Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia - Aulicino Vincenzo

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CAPITOLO 19

                                      Disturbi circadiani
                                    del ritmo sonno-veglia
                                                        Martin Reite, M.D.
                                                     Michael Weissberg, M.D.

                  In questo capitolo si passeranno in
                  rassegna le informazioni più attuali per la dia-            Veglia, sonno e sistemi
                  gnosi e il trattamento dei disturbi circadiani
                  del ritmo sonno-veglia a beneficio dei lettori
                                                                              di controllo circadiano:
                  del presente volume: medici specializzati in                funzione e modulazione
                  psichiatria che non sono stati specificamen-
                  te formati in medicina dei disturbi del sonno               Boberley e Achermann (1999) hanno postulato
                  ma che, nondimeno, accolgono le lamentele di                l’esistenza di un modello bipartito (a due pro-
                  quasi tutti i loro pazienti su affezioni di questo          cessi) per il sonno e la sua regolazione: il pro-
                  tipo. Non si potranno trattare tutti i disturbi             cesso S (o Sleep homeostatic drive) è l’impulso
                  del sonno: l’attuale seconda edizione della In-             omeostatico del sonno, che aumenta di inten-
                  ternational Classification of Sleep Disorders (Ame-         sità in funzione del tempo che si resta svegli. Il
                  rican Academy of Sleep Medicine 2005), defi-
                                                                              processo opposto, detto processo C (o Circadian
                  nita dalla maggior parte degli autori un’opera
                                                                              arousal drive, impulso circadiano di arousal), è
                  definitiva, elenca oltre 80 diagnosi specifiche,
                                                                              più spiccato durante il giorno, mantenendo lo
                  raggruppate in otto categorie generali. L’in-
                  tenzione è di fornire sufficienti informazioni e            stato di veglia e impedendo al processo S di
                  linee guida in modo che il clinico non sotto-               sopraggiungere fino a quando non sia arrivata
                  valuti i principali disturbi del sonno e le loro            l’ora di coricarsi. Allorché compare il sonno, si
                  conseguenze negative.                                       invertono gli effetti neurometabolici dello sta-
                     Il presente capitolo è diviso in tre paragrafi           to di veglia. La maggior parte dei disturbi del
                  principali: il primo fornisce un riepilogo delle            sonno può essere concettualizzata come una di-
                  conoscenze fondamentali sulla veglia e il son-              sregolazione del processo C, del processo S o di
                  no, il secondo introduce e descrive brevemente              entrambi.
                  i vari disturbi del ritmo circadiano di sonno-                 Sono due le principali considerazioni alla base
                  veglia inclusi nel DSM-5 (American Psychiatric              della veglia e del sonno. La prima riguarda il fatto
                  Association 2013) e le modifiche rispetto alla              che il cervello può normalmente trovarsi in uno dei
                  precedente edizione del DSM-IV, mentre il ter-              tre possibili stati: 1) la veglia, 2) il sonno non-REM
                  zo fornisce una guida all’approccio clinico in              (non-Rapid Eye Movement; a onde lente) e 3) il sonno
                  quattro fasi.                                               REM (Rapid Eye Movement). Esistono sistemi di con-

                                                                        521

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              trollo (interruttori neurofisiologici) che regolano il     epifisi più di 600 geni la cui attività è modulata da
              passaggio da uno stato all’altro. Il mancato con-          un ritmo sonno-veglia di 24 ore e la cui funzione
              trollo degli stati cerebrali è di natura disfunzio-        influenza un’ampia gamma di processi fisiologici,
              nale e contribuisce alla genesi di svariati disturbi,      tra cui l’infiammazione, l’immunità, la trascrizio-
              tra cui la narcolessia (ovvero la transizione ano-         ne e i meccanismi di segnalazione cellulare (Bailey
              mala tra veglia, sonno non-REM e sonno REM) e              et al. 2009).
              le parasonnie, tra cui il sonnambulismo (ripetersi             L’SCN è “l’orologio principale” che controlla il
              di episodi di comportamento motorio complesso              ciclo circadiano e, sebbene il suo ciclo basale sia leg-
              nel sonno non-REM). La seconda considerazione              germente più lungo di 24 ore (media = 24,2 ore; in-
              fondamentale riguarda il fatto che la probabilità          tervallo = 23,8-27,1 ore in differenti individui), esso
              di trovarsi in uno dei tre diversi stati è controlla-      si sincronizza nell’uomo sulle 24 ore del giorno,
              ta dal meccanismo circadiano (processo C), le cui          principalmente per azione della luce. Quest’ultima,
              anomalie contribuiscono nell’insorgenza di molti           infatti, attiva fotorecettori retinici non deputati alla
              comuni disturbi del sonno.                                 visione, che trasmettono l’informazione tramite il
                 La discussione sui disturbi del sonno inizierà          tratto retino-ipotalamico in modo preponderante
              con l’analisi del sistema circadiano di timing, la         all’SCN; tuttavia, assumono un ruolo di regola-
              cui conoscenza è essenziale per comprendere le             zione temporale anche il cibo, la temperatura e gli
              affezioni del ritmo sonno-veglia. In seguito si di-        stimoli sociali. L’SCN trasmette le informazioni di
              scuteranno argomenti inerenti la veglia in sé e i          timing all’epifisi, che produce la melatonina. La
              sistemi di controllo del sonno.                            produzione di melatonina aumenta la sera quando
                                                                         la luce del giorno diminuisce, resta elevata durante
              Meccanismo del ritmo circadiano                            la notte e decade al mattino. Il momento in cui la
                                                                         produzione di melatonina aumenta − denominato
              Fisiologia del ritmo circadiano                            dimlight melatonin onset (DLMO) − è un marcatore
              L’insorgenza del sonno è controllata dall’impulso          biologico utile per la valutazione del ciclo circadia-
              circadiano di arousal (processo C), associato alla         no. La massima sonnolenza si verifica quando la
              temperatura corporea, la quale aumenta durante             temperatura corporea raggiunge il suo punto più
              il giorno e le prime ore della sera, il mantenimento       basso (nadir) e i livelli di produzione di melatoni-
              dello stato di veglia aumenta al risveglio, nono-          na sono al loro picco. La melatonina è solo uno dei
              stante la spinta omeostatica del sonno (processo           tanti ormoni con modello di rilascio connesso al
              S), e inizia a ridursi più o meno quando ci si co-         ritmo circadiano. Anche il cortisolo, l’ormone del-
              rica, permettendo l’addormentamento. Il ritmo              lo stress e la prolattina, polipeptide complesso con
              circadiano è controllato dal nucleo soprachiasma-          una molteplicità di forme post-traduzionali e più
              tico (SupraChiasmatic Nucleus, SCN) dell’ipotala-          di 300 attività biologiche, presentano un modello di
              mo anteriore; l’orologio circadiano regola molti           rilascio influenzato dal ritmo circadiano (Freeman
              ritmi interni (tra cui lo stesso ciclo sonno-veglia)       et al. 2000). L’ormone della crescita ha il suo picco
              per mantenerli allineati con il pattern giorno-notte       durante il sonno notturno, ma si tratta di un ritmo
              dell’ambiente esterno. L’orologio circadiano, inol-        sonno-correlato, non connesso a quello circadiano.
              tre, garantisce l’organizzazione temporale dei             La Figura 19.1 illustra il modello di rilascio di que-
              processi fisiologici interni in modo che le loro va-       sti ormoni in relazione alla temperatura corporea.
              riazioni siano coordinate. I ritmi circadiani sono             Il ritmo basale di 24 ore non è presente sin dalla
              geneticamente determinati e persistenti persino in         nascita, ma si sviluppa lentamente nei primi mesi
              assenza di indizi temporali esterni come, ad esem-         di vita. Esso inizia come ritmo libero più lungo di
              pio, il ciclo notte-giorno. È stato infatti identificato   24 ore (come i nuovi genitori presto imparano) e
              un certo numero di geni “orologio” che fanno par-          diventa di 24 ore intorno alla 16a settimana dopo la
              te del meccanismo centrale dell’orologio biologico         nascita, momento in cui la maggior parte dei neo-
              del cervello, fondamentali per coordinare i proces-        nati comincia a dormire durante la notte.
              si metabolici, il ritmo circadiano e la regolazione            Circa il 50% delle persone non vedenti è in-
              del sonno (Franken e Dijk 2009; Wulff et al. 2009).        sensibile alla luce e pertanto non riesce a gestire
              Allo stato attuale sono stati identificati nella sola      il ritmo circadiano; esse dimostrano di possedere

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                                                            Livelli plasma-                            Temperatura
                                                            tici di cortisolo                          corporea

                                                            Ormone                                     Melatonina
                                                            della crescita

                                                                                                                                       Mezzogiorno
                                                                                 Mezzanotte
                       Mezzogiorno

                                                                       10:00

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                  Figura 19.1 Relazioni intercorrenti tra i vari ormoni e i ritmi circadiani sonno-veglia.
                  La scala temporale sull’asse X comprende un periodo di 24 ore da mezzogiorno a mezzogiorno, laddove le ore di sonno sono
                  rappresentate dalla sezione scura (notte), presente al centro. La secrezione di cortisolo inizia prima del risveglio mattutino e ha
                  un picco nel primo mattino. La secrezione dell’ormone della crescita (che si verifica durante lo stadio III-IV [N3] del sonno) ha un
                  picco nelle prime ore della notte. La melatonina è secreta dopo il sopraggiungere del buio e decresce con la luce. La temperatura
                  corporea ha un picco nel tardo pomeriggio fino alle prime ore della sera e inizia a diminuire prima dell’inizio del sonno.
                  Fonte. Per gentile concessione di Reite M, Weissberg M, Ruddy J: Clinical Manual for the Evaluation and Treatment of Sleep
                  Disorders. Washington, DC, American Psychiatric Publishing, 2009 (Figure 2-10, p. 39).

                  un ciclo libero di circa 24,2 ore, che fa oscillare il                      dei “geni orologio” decresce e con esso la pro-
                  sonno e la veglia fino al punto in cui, dopo qual-                          duzione di melatonina. Simili cambiamenti pos-
                  che settimana, l’addormentamento avviene di                                 sono presentarsi clinicamente con un’insonnia
                  giorno anziché di notte.                                                    iniziale o con l’anticipazione della fase di sonno
                     Con l’invecchiamento, l’influenza della luce                             (Singletary e Naidoo 2011). Non tutti i più impor-
                  sul controllo circadiano diminuisce, il periodo                             tanti ritmi fisiologici sono circadiani: i ritmi più

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              brevi di 24 ore sono detti ultradiani e includono il       veglia, modula la funzione dei sistemi di controllo
              ciclo di sonno REM (che dura circa 90-120 minu-            associati, tramite la sovra o la sottoregolazione. Ad
              ti) mentre quelli più lunghi di 24 ore, denominati         esempio, l’insonnia può essere trattata sovrarego-
              infradiani, comprendono, ad esempio, il ciclo me-          lando il sistema di controllo del sonno (che è poi
              struale (che dura circa 28 giorni).                        l’azione dei più comuni farmaci ipnotici) o sotto-
                  I vari disturbi del ritmo circadiano sono elencati     regolando i sistemi che promuovono lo stato di ve-
              nella Tabella 19.1. Essi si presentano sotto forma di      glia. A questo scopo è possibile ricorrere a strategie
              insonnia, sebbene alcuni possano invece manife-            sia farmacologiche sia comportamentali; tali tratta-
              starsi con un’eccessiva sonnolenza. Le disfunzioni         menti saranno discussi con maggior dettaglio nei
              del ciclo del sonno correlate al jet-lag o ai turni di     paragrafi seguenti.
              lavoro non rappresentano un disturbo primario
              del ritmo circadiano ma una sindrome che deriva            Sistemi neurali promotori
              dallo squilibrio indotto dal comportamento.
                                                                         dello stato di veglia
              Modulazione terapeutica                                    Le aree del cervello che supportano la veglia
                                                                         includono il sistema attivatore reticolare ascen-
              del ciclo circadiano                                       dente (ARAS) e gruppi cellulari collocati in pros-
              Le opzioni di trattamento per i disturbi del ciclo cir-    simità della giunzione mesopontina, localizzati
              cadiano sono limitate, giacché a oggi non esistono         intorno alla formazione reticolare del ponte e
              strumenti farmacologici efficaci. L’agente ipnotico        del bulbo, i quali emettono proiezioni ascendenti
              ramelteon è un agonista del recettore della melato-        verso il prosencefalo e la neocorteccia e proiezio-
              nina, ma il suo impiego specifico nelle disfunzioni        ni discendenti verso le aree del tronco encefalico,
              del ritmo circadiano non è stato ancora chiarito. At-      atte a regolare tanto il sonno quanto lo stato di
              tualmente, i principali strumenti per la cura della        vigilanza. I neurotrasmettitori che influenzano
              disregolazione del ritmo circadiano sono l’esposi-         i sistemi di controllo sonno-veglia includono le
              zione alla luce con un timing appropriato e la som-        catecolamine (dopamina, noradrenalina e adre-
              ministrazione di melatonina. L’esposizione alla            nalina), i triptani (serotonina e melatonina),
              luce prima del nadir della temperatura corporea            l’istamina (coinvolta anche nei processi di in-
              ritarda il sistema circadiano, mentre la stessa espo-      fiammazione) e l’orexina/ipocretina (importan-
              sizione dopo il nadir lo anticipa. La luce a onde          ti anche per la nutrizione e la regolazione del
              corte (di colore blu) si è dimostrata più efficace nel     dispendio energetico). Gli agenti farmacologici
              riallineamento del ciclo circadiano (Lockley et al.        in grado di modulare tali sistemi neurotrasmet-
                                                                         titoriali servono a regolare terapeuticamente il
              2006) rispetto alle altre. La melatonina è impiegata
                                                                         sonno e la veglia, come verrà discusso in seguito.
              come coadiuvante nella gestione delle anomalie del
                                                                             La veglia è associata all’accumulo di adenosina
              ritmo circadiano, incluse quelle connesse alle tur-
                                                                         come risultato del metabolismo; quando aumenta,
              nazioni lavorative o al jet-lag (Cardinali et al. 2006).
                                                                         essa promuove la sonnolenza e attiva i sistemi pro-
              La maggior parte degli individui non vedenti può
                                                                         motori del sonno che si basano sull’area preottica
              essere rieducata ricorrendo all’assunzione, oppor-
                                                                         ventrolaterale (VLPO). Lo stimolante più usato al
              tunamente scandita nel tempo, di melatonina eso-
                                                                         mondo, la caffeina, è un antagonista dell’adenosina.
              gena (Skene e Arendt 2007).
                                                                             I sistemi promotori dello stato di veglia sono
                                                                         vari e ridondanti, in modo tale che lesioni a ca-
              Sistemi di controllo sonno-veglia                          rico di un sistema non possano bloccare l’attività
              Esistono diversi sistemi neurali che controllano la        promotrice degli altri. Durante la veglia, i siste-
              veglia, il sonno non-REM e quello REM. La com-             mi di arousal inibiscono direttamente l’attività
              prensione di base di questi processi e dei sistemi         dei neuroni che promuovono il sonno collocati
              di controllo loro associati è in grado di aiutare il       all’interno del VLPO, come verrà discusso nel
              clinico a discriminare tra varie affezioni che potreb-     paragrafo “Sistemi neurali promotori del sonno
              bero sembrare simili ma che, di fatto, dipendono           non-REM” (si veda oltre). Lo stress e l’ansia de-
              da meccanismi differenti. Quando il clinico cerca          terminano l’aumento della sovraregolazione dei
              di trattare un disturbo del ritmo circadiano sonno-        sistemi promotori dello stato di veglia; allo stesso

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19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                             525

                  Tabella 19.1 Panoramica dei disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia
                                            Inizio
                  Tipologia                 del sonno      Trattamento                 Risveglio     Popolazione clinica
                  Ritardo della fase        Ritardato      Tramite irraggiamento       Ritardato     Più comune negli
                   di sonno                                 luminoso dopo                             adolescenti e nei
                                                            il raggiungimento                         giovani adulti, ma
                                                            della più bassa                           può essere presente
                                                            temperatura interna,                      anche nei bambini
                                                            melatonina nelle prime
                                                            ore della sera, ipnotici
                                                            se necessario al
                                                            momento di coricarsi
                                                            e all’inizio
                                                            del trattamento
                  Anticipazione             Anticipato     Irraggiamento luminoso      Anticipato    Solitamente sono
                   della fase                                alla sera prima del                      colpite le persone
                   di sonno                                  raggiungimento della                     anziane e quelle
                                                             più bassa temperatura                    con depressione
                                                             interna                                  non trattata
                  A ciclo libero            Variabile      5-10 mg di melatonina       Variabile     Persone non vedenti
                   (non di 24 ore)                          all’ora in cui si                         che mancano
                                                            desidera coricarsi                        di esposizione
                                                                                                      alla luce dovuta
                                                                                                      all’interruzione
                                                                                                      del tratto
                                                                                                      retinoipotalamico
                  Sonno a fasi              Irregolare     Incerto − effetti del       Irregolare    Persone affette da
                   irregolari                               trattamento con la luce                   malattie cerebrali,
                                                            e della melatonina                        traumi cranici o
                                                            non chiari                                ritardo mentale
                  Da turnazioni             Irregolare a   100-200 mg di modafinil     Irregolare    Persone che lavorano
                   lavorative                 causa dei     o caffeina per stimolare     dovuto       di notte o su turni
                                              turni         la vigilanza, 1-3 mg         ai turni
                                              di lavoro     di melatonina 1 ora          di lavoro
                                                            prima di coricarsi;
                                                            ipnotici (per es.,
                                                            zolpidem)
                                                            al momento
                                                            di coricarsi
                  Da jet lag                Connesso       Registrare la più bassa     Connesso      Soggetti che
                   (dovuto a                 all’orario     temperatura interna sia     all’orario    viaggiano
                   disallineamento           del Paese      nel Paese di partenza       del Paese     rapidamente
                   circadiano                di partenza    sia in quello               di            attraverso più fusi
                   e privazione                             di destinazione             partenza      orari
                   di sonno)                                e somministrare
                                                            la melatonina
                                                            e la terapia con
                                                            irraggiamento
                                                            luminoso
                                                            di conseguenza
                                                           Ipnotici a breve durata
                                                            di azione durante
                                                            il volo

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              modo agisce anche l’abuso di alcune droghe (per           Sistemi neurali promotori
              es., amfetamina, cocaina), cui segue uno stato di
              iperarousal che determina sintomi di insonnia.
                                                                        del sonno non-REM
                                                                        Il sonno non-REM (a onde lente) è lo stato più
              Modulazione terapeutica                                   strettamente associato con l’inversione degli
                                                                        effetti neurometabolici della veglia. Esso rap-
              dei sistemi promotori                                     presenta la componente primaria del processo
              dello stato di veglia                                     S di Borbely (l’impulso omeostatico del sonno),
                                                                        tuttavia il suo ruolo non è ancora stato del tutto
              Esiste un certo numero di agenti farmacologici per
                                                                        chiarito. I sistemi neurofisiologici principali che
              la sovraregolazione dei sistemi promotori dello sta-
                                                                        promuovono e mantengono il sonno non-REM
              to di veglia e dell’arousal. Gli agenti monoamino-
                                                                        includono gli output del nucleo VLPO (prevalen-
              attivi, come l’amfetamina e i suoi derivati (incluso
                                                                        temente GABAergico e galanergico) e del nucleo
              il metilfenidrato), sono usati terapeuticamente per
                                                                        preottico mediano (MnPO), i cui neuroni sono
              incrementare l’arousal e trattare i disturbi da ecces-
                                                                        attivi principalmente durante il sonno, giacché
              siva sonnolenza diurna (Excessive Daytime Sleepness,
                                                                        inviano segnali inibitori a tutti i principali gruppi
              EDS), che si manifestano in caso di narcolessia e di      di cellule dell’ipotalamo e del tronco encefalico
              ipersonnia primaria nonché in presenza di alcuni          che sostengono l’arousal (Saper et al. 2005).
              disturbi medici e psichiatrici (per es., disturbo da          L’attivazione dei sistemi GABAergici, pertan-
              deficit di attenzione/iperattività [ADHD]). Il mo-        to, serve a facilitare e mantenere il sonno non-
              dafinil e l’armodafinil sono agenti di nuova formu-       REM. I sistemi promotori del sonno sono nor-
              lazione in grado di promuovere la veglia attraverso       malmente inibiti dall’attività ARAS promotrice
              vari meccanismi, ad esempio aumentando il rilascio        della veglia; tuttavia, una volta accumulatosi un
              di due catecolamine, la noradrenalina e la dopami-        sufficiente debito di sonno e a seguito della dimi-
              na, elevando i livelli ipotalamici di istamina e, pro-    nuzione dell’impulso di arousal circadiano, essi
              babilmente, promuovendo l’attività orexinergica.          vengono innescati dall’interruttore bistabile “ve-
                  La sottoregolazione dell’ARAS avviene durante         glia-sonno non-REM” (si veda oltre il paragrafo
              l’anestesia generale e può essere altresì causata da      “Interruttori bistabili del sonno”). L’accensione
              alcuni agenti antidepressivi e antipsicotici atipici,     dell’interruttore in questione inizia a inibire at-
              talvolta usati off-label per l’insonnia. La doxepina      tivamente il sistema ARAS, permettendo l’inizio
              a basso dosaggio, ad esempio, un antagonista dei          e il mantenimento del sonno non-REM. Per l’atti-
              recettori istaminergici H1 e H2 che sembra agire in       vazione del sistema del sonno non-REM VLPO-
              questo modo, è stata approvata per il trattamento         MnPO è importante l’accumulo di adenosina
              dell’insonnia dalla U.S. Food and Drug Admini-            (associato al metabolismo dello stato di veglia).
              stration (FDA). Gli agenti farmacologici conven-          L’adenosina sembra essere un importante fattore
              zionali per l’induzione del sonno (per es., gli agenti    omeostatico del sonno, che agisce tramite i recet-
              ipnotici GABAergici), discussi nel prossimo para-         tori adenosinici A1 e A2; il suo rilascio è scatenato
              grafo, determinano secondariamente la sottorego-          da un meccanismo di sintesi dell’acido nitrico
              lazione dell’ARAS in virtù delle loro proprietà di        inducibile nel prosencefalo basale, secondario al
              attivazione dei sistemi promotori del sonno (che a        prolungamento dello stato di veglia.
              loro volta diminuiscono l’attività dell’ARAS).                Il VLPO è una regione caratterizzata sessual-
                  Per sottoregolare l’attività dei sistemi ARAS e       mente che presenta cellule più grandi e numerose
              diminuire l’arousal possono essere impiegate varie        nel sesso maschile. Gli uomini tra i 45 e i 60 anni
              tecniche cognitivo-comportamentali utili a favorire       mostrano un decremento nel numero di cellule
              il sonno. Tra queste vi sono il rilassamento progres-     pari al 3% annuo fino ai 60 anni, dopodiché non
              sivo, vari tipi di meditazione, il biofeedback, non-      si verificano ulteriori diminuzioni. Nel sesso fem-
              ché approcci cognitivo-comportamentali specifici          minile, di contro, il numero delle cellule diminui-
              per l’insonnia (si veda la Tabella 19.8, “Restrizione     sce fino agli anni dell’adolescenza quindi rimane
              del sonno e controllo dello stimolo”). Tali approcci      pressoché stabile fino a 50 anni, quando ne ripren-
              non farmacologici per il trattamento dell’insonnia si     de il decremento; la diminuzione diventa drasti-
              sono dimostrati sicuri ed efficaci (Morin et al. 2006).   camente più rapida dopo i 75 anni. Tra i 75 e gli 85

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19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                              527

                  anni, il numero delle cellule diminuisce nel sesso             Gli stadi di sonno non-REM e REM, unita-
                  femminile a un ritmo del 4-8% annuo, fino a quan-           mente alle loro caratteristiche elettroencefalo-
                  do la densità cellulare complessiva non diventa             grafiche e fisiologiche, sono illustrati nella Ta-
                  appena il 10-15% di quella massima (registrata a            bella 19.2. L’adulto sano transita tipicamente
                  2-4 anni) (Hofman e Swaab 1989). Come si evince             attraverso tre fasi di sonno non-REM (N1-N3)
                  da questi risultati, sia gli uomini sia le donne in-        prima di entrare nel sonno REM. I neonati, in-
                  torno ai 50 anni di età hanno più difficoltà nell’ini-      vece, entrano direttamente nella fase REM, così
                  zio e nel mantenimento del sonno; però tale deficit         come accade ai pazienti affetti da narcolessia.
                  nel sesso maschile si stabilizza mentre in quello              Sebbene i pazienti non abbiano coscienza du-
                  femminile continua a peggiorare con l’invecchia-            rante il sonno, essi possono rispondere ugual-
                  mento. Gaus et al. (2002) hanno suggerito che il            mente agli stimoli esterni. Ad esempio, i neuroni
                  rimpicciolimento del VLPO tipico dell’avanzare              della corteccia uditiva riescono a rispondere agli
                  dell’età è in grado di spiegare i disturbi del sonno        input uditivi (Issa e Wang 2008); inoltre, è stata
                  che si manifestano spesso nei soggetti anziani.             documentata l’esistenza di comportamenti com-

                  Tabella 19.2 Stadi elettroencefalografici del sonno e loro correlati fisiologici
                                                                                                      Percentuale del tempo
                                                                                                      di sonno totale
                  Stadi del sonno           Pattern EEG               Correlati fisiologici           negli adulti
                  N1                        Perdita delle onde alfa   Occasionale lento movimento     5-7%
                                             tipiche della veglia      rotatorio degli occhi
                                            Aumento delle onde        Respirazione e frequenza
                                             teta a 5-7 Hz             cardiaca più stabili
                                            Occasionali alte onde
                                             a punta centrali
                  N2                        Burst tipici dei fusi     Frequenza cardiaca e            ~50%
                                             del sonno (12-14 Hz)      respirazione più lente         Lo stadio del sonno
                                            Complessi K                e relativamente stabili         più comune
                                            Onde teta miste           Diminuzione della
                                             ad alto voltaggio         temperatura corporea
                                            20% onde delta           Crollo dell’EMG                 Diminuisce nei
                                            Pochi fusi, rari                                           soggetti anziani
                                             complessi-K
                  REM                       Attività veloce a basso   EMG molto bassa con             ~20%
                                             voltaggio con onde        occasionali brevi burst        50% del sonno
                                             PGO teta miste            corrispondenti all’attività      dei neonati
                                                                       onirica                        80% dei prematuri
                                                                      Movimenti rapidi degli          I livelli dell’adulto si
                                                                       occhi                            raggiungono intorno
                                                                      Perdita del controllo della       ai 6 anni di età
                                                                       temperatura corporea
                  Nota.      EEG = elettroencefalografia; EMG = elettromiografia; PGO = onde ponto-geniculo-occipitali.

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              plessi nonostante l’addormentamento, in cui i            omega-1 attivi (Tabella 19.3). Gli agenti ipnotici
              pazienti persino guidavano automezzi, il che in-         benzodiazepinici di più vecchia formulazione, ge-
              dica che il cervello può rispondere adeguatamen-         neralmente non selettivi, attivano diversi recettori
              te agli input sensitivi, regolando contemporanea-        benzodiazepinici mostrando un potente effetto ri-
              mente l’output motorio sebbene non sia conscio           lassante, anticonvulsivo e ansiolitico che si associa
              di farlo. Alcune parasonnie complesse (per es.,          alla loro azione ipnotica. Essi hanno in comune il
              guidare per la città in stato di sonno) potrebbero       problema della tolleranza, dell’assuefazione e del-
              riflettere il rilascio di generatori di pattern cen-     la compromissione del consolidamento della me-
              trali del cervello profondo normalmente inibiti          moria durante l’azione del farmaco. Gli ipnotici
              durante il sonno, i quali consentono complessi           non benzodiazepinici di più recente formulazione
              comportamenti sensitivi e motori senza consa-            sono più selettivi ma non sono comunque privi di
              pevolezza corticale (Tassinari et al. 2005, 2009),       effetti collaterali.
              rappresentando un esempio di compromissione                 Un altro agente GABAergico in grado di
              del controllo degli stati di veglia e sonno.             promuovere il sonno è l’oxibato di sodio (so-
                                                                       dio γ-idrossibutirrato), un farmaco sviluppato
              Modulazione terapeutica                                  nell’ambito del programma dei farmaci orfani del-
              dei sistemi promotori del sonno                          la FDA come trattamento per la narcolessia.
                                                                          I farmaci più comunemente impiegati, appro-
              non-REM                                                  vati dalla FDA come agenti ipnotici, sono elenca-
              Il principale sistema di promozione del sonno è          ti nella Tabella 19.3. È probabile che gli agonisti
              quello GABAergico; la maggior parte degli agenti         dell’orexina saranno approvati in un prossimo fu-
              ipnotico-sedativi approvati dalla FDA è infatti di       turo per il trattamento dell’insonnia; tali farmaci
              questo tipo – ci si riferisce tanto alle benzodiazepi-   dovrebbero possedere, come ovvio, un meccani-
              ne quanto ai nuovi agonisti non benzodiazepinici         smo di azione completamente nuovo.

              Tabella 19.3 Farmaci ipnotici di comune prescrizione
              Farmaco                       Meccanismo di azione         Dosaggio tipico                Emivita (ore)
              Temazepam                     GABA agonista Bz             7,5-30 mg                      8-12
              Zaleplon                      GABA agonista                5-20 mg                        1-1,5
                                             non-Bz
              Zolpidem                      GABA agonista                2,5-10 mg                      1,5-2,6
                                             non-Bz
              Eszopiclone                   GABA agonista                1-3 mg                         6
                                             non-Bz
              Ramelteon                     Agonista della               8 mg                           1-2
                                             melatonina
              Doxepina                      Antistaminico                3-6 mg (disponibile            15
                                                                          in un liquido generico)
              Antidepressivi sedativi
               e antipsicotici se
               appropriati alle
               condizioni coesistenti

              Nota. Bz = benzodiazepine; GABA= acido γ-aminobutirrico.

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19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                              529

                  Sistemi neurali promotori                                   L’attivazione del sonno REM è periodica e
                                                                           nell’uomo si verifica circa ogni 90 minuti. Il son-
                  del sonno REM                                            no REM normalmente si verifica solo sullo sfondo
                  Il periodo di sonno non-REM è solitamente se-            del sonno non-REM; tuttavia, fenomeni tipici del
                  guito da una transizione verso il sonno REM.             sonno REM potrebbero continuare 24 ore al giorno
                  Quest’ultimo è associato con le esperienze oni-          in una forma mutata caratterizzata da vari livelli
                  riche, le quali potrebbero essere considerate di         di vigilanza (Kripke 1972). La maggior parte degli
                  matrice psicotica se si verificassero durante lo         agenti catecolaminergici, unitamente alla maggior
                  stato di veglia. Le anomalie del controllo del           parte degli antidepressivi, diminuisce il sonno
                  sonno REM (per es., la narcolessia) possono              REM, mentre relativamente pochi agenti sono in
                  talvolta essere associate con la conservazione,          grado di aumentarlo, uno dei quali è la reserpina.
                  durante la veglia, di aspetti tipici dello stato di      Non è chiaro se i tentativi di modulare terapeu-
                  sonno (per es., le allucinazioni visive); se non ri-     ticamente il sonno REM siano clinicamente utili,
                  conosciute, esse potrebbero essere erroneamente          poiché le deviazioni dai valori “normali” nelle re-
                  interpretate come psicosi. Alcuni pazienti affetti       gistrazioni del sonno hanno rilevanza incerta.
                  da narcolessia sono stati considerati schizofre-
                  nici proprio per questa ragione. Nella maggior           Interruttori bistabili del sonno
                  parte dei soggetti adulti il tempo che intercorre
                  dall’inizio del sonno non-REM all’insorgenza del         Le transizioni dalla veglia al sonno non-REM e
                  primo sonno REM (denominato latenza REM) è               viceversa sono controllati da sistemi neurofisiolo-
                  di circa 90 minuti; tuttavia, tale intervallo è più      gici che agiscono in modo simile agli interruttori
                  breve nei pazienti affetti da narcolessia o da de-       flip-flop bistabili dell’ingegneria elettrica (Saper
                  pressione. Il sonno REM costituisce circa il 20%         et al. 2010). Questi sistemi permettono un passag-
                                                                           gio relativamente rapido verso un nuovo stato e
                  del sonno totale degli adulti e si verifica secondo
                                                                           in seguito mantengono la stabilità raggiunta allo
                  un andamento periodico. Esso si accompagna a
                                                                           scopo di prevenire ulteriori transizioni. L’interrut-
                  una rapida attività elettroencefalografica a bas-
                                                                           tore “veglia-sonno non-REM” è influenzato pre-
                  sa tensione, caratterizzata da movimenti oculari,
                                                                           valentemente dall’attività del VLPO che, quando
                  perdita del tono della muscolatura scheletrica
                                                                           raggiunge livelli critici (facilitati dall’accumulo di
                  (eccezion fatta per i muscoli respiratori), onde
                                                                           adenosina connesso all’impulso omeostatico del
                  elettroencefalografiche ponto-geniculo-occipitali
                                                                           sonno e al corrispondente decremento dell’im-
                  e disregolazione autonomica e della temperatu-
                                                                           pulso di arousal circadiano) inizia a inibire atti-
                  ra corporea. Le persone svegliate in questa fase
                                                                           vamente i sistemi di arousal, inducendo la transi-
                  sono in grado di raccontare i loro sogni.
                                                                           zione verso il sonno non-REM. Con la perdita dei
                                                                           neuroni del VLPO, che si verifica con il normale
                  Modulazione terapeutica                                  processo di invecchiamento, il meccanismo a in-
                  dei sistemi promotori                                    terruttore bistabile comincia a compromettersi e
                                                                           a spostarsi sempre più verso la soglia di transi-
                  del sonno REM
                                                                           zione, comportando un passaggio più repentino
                  La transizione dal sonno non-REM al sonno REM            dalla veglia al sonno e viceversa sulla base di una
                  è associata all’attivazione di sistemi neurali pre-      scarsa capacità di controllo, tipica dei soggetti
                  valentemente colinergici siti nelle regioni pontine      più anziani. I neuroni orexinergici/ipocretiner-
                  superiori, con corrispondente diminuzione dell’at-       gici contribuiscono materialmente alla stabilità
                  tivazione monoaminergica. Queste regioni, una            dell’interruttore “veglia-sonno non-REM”, favo-
                  volta attivate, inducono gli adattamenti fisiologici     rendo lo stato di “veglia” dell’interruttore, mentre
                  tipici di questa fase. La somministrazione di agenti     la perdita dei neuroni orexinergici (evidenziata
                  colinergici accentua il sonno REM, mentre i farmaci      nella narcolessia) determina instabilità di stato
                  che promuovono l’attivazione monoaminergica lo           con rapido switching.
                  diminuiscono. Sono stati comunque proposti mec-             Un meccanismo a interruttore bistabile si-
                  canismi alternativi, inclusa l’attivazione dei sistemi   mile controlla anche la transizione tra il sonno
                  GABAergici (Fort et al. 2009).                           non-REM e quello REM e viceversa; in questo

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              caso sono coinvolti prevalentemente neuroni           Caratteristiche dei periodi
              pontini siti a livello del rafe dorsale. I neuro-
              ni GABAergici che si trovano all’interno del
                                                                    sequenziali del sonno
              ponte costituiscono i neuroni “REM sleep-             Il tempo di latenza del sonno notturno fino al
              off”, mentre i neuroni del nucleo dorsale             completamento del primo sonno REM è spesso
              sub-laterale adiacenti al ponte sono i neuroni        chiamato periodo del sonno; durante una normale
              “REM sleep-on”. Anche in questa occorrenza,           nottata di riposo, si avvicendano 3-5 periodi di
              pertanto, ci si trova di fronte a un meccanismo       sonno sequenziali. Il primo di questi periodi è ca-
              di commutazione bistabile, laddove l’attività         ratterizzato da una maggiore quantità di sonno
              colinergica facilita la componente “REM sle-          delta e da un sonno REM relativamente ridotto;
              ep-on” e quella monoaminergica/orexinergi-            nelle prime ore del mattino, di contro, si registra-
              ca dei neuroni induce lo stato “REM-off”. La          no fasi delta più corte e fasi REM più lunghe,
              perdita dei neuroni orexinergici (evidenziata         solitamente caratterizzate da una più intensa at-
              nella narcolessia) contribuisce all’instabilità       tività onirica. I periodi di sonno più precoci, con
              di stato e al rapido passaggio dentro e fuori lo      preponderanza di onde delta, sono più spesso
              stato REM; esistono inoltre l’instabilità “son-       accompagnati da parasonnie non-REM, tra cui
              no REM-stato di veglia” in cui si transita rapi-      terrori nel sonno e sonnambulismo. I periodi più
              damente tra il sonno REM e la veglia (per es.,        tardivi, invece, con fasi REM più lunghe e inten-
              la cataplessia) e l’occasionale perdurare dello       se, sono frequentemente caratterizzati da incubi
              stato mentale del sonno REM (caratterizzato           e parasonnie connesse al sonno REM. Come ri-
              dai sogni) durante la veglia.                         sultato dell’ipotonia dei muscoli scheletrici asso-
                                                                    ciata a questo tipo di sonno, tende ad assumere
              Altri aspetti importanti del sonno                    una certa importanza l’apnea ostruttiva.
                                                                       L’attività a onde lente tende a diminuire du-
              Attività delta, omeostasi                             rante la notte per una corrispondente diminu-
              del sonno e “sonno locale”                            zione dell’impulso omeostatico, mentre il sonno
                                                                    REM aumenta, probabilmente perché non è più
              Si ritiene che il sonno delta (
19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                               531

                  N2 caratterizzato dai fusi del sonno e quello N3             sono predittori della sindrome metabolica negli
                  (sonno delta) si rinvengono all’età di circa 3 mesi.         adulti che vivono in comunità (Troxel et al. 2010).
                     Il tempo di sonno totale diminuisce con l’età:       •    Le deprivazioni o le riduzioni prolungate del
                  esso parte da 16 ore (sulle 24) alla nascita, di-            sonno sono da tempo riconosciute come una del-
                  venta di circa 9 ore a 6 anni, di 8 ore a 12 anni e,         le principali cause di cattiva salute e alterazione
                  tipicamente, raggiunge le 7 ore e mezza nell’e-              della funzione a vari livelli (Luyster et al. 2012).
                  tà adulta. L’attività delta è molto importante nel      •    Un sonno adeguato e un adeguato numero di
                  sonno durante la prima adolescenza, quando si                ore dedicato al sonno sono essenziali al buon
                  manifesta per la prima volta il sonnambulismo.               funzionamento del sistema immunitario (Be-
                     Più tardi nell’adolescenza si verifica un de-             sedovsky et al. 2012).
                  clino repentino del sonno delta, che si ritiene         •    I pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno
                  associato con il rimodellamento sinaptico pro-               (Obstructive Sleep Apnea, OSA) mostrano di-
                  grammato dall’età. Un simile comportamento                   sfunzioni endoteliali delle arterie coronarie, il
                  può essere indice di sviluppo o maturazione del              che può essere uno dei meccanismi responsa-
                  cervello; nel 1982 Feinberg (citato in Feinberg              bili dell’aumentata incidenza di coronaropatie
                  et al. 2006) ha suggerito che un difetto in que-             (Kadohira et al. 2011).
                  sto processo maturativo del cervello potrebbe           •    Prolungare eccessivamente il periodo di ve-
                  sottendere alcuni casi di schizofrenia a esordio             glia sembra stressare il reticolo endoplasma-
                  adolescenziale. Questa ipotesi intrigante è an-              tico e associarsi alla sovraregolazione della
                  cora oggetto di intenso studio (Boksa 2012). Gli             risposta alle proteine malpiegate, un meccanismo
                  adolescenti sembrano possedere un fisiologico                progettato per prevenire l’aggregazione di
                  ritardo di fase circadiano, essendo per loro più             proteine dalla morfologia inadeguata. Il nor-
                  difficile addormentarsi presto la sera e svegliar-           male processo di invecchiamento è in grado
                  si altrettanto presto la mattina (Carskadon et al.           di compromettere una simile risposta rispetto
                  1993). Questa evidenza ha indotto alcuni sistemi             alla deprivazione di sonno, incrementando l’e-
                  scolastici a cambiare i loro programmi per inizia-           spressione di proteine pro-apoptotiche (Nai-
                  re i corsi un po’ più tardi durante la mattinata.            doo et al. 2008).
                     Generalmente, il sonno delta inizia a diminuire
                                                                          •    Gli episodi ripetuti di ipossia e riossigena-
                  con l’invecchiamento, probabilmente a causa di una
                                                                               zione associati all’OSA aumentano la produ-
                  perdita dei neuroni del VLPO e del declino dell’atti-
                                                                               zione di specifiche reazioni all’ossigeno, che
                  vità aerobica, cui potrebbe associarsi la comparteci-
                                                                               avviano l’infiammazione e conducono ad
                  pazione di altri meccanismi ancora incerti.
                                                                               anomalie nella funzione endoteliale, deter-
                                                                               minando precoci segni clinici di aterosclerosi
                  Sonno e salute fisica e mentale                              (Lurie 2011).
                  Gli psichiatri sono da tempo consapevoli della          •    La combinazione di restrizione del sonno e
                  stretta associazione tra sonno e malattia mentale.           anomalie del ritmo circadiano (come nelle
                  La depressione spesso si accompagna a disturbi               turnazioni lavorative) è particolarmente dele-
                  del sonno, mentre l’insonnia non trattata può                teria in termini di disregolazione metabolica
                  portare alla depressione. Un sonno disturbato                (Buxton et al. 2012).
                  può essere foriero di emergenti malattie mentali.       1.   La privazione parziale di sonno durante una
                  La perdita di sonno può innescare − o può esse-              singola notte induce nei soggetti sani insulino-
                  re sintomo precoce − di un disturbo maniacale.               resistenza in diverse vie metaboliche (Donga
                  Ricerche recenti hanno mostrato che questa rela-             et al. 2010).
                  zione bidirezionale si applica a molte altre aree
                  della medicina, come pure alla salute in generale.      Pertanto, per quanto si sappia ormai da molto
                     Di seguito sono riportati alcuni esempi chia-        che il sonno è essenziale per la vita e che la sua
                  rificatori.                                             carenza si associa all’alterazione di funzioni fi-
                                                                          siologiche e mentali, solo oggi sta emergendo il
                  • Le difficoltà ad addormentarsi, il sonno non ri-      quadro complessivo delle relazioni più strette tra
                    storatore e, in particolare, un forte russamento      l’adeguatezza del riposo e il corretto funziona-

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              mento dei vari organi, con un impatto significati-           I disturbi del sonno elencati nel DSM-5 ades-
              vo sulla condizione di salute generale. Forse non        so comprendono 10 disturbi separati o gruppi
              dovrebbe sorprendere che una condizione nella            di disturbi: disturbo da insonnia; disturbo da
              quale spendiamo circa un terzo della nostra esi-         ipersonnolenza; narcolessia; disturbi del sonno
              stenza sia così rilevante sul buon funzionamento         connessi alla respirazione; disturbi del ritmo cir-
              dell’intero organismo.                                   cadiano; parasonnie che includono i disturbi di
                                                                       arousal del sonno non-REM, disturbi da incubi,
                                                                       disturbi del comportamento del sonno REM, sin-
                                                                       drome delle gambe senza riposo e disturbi del
              Panoramica del DSM-5:                                    sonno indotti da sostanze o farmaci. Nel capitolo
              disturbi del ritmo                                       dell’insonnia, i criteri per la diagnosi di questa
                                                                       affezione sono stati modificati (ovvero l’insonnia
              circadiano sonno-veglia                                  primaria è stata sostituita dal disturbo da inson-
                                                                       nia), mentre i sottotipi dei disturbi del ritmo cir-
              In relazione ai disturbi del sonno, il Manuale sta-      cadiano sono stati ampliati, con la rimozione del
              tistico e diagnostico dei disturbi mentali, 5a edizio-   jet-lag. Nell’ambito dell’ipersonnia, la narcoles-
              ne (DSM-5; American Psychiatric Association              sia è stata separata dal gruppo delle ipersonnie
              2013) rappresenta uno dei tre sistemi di classifi-       ed è stata identificata la sua associazione con la
              cazione principali − gli altri due sono la Interna-      carenza di ipocretina. Il gruppo dei disturbi re-
              tional Classification of Sleep Disorders, 2nd Edition    spiratori è stato specificato in modo più chiaro e
              (ICSD-2; American Academy of Sleep Medicine              ora include l’ipopnea/apnea ostruttiva del son-
              2005), estremamente dettagliata e comunemen-             no, l’apnea centrale del sonno e l’ipoventilazio-
              te impiegata dagli specialisti in medicina del           ne sonno-correlata. L’apnea centrale e il gruppo
              sonno, e la International Classification of Disea-       delle ipoventilazioni presentano diversi sottotipi
              ses, 9th Edition, Clinical Modification (ICD-9-          esplicativi.
              CM; National Center for Health Statistics 2011),             Sono inoltre state aggiunte due nuove diagnosi,
              impiegata per i codici di fatturazione in molte          i disturbi del comportamento del sonno REM e la
              istituzioni. Complessivamente, le classificazioni        sindrome delle gambe senza riposo, per limitare
              generali sono concordi fra i tre sistemi, sebbene        l’impiego della classificazione “senza specificazio-
              varino le specificazioni. La terza edizione revi-        ne” (incluse le precedenti diagnosi “non altrimen-
              sionata della International Classification of Sleep      ti specificate [NAS]”) presenti nel DSM-IV.
              Disorders è prevista di prossima pubblicazione,              In aggiunta ai criteri diagnostici, il DSM-5 for-
              mentre la codificazione ICD-10-CM dovrà sosti-           nisce dettagli sulle diagnosi differenziali, nonché
              tuire l’ICD-9-CM.                                        dati sulla prevalenza, lo sviluppo e il decorso, i
                 La concettualizzazione e l’organizzazione             fattori prognostici e di rischio, le conseguenze
              dei disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia           funzionali, le comorbilità, i marcatori diagnosti-
              sono cambiate sostanzialmente nel DSM-5 ri-              ci (se disponibili) e altre informazioni rilevanti
              spetto al DSM-IV/DSM-IV-TR (American Psy-                per la comprensione delle varie patologie. Sono
              chiatric Association 1994, 2000). In precedenza          inoltre forniti i codici associati all’ICD-9-CM e
              i disturbi del sonno erano stati ordinati, sulla         all’ICD-10-CM, insieme all’indicazione delle re-
              base della presunta eziologia, in tre gruppi non         lazioni con le categorie diagnostiche della Inter-
              sovrapposti: 1) disturbi primari del sonno (con          national Classification of Sleep Disorders.
              sottocategorie: dissonnie e parasonnie), 2) di-
              sturbi del sonno connessi a un altro disturbo
              mentale e 3) altri disturbi del sonno (inclusi
              i disturbi connessi a una condizione medica
                                                                       Opzioni e risorse
              generale e i disturbi indotti da sostanze). Nel          di trattamento
              DSM-5 i singoli disturbi sono stati categoriz-
              zati sulla base della comorbilità e delle condi-         Una volta posta la diagnosi, dove deve rivolgersi
              zioni coesistenti, anziché sulla presunzione del         il clinico per ricercare le varie opzioni di tratta-
              nesso di causalità.                                      mento? Né il presente capitolo né il DSM-5 af-

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19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                            533

                  frontano in modo specifico il trattamento di tutti        pressione, l’ipertensione, l’ictus o altre malattie
                  i disturbi del sonno. Un’analisi approfondita di          cardiache. Tuttavia, anche quando si sappia con
                  questo tipo si trova su testi specialistici, tra cui il   certezza che è presente un disturbo del sonno, la
                  Principles and Practice of Sleep Medicine, 5th Edition    maggior parte dei clinici manca di un quadro di
                  (Kryger et al. 2011), e un recente volume dedicato        riferimento indispensabile a condurre una valu-
                  al trattamento (Barkoukis et al. 2012). Brevi revi-       tazione approfondita.
                  sioni sulle possibilità di trattamento si rinven-             I sintomi primari dei disturbi del sonno − in-
                  gono in vari testi, tra cui il Clinical Manual for        sonnia, eccessiva sonnolenza diurna e comporta-
                  Evaluation and Treatment of Sleep Disorders (Reite        mento del sonno disturbato o disturbante − non
                  2009). Una buona risorsa per analizzare le pro-           sono solitamente patognomonici di una diagnosi
                  spettive di trattamento è rappresentata da una            specifica e devono essere ulteriormente esplorati
                  pubblicazione curata dalla American Academy               e analizzati (Slater e Steier 2012). Ad esempio, i
                  of Sleep Medicine (www.aasmnet.org). I para-              soggetti che dicono di essere assonnati potrebbe-
                  metri, le linee guida e le indicazioni di buona           ro invece essere stanchi – non riuscendo a dor-
                  prassi in essa contenute coprono le aree generali         mire durante la notte o al momento del riposo
                  di insonnia, ipersonnia, disturbi del ritmo cir-          pomeridiano.
                  cadiano, parasonnie, disturbi della respirazione              Altre persone sono “nottambule” (hanno cioè
                  connessi al sonno, disturbi del movimento con-            un disturbo del ritmo circadiano caratterizzato
                  nessi al sonno e disturbi pediatrici del sonno.           da una fase di sonno ritardata), essendo incapaci
                  Vengono effettuati continui sforzi per mantene-           di dormire in sintonia con il loro sistema di arou-
                  re aggiornate queste pubblicazioni.                       sal circadiano; tali pazienti possono sviluppare
                                                                            EDS, insonnia o entrambe (Bootzin e Epstein
                                                                            2011; Ebben e Spielman 2009; Reid e Zee 2009).
                  Valutazione del sonno                                         La relazione bidirezionale tra i disturbi del
                                                                            sonno e le patologie psichiatriche − associata al
                  In questo paragrafo si intende presentare un ap-          fatto che i disturbi del sonno spesso si accom-
                  proccio in grado di aiutare i clinici a identificare,     pagnano ad altri problemi medici, psichiatrici o
                  trattare o categorizzare i disturbi del sonno di          dell’addormentamento − crea una serie di insidie
                  più frequente riscontro nella pratica clinica.            diagnostiche. Ad esempio, possono sorgere pro-
                     I disturbi del sonno inficiano lo stato di salute      blemi quando un clinico postuli che un disturbo
                  e riducono la longevità. Essi sono molto diffusi,         (per es., depressione in comorbilità), ne “causi”
                  colpendo circa 50-70 milioni di individui nei soli        un altro (per es., l’insonnia). Sebbene la depres-
                  Stati Uniti. Nella popolazione generale, i sintomi        sione possa infatti causare sia la sonnolenza sia
                  di insonnia sono presenti nel 33% degli indivi-           l’insonnia, la depressione e l’insonnia potrebbe-
                  dui, l’apnea ostruttiva del sonno ne colpisce circa       ro coesistere indipendentemente e influenzarsi
                  il 5% (sebbene il 26-32% abbia sintomi che sug-           reciprocamente. Sulla base di quanto appena
                  geriscano il rischio di OSA), mentre la sindrome          detto, l’insonnia e la depressione richiedono una
                  delle gambe senza riposo il 5-15% (Senthilvel et          valutazione separata (Bootzin e Epstein 2011). Il
                  al. 2011).                                                disturbo da insonnia, infatti, può presentare più
                     Sebbene così ampiamente diffusi, i disturbi            cause (per es., può essere precipitato dall’OSA o
                  del sonno spesso rimangono inesplorati se non             dal cattivo allineamento circadiano caratterizza-
                  investigati direttamente dai medici o riferiti dai        to da un ritardo della fase di sonno). Non è inso-
                  pazienti (Roth et al. 2010; Wells e Vaughn 2012).         lito che il paziente possegga tutte e tre le condi-
                  I sintomi possono essere espressi direttamente            zioni − OSA, disturbo da insonnia e disturbo del
                  dai malati (“non riesco a dormire”) o riferiti da         ritmo circadiano con ritardo della fase del sonno.
                  altri (“lui russa, quando si agita mi tiene sveglia           I problemi sorgono anche quando il clinico,
                  tutta la notte”); in alcuni casi, l’eventuale pre-        una volta identificata la “causa” dell’insonnia
                  senza di problemi può essere dedotta dalla co-            di un paziente, postuli che un’ulteriore valuta-
                  morbilità con diagnosi note per essere associate          zione diagnostica non sia necessaria. Questo è
                  a disturbi del sonno, come ad esempio la de-              un errore, giacché spesso è presente più di una

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              condizione (Ebben e Spielman 2009; Pigeon et al.                 di alcuni farmaci, tra cui gli antidepressivi (In-
              2012; Slater e Steier 2012; Soreca et al. 2012).                 nes et al. 2011).
              Come ha affermato John B. Hickam (nella con-                  5. Sonnambulismo, un disturbo di arousal del
              troargomentazione della professione medica al                    sonno non-REM potenzialmente pericoloso
              rasoio di Occam noto come detto di Hickam), “è                   che può essere iatrogenicamente indotto da
              più facile che un paziente abbia tante malattie di-              farmaci di comune prescrizione (Mahowald et
              verse anziché una sola malattia, rara, che spieghi               al. 2011; Matwiyoff e Lee-Chiong 2010).
              tutti i sintomi”.                                             6. Disturbo del comportamento del sonno REM,
                 Attualmente sono stati identificati circa 80 distur-          un’altra condizione potenzialmente pericolo-
              bi del ritmo sonno-veglia (American Academy of                   sa la cui incidenza sembra essere in aumento,
              Sleep Medicine 2005). La classificazione dei disturbi            probabilmente a causa dell’esteso impiego de-
              sonno-veglia del DSM-5 ne comprende un numero                    gli antidepressivi (Mahowald e Schenck 2004).
              decisamente inferiore, da cui se ne sono scelti sette         7. Narcolessia, un disturbo in cui gli attacchi di
              per dimostrare il processo di approccio clinico.                 sonno e le allucinazioni sono stati scambiati
                                                                               per psicosi (Mahowald e Schenck 2004; Wal-
              1. Ritardo della fase di sonno (sindrome “del gufo               terfang et al. 2005).
                 notturno” o del nottambulo), un disturbo del rit-
                 mo circadiano che frequentemente è causa di                Si raccomanda fortemente di prendere in con-
                 insonnia ed EDS (Reid e Zee 2009).                         siderazione i primi quattro disturbi elencati −
              2. Apnea ostruttiva del sonno, un disturbo re-                disturbo del ritmo circadiano da ritardo della
                 spiratorio connesso al sonno che è spes-                   fase di sonno (sindrome “del gufo” o del not-
                 so trascurato nella pratica clinica poiché                 tambulo), OSA, disturbo da insonnia e RLS −
                 solo raramente, nell’ambito della revisione                in tutti i pazienti che lamentano disturbi del
                 anamnestica sui sistemi, si pongono doman-                 sonno, indipendentemente dalla presenza di
                 de sul russamento; i farmaci che causano un                altre comorbilità mediche o psichiatriche. Sulla
                 aumento di peso sono stati implicati nella                 base dei sintomi, invece, bisognerebbe esplo-
                 genesi di questa malattia (Brostrom et al.                 rare anche l’eventuale presenza degli altri tre
                 2012; Marcus et al. 2012b).                                disturbi. Di grande importanza clinica è il fat-
              3. Disturbo da insonnia, il disturbo del ritmo cir-           to che quattro di questi disturbi − OSA, RLS,
                 cadiano sonno-veglia più prevalente (Bootzin               sonnambulismo e disturbo del comportamento
                 e Epstein 2011).                                           del sonno REM − possono essere precipitati o
              4. Sindrome delle gambe senza riposo (Restless Legs           peggiorati da farmaci di comune prescrizione.
                 Syndrome, RLS), una condizione sensomotoria                   I criteri diagnostici del DSM-5 per ciascuna di
                 che può interferire con il sonno e può anche               queste sette categorie sono inclusi in appendice a
                 precipitare o peggiorare dopo la prescrizione              questo capitolo.

              Valutazione in quattro fasi
              1.  Identificare il problema.
              2.  Chiarire il problema − Il paziente è stanco o effettivamente sonnolento?
              3.  Valutare le abitudini e l’ambiente del sonno − Una scarsa igiene del sonno può contribuire ai problemi del paziente?
              4a. Screening dei disturbi del sonno più comuni:
                  – ritardo della fase di sonno (sindrome del “gufo notturno” o del nottambulo)
                  – apnea ostruttiva del sonno
                  – disturbo da insonnia
                  – sindrome delle gambe senza riposo
              4b. Considerare la possibile presenza di altri disturbi del sonno:
                  – disturbi di arousal del sonno non-REM (per es., sonnambulismo)
                  – disturbi del comportamento del sonno REM (per es., “recitare” i sogni)
                  – narcolessia

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19 Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia                                                               535

                  Fase uno: identificare il problema                          sono perfezionare la diagnosi (Tabella 19.5). Per
                                                                              contro, le registrazioni elettrofisiologiche sono
                  Sebbene tutti i pazienti debbano essere sotto-
                                                                              più sensibili e in grado di rilevarla in modo af-
                  posti a screening per i disturbi del sonno, tale
                                                                              fidabile. Un altro strumento utile a tale scopo
                  analisi è particolarmente importante se sono
                                                                              è la Epworth Sleepiness Scale (Johns 1991; Ta-
                  presenti disturbi medici o psichiatrici in asso-
                                                                              bella 19.6), un questionario autosomministrato
                  ciazione. Tra questi vi sono l’ADHD, le malat-
                                                                              in cui si chiede al compilatore di attribuire un
                  tie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete e
                                                                              punteggio, su una scala di 4 punti (0-3), alla pro-
                  la depressione. Per determinare la necessità di
                                                                              babilità di assopirsi in otto differenti situazioni.
                  ulteriori approfondimenti, si possono porre le
                                                                              Il punteggio complessivo fornisce una misura
                  domande di seguito indicate.
                                                                              dell’impairment ed è utile per distinguere la
                                                                              stanchezza dalla vera e propria sonnolenza (Be-
                  • Sei soddisfatto del tuo sonno?
                                                                              audreau et al. 2012; Sil e Barr 2012). Alcuni clini-
                  • Sei eccessivamente stanco durante il giorno?
                                                                              ci ritengono che un punteggio di Epworth pari
                  • Qualcuno si è mai lamentato del tuo sonno?
                                                                              a 8 costituisca il limite superiore della “norma”;
                    (una risposta affermativa a questa domanda
                                                                              altri, invece, argomentano che un punteggio più
                    dovrebbe suggerire l’eventuale presenza di
                                                                              alto di 10 indichi una sonnolenza di tipo patolo-
                    OSA, disturbi del ritmo circadiano sonno-
                                                                              gico. Punteggi di Epworth particolarmente alti
                    veglia, un disturbo di arousal del sonno non-
                                                                              possono indicare EDS, che talvolta deriva da un
                    REM come il sonnambulismo o il terrore nel
                                                                              disturbo della respirazione connesso al sonno
                    sonno, un disturbo del comportamento del
                                                                              (Rosenthal e Dolan 2008), da insufficiente op-
                    sonno REM o la narcolessia).
                                                                              portunità di dormire o da un disturbo del ritmo
                                                                              circadiano sonno-veglia. Tuttavia, un punteggio
                  L’anamnesi può essere perfezionata intervistando i
                                                                              basso (che rientri nel “range normale” [per es.,
                  familiari del paziente che, solitamente, sono in gra-
                                                                              2-6]) può essere fuorviante, in quanto la mag-
                  do di fornire informazioni preziose. L’indicazione
                                                                              gior parte dei pazienti affetti da OSA non sem-
                  di rantoli o sbuffi in un paziente che nega di russare
                                                                              bra essere particolarmente assonnata. I punteg-
                  dovrebbero far considerare seriamente la presenza
                                                                              gi di Epworth, pertanto, sono solo un tassello
                  di disturbi della respirazione connessi al sonno,
                                                                              del puzzle diagnostico complessivo.
                  mentre comportamenti motori insoliti sostengono
                                                                                 Punteggi estremamente bassi sulla scala di
                  la possibilità di un disturbo di arousal del sonno
                                                                              Epworth (tipicamente 0-2) possono indicare che
                  non-REM (per es., sonnambulismo), disturbi del
                                                                              il paziente è incapace di rilassarsi di giorno o
                  comportamento del sonno REM, OSA o crisi epi-
                                                                              di notte, forse come risultato di un iperarousal
                  lettiche notturne.
                                                                              secondario ad ansia, depressione o “preoccupa-
                                                                              zione per il sonno” (l’ultimo elemento citato è la
                  Fase due: chiarire il problema                              base dell’insonnia psicofisiologica appresa o con-
                  La “sonnolenza” è una lamentela comune dei pa-              dizionata − ovvero il disturbo da insonnia). Gli in-
                  zienti che non riescono a rimanere svegli ma anche di       dividui affetti da iperarousal hanno una tempe-
                  coloro che non riescono a dormire quando viene data         ratura corporea interna più elevata, tracciati EEG
                  loro la possibilità di farlo. Nel primo caso si tratta di   più veloci ed elevati livelli di cortisolo.
                  vera sonnolenza (EDS); nel secondo caso, invece,               Tali pazienti non riescono a sganciarsi dal
                  si tratta di stanchezza dovuta a iperarousal fisio-         mondo quando cercano di dormire e i farmaci ip-
                  logico, che è spesso accompagnato da mancanza               notici spesso non riescono a sortire l’effetto spe-
                  di energie, motivazione e prontezza mentale. La             rato (Bootzin e Epstein 2011).
                  diagnosi differenziale per la vera sonnolenza non              La Epworth Sleepiness Scale può fornire falsi
                  è la stessa per la stanchezza (Tabella 19.4).               negativi, ma solo raramente falsi positivi. Circa il
                     La percezione che i soggetti hanno della son-            30% dei pazienti affetti da OSA, causa comune di
                  nolenza può essere poco attendibile: alcune per-            EDS, presenta punteggi normali. Alcuni pazienti
                  sone riescono infatti a tollerarne livelli più alti         in questo gruppo potrebbero avere sviluppato in-
                  senza “rendersi conto” di essere assonnati. In              sonnia condizionata, essendo affetti da iperarousal
                  tali situazioni, i sintomi comportamentali pos-             derivante da disturbi secondari all’OSA. Una vera

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