Ecco come va Leonardo Drs (le banche d'affari si gasano per l'Ipo)

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Ecco come va Leonardo Drs (le banche d'affari si gasano per l'Ipo)
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        Ecco come va Leonardo Drs (le banche
             d’affari si gasano per l’Ipo)
di Susanna Scotto d'Apollonia

I conti di Drs, la controllata americana di Leonardo, le ultime indiscrezioni sulla possibile
quotazione a Wall Street del 40% della società Usa che lavora per il Pentagono e i commenti degli
analisti

Come vanno i conti di Drs – la controllata di Leonardo che lavora per il
Pentagono – e che cosa dicono del progetto Ipo gli analisti e le banche
d’affari. Tutti i dettagli.
I risultati di Drs mostrano dei miglioramenti e assumono un peso sempre
maggiore all’interno dei conti di Leonardo Spa. Stando alle ultime
indiscrezioni di stampa Leonardo starebbe valutando la quotazione del 40%
della controllata americana, un’operazione che si potrebbe realizzare entro
giugno 2021. Anche alla luce degli ultimi dati di Drs, gli analisti pensano
che sia il momento giusto per la quotazione.
I RISULTATI DI DRS NEI 9 MESI DEL 2020

Nei nove mesi del 2020 Leonardo Drs ha realizzato ordini pari a 2,262
miliardi di euro, segnando un aumento del 12,8% rispetto ai 2,005 miliardi
di euro dello stesso periodo del 2019. I ricavi si sono attestati a 1,719
miliardi di euro, in crescita del 6,4% rispetto ai 1,616 miliardi dei nove mesi
del 2019. L’Ebita è stato pari a 101 milioni di euro, in calo dell’1,9% rispetto
ai 103 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. Il Ros è passato al 5,9%
rispetto al 6,4% dei nove mesi del 2019.
IL PESO DI DRS NEI CONTI DI LEONARDO SPA

Gli ordini di Leonardo Drs hanno rappresentato il 26,58% del totale degli
ordini realizzati da Leonardo Spa nei primi nove mesi del 2020 (8,51
miliardi di euro), i ricavi il 19% del fatturato complessivo del gruppo (9,025
miliardi di euro) e l’Ebita il 20,32% (497 milioni di euro).
I DATI DI DRS NEL 2019

Nel 2019 Leonardo Drs ha realizzato ordini pari a 2,611 miliardi di
euro, segnando un aumento del 7,1% rispetto ai 2,438 miliardi di euro del
2018. I ricavi si sono attestati a 2,438 miliardi di euro, in crescita del 23,1%
rispetto a 1,98 miliardi del 2018. L’Ebita è stato pari a 186 milioni di euro,
in aumento del 45,3% rispetto ai 128 milioni di euro del 2018. Il Ros è
passato al 7,6% rispetto al 6,5% del 2018.
Gli ordini di Leonardo Drs hanno rappresentato il 18,51% del totale ordini
realizzato da Leonardo Spa nel 2019 (14,105 miliardi di euro), i ricavi il
17,68% del fatturato complessivo del gruppo (13,784 miliardi di euro) e
l’Ebita il 14,86% (1,251 miliardi di euro).
GLI ULTIMI RUMORS SU LEONARDO DRS

Secondo un recente articolo del Messaggero, Leonardo Spa entro giugno
2021 quoterà a Wall Street (al Nyse) il 40% di Drs. Le linee essenziali
dell’operazione sarebbero già pronte, con Goldman Sachs che avrà il doppio
ruolo di advisor e di global coordinator dell’Ipo. Al fianco di Goldman
dovrebbero schierarsi con livelli di responsabilità inferiore JpMorgan e
Morgan Stanley. Sicuramente, prosegue il Messaggero, nel pool che guiderà
le grandi manovre ci sarà Mediobanca, istituto di riferimento storico della
ex Finmeccanica.
Secondo lo schema, Leonardo punta a un’Ipo per collocare una quota del
40% del capitale della controllata, attraverso un’offerta pubblica di vendita
e sottoscrizione (Opvs), cioè una struttura mista che prevede la cessione di
azioni Drs in portafoglio al gruppo guidato da Alessandro Profumo,
accompagnata da un aumento di capitale riservato agli investitori che farà
affluire risorse fresche alla società per supportare i propri piani di sviluppo.
Alcune tecnicalità sono ancora da definire, come il bilanciamento tra le
azioni da cedere e quelle da emettere ex novo a favore del mercato.
Probabilmente del 40% da quotare, più della metà (55-60%) potrebbe essere
la tranche di titoli venduti da Leonardo.
Il Messaggero scrive che il gruppo leader della difesa ha necessità di fare
cassa per ridurre l’indebitamento di 5,8 miliardi al 30 settembre, contro i 4,3
miliardi dello stesso periodo 2019. Il tutto a fronte di una capitalizzazione
in Borsa di circa 3,1 miliardi. Le indiscrezioni al momento indicano per il
100% della controllata di Leonardo Spa una valutazione pari a 3 miliardi di
dollari.
LA RISPOSTA DI LEONARDO SPA AI RUMORS

Riferendosi ai recenti rumors di stampa, Leonardo ha risposto che la società,
“come di consueto, valuta costantemente diverse opzioni in un’ottica di
creazione di valore per i propri azionisti, tra cui la possibilità di procedere
alla quotazione di Leonardo Drs. Nessuna decisione formale in merito è
stata tuttavia presa”.
IL ROADSHOW VIRTUALE

In un report recente Fidentiis (che su Leonardo Spa ha raccomandazione buy
e range di valutazione di 7-8 euro) parla di “feedback positivo” dopo un
roadshow virtuale con il gruppo. Per quanto riguarda Drs, spiegano gli
analisti, “il management ha sottolineato che sta lavorando da tempo su una
potenziale Ipo di Drs e che l’operazione non sarebbe correlata a particolari
esigenze di finanziamento”.
La controllata americana secondo il management dovrebbe raggiungere
“una redditività a doppia cifra nel medio periodo”, riportano gli esperti.
Infine, conclude Fidentiis, il gruppo “ha evidenziato che la posizione di
liquidità di Leonardo Spa è forte”, escludendo aumenti di capitale.
IL COMMENTO DI BANCA AKROS

Secondo le stime di Banca Akros (buy, Tp 6,5 euro) Drs nell’intero 2020
registrerà un fatturato di circa 3 miliardi di dollari con un Ebita di circa 0,215
miliardi di dollari (Ebita margin del 7/7,5%). I concorrenti del settore della
difesa in America (Lockheed, Northrop, Raytheon e General Dynamics)
scambiano a circa 14,5/13 volte le proprie stime di Ebit 2020/2021,
elemento che implica una valutazione di 3,125/3,7 miliardi di dollari per Drs
(2,65/3,135 miliardi di euro) .Banca Akros pensa che “l’Ipo di Drs
rappresenti uno scenario realistico e che la tempistica per compiere un simile
passo sia favorevole” anche alla luce degli ultimi risultati che ha realizzato
Drs nei 9 mesi del 2020.
IL PARERE DI EQUITA SIM

Anche Equita Sim (buy, Tp 9,2 euro) pensa che l’opzione della Ipo di Drs
con la quotazione del 40% sia “uno scenario possibile”. Per gli analisti
l’operazione, ipotizzando una valutazione di circa 3 miliardi di dollari per il
100% di Drs, sarebbe molto positiva in quanto Leonardo rafforzerebbe la
propria struttura finanziaria e “farebbe passare in secondo piano i dubbi sul
Fcf (il cui obiettivo 2020 resta sfidante, ma se anche non venisse centrato si
tratterebbe solo di slittamento del cash-in al primo trimestre del 2021, senza
rischio di accantonamenti)”.
IL PENSIERO DI MEDIOBANCA SECURITIES

Mediobanca Securities (outperform, Tp 8 euro) pensa che l’Ipo di Drs sia
“la migliore opzione possibile” per Leonardo Spa “dal momento che
consentirebbe al gruppo italiano di ridurre il proprio livello di
indebitamento” e potrebbe sostenere una sostanziale rivalutazione del titolo
in Borsa. Allo stesso tempo questo scenario permetterebbe a Drs “di
crescere in modo non organico utilizzando le sue azioni, che probabilmente
sarebbero scambiate a un multiplo superiore” rispetto a quello di Leonardo
Spa, prosegue Mediobanca Securities, precisando che Drs “potrebbe
utilizzare il suo bilancio ‘più pulito’ e le sue azioni per perseguire la crescita
inorganica nel Nord America”.
TUTTI I NUMERI DI DRS NEI PRIMI 9 MESI DEL 2020
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ESTRATTO DALL’ARTICOLO DI ARNESE E ROSSI SU START
MAGAZINE DELL’11 NOVEMBRE 2020:

L’ACQUISTO DI DRS

Nell’ottobre 2008 l’ex Finmeccanica ha acquisito per 3,4 miliardi di euro la
società Drs Technologies, impresa specializzata nel settore dei servizi e dei
prodotti elettronici integrati per la difesa fondata nel 1968. Al momento
Leonardo Drs è la più grande controllata di Leonardo negli Stati Uniti con
circa 2 miliardi di dollari di entrate (come si legge sul sito web) e 6mila
dipendenti.
I VERTICI DI DRS

William J. Lynn III è il ceo di Leonardo Drs, John Baylouny ricopre il ruolo
di executive vice president, Chief Operating Officer e Michael Dippold
quello di executive vice president, Chief Financial Officer.
IL PROXY AGREEMENT

Come emerge dalla relazione finanziaria del 2019, “Il gruppo Leonardo Drs
è gestito attraverso un Proxy Agreement, che prevede la nomina da parte di
Leonardo Us Holding (controllante di Leonardo Drs) – previa consultazione
con Leonardo S.p.a. – di almeno 5 Proxy Holder (di nazionalità statunitense,
ivi residenti, dotati di nulla osta di sicurezza ed indipendenti rispetto
aLeonardo DRS e al Gruppo Leonardo) e soggetti ad approvazione del DSS,
i quali, oltre ad agire comeDirector della società – assieme a 2 Non Proxy
Director che essi stessi nominano scegliendoli tra i candidati indicati da
Leonardo US Holding -, esercitano anche il diritto di voto, prerogativa di
Leonardo US Holding, nell’ambito di un rapporto fiduciario con
quest’ultima in base al quale la loro attività viene condotta nell’interesse
degli azionisti e coerentemente con le esigenze di sicurezza nazionale degli
Usa. I Proxy Holder non possono essere rimossi dall’azionista salvo il caso
di dolo o colpa grave nei propri comportamenti o, previo assenso del DSS,
qualora la loro condotta violi il principio di preservazione del valore
dell’asset Leonardo Drs e i legittimi interessi economici in capo agli
azionisti. Inoltre, i Proxy Holder si impegnano a porre in essere specifiche
procedure di governance al fine di assicurare all’azionista l’esercizio delle
proprie prerogative, con il consenso del DSS e sempre nel rispetto dei
vincoli imposti dal Proxy Agreement con riferimento ad informazioni
“classificate”, e a presidiare il rispetto dell’indipendenza del management
della società rispetto alla possibile influenza del socio estero. All’azionista
competono direttamente, invece, le decisioni in materia di operazioni di
natura straordinaria, acquisizione/dismissione di attività, assunzione di
debiti, concessione di garanzie e trasferimento di diritti di proprietà
intellettuale afferenti alla difesa”.
In sostanza per le attività più sensibili, Leonardo non può mettere becco
nella gestione, può solo incassare i dividendi: manager, indirizzo e staff
sarebbero rimasti al 100% americani.
LE ULTIME COMMESSE
Tra i principali ordini di quest’anno per Leonardo Drs si segnalano: un
contratto da 44 milioni di dollari annunciato a ottobre per fornire hardware
e software avanzati per un cliente alleato del Medio Oriente, un contratto di
acquisto globale (BPA) del valore fino a 255 milioni di dollari dalla Defense
Information Technology Contracting Organization, per fornire al Comando
indo-pacifico degli Stati Uniti (Usindopacom) comunicazioni satellitari e
supporto per sede, componenti e maggiori unità subordinate operanti nella
regione; un contratto da 62 milioni di dollari firmato ad agosto per la
fornitura di elementi critici elettronici per i lanciatori verticali (VLS) Mark
41 dell’U.S. Navy progettati per lanciare missili contro minacce ostili. A
luglio Leonardo Drs ha annunciato un contratto dal valore di 120 milioni di
dollari con il Comando dei sistemi aerei navali degli Stati Uniti. A fine
giugno invece Leonardo Drs ha vinto un contratto da 206 milioni di dollari
per l’installazione di kit veicolari per il MFoCS II sui veicoli dell’U.S.
Army.
	
  
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