Donne militari: l'esperienza del "Team Delta" in Libano

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Donne militari: l'esperienza del "Team Delta" in Libano
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            Donne militari: l’esperienza
            del “Team Delta” in Libano

                                                                              Ten. Lucia Locatelli
                                                                     186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”

     D
                onne militari, paracadutiste, operative in mis-   chi opera militarmente nell’area.
                sione e impegnate insieme ai colleghi uomini          È da iniziative come questa che si incrementa inol-
                a garantire in Libano, dallo scorso agosto, il    tre la conoscenza tra i popoli, particolarmente impor-
     rispetto della Risoluzione ONU 1701. Ma anche don-           tante nei contesti in cui l’Esercito Italiano è chiamato
     ne che parlano con donne, che sanno costruire rapporti       a collaborare per la costruzione della pace.
     utili al Contingente con un universo femminile che,              In questo articolo ho cercato di spiegare la nostra
     specialmente nei paesi arabi, non si svela apertamente e     esperienza, il valore di questa attività.
     fa fatica ad emergere. Da questa consapevolezza è nata
     l’attività del Team Delta, un nucleo operativo compo-        Nella Terra dei cedri
     sto da sole donne creato all’interno delle forze italiane       Ma’raka è un villaggio che si estende su una collina
     dislocate nel Sud del Libano, a Ma’raka. Questo Team         piuttosto elevata del sud del Libano, a circa 15 km
     ha creato legami e occasioni di scambio con le donne         dalla città di Tiro.
     del luogo da cui sono scaturite informazioni, storie e          Di fronte ad esso, su una distesa brulla circondata
     percezioni sul vissuto locale altrimenti inaccessibili a     da bassi ulivi, si è insediato uno degli accampamenti

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Donne militari: l'esperienza del "Team Delta" in Libano
Donne militari: L’esperienza del “Team Delta” in Libano

del contingente italiano, denominato “Vanzan” in ono-           nel controllo dell’area di operazioni assegnata, allo sco-
re del lagunare caduto in Iraq lo scorso anno. È qui che        po di prevenire il risorgere di ostilità e creare le condi-
ha sede ITALBATT1, una delle “Task Force” che ope-              zioni per un cessate il fuoco duraturo.
rano sotto l’egida dell’ONU nell’operazione UNIFIL.                 La fase operativa della missione si è realizzata essen-
    Nelle giornate particolarmente terse, normalmente           zialmente attraverso attività di controllo del territorio,
battute da un vento sferzante, da queste postazioni è pos-      ricognizione e sorveglianza, in un’area a quasi totale
sibile ammirare un vasto panorama, fino alla costa, dove        componente musulmana sciita, caratterizzata dall’in-
svettano gli alti palazzi moderni della storica Tiro. Dietro    certezza politica e dal costante rischio di azioni armate
di loro, non visibili, ci sono infatti le vestigia mute di      di una delle innumerevoli componenti delle fazioni che
quella che fu una delle più importanti città mercantili del     costituiscono l’universo politico libanese. Scopo prin-
Mediterraneo fenicio, greco e poi romano. I resti di quei       cipale di ogni attività, come già accennato, è di fornire
monumenti, di quelle tracce di sofisticata civiltà sembra-      supporto e assistenza costanti all’esercito libanese, me-
no manifestare la loro presenza fin qui: nell’aria aleggia la   glio conosciuto come “LAF” (Lebanon Army Force).
testimonianza di una terra profondamente imbevuta di
cultura. Una terra che non ostenta, semmai nasconde, le         La Cooperazione Civile Militare
sue ricchezze morali e spirituali, che devono essere svela-         Quale senso avrebbe una missione così configurata
te dolcemente. È quasi come entrare in un luogo sacro e         se non esistesse e non si ricercasse continuamente un
buio, lasciando che gli occhi si abituino all’oscurità con      contatto diretto e costante con la popolazione locale?
pazienza, prima di intravedere i meravigliosi colori che si         È all’attività di Cooperazione Civile-Militare (CI-
svelano al suo interno.                                         MIC), infatti, che viene affidato un ruolo cardine nella
    Il 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” di Siena         missione, in quanto fornisce quella fondamentale cor-
ha operato in questi luoghi, a Ma’raka, nel periodo dal         nice in cui si muovono quasi tutte le attività operative.
12 aprile al 9 ottobre 2007, svolgendo la propria atti-             Attività che si concretizzano essenzialmente nella
vità nell’ambito di quella che in Italia è indicata come        quotidiana assistenza sanitaria nei villaggi più disagiati,
“Operazione Leonte”: tale missione è nata a seguito             in progetti di ammodernamento e ristrutturazione di
della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU           strade, di potabilizzazione delle acque e illuminazio-
n°1701 del 14 agosto 2006 - con la quale si stabilisce          ne di villaggi pesantemente colpiti dagli scontri della
una piena cessazione delle ostilità sia da parte di ele-        scorsa estate, nella realizzazione di pozzi ed infrastrut-
menti armati del Sud del Libano che da parte di Israe-          ture pubbliche quali ambulatori sanitari, scuole, spazi
le - riconfigurando con nuovi compiti la già esistente          ricreativi per i bambini. E ancora, incontri nelle scuole
missione ONU denominata UNIFIL (United Nation                   per svolgere la preziosa attività di “mine risk education”,
Interim Force In Lebanon).                                      finalizzata a sensibilizzare i ragazzi sui pericoli prove-
    Il Reggimento, rinforzato da componenti del Ge-             nienti dagli ordigni inesplosi, spesso bombe-giocattolo
nio, delle Trasmissioni e dei Carabinieri, e ridenomina-        disseminate nella campagna appena fuori la casa.
to ITALBATT1, ha impiegato circa 600 tra uomini e                   Si tratta, in sostanza, di attività preparate e svolte in
donne con il compito di supportare l’esercito libanese          stretto coordinamento con le principali autorità politi-
    A sinistra, l’incontro con le associazioni
 femminili. Sotto, alcune donne libanesi di
                                    Wadi Jilu

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     co-religiose locali, vale a dire con i sindaci delle munici-   della comune appartenenza ad una mitica “civiltà me-
     palità (nell’AOR sono oltre 112) e quelli che in Libano,       diterranea”, si sottolineano le caratteristiche comuni tra
     come in altri Paesi del Medio Oriente, sono chiamati           italiani e libanesi, si ricorda con entusiasmo la vittoria
     “Mukthar”, gli ufficiali di stato civile delle varie mu-       dell’Italia ai campionati del mondo di calcio.
     nicipalità. Con il loro consiglio e consenso, i progetti           I sorrisi, le battute, i complimenti reciproci, fanno in
     vengono via via adeguati e ampliati, in funzione delle         modo che le parole, gli argomenti si avvicinino sponta-
     varie esigenze delle diverse zone.                             neamente alla situazione attuale nel Sud del Libano. Si
         Anche le modalità di controllo del territorio sono         sottolineano le attività del contingente italiano, i rap-
     adattate alla particolare situazione operativa. Una delle      porti con le LAF, le attitudini positive della popolazione,
     pedine fondamentali di questa attività, oltre ai punti         si stimola l’espressione delle loro aspettative, delle loro
     di osservazione e controllo e alle pattuglie motorizza-        esigenze. E così si arriva spontaneamente al nocciolo del
     te, è quella che tecnicamente viene definita la “contact       problema. E poi potrebbe anche scaturire uno sviluppo
     patrol”, sulle cui modalità di attuazione e condotta il        concreto, un progetto del CIMIC, un “Quick Impact
     reggimento ha operato approfonditi studi.                      Project” da sottoporre all’approvazione di UNIFIL.
         Si tratta di un’unità al livello squadra che fa appie-         E mentre si parla di argomenti sempre più seri,
     dare coppie di paracadutisti nei luoghi ad alta densità        gli occhi delle donne della famiglia del sindaco o del
     abitativa i quali, in atteggiamento non offensivo, cam-        Mukhtar indagano furtivi, da un’altra stanza, quanto
     minano per le strade, contattano la popolazione locale,        avviene tra i militari e gli uomini della famiglia.
     cercano in sostanza il dialogo e di raccogliere umori,             Eccolo, è questo il vero mondo familiare che vive
     esigenze, opinioni.                                            intenso dietro le pareti dell’ufficialità, separato ed im-
         È in questa quotidiana attività che l’ombra che cela       penetrabile agli uomini militari e politici che intanto si
     i segreti di una cultura millenaria piano piano si ritira.     affaccendano a discutere e a prendere decisioni più o
         Negli incontri con le autorità, spesso accompagnati        meno importanti.
     da un cortese invito a pranzo in case umili ma non di              Quante di queste decisioni verranno commentate
     rado finemente arredate di arazzi di broccato e armi           nell’intimità familiare? Quante di queste verranno giu-
     antiche provenienti dalla Sira e dallo Yemen, si entra         dicate opportune, sconsigliate o approvate dalla donna
     nel vero mondo della realtà libanese del Sud.                  e madre che, nel mondo musulmano, rimane sempre la
         Non manca mai nelle loro case il gesto che invita          vera responsabile dell’unità e dell’armonia familiare?
     tutti, uomini e donne, a sorseggiare un caffè di tradi-            Nessun militare uomo del contingente potrà mai sco-
     zione ottomana, caratteristico per la densa posa che si        prirlo, poiché a nessuno sarà permesso di rivolgere alle don-
     accumula sul fondo, amaro ma aromatizzato da una               ne domande che non siano di pura e formale cortesia.
     lunga cottura con erbe ed altri infusi. È il primo passo           È qui che può rivelarsi l’ulteriore ruolo e posizione
     che apre una cordiale conversazione con loro. Ma mai           del militare donna.
     affrontare direttamente i temi di cui si vuole parlare.            Tra gli assetti attraverso i quali ha svolto l’attività di
     Come nella tradizionale contrattazione commerciale di          contatto con la popolazione civile, il 186° Reggimento
     questi luoghi, sarebbe una grossolana scortesia arrivare       ne ha introdotto uno nuovo, completamente femmi-
     direttamente al nocciolo del problema. Si parla allora         nile, con il compito di tentare un approccio diretto,

                                                                                            Di fianco, l’incontro con le donne cristiane
                                                                                            di Qana. Sopra, Women and culture e,
                                                                                            sotto, la visita delle donne di Ma’rakah

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sviluppare rapporti di dialogo e scambio con la com-
ponente femminile della società di questo territorio.
Inevitabile la scelta della sua denominazione: “Team
Delta”, dalla “D” di donne.
    L’obiettivo principale di tale assetto è stato quello di
promuovere e organizzare nell’area una serie di incontri
con le donne libanesi e le loro associazioni al fine di
comprenderne le abitudini, le aspirazioni, le idee e le
tradizioni nell’ambito di un più ampio confronto tra la
cultura italiana e quella libanese.
    Ed è grazie alla sostanziale affinità tra le due culture
che il Team Delta ha trovato le basi per costruire un le-
game di fiducia e cooperazione con le donne del luogo,
senza distinzione di credo religioso o di status.

Il mondo femminile libanese
    C’è un imperativo che il Team Delta ha applicato
nel suo modus operandi, ed è quello di uscire dai luoghi
comuni attraverso la conoscenza della realtà femminile
musulmana.
    Prima della costituzione degli Stati Nazionali e del
loro ordinamento giuridico la donna, nel diritto musul-
mano classico, aveva un trattamento differente dall’uo-
mo. Ma all’epoca, rispetto alle proprie simili di altre cul-
ture e religioni, le donne musulmane godevano in ogni
caso di enormi privilegi, quali essere innanzitutto sogget-
ti di diritto, e potevano ereditare e perfino divorziare.
    Dalla fine del periodo classico (tale epoca, nella sto-
ria musulmana, è fissata alla fine del Settecento), ogni
ordinamento giuridico statuale ha fatto più o meno ri-
ferimento, per quanto attiene alla sfera femminile, alle
regole generali del diritto musulmano. Così, in alcuni
Paesi si fa riferimento all’Islam come religione di Stato,
in altri vi sono solo affermazioni di principio di richia-
mo al Corano oppure alla Sharia.
    Nell’ordinamento statale libanese, multiconfessio-
nale e laico, non esistono virtualmente discriminazioni
nei confronti della donna che vive nella sfera del mon-
do musulmano. Tuttavia è evidente, dal punto di vista
pratico, che qui la donna vive a tutt’oggi nell’ombra,
che subisce una discriminazione più culturale che di
diritto, presente sin dalla sua infanzia e che continua                    Scopo di Team Delta è rapportarsi con le donne libanesi
inevitabilmente nell’età adulta. A ciò si aggiungano
situazioni familiari in cui la donna è completamente           l’Impero Ottomano e in seguito da quello Bizantino
dipendente dal marito. Venendo a mancare questa fi-            (drusi, sciiti, armeni o maroniti). Questa particolarità
gura, infatti, viene inevitabilmente meno il sostegno fi-      si è tradotta in una mescolanza e convivenza di tradi-
nanziario ma anche morale che fa della donna libanese          zioni diverse, di fedi religiose che vedono oggi un’unità
il cardine della gestione familiare.                           ufficiale solo nell’essere tutte libanesi ma che non per-
    Vi sono poi caratteristiche culturali e regionali, par-    mettono alla società, in particolare alla donna, di trova-
ticolari condizioni sociali e politiche che si traducono       re un ruolo ben preciso e protetto da norme giuridiche
spesso in rischi aggiuntivi per la donna: dall’ulteriore       univoche all’interno della società libanese.
discriminazione all’eventuale violenza subita, ad esem-            Nonostante questo, la donna che cresce e vive in
pio, tra le mura domestiche. Parliamo di fenomeni che          Libano oggi si dimostra pronta a combattere per il suo
si riconducono essenzialmente ad un Paese, il Libano,          ruolo nella società. Lo dimostra il successo del canale
che ha una storia particolare: quella di territorio di ac-     televisivo “HEYA TV” (Lei TV), dedicato al volto mo-
coglienza e di rifugio di minoranze perseguitate dal-          derno della donna non solo libanese ma araba in gene-

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     rale. Si tratta di una piccola rivoluzione che serpeggia       la cui provenienza debba poi essere pubblicizzata, ma
     tra gli animi di decine di telespettatrici del mondo ara-      si cerca di avere un sostegno concreto, spontaneo e so-
     bo, dai villaggi remoti (dotati naturalmente di parabola       prattutto immediato, che può talvolta risultare decisivo.
     satellitare) ai più sofisticati salotti della Beirut bene. I   Rajaa’ non riceve nessun tipo di remunerazione per il
     più seguiti nel palinsesto sono i dibattiti con ospiti illu-   suo operato. È un’attività che svolge come un dovere
     stri, uomini e donne, chiamati ad affrontare questioni         morale di donna libanese, donna che vuole combattere
     di ampio interesse sociale, con particolare attenzione ai      per migliorare il suo status nella società in cui vive.
     temi considerati più “scabrosi”, come il velo islamico o            Con il caso di Rajaa’, il Team Delta ha potuto rile-
     la violenza domestica. Il canale, che vanta illustri cor-      vare informazioni su un mondo in pieno fermento ed
     rispondenti e un buon livello di audience nel mondo            evoluzione, fatto di donne in grado di avanzare propo-
     femminile arabo, ha così iniziato una sottile rivoluzio-       ste e far sentire la loro voce in vari settori della società.
     ne che vuole solo “schiacciare dei bottoni” senza però              Inserendosi in una attività CIMIC già avviata con
     scatenare sconvolgimenti non necessari, che attirereb-         incontri presso le autorità locali e le scuole (“Growing
     bero nemici e allontanerebbero le stesse donne che oggi        up together”: incontri del Comandante di reggimento
     seguono tali trasmissioni con grande interesse.                con gli studenti per far conoscere provenienza e ruolo
         Non si deve dimenticare che, accanto a questi feno-        dei soldati del Contingente UNIFIL) il Team Delta ha
     meni macroscopici, esistono i piccoli passi che conqui-        inoltre intrecciato una serie di proficue relazioni con
     stano giorno dopo giorno donne che vivono in province          professoresse, studentesse, famiglie libanesi, bambini e
     piccole e disagiate. Di esse si può venire a conoscenza        associazioni femminili. Ai primi incontri sono seguiti
     di rado, o attraverso attività mirate come quelle svolte       spesso inviti presso le loro abitazioni, inizialmente svol-
     dal Team Delta. È il caso di Rajaa’ Hassan, una delle          tisi in un ambiente formale, poi proseguiti con un dia-
     rappresentanti dell’Associazione delle donne libanesi          logo spontaneo che hanno permesso al Team di com-
     che opera a Ma’rakah. Rajaa’ è impegnata quotidiana-           prendere meglio il ruolo attuale della donna libanese.
     mente nell’assistenza alle famiglie povere e, in particolar         A questi incontri si sono poi aggiunte iniziative spe-
     modo, al sostegno delle ragazze e delle giovani madri          ciali. Ad esempio, di particolare rilievo è stato l’evento
     libanesi che non hanno un’adeguata assistenza sanita-          organizzato presso la base “Vanzan” a Ma’raka il 27 mag-
     ria e dispongono di ridotte risorse finanziarie. Non è         gio 2007 con le rappresentanti dell’ “Associazione delle
     possibile per lei fare attività di promozione utilizzando      donne libanesi”, intitolato “Women and Culture”. In
     emittenti televisive, giornali locali o radio ma il canale     tale occasione, il Team Delta ha potuto constatare il ruo-
     di diffusione dell’informazione è il parlare con i giovani     lo attivo dell’associazione, presente quel giorno con 25
     che si incontrano ogni giorno per le vie di Ma’rakah, con      rappresentanti provenienti dalle varie province del Sud
     le famiglie più agiate e con le autorità che possono in        del Libano. Guidata da una attivissima Presidentessa,
     qualche modo contribuire al minimo sostegno di queste          l’associazione agisce principalmente lungo due direttrici:
     donne. Non esistono in questo caso donazioni cospicue          da un lato, fornisce sostegno alla popolazione attraverso

                                                                    In queste immagini, la visita alla scuola di Al Bazouriyah

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attività simili a quella sopra menzio-
nata di Rajaa’, andando a colmare
quel vuoto di aiuti governativi do-
vuti al periodo di incertezza politi-
ca; dall’altro, ha un ruolo rilevante
nella politica locale attraverso azioni
di propaganda e informazione tra la
popolazione della zona. Quest’ulti-
mo aspetto mette in luce come que-
ste donne, nonostante rappresentino
una minoranza e agiscano attraverso
canali “non tradizionali” in un mon-
do sciita tradizionalista, siano un fat-
tore di non trascurabile influenza per
gli sviluppi politici nazionali.
    In sintesi, si può dire che il loro
operato in Libano costituisca una
sorta di “embrione” delle pari op-
portunità, embrione che deve ancora
pienamente dispiegarsi ed analizzato Una rappresentante di un’associazione femminile
nelle sue componenti. È necessario
infatti evitare quella sorta di eccessiva “rivoluzione” delle     In particolare, l’interazione con la componente fem-
tradizioni che, per reazione, potrebbe portare al risultato minile permette di identificare bisogni, vulnerabilità,
opposto: un arretramento anziché un passo avanti della interessi, quotidianità delle donne. Si tratta di elementi
condizione femminile libanese.                                che, come nel caso libanese, consentono al comandante
                                                              di un contingente impiegato in teatro di addentrarsi
Conclusioni                                                   nella conoscenza di componenti sociali particolari al-
    Il tramonto di Ma’rakah è suggestivo: striature ros- trimenti non accessibili, contribuendo a chiarificare e
so fuoco lasciate dal sole, già scomparso oltre il mare, definire il quadro della situazione.
colorano di viva luce le colline di questo angolo meri-           In Libano, il Team Delta ha avuto un buon inse-
dionale del Libano. È una luce piena di speranza e di rimento nella realtà locale, anche attuando quotidia-
vitalità, quasi a ricordare che, nonostante la violenza namente un “approccio atipico” con la popolazione
di cui è testimone da anni questa terra, esiste un mon- femminile locale, basato sul reciproco rispetto, sulla
do che vuole la pace, che desidera finalmente godere disponibilità al dialogo ed al confronto. L’obiettivo è
le meraviglie di questa natura semplice e pura. La luce stato quello di ottenere una cooperazione che non dà
di quel tramonto ha accompagnato ogni rientro del luogo solamente ad incontri piacevoli ed all’instaurar-
Team Delta da una missione fuori dalla base. Sembrava si di amicizie ma ad una raccolta di informazioni che
entrare dentro le persone, regalando il ringraziamento danno immediato riscontro nella realtà quotidiana lo-
per una giornata faticosa, ma sempre piena di successi, cale: un’atmosfera più amichevole e spontanea in cui
sorrisi e strette di mano.                                    la frangia femminile non tende più ad estraniarsi. Il
    I risultati positivi che il Team Delta ha raccolto nel- passaggio dei militari italiani per le varie municipalità
l’ambito dell’Operazione Leonte spingono a sperare in non è un’“intrusione” nella quotidianità libanese ma
un maggiore impiego delle donne nelle operazioni di una sorta di partecipazione attiva ad usi e costumi di
mantenimento della pace (Peacekeeping Operations). giovani, anziani, autorità, uomini e donne.
Sarebbe un passo che, tra l’altro, avvicinerebbe le attivi-       L’impatto positivo che l’attività del Team Delta ha
tà operative a quanto già disposto dal Consiglio di Si- avuto sull’andamento della missione dovrebbe essere
curezza dell’ONU con la risoluzione n. 1325 (“Donne, dunque lo spunto per una futura e crescente tenden-
Pace e Sicurezza” del 31 Ottobre 2000).                       za all’utilizzo di tali assetti nelle operazioni di pace. In
    Le Peacekeeping Operations riuscirebbero così ad particolare, andrebbe sviluppata in quei teatri operativi
adottare quell’approccio multidimensionale che vede il dove la conquista di “Hearts and Minds” sia prioritaria
coordinamento dei vari attori civili e militari presenti rispetto alla condotta di operazioni combat e in cui,
in teatro operativo, al fine di riuscire ad affrontare ope- nell’era dei cosiddetti “conflitti post- moderni” che ve-
razioni di pace sempre più complesse, avere migliori dono il progressivo spostamento della “linea del fronte”
strumenti di integrazione tra i molteplici attori in cam- dai campi di battaglia alle case, è evidente il crescen-
po e conseguire insieme gli obiettivi previsti dal proces- te coinvolgimento di donne, anziani e bambini quali
so di pace in corso.                                          maggiori vittime dei conflitti.                           ■

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