       Chiesa che viva la compassione        cose che ho detto: come fare affin-
che chiude la porta, questa gente        di Gesù. Compassione è “patire        ché nelle parrocchie ci sia l’affetto,
non si sente a casa di mamma!            con”, sentire quello che sentono      ci sia la gratuità, che la parrocchia
Forse si sente nell’amministra-          gli altri, accompagnare nei senti-    non sia una istituzione legata solo
zione, ma non a casa della madre.        menti. E’ la Chiesa madre, come       alle situazioni del momento. Ci
E le segretarie, le nuove “custodi       una madre che carezza i suoi figli    sia un cammino di conversione
delle porte” della Chiesa! Ma se-        con la compassione. Una Chiesa        pastorale per saper accogliere con
gretaria parrocchiale vuol dire          che abbia un cuore senza confini,     tenerezza.
aprire la porta della casa della         ma non solo il cuore: anche lo        Pensiamo alla Chiesa madre e vo-
madre, non chiuderla! E si può           sguardo, la dolcezza dello            gliamo una Chiesa di fede, che
chiudere la porta in tante ma-           sguardo di Gesù, che spesso è         creda che il Signore è capace di
niere. A Buenos Aires era famosa         molto più eloquente di tante pa-      farla madre, di darle tanti figli.
una segretaria parrocchiale: tutti       role. Le persone si aspettano di      Oggi viviamo nella società degli
la chiamavano la “tarantola”…            trovare in noi lo sguardo di Gesù,    orfani. Orfani, senza memoria di
non dico di più! Saper aprire la         a volte senza nemmeno saperlo,        famiglia, senza affetto o con un
porta nel presente: accoglienza e        quello sguardo sereno, felice che     affetto troppo di fretta. Orfani di
tenerezza.                               entra nel cuore. Ma deve essere       gratuità! Abbiamo bisogno di
Anche i preti, i parroci e i vicepar-    tutta la parrocchia ad essere una     senso di gratuità: nelle famiglie,
roci hanno tanto lavoro e io capi-       comunità accogliente, non solo i      nelle parrocchie, nella società
sco che a volte sono un po’              sacerdoti e i catechisti. Tutta la    tutta. Ma se noi non abbiamo il
stanchi; ma un parroco che è             parrocchia! Accogliere…               senso della gratuità nella fami-
troppo impaziente non fa bene! A         Dobbiamo ripensare quanto le          glia, nella scuola, nella parrocchia
volte io capisco, capisco che que-       nostre parrocchie sono acco-          ci sarà molto difficile capire cosa
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