DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA, DELLA VITA E DELL'AMBIENTE (DISTEVA) - Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Uniurb it
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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA, DELLA VITA E DELL’AMBIENTE (DISTEVA) RELAZIONE SULLA RICERCA ANNO 2012 PROPEDEUTICA ALLA REDAZIONE DELLA SCHEDA UNICA ANNUALE DELLA RICERCA DEI DIPARTIMENTI (SUA-RD) marzo 2013
Indice Premessa 4 A - Obiettivi della ricerca del Dipartimento 5 B - I risultati della ricerca del Dipartimento 14 B1 - Prodotti della ricerca 14 B1.1 - Elenco delle pubblicazioni 14 B2 - Responsabilità scientifiche, editoriali e pubblicistiche 24 B2.1 - Responsabilità scientifica a livello di intero progetto o di unità di ricerca locale di progetti di ricerca internazionali e nazionali, ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi che prevedano la revisione tra pari. 24 B2.2 - Coordinamento di network internazionali di ricerca. 27 B2.3 - Partecipazione a comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie e trattati. 28 B2.4 - Partecipazione a comitati di programma di congressi internazionali. 29 B2.5 - Partecipazione ad accademie riconosciute a livello nazionale e/o internazionale. 30 C – Risorse disponibili 31 C1 – Finanziamenti per la ricerca 31 C1.1 - Fondi per la ricerca, disponibili nell’anno precedente, distinti per tipologia: da bandi competitivi nazionali e internazionali, da contratti conto terzi, da fondi liberi di ateneo. 31 C2 - Infrastrutture 32 C3 – Personale di ricerca 33 C3.1 - Personale docente e ricercatori universitari. 33 C3.2 - Dottorandi. 35 C3.3 - Assegnisti e collaboratori a progetto. 36 C3.4 - Personale tecnico. 37 D – Attività di terza missione e altre attività 38 2
D1 – Attività di terza missione 38 D1.1 - Partecipazione alla creazione di spin-off. 38 D1.2 - Entrate da attività di servizio. 39 D1.3 - Attività di divulgazione scientifica e culturale. 44 D1.4 - Altre attività di terza missione (scavi archeologici, poli 46 museali e altro). D2 – Altre attività 48 D2.1 - Attribuzione di incarichi di insegnamento o fellowship ufficiale presso atenei e istituti di ricerca internazionali, di alta qualificazione. 48 E – Sistema di gestione 49 E1 – Struttura organizzativa 53 E2 – Politica per l’Assicurazione di Qualità 55 E3 – Analisi dei risultati e interventi di miglioramento 56 Descrizione e commento critico della metodologia seguita dalla struttura nell’assegnazione dei fondi per la ricerca 58 Rapporto di autovalutazione: Principali punti di forza e di debolezza, raccomandazioni 60 Conclusioni 61 3
Premessa Il Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente (DiSTeVA) è stato costituito con Decreto Rettorale n. 519/2010 del 12 novembre 2010. In data 1° settembre 2012 tale struttura è stata disattivata, con contemporanea istituzione del nuovo Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente (DiSTeVA) con Decreto Rettorale n. 335/2012 dell’8 agosto 2012. L’attivazione della nuova struttura dipartimentale è avvenuta ai sensi dell’art. 9 del nuovo statuto dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012 del 2 aprile 2012 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012, in applicazione della legge n. 240/2010. Le competenze in materia di ricerca sono state integrate da funzioni didattiche. Il passaggio dalla struttura precedente alla attuale è stato accompagnato da modifiche nella composizione dei docenti afferenti. Dal 1° settembre 2012, infatti, hanno optato per altro dipartimento della macroarea scientifica dell’ateneo, ovvero per il Dipartimento di Scienze Biomolecolari, i seguenti docenti precedentemente afferenti al DiSTeVA: Professori di I° Fascia: Prof. Orazio Antonio Attanasi (CHIM/06), Prof. Stefano Papa (BIO/16); Professori di II° Fascia: Prof. Paolino Filippone (CHIM/06)¸Prof. Donata Ricci (BIO/15); Ricercatori: Dott. Mariastella Colomba (BIO/05); Dott. Lucia De Crescentini (CHIM/06); Dott. Daniele Fraternale (BIO/15); Dott. Armando Gregorini (BIO/13); Dott. Francesca Luchetti (BIO/16); Dott. Fabio Mantellini (CHIM/06); Dott. Stefania Santeusanio (CHIM/06). I risultati della ricerca dipartimentale di seguito esposti sono stati elaborati sulla base delle afferenze al 31 dicembre 2012. Il quadro dei finanziamenti ricevuti e l’elenco dei contratti attivi stipulati con soggetti terzi sono stati redatti tenendo conto delle effettive afferenze nel corso dell’anno 2012. 4
A - Obiettivi della ricerca del Dipartimento Il Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente (DiSTeVA) è luogo di ricerca scientifica nelle aree culturali delle Scienze della terra, delle Scienze biologiche, delle Scienze chimiche. Obiettivi generali del Dipartimento sono lo sviluppo delle conoscenze di base teoriche e sperimentali in diversi ambiti tematici quali la biologia cellulare (apoptosi, comunicazione intercellulare, muscolo, giunzione muscolo-tendinea, sistema nervoso centrale e periferico, cellule del sangue) biologia degli invertebrati, biologia vegetale, paleoclimatologia, biomarker ambientali, geotermia, materiali innovativi di interesse biologico, materiali innovativi per il fotovoltaico, chimica analitica, sismologia, geodinamica e la promozione della loro divulgazione nella comunità scientifica e nella società, oltre alla valorizzazione delle loro ricadute applicative in ambito industriale, biomedico, ambientale. Nel Dipartimento sono presenti le competenze necessarie, come è dimostrato dalla produzione scientifica in larga parte su riviste internazionali e dalla capacità di attrazione di finanziamenti di ricerca su base valutativa. Il Dipartimento si pone come obiettivo primario lo sviluppo delle strutture di ricerca e la facilitazione delle condizioni per una piena espressione delle potenzialità intellettuali. In particolare, nel corso dell’anno considerato sono stati allestiti nuovi laboratori utilizzando spazi che in passato avevano diversa destinazione. L’elenco dei laboratori attivati è riportato al paragrafo C2, relativo alle infrastrutture. L’attività di ricerca del Dipartimento si sviluppa sulle linee di ricerca di seguito descritte. Ecologia, Zoologia e Ambiente Biodiversità, biologia e conservazione di specie animali Il gruppo di ricerca si occupa dello studio faunistico, sistematico ed ecologico di popolazioni e comunità di animali vertebrati ed invertebrati finalizzati alla conoscenza della biodiversità animale di ambienti terrestri, dulciacquicoli e marini, anche in zone tropicali. Svolge inoltre indagini sulla biologia riproduttiva e sulla filogenesi di bassi metazoi, sulla composizione, dinamica ed ecologia di comunità zoobentoniche, e sull’ecologia e conservazione di popolazioni di invertebrati e vertebrati. Biodiversità, sistematica e tassonomia di invertebrati Indagini faunistiche sono mirate a definire popolazioni e comunità di vertebrati e invertebrati per la caratterizzazione della biodiversità di biotopi terrestri e acquatici, anche in zone tropicali. Studi tassonomici specialistici sono condotti su Nematodi marini e Gastrotrichi, per i quali sono state 5
compilate checklist nazionali e database europei. Queste ricerche si avvalgono di collaborazioni con gruppi di ricerca nazionali (Università di Genova, Milano, Modena) e stranieri (British Natural History Museum, Londra; Muséum National d’Histoire naturelle, Parigi; Univ. UFVJM, Brasile; Zoological Museum, Copenhagen; Royal Inst. Sciences, Bruxelles). Ecologia di comunità macro- e meiozoobentoniche Lo studio ed il monitoraggio della composizione, della dinamica e dell’ecologia di comunità zoobentoniche di acque interne e di acque marine costiere è focalizzato ad ambienti delle Marche per l’analisi dello stato di qualità delle acque e sedimenti. Sono in atto collaborazioni con A.R.P.A.M. in questo settore. Filogenesi e meccanismi evolutivi in specie animali La ricerca mira all’individuazione di caratteri morfologici, ultrastrutturali e molecolari (geni Hox, DNA barcoding) utili per l’analisi tassonomica e filogenetica interna ai phyla Placozoa e Gastrotricha, e per lo studio delle relazioni evolutive esistenti tra questi ed altri gruppi di Metazoi basali. Su questi temi sono in atto da anni collaborazioni scientifiche con gruppi di ricerca dell’Università di Camerino, di Milano e dell’Università di Hannover (Germania). Meccanismi e strategie riproduttive in gruppi animali Una linea di ricerca è rivolta all’analisi morfologico-funzionale dei sistemi riproduttori, delle modalità di fecondazione e dei cicli biologici in alcuni gruppi animali, approfondendo in particolare i casi in cui coesistono in un medesimo ciclo biologico riproduzione asessuata e sessuata, oppure anfigonia e partenogenesi. Comportamento e biologia della conservazione di specie animali Gli studi comportamentali sui vertebrati sono principalmente mirati alla descrizione delle principali attività del ciclo biologico in alcune specie di Uccelli e Chirotteri e sono svolti in collaborazione con gruppi di ricerca dell’ISPRA (ex-INFS), della Stazione Biologica di Doñana, del Parco di Monfrague (Spagna) e di Nature Seychelles (Seychelles) e sono finalizzati ad individuare strategie per la conservazione di specie minacciate. Biogeografia e Biodiversità Il gruppo di ricerca si occupa della distribuzione delle forme di vita nello spazio e attraverso il tempo, anche tramite analisi di biodiversità di comunità e “gruppi indicatori”, a differenti scale geografiche e temporali, e delle problematiche teoriche inerenti. Ecologia applicata Il gruppo di ricerca si occupa dello studio delle popolazioni e comunità come indicatori ecologici, delle dinamiche territoriali e paesistiche, della gestione degli ecosistemi e dello studio dei servizi ecosistemici. Citogenetica e Biologia Molecolare Il gruppo di ricerca si occupa di caratterizzazione dei cariotipi di diverse specie di Invertebrati mediante tecniche di indagine citogenetica e molecolare per ricostruire l’evoluzione cromosomica dei taxa appartenenti ad un determinato gruppo e per studi di tassonomia/sistematica molecolare. Evoluzione del pensiero nelle Scienze della Natura Storia e studio critico delle idee nell'ambito tassonomico e ambientale, pre- e post Darwin, con particolare riguardo alla tassonomia, alla biogeografia e alla filogenesi dei viventi. Origine ed 6
evoluzione di concetti chiave (specie, speciazione, areale, dispersione, vicarianza, convergenza, parallelismo,apomorfia, cladogenesi). Fisiologia ambientale La ricerca si propone di studiare i meccanismi dell’immunità innata in invertebrati marini, in particolare in molluschi bivalvi quali il mitilo (Mytilus galloprovincialis Lam.). Nei mitili, l’immunità innata è mediata sia da componenti cellulari, gli emociti, simili in morfologia e funzione alla linea monociti/macrofagi dei vertebrati, che da fattori solubili del siero, o emolinfa. Particolare interesse è dedicato alla caratterizzazione delle tappe coinvolte nella trasduzione di segnali batterici che portano alla risposta fisiologica di difesa da parte degli emociti e alla loro possibile modulazione da parte di ormoni e fattori solubili del siero. Inoltre, vengono studiati i possibili effetti e i meccanismi responsabili di fenomeni di immunomodulazione da parte di sostanze contaminanti quali estrogeni ambientali. Tali studi sono condotti sia in vitro, su emociti isolati, che in vivo. Differenziamento e morte cellulare Differenziamento muscolare scheletrico. Sono in corso di studio linee cellulari muscolari scheletriche umane e murine, che vengono fatte differenziare in vitro modulando le condizioni di crescita. La maturazione cellulare, controllata al microscopio rovesciato, viene studiata mediante microscopia elettronica a scansione e trasmissione, nonché immmunofluorescenza e immunogold per localizzare le proteine coinvolte nel differenziamento, i fattori di regolazione miocenica e le strutture contrattili. Lo studio morfo- funzionale è accompagnato, oltrechè dall’ indagine biochimica dei relativi mRNA mediante RT- PCR, da quella delle proteine in toto mediante western blotting e dall’ analisi della proteomica a vari tempi del differenziamento. Gli effetti sul differenziamento e sulla sopravvivenza muscolare vengono anche studiati dopo trattamento con creatina e altri antiossidanti. Infine viene studiata la morte cellulare muscolare, alla base, come noto, di alcune miopatie,che viene indotta con radiazioni UV, con staurosporina e altri noti trigger apoptotici. Differenziamento in vitro dei condrociti umani. Condrociti da cartilagine articolare umana, prelevata da soggetti in corso di artroplastica, vengono coltivati e fatti differenziare in micromassa, modello in vitro che permette la ricostruzione del microambiente tridimensionale caratteristico della cartilagine e la ricostituzione della matrice extracellulare, componente fondamentale per la viabilità e la sopravvivenza della cartilagine. In tal modo è possibile sottoporre i campioni di cartilagine a trattamenti diversi, in condizioni simili a quelle in vivo. Sono in corso studi sugli aspetti morfo-funzionali cellulari dopo silenziamento genico –ottenuto mediante vettori virali- delle cinasi IKKalfa e IKKbeta, enzimi cruciali nel mantenimento della viabilità cellulare, in analogia a quanto avviene nell’osteoartrite. Viene inoltre indagato il ruolo dell’ apoptosi in tale condizione e, diversamente, la risposta del condrocita all’ induzione sperimentale di morte. Morte cellulare programmata nel differenziamento, nell’emopoiesi e nella terapia antiblastica. La ricerca ha come obiettivo l'approfondimento degli eventi legati alla proliferazione, al differenziamento e alla morte cellulare, sia nei meccanismi molecolari che nella loro espressione morfo-funzionale. Verranno utilizzate diverse linee cellulari e cellule primarie indotte a morire mediante specifici agenti farmacologici, radiazioni ionizzanti o attraverso citotossicità cellulo- mediata. Gli approcci metodologici utilizzeranno la citometria a flusso e la microscopia ottica. 7
Caratterizzazione morfo-funzionale delle cellule staminali emopoietiche e del loro differenziamento La ricerca si pone l’obiettivo di rispondere allo sviluppo di tecnologie e di nuovi sistemi nell’ambito della citometria analitica nei settori dello: a) studio morfo-funzionale delle cellule staminali midollari e di cordone ombelicale; b) studio morfo-funzionale delle cellule differenziate dalle staminali nei vari lineage emopoietici. Gli approcci metodologici utilizzeranno la citometria a flusso, la microscopia ottica e separatori cellulari. Caratterizzazione fenotipica e funzionale di cellule emopoietiche mature La ricerca si pone l’obiettivo di rispondere allo sviluppo di tecnologie e di nuovi sistemi nell’ambito della citometria analitica nei settori dello studio funzionale delle cellule linfocitarie mature. Gli approcci metodologici saranno prevalentemente citometrici. Morte cellulare programmata e molecole antiossidanti L’apoptosi,o morte cellulare programmata, è un processo fisiologico attivo. E’ noto che giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’omeostasi degli organismi multicellulari. Nell’uomo uno sbilanciamento dell’equilibrio fisiologico di questi eventi può portare a situazioni patologiche: un deficit nel meccanismo apoptotico è spesso all’origine di disturbi autoimmuni e di patologie neoplastiche, al contrario un eccesso può condurre a malattie degenerative e croniche. Questa situazione è spesso associata alla presenza di uno stress ossidativo. Lo scopo della ricerca e quello di valutare in presenza di sistemi ossidanti l’azione protettiva di alcune molecole. Trogocitosi e morte cellulare La trogocitosi è un meccanismo fisiologico del sistema emopoietico in cui cellule come CD4, CD8 e NK scambiano frammenti di membrana cellulare. La scopo della ricerca è quello di valutare il significato biologico di questo scamio e il possibile legame con il meccanismo di morte cellulare. Neuroscienze Plasticità dei circuiti nervosi I circuiti neuronali, sia nel sistema nervoso centrale che in quello periferico, sono sottoposti a continui rimaneggiamenti funzionali (potenziamento o depressione delle risposte sinaptiche) e strutturali (creazione e/o distruzione di nuove sinapsi). Questa capacità plastica è alla base del corretto sviluppo e degli adattamenti funzionali del sistema nervoso. Nella stabilità strutturale di ogni sinapsi entrano in gioco alcuni fattori, fra i quali l'attività elettrica e paracrina del circuito a cui la sinapsi appartiene: la funzione organizza la struttura del circuito. La ricerca è orientata a stabilire il ruolo e l’influenza dell'attività elettrica e paracrina del circuito nell’organizzazione e negli adattamenti funzionali del circuito stesso. A questo scopo sono utilizzati principalmente due modelli: - il circuito sensitivo-motorio di innervazione del muscolo. I motoneuroni provvedono ad innervare la muscolatura scheletrica (ramo motorio del sistema) che a sua volta, tramite innervazione sensitiva, invia informazioni sullo stato di contrazione ai motoneuroni stessi (ramo sensitivo del sistema). In questo modello il malfunzionamento del circuito sensitivo-motorio indotto sperimentalmente o la sua iperattivazione provoca il rimaneggiamento dell'innervazione motoria con meccanismi in gran parte sconosciuti che, probabilmente, coinvolgono le vie del Ca++ intracellulare e l'attività dei fattori di crescita nervosi (neurotrofine); - le colture primarie di neuroni. I neuroni di midollo mantenuti in coltura primaria rappresentano un sistema controllabile rispetto al tessuto in situ. La formazione dei networks neuronali in vitro avviene con modalità apparentemente casuali. In questo modello lo sviluppo dei networks è studiato 8
in seguito ad alterazioni sperimentali dell’attività sinaptica. Un altro aspetto studiato riguarda l’interazione di molecole di origine naturale o sintetica sulla stabilità dei networks in coltura. Neurogenesi nel mammifero adulto Un considerevole corpo di evidenze, accumulate negli ultimi quaranta anni, indica che il giro dentato dell’ippocampo genera nuovi neuroni, principalmente cellule dei granuli, per tutta la vita adulta in molte specie di mammifero incluso l’uomo. Questi nuovi neuroni, che originano da precursori neurali che esprimono GFAP, si integrano nei circuiti funzionali preesistenti. Da lungo tempo è riconosciuto che l’ippocampo è coinvolto nell’apprendimento e nella memoria, e si assume generalmente che i fenomeni di plasticità sinaptica che avvengono in questa struttura anatomica contribuiscano all’acquisizione e consolidamento delle memorie. La coincidenza di questi eventi - neurogenesi e apprendimento - nella stessa regione del cervello ha portato all’ipotesi che esista un legame tra la neurogenesi ippocampale adulta e funzione ippocampale. La neurogenesi è un processo complesso in cui si identificano diversi eventi: proliferazione di precursori neurali/progenitori neuronali, sopravvivenza, migrazione e differenziamento morfologico, molecolare e funzionale delle cellule neonate. Ciascuno di questi eventi può essere modulato positivamente e/o negativamente da diversi fattori esogeni ed endogeni e condizioni; d’altra parte molti di questi fattori e condizioni influenzano certi tipi di apprendimento ippocampo- dipendente. La ricerca è indirizzata ad approfondire lo studio dei fattori esogeni (come l'alfa-tocoferolo) ed endogeni (come ormoni, fattori di crescita, neurotrasmettitori) che possono influenzare la neurogenesi ippocampale nell’adulto, nonché dei meccanismi di controllo alla base di tale fenomeno. Inoltre, considerando che un apprendimento ippocampo-dipendente è in grado di influenzare il processo neurogenetico aumentando la sopravvivenza dei nuovi neuroni, la ricerca si propone di indagare quali meccanismi possano essere alla base di tale effetto, analizzando, in particolare, una possibile interferenza dell’attivazione ippocampale associata ai processi di apprendimento con la velocità di maturazione morfo-funzionale dei neuroni immaturi e il loro inserimento nella circuiteria preesistente. Infine, la ricerca si pone come ulteriore obiettivo quello di identificare il ruolo funzionale di questi nuovi neuroni nella funzione ippocampale che costituisce ancora una questione aperta. Sviluppo del sistema nervoso centrale Il tocoferolo, oltre alla sua ben nota azione antiossidante, esercita effetti regolatori specifici sull’espressione e sull’attività di fattori coinvolti nel signalling cellulare, e in particolare sulla proteina chinasi C (PKC), andando così ad influenzare i processi di proliferazione, crescita e differenziamento cellulare. Supplementazioni con elevate dosi di vitamina E durante la gravidanza o l’allattamento, peraltro consigliate come profilassi antiossidante in gestanti a rischio di complicanze gestazionali, potrebbero perciò influenzare lo sviluppo fetale e post-natale del sistema nervoso proprio a causa degli effetti del tocoferolo sulla PKC. La ricerca si propone di indagare, a vari tempi di sviluppo post-natale, i livelli di espressione e di attività della PKC in diverse regioni del SNC di ratti nati da madri supplementate con vitamina E in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre, si vogliono valutare: i) i livelli di espressione di alcune proteine substrato della PKC e importanti nello sviluppo cerebrale; ii) l’attività sinaptica dei circuiti neuronali principalmente coinvolti nell’apprendimento e le abilità dell’animale nell’esecuzione di vari compiti cognitivi e comportamentali. Botanica, Fisiologia Vegetale, Botanica Farmaceutica Piante officinali e di interesse alimentare - Studi fitochimici, morfologici e storici in piante officinali e di interesse alimentare. 9
Protezione e valorizzazione di specie di interesse agroalimentare - Studio e sviluppo di tecniche innovative per modelli sperimentali di micorrizazione in condizioni axeniche con funghi ectomicorrizici di interesse agro-alimentare e agroforestale. Identificazione di funghi ectomicorrizici e di potenziali batteri endofiti micelio associati attraverso metodi biomolecolari. Possibili effetti delle micorrize sugli agenti inquinanti del terreno. Nuove prospettive di controllo su piante micorrizate. Biodiversità e conservazione ex-situ di specie spontanee e coltivate Le ricerche vengono condotte attraverso la conservazione ex-situ preso l’Orto Botanico e Campi catalogo su specie rare ed in estinzione di interesse floristico frutticolo e farmaceutico, con l’obbiettivo primario del mantenimento di taxa minacciati, della loro diversità genetica e del loro habitat Fitotossicità di inquinanti ambientali: impatto sulla germinazione del polline e la crescita della pianta -Tema principale della ricerca è lo studio della potenziale tossicità di inquinanti ambientali (tra cui metalli pesanti, elementi del gruppo del platino, nanomateriali) utilizzando sia il modello rappresentato dal polline e dal tubetto pollinico, per studi di citossicità in vitro, che piante di interesse agronomico durante i diversi stadi di sviluppo. Tali studi comportano indagini spettrofotometriche (Pollen Tube Growth test) e microscopiche per valutare l'inibizione della emergenza e crescita del tubetto, la perdita della vitalità e danni ultrastrutturali, e analisi biochimico-molecolari al fine di identificare sia i meccanismi di tossicità che le risposte di difesa. Metaboliti vegetali di interesse farmaceutico e fitosanitario a basso impatto ambientale -Scopo della ricerca è l’analisi di olii essenziali e di estratti vegetali di specie botaniche poco e/o mai studiate mediante tecnologie GC e GC/MS per caratterizzarne la reale composizione chimica quali-quantitativa dopo estrazione per idrodistillazione o mediante solventi. Studio di metaboliti secondari prodotti da piante anche ottenute attraverso coltura in vitro ed idro-aeroponica. Valutazione dell’attività biologica di tali metaboliti secondari: attività antifungina su funghi fitopatogeni, attività fitotossica, attività antiossidante in vitro ed in vivo con diversi metodi di dosaggio ed attività citotossica. Scienze della Terra Geobiologia, Patrimonio Culturale e Analisi del Paesaggio 1) analisi stratigrafica e paleobiologica integrata ad alta risoluzione delle successioni cretacico- neogeniche dell’Appennino umbro-marchigiano e correlazioni con analoghe successioni esposte in affioramento in diverse aree del pianeta, in carotaggi oceanici e in carotaggi effettuati ad-hoc; 2) ricostruzioni paleoambientali, paleoecologiche e paleoclimatiche a scala da supraregionale a globale in corrispondenza degli eventi geodinamici più significativi dell’intervallo cretacico- neogenico; 3) ciclostratigrafia e calibrazione astronomica delle rocce sedimentarie cretacico-neogeniche. Le ricerche di cui ai punti 1-3 si avvalgono di collaborazioni nazionali (Università di Ferrara, Padova, Milano, Firenze, Napoli, Palermo; vari centri di ricerca IAMC-CNR; Osservatorio Geologico di Coldigioco) e internazionali (varie Università e centri di ricerca della Francia, Spagna, Olanda, Romania, Polonia, Inghilterra, Arabia Saudita, USA, Brasile, Australia, Cina, Giappone). 4) applicazione ambientale dei microrganismi per il biomonitoraggio in aree marino-costiere italiane esposte ad inquinamento ambientale; queste ricerche sono svolte in collaborazione con Università e centri di ricerca nazionali e internazionali; 10
5) analisi geobiologica di residenze storiche italiane di particolare rilievo (es. Palazzo Ducale di Urbino, Rocca di San Leo, etc.); 6) analisi delle relazioni tra fattori geologici e salute degli esseri viventi (Geologia Medica); nell’ambito di questa ricerche è stata costituita l’Associazione Italiana di Geologia Medica (http://www.agmitalia.org) e sono stati organizzati convegni e un corso di perfezionamento; 7) analisi delle relazioni tra fattori geologici e caratteristiche enologiche; nell’ambito di queste ricerche è attivo un dottorato di ricerca co-finanziato dal MIUR; 8) sviluppo del geoturismo a carattere nazionale; in questo ambito è attivo da anni il gruppo di ricerca NOSE (http://www.noseonline.org); 9) progetto di rilievo e documentazione per il restauro delle Fortificazioni di Malta; il progetto è iniziato nel gennaio 2010 con i rilievi di una parte delle fortificazioni (two-dimensional and mapping) di st. Michael’ Counterguard, st. James bastion, Porta Reale curtain wall e st. James curtain wall Malta-vlt01; la parte applicativa è sviluppata attraverso la collaborazione con la società ABC s.a.s. di Firenze e la società Leica Geosystem s.r.l. in convenzione con il nostro Ateneo e con la restoration Unit-Ministry for resources and Infrastructure concerns onself in preservation and valutation of cultural heritage, all’interno del Programma maltese 2009-2013 dei fondi Strutturali nelle linee che riguardano la documentazione delle fortificazioni; 10) progetto di Internalizzazione finanziato dal MIUR; un percorso di formazione sulle tecnologie per la conservazione, il restauro, la valorizzazione e gestione dei beni culturali; gli obiettivi del progetto sono quelli di dar vita ad un percorso d’istruzione che permetta l’interazione e lo scambio fra studente docenti italiani e dei paesi del Mediterraneo, in particolare modo del Libano, favorendo lo sviluppo di una politica transfrontaliera e uno sviluppo sostenibile fra le due sponde del Mediterraneo; il percorso di studio si sviluppa nell’area dei beni culturali in parallelo con il corso del nostro Ateneo-Tecniche per la conservazione e il restauro dei beni culturali - Corso Interfacoltà (Lettere e Filosofia - Scienze e Tecnologie); il progetto è in collaborazione con American University of Science and Technology (AUST) di Beirut; 11) Costruzione e sviluppo di Sistemi Informativi Territoriali finalizzati alla cartografia geologico- geomorfologica, alle carte dell’uso del suolo e per l’analisi diacronica del paesaggio, alla catalogazione e descrizione dei Beni Culturali e dei Geositi, alle Guide e Carte Geoturistiche, al monitoraggio del traffico navale attraverso AIS per la valutazione del rischio da oil spill; 12) ricerche geomorfologiche integrate con studi di geoarcheologia soprattutto sulla base di a) analisi storico-topografichem b) ricostruzione degli eventi alluvionali olocenici supportati da indagini di morfostratigrafia e datazioni al radiocarbonio, c) cartografia geomorfologia di aree circostanti siti archeologici; tali ricerche hanno portato alla definizione di nuovi scenari che hanno permesso la ricostruzione e/o ridefinizione dei paesaggi storici del Bacino del Fiume Cesano, del Fiume Metauro, dell’area di Montecopiolo (Carpegna) e dei loro contesti climatici; 13) ricerche di geomorfologia culturale: la sperimentazione di nuove tecnologie geomorfologiche (analysis processing, rendering, digital elevation models) su opere pittoriche ha permesso il riconoscimento dei paesaggi che fanno da sfondo a opere rinascimentali; le aree riconosciute fanno parte dei territori tosco-romagnoli e marchigiani; 14) ricerche sull’evoluzione del paesaggio quaternario che prevedono a) ricostruzione dei paesaggi fluviali tramite la cartografia geomorfologia e analisi morfostratigrafiche, b) evoluzione della costa marchigiana, definizione delle linee di riva oloceniche, studio delle foci fluviali, c) morfotettonica, d) reticolo idrografico ed evoluzione delle reti fluviali dell’Italia centrale. Paleontologia e Paleoecologia Le ricerche condotte dagli afferenti a questo settore riguardano principalmente l’utilizzo delle associazioni fossili e degli indicatori sedimentologici e geochimici al fine di (1) ricostruire l’età relativa e assoluta degli eventi geologici e calibrarli alla scala del tempo geologico, (2) ottenere un quadro di ricostruzione dei paleoambienti. 11
Il primo punto si inquadra in un contesto stratigrafico ed è condotto utilizzando i metodi classici di datazione relativa (biostratigrafia) e assoluta (analisi radiometriche e astrocronologia). Il secondo punto è rivolto essenzialmente all’utilizzo dei traccianti biotici e geochimici per la ricostruzione delle variazioni climatiche nel passato geologico. In particolare, le ricerche in corso riguardano le aberrazioni nel ciclo del carbonio, gli episodi di acidificazione oceanica nel Paleogene, l’influenza del forcing orbitale sulle variazioni paleoclimatiche e, infine, le ciclicità climatiche ad alta frequenza (El Niño, North Atlantic Oscillation) anche attraverso il confronto con dati di simulazione numerica (General Circulation Model). Geologia Stratigrafica e Sedimentologica Le ricerche condotte in questo settore riguardano la raccolta e l’elaborazione di dati geologici a diversa scala con particolare riferimento a (1) rilevamento geologico e relative rappresentazioni cartografiche, (2) elaborazione dei dati in forma di cartografia di base e tematica, (3) analisi delle successioni stratigrafiche, (4) realizzazione di ricostruzioni geodinamiche, paleogeografiche, paleotettoniche, paleoclimatiche e stratigrafiche. Queste ricerche interessano principalmente differenti settori di catena del Mediterraneo centro- occidentale. All’approccio cartografico standard si affianca l’utilizzo di tecnologie informatiche sia nella fase di acquisizione dei dati attraverso il rilevamento digitale (software mobile - GIS) sia in quella di elaborazione dei dati raccolti (GIS e software di ricostruzione 3D). Vengono anche condotte ricerche di geologia marina rivolte prevalentemente allo studio dell’evoluzione tettonica e della sedimentazione recente di diversi settori dei mari italiani e indagini nel campo della dinamica dei litorali. Il paleomagnetismo ed il magnetismo delle rocce sono applicati sia a studi tradizionali di magnetostratigrafia e tettonica che a tematiche metodologiche ed innovative come i record delle carote di ghiaccio. Geologia Strutturale Le ricerche sviluppate nell’ambito di questo settore riguardano (1) il rilevamento geologico e la ricostruzione tridimensionale delle strutture geologiche, (2) l’analisi delle deformazioni superficiali e profonde delle rocce e dei loro fattori fisici di controllo, (3) lo studio delle relazioni tra i campi di sforzo e la deformazione. In particolare, le ricerche in corso sono rivolte ai seguenti temi: evoluzione tettonica e sedimentaria dell'Appennino umbro-marchigiano, del Mare Adriatico e della catena delle Dinaridi; assetto strutturale ed evoluzione geodinamica di aree di catena nelle Ande meridionali e in America Centrale; sismicità, tettonica e reologia delle rocce di faglia a scala regionale; fratturazione delle masse rocciose, mineralizzazioni e movimenti dei fluidi; caratterizzazione strutturale ed idrodinamica dei reservoir nei massicci carbonatici; caratterizzazione delle strutture geotermiche. Geologia Applicata I principali temi di ricerca affrontati sono: (1) erodibilità e stabilità dei versanti, caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni e formulazione di scenari di rischio da frane sismo-indotte; (2) studio di pericolosità sismica a scala nazionale e risposta sismica locale; (3) criteri di salvaguardia e monitoraggio delle risorse idriche; (4) individuazione delle correlazioni tra le proprietà degli indici ed i parametri meccanici intrinseci dei terreni argillosi. Petrologia, Petrografia e Archeometria Le ricerche condotte riguardano (1) struttura, composizione, origine e sistematica delle rocce ignee, metamorfiche e sedimentarie, (2) evoluzione dei sistemi magmatici di vulcani attivi o recenti, (3) rilevamento e geologia di superficie di aree vulcaniche, anche ai fini di esplorazioni geotermiche, (4) caratterizzazione mineralogica e petrochimica delle rocce e tecniche di analisi dei materiali e (5) petrografia applicata dei materiali lapidei di interesse industriale, archeologico, ambientale e culturale. 12
Le ricerche di petrologia e di vulcanologia riguardano diverse aree del pianeta, tra cui i vulcani Stromboli (Isole Eolie), Ollague (Cile-Bolivia), Reventador e Sumaco (Ecuador), i Distretti Vulcanici dell’Italia centrale, i vulcani Sete Cidades e Agua de Pau, (Isole Azzorre), Tenerife (Isole Canarie), la Rift Valley in Kenya (Africa), i vulcani Karacadag e Tendurek (Turchia), il plateau del Deccan (India). Gli studi archeometrici vengono portati avanti su materiali lapidei utilizzati per manufatti e nell’edificato di interesse archeologico e storico-artistico. Gli studi, che prevedono anche la caratterizzazione mineralogico-petrografica e l’identificazione delle probabili aree di provenienza, sono portati avanti in importanti siti archeologici di epoca etrusca, romana e medioevale. Mineralogia e Vulcanologia Le ricerche mineralogiche riguardano la genesi e la caratterizzazione cristallografica, chimica e fisica, diminerali rari, in particolare le zeoliti, presenti in complessi vulcanici italiani. Le ricerche vulcanologiche vertono sui prodotti del vulcanismo sin-orogeno oligo-miocenico delle catene alpine mediterranee dalla Cordigliera Betica all’Appennino, nonché il vulcanismo quaternario degli apparati vulcanici Cimini, Sabatini e Vulsini dell’area del Lazio settentrionale, Umbria sud- occidentale e Toscana meridionale. Di questi apparati vulcanici è in corso anche il rilevamento geologico in scala 1:25.000 nell’ambito del Progetto CARG. Chimica Chimica Analitica Sviluppo di nuove strumentazioni analitiche nel campo della cromatografia liquida ad alte prestazioni-spettrometria di massa (HPLC-MS) in collaborazione con le maggiori aziende del settore. Sviluppo di nuove colonne cromatografiche per la nano-HPLC. Sviluppo di metodi analitici LC-MS e GC-MS per la determinazione di composti organici in matrici biologiche e ambientali. Parole chiave: spettrometria di massa (analizzatore quadrupolare, analizzatore magnetico, analizzatori multistadio MS/MS, analizzatore a trappola ionica, ionizzazione electronica, ionizzazione chimica, electrospray), gas cromatografia con colonne capillari ed impaccate, micro e nano HPLC, GC/MS, LC/MS (electrospray ed altre tecniche). Chimica Fisica Caratterizzazione mediante tecnica di risonanza magnetica elettronica (EPR) di polimeri dendrimerici come biocarriers e come agenti terapeutici per la cura di malattie neurodegenerative. Studio di strutture supramolecolari formate da polimeri e molecole organiche diversamente aggregate (principalmente tensioattivi). Sintesi e caratterizzazione di solidi nano- meso- e micro- porosi e di spugne solide per la catalisi, environmental remediation e biocatalisi. Adsorbimento su superfici solide e liquide e caratterizzazione con tecniche di risonanza magnetica elettronica delle interfasi solido/liquido e liquido/liquido. Studio e datazione di minerali e fossili. Nuove celle fotovoltaiche a base organica. Tecnologie Chimiche Per quanto riguarda le “Tecnologie Chimiche”, queste vengono principalmente riferite allo sviluppo di nuove tecnologie e metodi per l’analisi chimica di composti organici in varie matrici, di interesse ambientale e biomedico nonché allo studio di solidi nano- meso- e micro-porosi e di spugne solide per la catalisi, environmental remediation e biocatalisi. 13
B - I risultati della ricerca del Dipartimento B1 - Prodotti della ricerca B1.1. Elenco delle pubblicazioni Nell’anno 2012 sono state prodotte dagli afferenti al Dipartimento (nella composizione risultante al 31 dicembre 2012) n. 91 pubblicazioni, di cui 85 articoli su rivista, n. 5 libri o capitoli di libri (monografie) e n. 1 cartografia tematico scientifica. Lavori su rivista De Donatis M., Lepore G., Susini S., Silani M., Boschi F., Savelli D. (2012). Sistemi Informativi Geografici e Modellazione Tridimensionale per la Geo-Archeologia a Senigallia: nuove scoperte e nuove ipotesi. RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA (ISSN:2035-8008), 16- 19 4 19; Franchi N, Schiavon F, Betti M, Canesi L, Ballarin L. (2012). Insight on signal transduction pathways involved in phagocytosis in the colonial ascidian Botryllus schlosseri. JOURNAL OF INVERTEBRATE PATHOLOGY (ISSN:0022-2011), 260- 266 7 112; 10.1016/j.jip.2012.12.001 I.F. 2,064 Curzi D, Salucci S, Marini M, Esposito F, Agnello L, Veicsteinas A, Burattini S, Falcieri E. (2012). How physical exercise changes rat myotendinous junctions: an ultrastructural study.. EUROPEAN JOURNAL OF HISTOCHEMISTRY (ISSN:2038-8306), 117- 122 56; I.F. 1,688 Baldassarri V., Salucci S., Ferri P., Falcieri E., Burattini S. (2012). The role of alfa-actinin in Z- disks assembly: a m orphologica point of view. MICROSCOPIE (ISSN:null), 37- 44 3; Salucci S, Burattini S, Battistelli M, Baldassarri V, Maltarello MC, Falcieri E. (2012). Ultraviolet B (UVB) Irradiation-Induced Apoptosis in Various Cell Lineages in Vitro.. INTERNATIONAL JOURNAL OF MOLECULAR SCIENCES (ISSN:1422-0067), 532- 546 14; 10.3390/ijms14010532 I.F. 2,598 A.J.P. Houben, C.A. van Mourik, A. Montanari, R. Coccioni, H. Brinkhuis (2012). The Eocene– Oligocene transition: Changes in sea level, temperature or both?. PALAEOGEOGRAPHY PALAEOCLIMATOLOGY PALAEOECOLOGY (ISSN:0031-0182), 75- 83 9 335-336; 10.1016/j.palaeo.2011.04.008 I.F. 2,392 R. Coccioni, G. Bancalà, R. Catanzariti, E. Fornaciari, F. Frontalini, L. Giusberti, L. Jovane, V. Luciani, J. Savian, M. Sprovieri (2012). An integrated stratigraphic record of the Palaeocene-lower 14
Eocene at Gubbio (Italy): new insights into the early Palaeogene hyperthermals and carbon isotope excursions. TERRA NOVA (ISSN:0954-4879), 380- 386 7 24; 10.1111/j.1365-3121.2012.01076.x I.F. 2,339 M. Rossi, G.U. Caravello, R. Santolini (2012). Effetti degli interventi di riqualificazione ambientale sulle comunità ornitiche in un paesaggio agrario della bassa pianura veneta. PICUS (ISSN:0394- 2937), 13- 25 13 73; B. Capaccioni, M. Menichetti, A. Renzulli, A. Tassone, A.D. Huertas (2012). Thermal waters of "tectonic origin": the alkaline, Na-HCO3 waters of the Rio Valdez geothermal area (Isla Grande de Tierra del Fuego, Argentina). GEOFLUIDS (ISSN:1468-8115), 10.1111/gfl.12005 I.F. 1,500 F. Luchetti, B. Canonico, M. Arcangeletti, M. Guescini, E. Cesarini, V. Stocchi, M. Degli Esposti, S. Papa (2012). Fas signalling promotes intercellular communication in T cells. PLOS ONE (ISSN:1932-6203), e35766- 12 7; 10.1371/journal.pone.0035766 I.F. 4,092 Viola V, Pilolli F, Piroddi M, Pierpaoli E, Orlando F, Provinciali M, Betti M, Mazzini F, Galli F. (2012). Why tocotrienols work better: insights into the in vitro anti-cancer mechanism of vitamin E. GENES AND NUTRITION (ISSN:1555-8932), 29- 41 12 7; 10.1007/s12263-011-0219-9 I.F. 2,507 A. Catorci, F.M. Tardella, S. Cesaretti, M. Bertellotti, R. Santolini (2012). The interplay among grazing history, plant-plant spatial interactions and species traits affects vegetation recovery processes in Patagonian steppe. COMMUNITY ECOLOGY (ISSN:1585-8553), 253- 263 11 2; 10.1556/ComEc.132012.2.16 I.F. 1,679 J. Liu, A.O. Burts, Y. Li, A.V. Zhukhovitskiy, M. F. Ottaviani, N.J. Turro, J.A. Johnson (2012). "Brush-First" Method for the Parallel Synthesis of Photocleavable, Nitroxide-Labeled Poly(ethylene glycol) Star Polymers. JOURNAL OF THE AMERICAN CHEMICAL SOCIETY (ISSN:0002- 7863), 16337- 16344 134; I.F. 9,907 S. Rokach, M. F. Ottaviani, A. I. Shames, I. Nir, A. Aserin, N. Garti (2012). W/O Microemulsions as Dendrimer Nanocarriers: An EPR Study. JOURNAL OF PHYSICAL CHEMISTRY. B, CONDENSED MATTER, MATERIALS, SURFACES, INTERFACES & BIOPHYSICAL (ISSN:1520-6106), 12633- 12640 116; I.F. 3,696 A.O. Burts, Y. Li, A.V. Zhukhovitskiy, P.R. Patel, R.H. Grubbs, M.F.Ottaviani, N.J. Turro,.J.A. Johnson (2012). Using EPR To Compare PEG-branch-nitroxide "Bivalent-Brush Polymers" and Traditional PEG Bottle-Brush Polymers: Branching Makes a Difference. MACROMOLECULES (ISSN:0024-9297), 8310- 8318 45; I.F. 5,167 Follo MY,Marmiroli S,Faenza I,Fiume R,Ramazzotti G,Martelli AM,Gobbi P,McCubrey JA,Finelli C,Manzoli FA,Cocco L (2012). Nuclear phospholipase C β1 signaling, epigenetics and treatments in MDS.. ADVANCES IN BIOLOGICAL REGULATION (ISSN:2212-4926), 7 10.1016/j.jbior.2012.09.009 15
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