DODICI NOTE PER DODICI MESI - Il 2020 raccontato attraverso le note dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani - Osservatorio CPI
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anno 2020 DODICI NOTE PER DODICI MESI Il 2020 raccontato attraverso le note dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani A cura di Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani
indice Indice Introduzione pag.3 La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni pag.4 Gennaio 2020 Che effetti può avere una pandemia sull’economia mondiale? pag.5 Febbraio 2020 L’evoluzione della spesa sanitaria pag.6 Marzo 2020 Abbiamo bisogno di un Piano Marshall? pag.7 Aprile 2020 L’Unione Europea e le eccessive differenze nella tassazione dei pag.8 profitti Maggio 2020 Il menù del Piano Colao: ecco i prezzi pag.9 Giugno 2020 Che fine ha fatto la liquidità immessa nelle banche centrali? pag.10 Luglio 2020 La gestione delle autostrade: un confronto europeo pag.11 Agosto 2020 Confronto tra il numero dei parlamentari pag.12 Settembre 2020 Scuola statale: abbiamo pochi insegnanti o abbiamo insegnanti poco pag.13 pagati? Ottobre 2020 Come fa una regione a finire in zona rossa? Chiariamo i 21 indicatori pag.14 Novembre 2020 Come sarà finanziato il deficit e il fabbisogno lordo di finanziamento pag.15 nel 2021? Dicembre 2020 2 Osservatorio CPI | anno 2020
introduzione Il 2020 è stato un anno particolare, che non dimenticheremo. Si è aperto all'insegna di temi ricorrenti nel dibattito pubblico italiano, come la legge di bilancio, l’eccessiva pressione fiscale e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. A febbraio la diffusione del Coronavirus ha invece posto questioni nuove: quale sarà l’impatto della pandemia sull’economia? Le risorse del sistema sanitario saranno adeguate ad affrontare un'emergenza di tale entità? In Europa è emersa la necessità di agire congiuntamente e con spirito di solidarietà per far fronte alle conseguenze economiche comuni agli Stati Membri, ma anche per sostenere i paesi più colpiti dalla pandemia. Si è parlato di un Piano Marshall europeo, come quello che caratterizzò il periodo del secondo dopoguerra. A questo progetto si sono inizialmente opposti alcuni paesi del Nord Europa, per lo più contrari a finanziare il piano con l'emissione di Eurobond, un debito comune. Questo dibattito ha offerto l’occasione di riparlare del problema dei regimi fiscali aggressivi, tipici dei paesi settentrionali, che introducono distorsioni nell’allocazione degli investimenti sul continente. Facendo leva sullo spirito di solidarietà si è comunque trovato l’accordo su un piano comune in risposta alla pandemia, concretizzatosi definitivamente nel Next Generation EU (NGEU). Ma come spendere i soldi dell'Europa? La task force Colao ha redatto un piano, articolato in 102 importanti proposte. Nei mesi estivi, quando la diffusione del virus si è attenuata, si è lasciato più spazio anche ad altri temi, come l'efficacia della politica monetaria della BCE, la lentezza del sistema giudiziario e la trattativa tra Governo e ASPI sulla gestione delle autostrade. Su tutti, però, il referendum costituzionale di settembre è stato l’argomento più discusso. La proposta, votata favorevolmente dagli italiani, ha previsto un taglio di 345 parlamentari, una riduzione forse eccessiva per il corretto funzionamento di un sistema bicamerale, tenuto anche conto della marginale diminuzione della spesa pubblica che comporta. A settembre si è parlato anche di aumentare il numero di insegnanti per ovviare al presunto problema delle classi pollaio in modo permanente e non solo per il periodo di emergenza Covid. In autunno, l’arrivo della seconda ondata ha evidenziato il ritardo nell'attuazione dei piani di adeguamento del sistema sanitario. Solo tre regioni hanno infatti raggiunto gli obiettivi prefissati a inizio estate in termini di aumento di posti letto in terapia intensiva. La risposta del Governo all’aumento dei contagi è stata quella di adottare un sistema basato su 21 indicatori, che assegnano un colore diverso a ciascuna regione, determinando l'adozione di misure più o meno restrittive in base al grado di severità dell'epidemia. Un sistema apprezzabile, ma che pecca di trasparenza. Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno, si è tornati invece a parlare della legge di bilancio e del finanziamento delle misure in essa contenute. É probabile che, così come avvenuto nel 2020, anche per il prossimo anno molte delle risorse necessarie giungeranno dall’Europa, grazie ai programmi di acquisto della BCE e alle risorse del NGEU. 3 Osservatorio CPI | anno 2020
gennaio 2020 La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni Indicatore DESI per singole dimensioni 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 FI FR DK ES DE UK EE EU SE EL NL SI SK RO BE PT PL IE CZ CY BG MT AT LT IT LV LU HR HU 1) Connettività 2) Competenze digitali 3) Utilizzo internet 4) Digitaliz. imprese 5) Digitaliz. servizi pubblici Fonte: Dati DESI, Commissione Europea, 2019. Secondo l’indicatore DESI della digitalizzazione delle imprese, al 19° Commissione Europea (Digital per la connettività e al 18° per la Economy and Society Index), l’Italia si digitalizzazione dei servizi pubblici. Da colloca al 24° sui 28 paesi dell’UE per questi confronti, sembrerebbe che le quello che riguarda la trasformazione Pubbliche Amministrazioni siano un digitale dell’economia e della società. po' più avanti del resto della società e L’indice si compone di cinque anche del sistema delle imprese. dimensioni: la diffusione Tuttavia, questo appare difficile da dell’infrastruttura a banda larga e la argomentare, specie se si tiene conto sua qualità (connettività), le della diffusione di fenomeni come competenze digitali dei singoli l’home banking e le vendite online. cittadini (competenze digitali), l’uso Quasi nessuno dei progetti pilota medio di internet (utilizzo di internet), della trasformazione digitale della PA la digitalizzazione delle imprese ha avuto successo: si pensi alla (digitalizzazione imprese) e il grado di vicenda dello Spid, ossia del tentativo, digitalizzazione della PA che è alla base di ogni architettura di (digitalizzazione dei servizi pubblici). modernizzazione della PA, di dare Le dimensioni che più penalizzano un’identità digitale ad ogni cittadino e l’Italia nella graduatoria generale alla scarsa diffusione – almeno per sono le competenze digitali (in cui ora – del fascicolo sanitario digitale, l’Italia è al 26° posto) e l’utilizzo di che oltre ad essere una internet (25° posto). Anche nelle altre semplificazione, può salvare delle vite dimensioni l’Italia non ha una buona umane. La digitalizzazione della PA posizione: si trova al 23° posto per la procede quindi troppo lentamente. 4 Osservatorio CPI | anno 2020
febbraio 2020 Che effetti può avere una pandemia sull’economia mondiale? Quali potrebbero essere gli effetti economici stimati, per quanto forti, economici di una pandemia di sono comunque di breve periodo. Nel Coronavirus? Rispondere a questa medio il Pil tende infatti ad essere domanda è complicato, soprattutto solo di poco inferiore al livello che perché la risposta dipende in larga avrebbe raggiunto in assenza della misura dall’estensione del contagio. pandemia, soprattutto se le perdite di Ciononostante, diversi studi hanno vite umane sono contenute. Nel provato in passato a quantificare determinare l’entità dell’impatto l’impatto economico di un’eventuale sono importanti sia gli shock dal lato pandemia, basandosi in particolar dell'offerta (minore offerta di lavoro, modo sulle esperienze del secolo minore produttività, maggiori costi scorso. Da un'analisi della letteratura per le imprese ecc.), sia gli shock dal emerge che l’entità dell’effetto lato della domanda dipende prevalentemente da quanto (riduzione/modifica dei consumi è contagioso e letale il virus; ad dovuta al panico); l'effetto esempio, una pandemia “mite”, sull'inflazione dipende da quali tra simile all’influenza asiatica del 1957, questi shock prevalgono. Infine, per avrebbe un effetto contenuto sul Pil quanto riguarda il commercio mondiale, tipicamente inferiore all’1 internazionale, l’effetto è più forte di per cento annuo, mentre una quello sul Pil, per cui il danno pandemia più “severa”, simile alla economico è maggiore per i paesi che spagnola del 1918-19, potrebbe più dipendono dagli scambi produrre effetti anche nell’ordine del internazionali. 3-5 per cento annuo. Tutti gli effetti 5 Osservatorio CPI | anno 2020
marzo 2020 L’evoluzione della spesa sanitaria Spesa sanitaria pubblica (valori in miliardi di euro) 125,0 115,0 105,0 95,0 85,0 75,0 65,0 2013 2021 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Prezzi correnti Prezzi costanti (2000) Prezzi sanitari costanti (2000) Fonte: Elaborazioni OCPI su dati MEF, Servizio Studi della Camera dei Deputati e Proposte per una revisione della Spesa Pubblica (2014-16). L'epidemia di Coronavirus ha un punto percentuale, passando dal alimentato una polemica sui tagli che 5,5 per cento nel 2000 al 6,5 per sarebbero stati fatti alla spesa cento nel 2018. Ulteriori incrementi sanitaria negli ultimi vent’anni. Questi fino a 120 miliardi erano stati previsti tagli, oltre a essere spesso cumulati su fino al 2021, anche prima delle diversi anni, sono però calcolati recenti decisioni relative alla crisi del rispetto a quadri “tendenziali” nei Coronavirus, per effetto dei maggiori quali la spesa cresceva abbastanza stanziamenti per il Servizio Sanitario rapidamente. Non sono quindi tagli Nazionale. Se si valuta la spesa in rispetto al passato, almeno non termini reali, il livello del 2018 è interamente. Come stanno davvero le all’incirca uguale al livello del 2005, cose? Se guardiamo al totale della prima della grande impennata che si spesa sanitaria pubblica, in realtà, verificò tra il 2006 e il 2010. Gli registriamo incrementi significativi aumenti della prima parte del nel complesso degli ultimi due decennio erano probabilmente decenni. Dal 2000 al 2018 questo eccessivi, date le note fragilità aggregato è cresciuto del 69 per dell’Italia in termini di bassa crescita cento, da 68,3 a 115,4 miliardi, anche dell’economia e alto debito pubblico. se quasi tutto l’incremento si è Gli aumenti moderati e comunque verificato fino al 2010 (anno in cui inferiori all’inflazione degli anni erano già stati raggiunti i 113,1 successivi possono, però, aver creato miliardi). L’aumento è stato rilevante problemi in vari ambiti a fronte delle (pari al 22 per cento) anche se esigenze crescenti legate valutato in termini reali, ossia al netto all’invecchiamento della popolazione dell’inflazione. L’incidenza della spesa e all’elevato costo dei nuovi farmaci e sanitaria sul Pil è quindi aumentata di nuove tecnologie. 6 Osservatorio CPI | anno 2020
aprile 2020 Abbiamo bisogno di un Piano Marshall? Per uscire dalla crisi economica la crisi del Coronavirus. Tre punti però causata dal Coronavirus, molti devono essere considerati per auspicano in un Piano Marshall mettere le cose nella giusta europeo. La generosità del Piano prospettiva: Marshall è indubbia, soprattutto se 1. la situazione attuale è molto messa a confronto con le pesanti diversa da quella post-bellica, riparazioni di guerra fissate col dove le capacità produttive Trattato di Versailles dopo la prima europee erano state guerra mondiale. Con la conclusione pesantemente ridotte dal del secondo conflitto mondiale non si conflitto. Quello che serve commisero gli stessi errori: gli Stati all’Europa, superata l’emergenza Uniti, che pur emersero vincitori dalla medica, sarà una domanda per guerra, donarono infatti ingenti prodotti europei e non, come nel risorse all’Europa, tanto agli alleati caso del Piano Marshall, la quanto ai paesi contro cui avevano disponibilità di esportazioni combattuto. Inizialmente vennero americane per ricostruire il paese; stanziati 5 miliardi di dollari, che nel 2. le risorse del Piano Marshall 1952, ossia alla fine del programma, erano sottoposte a diversi tipi, arrivarono a 14 miliardi (il 5,4 per formali e informali, di cento del Pil americano). Di questi, “condizionalità”; 1,5 miliardi vennero destinati all'Italia 3. le risorse messe in campo (il 9,2 per cento del Pil medio annuale dall’Europa (attraverso italiano nel periodo 1948-1952, soprattutto la BCE), seppure ovvero quello di erogazione degli erogate sotto forma di prestiti, aiuti). Tale generosità è stata messa a sono largamente superiori a confronto con la presunta mancanza quelle previste dal Piano Marshall. di solidarietà in Europa nell’affrontare 7 Osservatorio CPI | anno 2020
maggio 2020 L’Unione Europea e le eccessive differenze nella tassazione dei profitti 6.005 7.246 Investimenti diretti esteri 1.600 (valori in percentuale di Pil, 2017) In entrata In uscita 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 Lussemb. Cipro Bulgaria Olanda Irlanda Danimarca Malta Estonia Ungheria Spagna Romania Slovenia Rep. Ceca Francia Germania Grecia Austria Slovacchia Polonia Italia Croazia Lettonia Lituania Finlandia Belgio Portogallo Fonte: Eurostat, 2017. Per permettere un efficiente di tali pianificazioni fiscali è il livello funzionamento del mercato comune, degli investimenti diretti esteri, l’UE ha armonizzato diversi aspetti quando questi sono particolarmente della tassazione, eccetto quella dei anomali e non spiegabili altrimenti. redditi delle società. La Commissione Alcuni sostengono che la concorrenza classifica i paesi con regimi più tra paesi nella tassazione sui profitti accomodanti come “paesi incentivi una sana gestione della fiscalmente aggressivi”: si tratta di spesa pubblica. Non è così in presenza Olanda, Cipro, Malta, Ungheria, di forti diversità nella dimensione dei Lussemburgo e Irlanda. I benefici paesi all’interno di un mercato concessi da questi paesi prendono comune. Infatti, paesi piccoli hanno diverse forme, come aliquote di un vantaggio nell’abbassare la propria tassazione societarie molto basse, tassazione, in quanto la piccola trattamenti specifici accordati a perdita di gettito sui profitti delle multinazionali, deduzioni e detrazioni società già operanti nel paese è più per ridurre la base imponibile e le che compensata dall’afflusso di tasse effettivamente dovute. In investimenti dal resto del mercato presenza di significative differenze comune. Armonizzare la tassazione nelle aliquote effettive di tassazione è delle imprese permetterebbe invece forte l’incentivo per le imprese di di creare un mercato unico dove gli spostare i profitti nei paesi a bassa investimenti vengono allocati sulla tassazione attraverso le pianificazioni base di motivazioni economiche e fiscali aggressive. Un indicatore non di distorsioni causate dalla utilizzato per evidenziare la presenza concorrenza sulle tasse. 8 Osservatorio CPI | anno 2020
giugno 2020 Il menù del Piano Colao: ecco i prezzi Quantificazione delle misure in aggregato per aree settoriali (valori in miliardi di euro, 2020-2024) 60,0 50,0 40,0 30,0 56,8 48,1 20,0 43,6 10,0 12,0 5,3 1,8 0,0 Imprese Infrastrutture Turismo, Pubblica Istruzione, Individui e e arte e Ammin. ricerca e e lavoro ambiente cultura competenze famiglie Fonte: Elaborazioni OCPI su schede di lavoro del Piano Colao. Il Piano Colao, consegnato al Governo e famiglie” (56,8 miliardi), “Turismo, il 9 giugno scorso, include un “menù” arte e cultura” (48,1 miliardi) e di 102 iniziative, presentate in “Infrastrutture e ambiente” (43,6 altrettante schede di lavoro. Il Piano, miliardi), che assorbono di grande utilità, non contiene una complessivamente l’89 per cento dei quantificazione dei costi di ciascuna costi totali sui 5 anni. Più contenuti misura. L’Osservatorio CPI si è quindi sono invece i costi stimati per cimentato in tale quantificazione, interventi a favore di “Imprese e che, seppure imperfetta e basata su lavoro” (12 miliardi), “Pubblica alcune ipotesi, potrebbe comunque amministrazione” (5,3 miliardi) e risultare utile. “Istruzione, ricerca e competenze” Nel caso si volessero introdurre tutte (1,8 miliardi). Infine, relativamente le misure del Piano, il costo totale alla durata, le azioni previste dal Piano stimato su 5 anni sarebbe di circa 170 sono quasi ugualmente ripartite (in miliardi, una cifra imponente, ma termini di costi sui 5 anni) tra azioni di molto vicina a quanto potrebbe natura temporanea e azioni di natura arrivare all’Italia dal programma Next permanente, con una leggera Generation EU. Il Piano si articola in 6 prevalenza di queste ultime. Lo stesso macro aree di intervento. risultato vale anche per la ripartizione Riprendendo questa classificazione, tra spese per investimenti e spese le aree per cui sono previsti costi correnti. complessivi maggiori sono “Individui 9 Osservatorio CPI | anno 2020
luglio 2020 Che fine ha fatto la liquidità immessa dalle banche centrali? Il moltiplicatore della base monetaria (Moneta / Base monetaria) 35 30 25 20 15 10 5 0 2004 2017 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2018 2019 Eurozona Stati Uniti Regno Unito Giappone Fonte: Elaborazioni OCPI su dati BCE, FRED, BoE e BoJ. Da anni tutte le principali banche ampia misura soddisfatto con il QE. centrali immettono nell’economia Inoltre, alcuni osservatori hanno grandi masse di liquidità. Questo ha sottolineato come la combinazione di contribuito a mantenere su livelli politica monetaria espansiva e molto bassi i tassi di interesse e ha regolamentazione bancaria, con il probabilmente avuto il merito di conseguente contenimento della attenuare la gravità della crisi del dinamica inflattiva, rappresenti in 2008-2009. L’aumento della liquidità pratica una forma di repressione non si è però tradotto in un aumento finanziaria implicita. Infine, il QE si è significativo del credito erogato e scontrato con la difficoltà di portare i della moneta detenuta dal pubblico. tassi di interesse a livelli negativi o Per affrontare la questione è comunque molto bassi: tassi sui importante dare una spiegazione del depositi troppo bassi possono indurre crollo del valore del moltiplicatore le persone a detenere contante, il che della base monetaria. comporta che anche i tassi sui prestiti L’analisi suggerisce che ci siano dei abbiano un limite verso il basso. Tali fattori endogeni, quali il venire meno circostanze hanno consentito alle della fiducia reciproca fra banche e banche centrali di acquistare grandi una regolazione bancaria che ha quantità di titoli pubblici, senza impedito di aumentare l’offerta di provocare effetti indesiderati sui credito e reso più costoso operare prezzi degli asset o sull’inflazione. Ma sull’interbancario. Ciò ha comportato è improbabile che questa condizione un aumento del fabbisogno di si ripeta in futuro per un lungo liquidità delle banche, che è stato in periodo di tempo. 10 Osservatorio CPI | anno 2020
agosto 2020 La gestione delle autostrade: un confronto europeo Spesa per investimenti in rapporto all'estensione della rete per le socità concessionarie (valori in migliaia di euro) 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Francia Italia Portogallo Fonte: Elaborazioni OCPI su dati MIT, ASFA e APCAP. L’accordo tra Governo e ASPI ha per km nel periodo 2008-2018 di 120 riacceso il dibattito sul settore mila euro, superiore a quello francese autostradale italiano. In particolare, (circa 16 mila euro) e a quello di tutti sono emersi nuovamente i temi del i paesi dell’Europa orientale. Vi sono modello di gestione delle autostrade, però paesi, come Svizzera, il Regno quello della spesa per investimenti e Unito e la Polonia che spendono di più per la manutenzione. Guardando sia per investimenti che all’Europa, si trova un’ampia varietà manutenzione. Con riferimento al di modelli di gestione, il che livello dei pedaggi per veicoli leggeri, suggerisce come nessuno di essi si sia dall’analisi dei dati per il 2018 emerge dimostrato superiore agli altri. che il pedaggio applicato in Italia si Inoltre, non sembra si possa colloca a metà strada rispetto agli altri affermare che le spese per sistemi d’Europa. Per quanto riguarda investimenti e per manutenzione in i veicoli pesanti invece, il nostro paese Italia siano inferiori a quelle degli altri presenta un livello del pedaggio paesi europei. Pur con le necessarie particolarmente basso rispetto agli cautele dovute alla disponibilità di altri paesi europei, con l’eccezione dati, per quanto riguarda gli della Germania che si colloca al nostro investimenti, l’Italia, con un valore di stesso livello. Dall’analisi quindi non 277mila euro/km, si colloca sopra la sembra emergere che i pedaggi sulle Francia (153mila) e il Portogallo autostrade italiane siano (205mila). Similmente, sul fronte particolarmente elevati rispetto agli della manutenzione i concessionari altri paesi europei. italiani presentano un valore medio 11 Osservatorio CPI | anno 2020
settembre 2020 Confronto tra il numero dei parlamentari Numero di parlamentari in italia 1000 900 800 700 600 500 945 400 829 300 600 200 100 0 Numero attuale Numero appropriato post-referendum Fonte: Elaborazioni OCPI su dati Inter-Parliamentary Unioni (IPU). Abbiamo troppi parlamentari? In vista per i paesi grandi. Sulla base di questa del referendum sono circolati diversi considerazione, l’Italia appare avere, confronti sul numero di parlamentari di nuovo, un numero di parlamentari tra paesi europei. C’è chi ha relativamente elevato. Bisogna però confrontato solo il numero assoluto, considerare che l’Italia è notando che l’Italia è il paese col caratterizzata da un bicameralismo numero più alto di parlamentari in paritario. Paesi come Francia, Polonia Europa; c’è chi, invece, ha e Romania, in cui le due camere confrontato il totale di parlamentari hanno entrambe poteri rilevanti nella per abitanti e ha sostenuto che l’Italia approvazione delle leggi, sono ne ha un numero abbastanza caratterizzati da un numero più contenuto. Questi confronti, però, elevato di parlamentari. Pertanto, non tengono conto del fatto che al tenendo conto di questo fattore, si crescere della popolazione i stima che il numero appropriato di parlamentari non devono parlamentari in Italia sia 829, il che necessariamente aumentare comporta una discrepanza rispetto al proporzionalmente: paesi piccoli numero effettivo di solo 116 unità. tenderanno ad avere più Con il taglio proposto di 345 parlamentari per abitante perché parlamentari, il Parlamento italiano esistono dimensioni minime al di avrebbe quindi 600 membri, ovvero sotto delle quali non si può scendere 229 unità in meno rispetto a quello per l’esercizio delle stesse funzioni e, che sarebbe appropriato sulla base di viceversa, esistono economie di scala questo confronto internazionale. 12 Osservatorio CPI | anno 2020
ottobre 2020 Scuola statale: abbiamo pochi insegnanti o abbiamo insegnanti poco pagati? Rapporto insegnanti ogni 100 studenti nelle scuole statali (2018) 12 10 8 6 4 2 0 Stati Uniti Danimarca Regno Unito Turchia Canada Corea Polonia Spagna Svezia Italia Islanda Cile Estonia Finlandia Austria Messico Svizzera Nuova Zelanda Ungheria Lussemburgo Israele Giappone Paesi Bassi Irlanda Germania Belgio Lettonia Grecia Colombia Francia Rep. Ceca Portogallo Norvegia Lituania Rep. Slovacchia Slovenia Media OCSE Fonte: Elaborazioni OCPI su dati OCSE. Ad agosto la Ministra dell’Istruzione partire dal 2016/17, del numero degli ha sostenuto la necessità di studenti. Per l’anno scolastico aumentare l’organico scolastico per 2020/2021 si stima che ci saranno superare il presunto sovraffollamento circa 12 insegnanti ogni 100 alunni. strutturale delle classi, anche dopo In Italia il numero di insegnanti nella l’emergenza Covid. Ma, al di là scuola statale è più alto rispetto a dell’emergenza, è davvero necessario molti altri paesi. Nel 2018, aumentare il numero di insegnanti nel escludendo i docenti di sostegno e di medio periodo? Il numero di religione, c’erano infatti circa 9 insegnanti ogni 100 alunni nella insegnanti ogni 100 studenti contro scuola statale è aumentato una media OCSE di 7. Inoltre, le nostre ininterrottamente dagli anni ‘60 fino classi erano meno affollate: la ai primi anni ’90 da 6 a 11; poi, a dimensione media di una classe nella seguito di alcune riforme scuola primaria e secondaria di primo dell’ordinamento scolastico, la grado era rispettivamente di 19 e 21 crescita si è arrestata. Con la Crisi del studenti contro una media OCSE di 21 2008, la scuola ha subito tagli a fondi e 23. Tutti i principali grandi paesi e personale e il numero di docenti per hanno classi più grandi delle nostre. 100 studenti è diminuito a 9. Poi il Piuttosto, le problematiche relative rapporto è tornato a crescere con agli insegnanti sono altre: bassa l'introduzione della riforma Buona retribuzione, scarsi incentivi, bassa Scuola e a causa della riduzione, a formazione e troppi contratti precari. 13 Osservatorio CPI | anno 2020
novembre 2020 Come fa una regione a finire in zona rossa? Chiariamo i 21 indicatori Matrice di attribuzione del rischio in base agli algoritmi di valutazione di probabilità e impatto L’Osservatorio CPI, in base alla livello attribuito a ciascuna documentazione ufficiale della dimensione è definito tramite Presidenza del Consiglio, del domande sequenziali con struttura Ministero della Salute e dell’ISS, ha “ad albero” basate sui 21 indicatori. ricostruito i principali passi di come Tra questi, 3 sono però cruciali. Il più sono utilizzati i “21 indicatori” per importante è l’Rt, ovvero l'indice che classificare le regioni italiane in gialle, misura quante persone in media sono arancioni e rosse. Questa contagiate da una persona ricostruzione è necessaria perché il contagiata. Se è sotto 1,25 una sistema adottato è complicato (cosa regione sarà automaticamente gialla inevitabile per cercare di considerare a prescindere dagli altri indicatori, il tutti gli aspetti rilevanti) e la che spiega perché alcune regioni con documentazione ufficiale è dispersiva situazioni ospedaliere in difficoltà e e di non facile lettura (cosa che si una crescita nel numero di contagiati poteva evitare). Alcuni passaggi (purché non troppo rapida, come restano comunque ancora poco accade se l’Rt è inferiore a 1,25) chiari. possano essere considerate gialle. Gli Il processo per stabilire il colore di una altri due indicatori chiave sono regione è basato sulla combinazione l’occupazione dei posti letto in Area dei valori di rischio assunti da due Medica e in Terapia Intensiva, che dimensioni: la probabilità, cioè servono per determinare il rischio in quanto è probabile che il virus si termini di sovraccarico dei servizi diffonda, e l’impatto, cioè quanto la sanitari. diffusione può essere dannosa. Il 14 Osservatorio CPI | anno 2020
dicembre 2020 Come sarà finanziato il deficit e il fabbisogno lordo di finanziamento nel 2021? Debito publico in percentuale di Pil, per detentori 170 158,0 156,6 160 150 140 132,4 135,3 135,3 134,8 134,1 134,4 134,6 36,6 126,5 6,5 10,2 44,6 130 119,7 6,4 116,6 119,2 6,2 16,1 21,2 22,7 22,5 120 4,3 4,1 5,7 110 100 128,8 125,0 90 120,3 126,0 118,7 112,9 121,4 112,5 114,8 114,0 111,8 112,1 111,9 80 70 60 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021* Mercati finanziari BCE/Banca d'Italia e altre istituzioni EU Fonte: elaborazioni OCPI; *ipotesi OCPI su quadro programmatico Nadef 2020. Alla luce del recente annuncio della dell’APP spettanti all’Italia nel 2021. BCE sul prolungamento delle Le altre risorse europee provenienti operazioni di acquisto di titoli, si dal Next Generation EU valgono conferma che le istituzioni europee, e complessivamente 25 miliardi, quindi in particolar modo la BCE, le istituzioni europee fornirebbero finanzieranno tutto il probabile deficit risorse per 236 miliardi (=211+25), del 2021. coprendo il 47 per cento del Nel 2021 il fabbisogno lordo di fabbisogno lordo di finanziamento. Al finanziamento per lo Stato è stimato mercato invece saranno richiesti circa in circa 500 miliardi, di cui 141 miliardi 262 miliardi, il 53 per cento. per coprire il deficit, previsto arrivare A fine 2021, la BCE, la Banca d’Italia e all’8 per cento di Pil, e i restanti 357 le altre istituzioni europee miliardi per titoli in scadenza da deterranno debito pubblico italiano rimborsare, assumendo che non ci per 45 punti di Pil, valore in crescita saranno nuove emissioni. La BCE rispetto ai 37 di fine 2020. La porzione potrebbe acquistare titoli italiani per in mano al mercato calerà da 121 a circa 211 miliardi. Si stima, infatti, che 112 punti di Pil. In termini di quote, i titoli italiani posseduti dalla BCE che quasi il 30 per cento del debito scadranno nel 2021 e che verranno italiano sarà in mano alla BCE, Banca rinnovati valgono 53 miliardi, a cui si d’Italia e altre istituzioni. devono sommare circa 158 miliardi derivanti dalle quote del PEPP e 15 Osservatorio CPI | anno 2020
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