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DOVE OSAS L’OBESITA’ R. SERRA DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA - DIMED - AZIENDA OSPEDALIERA/UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA CLINICA MEDICA 3 CENTRO PER LO STUDIO E IL TRATTAMENTO INTEGRATO DELL’OBESITA’
OSAS SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE NOTTURNE L’OSAS è un disturbo respiratorio caratterizzato da collassi ripetuti delle vie aeree superiori durante il sonno che determinano la riduzione (IPOPNEA) o l’arresto (APNEA) temporaneo del flusso d’aria ai polmoni con diverse conseguenze: - riduzione della saturazione di ossigeno - microrisvegli corticali con alterazione della struttura del sonno (AROUSAL) - Frammentazione del sonno REM/NREM - attivazione del sistema nervoso simpatico - alterazioni emodinamiche con effetti che si trascinano anche nella fase di veglia
Definizione di APNEA * evento respiratorio con riduzione del flusso aereo >90% * durata maggiore di 10 secondi * non necessaria desaturazione di O2 o arousal all’EEG Classificazione delle apnee: OSTRUTTIVA : sostenuta da uno sforzo respiratorio toraco-addominale CENTRALE : lo sforzo respiratorio è assente, ma si ha la cessazione deflusso aereo con pervietà delle vie respiratorie. Si associa prevalentemente al Periodiamo Respiratorio di tipo Cheyne- Stokes MISTA : lo sforzo respiratorio p inizialmente assente e poi si manifesta alla fine dell’evento respiratorio
Definizione di IPOPNEA * evento respiratorio con riduzione del flusso aereo >30% * durata maggiore di 10 secondi * desaturazione di O2 >4% * o arousal all’EEG con riduzione del flusso >50% R.E.R.A. - Respiratory Effort-Related Arousal * sequenza di atti respiratori con aumento progressivo dello sforzo respiratorio che termina con un arousal * riduzione del flusso aereo
Incidenza OSAS •9% donne •24% uomini Nei soggetti con obesità grave (BMI >40), la prevalenza oscilla tra il 50 e il 90%
La diagnosi di OSAS si fonda sull’analisi strumentale per tutta la durata della notte (polisonnografia) Evidenza A Consenso A Criteri per sottoporre un paziente a polisonnografia: Sintomi * russamento abituale e persistente per almeno 6 mesi * pause respiratorie testimoniate * risvegli con senso di soffocamento * sonnolenza diurna Segni * BMI >29 * Circonferenza del collo >43 cm (M) >41 cm (F) * dimorfismi cranio-facciali e anomalie oro-faringee
Diagnosi di OSAS Si effettua sottoponendo il paziente a POLISONNOGRAFIA completa: elettroencefalogramma, oculogramma, elettrocardiogramma, elettromiogramma degli arti inferiori e del muscolo mentoniero, posizione corporea, pulsossimetria periferica, misurazione del flusso dalle vie aeree e misurazione dei movimenti toraco-addominali.
Classificazione della gravità dell’OSAS LIEVE - 5-15 RDI/h MODERATA - 15-30 RDI/h GRAVE - >30 RDI/h RDI = apnea + ipopnea + RERA
Conseguenze cliniche dell’OSAS •ALTERAZIONI COMPORTAMENTALI Astenia Sonnolenza diurna Diminuzione della performance intellettuale e della produttività Difficoltà di concentrazione Irritabilità Difficoltà relazionali • ALTERAZIONI CARDIOCIRCOLATORIE Alterazione della regolazione autonomica Aritmie Ipertensione arteriosa Cardiopatia ischemica Stroke Ipertensione polmonare • ALTERAZIONI ENDOCRINO-METABOLICHE Insulino-resistenza Deficit di GH Ipercortisolismo Obesità
Trattamento dell’OSAS
Valutare la sonnolenza
Costi sociali dell’OSAS
Costi sociali dell’OSAS
Costi sociali dell’OSAS Il 45% dei costi sanitari sono COSTI INDIRETTI dovuti a: - incidenti stradali (24%) - incidenti sul lavoro 12% - perdita di produttività (9%)
Alterazioni del sonno in OSAS
Dormire e mangiare sono attività istintive dell’organismo Sono regolate da meccanismi complessi e in parte ancora ignoti Il network che regola gli istinti FAME e SONNO presenta alcune sovrapposizioni.... ....a volte anche eccessive !
L’uomo è l’unico animale che si è dimostrato in grado di alterare volontariamente propri ritmi circadiani, espandendo in modo abnorme il tempo dedicato alle attività “diurne”.
National Sleep Foundation - 2008 Popolazione Adulta Fabbisogno medio di sonno = 7 h e 18 min Durata media del sonno = 6 h e 40 min Americani adulti che dormono < 7 h 1960 = 15,6% 2008 = 44%
Fabbisogno ottimale di sonno per popolazione pediatrica/adolescente = 9 h Durata media del sonno in adolescenti in periodo scolastico = 7 h 12 min Percentuale di studenti che hanno una durata insufficiente di sonno Francia 78% USA 87%
SONNO e OBESITA’
IL PARADOSSO DEL SONNO • dormire è l’attività fisica meno dispendiosa in termini energetici che svolge l’uomo: consumo calorico = 1 kcal/min • è paradossale che la riduzione del tempo dedicato al sonno possa determinare un incremento ponderale
Andamento del peso nel Nurses' Health Study dal 1986 al 2002 in funzione delle ore di sonno popolazione di 68.183 donne, tra i 45 e i 65 anni. Patel S R et al. Am. J. Epidemiol. 2006;164:947-954
SONNO E OBESITA’ VISCERALE Sleep Duration and Five-Year Abdominal Fat Accumulation in a Minority Cohort: The IRAS Family Study Kristen G. Hairston - SLEEP 2010;33(3):289-295. Ai livelli di durata di sonno troppo bassi o troppo alti si associa una aumento del BMI, ma soprattutto si è osservato un incremento relativo sia del Tessuto Adiposo Sottocutaneo che del Tessuto Adiposo Viscerale. Questo rilievo è risultato significativo nel gruppo di pazienti
Durata del sonno e regolazione dell’appetito Associazione tra deprivazione di sonno e BMI aumentato
LEPTINA e GHRELINA
Sonno e Livelli plasmatici di leptina Effetto della deprivazione acuta di sonno sui livelli di Leptina, Ghrelina, Fame e introito calorico (Blondel 2010)
Attivazione cerebrale in risposta allo stimolo visuale cibo/non cibo durante un periodo di deprivazione di sonno (B) e sonno abituale (C). In tabella (A) immagini di sottrazione negli stessi soggetti St-Onge M et al. Am J Clin Nutr 2012;95:818-824 Si osserva una maggiore attività a livello talamico, a livello del putamen e nelle regioni orbito-frontali, supportando l’ipotesi che in condizioni di deprivazione di sonno vengano attivate aree cerebrali suscettibili all’induzione di una ricerca del cibo a scopo di gratificazione.
Durata del sonno e spesa energetica Soggetti con problemi di sonno o con eccessiva sonnolenza diurna, sembrerebbero avere una riduzione dei livelli di attività fisica per il senso di stanchezza, che si riverbera in una riduzione della spesa energetica
Short Sleep Duration and Weight Gain: A Systematic Review Ipotesi Patogenetiche SR. Patel1 and FB. Hu Obesity (2008) 16, 643–653.
SONNO E DIABETE
Quantity of sleep and the risk of developing type 2 diabetes. Cappuccio F P et al. Dia Care 2010;33:414-420 Copyright © 2011 American Diabetes Association, Inc.
Quality of sleep and the risk of developing type 2 diabetes. Cappuccio F P et al. Dia Care 2010;33:414-420 Copyright © 2011 American Diabetes Association, Inc.
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
Meccanismi Patogenetici
IPOTESI PATOGENETICA 2 Ruolo delle citochine infiammatorie ???
Deprivazione di sonno e infiammazione Con la restrizione delle ore di sonno si è osservato: induzione della trascrizione di NFkB (nuclear factor kappa beta) che induce la produzione cellulare di IL6, TNFa, IL1b. Si attivano anche le componenti cellulari della risposta infiammatoria e si rileva l’aumento della Proteina C Reattiva (hsPCR), utilizzata come marker di rischio cardiovascolare
Sleep duration and emerging cardiometabolic risk markers in adolescents. The AFINOS Study David Martinez-Gomez - Sleep Medicine 12 (2011) 997–1002
Sleep duration and mortality: a systematic review and meta-analysis LISA GALLICCHIO, BINDU KALESAN Journal of Sleep Research Volume 18, Issue 2, pages 148–158, June 2009 short sleepers long sleepers Dalla metanalisi emerge un’associazione significativa tra la durata del sonno e la mortalità per tutte le cause, con un relazione che descrive una “curva a U”
LA STRADA DELL’INFERNO E’ LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI
Nella società attuale la perdita di sonno rappresenta un problema emergente: - utilizzo dell’energia elettrica - prolungamento progressivo delle attività lavorative e ludiche - prolungato utilizzo di televisione, PC, internet, tablet, palmari, cellulari, etc.... - aumento del consumo voluttuario di sostanze eccitanti: caffè/ thé, cioccolato, tabacco, etc....
La dilagante abitudine di mantenersi attivi nelle ore serali e notturne hanno ripercussioni sul nostro sistema circadiano Ciò ha pesanti implicazioni sul metabolismo, favorendo l’incremento ponderale, l’obesità e lo sviluppo della sindrome metabolica. Studi clinici condotti sui turnisti, che hanno un’alterazione dei normali ritmi circadiani, hanno una maggior probabilità di obesità e sovrappeso
L’esposizione alla luce intensa di schermi retroilluminati nelle ore notturne interferisce con l’attività del nucleo sovrachiasmatico --> interferisce con l’attività della melatonina--> altera l’equilibrio simpatico/parasimpatico --> compromette la qualità e la quantità del sonno
Sonno e nutrienti • TRIPTOFANO: aminoacido essenziale assunto solo con gli alimenti. In presenza di Vitamina B6 viene metabolizzato a Serotonina e quindi in Melatonina. Effetto di “stabilizzatore” del sonno senza compromisisone delle performance durante le fasi di veglia. Si consiglia l’assunzione di alimenti ad elevato contenuto di triptofano nelle ore serali. Frutta secca (arachidi, mandorle, anacardi), legumi, funghi coltivati, riso, uova, spinaci crudi, formaggi freschi, sogliola. Anche l’assunzione di carboidrati fa aumentare le concentrazioni plasmatiche di triptofano. • VITAMINA B6: cofattore dell’azione di Triptofano. Presente in latte, riso, orzo, patate, carni bianche e banane. • FERRO: la carenza di ferro determina un’alterazione dei ritmi circadiani. Il ferro è fattore fondamentale per la sintesi enzimatica di DOPAMINA. In bambini con carenza marziale si osserva frequentemente un’alterazione dei ritmi el sonno, alterazioni comportamentali, come la sdr.ipercinetica e anche la sdr. delle gambe senza riposo.
• POTASSIO: è uno stabilizzatore del sonno che porta a riduzione delle fasi veglia intra-sonno. E’ contenuto in carote, albicocche, banane, prugne, spinaci, pollo, yogurt e patate. • MAGNESIO: la sua carenza si è rinvenuta in casi di insonnia e parasonnia. E’ uno stabilizzatore del sonno che ne aumenta la qualità e ne aumenta la quantità diminuendo tra l’altro le fasi di latenza del sonno. Si trova in verdure, ortaggi, frutta, cereali e derivati. • TIROSINA: è una sostanza ad effetto eccitante che pregiudica durata e qualità del sonno. Si tratta di un precursore di adrenalina e noradrenalina con effetti sui livelli di reattività e attenzione. E’ presente in formaggio tagionato, vino rosso, nelle carni rosse che pertanto andrebbero limitate nel consumo serale. Il consumo abbinato ai carboidrati che aumentano il tono di triptofano ne mitigano gli effetti negativi. • CAFFEINA: contenuta in diversi alimenti e bevande (thé, caffé. Coca-Cola, Cacao...)ha noti effetti stimolanti. Aumenta la latenza di sonno, riduce la percentuale di sonno Non-REM profondo (stadio 3 e 4), mentre non sembra influenzare la durata del sonno REM. • SODIO: stimola la sete e quindi potrebbe indurre risvegli notturni. Evitare spezie e dadi da brodo • ALCOOL: sembra indurre un’alterazione della qualità del sonno, riducendo le fasi di sono profondo (Fase 3 - SWS)
Nutrienti e ritmi circadiani • cibi grassi ed alcol possono peggiorare una patologia da reflusso gastroesofageo che induce un disturbo del sonno da microrisvegli (arousal)
Take Home Messages • Dormire e Mangiare sono bisogni istintivi dell’essere umano che condividono meccanismi di fine regolazione a livello centrale e livello dei tessuti periferici • una riduzione delle ore dedicate al sonno o un peggioramento della qualità del sonno aumenta il rischio di sviluppare OBESITA’, DIABETE, MALATTIE CARDIOVASCOLARI => diminuisce Qualità e Spettanza di Vita • compito del medico indagare non solo gli aspetti inerenti la VEGLIA del paziente, ma cominciare a porsi domande anche sulle fasi del SONNO • Adottare questionari validati aiuta ad individuare i pazienti a rischio • Di fronte a un paziente con Obesità, Diabete o Ipertensione indagare sempre Qualità del Sonno e del Respiro notturno • Sottoporre i pazienti individuati come “a rischio” a POLISONNOGRAFIA COMPLETA per individuare precocemente quelli affetti da OSAS e indirizzarli a trattamento con ventiloterapia notturna • Un approccio di tipo dietetico-comportamentale dovrebbe tenere conto anche dell’IGIENE del SONNO, sin dall’età pediatrica e scolare
Genesi 2:21-22 - Creazione di Eva [21]Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. [22] Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
Grazie e ..... BUONANOTTE e SOGNI D’ORO
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