COMMUNITY BASED ADVOCACY PROJECT: VOCI PER R- ESISTERE - L'analisi dei dati di un anno di ricerca partecipata - Gennaio 2020 - febbraio 2021

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COMMUNITY BASED ADVOCACY PROJECT: VOCI PER R- ESISTERE - L'analisi dei dati di un anno di ricerca partecipata - Gennaio 2020 - febbraio 2021
COMMUNITY BASED ADVOCACY PROJECT:
VOCI PER R- ESISTERE
L’analisi dei dati di un anno di ricerca partecipata - Gennaio 2020 - febbraio 2021
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COMMUNITY BASED ADVOCACY PROJECT: VOCI PER R- ESISTERE
L’analisi dei dati di un anno di ricerca partecipata - Gennaio 2020 - febbraio 2021

A cura di Elena Carletti, Elda Goci, Daniela Zitarosa

Con la collaborazione delle Advocacy Antenne e del team INTERSOS Capitanata:

Glory Akande, Michel Armand Atangana Eyada, Yaya Bah, Youssif Bamba, Prince Kwarkye Berkoh,
Elena Carletti, Mamadou Dia, Elda Goci, Queen Ohmera, Matthew Ojugbeli, Adesola Oluwapelumi Oladokun,
Abdinasir Abubakar Osman, Alice Silvestro, Souleye Wague, Mutah Zakariya, Daniela Zitarosa.
COMMUNITY BASED ADVOCACY PROJECT: VOCI PER R- ESISTERE - L'analisi dei dati di un anno di ricerca partecipata - Gennaio 2020 - febbraio 2021
Progetto realizzato in collaborazione con ASGI e con il supporto di Open Society Foundations

                                                                                                   Foto di Bruno Pitzalis

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SOMMARIO
Introduzione
1.1 Breve panoramica sul contesto di riferimento ...............................          7
1.2 Gli insediamenti informali della Capitanata          ................................. 9
1.3. L’intervento di INTERSOS in Capitanata              .............................   11
1.4 Il Community Based Advocacy Project.                 .............................. 12
1.5 Lo scopo di questo report                            .............................   13

2. Metodologia : principi alla base del progetto         .............................. 14
2.1 Che cosa vuol dire approccio community-based? ...................... 15
2.2 La ricerca partecipata (Participatory Action Research)                  .........    16
2.3 Empowerment.                                         .............................. 17
2.4 I principi base del progetto                         .............................. 18
2. 5 L’Advocacy come motore di un cambiamento .............................              19

3. Il progetto Community based advocacy in Capitanata:
  implementazione                                        .............................. 20
3.1 Obiettivi generici e specifici                          ........................... 21
3.2 Prima fase del progetto: analisi del contesto            ......................... 22
3.3 Individuazione dei possibili candidati               .............................. 22
3.3.1 Questionario                                       .............................. 24
3.3.2 Intervista                                         .............................   26
3.4 Formazione equipe                                    .............................. 32
3.5 Pianificazione delle attività                        .............................. 34
3.6 Scelta degli strumenti                                ...........................    36
3.6.1 Interviste individuali                             .............................. 38
3.6.2 Focus group                                        .............................. 39

4. Il lavoro sul campo dell’equipe di ricerca            .............................. 40
4.1 Caratteristiche socio-anagrafiche delle persone coinvolte ........... 41
4.2 Analisi del materiale raccolto                       .............................. 44

5. Risposte e soluzioni generate dal processo partecipativo........... 52
6. Monitoraggio e valutazione delle attività             .............................. 54
7. Conclusioni e...what next?                            .............................   56

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L’Italia è il paese maggiormente colpito
    dallo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

    400-430.000
    persone esposte allo sfruttamento
    lavorativo agricolo

    tassi di irregolarità del   39%

    132.000                     persone in
    condizione di grave vulnerabilità sociale
    e forte sofferenza occupazionale.

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Introduzione

1.1 BREVE PANORAMICA SUL
    CONTESTO DI RIFERIMENTO

 Secondo i dati forniti dall’istituto ISPI nell’ultimo report da-      Ancora diversa e specifica è la situazione che si delinea sto-
tato al 31 gennaio 2020 si stima che in Italia il numero degli         ricamente nella regione pugliese,dove sono evidenti gli effetti
stranieri irregolarmente presenti si aggiri a circa 600.000.           ed i risultati di una legislazione nazionale in materia di immi-
Non diversa la stima presentata all’interno del report sull’im-        grazione inefficace e fallimentare, unita alla non volontà di
migrazione della fondazione ISMU che - facendo una somma               attuare procedimenti reali di regolarizzazione e la previsione
tra gli irregolari presenti al 1° gennaio 2019 e coloro i quali        di canali d’ingresso legali1. La situazione dei rifugiati e dei ri-
hanno ricevuto un diniego alla propria domanda d’asilo da              chiedenti asilo in Italia ha subito profondi condizionamenti sia
inizio 2019 fino al 15 maggio 2020, più i casi in attesa di            a livello sociale che giuridico ed è il prodotto di una legislazio-
esito sempre al 15 maggio - porta il totale a circa 690 mila           ne pluriennale non efficace che incide profondamente sulla
persone.                                                               condizione di regolarità di soggiorno delle persone stranie-
                                                                       re, con naturali effetti e conseguenze anche sulla sfera della
La condizione di incertezza giuridica connessa e consequen-            vita privata, sociale e lavorativa di queste persone. Inoltre,
ziale a cause che non saranno trattate in questo report, fa            l’epidemia causata dalla diffusione del virus SARS- CoV-2
sì che la maggior parte di queste persone presenti in Italia           ha ovviamente determinato importanti cambiamenti anche in
siano maggiormente esposte a situazioni di sfruttamento in             ambito lavorativo, oltre che sulla qualità della vita sia da un
diversi ambiti; uno di questi è senza dubbio quello del settore        punto di vista fisico che psichico.
lavorativo nello specifico nel settore agricolo; è ben noto in-
fatti che le persone straniere impiegate in agricoltura versano        Per un’analisi più approfondita su come il coronavirus abbia
in condizioni di precarietà lavorativa ed abitativa. Altrettanto       influito ed impattato sulla saluta psichica e fisica delle perso-
noti sono i fenomeni consolidati di sfruttamento lavorativo            ne che vivono negli insediamenti informali, si veda il rapporto
che, ai danni di tali persone, si realizzano nel settore agrico-       di INTERSOS “La pandemia diseguale” pubblicato nel mese
lo delle Regioni Italiane - non solo quelle del Sud - e che,           di marzo 20212.
nel recente passato, hanno fatto sì che emergessero anche
condizioni di riduzione in schiavitù. Ed è infatti l’Italia il paese   Pur in mancanza di dati certi, è stimabile che dei circa 40.000
maggiormente colpito dallo sfruttamento lavorativo in agri-            lavoratori agricoli stagionali occupati nel corso di un anno
coltura. Secondo i dati ricavabili dal Report dell’Osservato-          in Puglia, almeno la metà operi nella Provincia di Foggia; di
rio Placido Rizzotto del 2018, in Italia sono 400-430.000 le           questi un numero sempre più un elevato di persone è co-
persone esposte allo sfruttamento lavorativo agricolo, con             stretta per vari motivi a stanziare stabilmente o per significa-
tassi di irregolarità del 39% e con più di 132.000 persone             tivi periodi dell’anno all’interno di insediamenti informali privi
in condizione di grave vulnerabilità sociale e forte sofferenza        delle condizioni minime per una vita dignitosa.La maggior
occupazionale.                                                         parte delle persone straniere che sostano sul territorio della

1. Per un’analisi dei provvedimenti di regolarizzazione delle persone straniere presenti in Italia si veda, si veda “ Cronaca
di una sanatoria in tempo di emergenza sanitaria: genesi, finalità e limiti”. William Chiaromonte e Madia D’Onghia - Diritto
immigrazione e cittadinanza - fascicolo n.3/2020
2. https://www.intersos.org/pandemia-diseguale

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capitana è impiegata nel lavoro agricolo senza la stipula di
    un regolare contratto di lavoro ed un numero altrettanto alto
    di persone è impiegato nel settore agricolo con contratti che
    sono apparentemente regolari ma che presentano nella real-
    tà importanti elementi di irregolarità, creando e generando il
    cosiddetto fenomeno del lavoro “ grigio”.

    Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo nelle Regioni del
    sud Italia, e non solo, è ampiamente documentato da rap-
    porti autorevoli in materia, i quali delineano una situazione
    complessa di sfruttamento lavorativo nel settore del lavoro
    agricolo nella raccolta - d’estate del pomodoro - e degli
    ortaggi quali cavoli, finocchi e carciofi per i mesi invernali.

    La mancanza di un canale di collocamento formale all’inter-
    no degli insediamenti alimenta il fenomeno dell’intermedia-
    zione da parte dei privati, con conseguenti abusi volti a sfrut-
    tare la vulnerabilità dei lavoratori presenti. I migranti iniziano
    la giornata lavorativa, che dura in alcuni casi per oltre 12 ore
    (in particolare nei periodi estivi), intorno alle 5.00, percepen-
    do una paga che, nella maggior parte dei casi, si aggira fra
    i 3.50 e 4.50 euro l’ora. Dalla retribuzione totale giornaliera,
    spesso, vanno detratti i costi di trasporto, vitto e alloggio
    che in base al contratto provinciale sarebbero a carico del
    datore di lavoro.3

    3. Rapporto Campagne d’odio INTERSOS
     https://www.intersos.org/wp-content/uploads/2019/09/
    Rapporto-Campagne-d-odio.pdf

    Foto in alto: Poggio Imperiale (FG), estate 2020

    Foto a destra: Esercizi commerciali informali - Ex Pista -
    Borgo Mezzanone (FG)

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1.2
GLI INSEDIAMENTI
1.2                                 La provincia di Foggia registra da
                                    più di vent’anni una consistente

INFORMALI DELLA                     presenza di lavoratori e lavoratrici

GLI INSEDIAMENTI                    migranti sul territorio, aumentata

CAPITANATA
                                    costantemente negli ultimi die-
                                    ci anni. Tale presenza è connes-

INFORMALI DELLA
                                    sa, come brevemente descritto,
                                    dall’”offerta” di lavoro nel settore
 “...ci si trova di fronte ad una   agricolo; infatti, nei mesi estivi della

CAPITANATA
                                    raccolta dei pomodori il numero di
 piccola città, per certi aspetti   braccianti stranieri si attesta fra le

autosufficiente.”                   10.000 e le 12.000 persone nell’a-
                                    rea della capitanata. Oltre l’impo-
                                    nente flusso stagionale di braccianti
                                    provenienti da altre aree dal mese
                                    di luglio fino a ottobre, si registra in
                                    ogni caso una presenza stabile di
                                    5.000 e le 6.500 lavoratori e lavo-
                                    ratrici, che rimane sul territorio tutto
                                    l’anno. Il dato stimato relativo agli
                                    insediamenti informali che ha se-
                                    guito INTERSOS negli anni, attesta
                                    una presenza di 6.500 migranti nel
                                    periodo di massima affluenza e di
                                    circa 2.000 – 2.200 migranti presen-
                                    ti lungo tutto l’arco dell’anno.

                                    Nel contesto foggiano, la quasi to-
                                    talità dei braccianti stranieri vive nei
                                    tre più grandi insediamenti informali
                                    della capitanata ovvero l’insedia-
                                    mento presso l’ex Pista di Borgo
                                    Mezzanone, quello a Rignano e
                                    quello a Borgo Tre Titoli. Oltre a
                                    questi insediamenti, nella Provincia
                                    sono dislocati numerosi casolari
                                    sparsi nelle campagne distanti fino
                                    ad 80 km da Foggia: nello specifico
                                    si tratta dell’area di Poggio Imperia-
                                    le, che dista circa 50 km da Foggia,
                                    dove ci sono disparati casolari che
                                    ospitano tra le 50 e 200 persone;
                                    l’insediamento di Borgo Cicerone,
                                    il quale dista circa 22 km da Fog-
                                    gia, in direzione San Marco in La-
                                    mis, dove dimorano circa tra le 40
                                    e 150 persone; i casolari dell’area
                                    di Palmori, una frazione del Comu-
                                    ne di Lucera che dista circa 20 km
                                    da Foggia e che ospita 80 – 250, a
                                    seconda della stagione, e l’insedia-
                                    mento della contrada San Matteo

                                                                               9
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e San Domenico, nei pressi di         Nonostante le condizioni di vita estremamente difficili che caratterizzano que-
     San Severo, poco più di 20 km         sti luoghi, è interessante evidenziarne anche la dimensione organizzativa, dal
     dalla città di Foggia. L’unico ad     punto di vista sociale ed economico.
     essere locato nei pressi della        Difatti, soprattutto in insediamenti molto estesi come quello dell’ex Pista di
     cittadina è l’ex fabbrica Dau-        Borgo Mezzanone, ci si trova di fronte ad una piccola città, per certi aspetti
     nialat, dove vivono tra le 100 e      autosufficiente, in cui è possibile osservare una fitta rete di attività economiche,
     200 persone.                          alimentate anche da scambi con l’esterno.
                                           Tali attività riguardano il settore alimentare e di ristorazione, meccanico (so-
     I vari insediamenti si differen-      prattutto per automobili), di abbigliamento e di beni di prima necessità, nonché
     ziano di poco l’uno dall’altro e      della cura del corpo (parrucchieri). L’offerta di questi servizi all’interno dell’inse-
     sono accomunati dalle condi-          diamento, oltre a sopperire almeno in parte alla lontananza dal centro abitato,
     zioni di degrado e promiscuità,       costituisce una fonte di entrate non indifferente per chi li gestisce e dimostra
     sprovvisti di servizi igienico sa-    la capacità di una comunità di auto-organizzarsi, anche in un contesto la cui
     nitari minimi, in una condizione      esistenza non è formalmente riconosciuta.
     di precarietà lavorativa diffusa
     ed in alcuni casi aggravata da        Essendo luoghi in cui vi è un’alta mobilità ed essendo molto estesi, è presso-
     uno status giuridico incerto o di     ché impossibile dare una stima il più precisa possibile rispetto al numero delle
     irregolarità, che accentua ulte-      persone che vivono presso gli insediamenti. Ed è dunque anche impossibile
     riormente i profili di vulnerabi-     avere una panoramica circa i profili delle nazionalià e delle fasce d’età maggir-
     lità. Le persone che vi vivono,       mente presenti. I dati che saranno presentati nel seguente report sono frutto
     per le caratteristiche di questi      di interviste e questionari elaborati in seno del progetto -nella sua fase iniziale
     luoghi, patiscono una condi-          dalle due esperte di ricerca partecipata - ed in seguito dal team di ricerca che
     zione di grave emarginazione,         si è creato per il progetto stesso.
     a causa della quasi completa
     esclusione dalla vita sociale         Per quel che riguarda invece le stime elaborate dall’ intervento socio sanitario
     delle comunità locali e dal dif-      di INTERSOS per il 2018 in relazione alle utenze presso l’ambulatorio mo-
     ficile accesso alla rete territo-     bile medico, il dato è che le nazionalità maggiormente presenti, escludendo
     riale dei servizi. L’ex pista è       gli stranieri provenienti dall’Europa dell’est e dal Marocco, sono quella sene-
     l’unico insediamento informale        galese, gambiana, nigeriana e ghanese, ed in minor misura quella maliana e
     collegato con i trasporti pub-        somala e che la fascia d’età più rappresentata è quella fra i 18 e i 29 anni, il
     blici alla città più vicina, Foggia   58%, seguita dalla fascia dei 30-39 anni, che rappresentano il 29,9% della
     ma per raggiungere la fermata         popolazione presa in esame.4
     dell’autobus che è sita a Borgo
     Mezzanone, non c’è possibilità
                                           4. Rapporto Campagne d’odio INTERSOS https://www.intersos.org/wp-content/
     di raggiungerla se non attraver-      uploads/2019/09/Rapporto-Campagne-d-odio.pdf
     sando a piedi la campagna.
                                           Foto sotto: Esercizi commerciali informali - Ex Pista - Borgo Mezzanone (FG)

10
“si è ritenuto
1.3                                                                                       necessario sviluppare
L’INTERVENTO                                                                                un progetto in cui
                                                                                           lavoratori migranti
DI INTERSOS IN                                                                             venissero coinvolti
                                                                                           come soggetti attivi
CAPITANATA                                                                                  del cambiamento”

Con il progetto “CAPITANATA” INTER-          covid-19, tenuto conto del contesto di         volti non come beneficiari passivi ma
SOS è attivo nella Provincia di Foggia       intervento, quali la diffusione delle in-      come soggetti attivi di cambiamento,
dal 2018, perseguendo attività di assi-      formazioni sanitarie relative alle misure      al fine di individuare correttamente i
stenza sociosanitaria alle persone – in      di prevenzione dal virus SARS – CO-            principali problemi e le possibili solu-
maggioranza impiegate nel lavoro del         VID-19 ed attività di sorveglianza sa-         zioni, nonché per promuovere la loro
settore agricolo – che vivono presso gli     nitaria ovvero individuazione precoce          responsabilizzazione.
insediamenti informali della Provincia       di casi sintomatici e/o di casi che do-
di Foggia, attraverso due unità mobili       vessero necessitare di quarantena e/o
mediche.                                     isolamento fiduciario.

A causa dello scoppio dell’emergenza         La presenza costante e pluriennale di
da Coronavirus ufficializzata a marzo        INTERSOS in Puglia, ha permesso di
2020, INTERSOS ha intensificato le           poter effettuare svariate analisi con i
attività di monitoraggio e assistenza        diversi attori sociali, con le parti inte-
sociosanitaria e ha necessariamente          ressate e le istituzioni locali in merito
                                                                                            5. Il progetto è stato finanziato da
rimodulato le attività pur mantenendo        ai precedenti tentativi di affrontare lo
                                                                                            fondi Fami Emergenziali della Com-
la struttura del progetto degli anni pas-    sfruttamento all’interno degli insedia-
                                                                                            missione Europea e si chiama “Su.
sati, ossia: informazione sul diritto alla   menti informali e le ragioni che hanno
                                                                                            Pr.Eme. Italia – Sud Protagonista nel
salute di ogni individuo e orientamento      determinato queste condizioni. A se-
                                                                                            superamento delle Emergenze in am-
circa le modalità di accesso a questo        guito della molteplici riflessioni sono
                                                                                            bito di grave sfruttamento e di gravi
per aumentare l’inclusione e fruibilità,     stati sottolineati due principali punti di
                                                                                            marginalità degli stranieri regolar-
visite mediche di medicina generale,         debolezza: la mancanza di coesione e
                                                                                            mente presenti nelle 5 regioni meno
attività di advocacy riferita all’Azienda    un approccio orizzontale tra l’azione
                                                                                            sviluppate”
Sanitaria Locale di Foggia, rafforza-        sociale e il tentativo locale di risponde-
mento della Rete delle associazioni          re al problema; la mancanza di infor-
operanti sul territorio, alfabetizzazione    mazioni dettagliate da utilizzare nelle
sanitaria con sessioni di prevenzione        advocacy a livello locale e nazionale,
della salute.                                da realizzare con network concreti, e
A partire da marzo e per tutta la durata     un approccio globale, non limitato a
delle c.d. “fase 1” e “fase 2” nazionali     una singola disciplina (es. assistenza
in risposta all’emergenza COVID-19, il       sanitaria di base, sindacati).
progetto è entrato in convenzione con
l’Autorità Sanitaria Regionale attraverso    In considerazione delle riflessioni effet-
AReSS Puglia.5 Considerata l’emer-           tuate e le cicliche analisi del contesto e
genza sanitaria, sono state dunque           dei bisogni che emergono, si è ritenu-
poste in essere attività ad hoc per la       to necessario sviluppare un progetto in
prevenzione e screening sanitario per        cui lavoratori migranti venissero coin-

                                                                                                                                       11
“invertire
     1.4                                                                                          la logica secondo
                                                                                                   cui popolazioni
     IL COMMUNITY                                                                                  in condizioni di
                                                                                                     vulnerabilità,
     BASED ADVOCACY                                                                               debbano affidare
     PROJECT                                                                                        ad altri le loro
                                                                                                    prospettive di
                                                                                                    cambiamento”

     Il progetto di advocacy dal basso, og-       fine di supportarle nella realizzazione
     getto del presente report, ha dunque         di azioni di advocacy dal basso, attra-
     preso avvio a fine gennaio 2020 sulle        verso sessioni formative sui metodi e
     spalle del progetto medico socio-sani-       gli strumenti della ricerca partecipata,
     tario di INTERSOS.                           invertendo in questo modo la logica
                                                  secondo cui le popolazioni in condizio-
     L’idea progettuale sviluppata dal par-       ni di vulnerabilità, debbano affidare ad
     tenariato con l’Associazione Studi           altri l’elaborazione e la presentazione
     Giuridici per l’Immigrazione (ASGI), è       delle proprie istanze, dei bisogni emer-
     nata per promuovere il miglioramento         genti e delle prospettive di cambia-
     delle condizioni di vita e lavorative dei    mento della propria condizione.                mente qualche difficoltà, soprattutto in
     lavoratori e delle lavoratrici che lavora-                                                  considerazione del fatto che il progetto
     no e vivono nella provincia di Foggia e      Al fine di tentare di invertire tale logica,   vede alla base un principio di parteci-
     offrire alla comunità di riferimento una     si è indagato su più livelli:                  pazione continua, ma hanno anche
     diversa prospettiva rispetto alle moda-                                                     portato nuovi stimoli e spunti di rifles-
     lità di richiesta ed attuazione del cam-     Quello relazionale, relativo tanto al vis-     sione da cui partire.
     biamento.                                    suto quotidiano nell’insediamento e
                                                  alle reti di relazioni che in esso si strut-   In ogni caso, è stata perseguita per
     Nello specifico, si è voluto promuo-         turano, quanto ai contatti con il territo-     tutte le azioni di progetto, tale rappor-
     vere la riappropriazione da parte della      rio circostante;                               to circolare:
     comunità dei propri spazi e metodi di
     auto-espressione e della propria voce        Quello dell’inclusione sociale e abitati-      • Riflessione di gruppo sulle proble-
     come strumento efficace di autode-           va, in termini di partecipazione alla vita     matiche emerse maggiormente rap-
     terminazione, al fine di mettere in atto     comunitaria, accesso a servizi e condi-        presentative per le persone beneficia-
     azioni di advocacy congiunte, rivolte        visione di spazi e attività;                   rie dirette ed indirette del progetto;
     alle autorità competenti sul territorio, e
     aumentare il livello di consapevolezza       Quello dello status giuridico, da cui          • Raccolta dei dati, a seguito di work-
     delle istituzioni circa le condizioni di     dipende innanzitutto il riconoscimen-          shop specifici sugli strumenti;
     vita all’interno degli insediamenti.         to dell’esistenza sul territorio e che,
                                                  conseguentemente, condiziona qual-             • Riflessione condivisa rispetto alle
     Sulla base di tali premesse, INTER-          siasi scelta la persona voglia fare per        possibili azioni di intervento.
     SOS ha elaborato un progetto com-            concretizzare il proprio progetto per-
     munity-based, attuato attraverso le          sonale.                                        Tale modo di operare può aiutare inol-
     modalità della ricerca partecipata.          A causa dell’emergenza sanitaria da            tre nello sviluppare una strategia di
     Nel concreto, si è immaginato il coin-       Coronavirus, il progetto di advocacy           sensibilizzazione della comunità e co-
     volgimento di otto persone dimoranti         ha inevitabilmente subito delle battu-         struire procedure di protezione basate
     presso gli insediamenti informali, al        te d’arresto che hanno creato inizial-         sulla comunità e soluzioni sostenibili.

12
1.5
LO SCOPO DI
QUESTO REPORT

L’obiettivo di questo report è di fornire un quadro generale ed esaustivo del con-
testo generale che ha dato vita al progetto e della metodologia seguita per con-
durre la ricerca nonché di riportare il risultato della ricerca condotta delle otto
antenne coinvolte direttamente nel progetto. Nello specifico il report intende:

• PRESENTARE LE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE,
ANALISI DEI BISOGNI E PRINCIPALI VULNERABILITÀ DELLA
POPOLAZIONE PRESA IN ESAME;

• PRESENTARE LE AZIONI INTRAPRESE A SEGUITO
DELLA RICERCA EFFETTUATA SUL CAMPO INSIEME ALLE 8
ANTENNE;

• PRESENTARE LE CONCLUSIONI, GLI OUTPUTS E I
FEEDBACKS DEL PROGETTO.

                                                                                      13
“...innescare un
      processo virtuoso
        all’interno delle
     comunità in un’ottica
      di autosufficienza
       ed indipendenza”

14
Metodologia : principi alla base del progetto

2.1 CHE COSA VUOL DIRE
    APPROCCIO
    COMMUNITY-BASED?

Il Community-based approach è una strategia di azione che           all’interno di una cornice di valori di base comuni, in cui ven-
parte dalla valorizzazione della comunità in cui si intende av-     ga data priorità al rispetto della vita e dei diritti delle persone,
viare un processo di cambiamento.                                   delle differenze e all’inclusività e partecipazione come chiavi
Implica, pertanto, il coinvolgimento attivo delle persone che       per agevolare un vero percorso di empowerment.
ne fanno parte, il riconoscimento delle loro capacità e risor-
se quali strumenti principali con cui realizzare gli obiettivi di   Nel caso specifico del progetto realizzato da INTERSOS, la
miglioramento delle condizioni di vita della popolazione di         scelta dell’approccio community based è stata ritenuta la
riferimento.                                                        più appropriata sulla base delle seguenti considerazioni di
                                                                    merito:
Dal punto di vista degli operatori, significa mantenere l’equi-
librio fra una presenza costante e supportiva e un atteggia-        1. La realtà degli insediamenti informali è fra quelle più colpite
mento volto a promuovere l’indipendenza e l’autosufficienza         da una deprivazione dei diritti, della marginalità e dell’esclu-
di qualsiasi iniziativa possa nascere, puntando all’impatto         sione delle persone che vi vivono da tutti i processi decisio-
delle azioni sul lungo termine6.                                    nali. Per quanto si tratti senza dubbio di un contesto in cui
                                                                    persistono dimensioni complicate, in cui convivono anche
Ciò presuppone una conoscenza accurata del territorio e del         profili di illegittimità, è d’altro canto riduttivo continuare ad
contesto di riferimento, delle dinamiche politico/sociali che lo    immaginarlo come uno spazio in cui le proposte e le soluzio-
animano e della gestione dei rapporti all’interno della comu-       ni possano arrivare solo dall’esterno;
nità, per esempio in termini etnico-culturali e di genere.
                                                                    2. Sebbene possa essere fuorviante parlare di un’unica
Il Community-based approach, dunque, può innescare un               comunità, considerando la composizione etnico-culturale
processo virtuoso all’interno delle comunità, per interveni-        molto variegata, la conformazione sociale dell’insediamento
re su problematiche già esistenti e prevenirne di nuove, in         di Borgo Mezzanone è senza dubbio molto simile a quella
un’ottica di autosufficienza ed indipendenza rispetto ad in-        di una città, in cui esistono regole non scritte e, chi più chi
terventi esterni. È una modalità di programmazione e azione         meno, si condivide una condizione esistenziale di disagio e
che rende protagoniste le persone direttamente coinvolte,           deprivazione. Questo implica la possibilità di agire a livello
restituendo loro la dignità e la consapevolezza di poter ge-        collettivo, di portare avanti istanze che possano godere di
stire autonomamente le dinamiche interne alla comunità di           un ampio appoggio in quanto espressione di un sentimento
appartenenza.                                                       generalizzato;

Il lavoro congiunto di operatori e comunità si deve muovere         3. Gli interventi esterni, per quanto efficaci nell’immediato,

6.UNHCR, A Community-based Approach in UNHCR Operations, 2008; MSF, Involving Communities.
Guidance document for approaching and cooperating with communities.

                                                                                                                                           15
“un
         intervento                               2.2
        esterno non
        può sempre                                LA RICERCA PARTECI-
          cogliere i
       reali bisogni
                                                  PATA (PARTICIPATORY
       delle persone                              ACTION RESEARCH)
       interessate”

     non possono avere lo stesso impatto          Se il Community-based approach                degli strumenti necessari per ragiona-
     e la stessa lungimiranza di un movi-         rappresenta la cornice entro la quale         re sui fenomeni e restituirne una loro
     mento che nasce dall’interno di una          si è scelto di costruire il progetto, i       rielaborazione;
     comunità e che si autoalimenta della         metodi e gli strumenti utilizzati si rifan-
     sua stessa linfa vitale.                     no al modello della ricerca partecipa-        Il rapporto fra teoria, esperienza e
                                                  ta, o Participatory Action Research           azione, che muta in virtù dell’impor-
     Questo perché un intervento esterno,         (PAR).                                        tanza conferita all’azione, in termini
     per quanto preceduto da uno studio                                                         di impatto concreto della ricerca sulla
     accurato del contesto e da una valu-         Si tratta di una modalità di condurre         condizione delle persone coinvolte;
     tazione minuziosa delle condizioni di        la ricerca che si basa su un rapporto         Il riconoscimento delle dinamiche di
     partenza, non può sempre cogliere i          circolare costante fra la riflessione,        potere che normalmente si instaurano
     reali bisogni delle persone interessate,     la raccolta dei dati e l’azione, intesa       nel rapporto fra gli attori della ricerca e
     che talvolta rimangono inespressi o          come intervento diretto nella e con la        che, invece, in questo modello parte-
     nascosti.                                    popolazione coinvolta7.                       cipativo lasciano spazio ad una condi-
     Difatti, gli stessi abitanti degli inse-                                                   visione dei ruoli e, dunque, del potere
     diamenti coinvolti nel progetto hanno        Ciò implica che, a fronte di un progetto      e della responsabilità, ponendo le basi
     espresso una certa sfiducia nei con-         preliminare che definisce il tema e gli       per un processo reale di advocacy.
     fronti di proposte progettuali volte al      obiettivi dello studio, è necessario sot-
     cambiamento, quando questo cam-              toporre a continua riflessione e “verifi-     A partire da questi punti-chiave, la ri-
     biamento non viene ricercato nelle           ca” i metodi, gli strumenti e le conside-     cerca azione partecipata, nella corni-
     persone direttamente interessate             razioni via via emergenti, valutandone        ce del community-based approach,
     rischiando in questo modo di proporre        l’appropriatezza rispetto agli obiettivi      si è ritenuto potesse essere il modello
     soluzioni inefficaci.                        ed al punto di vista dei partecipanti.        più adatto per sviluppare la ricerca in
                                                  Si tratta, dunque, di un modello di ri-       oggetto, proprio per la sua vocazione
     Proporre il Community-based appro-           cerca collettiva, che coinvolge in tutte      trasformativa e l’attenzione al coinvol-
     ach come modalità di realizzazione           le fasi progettuali ed operative tanto        gimento diretto dei partecipanti.
     del progetto è sembrata la risposta          i ricercatori, quanto le persone a più
     più appropriata alle criticità insite in     livelli coinvolte nel fenomeno che si in-
     un qualsiasi intervento proposto da un       tende approfondire.
     attore esterno e finalizzato al cambia-
     mento.                                       Pertanto, i presupposti teorici da
                                                  cui muove tale modello partecipativo
     Nello specifico, si è ritenuta la modalità   sono fondamentalmente tre:
     più efficace con cui gli abitanti dell’in-                                                 7. Participatory action research. Fran
     sediamento potessero riappropriarsi          Il ruolo della ricerca come fonte di co-      Baum, Colin MacDougall, Danielle
     della propria voce per reclamare i loro      noscenza per tutti coloro che vi pren-        Smith. J Epidemiol Community
     stessi diritti.                              dono parte, attraverso la condivisione        Health 2006;60:854–857.

16
2.3
EMPOWERMENT

Nell’ambito di un Progetto di advocacy,        dei nodi cruciali nel progetto di ad-         è stato complesso ma fondamentale
parlare di potere delle persone significa      vocacy realizzato da INTERSOS e ha            riflettere sulla necessità di ottenere,
parlare della loro capacità di fare scelte     condotto la riflessione su diversi binari.    nella loro nuova veste, fiducia e rico-
consapevoli ed informate e, sulla base                                                       noscimento da parte della comunità,
di ciò, agire nella libertà del proprio        1. È stato inevitabile partire dall’ana-      nell’ottica di immaginare insieme azio-
pensiero.                                      lisi dei rapporti di potere interni all’in-   ni trasformative e durature.
Dunque, l’empowerment non è qual-              sediamento e delle conseguenze di
cosa che può essere “concesso” a               essi sulla vita degli abitanti: le forme di   4. In tal senso, si è cercato di favori-
qualcuno, ma è il processo attraverso          leadership, i meccanismi di scelta dei        re quanto più possibile l’autonomia
il quale i componenti della comunità           leader e di condivisione delle decisio-       di riflessione e azione delle antenne,
possono analizzare la loro situazione,         ni, le modalità di gestione dell’“ordine      rispetto alle advocacy officers, sot-
valorizzare le conoscenze e le risorse         pubblico” e della sicurezza, la rappre-       tolineando il valore insostituibile della
in loro possesso, rafforzare la capacità       sentanza con le istituzioni e, in gene-       loro esperienza e, dunque, della loro
di reclamare i loro diritti e agire per rag-   rale, all’esterno.                            capacità di comprendere le dinamiche
giungere i propri obiettivi.                                                                 interne all’insediamento.
Si tratta di un percorso che va verso          2. Da ciò, si è avanzata l’ipotesi che,
il cambiamento e che necessita di              per avviare un reale processo di cam-         Uno degli obiettivi del progetto, d’al-
riconoscimento dall’esterno, ma in-            biamento, fosse necessario prendere           tronde, era riuscire a superare l’imma-
nanzitutto di coesione all’interno della       in considerazione il potere della cono-       gine dell’operatore umanitario come
comunità stessa, rispetto agli obiettivi       scenza e della consapevolezza, come           intermediario indispensabile fra la co-
che ci si propone di raggiungere.              strumenti per assicurarsi la libertà da       munità ed il cambiamento, puntando
Questa idea di potere non sempre               qualsiasi tentativo di sopraffazione o        invece sulle risorse già in essa presenti
coincide con quella su cui si basano i         abuso.                                        ed arricchendole di strumenti utili a ren-
rapporti sociali all’interno delle comu-                                                     dere le azioni il più efficaci e durature
nità: spesso, il potere è associato alla       3. Rispetto al ruolo delle otto antenne,      possibile.
forza, all’influenza che alcuni individui
o gruppi riescono ad esercitare su altri,
alla capacità di imporre decisioni che
valgono per tutta la comunità.
Ciò rende necessario lavorare sull’im-                          “...la conoscenza
maginario collettivo, cercare di com-
prendere quali forme di potere pos-
                                                            e la consapevolezza(...)
sano risultare nocive per le persone                     come strumenti per assicurarsi
interessate e quali, invece, possano
tracciare il percorso verso la realizza-
                                                                     la libertà”
zione di obiettivi comuni.
Quello dell’empowerment è stato uno

                                                                                                                                          17
2.4
     I PRINCIPI
     BASE DEL
     PROGETTO

     I principi posti alla base del progetto e, dunque, di
     qualsiasi attività o azione intraprese, si basano sull’i-
     dea del rispetto dei diritti, delle differenze e della sto-
     ria individuale di qualsiasi persona coinvolta.

     Nella pratica, soprattutto nella prima fase esplorativa
     del progetto, ma anche in quelle successive di im-
     plementazione, ciò ha significato tenere conto della
     molteplicità di vissuti, situazioni e contesti potenzial-
     mente raggiungibili e, di conseguenza, dei comporta-
     menti da tenere per garantirne la tutela.

     Si è cercato, quanto più possibile, di riproporre la di-
     versità etnico-culturale dell’insediamento all’interno
     del gruppo di lavoro, sebbene sia stato impossibile
     garantire la rappresentatività di tutti i gruppi etnici
     presenti.
     Allo stesso modo ci si è comportati relativamente
     alla rappresentanza di genere, riuscendo ad avere
     una componente femminile nell’équipe, sebbene in
     minoranza.

     Tale dato, tuttavia, rispecchia la realtà della condi-
     zione femminile all’interno dell’insediamento, tanto in
     termini di presenza quantitativa delle donne rispetto
     agli uomini, quanto per il ruolo che esse rivestono e
     che le pone spesso in un atteggiamento passivo e
     difensivo.

                “...tenere conto
              della molteplicità
             di vissuti, situazioni
                  e contesti...”

18
2.5
L’ADVOCACY
COME MOTORE
DI UN CAMBIA-
MENTO
Con il termine Advocacy si indica il processo con cui
una persona o un gruppo di persone cercano di dare
appoggio ad una politica sociale per apportare dei
cambiamenti e spingere affinché i decisori politici si
esprimano in una direzione piuttosto che un’altra.

Parlare di advocacy ma dal basso ha l’obiettivo di
far sì che la spinta del cambiamento che si vuole ot-
tenere arrivi da chi vive il problema sul quale si sta
ponendo l’accento e lo affronta giornalmente in pri-
ma persona.

L’idea è dunque quella di arrivare ad influenzare le
politiche e le istituzioni che hanno effettivamente il
potere di portare un cambiamento.

Un’azione di advocacy può essere considerata il
risultato dell’apporto di più voci, che muovendosi
insieme verso la difesa delle stesse istanze, hanno
un’unica direzione.

In base a questo principio è stata condotta tutta l’at-
tività di ricerca presentata in questo report:
raccogliere i dati relativi alle problematiche espres-
se dalla maggior parte delle persone interessate, af-
finché si facciano esse stesse promotrici dei cambia-
menti da adottare.

     “L’advocacy dal basso
       fa sì che la spinta
   del cambiamento arrivi
    da chi vive il problema
  e lo affronta giornalmente
       in prima persona”

                                                          19
20
Il progetto Community based advocacy
in Capitanata : implementazione

3.1 OBIETTIVI GENERICI
    E SPECIFICI

Come già accennato nella parte introduttiva, il progetto             ponenti estranei al contesto. E’ stato importante acquisire
Community based advocacy è nato con l’obiettivo di                   questi elementi di conoscenza preliminare, per poter con-
promuovere un miglioramento delle condizioni di vita de-             durre l’osservazione in modo più consapevole e rispettoso.
gli abitanti degli insediamenti informali, attraverso il coin-
volgimento diretto della comunità nella progettazione ed             2 - Selezione dell’equipe: elaborazione dei criteri per la
implementazione di azioni di advocacy, in risposta alle              selezione dei partecipanti e l’istituzione dell’equipe. A segui-
istanze ritenute più urgenti.                                        to organizzazione realizzazione di workshop di formazione
Nello specifico, questo obiettivo si è tradotto nella realizza-      tecnica sugli strumenti della ricerca partecipata e workshop
zione di una ricerca partecipata all’interno dell’ex Pista di        di formazione socio-legale a cura di ASGI.
Borgo Mezzanone, condotta da un’équipe costituita da otto
abitanti dell’insediamento, che hanno assunto il ruolo di an-        3 - Elaborazione partecipata degli strumenti da poter
tenne, ossia di recettori delle istanze di tutta la comunità. Tali   utilizzare per la raccolta dati sulle tematiche eviden-
istanze hanno costituito la base da cui partire per avviare          ziate dall’equipe di ricerca.
una riflessione sui cambiamenti da attuare, sugli strumenti
più efficaci per mettere in pratica il cambiamento e su quali
attori coinvolgere per realizzarlo.
Per il raggiungimento di tale obiettivo, le fasi del progetto
sono state le seguenti:

1 - Analisi del contesto: Conoscenza del territorio e della
comunità e avvio dei primi colloqui informali conoscitivi con
le ragazze e i ragazzi che vivono negli insediamenti e con
l’ausilio dei mediatori linguistici interculturali INTERSOS e
della ricercatrice - Sociologa dell’Università di Bari.
L’insediamento di Borgo Mezzanone ha subito notevoli cam-
biamenti nel corso degli anni, espandendosi a ritmi velocis-
simi per accogliere i numeri sempre crescenti di lavoratori
stagionali. Questo processo di espansione ha portato alla
creazione di una struttura sociale organizzata, dal punto di
vista relazionale, gerarchico ed economico, con le sue regole
interne ed i suoi processi di inclusione ed esclusione di com-

                                                                                                                                        21
3.2                                                                       3.3
     PRIMA FASE                                                                INDIVIDUAZIONE
     DEL PROGETTO:                                                             DEI POSSIBILI
     ANALISI DEL                                                               CANDIDATI
     CONTESTO
     Il primo step nella realizzazione di un community-based ap-             Una volta stabilito il primo contatto con la comunità, il
     proach è l’analisi del contesto (situation analysis), che con-          secondo passaggio è stato l’individuazione delle otto
     siste in una fase di osservazione dell’ambiente nel quale si            antenne da coinvolgere nel progetto.
     intende intervenire, della sua conformazione, delle dinamiche           Si specifica sin da ora che, per la scelta dei possibi-
     interne e degli equilibri sui quali si reggono le relazioni fra le      li candidati, non è stato possibile attuare una forma di
     persone.                                                                campionamento rappresentativo della popolazione di
                                                                             riferimento.
     Nell’ambito dell’ advocacy project la situation analysis ha
     occupato i primi mesi di attività - da fine giugno a inizio set-        Ciò significa che, per quanto si sia cercato di rispettare il
     tembre - ed è stata funzionale all’ingresso sul campo della             più possibile la varietà etnico/culturale della popolazio-
     ricercatrice e all’individuazione delle otto antenne e necessa-         ne, non se ne è potuta riprodurre in scala la distribuzio-
     ria per permettere una reciproca conoscenza e la creazione              ne, sia per la difficoltà di ottenere un censimento preci-
     di un essenziale rapporto di fiducia.                                   so, sia per la necessità di tenere conto di altre variabili in
     In questo lavoro di conoscenza e graduale riconoscimento,               base alle quali scegliere le persone da coinvolgere.
     è stato fondamentale il coinvolgimento degli operatori e dei
     mediatori INTERSOS, nel ruolo di gatekeeper.                            Proprio in quest’ottica, si è optato per un campionamen-
                                                                             to a scelta ragionata8, seguendo i criteri generali della
     Nello specifico i mediatori INTERSOS sono stati fondamen-               varietà etnico/culturale e di genere, e quelli specifici del
     tali per l’ingresso vero e proprio negli insediamenti informali,        ruolo richiesto alle antenne.
     che necessita dell’accompagnamento di persone esperte e
     già riconosciute dalla comunità di riferimento , come garanti           Dal punto di vista del profilo professionale, le cosiddet-
     per la ricercatrice agli occhi degli abitanti. Infatti, la costruzio-   te antenne sono state concepite come figure coinvol-
     ne di relazioni può richiedere molto tempo in questi contesti,          te nella ricerca dalla progettazione, alla realizzazione e
     perché minata dalla sfiducia accumulata nel tempo e dalla               diffusione dei risultati, accompagnati da monitoraggio e
     paura di poter subire ulteriori delusioni.                              confronto costanti con l’équipe di riferimento.
     Grazie a questo primo passaggio è stato anche possibile
     individuare figure intermedie cioè testimoni privilegiati, con          Data la responsabilità connessa alla complessità del la-
     un’esperienza rilevante all’interno degli insediamenti, ma che          voro, sono stati individuati alcuni criteri per la selezione
     non potessero essere inclusi nel progetto come antenne in               dei partecipanti, valutati attraverso colloqui conoscitivi,
     quanto privi degli altri requisiti richiesti.                           ovvero:
                                                                             • Possesso di una buona conoscenza della lingua
     Il secondo step di questa fase preliminare è stato l’approfon-          italiana;
     dimento della conoscenza di persone individuate come pos-               • Condizione di soggiorno regolare (necessaria per la
     sibili componenti dell’équipe di ricerca, attraverso interviste         stipula del contratto di lavoro);
     informali che mirassero a verificare l’attitudine delle persone         • Assenza di particolari situazioni di vulnerabilità me-
     incontrate a farsi portavoce delle istanze e dei desideri di            diche e/o personali che potessero influire e/o compro-
     tutta la comunità di riferimento.                                       mettere le attività da svolgere nell’ambito del progetto;

22
• Buona conoscenza degli insediamenti, dell’organizzazio-          zione degli insediamenti;
ne e delle dinamiche su cui si basa la convivenza al loro
interno;                                                           • Presenza di almeno due partecipanti donne;.
                                                                   Al netto dell’imprescindibilità di alcuni dei criteri sopracitati, si è
• Consapevolezza delle condizioni socio-politiche dell’am-         cercato di mantenere un atteggiamento flessibile e di ascolto,
biente in cui vivono, conoscenza della situazione politica         soprattutto al fine di cogliere attitudini e capacità funzionali alla
italiana e delle maggiori criticità nell’ambito immigrazione;      realizzazione del progetto. Inoltre, un’eccessiva rigidità avrebbe
• Interesse rispetto alle questioni politiche e ai movimenti       reso questa fase di ricerca e conoscenza ancora più comples-
ad essi connessi;                                                  sa, considerando le criticità emerse in corso di svolgimento.
                                                                   Una volta stabiliti i criteri di selezione, si sono sviluppati gli stru-
• Totale estraneità da attività di traffico e/o sfruttamento;      menti di somministrazione per la raccolta delle prime informa-
                                                                   zioni essenziali nella ricerca delle persone da inserire nel gruppo
• Possesso di buone capacità di community mobilization;            di ricerca.
                                                                   Per cercare di avere un campione il più ampio possibile rispetto
• Capacità di farsi portavoce delle istanze comuni, di             al numero di persone dimoranti presso l’insediamento, in con-
guadagnarsi la fiducia ed il rispetto degli altri e di non farsi   siderazione anche delle difficoltà dovute dal coronavirus, ed in
influenzare da dinamiche interne all’insediamento;                 considerazione del fatto che il progetto stesso ha previsto la
                                                                   possibilità di cambiare strumenti di raccolta dati a seconda di
• Appartenenza a gruppi etnico/religiosi eterogenei, per           quello più funzionale rispetto alle dinamiche del luogo, sono sta-
garantire il più possibile una rappresentanza della popola-        te utilizzati sia i questionari che le interviste.

Moschea centrale nell’insediamento dell’ex Pista di Borgo Mezzanone

8. Nel campionamento a scelta ragionata, le unità campionarie si ottengono non in base a criteri di casualità, ma su
una selezione soggettivamente impostata.
La scelta del campione si fonda sul giudizio del ricercatore, il quale conosce il fenomeno e con criteri più o meno
personali cerca di estrarre un campione della popolazione.                                                                                    23
FASCE D’ETÀ

                                           14
                    Tot.46
                                                           11
                                       9

                         5
             4
                                                                      2       1

            18-21      22-25               26-30         31-40            41-50

          Maschi                 Femmine

     3.3.1 QUESTIONARIO
     Il primo passo è stato costituito dalla somministrazione di un questionario molto
     semplice per raccogliere informazioni basilari. Si tratta di un questionario ana-
     grafico che ha registrato la provenienza dei partecipanti, l’età e la situazione
     giuridica dei possibili candidati, poiché al fine di poter stipulare un contratto con
     questi era fondamentale il possesso di un PDS.

     In ultimo luogo è stato essenziale indagare sulla permanenza dei possibili candi-
     dati in Italia con particolare attenzione alla permanenza nell’insediamento.

     Il questionario è stato somministrato a n. 46 persone, di cui si fornisce una
     descrizione attraverso grafici riassuntivi delle informazioni rilevate.

     Come possiamo notare dal grafico, viene confermato il trend per cui le fasce d’età
     più rappresentative sono quelle fra i 22 e i 40 anni.

     Infatti, sono state incontrate:

     n. 4 persone nella fascia d’età 18-21 anni, n. 5 persone in quella 22-25 anni,
     n. 23 persone in quella 26-30 anni, n.11persone in quella 31-40 anni e n. 3 in
     quella 41-50 anni.

24
NAZIONALITÀ

               NIGERIA                     16 PERSONE DI CUI 11 DONNE

               SENEGAL                                         13 PERSONE

               GAMBIA                                          6 PERSONE

               GHANA                                           3 PERSONE

               GUINEA BISSAU                                   1 PERSONA

               CAMERUN
                                                               1 PERSONA
               COSTA D’AVORIO

               GUINEA CONAKRY
                                                               1 PERSONA
               NIGER

               SOMALIA
                                                               1 PERSONA
               PAKISTAN

Per quanto riguarda le nazionalità, viene confermato il dato di Nigeria, Senegal,
Gambia e Ghana come i paesi maggiormente rappresentati. Dal grafico si può
notare come la totalità delle donne coinvolte in questa prima fase fosse
di nazionalità nigeriana.

Nello specifico, sono state registrate n. 16 persone della Nigeria, n. 13 del Sene-
gal, n. 6 dal Gambia, n. 3 dal Ghana, n. 1 dalla Guinea Bissau, n. 1 dal Camerun,
n. 1 dalla Guinea Conakry, n. 1 dal Niger, n.1 dalla Costa d’Avorio, n. 1 dal Paki-
stan, n. 1 dalla Somalia.

       43%                                       DOCUMENTI
     CON                                         Rispetto alla situazione giuridi-
  DOCUMENTI
    VALIDI             57%                       ca, il 57% delle persone coin-
                     SENZA                       volte non era in possesso di
                   DOCUMENTI                     documenti validi.
                     VALIDI

                                                                                      25
FASCE D’ETÀ

                    Tot.20
                                                             7

                5                          5

                                      1                                       1 1

               22-25                  26-30               31-40               41-50

          Maschi                Femmine

     3.3.2 INTERVISTA
     Successivamente, sono state individuate n. 20 persone alle quali si è propos-
     to di svolgere delle interviste individuali, per garantire una conoscenza più
     approfondita e comprendere l’eventuale interesse a prendere parte al progetto.

     Nello specifico, le interviste avevano lo scopo di indagare sia la sfera personale sia
     la conoscenza della comunità e del territorio e sono state molto utili per studiare
     la popolazione più a fondo e capire meglio quali fossero le qualità necessarie per
     una scelta delle antenne il più possibile adeguata.

     Di seguito una breve descrizione delle caratteristiche socio-anagrafiche delle 20
     persone intervistate.

     Rispetto alle fasce d’età, sono state intervistate n. 5 persone nella fascia 22-25
     anni, n. 6 persone in quella 26-30 anni, n. 7 persone in quella 31-40 anni, n. 2
     persone in quella 41-50 anni.

26
NAZIONALITÀ

                                                                                 b.

                                                   a.

        g.               f.              e.                               c.

        h.               i.
                                                                                           b.
                                                   d.

Rispetto alle nazionalità, sono state intervistate n. 6 persone del Senegal (a), n.
4 del Gambia (b), n. 3 della Nigeria (c), n. 2 del Somalia (d), n. 1 del Camerun
(e), del Ghana (f), della Guinea Conakry(g), del Niger (h) e della Sudan (i).

DOCUMENTI

La situazione giuridica degli intervistati vede:

  9          PRIVE DI DOCUMENTI VALIDI

             PERMESSO DI SOGGIORNO
  1          per ASILO POLITICO

             PERMESSI di SOGGIORNO
  6          per PROTEZIONE

             PDS per
  3          LAVORO

             PERMESSO DI SOGGIORNO
  1          per SOGGIORNANTE DI LUNGO PERIODO

                                                                                      27
Di seguito la per-       PERMANENZA          N°
                              NELL’INSEDIAMENTO   INTERVISTATI
     manenza in Italia e
     nell’insediamento
     dei 20 intervistati.     11ANNO
                                 ANNO              8

                              1 ANNO E MEZZO       2

                              2 ANNI               5
     Foto di Bruno Pitzalis

                              3 ANNI               1

                              4 ANNI               3

                              5 ANNI               1

                              6 ANNI               2

                              11 ANNI              1

                              TOTALE
                                                   23
                              COMPLESSIVO

28
PERMANENZA       N°             Di queste 66, per
IN ITALIA        INTERVISTATI
                                23 si è indagata
                                anche la con-
21ANNI
   ANNO           1             dizione abitativa
                                e il periodo
3 ANNI            3             di permanenza
                                in Italia.
3 ANNI E MEZZO    1
                                        Foto di Bruno Pitzalis

4 ANNI            4

5 ANNI            3

6 ANNI            4

9 ANNI            1

10 ANNI           2

11 ANNI           1

12 ANNI           2

16 ANNI           1

TOTALE
                  23
COMPLESSIVO

                                                                 29
CONCLUSIONE                                                         “Costruire una partnership
                                                                         inclusiva permette
     DELLA PRIMA FASE                                                    il radicarsi di un
     DI SELEZIONE                                                        metodo di cambiamento.”

     Questa prima fase del progetto è stata interessante e com-          un ambiente partecipativo e accogliente.
     plessa al tempo stesso, poiché ha mostrato simultanea-
     mente i punti di forza e le criticità del progetto in corso:        Alla luce delle criticità emerse in questa fase, è stato im-
                                                                         portante considerare che costruire un rapporto di fiducia
     I colloqui conoscitivi hanno permesso di cogliere il livello        e una partnership inclusiva con la comunità di interesse
     diffuso di insoddisfazione e voglia di cambiamento, rispet-         richiede molto tempo e risorse. Un approccio community
     to alle condizioni di vita nell’insediamento. Inoltre, è stato il   based, per la sua stessa natura, può essere spesso per-
     primo momento di condivisione partecipata dell’idea pro-            cepito come un dispendio eccessivo di tempo, poiché non
     gettuale, con la raccolta di feedback rispetto ad obiettivi,        sempre ha un impatto rapido e visibile sulla comunità in-
     strumenti e possibile impatto della ricerca e delle azioni          teressata.
     sulla popolazione.
                                                                         Tuttavia, si tratta di un investimento che permette il radi-
     Le criticità emerse sono state innanzitutto la difficoltà di        carsi di un metodo, di un procedimento riproducibile in
     superare la naturale diffidenza rispetto a proposte proget-         situazioni diverse, ma con lo stesso fine del cambiamento.
     tuali provenienti dall’esterno, causata da esperienze nega-         In tal modo, invece di soluzioni rapide, ma non basate su
     tive pregresse che hanno lasciato un segno negativo nelle           una riflessione realmente maturata e condivisa, si possono
     persone coinvolte; inoltre, l’impegno richiesto e la collabo-       costruire risposte sostenibili e più durature nel tempo, per-
     razione con INTERSOS hanno sollevato talvolta dubbi rel-            ché portate avanti dalla stessa comunità con mezzi ormai
     ativi alla propria posizione all’interno dell’insediamento, ad      acquisiti.
     una possibile compromissione del loro ruolo e della fiducia
     riposta in loro dagli altri abitanti.                               Ciò non toglie l’obbligo, da parte di chi propone il proget-
                                                                         to, di considerare la condizione di vulnerabilità e stress
     I colloqui conoscitivi sono serviti anche, ove possibile,           delle persone coinvolte, che può comportare una maggio-
     a chiarire tali dubbi e a favorire la condivisione di nuove         re flessibilità nella gestione della partecipazione, dei tempi
     proposte e prospettive, al fine di impostare sin da subito          e delle risorse da mettere in campo.

30
31
“Persone
     3.4                                                                         senza documenti,
                                                                                 le cui vite restano
     FORMAZIONE                                                                        bloccate
     EQUIPE                                                                         in una morsa
                                                                                   di invisibilità”

     Delle 66 persone ne sono state individuate n. 10 che               to all’assenza totale delle istituzioni e alla sensazione di
     mostravano di possedere i requisiti richiesti per il ruolo di      immobilità e sfiducia in un cambiamento che provenga
     antenne. A queste, è stato somministrato un ulteriore ques-        dall’esterno.
     tionario, che oltre a recuperare le informazioni anagrafiche       Tale sensazione ha rafforzato l’ispirazione partecipativa
     di base, mirava a ricostruire, seppur brevemente, il percor-       del progetto, poiché non viene richiesto solo un interven-
     so di accoglienza in Italia, eventuali problemi riscontrati        to immediato su problemi imminenti, ma il riconoscimento
     nelle procedure relative ai documenti e proposte o rifles-         dell’esistenza di una comunità, con i suoi bisogni, le sue
     sioni sull’idea progettuale proposta.                              proposte e la sua capacità di mobilitarsi per difendere le
                                                                        proprie istanze.
     Il maggiore discrimine nella scelta dei partecipanti è stato
     il possesso di documenti in corso di validità, il che ha por-      Rispetto alle modalità con cui condurre il progetto, ciò che è
     tato all’esclusione automatica di molti dalla rosa dei poten-      emerso è stato il bisogno di condividere esperienze comuni
     ziali candidati, sebbene in più di un caso ci fosse una forte      attraverso il dialogo, possibilmente anche un confronto a
     motivazione a partecipare.                                         più voci, attraverso il quale individuare possibili strategie di
                                                                        azione e di soluzione delle problematiche evidenziate
     La permanenza nell’insediamento e, di conseguenza,                 Sono stati evidenziati diversi possibili temi su cui discutere,
     l’esperienza maturata in esso, è stato un importante ele-          ma è emerso fra tutti all’unanimità quello dei documen-
     mento di valutazione, ma non un discrimine troppo rigido.          ti, come fonte principale di in/sicurezza per gli abitanti
                                                                        dell’insediamento; è stata evidenziata la forte incidenza di
     L’aspetto da tenere in considerazione è stato soprattutto          persone senza documenti, o con documenti scaduti e pro-
     il livello di consapevolezza del contesto di riferimento,          cedimenti aperti da anni, le cui vite restano bloccate in una
     in termini di problematiche, di equilibri interni e di possibili   morsa di invisibilità.
     azioni da intraprendere; non sempre il livello di tale com-
     petenza è direttamente proporzionale al tempo trascorso            In effetti, il problema dei documenti è stato un punto di
     all’interno di un determinato contesto, è importante l’atte-       partenza molto importante su cui raccogliere opinioni ed
     ggiamento con cui la persona decide di vivere e osservare          esperienze degli abitanti dell’insediamento, ma, come ver-
     determinate dinamiche e quale ruolo sceglie di assumere            rà argomentato nei paragrafi successivi, ha poi aperto altre
     rispetto ad esse, attivo o passivo.                                strade nella riflessione sulla negazione di altri diritti sociali
                                                                        fondamentali.
     Dai colloqui conoscitivi con i candidati e le candidate al
     ruolo di antenne sono emerse le prime riflessioni relative         A seguito di questo processo di selezione, durato circa due
     al progetto proposto, in termini di possibile impatto sulla        mesi, si è arrivati alla costituzione dell’équipe di lavoro. Le
     popolazione e di strumenti con cui realizzarlo.                    persone scelte come antenne hanno mostrato tutte una
                                                                        forte motivazione alla partecipazione attiva, alla mobili-
     L’idea progettuale ha riscosso interesse nelle persone in-         tazione della comunità per la denuncia ed il cambiamento,
     tervistate, come possibile risposta all’insoddisfazione che        ponendosi come possibili figure di riferimento per gli abi-
     da tempo affligge la popolazione dell’insediamento, rispet-        tanti dell’insediamento.

32
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