DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE

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DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE
Cortina Astronomica                                                                                                anno 2011

DUE ECLISSI DI SOLE
MOLTO SOFFERTE
di Giulia Iafrate e Marco Migliardi

Dopo Austria, Zimbabwe, Sud Africa ed Egitto potevano i
soci dell’Associazione Astronomica Cortina lasciarsi scap-
pare le eclissi totali di Sole dell’agosto 2008 e, soprattutto,
quella del luglio 2009, la più lunga del secolo? Risposta
esatta: no! E allora eccoci qua a raccontare i bellissimi
viaggi in Russia e Cina, che ci hanno permesso di assi-
stere, in ambienti e circostanze assai differenti, ad altre
due spettacolari, e al tempo stesso inquietanti eclissi.

Qualche curiosità sulle eclissi
Vi siete mai chiesti quanto fortunati siamo ad abitare sulla Terra? Dal nostro pianeta possiamo vedere le eclissi totali di
Sole per una fortuita coincidenza: la Luna e il Sole hanno lo stesso diametro apparente in cielo, circa mezzo grado. Atten-
zione: diametro apparente! Il Sole è molto più grande della Luna, ma anche molto più lontano: è questa combinazione di
dimensioni e distanza dalla Terra dei due oggetti che fa sì che essi si possano nascondere a vicenda durante le eclissi.
Qualcuno potrebbe chiedersi: “perché la Luna deve essere proprio di quelle dimensioni e a quella distanza? Se fosse
più grande o più vicina coprirebbe ugualmente il Sole, no?”. La risposta è sì, però una Luna di dimensioni apparenti più
grandi del Sole ci nasconderebbe anche i vari fenomeni osservabili sul bordo del Sole, per esempio le protuberanze, e
la corona. Avremmo lo stesso un’eclisse totale di Sole, ma lo spettacolo sarebbe meno entusiasmante.
                                                               Ma… potremmo osservare eclissi di Sole da altri pianeti del
                                                               Sistema Solare? Vediamo. Durante un’eclisse di Sole la
                                                               Luna si posiziona tra noi e il Sole; condizione necessaria per
                                                               un’eclisse di Sole è quindi che il pianeta da cui si osserva
                                                               abbia un satellite: questo già esclude Mercurio e Venere. Le
                                                               lune di Marte sono troppo piccole: i marziani non possono
                                                               osservare eclissi totali ma solo eclissi parziali o transiti. I
                                                               quattro pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano e Nettuno)
                                                               sono invece più fortunati: da lì il Sole è abbastanza distante
                                                               e le loro lune hanno le dimensioni giuste. I satelliti di Giove
                                                               sono particolarmente adatti allo scopo, poiché orbitano sullo
                                                               stesso piano del Sole: le sonde riprendono spesso immagini
                                                               dell’ombra dei satelliti di Giove proiettata sul pianeta. Quindi
                                                               da Giove e dagli altri pianeti gassosi si vedono le eclissi di
                                                               Sole? La risposta è sì, però… c’è un piccolo problema: si
                                                               tratta appunto di pianeti gassosi, che non permettono la vita in
                                                               quanto privi di un suolo solido su cui la vita possa svilupparsi.
                                                               Da questi pianeti si vedono le eclissi, ma non c’è nessuno
                                                               e mai ci sarà nessuno a guardarle. Nel Sistema Solare noi
                                                               “terrestri” siamo gli unici a poter godere del meraviglioso
                                                               spettacolo delle eclissi totali di Sole!

L’eclisse Siberiana di Giulia Iafrate
L’eclisse totale di Sole del 1 agosto 2008 è stata visibile da uno stretto corridoio che ha attraversato metà del nostro
pianeta. Il percorso dell’ombra della Luna è iniziato in Canada e si è esteso attraverso la Groenlandia, l’artico, la Russia,
la Mongolia e la Cina. L’eclisse parziale è stata visibile lungo una fascia più ampia, che ha incluso il nord-est degli Stati
Uniti d’America, la maggior parte dell’Europa e l’Asia.
Inizialmente avevamo pensato di osservare l’eclisse dalle steppe della Mongolia, attraversando in fuoristrada i territori
conquistati quasi 1000 anni fa dal mitico Gengis Khan. Dopo i primi mesi di accurata pianificazione ci siamo però scontrati
con alcune difficoltà logistiche, dovute alla ridotta ricettività turistica della Mongolia e alla lontananza da qualsiasi forma

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di civiltà del luogo che avevamo scelto quale il più adatto, astronomicamente parlando, per l’osservazione dell’eclisse.
Così, forse un po’ a malincuore, abbiamo optato per una meta più turistica e facilmente accessibile: la Siberia. Abbiamo
scelto una località nei pressi della città di Barnaul, a sud di Novosibirsk, da cui il Sole è stato completamente oscurato
per oltre 2 minuti, completando il viaggio verso Mosca e San Pietroburgo.

                                                                                          Diario di viaggio
                                                                                          Il gruppo, composto da 24 appas-
                                                                                          sionati provenienti da varie parti
                                                                                          d’Italia, è partito la mattina del 30
                                                                                          luglio da Venezia e, fatti i conti con
                                                                                          alcune ore di fuso orario, è arrivato
                                                                                          a Mosca nel primo pomeriggio. Il
                                                                                          giorno successivo è stato dedicato
                                                                                          alla visita di Mosca, la capitale: piazza
                                                                                          Rossa, vista della città dalla Collina
                                                                                          dei Passeri, la Moscowa e visita al
                                                                                          Cremlino, centro del potere dal XII
                                                                                          secolo, datazione del primo nucleo
                                                                                          della cittadella fortificata, cattedrale di
                                                                                          San Basilio e tomba di Lenin. L’hotel
                                                                                          in cui eravamo alloggiati, il “Cosmos”,
                                                                                          era dedicato all’esplorazione spaziale
                                                                                          e dalle sue camere abbiamo potuto
                                                                                          ammirare, oltre all’imponente torre
                                                                                          televisiva, il curioso monumento alle
                                                                                          imprese spaziali.
                                                                                          Ed eccoci al 1 agosto. Giunti a
                                                                                          Barnaul, giovane e allegra cittadina
                                                                                          della Siberia centrale, tutti pensiamo
                                                                                          esclusivamente all’eclisse e alle
                                                                                          condizioni meteo non proprio entu-
                                                                                          siasmanti. Siamo venuti fin quassù
in Siberia per vedere l’eclisse, mica possiamo farci fregare da qualche nuvoletta. Appena arrivati in hotel consultiamo i vari
bollettini meteo, ci colleghiamo ad Internet, chiediamo informazioni locali e interpelliamo chi è rimasto a prestare supporto

Il gruppo al gran completo in attesa di ammirare il grande fenomeno celeste. in piedi da sinistra: Daniela Giovagnoli, Roberta Da Val, Alessandro
Dimai, Maria Cleofe Cardinali, Oretta Dadiè, Angela Patri, Serena Gradari, Laura Pignaton, Andrea Berzuini, Ambra Mazza (la nostra guida
italiana), Natascha (la nostra guida di Barnaul) seduti da sinistra: Alfonso Pocchiesa, Guerrino Anastasi, Marco Dimai, Umberto Cattaneo,
Michele Baldini, Luigi Matarazzi, Daniele Cipollina, Giulia Iafrate, Stefano Ottani, Mauro Pierucci, Dino Abate, Maria Elisabetta Vaccario,
Giampaolo Liberti, Claudia Cattaneo. A destra il “logo” della spedizione.

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dall’Italia.                                                      nubi continuano a farci visita. L’eclisse è annuvolata, ma
Dopo poco capiamo che per avere le maggiori probabilità           niente di particolarmente grave, riusciamo comunque a
di sereno dobbiamo muoverci verso nord. Il giorno dopo            scorgere la nostra stella e le varie fasi del fenomeno.
avremmo comunque dovuto percorrere alcune centinaia               L’eclissi è iniziata alle 17:44 locali (9:44 UT) ed è finita
di chilometri in bus per raggiungere                                                     alle 19:48 (11:48 UT), la totalità,
l’aeroporto di Kemerovo, in quanto                                                       della durata di 2 minuti e 15 secondi,
da Barnaul non c’era posto sui voli                                                      si è estesa dalle 18:46:56 alle
per Mosca. Noleggiamo una corriera                                                       18:49:10.
e partiamo subito, senza una meta                                                        Scattiamo foto, per la famosa
precisa, semplicemente inseguendo                                                        sequenza sono importanti anche
il sereno. Un paio di ore prima                                                          i momenti iniziali, ci confrontiamo,
dell’inizio dell’eclisse troviamo un                                                     osserviamo il paesaggio, la Luna
posto che pare fare al caso nostro:                                                      copre sempre di più il Sole, manca
alcuni campi e prati a bordo strada.                                                     poco… silenzio… arriva il buio… ed
Decidiamo di fermarci. Siamo a                                                           ecco la totalità! C’è chi si gode questi
Cherepanovo (53° 56’ 31,78” N; 83°                                                       due magici minuti contemplando lo
26’ 21,71” E), sperduti in Siberia al                                                    spettacolo e chi si concentra a immor-
confine tra la regione degli Altai e                                                     talarlo con foto e video. Tutti siamo
quella di Novosibirsk. A osservare l’eclisse da Barnaul           incantati davanti a questo evento, assistere a un’eclisse
c’è mezza Europa, quassù ci siamo solo noi. Prepariamo            totale di Sole è un’esperienza indimenticabile. Il cielo è
e attrezziamo il nostro sito osservativo con gli strumenti        buio, ma tutto intorno, lungo l’orizzonte, si vede il chiarore,
e le macchine fotografiche, pronti al grande evento. Le           come un magnifico tramonto a 360°. In cielo ci sono il Sole

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nascosto dalla Luna e la bellissima corona solare, a dir la verità non molto estesa in quanto eravamo nel periodo di minimo
dell’attività solare, alcune stelle e tre pianeti: Saturno, Venere e Mercurio.Si vedono anche alcune piccole protuberanze,
la fine della totalità si avvicina, appare il cosiddetto anello di diamante e scompare l’oscurità. La magia dell’eclisse è finita,
ma sul campo rimangono 24 astrofili felicissimi per quello che hanno appena avuto la fortuna di ammirare! Continuiamo
con le foto, il paesaggio merita e la fase parziale dura ancora un bel po’. Alla sera ci rimettiamo in viaggio e, commentando
l’evento dall’interno della corriera che ci sta portando a Kemerovo, quasi non ci accorgiamo dello spettacolo che c’è fuori.
Siamo sperduti in mezzo alla Siberia, lungo un strada tortuosa su e giù per le montagne, lontano da qualsiasi fonte di luce:
appena puntiamo gli occhi al cielo ci accorgiamo della sua limpidezza, riesco a vedere nitidi a occhio nudo M31 e M13, un
sogno. Dobbiamo continuare il viaggio, non abbiamo tempo per fermarci a fare foto: l’aereo non aspetta.
Il giorno successivo è stato dedicato al trasferimento a San Pietroburgo, e poi due giorni per visitare la città. Abbiamo
visto la fortezza sulla Neva costruita nel 1703 da Pietro il Grande, l’imponente Ermitage, simbolo culturale della più bella
città della Russia, la cattedrale di St. Isacco e le più famose residenze degli Zar, dove si trova, immersa nel verde, la
splendida reggia di Caterina. Poi la visita al meraviglioso Parco di Petrodvortes, noto per le sue mille fontane e giochi
d’acqua, per terminare il nostro viaggio con una cena caratteristica russa accompagnata da musica folkroristica.

La splendida e grandissima Piazza Rossa a Mosca, una delle mete del viaggio turistico in Russia (foto Alessandro Dimai)
Sopra: immagine di gruppo ripresa durante la totalità; a sinistra del Sole si vedono Mercurio e Venere. (foto AAC)

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Un’eclisse fortemente voluta
di Marco Migliardi
“Chongqing è un importante porto fluviale
della regione del Sichuan, nonché un rino-
mato centro industriale posto nel punto
di incontro tra lo Yangtze e lo Jailing. Nel
luogo della confluenza, su una collina, si
estende il nucleo storico, mentre il resto
della città moderna si estende sulla piana
dei due fiumi…” …leggevo queste note dalla
mia guida mentre attendevamo l’imbarco,
in clamoroso ritardo, del volo Shanghai-
Chongqing delle 21,30. Fino a poche ore
prima ignoravamo l’esistenza di questo
enorme centro nel cuore della Cina (la più
estesa e popolosa municipalità con status
di provincia della Repubblica Popolare
Cinese, circa 32.355.000 abitanti, secondo
Wikipedia) ed ora, quasi all’improvviso, si era
trasformato nell’Eldorado dei nostri sogni: lì
avremmo dovuto assistere, il giorno dopo,
all’eclisse di Sole che ci aveva portati fino in Cina. Grazie al ritardo del nostro volo stavo assaporando i primi momenti di
vero relax di un’intensa e convulsa giornata, iniziata, all’alba, con la visione spettrale di una Shanghai piovosa e avvolta
dalle spire di una perturbazione che non lasciava speranze. Le affannate ricerche in Internet di bollettini meteo affidabili
confermavano le nostre più fosche previsioni e le difficili telefonate ai vari centri informativi erano ancora più lapidarie: per
vedere l’eclisse bisognava spostarsi verso ovest, fuori dalla perturbazione, a Wuhan o forse, meglio ancora, a Chongqing,
quasi 2000 Km. a ovest di Shanghai! Naturalmente bisognava partire subito, senza perdere tempo, visto che in pochi
minuti i biglietti aerei per Wuhan erano spariti letteralmente sotto i nostri occhi intenti a fare la prenotazione online. La
nostra agenzia di viaggio cinese si impegnava allora ad organizzarci su due piedi la trasferta nel Sichuan, voli, hotel e
bus in loco per tutto il nostro gruppo, una venticinquina di persone circa, ma occorreva pagare in anticipo e soprattutto
in contanti. Non auguro al mio peggior nemico questa sequenza di esperienze: prelevare dai bancomat l’equivalente di
alcune migliaia di euro, con l’agitazione per il tempo che passa che rende più convulse le operazioni, i messaggi a video
in soli caratteri cinesi, e i rotoli di yuan, vomitati dai bancomat presi d’assedio, che non sapevamo più dove mettere. Si
pensi che la banconota cinese di maggior valore è di 100 renminbi, circa dieci euro! Dopo ore di drammatiche decisioni
e convulsi preparativi riusciamo finalmente ad organizzare la nostra partenza, ma altri preziosi minuti vengono persi alla
ricerca di un passaporto finito, chissà come, sotto un divano della hall del nostro hotel. Quando finalmente ci ritroviamo
pronti per andare all’aeroporto è ormai troppo tardi per prendere il bus. Il traffico caotico della metropoli ci impedirebbe
di sicuro di prendere il volo prenotato. Si decide allora di andare in aeroporto col nuovo treno super veloce, la cui
                                                          stazione si trova però nei pressi del Bund, a mezzora di strada dal
                                                          nostro hotel. Altre tensioni, altri taxi, altre corse sotto la pioggia e con
                                                          i bagagli in mano per non farci sfuggire l’ultima possibilità. Alla fine,
                                                          seduti comodamente nel treno super veloce, vedere il tachimetro
                                                          digitale segnare i 301 km/h ci riempì di una soddisfazione veramente
                                                          meritata. Ma purtroppo i problemi non erano ancora finiti. Arriviamo
                                                          di corsa in aeroporto ma al terminal sbagliato e a piedi non avremmo
                                                          fatto in tempo a raggiungere il terminal giusto visto che mancavano
                                                          pochi minuti alla chiusura del check-in. Cerchiamo di bloccare alcuni
                                                          taxi, ma non appena si rendono conto che chiediamo un trasporto
                                                          di solo 1km, se ne fuggono veloci. Alla fine montiamo letteralmente
                                                          dentro ad alcuni taxi proponendo agli autisti un pagamento per loro
                                                          spropositato per un viaggio così breve: 30 renmimbi, circa 3 euro e
                                                          con questo li convinciamo a partire. Un’ultima corsa affannosa per
                                                          arrivare in tempo utile al check-in e poi… un’attesa di oltre 3 ore
                                                          per il ritardo del volo!

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DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE
Cortina Astronomica                                                                           anno 2011

                       Spettacolare sequenza dell’eclisse cinese ripresa da Dawan, a nord di Chongqing,
                       dove la totalità è durata quasi 5 minuti. (foto Daniele Cipollina)

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DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE
Cortina Astronomica                                                                                                    anno 2011

                                                                             Arriviamo all’aeroporto di Chongqing che è già
                                                                             notte fonda e subito capiamo che le difficoltà non
                                                                             sono ancora finite. Il primo gruppo che era partito
                                                                             alcune ore prima di noi ci comunica che ha dovuto
                                                                             rivoluzionare il programma previsto dall’agenzia
                                                                             in quanto l’hotel prenotato si trovava a sud della
                                                                             città, mentre noi, all’alba, avremmo dovuto diri-
                                                                             gerci verso nord per vedere l’eclisse. In pratica se
                                                                             avessimo accettato il piano predisposto saremmo
                                                                             arrivati in hotel giusto per cambiarci e rinfrescarci
                                                                             un po’ per poi ripartire subito dopo, senza neanche
                                                                             toccare il letto. Pertanto era stato avvistato per
                                                                             caso un albergo nei pressi dell’aeroporto ed era
                                                                             stato subito preso per tutto il gruppo. Mi immagi-
                                                                             navo di trovare un hotel “China style”, diroccato
                                                                             e magari senza toilette, per non parlare dell’aria
                                                                             condizionata… in fin dei conti era stata una scelta
                                                                             obbligata e non si poteva andare troppo per il sottile.
                                                                             Ci ritrovammo invece nel migliore albergo mai
                                                                             incontrato in Cina: una hall enorme ed elegante,
                                                                             una camera che sembrava una suite, dotata di
                                                                             tutti i confort e arredata con design ultramoderno
                                                                             e raffinato. Il bagno, spaziosissimo, aveva una
doccia multigetto che era divisa dalla zona notte da una parete di vetro: se dal letto si teneva aperta una tenda si poteva
ammirare lo spettacolo del/la compagno/a sotto la doccia. Forti questi arredatori cinesi!
Purtroppo questa meravigliosa stanza ci doveva ospitare solo per 3-4 ore, in quanto la partenza era prevista per le
5,30. Una vera levataccia, ma ad attenderci c’era l’eclisse più lunga del secolo, quindi
nessun problema.
Qualcuno potrà obiettare: ma se l’eclisse inizia, come da tabella, alle 8,23 e Chongqing
già si trova nella fascia di totalità, non basta semplicemente farsi svegliare alle 7,30,
fare una bella colazione, uscire dall’hotel e cominciare ad osservare il fenomeno celeste
fin dai suoi primi istanti?
No signori, troppo semplice. Non basta essere nella fascia di totalità, ma occorre essere
                                                  al centro della stessa, per non perdersi
                                                  nemmeno un secondo dell’eclisse.
                                                  D’altronde, dopo aver fatto migliaia
                                                  di chilometri per inseguirla a nessuno
                                                  verrebbe in mente di tralasciare gli ultimi
                                                  30 miseri km che ci separano dal centro
                                                  della fascia di totalità che ci permette di
                                                  godere uno spettacolo lungo ben 5’10”,
                                                  una quarantina di secondi in meno rispetto all’area precedentemente
                                                  designata a sud di Shanghai, ma almeno qui con la certezza del cielo
                                                  sereno.
                                                  Saliamo quindi sul bus e prendiamo un’autostrada perfettamente deserta
                                                  in direzione nord, con gli occhi sui navigatori satellitari pronti a fermarci
                                                  non appena raggiunta la centralità della fascia d’osservazione, che si
                                                  trova nei pressi del villaggetto di Dawan, poche case accostate ad una
                                                  collina, in un’area forestale e montagnosa a una quarantina di chilometri
                                                  a Nord di Chongqing. Appena usciti dall’autostrada il gruppo è costretto
                                                  a dividersi: la terrazza privata dove ci viene suggerito di installarci è
                                                  troppo piccola per 25 scatenati fotografi dotati di cavalletti e telescopi e
                                                  quindi una buona metà di noi è costretta ad installare i propri strumenti
                                                  su un’area pianeggiante accanto al casello autostradale, dal quale in 3

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DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE
Cortina Astronomica                                                                                                    anno 2011

ore, non vedemmo transitare una sola autovettura.
Ancora non avevamo terminato di sistemare le apparecchiature che subito, timidamente, si avvicinano alcuni abitanti del
villaggio incuriositi dai nostri traffici. La prima ad avvicinarsi è una bambina di 10 anni che mi osserva mentre monto la
Canon sul treppiede.
“Ni jiao shen me?”, come ti
chiami, le chiedo, facendo
ricorso ad una delle tre frasi
cinesi memorizzate in una setti-
mana di viaggio, “Wang Jing
Jing”, “Io, Marco”, “Malco?”,
“No, no Malco, MaRco”, “Ok,
Malco, Malco”. Va bene Wang
Jing, non ti preoccupare. “Vuoi
vedere il Sole?” le chiedo,
facendomi tradurre la frase
da Alice, la mia preziosissima
guida personale, che non mi
mollerà un minuto durante
l’eclisse e che qualche giorno
dopo ci accompagnerà nella
nostra estensione a Guilin e
Yangshuo. Non appena Wang
Jing mette l’occhio all’oculare
della Canon parte un’esclama-
zione di sorpresa “Wow! yue
liang ba tian yang gei zhe zhu
le”, Il Sole è coperto dalla Luna, e subito chiama un’altra bambina e suo nonno a vedere lo spettacolo. “Ni xi huan ri quan
shi ma?”, Ti piace l’eclisse, chiede Alice, e i sorrisi e i gesti con le mani valgono più di mille risposte. Il nonno sembra
invece meno entusiasta, anzi un po’ preoccupato e se ne esce con una frase che anche Alice sul momento non riesce
a capire “Tian gou zai chi tai yang”, Il cane del cielo sta mangiando il Sole. In realtà si riferiva ad un’antica storia cinese
in cui un cane divino che vive sulla Luna si divora il Sole. Finiamo di distribuire al sempre più affollato gruppo di cinesi i
nostri occhialini e i nostri vetri oscurati da eclisse; Wang Jing riceve dalle mie mani gli occhiali in Astrosolar regalati da
                                                                           Coelum e non li molla più; solo per pochi momenti,
                                                                           sollecitata da Alice, li passa ai suoi amichetti per
                                                                           poi riprenderseli subito dopo. Intanto, nel solito
                                                                           caldo afoso che non ci lascerà mai durante tutto il
                                                                           viaggio cinese, l’eclisse continua ad avanzare in un
                                                                           cielo appena lievemente velato. Le notizie ricevute
                                                                           da Shanghai danno invece pioggia costante per
                                                                           tutta la mattinata, e tiriamo un sospiro di sollievo
                                                                           al pensiero che avremmo dovuto essere lì in quel
                                                                           momento.
                                                                           Qualche gioco con le ombre dell’eclisse proiettate su
                                                                           un muro bianco, continue osservazioni al binocolo
                                                                           e foto a raffica fino alle 9,30 quando l’oscurità si fa
                                                                           sempre più densa e solo un piccolissimo spicchio
                                                                           di Sole resta da coprire. A quel punto leviamo i filtri
                                                                           dagli obiettivi e riprendiamo un meraviglioso anello
                                                                           di diamanti, i grani di Baily e poi, per qualche istante,
                                                                           una serie di piccole protuberanze che vengono
                                                                           poi immediatamente coperte dall’ombra lunare. Ci
                                                                           accorgiamo subito che un’eclisse lunga comporta
                                                                           il lieve inconveniente di presentare un disco lunare
                                                                           sensibilmente più grande di quello solare che

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DUE ECLISSI DI SOLE MOLTO SOFFERTE
Cortina Astronomica                                                                                                         anno 2011

ci nasconde, quindi,                                                                                         soddisfazione per lo
le protuberanze più                                                                                          spettacolo offerto, ma
piccole, rendendo meno                                                                                       anche un segno di
spettacolari le immagini                                                                                     gratitudine per il ritorno
fotografiche. Anche la                                                                                       atteso del protagonista
corona solare, in parte                                                                                      principale.
coperta dal disco lunare                                                                                     Pochi minuti dopo il
e in parte forse cancel-                                                                                     ritorno della luce, tutta
lata dalla lieve foschia,                                                                                    la vasta e composita
ci è sembrata meno                                                                                           comunità cinese che ci
esaltante delle eclissi                                                                                      aveva accompagnato
precedenti, ma questa                                                                                        in questa esperienza
minore luminosità ha                                                                                         si è come volatilizzata,
reso ancora più buio                                                                                         scomparsa nel breve
il cielo, permettendoci                                                                                      scorrere di qualche
di scorgere facilmente                                                                                       minuto, probabilmente
numerose stelle, oltre a                                                                                     tutti richiamati al lavoro
Venere e a Giove le cui posizioni avevamo precedentemente               quotidiano nei campi che solo il diversivo di un’eclisse
studiato. La reazione dei nostri piccoli amici cinesi alla tota-        li aveva convinti ad abbandonare. Anche Wang Jing se
lità è stata di enorme stupore. Soprattutto li colpiva il fatto         ne è corsa via con i suoi amici e la mamma, ma poi ha
di poter guardare il Sole senza occhiali “hao qi guai”, che             come un ripensamento, si gira e torna alla mia postazione
strano, continuavano a ripetere, e poi con un’eccitazione               fotografica. Aspetta che finisca di scattare una foto e mi
evidente nelle loro voci urlavano verso i genitori: “Ian yang           allunga gli occhialini di Coelum con cui aveva osservato
mei le”, il Sole non c’è più, il Sole non c’è più!                      l’eclisse. “Xiexiè, Malco”. Le sorrido e glieli lascio. Tienili
Ma dopo 5 minuti il Sole è ritornato ad illuminare le                   pure quegli occhialini, Wang Jing, a ricordo di questo
colline intorno a noi, seguito dall’ormai abituale applauso             giorno speciale che probabilmente racconterai per anni
che accompagna tutte le apparizioni della nostra stella                 ai tuoi amici e grazie a te per il tuo stupore e per la tua
dopo una eclisse, quasi a voler sottolineare la nostra                  compagnia. “Xiexiè, Wang Jing”. “Xiexiè, Cina”.

Prossime eclissi
Assistere a un’eclissi totale di Sole è un’esperienza indi-
menticabile, sia per chi la vive per la prima volta, sia per
chi, come alcuni di noi, è un cliente affezionato. Quali sono
allora i prossimi appuntamenti? Chi ha un po’ di pazienza
può aspettare il 3 settembre 2081, giorno in cui sarà
possibile vedere un’eclissi totale di Sole comodamente da
Cortina e dall’Italia. In tale occasione il Sole sarà oscurato
per ben 5 minuti e 33 secondi: fantastico! Chi non vuole
attendere così tanto dovrà invece programmare qualche
viaggio, nei prossimi anni infatti non ci sono eclissi totali
visibili dall’Italia o dall’Europa. La prima, il 13 novembre
2012, sarà visibile dall’Oceano Pacifico e dall’Australia;
quella successiva, il 3 novembre 2013, sarà visibile
dall’Oceano Atlantico e dall’Africa Equatoriale.                        Il percorso della prossima eclisse totale interessa l’Australia.

ECLISSI ANULARI E TOTALI VISIBILI FINO AL 2017
 DATA			              TIPO		           DURATA                           VISIBILITA’
 20 maggio 2012 		    anulare		        05m46s                           Cina, Giappone, Pacifico, Nord America
 13 novembre 2012     totale 		        04m02s                           nord Australia, sud Pacifico
 10 maggio 2013 		    anulare          06m03s                           nord Australia, isole Salomone, centro Pacifico
 3 novembre 2013      ibrida		         01m40s                           Atlantico centrale, centro Africa
 20 marzo 2015 		     totale		         02m47s                           nord Atlantico, isole Faeroer e Svalbard
 9 marzo 2016 		      totale 		        04m09s                           Sumatra, Borneo, Sulawesi, Pacifico
 1 settembre 2016     anulare 		       03m06s                           Atlantico, centro Africa, Madagascar
 26 febbraio 2017 		  anulare 		       00m44s                           Pacifico, Cile, Argentina, Atlantico, Africa
 21 agosto 2017 		    totale 		        02m40s                           nord Pacifico, U.S.A., centro Atlantico

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