ERASMUS+ KA2 VET R.APP VADEMECUM PER I TUTOR AZIENDALI - Project: "R.APP - European Roadmap for Apprenticeship - EU R.APP
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ERASMUS+ KA2 VET Project: “R.APP - European Roadmap for Apprenticeship Effectiveness and Quality Governance” No. 2018-1-IT01-KA202-006806 R.APP VADEMECUM PER I TUTOR AZIENDALI
ERASMUS+ KA2 VET Project: “R.APP: European Roadmap for Apprenticeship Effectiveness and Quality Governance” No. 2018-1-IT01-KA202-006806 R.APP VADEMECUM PER I TUTOR AZIENDALI 3
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SOMMARIO CONTENTSOMMARIO 9 INTRODUZIONE 11 Il ruolo dei formatori aziendali nei paesi dei partner progettuali 15 1. CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING 15 1.1 BREVE SOMMARIO 16 1.2 COME SELEZIONARE E FAR INCONTRARE CORRETTAMENTE LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI CON LE ESIGENZE AZIENDALI 17 Strumento Nr. 1: Modulo di tirocinio 19 Strumento Nr. 2: Profilo dello studente 21 Strumento Nr. 3: Colloquio per l’apprendistato 21 Strumento Nr. 4: Valutazione dello studente 22 1.3 ESEMPI PRATICI 23 1.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI 27 ALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO 27 2.1 BREVE SOMMARIO 28 2.2 COME ACCRESCERE TRA I GIOVANI APPERENDISTI LA CONSA- PEVOLEZZA DELLA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA 30 Strumento Nr 1: Questionario sulla cultura della sicurezza 32 Struemento Nr. 2: Checklist sulla Salute e SIcurezza - Apprendista- 32 Strumento Nr 3: Checklist dati 34 Strumento Nr 4: Principi di Salute e Sicurezza 35 2.3 ESEMPI PRATICI 36 2.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI 39 3. LA PREPARAZIONE DELLO STUDENTE/APPRENDISTA PRIMA DELL’INIZIO DEL PERCORSO DI APPRENDISTATO IN AZIENDA 39 3.1 BREVE SOMMARIO 39 3.2 COME PREPARARE UNO STUDENTE PRIMA CHE INIZI IL PER- CORSO DI APPRENDISTATO AZIENDALE 41 Struemento Nr. 1: Questionario – conoscere l’azienda 43 Strumento Nr 2: Esercizi di Team Building ed “ice-breaking” 45 Strumento Nr 3: Questionario – il ruolo degli studenti nell’azienda 46 3.3 ESEMPI PRATICI 47 3.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI 49 4. PERCORSO DI APPRENDIMENTO INDIVIDUALE 49 4.1 BREVE SINTESI 50 4.2 L’IMPLEMENTAZIONE DI UN PERCORSO DI APPRENDIMENTO INDIVIDUALE 52 Strumento Nr. 1: Modulo per definizione del proprio percorso di sviluppo personale 54 Strumento Nr. 2: Checklist del nuovo piano di apprendimento indivi- duale dell’apprendista 57 4.3 ESEMPI PRATICI 59 4.4 USEFUL TIPS AND REFERENCES 5
CONTENT 63 5. STRUMENTI E PROCEDURE DI “DEBRIEFING” DA UTILIZZARE CON SRUDENTI/APPRENDISTI DURANTE LA PARTE FORMATIVA SUL LUOGO DI LAVORO AL FINE DI AIUTARLI A RIFLETTERE SU QUANTO APPRESO 63 5.1 BREVE SINTESI 64 5.2 COME REALIZZARE ATTIVITÀ MIRATE AD AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEGLI APPRENDISTI SULLE LORO COMPE- TENZE PROFESSIONALI E TRASVERSALI ACQUISITE ATTRAVERSO L’ESPERIENZA LAVORATIVA 66 Strumento Nr 1: Modulo incontro preliminare 68 Strumento Nr 2: Modulo di riflessione 70 Strumento Nr 3: Lettera a se stesso 71 5.3 ESEMPI PRATICI 72 5.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI 74 6. VALUTAZIONE IN ITINERE E FINALE DELL’APPRENDISTA E TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE ACQUISITE 74 6.1 BREVE SINTESI 75 6.2 COME VALORIZZARE L’APPRENDISTA E TRASFERIRE LE COMPETENZE ACQUISITE 77 Strumento Nr 1: Modulo di auto valutazione 78 Strumento Nr 2: Auto-test 81 Strumento Nr 2: Traccia colloquio di feedback 83 Strumento Nr 3: Traccia intervista finale 84 Strumento Nr 4: Autovalutazione tutor aziendale 87 6.3 ESEMPI PRATICI 88 6.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI 93 CONCLUSIONE 6
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE INTRODUZIONE Cari tutor e formatori, Questo Vademecum per i tutor aziendali, offre informazioni sintetiche, stru- menti concreti da usare quotidianamente ed esempi pratici che vi saranno di aiuto durante la formazione degli apprendisti. Utilizzate questo Vademecum, ad esempio, per: - Selezionare adeguatamente i candidati ed assegnarli alle posizioni di tiroci- nio disponibili, - Preparare l’apprendista al percorso di apprendistato che andrà ad affrontare, - Monitorare e valutare il processo formativo in modo mirato, - Acquisire familiarità con i più rilevanti aspetti legati ai requisiti della sicurezza. Osservando la tabella dei contenuti, suddivisi per argomenti, potrete trovare quello a cui siete più interessati. Ogni capitolo è dedicato ad uno specifico argomento. All’inizio di ogni capitolo, riceverete le informazioni generali più importanti re- lative a contenuti e obiettivi che vi permetteranno di avere una migliore com- prensione globale dell’argomento. Successivamente troverete strumenti e materiali che supporteranno la vostra attività quotidiana. I successivi “case studies” offrono una prospettiva pratica su ogni argomento. Attraverso la lettura delle storie degli studenti potrete avere una visione su come altri hanno precedentemente gestito questo tema. Al termine di ogni capitolo, troverete suggerimenti e riferimenti utili per ulte- riori approfondimenti. Questo Vademecum vi offrirà una guida all’interno del complesso mondo dell’apprendistato e della formazione aziendale permettendovi di: - avere all’interno della vostra azienda un “junior staff” motivato e impegnato - agire con competenza e consapevolezza - prendere in carico giovani studenti offrendo loro l’opportunità di iniziare una carriera di successo all’interno della vostra azienda Prima di iniziare con gli argomenti, vi invitiamo ad approfondire il dibattitori guardo i tutor aziendali negli altri paesi dell’UE. Ottobre 2019 9
IL RUOLO DEI FORMATORI AZIENDALI NEI PAESI DEI PARTNER PROGETTUALI
IL RUOLO DEI FORMATORI AZIENDALI NEI PAESI DEI PARTNER PROGETTUALI IL RUOLO DEI FORMATORI AZIENDALI NEI PAESI DEI PARTNER PROGETTUALI A Malta, l’apprendimento basato sul lavoro e le sue differenti forme (tirocini, apprendistato e stage) è regolato dal “The Work-Based Learning and Apprenti- ceship Act”, realizzato dal Ministero dell’ Istruzione e del Lavoro nel 2018. Que- sta legge uniforma l’apprendimento sul luogo di lavoro delineando le respon- sabilità e le strutture governative coinvolte e definendo diritti e doveri per chi operano negli IFP, datori di lavoro e studenti. Viene anche evidenziato il ruolo di responsabilità dei datori di lavoro che costituiscono un partner del sistema edu- cativo tanto da definire i formatori professionali come “persone che hanno le necessarie Esperienze e Qualifiche Tecniche oltre alle Competenze Personali (…) al fine di raggiungere gli obbiettivi di apprendimento definiti nel Programma Formativo […] è inoltre riconosciuta la necessità di sviluppo professionale dei tutor aziendali che operano all’interno del mondo dell’apprendistato. Tuttavia la formazione dei tutor aziendali è ancora ad uno stadio iniziale e rappresenta una delle prossime sfide per coloro che operano negli IFP” In Grecia la scarsa informazione rivolta alle aziende sull’apprendistato è una criticità ampiamente riconosciuta dal sistema. Poco consapevoli della realtà dell’apprendistato, le aziende non desiderano impegnarsi in questo percorso a causa della scarsa conoscenza delle procedure, dei termini, delle condizioni e non sapendo a chi rivolgersi. Le grandi aziende incaricano dei formatori per formare i loro tutor aziendali con maggiore frequenza rispetto alle piccole. I tutor aziendali cooperano e comunicano informalmente con i responsabili scolastici degli IFP. Non ci sono disposizioni che prevedano l’obbligatorietà della formazione dei tutor aziendali al fine di aggiornare le loro competenze didattico – pedagogiche e trasversali. La legiferazione del triennio 2013-2016 ha introdotto provvedimenti indirizzati alle organizzazioni che si occupano di apprendimento all’interno dei luoghi di lavoro. Attualmente, per le aziende che aderiscono a questo tipo di formazione, le responsabilità sono più chiare: è necessario seguire un piano di apprendimento condiviso all’interno delle aziende e nella designazione dei tutor. In Romania, il numero degli apprendistati rimane insufficiente nonostante rap- 11
IL RUOLO DEI FORMATORI AZIENDALI NEI PAESI DEI PARTNER PROGETTUALI presenti uno strumento molto efficace per l’inserimento occupazionale dei giovani. Nell’anno 2014, le cifre sono state così basse da indicare sia la man- canza interesse generato del sistema di apprendistato per le aziende sia un’a- zione comunicativa insufficiente rivolta ai datori di lavoro. Queste conclusioni sono riscontrabili nelle recenti analisi del 2016 e sono state formulate durante un dibattito sul sistema dell’apprendistato tra gli stakeholder del settore. La tavola rotonda tenutasi nell’ambito del progetto Raport Proiect Pilot EIR” (Ro- manian Ministru of Labour 2015) ha evidenziato la necessità della presenza di un Coordinamento dell’Apprendistato con forti competenze sulla gestione di tali percorsi sia dal punto di vista degli oneri burocratici sia della realizzazione dei percorsi stessi. I datori di lavoro necessitano inoltre del Coordinatore per l’Apprendistato che li faciliti nell’adozione del contratto di apprendistato. In Italia, nella maggioranza dei casi, i tutor aziendali non hanno competen- ze didattiche e pedagogiche formalmente certificate in quanto non è previ- sto dalla maggior parte dei CCNL. In pochi casi, i tutor aziendali frequentano specifici corsi organizzati da enti di formazione o erogati direttamente dalle Regioni. Tuttavia, i titolari di azienda conferiscono generalmente l’incarico di tutor aziendale a chi possiede competenze tecniche. Spesso nelle piccole aziende, questo ruolo è ricoperto dal titolare dell’azienda stessa. In entrambi i casi, il ruolo può essere coperto da uno dei colleghi che lavora con l’apprendi- sta ma senza un riconoscimento ufficiale. Sebbene il ruolo del tutor aziendale sia cruciale per la qualità della formazione e il raggiungimento degli obiettivi formativi attesi, in molti casi i tutor mancano di competenze didattiche e di valutazione. Generalmente non ricevono supporto su come gestire il compito richiesto. In Germania, essere un tutor significa avere delle competenze che hanno a che fare con la pianificazione e l’attuazione dei percorsi IFP e l’interazione con i giovani. Queste competenze sono definite “qualifica per la didattica negli IFP”. Un tutor aziendale può acquisire questa qualifica in un seminario forma- tivo e, a seguito del superamento di un esame viene rilasciato un certificato dalla Camera di Commercio e dell’Artigianato (vedi il “Seminario Formatori”). La verifica delle attitudini del tutor considera le abilità e competenze più im- portanti per il tutor. Nonostante la qualifica base, ogni tutor deve aggiornare regolarmente le sue conoscenze. Questo è particolarmente necessario viste 12
IL RUOLO DEI FORMATORI AZIENDALI NEI PAESI DEI PARTNER PROGETTUALI le continue nuove sfide che i tutor devono affrontare come, ad esempio, l’ete- rogeneità degli apprendisti dovuta ai movimenti migratori, una ridotta matu- rità professionale al termine della scuola dell’obbligo o l’utilizzo di strumenti digitali per l’apprendimento e l’insegnamento. In questo Vedemecum le seguenti parole chiave utilizzate si riferiscono a: - APPRENDISTA: si riferisce agli studenti da voi formati in quanto tutor azien- dali nel programma di apprendistato. Per questa categoria si utilizza a volte anche il temine studente - allievo. - TUTOR o TUTOR AZIENDALE: il termine si riferisce a coloro che operano in qualità di tutor di apprendisti all’interno di una azienda che impiega ap- prendisti. - TUTOR degli IFP: il termine descrive lo staff degli Istituti IFP che organizza, supporta e monitora l’esperienza di apprendistato nelle aziende per conto dell’ente/Istituto di formazione professionale. 13
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING “Se scegli le persone giuste e dai loro l’opportunità di prendere il volo – e li incentivi econo- micamente – non avrai quasi bisogno di gestirli.” (Jack Welch) “Il tutoraggio è un equilibrio molto delicato in cui non devi plasmare il tuo allievo a tua im- magine ma devi dargli l’opportunità di crearsi la propria.” (Steven Spielberg) 1.1 BREVE SOMMARIO Che cosa trovate in questo capitolo? L’obiettivo principale del capitolo è rilevare il grado di disponibilità di una azienda ad impiegare apprendisti. Per fare questo è rilevante definire i requi- siti e le necessità minime per un tutor aziendale affinché possa selezionare e soddisfare gli obiettivi degli apprendisti. Il processo di selezione e lo scambio di informazioni nella fase preparatoria tra l’azienda e l’Istituto IFP è essenziale per creare un piano condiviso che possa portare ai datori di lavoro il maggior numero di benefici: aumento della produttività data dalla presenza degli ap- prendisti; incremento delle competenze di leadership dei dipendenti; aumen- to delle opportunità mirate al coinvolgimento dei giovani studenti Quale obiettivo può essere raggiunto grazie al materiale e gli stru- menti del Capitolo? Il processo di matching deve adattarsi alla cultura aziendale specifica ed es- sere percepito dagli studenti come un processo trasparente e corretto. Iden- tificare e abbinare i bisogni formativi degli apprendisti con le competenze del tutor è assolutamente importante. Gli obiettivi sono: creare strumenti rivolti ai tutor aziendali che li supportino nel garantire un corretto matching tra tutor aziendale-apprendista; saper definire degli obiettivi di business e formativi ben da raggiungere con il programma di apprendistato; creare una guida pratica per i tutor affinché comprendano l’importanza di un corretto matching tra com- petenze e mansioni e professioni, come anche l’importanza dei feedback tra il mondo dell’istruzione e formazione professionale raccogliendo ed analizzan- do correttamente i feedback sia dei tutor aziendali che quelli degli apprendisti. Quali sono i benefici per gli studenti? - Maggiore motivazione nel definire e valutare i propri obiettivi professionali, interessi, ecc.; 15
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING - Poter utilizzare degli strumenti utili per la definizione di tali obiettivi; - Supporto nell’identificazione dei propri fabbisogni formativi; - Una pianificazione chiara e condivisa con l’apprendista degli obiettivi formativi; - Migliore inserimento lavorativo degli apprendisti, sulla base delle loro com- petenze ed esperienze; - Migliore selezione del tutor aziendale e degli obiettivi aziendali; - Maggiore attenzione all’orientamento volto all’inserimento lavorativo dell’ap- prendista (p.es., sicurezza, aspettative); - Una maggiore motivazione grazie ad un loro maggiore coinvolgimento ne percorso formativo ed all’auto-valutazione; - Modalità definite per l’ottenimento di un feedback sul proprio percorso formativo 1.2 COME SELEZIONARE E FAR INCONTRARE CORRETTAMENTE LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI CON LE ESIGENZE AZIENDALI In questa sessione sono descritti gli strumenti e i materiali che è possibile utilizzare, quali: • Modulo di Tirocinio – Un modello per definire il profilo aziendale e la descri- zione del profilo professionale. • Profilo dello studente – Un modello per elencare le competenze e qualità richieste agli studenti. • Colloquio per l’apprendistato – Guida agli strumenti per la selezione con esempi di domande • Valutazione dello studente – Strumenti per valutare le competenze e la mo- tivazione dei discenti. Strumento Nr. 1: Modulo di tirocinio CHI? Questo strumento può essere direttamente usato dall’azienda o può essere utilizzato come linea guida da seguire durante un meeting tra l’ente formativo dell’apprendista e l’azienda (prima dell’inserimento lavorativo dello studente). PERCHE’? Definire il profilo aziendale è necessario per informare l’ente formativo circa il settore, le principali attività, e le tipologie di incarichi che l’azienda può offrire allo studente. Definire l’offerta professionale e formativa dell’azienda e le caratteristiche dello studente. COME? I tutor aziendali devono confrontarsi con i loro colleghi riguardo le questioni elencate nel presente strumento al fine di individuare le soluzioni più appropriate. I tutor aziendali hanno, infatti, la necessità di comprendere la reale capacità dell’azienda nell’accogliere un apprendista. Standard qualitativi 1. Scegliere la competenza su cui l’azienda vuole formare l’apprendista; minimi da considerare! 2. Definire il numero massimo di apprendisti che l’azienda può impiegare e definire le modalità della loro selezione; 3. Stabilire una relazione con l’ente di formazione professionale o gli IFP per la selezione; 4. Stabilire i requisiti aziendali per il loro tutor aziendale stesso. 16
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING Strumento Nr. 1: Modulo di tirocinio Modulo di tirocinio (da compilare dall’impresa richiedente) Informazioni sull’azienda: • Nome dell’azienda • Indirizzo /codice postale/città /paese • Settore aziendale • Quali sono i principali prodotti e servizi offerti dalla vostra azienda? • Quali sono i vostri principali clienti o target group? Quando è stata fondata l’azienda? Indicare i vostri valori fondanti. • Quanti dipendenti ha la vostra azienda? • Quali sono i principali incarichi/professioni della vostra forza lavoro? • L’azienda ha un dipartimento per le Risorse Umane ed uno per la formazio- ne. Nel caso non li abbia, quale altro ufficio è responsabile della selezione e della formazione? • State ospitando studenti o lo avete fatto in passato? Se sì, quale era il loro numero e da quali paesi provenivano? • Per quali motivi vorreste ospitare uno studente? Descrivete brevemente tali motivi • Per quale motivo uno studente farebbe un’esperienza significativa nella vostra azienda? Avete già individuato chi sarà il tutor aziendale? Informazioni sulla posizione lavorativa disponibile: • Soft skills particolarmente importanti: ………………. • Obiettivi del tirocinio • Mansioni (descrizione dell’impiego) • Descrivete brevemente che cosa voi/la vostra azienda si aspetta da que- sta esperienza: __________________________________________________________________ • Potenziale durata del tirocinio _____________ e proposta di periodo (dal/al) ___________________________________________________________________________________ 17
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING Strumento Nr. 2: Profilo dell’apprendista CHI? Questo strumento può essere usato direttamente dall’azienda e dai tutor degli IFP. PERCHE’? Per trovare e selezionare il giusto apprendista è necessario conoscere il grado di motivazione e le qualifiche dello studente. COME? Per garantire degli standard qualitativi minimi è necessario adottare alcuni passaggi fondamentali: - Identificare gli obiettivi formativi in termini di esiti dell’apprendimento in conformità con i bisogni dei discenti e la legislazione attuale; stabilire la strate- gia generale del programma formativo; pianificare l’ambiente di lavoro e la documentazione necessaria; scegliere un ambiente adeguato perle persone; acquisire e sviluppare del materiale di supporto. - Garantire la presenza di orientatori professionali e psicologi presso gli IFP e gli enti di formazione professionale. I tutor professionali hanno bisogno di assistere gli studenti nell’arricchimento del CV, nella preparazione della lettera di motivazione quando ci si candida per una posizione; - Conoscere le caratteristiche degli apprendisti al fine di personalizzare il percorso formativo e comunicare tali caratteristiche ai colleghi che lavoreranno con gli apprendisti; - Definire un piano di apprendimento sul luogo di lavoro con obiettivi formativi definiti e declinati al contesto lavorativo dal tutor aziendale. Standard qualitativi - Formalizzare in maniera adeguata i contratti e gli accordi tra l’azienda e gli minimi da considerare! apprendisti (se possibile anche con gli enti di formazione); - Definire le modalità di il monitoraggio delle competenze acquisite dallo studente; - Definire le modalità di valutazione intermedia e finale; - Dedicare del tempo per discutere con lo staff degli IFP circa gli adeguamenti che potrebbero essere necessari per facilitare il percorso di apprendimento e sostenere lo studente in questo processo di cambiamento. Trascorrere del tempo sul luogo di lavoro con lo studente in particolare nella fase iniziale del tirocinio affinché sia possibile gestire ogni potenziale difficoltà e facilitare gli studenti nel comunicare qualsiasi tipo di criticità. - Avere la sicurezza di poter contattare sempre l’ente di formazione dell’apprendista nel caso in cui sorgano problemi così da permetterne una risoluzione in tempi brevi. 18
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING Strumento Nr. 2: Profilo dello studente Profilo dello studente (da compilare dal tutor aziendale) Genere Età Lingua (e) richiesta/e (Livello linguistico se- condo il quadro di riferimento) Nel caso in cui ci sia uno studente con disabili- tà: che tipo di accorgimenti si rendono neces- sari per permettere dell’esperienza formativa di qualità? Ambito di studi preferito Livello EQF 1| 2| 3 | 4 |5 |6 |7 |8 Quali precedenti conoscenze, competenze, esperienze dello studente possono essere definite rilevanti? In quale modo le esperienze pregresse hanno influito sulle sua abilità co- gnitiva e di sviluppo? Come questa esperien- za può essere trasferita ed integrata all’interno del programma di apprendimento? Specificare le attività che ci si aspetta venga- no svolte dallo studente Elencare le competenze che devono essere raggiunte dallo studente. Indicare cosa lo stu- dente sarà in grado di fare Certificazioni (se richieste) Lo studente ha accesso a strumenti informa- tici (es. computer, CD-ROM, Internet, video, etc.)? Sono necessari per supportare lo stu- dente sulla base delle sue esigenze? Lo stu- dente avrà bisogno di tali strumenti nella fase preparatoria all’esperienza lavorativa? Qual è il valore aggiunto che lo studente può portare all’azienda che lo ospita? Quali possono essere gli obiettivi dello studen- te per completare il programma formativo? Quali fattori possono influenzare il fallimento o il successo del programma formative dello studente? 19
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING Strumento Nr. 3: Guida al colloquio di selezione CHI? Questo strumento è utilizzato dai tutor aziendali. PERCHE’? Il colloquio di lavoro rappresenta la modalità più utilizzata come strumento di selezione. COME? La procedura per selezionare un apprendista dipenderà dal suo /sua età ed esperienze precedenti. Inserire in azienda giovani di 16 - 18 anni è differente dall’inserire adulti. I giovani non possiedono la stessa sicurezza e capacità di comunicare le proprie competenze come invece un lavoratore che può contare su pregresse esperienze lavorative. In questo caso, le tecniche convenzionali usate nei colloqui non sono appropriate. Queste tecniche vanno integrate utiliz- zando un approccio meno formale che prenda in considerazione il loro entusia- smo piuttosto che focalizzarsi semplicemente sui crediti accademici o sulle competenze tecniche. Quando si ha a che fare con candidati adulti o con chi ha esperienza lavorativa, è importante porre delle domande maggiormente orien- tate sul lavoro. Non è necessario stravolgere il processo di selezione ma questo va adattato agli apprendisti. Occorre ricordare che potremmo trovarci di fronte ad una persona al suo primo colloquio, quindi sarà necessario fornire guida e supporto durante il colloquio stesso. Meglio non fare più di 8-10 domande, ad esempio. La valutazione del candidato può essere eseguita attraverso un test basato su una checklist di fattori qualificanti e competenze tecniche necessarie per il tirocinio. Questo test può essere creato e condotto dall’azienda. Standard qualitativi Oltre al colloquio, altri strumenti per la selezione, possono essere utilizzati da chi minimi da considerare! effettua il colloquio per valutare il candidato e definire in termini più concreti le sue competenze e abilità. Alcuni esempi: TEST DELLE COMPETENZE – Questo strumento è particolarmente utile per le posizioni che richiedono un livello di competenza in uno specifico campo. Il test varia in base all’area professionale in cui avverrà l’apprendistato. VALUTAZIONE PSICOMETRICA/DELLA PERSONALITA’ – Questo strumento è valido per valutare la motivazione, la capacità di di lavorare in team e lo stile lavorativo. Lo strumento può essere particolarmente adatto per valutare l’adegu- atezza del candidato al proprio team di lavoro. VALUTAZIONE DELL’ATTITUDINE E DELLA COMPETENZA – Similarmente ai due test precedenti, questi test sono efficaci per valutare le competenze specifiche 20
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING Strumento Nr. 3: Colloquio per l’apprendistato Colloquio per l’apprendistato Nome del candidato Età IFP di riferimento Data del colloquio Persona che conduce il colloquio Presentati brevemente; raccontami un po’ di te. Come ti definiresti? Cosa pensi stiamo ricercando in un apprendista? Per te, che cosa rende interessante il tuo ambito di studi di e cosa ti permette di compiere il tuo lavoro rispettando i tempi assegnati? Come ti organizzeresti per conciliare i tempi di studio e i tempi di lavoro? Da 1 a 5 (1 è il punteggio più basso) che voto daresti alle tue capacità organizzative? Fai un esempio Puoi darci un esempio di quando hai dovuto lavorare in maniera autonoma ed utilizzare la tua iniziativa attraverso lo studio o il lavoro? Puoi raccontarci come gestisci situazioni stressanti in cui sei sotto pressione? Puoi fare un esempio di quando hai dovuto affrontare una situazione spiacevole al lavoro o a scuola e come l’hai gestita? Puoi raccontarci di qualcosa di nuovo che hai imparato negli ultimi 6 mesi e che cosa hai rica- vato da questa conoscenza? Che cosa conosci del lavoro in team e quali sono 3 importanti caratteristiche che qualificano un buon gruppo di lavoro? Che cosa ti aspetti dal percorso di apprendistato? Come e dove ti vedi fra 3 – 5 anni? Tre tuoi punti di forza e tre punti deboli C’è qualcosa che non ti abbiamo chiesto ma che ci vorresti dire per rafforzare la tua candidatura? Strumento Nr. 4: Valutazione dello studente Valutazione dello studente Valutazione numerica (1: Scarso –10 Eccelente) Conoscenza della materia .../10 Abilità tecniche .../10 Capacità metodologiche .../10 Sicurezza .../10 Competenze comunicative .../10 Spirito di gruppo .../10 Puntualità e gestione del tempo .../10 Creatività e innovazione .../10 Impegno .../10 Background formativo .../10 Equilibrio personale .../10 Gestione della pressione / dello stress / .../10 dell’insuccesso 21
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING 1.3 ESEMPI PRATICI CASO No. 1: ESPERIENZA ALLA CLINICA whiteparish Nella clinica Whiteparish necessitano di una posizione di Livello 3 – per Assisten- te Sanitario. Attraverso l’Accademia Nazionale per gli Apprendistati nel campo Sanitario (ATA) si è pubblicizzata questa posizione. La figura ricercata deve essere una persona aperta, amichevole, sicura e desiderosa di apprendere, anche senza una prece- dente esperienza nel settore. La clinica ha un team ben formato in grado di formare senza problemi anche una persona inesperta e di accoglierla nel proprio team. Il candidato selezionato ha una pregressa esperienza nel campo dell’abbigliamento che la clinica ha ritenu- to utile nel momento in cui ci si relaziona con i pazienti ed ha dimostrato un parti- colare interesse per il settore dell’assistenza alla persona. La clinica Whiteparish desidera che l’apprendista apprenda il più possibile sul luogo di lavoro in quan- to privo di esperienza clinica; tuttavia questo significa che il percorso formativo debba trattatare tutti gli aspetti basilari: dalla vestizione corretta al controllo delle infezioni fino alla gestione della spazzatura. Le prime dodici settimane sono trascorse preparando il lavoro dell’apprendista in tre aree principali – ECG, monitoraggio della pressione sanguigna e i controlli sa- nitari del NHS ( Sistema Sanitario Nazionale). Dopo questo periodo, l’apprendista è stato in grado di lavorare da solo, ma potendo sempre contare su una supervisione. L’Accademia Nazionale delle Competenze per l’ambito Sanitario supporta il per- corso di istruzione formale dell’apprendista con un valutatore che invia telemati- camente le unità formative e si incontra con lei circa una volta al mese per discu- tere e fare osservazioni assicurandosi della qualità del suo lavoro. La clinica fornisce un supporto di tutoraggio per tutte le attività sia cliniche sia amministrative in cui l’apprendista è coinvolto. La formazione esterna è erogata dalla Southampton University e l’apprendista frequenta le lezioni con gli studenti del HCA care che la sostengono in alcune delle attività pratiche svolte. Al termine dei 18 mesi di apprendistato, l’apprendi- sta potrà ottenere il certificato Livello 3 - HCA. Caso No. 2: COME ASSUMERE STUDENTI – LA COOPERAZIONE TRA “University of Regina” E DATORI DI LAVORO Il programma opera su un sistema di tre semestri, con tre periodi di lavoro all’an- no, ognuno della durata di quattro mesi. Per ogni semestre ci sono due eventi per le assunzioni: il Match tra aziende e studenti, e L’Offerta Diretta. L’università utilizza un programma computerizzato di matching per abbinare gli 22
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING studenti con le aziende. Il processo di matching permette ai datori di lavoro si selezionare i candidati per i colloqui tra tutti gli studenti. Il datore di lavoro presenta la descrizione della/e posizione/i per cui gli studenti presentano le domande. Tutte le descrizioni delle posizioni di lavoro, suddivise per livelli lavorativi e per discipline, sono disponibili per tutti gli studenti. Nel giorno delle candidature, gli studenti presentano le domande per le posi- zioni a cui sono interessati. L’università ritira, raggruppa e spedisce alle aziende i curricula. L’azienda visiona i curricula e decide quali studenti convocare per il colloquio. I colloqui possono essere condotti di persona o per telefono. L’azienda seleziona i candidati e decide quelli che vorrebbe assumere. Successivamente l’azienda fa una classifica degli studenti preferiti; gli studenti fanno lo stesso per le posizioni. Il computer fa poi il resto, formulando un’offerta e un’accettazione automatica da parte del datore di lavoro e dello studente. Se il processo di matching non funziona, il processo di reclutamento continua e si passa al secondo stadio. Dopo il primo processo di Matching, viene usato un sistema diretto di offerta – ac- cettazione. L’azienda presenta le descrizioni dei lavori che l’università posta con- tinuamente. Gli studenti interessati presenteranno domanda e la scuola invierà i curricula e organizzerà i colloqui. L’azienda offre proposte di lavoro sulla base del principio “primo arrivato, primo servito”. Questa seconda parte del processo continua fino a quando tutti o la maggior parte degli studenti sono collocati in un’ azienda. I moduli sono: Valutazione dello studente da parte del datore di lavoro, Valutazione dello studente durante periodo di lavoro, Guida per il datore di lavo- ro, i modelli per la descrizione della posizione sono forniti all’azienda. 1.4 SUGGERIMENTI E RIFERIMENTI UTILI - Il tutor aziendale deve essere un lavoratore/dipendente esperto con esperien- za precedente nel settore. - Il tutor dovrebbe avere la possibilità di acquisire e costantemente aggiornare le competenze necessarie alla formazione per supervisionare la formazione pratica e l’acquisizione delle competenze da parte degli apprendisti/tirocinanti. Il rinno- vo delle qualifiche può essere considerata la modalità per garantire l’aggiorna- mento delle competenze dei tutor. - Il tutor aziendale dovrebbe avere competenze pedagogiche che includono conoscenze legate ad aspetti pratici della formazione: pianificazione del tempo, distribuzione dei contenuti, creare un ambiente positivo e inclusivo, osservare e comprendere le dinamiche di gruppo, gestione del gruppo e selezionare metodi appropriati per specifiche necessità degli studenti che includono le problemati- che legate all’apprendimento. 23
CORRETTE PROCEDURE DI MATCHING - Prima dell’inizio del percorso di apprendistato, assicurarsi di essere consapevo- li delle proprie responsabilità. I membri dello staff dovrebbero essere consapevoli che sul luogo di lavoro non sono accettate forme di discriminazione. - Discutere anticipatamente, con il consenso dello studente, le possibili difficoltà che lo studente potrebbe affrontare e come degli incontri con gli altri membri dello staff potrebbero essere necessari per preparali al lavoro. - Mantenere un contatto regolare con i responsabili dell’ IFP per monitorare i progressi e fornire agli studenti un’opportunità per esprimere le preoccupazioni che potrebbero avere. - Conoscere la legislazione che regola la formazione degli apprendisti. - Definire il numero di tirocini per l’apprendistato e il tipo di reclutamento. - Mantenere contatti regolari con gli enti della formazione professionale. Dove trovare ulteriori informazioni: https://www.cedefop.europa.eu/files/TWG_Guiding_principles_on_professio- nal_development_of_trainers_in_VET_FINAL.pdf Cedefop (2013b). Trainers in continuing VET: emerging competence profile. Lu- xembourg: Publications Office. http://www.cedefop.europa.eu/EN/Files/4126_ en.pdf http://smartbusinesstrends.com/16-management-quotes/ https://education.gov.mt/en/Documents/Public%20Consultations/Work%20 Based%20Learning%20and%20Apprenticeship%20Act.pdf http://www.promotewbl.eu/wp-content/uploads/2018/10/IO1-Guide-on-Ef- fective-WBL-in-VET.pdf https://books.google.com.mt/books?id=BXnbCQAAQBAJ&pg=PA112&l- pg=PA112&dq=match+in+wbl&source=bl&ots=fZ_RsFDsSm&sig=ACfU3U- 3NonBK7f22yQswb_4r38vq9u65Dw&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwiDysfU- 7M3iAhUEaVAKHUBRDHAQ6AEwDXoECAcQAQ#v=onepage&q=match%20 in%20wbl&f=false http://www.workbasedtraining.eu/wp-content/uploads/2015/10/OVERVIEW_ final1.pdf https://www.nsahealth.org.uk/apprenticeships/apprenticeship-case-studies/ rural-surgery-recruits-and-trains-clinical-apprentice https://www.uregina.ca/careercentre/coop/for-employers/how-to-hire.html 24
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO La cultura della sicurezza si diffonde migliorando la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e strutturando le performance. 2.1 BREVE SOMMARIO Che cosa trovate in questo capitolo? Il rispetto delle disposizioni legislative in ambito di Salute e Sicurezza in ogni paese della Comunità Europea è fondamentale, ma è ugualmente importan- te che i lavoratori, specialmente quelli giovani, acquisiscano una “cultura del- la sicurezza sul lavoro”. Solo se in possesso di questa cultura dei lavoratori competenti possono diventare dei professionisti. Cultura della sicurezza si- gnifica essere consapevoli di sé e considerarsi dei professionisti che lavorano insieme ad altri professionisti all’interno dei luoghi aziendali. Il capitolo contiene indicazioni rivolte ai tutor aziendali affinché incrementino negli apprendisti la cultura della sicurezza sul lavoro. Il tutor, infatti, ha un ruolo di grande responsabilità, cioè insegna ai giovani lavoratori (spesso alla loro prima esperienza lavorativa), l’importanza della sicurezza sul luogo di lavoro e il loro ruolo di soggetto attivo affinché contri- buiscano alla sicurezza dell’ambiente in cui operano. Che cosa acquisirete tramite il materiale e gli strumenti del capitolo? • Il tutor riceverà consigli e cnoscerà buone pratiche finalizzate ad aumen- tare la consapevolezza degli apprendisti rispetto alla sicurezza sul lavoro. • Il tutor aziendale sarà in grado di fornire ai giovani apprendisti informazioni sulla sicurezza con una modalità nuova, arricchendo i temi della formazione con quelli della sicurezza. • Il tutor avrà maggiore consapevolezza sulla promozione della sicurezza sul lavoro. Come ne beneficeranno gli studenti? La pianificazione e attuazione dell’apprendistato favorirà l’arricchimento delle competenze sulla salute e sulla sicurezza. Anche la valutazione terrà conto della conoscenza, delle abilità e delle competenze che sono state raggiunte dall’apprendista attraverso l’esperienza di lavoro. Le aziende ed i responsabili degli IFP, rafforzeranno la loro collaborazione per 27
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO quello che riguarda l’acquisizione della consapevolezza e delle competenze legate alla sicurezza sul lavoro dei giovani apprendisti. Dal punto di vista delle aziende, avere lavoratori giovani ed inesperti può rappresentare un grande rischio per la cattiva adozione di comportamenti legati alla sicurezza. Risulta quindi ne- cessario dedicare più tempo alle azioni finalizzate ad assicurare comportamenti che rispettino la sicurezza. L’apprendista acquisirà elementi relativi alla cultura della sicurezza sul lavoro che diventeranno indispensabili in tutti i futuri contesti lavorativi in cui opererà indipendentemente dalla natura delle attività che pren- derà in carico. Inoltre, l’utilizzo di quanto contenuto in questo capitolo da parte dei tutor aziendali avrà un impatto positivo sugli apprendisti, che saranno in gra- do di operare nel rispetto delle regole, valutando e prevenendo possibili rischi. 2.2 COME ACCRESCERE TRA I GIOVANI APPRENDISTI LA CONSA- PEVOLEZZA DELLA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA In questa sezione sono descritti gli strumenti e il materiale che possono essere utilizzati per: • Sviluppare un clima aziendale in cui la Cultura della Sicurezza è percepita come un valore • Migliorare le procedure di sicurezza e gli aspetti legali agli apprendisti • Definire le competenze legate alla sicurezza e gli obiettivi culturali che devo- no essere raggiunti dall’apprendista. Informazioni chiave - Strumento Nr. 1: Questionario sulla cultura della sicurezza CHI? Può essere utilizzato dal tutor da solo o insieme all’apprendista PERCHE’? Per sviluppare una cultura ed una sensibilità nei confronti della sicurezza sul lavoro. Per aumentare la consapevolezza del pericolo/rischio e dei comportamenti di cautela. Per chiarire comportamenti necessari ed attesi fornendo esempi pratici. COME? Il questionario può essere utilizzato per rilevare il grado di consapevolezza rispetto al tema della sicurezza sul lavoro del gruppo di apprendisti Il questionario può essere utilizzato dal tutor in due diverse maniere: 1. come strumento per la riflessione personale sulle azioni finalizzate alla promo- zione tra gli apprendisti della sicurezza. Lo strumento può essere utile per il tutor aiutandolo a comprendere quali aspetti della sicurezza sono già stati affrontanti e quali devono ancora essere trattati o quali necessitano di approfondimento. 2. come una bozza da seguire per iniziare una discussione con gli apprendisti sugli aspetti legati alla sicurezza sul luogo di lavoro e trasmettere loro esempi pratici, procedure e comportamenti corretti. Es.: il tutor può chiedere agli apprendisti “sapete che dovete comunicare tempe- 28 stivamente ogni malfunzionamento degli strumenti utilizzati durante il turno di lavoro? Sapete a chi dovete riferire questa comunicazione?”
rispetto al tema della sicurezza sul lavoro del gruppo di apprendisti Il questionario può essere utilizzato dal tutor in due diverse maniere: 1. come strumento per la riflessione personale sulle azioni finalizzate alla promo- SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO zione tra gli apprendisti della sicurezza. Lo strumento può essere utile per il tutor aiutandolo a comprendere quali aspetti della sicurezza sono già stati affrontanti e quali devono ancora essere trattati o quali necessitano di approfondimento. 2. come una bozza da seguire per iniziare una discussione con gli apprendisti sugli aspetti legati alla sicurezza sul luogo di lavoro e trasmettere loro esempi pratici, procedure e comportamenti corretti. Es.: il tutor può chiedere agli apprendisti “sapete che dovete comunicare tempe- stivamente ogni malfunzionamento degli strumenti utilizzati durante il turno di lavoro? Sapete a chi dovete riferire questa comunicazione?” Basandosi sulle risposte, il tutor può rilevare il grado di autonomia degli apprendisti nella gestione di questa procedura. Se le risposte degli apprendisti non saranno soddisfacenti, il tutor avrà l’obbligo di dedicare del tempo alla trasmissione delle corrette procedure di segnalazione di malfunzionamento. Standard qualitativi Il tutor rileva il grado di consapevolezza e conoscenza degli apprendisti rispetto minimi da considerare! agli aspetti elencati nella check-list. Viene redatto un report complessivo sulle attività svolte dal tutor aziendale che successivamente viene discusso con i tutor degli IFP. Almeno l’80% degli apprendisti valuta l’attività “utile e interessante” 29
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO Strumento Nr 1: Questionario sulla cultura della sicurezza L’ apprendista è consapevole… CONSAPEVOLEZZA che qualsiasi incidente causato o di cui può essere vittima DEL SUO RUOLO E che accade in un’area in cui non è autorizzato ad entrare o al DEI COMPITI ASSE- di fuori dell’orario di lavoro NON è coperta dall’assicurazione GNATI IN AZIENDA lavorativa? (esempio: una lesione riportata all’interno dell’azienda ma in un’area in cui l’accesso del lavoratore era vietato) delle sue mansioni? che ogni attività non compresa tra le sue mansioni non è co- perta da assicurazione? di tutti i dispositivi di sicurezza che deve indossare o adottare? CAPACITA’ DI RIPOR- dell’obbligo di dover riportare tempestivamente ogni malfun- TARE I PROBLEMI zionamento rilevato durante il suo orario di lavoro? LEGATI ALLA SICU- di mantenere un comportamento prudente attento e finalizzato ad REZZA AZIENDALE assicurare la sicurezza anche nelle aree non lavorative? (esempio: parcheggio per i dipendenti aziendali, aree comuni, spogliatoi, ecc.) di riportare correttamente ogni possibile rischio? (es. malfunzio- namento di un macchinario, mancanza di dispositivi di sicurezza) CONSAPEVOLEZZA dell’obbligo di mantenere la propria postazione di lavoro li- DEI CORRETTI COM- bera da oggetti che potrebbero ostacolare le uscite di emer- PORTAMENTI LEGA- genza o il passaggio di persone e veicoli? TI ALLA SICUREZZA di non poter utilizzare le attrezzature di lavoro per attività per- sonali e in quel caso i danni causati o subiti non sono coperti dall’assicurazione lavorativa? di non poter guidare veicoli senza un appropriato patentino e se non ricompreso nelle proprie mansioni? Che i cellulari non possono essere usati durante l’orario di lavoro a meno che non sia specificato diversamente? 30
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO Informazioni chiave - Strumento Nr. 2: Checklist Salute e Sicurezza - Apprendista CHI? Può essere utilizzato dai tutor. PERCHE’? Per controllare se l’azienda rispetta tutti i requisiti sulla sicurezza previsti dalla legge che si riferiscono agli apprendisti e studenti coinvolti in percorsi di appren- dimento sul luogo di lavoro(es: un tirocinio). COME? La checklist può essere utilizzata dal tutor aziendale insieme al manager per la sicurezza aziendale (che deve adattare la checklist alla specificità aziendale e alle disposizioni legislative di riferimento) e con il tutor del’IFP. La checklist rappresenta uno strumento utile per permettere al tutor di assicu- rarsi che la compagnia rispetti gli adempimenti di legge legati alla presenza di apprendisti e studenti coinvolti in un tirocinio. Gli apprendistati e i tirocini possono presentare delle caratteristiche comuni per quanto riguarda le coperture assicurative rispetto a quelle dei normali lavoratori La checklist, quindi, deve aiutare il tutor per assicurarsi che l’azienda sia in linea con gli aspetti obbligatori legati alla legislazione, alle procedure di collaborazione con gli organismi di formazione che si occupano di apprendistato e i loro tutor Standard qualitative La checklist contiene tutte le indicazioni relative alle disposizioni di legge che minimo da considerare! disciplinano la sicurezza dei lavoratori Il tutor controlla e si assicura che l’azienda rispetti gli obblighi di legge relative alla presenza di apprendisti sul luogo di lavoro. 31
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO Struemento No. 2: Checklist sulla Salute e SIcurezza - Apprendista Nome dell’ Azienda: Indirizzo: Responsabile aziendale per la salute e la sicurezza: Nome del tutor: Nome dell’apprendista: Settore di attività: Reparto aziendale: Orario di lavoro dell’apprendista Lista dei compiti assegnati all’apprendista L’attività comprende l’uso dei seguenti MACCHINARI L’attività comprende l’uso delle seguenti ATTREZZATURE L’attività comprende l’uso dei seguenti STRUMENTI LAVORATIVI L’attività comprende l’uso delle seguenti SOSTANZE L’attività comprende l’uso dei seguenti ....................................... Strumento Nr 3: Checklist dati Avete un’informativa scritta rispetto alla Salute e alla Sicurezza? SI NO Fornirete all’apprendista una formazione relativa alla Salute e alla SI NO Sicurezza che comprenda l’utilizzo dei veicoli, degli impianti e del- le attrezzature (ove applicabile)? Avete procedure di Pronto Soccorso in accordo con le norme vi- SI NO genti? Avete condotto una valutazione del rischio rispetto alle vostre pra- SI NO tiche di lavoro per identificare i rischi a cui sono esposti i vostri di- pendenti o coloro che entrano in contatto con la vostra azienda? Verrà effettuata una Valutazione dei Rischi specifica per l’apprendi- SI NO sta, basata sulle sue mansioni specifiche? Riporterete all’ente IFP eventuali incidenti in cui l’apprendista è in- SI NO corso durante il periodo di lavoro? Avete un’Assicurazione sulla Responsabilità che copra l’apprendi- SI NO sta e controllate che venga rinnovata? E’ stata condotta un’ispezione dell’azienda e della postazione di la- SI NO voro dell’apprendista dal tutor dell’ente IFP? L’apprendista frequenta una formazione specifica sulla Salute e Sicurezza? SI NO L’apprendista è una persona con bisogni speciali o problemi di salute? SI NO (In tale caso) Sono state adottate specifiche misure di sicurezza SI NO per l’apprendista con bisogni speciali? L’apprendista ha ricevuto i dispositivi necessari per la sicurezza? SI NO L’apprendista è in possesso delle necessarie autorizzazioni (es. pa- SI NO tentino) per utilizzare i macchinari necessari allo svolgimento delle sue attività? 32
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO Informazione chiave - Strumenti No. 3: Principi di Salute e Sicurezza CHI? Può essere usato dai tutor aziendali insieme agli apprendisti. PERCHE’? Per condividere meglio con gli apprendisti i principi della Salute e della Sicurezza. Per rendere l’azienda un luogo in cui si insegni la cultura della salute e della sicurezza. COME? Il documento è un modulo con una lista di principi legati alla sicurezza che devono essere stilati e condivisi con gli apprendisti. Il tutor, insieme agli apprendisti, può adattare il modulo allo specifico contesto aziendale, riportando i principi sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro che sono integrativi a quelli riportati nel modulo. Il documento offre degli spunti per condurre un’attività finalizzata all’elaborazione di un documento condiviso tra tutor ed apprendisti che contenga una serie di principi basilari e regole sulla sicurezza che gli apprendisti intendono fare proprie. La lista può anche includere una serie di competenze legate alla sicurezza che gli apprendisti possono condividere e ridefinire. Queste competenze possono essere incluse nel Contratto di Apprendistato aggiungendosi agli obiettivi formativi di tipo “trasversale”. Standard qualitativo Ogni apprendista ha risposto alle domande e le risposte sono state analizzate e minimo da considerare! discusse insieme ai tutor. Almeno l’80% degli apprendisti valuta l’attività “utile e interessante” 33
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO Strumento Nr 4: Principi di Salute e Sicurezza Premessa: Attraverso lo sviluppo di un’attitudine positiva e l’incoraggiamento a discutere apertamente per favorire la circolazione delle informazioni, i tutor creeranno un ambiente in cui sia per tutti possibile mettere in discussione i comportamenti e le attitudini rischiose riscontrate negli altri. Alcuni valori generali, principi e attitudini che dovrebbero essere incoraggiate e regolarmente rinforzate a livello personale sono: La vita dei lavoratori e il loro stato di benessere sono importanti - le persone dovrebbero poter fare ritorno alle loro case nella stessa maniera in cui sono arrivate. “Fare la cosa giusta” è importante. Parlare di sicurezza non minaccia la mia posizione. Se non agisco, sono responsabile se qualcosa dovesse accadere. Lavorare bene significa poter lavorare in sicurezza - Non sono due concetti separati. Lo stato di benessere e la sicurezza della persona sul luogo di lavoro sono più importanti dei soldi. - .................................................................................................................................................. - .................................................................................................................................................. COMPETENZE SULLA SALUTE E SICUREZZA DA RAGGIUNGERE - Sapere come comunicare correttamente una situazione di pericolo. - Sapere come usare correttamente i dispositivi di protezione durante il lavoro e valutare gli eventuali malfunzionamenti. - Sapere come identificare sostanze infiammabili o pericolose ed adottare comportamenti fi- nalizzati alla riduzione dei rischi. 34
SALUTE SUL LAVORO E REQUISITI PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI E DEGLI APPRENDISTI DURANTE IL TIROCINIO 2.3 ESEMPI PRATICI Caso No. 1: Toolbox Talk Un Toolbox Talk è una riunione informale che si focalizza sui temi centrali del- la sicurezza come i pericoli sul luogo di lavoro e le pratiche per il rispetto della sicurezza. Gli incontri sono di breve durata e si svolgono generalmente presso il luogo di lavoro prima dell’inizio del proprio turno. Si tratta di uno dei metodi più efficaci per rinfrescare le conoscenze dei lavoratori, rivedere un’ultima volta i controlli sulla sicurezza e scambiare informazioni con i lavoratori più esperti. I Toolbox Talks vogliono facilitare il confronto sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro e promuovere la cultura della sicurezza all’interno di un’azienda. Toolbox talks/meetings sono di solito visti come riunioni informali o incontri sulla sicurezza. A seguire, un esempio di Toolbox Talk sui “I più comuni errori sulla sicurezza”. Il tutor inizia l’incontro menzionando alcuni tra i più comuni errori che conducono a situazioni pericolose: Mancanza di ordine e pulizia: potrebbe sembrare scontato, ma una postazione di lavoro non in ordine e sporca predispone ad un ambiente di lavoro non sicuro. Bancali mal posizionati sul pavimento, olio versato e vie d’uscita ostruite sono le cause di migliaia di incidenti ogni anno. Uso non corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): pur essendo comune, quella di indossare i caschi protettivi al contrario è una cattiva prati- ca come pure indossare le protezioni per l’udito in maniera scorretta. Un giro nei magazzini può portare alla scoperta di visiere che presentano dei graffi che compromettono la visibilità. Questi sono tutti esempi di uso incorretto dei DPI. I Dispositivi di Protezione Individuale sono l’ultima possibilità di difesa per un di- pendente. Quindi il loro non corretto uso o il loro mancato rifornimento aumento la probabilità di incidenti. Mancanza di comunicazione: Una delle cose più semplici da adottare per pre- venire condizioni di non sicurezza, è discutere dei pericoli e delle pratiche non corrette che si sono rilevate. Comunicare gli elementi di pericolo e le procedure scorrette sono dei cardini essenziali per proteggere sé stessi e i propri colleghi da potenziali pericoli esistenti nel luogo di lavoro. Alla fine, il tutor può suggerire alcuni argomenti al fine di generare una discussione su cosa è stato detto sui comportamenti legati alla Salute e alla Sicurezza. Per esempio: • Qual è uno dei pericoli comuni legati alla sicurezza che hai incontrato sul luo- go di lavoro? • Puoi fornire un esempio di quando non hai seguito una procedura creando così una situazione di pericolo? • Pensa ad una modifica migliorativa che ridurrebbe i più comuni pericoli più comuni legati alle mansioni da te svolte. 35
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