DIETRO LE FACCINE. ALLE ORIGINI DELLA SCRITTURIZZAZIONE DEL VOLTO NELLA COMUNICAZIONE ONLINE - IRIS UNI TORINO

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Gabriele Marino

DIETRO
IL CALENDARIOMM
       LE FACCINE.
REPUBBLICANO
ALLE           FR
     ORIGINI DELLA
SCRITTURIZZAZIONE
DEL VOLTO NELLA
COMUNICAZIONE ONLINE

Il volto che si fa scrittura e la scrittura che si fa volto   molte app (per esempio Satispay, dedicata ai           e piattaforme più (Snapchat, FaceApp) o meno          del computer o dello smartphone non siamo
                                                              pagamenti digitali) costringono i neo-iscritti a       (Instagram, TikTok) specializzati. È questo un        materialmente in grado di percepire alcune
Quello che per brevità possiamo chiamare                      caricare foto profilo in cui il volto sia mostrato     volto che potremmo definire proiettivo: proie-        dimensioni semiotiche e i relativi segnali, vo-
semplicemente “volto” accompagna, marca                       in chiaro, frontalmente e senza accessori, pena        zione del volto che vorremmo (anche se maga-          lontari e involontari, che queste possono pro-
e determina la nostra comunicazione online                    l’impossibilità di completare l’iscrizione e uti-      ri soltanto effimeramente e ludicamente), ma          durre, quali sguardo ed espressioni facciali e
in molti modi1. I nostri avatar (alla lettera, le             lizzare quindi il servizio. Oggi, insomma, siamo       anche risultato della proiezione su di esso di        tratti soprasegmentali come tono della voce,
nostre “incarnazioni” digitali), per esempio le               costretti, come si dice, a “metterci la faccia”. La    vari dispositivi che potremmo definire para-          prosodia e inflessione; segnali che, nella inte-
nostre foto profilo su un dato social network,                quale resta, però, un dispositivo semiotico es-        facciali, i quali lo truccano, accessoriano, tra-     razione in praesentia, consentono una decodi-
sono quasi sempre un’immagine del nostro                      senzialmente sintattico, posizionale: se come          ducono; pensiamo ai filtri che ci dotano di len-      fica più completa e auspicabilmente corretta
volto: tipicamente, un nostro ritratto fotogra-               foto profilo, invece del mio volto “naturale”,         tiggini od orecchie a punta, che ci snelliscono,      dei messaggi (oltre che della stessa situazione
fico. E quando pure questi avatar non mostri-                 scelgo di mostrare l’immagine del mio gatto, la        invecchiano o fanno cambiare genere, oppure           comunicativa)5. Una certa frase può essere
no il nostro volto, essi significano sempre e                 bandiera arcobaleno simbolo delle rivendica-           a quelli che trasformano una foto in cartoon o        detta in maniera neutra, ossia seriamente:
comunque in riferimento a esso, per differen-                 zioni LGBTQ+, una foto di Vladimir Putin o un          vi intervengono plasticamente applicando un           quando semantica e pragmatica si sovrappon-
za, ponendosi implicitamente in opposizione                   monocromo nero, sto invitando i miei contatti          dato stile pittorico.                                 gono punto per punto e l’intenzione, quindi,
al classico modello della fototessera (o del                  social a considerare de facto come “mio volto”,        A un volto che si fa scrittura e (ci) rappresenta,    è veicolare quel messaggio che è desumibile
selfie: il formato dell’autoritratto fotografico              euforicamente e sinergicamente oppure disfo-           in accordo con formati e grammatiche cristal-         dalla mera decodifica della sequenza alfanu-
testimoniale per eccellenza)2. Il nostro volto                ricamente e polemicamente, quelle immagini.            lizzati (avatar, selfie, filtri), fa da controcanto   merica che compone il testo. Oppure la mede-
ci identifica all’interno di una ecologia mediale             Così inteso, partecipe della dimensione origi-         una scrittura, parimenti metabolizzata in seno        sima frase può essere detta giocando entro lo
che è la Rete della – supposta, dichiarata – tra-             nariamente indessicale del mezzo e del testo           ai nostri abiti comunicativi digitali, che prova a    spazio di possibilità che si apre tra semantica e
sparenza: quel social web che si è andato au-                 fotografico, adoperato come metonimia e si-            darsi un volto: che prova, anzi, a farsi volto. Il    pragmatica: per esempio ricorrendo all’ironia,
tonormando in opposizione all’Internet delle                  neddoche della persona, il volto assume un             volto delle “faccine”4.                               atto linguistico la cui forza illocutoria mira a
origini (fatto di chatroom, forum, blog), in cui              valore mimetico (deve, vuole somigliarci) e                                                                  rovesciare il senso proposto alla lettera dalla
anonimato anagrafico e camouflage visivo rap-                 identitario (ci individua, ci situa), anche qua-                                                             locuzione. È proprio per rendere conto della
presentavano non l’eccezione ma la regola3.                   lora non rivesta una funzione in senso stretto         Emoticon                                              dimensione – direbbero i semiologi – timica
Oggi, invece, molte piattaforme social (per                   rappresentativa (referenziale) ma costruttiva                                                                e patemica implicata ma difficilmente disim-
esempio Facebook) costringono utenti dai                      (utopica): è il caso del volto interpolato dall’ap-    Le faccine nascono come “volti diacritici”;           plicabile dalla scrittura in sé, specialmente a
nomi “strani” (manifestamente pseudo o ete-                   plicazione, effettuata in tempo reale (quando          metasegni esplicativi, disambiguatori la cui          fronte di tempi (la messaggistica è in tempo re-
ronomici) a cambiare username, richiedendo                    ci autoinquadriamo tramite la camera dello             funzione è essenzialmente vicaria: sopperire          ale) e spazi ridotti (la rapidità dell’interazione
addirittura l’invio della copia di un documento               smartphone) o ex post (a partire da uno scatto         alla povertà paralinguistica tipica della co-         implica la sua concisione, brachilogia; nei primi
d’identità, pena il blocco dell’account, mentre               fotografico), dei filtri disponibili su programmi      municazione mediata. Davanti allo schermo             sms o su Twitter vi è un limite preciso al nume-

                                                                                                  Gabriele M arino   I LAVORI
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ro di caratteri adoperabili), che ci si è inventati   lizzano elementi paralinguistici, come punti          allo scopo di marcare il nostro apprezzamento        La somiglianza semantico-lessicale di questo
le emoticon: per provare a rendere esplicito il       esclamativi e, appunto, faccine, in maggiore          o comunque il nostro atteggiamento rispetto a        termine con emoticon è sì opportuna, ma del
nostro stato d’animo, con tutto quello che ne         quantità rispetto agli utenti avanzati8. Al di là     un dato contenuto9.                                  tutto paretimologica: in giapponese e (絵) si-
consegue.                                             dei singoli esempi analizzati e del dato aned-                                                             gnifica “immagine” e moji (文字) “personaggio”.
All’ennesimo malinteso e conseguente bat-             dotico-filologico, questo studio è importante                                                              Se le emoticon nascono per esplicitare le emo-
tibecco scoppiato sulla board di discussione          anche perché, presentando in appendice una            Emoji                                                zioni e per farlo ricorrono alla stilizzazione del
della Carnegie Mellon University di Pittsbur-         serie di memorandum preparati da istituzio-                                                                volto umano, nel canone kuritiano, al contra-
gh, in Pennsylvania, ospitata della piattafor-        ni e aziende per spiegare ai propri membri            Nell’altalena della pragmatica linguistica, che      rio, la presenza del volto – e del volto fisio-
ma Usenet (storico precursore dei forum),             e dipendenti come decodificare e utilizzare           oscilla tra cristallizzazione e usura, da una par-   gnomicamente connotato – appare piuttosto
l’utente Scott E. Fahlman, trentaquattrenne           correttamente le faccine, testimonia un im-           te, e moltiplicazione e rinnovamento, dall’altra,    marginale: le emoji, allora, sono essenzialmen-
formatosi come informatico al MIT di Boston,          portante momento all’interno del processo             le emoticon hanno ampliato sempre più la loro        te immagini stilizzate, non più da “guardare di
propone di utilizzare un espediente (tipo)gra-        di informalizzazione della lingua: quella che         gamma di utilizzi e il loro vero e proprio diritto   sbieco”, la cui vocazione è raccontare storie12.
fico per segnalare le battute (jokes), inserendo      utilizziamo online è, infatti, una sorta di in-       di parola. Hanno cominciato a indicare non più       Se le prime sono grassroots, ossia nascono dal
a fine frase il “personaggio” (character) :-) (da     terlingua, un ibrido che non può fare a meno          solo una data emozione o atteggiamento as-           basso, dalle comunità di parlanti (Fahlman), le
“leggersi di traverso”, inclinando cioè il capo a     di simulare alcune caratteristiche del parla-         sociati a un dato enunciato, ma hanno assunto        seconde nascono corporate (Kurita per DoCo-
sinistra), e di marcare gli enunciati “che NON        to e dell’interazione faccia-a-faccia in forma        la funzione di strutturatori del discorso, una       Mo): le emoji appaiano subito proiettate nel
sono battute” con :-(. Fahlman aggiunge che           scritta, ricorrendo a un linguaggio grafico-vi-       vera e propria punteggiatura vicaria (la faccina     mondo non tanto della comunicazione, quanto
sarebbe assai più conveniente impiegare so-           sivo. Le emoticon guadagnano un immediato,            sorridente sta anche per un punto esclamati-         più propriamente del marketing13. Lo statu-
lamente quest’ultimo simbolo, dato che le bat-        enorme successo proprio per questo motivo:            vo, suggeriva già lo studio del 1987), e hanno       to subito istituzionalizzato di queste nuove
tute sono molto più numerose delle frasi dette        rispondono a un’esigenza specifica, pressante         cominciato a sostituire, grazie alla loro capa-      faccine sembra essere confermato anche dal
seriamente. La conversazione viene salvata e          e diffusa, sono facili da utilizzare e a disposi-     cità sintetica, intere parole: se intendo dire a     confronto con un mondo dell’arte sempre più
fa testo, cosicché non abbiamo solo un anno           zione di tutti; quella che Fahlman considera          qualcuno, allusivamente, vorrei darti un bacio,      influenzato dal design e dalla comunicazione
di nascita, ma anche il giorno e l’ora esatti: 19     una propria creatura non è, infatti, mai sta-         posso dire anche vorrei darti un :-*10. Da ele-      digitale: lo dimostra l’acquisizione, avvenuta
settembre 1982, 11:446.                               ta coperta da copyright (accadrà lo stesso,           menti accessori per definizione, dalla portata       nel 2016, del set originale realizzato dal desi-
Queste due faccine polari (divertente vs              nel 2007, con l’invenzione dello #hashtag su          semantica generalmente giudicata limitata11,         gner giapponese da parte del MoMA di New
non-divertente) vengono battezzate smi-               Twitter).                                             hanno acquisito sempre più un significato pie-       York14.
ley-faces o smileys, con una controintuitiva          Nel corso del tempo l’impiego di questi segni si      no e quindi autonomia di significato. Sono di-       Il successo delle emoji surclasserà quello del-
sovraestensione della declinazione euforica a         è moltiplicato (si sono presto create le faccine      ventate altro.                                       le antenate emoticon (anche grazie a un certo
scapito di quella disforica (che ne rivela la fun-    più disparate per veicolare i più disparati stati     Nel 1999 il designer ventisettenne Shigetaka         “favoritismo tecnologico”; Apple integrerà su
zione in ogni caso ludica), e cominceranno a          d’animo come, per esempio, lo stupore di :-O)         Kurita elabora un set di 176 simboli pittogra-       iPhone la tastiera emoji nel 2011, rendendo
essere chiamate sistematicamente emoticon,            ed è stato istituzionalizzato, ontologizzato da       fici, 12x12 pixel ciascuno, per conto di NTT         organico l’utilizzo di tale linguaggio per i pro-
parola macedonia di emotion e icon, solo dalla        linguaggi di codifica, piattaforme e software:        DoCoMo, una delle aziende leader nel setto-          pri clienti), portando a compimento un per-
metà degli anni novanta (alcune fonti diziona-        lo standard Unicode, incorporato nei principali       re telefonia in Giappone, e in particolare per il    corso di affermazione pienamente linguistica,
riali riportano come anno il 1994)7. In uno dei       programmi di videoscrittura, come Microsoft           servizio Web i-mode, pensato per essere fru-         oltre il dato paralinguistico, che vedrà l’Oxford
primissimi studi sull’argomento, datato 1987,         Word, trasforma automaticamente le stringhe           ito dai più giovani tramite dispositivi portatili    English Dictionary eleggere parola dell’anno
tale termine (emoticon), in verità, veniva già        :-) e :-(, basate sulla codifica del testo alfanu-    come i cellulari: l’idea è facilitare la comunica-   2015, quasi a ribadire l’idea di iconic turn pro-
registrato; si tratta di una tesi di laurea che       merico in ASCII (American Standard Code for           zione tra gli utenti consentendo la produzione       posta da Gottfried Boehm, non un elemento
indaga le strategie paralinguistiche adoperate        Information Interchange), rispettivamente in          di contenuti articolati, ma maneggevoli, in ma-      lessicale ma la “faccina con le lacrime di gioia”
all’interno dei messaggi di posta elettronica          e . La loro coda lunga arriva fino alle re-        niera rapida e divertente. Nascono quelle che        (face with tears of joy), giudicata particolarmen-
contenuti nei carteggi di sedici specializzandi       actions varate da Facebook nel 2016, “faccine”        chiamiamo emoji: il sole ( ), una nuvoletta ( ),     te rappresentativa dello Zeitgeist contraddit-
in biblioteconomia, articolati in due gruppi in       che rappresentano una evoluzione dei likes            un ombrello aperto ( ), un pupazzo di neve ( ), e    torio e paradossale del momento: .
base all’expertise posseduta rispetto al nuovo        disponibili sui diversi social (pollici in su per     poi un paio di occhi preoccupati ( ), un gatti-      La proliferazione delle emoji ha comportato
sistema comunicativo: i novizi delle mail uti-        Facebook, cuoricini per Twitter e Instagram)          no sorridente ( ), un orologio ( ) eccetera.         una sorta di movimento au contraire rispet-

                                                                                         Gabriele M arino   I LAVORI
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to alla funzione originaria delle faccine: se le      essere comunicata, ma rischia inopinatamen-         più subdolamente raffinata, dal suo impiego            perché ci mette di fronte alla verità dell’uso
emoticon servivano a disambiguare, le emoji           te di essere soppiantata dai pittogrammi18. È       stilisticamente impacciato: alcune faccine             ormai del tutto prostetico che facciamo delle
sono spesso o così astratte o così articolate da      chiaro che considerazioni di questo tipo non        sono invecchiate velocemente, sono passate             faccine operando uno spostamento mediale,
risultare ambigue. Uno studio del 2016 con-           riescono, pure ambendovi, ad andare – direb-        di moda, e il loro uso appare esausto; chi do-         passando cioè dallo scritto al parlato, onde
dotto dal gruppo di ricerca GroupLens Rese-           be Gianfranco Marrone – “oltre il bar della co-     vesse utilizzarle si autodichiarerebbe così,           renderlo maggiormente rilevabile. Se il bravo
arch dell’Università del Minnesota ha mostra-         municazione”19, visto che sembrano ignorare         involontariamente, fuori dal proprio tempo.            scrittore è tanto “sommozzatore del testo”26
to come spesso “non sappiamo cosa stiamo              almeno quattro elementi fondamentali: ogni          Uno studio del 2021 curato dall’agenzia Per-           quanto dell’animo umano e sa, quindi, essere
dicendo quando usiamo un’emoji”; una buona            nuova adozione si assesta come habitus anche        spectus Global, basato su un sondaggio som-            anche semiologo, ben consapevole che la di-
percentuale del campione interrogato, infatti,        grazie alla sovraesposizione iniziale ricevuta,     ministrato a 2000 inglesi tra i 16 e i 29 anni (la     sposizione sintagmatica di alcune passioni ap-
non è stata in grado di assegnare con certezza        ai discorsi “meta-” che la chiosano e quindi        coorte della cosiddetta Generazione Z o degli          pare inafferrabile, ossia che alcune delle no-
un sentiment (valorizzazione neutra, positiva o       moltiplicano (ossia: che la sovrarappresenta-       Zoomer, i nati tra la fine degli anni novanta          stre sono “passioni senza nome”27 (“Rimango
negativa) ad alcune tra le emoji maggiormen-          no); scrivere nell’ambiente digitale e online       del Novecento e i primi duemiladieci), mostra          Ctrl+Alt+Senza parole. Neanche le emoticon
te diffuse o, al contrario, vi ha assegnato un        non può essere una semplice rimediazione            come i giovani, che in media utilizzerebbero           possono esprimere l’orrore che provo”28 ), è
sentiment opposto rispetto a quello codificato        trasparente della scrittura su carta, tenden-       76 emoji a settimana nei loro messaggi, pos-           vero anche che, se ci fingiamo in un Gedanke-
(esistono dei lemmari ufficiali a cui ci si può       do piuttosto naturalmente verso una spiccata        siedano precisi dos and don’ts pittografici. Se        nexperiment per cui ci fosse improvvisamente
appellare in caso di dubbio, a partire da Emoji-      multimodalità e multimedialità; l’uso delle fac-    appare deprecabile, perché “imbarazzante”              precluso di utilizzare faccine nei nostri mes-
pedia)15, come nel caso della programmatica-          cine, anche di quelle tristi o più genericamente    (cringeworthy), l’uso di alcune emoji “vecchio         saggi, ci troveremmo in profondo imbarazzo
mente contraddittoria grimace face (che, con          disforiche, come già accennato, è praticamen-       stampo”, come molti dei modi principali per            (ci produrremmo forse noi stessi in un re-e-
il suo sorriso contrito, potremmo tradurre            te sempre accompagnato da una sfumatura             dire “ok” (la manina che fa il gesto unendo in-        nactment della grimace face): costretti come
come “smorfia di imbarazzo”: )16.                     ludica e autoriflessiva; l’uso delle faccine non    dice e pollice, quella con il pollice in su – giudi-   saremmo a volgere in parole concetti e imma-
                                                      si dà mai come esclusivo, ossia come radical-       cata “roba vecchia” dal 24% degli intervistati         gini che ormai siamo abituati ad affidare alla
                                                      mente alternativo e sostitutivo rispetto alla       – o la spunta del checked, “fatto!”), come il cuo-     icasticità della stilizzazione o, al contrario, alla
Faccine da non fare o di cui non possiamo             parola scritta20.                                   ricino rosso, la faccina che piange a dirotto o        sottile preterizione e alla decisa ambiguità as-
fare a meno                                           Se, da una parte, alcuni sembrerebbero va-          quella contrita in una smorfia di disappunto           sociate a certe faccine.
                                                      gheggiare un tanto romanticheggiante quan-          (la già ricordata grimace face), altre come la
A fronte della evidente componente di com-            to improbabile ritorno alla pura parola scritta,    celebrata face with tears of joy, la faccina con-
plessità pragmatica che informa questi picco-         agli occhi del semiologo appare chiaro come         tornata da cuoricini, quella pazzerella con gli        Protofaccine
li segni visivi, stupiscono – mentre per altro        questo nuovo linguaggio “ribolla come la su-        occhi strabuzzati (zany face), la melenzana
verso, non stupiscono affatto – le campagne           perficie del sole”21, per cui se alcune cose        (dalle spiccate connotazioni falliche) o la fiam-      La vulgata ha sempre storicamente asse-
di vero e proprio boicottaggio periodicamente         vengono generate e altre si fondono assieme,        mella riscuotono, invece, ampio e trasversale          gnato la paternità delle emoticon al forum
ordite ai danni di faccine et similia allo scopo di   altre ancora si freddano e seccano, in un gioco     consenso24.                                            Usenet, all’utente Fahlman, alla funzione pa-
colpire, tra tutte le componenti classicamen-         continuo di moti convettivi tra strati interni e    Ci fa sorridere il personaggio di Gina Linet-          ralinguistica. Nel tempo però, come per ogni
te attribuite alle forme della comunicazione          superficiali, centro e margini. A fronte della      ti (l’attrice Chelsea Peretti), segretaria del         mito che si rispetti, si è cominciato a retroda-
online, quella storicamente considerata come          consapevolezza che emoticon ed emoji siano          99o distretto della polizia di New York dalla          tare ad libitum l’origine delle faccine, essen-
la più deprecabile: la semplificazione17. È suf-      ormai comprese nelle competenze digitali            personalità eufemisticamente sopra le righe,           do quello dell’origine esso stesso un mito da
ficiente pescare tra i primi risultati restituiti     più largamente condivise22, oggi il cosiddetto      quando comincia a parlare in modo bizzarro             cui sembra difficile riuscire a sottrarsi (spe-
da Google alla ricerca di informazioni sul caso       analfabetismo funzionale non sarebbe più se-        con i propri colleghi e, per spiegare il proprio       cialmente in un ambito che, pure eminente-
della “parola dell’anno 2015”, per averne una         gnalato dall’impiego tecnicamente e pragma-         comportamento, dice che “La lingua inglese             mente linguistico-comunicativo, finisce per
testimonianza tipica: l’autore del breve inter-       ticamente scorretto di una data faccina (come       non è in grado di catturare appieno la profon-         essere trattato come di pertinenza anche del
vento si improvvisa semiologo e distingue tra         poteva esserlo ai tempi del sito When Parents       dità e complessità dei miei pensieri, quindi sto       tecnologico-mediale, ambito particolarmen-
scrittura e digitazione, perorando la causa del-      Text, archivio Wiki costruito per sottolinea-       incorporando emoji nella mia parlata per po-           te ossessionato dal topos dell’invenzione). Il
la parola scritta ed esplicita, la quale richiede     re bonariamente i malapropismi dei genitori         termi esprimere al meglio. Faccina che strizza         primo passo è la retrodatazione all’interno
tempo per essere formulata e coraggio per             alle prese con sms e chat)23 ma, in maniera         l’occhio [winky face]”25; ci fa sorridere, ma solo     del mondo digitale.

                                                                                       Gabriele M arino   I LAVORI
underkammer     1                                                                                                                                                                                                       129

Come riportato in un articolo, adesso offline                 [la] prima comunità online nonché l’incuba-        sul “New York Times”. In realtà, Nabokov parla                Ecco come l’ha usata nella sua ultima lettera:
(ma recuperabile tramite Internet Archive),                   tore originale del social computing [compren-      di quell’intervista, e di come fosse stata solo in            “Tua cugina Vernie è di nuovo una bionda na-
pubblicato nel 2000 su “E-mail & More” (co-                   dendo]: messaggistica istantanea, chat room,       minima parte pubblicata, all’interno di una rac-              turale —) Will Wamsley è il nuovo sovrinten-
stola della celebre rivista specializzata “Smart              forum di messaggi, il primo giornale online al     colta di interventi più tarda, risalente al 197334.           dente della fabbrica. Marge Pinkleman dice
Computing”):                                                  mondo, narrativa interattiva, emoticon, ani-       Lo scambio tra il giornalista Alden Whitman e                 che hanno cercato di convincere suo marito ad
                                                              mazioni, beni virtuali ed economie virtuali, una   Nabokov, in cui lo scrittore vagheggerebbe la                 accettare il lavoro —) ma lui ha detto loro che
    Il 12 aprile 1979, [l’utente] Kevin MacKen-               fiorente comunità di sviluppatori, MUD (dun-       necessità di introdurre una sorta di punteggia-               non poteva accettare meno di 12.000 dollari
    zie suggerì un modo per vivacizzare i mes-                geon multiutente), pubblicazioni personali,        tura emotiva, espunto poi dalla pubblicazione                 all’anno —)”35.
    saggi di posta elettronica, aridi e privi di              screen saver31.                                    sul giornale, recita quanto segue:
    emozioni. In un’e-mail a MsgGroup (una lista                                                                                                                           Andando ancora indietro nel tempo e pro-
    di discussione, nonché una delle prime mai-           Dalla metà degli anni settanta, forse già dal               Whitman: Come si classifica tra gli scrittori (vi-   cedendo dal campo della comunicazione
    ling list in assoluto), suggerì di aggiungere         1972, su PLATO vengono impiegate configu-                   venti) e dell’immediato passato?                     verbale a quello della comunicazione visiva
    del “sentimento” alle e-mail utilizzando alcu-        razioni di caratteri che, grazie alle peculiarità           Nabokov: Penso spesso che dovrebbe esiste-           e del design, non si può non ricordare la fami-
    ni simboli visivi e la punteggiatura, come -)         di videoscrittura del sistema (è possibile so-              re un segno tipografico speciale per indicare        liarizzazione con il pittogramma “faccina” ap-
    per una frase da intendere in modo ironico            vrapporre più caratteri gli uni sugli altri), con-          un sorriso: una sorta di segno concavo, una          portata dalla diffusione su scala globale dello
    [tongue-in-cheek sentence]. È così che sono           sentono di creare figurazioni particolarmente               parentesi tonda supina, che è poi quello che         smiley giallo: quello inventato nel 1963 dal
    nate le emoticon .  29
                                                          articolate: veri e propri personaggi (alcuni                vorrei tracciare in risposta alla sua domanda.       grafico Harvey Ball, per conto di una agenzia
                                                          dei quali verranno anche dotati di nomi dagli                                                                    assicurativa di Worcester, Massachusetts –
Una ulteriore retrodatazione digitale fa riferi-          utenti, derivanti dalle combinazioni necessarie        Nabokov immagina, insomma, qualcosa del ge-               secondo leggenda, per la somma di 45 dollari
mento alla piattaforma PLATO. Come ricorda                per generarli; per esempio Wobtax: 32), pro-           nere: .                                                   – e, anche qui, mai coperto da copyright. Lo
lo specialista Brian Dear:                                tagonisti di giochi e intere storie, e non quindi      Nel 2007, nel venticinquennale delle emoticon             smiley per antonomasia sarà tra i simboli del
                                                          precursori delle emoticon, quanto piuttosto            fahlmaniane, la giornalista del sito Snopes.com           movimento psichedelico, durante la prima
    Il sistema PLATO è stato creato nel 1960              delle emoji. È immaginabile che queste facci-          Barbara Mikkelson, specializzata in debunking             (1967) e seconda (1988) cosiddetta Summer
    presso l’Università dell’Illinois. Inizialmente       ne non siano assurte agli onori della cronaca          e intenzionata a smentire la nota paternità di            of Love36.
    funzionava come un sistema a un unico termi-          poiché PLATO rappresentava un’esperienza               quell’invenzione, pubblica la notizia per cui già         Sempre nel 2007 il lessicografo Benjamin
    nale collegato al computer ILLIAC. Nel 1963,          di nicchia, riservata ai primissimi geeks dell’in-     nel 1967 sarebbe stato noto come la corrispon-            Zimmer inserisce in una sua breve “Preisto-
    il sistema era in esecuzione su un CDC 1604           formatica di massa; inoltre, il sito che rende         denza privata, cartacea, dei cittadini americani          ria delle emoticon” il riferimento a un saggio,
    con più utenti simultanei. Nel 1972, il sistema       possibile a tutti accedere alla sua storia è onli-     contenesse segni grafici il cui scopo era rende-          For brevity and clarity, scritto nel 1887, in cui
    si era espanso per gestire un migliaio di uten-       ne dal 2000 (nel 2002, per il ventennale delle         re elementi paralinguistici, per esempio il tono          lo scrittore Ambrose Bierce allude tra il serio
    ti simultanei su un mainframe CDC CYBER.              emoticon fahlmaniane, vi apparirà un breve             con cui leggere una determinata affermazione.             e il faceto a una “riforma del linguaggio” che
    La Control Data Corporation ha iniziato a             trafiletto polemico proprio per ricordare come         Mikkelson lo desume dall’estratto di un articolo          comporti l’utilizzo di una punteggiatura capa-
    commercializzare PLATO nel 1976, cosicché             PLATO fosse “arrivato prima” e come sia stato          scritto dal giornalista del “Sunday Sun” di Balti-        ce di esplicitare quando una frase vada intesa
    PLATO è stato installato in dozzine di città in       invece dimenticato) e il libro che raccoglie le        mora Ralph Reppert inserito in un numero del              come scherzosa o ironica, ricorrendo a quello
    tutto il mondo. Molti di questi sistemi erano         ricerche del suo curatore, Dear, è stato pubbli-       “Reader’s Digest”. Il caso riguarda l’esplicita-          che definisce “punto di risatina” (snigger point)
    interconnessi, rendendo possibile lo scambio          cato solo nel 201733.                                  zione di una ironia pungente (in inglese, come            o “nota di risata a crepapelle” (note of cachinna-
    di posta elettronica e accessi remoti attraver-       Un ulteriore passo retrodatativo è il salto “al        visto, si parla di tongue-in-cheek humour).               tion). Sembra lecito pensare che la “parentesi
    so la rete. Per quasi dieci anni, ci sono stati più   di qua” del mondo digitale. Qui il mito dell’ori-                                                                distesa” di cui avrebbe parlato una ottantina di
    utenti su PLATO che su ARPANET, il precurso-          gine si fa leggenda, nel senso di quelle metro-             Molte persone scrivono lettere che conten-           anni dopo Nabokov fosse molto simile.
    re di Internet30.                                     politane (o quantomeno delle semi-bufale).                  gono espressioni forti, ma mia zia Ev è l’unica
                                                          Generalmente, infatti, la notizia relativa a una            persona che conosco in grado di scrivere un’e-           Nel riformare il linguaggio agogno di intro-
PLATO nasce come sistema educativo compu-                 supposta preconizzazione delle emoticon da                  spressione facciale. L’espressione di zia Ev è un        durre un miglioramento nella punteggiatura:
ter based, ma nel giro di qualche tempo, sor-             parte dello scrittore Vladimir Nabokov men-                 simbolo che assomiglia a questo: —) Rappre-              il punto di risatina, o la nota di risata a cre-
prendentemente, diventa                                   ziona un’intervista pubblicata nell’aprile 1969             senta la sua lingua infilata nella sua guancia.          papelle. È scritto così     e rappresenta, per

                                                                                              Gabriele M arino   I LAVORI
underkammer    1                                                                                                                                                                                                      131

    quanto possibile, una bocca sorridente. Deve               su passioni ed emozioni’. Non sono coperte da        e io mi siederò / Sulle mie rovine (sorridendo       nei (studiati nei primi anni settanta da André
    essere aggiunto, con il punto, a ogni frase                diritto d’autore. Gioia. Melancolia. Indifferenza.   ancora :)”40.                                        Leroi-Gourhan); quelli à la Henry Moore, vec-
    scherzosa o ironica; oppure, senza punto, a                Stupore.               38
                                                                                           .                        Seguendo questa logica, del resto, si finirebbe      chi di diecimila anni, scavati nella roccia a Lene
    ogni frase scherzosa o ironica di un periodo                                                                    per retrodatare le faccine all’età della pietra.     Hara, nei pressi di Timor Est; quelli brancusiani,
    altrimenti intendibile come serio, così: “Il sig.                                                               Il che è precisamente quanto si è provato e          pittati in nero su fondo rossiccio, nelle grotte
    Edward Bok è l’opera più nobile di Dio        .” “Il   La ricerca del primo token, segnale della                si prova a fare. I media generalisti hanno da        di Angoulême, vecchi ventisettemila anni (i più
    nostro rispettato e stimato        contempora-         necessità di installare un nuovo type co-                tempo, furbamente, imparato a tematizzare            vecchi finora ritrovati). L’appello a questi “primi
    neo, il signor Sylvester Vierick, che per le sue       municativo, conduce a quel vero e proprio                le scoperte paleoantropologiche, tipicamente         volti” ci porta a interrogarci su due componenti
    virtù veneriamo e il suo successo invidiamo            complottismo percettivo-cognitivo che è                  relative alle primissime espressioni grafiche        delle nostre faccine tra loro strettamente in-
         , sta andando al diavolo al massimo della         la pareidolia, l’autosuggestione visiva. Nel             create da mano umana, richiamando l’idea             terrelate: la loro natura iconica e la loro diacro-
    velocità che i suoi due tacchi gli consentono.”        2009 un blog del “New York Times” dedica-                che queste forme stilizzate anticipino le fac-       nicità e diatopicità; ossia, da una parte, la loro
    “Il diacono Harvey, un uomo veramente buo-             to alla ricerca storica discute la scoperta di           cine della comunicazione digitale. Un esem-          mimesi e stilizzazione e, dall’altra, la loro – solo
    no       , si è fatto da sé nel senso più ampio        una proto-emoticon all’interno di un discor-             pio tra le decine possibili: nel febbraio 2021       apparente – universalità.
    del termine; perché, sebbene sia nato grande,          so del presidente Lincoln pubblicato su un               “The Jerusalem Post” parla de “Le ‘emoji’ più        Tradizionalmente le emoticon vengono con-
    saggio e ricco, l’inclinazione del suo naso è          numero del quotidiano risalente al 1862, a               antiche del mondo portate alla luce in un sito       siderate segni iconici. In quanto tali, parteci-
    tutta opera sua”37.                                    indicare che in quel punto specifico il pubbli-          preistorico in Israele”; uno studio pubblicato       pano delle caratteristiche del segno iconico
                                                           co aveva applaudito e riso.                              sul “Quaternary International Journal” testi-        tout court; “funzionando”, quindi, per mimesi,
Bierce sembra qui anticipare sub specie tipo-                                                                       monia la scoperta di un frammento d’osso ca-         ossia rimandando al referente in termini di
grafica quei Laughing Out Loud (ridere a crepa-                AMICI CITTADINI: Credo sia la prima volta            ratterizzato da una serie di incisioni verticali     somiglianza. Quello dell’iconismo, ossia – in
pelle) e Rolling On The Floor Laughing My Ass/                 che appaio qui davanti a voi in questa forma,        che, datate centoventimila anni fa, rappresen-       accordo con la vocazione critica, in senso
Arse Off (rotolarsi sul pavimento schiattando                  [applausi] ma è pure vero che non vi sono            terebbero tra i più antichi esempi di utilizzo di    kantiano, della semiotica – quello delle con-
dal ridere) poi resi anacronimamente come                      precedenti neppure per il vostro essere              simboli da parte dell’uomo41. Questo tipo di         dizioni di possibilità del segno iconico, è un
LOL e ROTFL/LMAO nel primo gergo inter-                        qui, voi stessi, (applausi e risate ;) e offro, a    filogenia viene suggerita in effetti anche dagli     problema classico della semiotica visiva, di
nettiano.                                                      giustificazione di tutto ciò, che a un attento       stessi studiosi. Nel presentare le sue ricerche      cui si è lungamente occupato, in particolare,
Ancora nel 2007 fa la sua timida comparsa su                   scrutinio, non ho trovato nulla del genere           sui segni geometrici diffusi nell’Europa dell’E-     Umberto Eco tra gli anni sessanta e settanta
Wikipedia l’immagine, da quel momento in poi                   nella Costituzione. [Nuovo applauso.]                ra Glaciale, la paleoantropologa canadese Ge-        del Novecento. Si chiede il semiologo: che
citatissima, che testimonia come già nel marzo                                                                      nevieve von Petzinger spiega come “gli esseri        cosa significa davvero che qualcosa “somi-
1881, sul periodico satirico newyorkese “Puck              La sequenza che poi diventerà il sorrisino con           umani utilizzino simboli per comunicare e vei-       glia”, “è simile”, presenta “le stesse proprietà”,
Magazine”, la tipografia venisse utilizzata in             strizzatina d’occhio (punto e virgola + paren-           colare emozioni fin dall’Età della Pietra”, speri-   la “stessa forma” dell’oggetto di cui è testimo-
modo creativo per disegnare volti stilizzati e             tesi chiusa), da leggersi inclinando il capo a           mentando con “segni visivi che hanno spianato        ne? Il semiologo risponde che considerare la
rendere emozioni e passioni.                               sinistra – ;) – è un hapax nel corpus dei discor-        la strada allo sviluppo della scrittura e, più di    questione in questi termini ci “impedisce di
                                                           si “sbobinati” del presidente e così pure nelle          recente, la creazione dei simboli moderni, in-       analizzare il segno iconico come prodotto
    Ci auguriamo si capisca chiaramente che il             convenzioni giornalistiche dell’epoca e va               cluse le emoji”42.                                   sociale, e cioè come oggetto di convenzione.
    reparto tipografia di questo giornale non si           quindi considerato un typo, un semplice errore                                                                E quindi ci impedisce di vederne la storia, di
    farà metter sotto da nessuna tirannica folla           tipografico39.                                                                                                esercitarne il controllo, di metterne in luce gli
    di artisti esistenti. Intendiamo far vedere al         Per i medesimi motivi, valga lo stesso giudi-            Stilizzazione e universalità                         eventuali spessori ideologici”43. Quello dell’i-
    pubblico che possiamo stendere, all’interno            zio, quantomeno sospeso, per la (pseudo)                                                                      conismo è un problema a uno stesso tempo
    della nostra linea tipografica, tutti i fumettisti     proto-emoticon scoperta nel 2014 da Levi                 Per la sensibilità contemporanea, nutrita di         percettologico, gnoseologico ed estetologi-
    che mai hanno camminato sul pianeta Terra.             Stahl, blogger appassionato di letteratura               arte modernista, fumetti e graphic design, i         co; nei nostri termini possiamo ridurlo alla
    Per paura di far trasalire il pubblico, daremo         (nonché redattore presso la University of                primi volti tracciati dall’uomo sulla pietra ap-     questione, squisitamente linguistica (a lungo
    solo un piccolo esempio delle realizzazioni ar-        Chicago Press), all’interno di un poemetto               paiono sorprendentemente familiari: quelli           approfondita, per esempio, da Luis Prieto),
    tistiche a nostra disposizione, a mo’ di assag-        dell’inglese Robert Herrick datato 1648, To              picassiani e matissiani, vecchi diciassettemila      della pertinenza: la rappresentazione econo-
    gio. Le seguenti sono tratte dalla serie ‘Studi        fortune, in cui si legge il passaggio: “Abbattimi        anni, incisi nella grotta di Marsoulas nei Pire-     mica del volto proposta in segni come emoti-

                                                                                                Gabriele M arino    I LAVORI
underkammer     1                                                                                                                                                                                              133

con ed emoji passa attraverso un processo di            volta organizzato e sostanzializzato cambia:           Esempi come quello ideografico ci consentono           no i suoni, e qui cambiano i segni grafici, ma
“amplificazione per semplificazione” di tratti          di epoca in epoca, di luogo in luogo. Le emo-          di sottolineare una componente particolar-             funzione e valore restano, all’interno di una
distintivi, selezionati tra i tanti possibili all’in-   ticon giapponesi (kaomoji, dove kao – 顔 – si-          mente interessante dei pittogrammi digitali;           medesima comunità di riferimento, immutati.
terno della “maschera facciale”44. Quando si            gnifica “faccia”), diffuse dalla metà degli anni       la loro intermedialità, da intendere nei termini       Sempre nel 2016, la cinquantaseienne Diane
dà, quindi, faccia; e di quale faccia si tratta?        ottanta come filiazione diretta della moda             originari proposti per tale concetto dal teorico       Hill partecipa al progetto Open Doors lancia-
Di nuovo, comprendiamo meglio questo di-                della ASCII art, propongono una diversa se-            Fluxus Dick Higgins50. L’intermedium è un me-          to dalla locale sezione della BBC (Coventry
spositivo semiotico se lo inquadriamo in ma-            lezione e organizzazione dei tratti pertinenti,        dium che ne simula un altro, al punto da creare        & Warwickshire) proponendo le sue emOL-
niera squisitamente sintattica, posizionale:            una loro differente valorizzazione (per esem-          una situazione terza e mediana, per cui non si         Dji: una serie di emoji autoironiche, “pensate
su quello che viene postulato come sfondo,              pio, nei termini della rappresentazione del            dà più né l’uno né l’altro, ma allo stesso tempo       dagli anziani per gli anziani” (un tripudio di
e che identifichiamo con un ovale (effettiva-           genere), nonché una diversa segmentazione              entrambi. È questo il caso – un testo verbale          occhiali da vista, schiene doloranti, dentie-
mente realizzato oppure solamente virtuale,             del continuum degli stati emotivi. Le faccine          che disegna una figura, una figura disegnata a         re e numeri del bingo). Emoji di questo tipo
perché non effettivamente tracciato)45, deve            giapponesi “ridono con gli occhi” e non con            mezzo di un testo verbale – dei carmi figurati         corrispondono in qualche modo a un inserto
individuarsi una qualche discontinuità per cui          la bocca, proponendo in opposizione al clas-           della Grecia antica e dei calligrammi di Guillau-      di code mixing (come delle intrusioni gergali
emerga il sistema occhi e/o naso e/o bocca              sico modello occidentale, da fruire “di lato”          me Apollinaire, del point d’amour introdotto dal       in un più ampio contesto di lingua di koiné) o
(gli et/vel ci servono soprattutto per elimina-         (sideways), quello “orizzontale” (realizzato,          romanziere Hervé Bazin51, della già richiamata         a veri e propri neologismi di settore (che, in
re elementi la cui presenza non pare essere             nei sistemi digitali, per primo da PLATO)47.           ASCII art. Emoticon ed emoji (queste ultime,           quest’ultimo caso, potremmo denominare:
così decisiva, in questa sede, come le orec-            Consentono di distinguere tra volto maschile           non a caso, definite da Marcel Danesi pictu-           gerontosemiotica).
chie) nei termini di una serie di opposizioni           (^_^) e femminile (^.^) in base alla forma del-        re-words)52 sembrano in tal senso partecipare
binarie. Quelle relative a occhi, bocca, naso,          la bocca. Risultano particolarmente raffinate          del medesimo slancio utopico, potenzialmente
fronte, accessori, ripetizione (di alcuni ele-          nella resa di determinate passioni, la cui arti-       universalistico, di alcuni linguaggi artificiali in-   Faccine (com)e meme
menti), aspetto (direzione da assegnare alla            colazione appare, in quella cultura, sorpren-          termediali, come i pittogrammi di Leibnitz o il
lettura del pittogramma) individuate dalla lin-         dentemente complessa (è il caso dell’imba-             linguaggio Bliss53.                                    Considerare, sulla scorta di quanto proposto
guista Michele Zappavigna paiono fare eco a             razzo, per cui esistono diversi segni grafici,         La non universalità di emoticon ed emoji ap-           per primo da Patrick Davison54, le emoticon
quelle proprie del metalinguaggio della semi-           capaci ciascuno di esprimere un diverso “gra-          pare chiara – al di là, quindi, della questione        come sorta di Internet meme “primitivi” ci
otica plastica proposta da Algirdas Greimas e           do” di questo stato passionale)48.                     delle diverse pertinenze attivabili in contesti        consente di illuminare meglio tanto le prime,
dai suoi allievi (particolarmente Jean-Marie            Uno studio inquadrabile come tipologico, in            differenti – anche se si tengono in conside-           quanto i secondi: ci consente, cioè, di inserire
Floch), con riferimento all’articolazione del-          senso linguistico, ossia di confronto tra siste-       razione i veri e propri correttivi al modo di          più compiutamente le emoticon nell’ecologia
le tre categorie eidetica (relativa alle forme),        mi culturali differenti, appare ineludibile ai fini    rappresentazione etnocentrico che sono sta-            mediale contemporanea e di evidenziare con
cromatica (a luci e colori) e topologica (alla          una piena comprensione semiotica di questi             ti proposti nel tempo, in chiave pienamente            maggiore chiarezza la dialettica tra strutture e
disposizione degli elementi nel piano), e alla          fenomeni. Basti pensare a come all’interno di          postcoloniale, ampliando il parco di figure            figure nei meme di Internet.
loro capacità di descrivere tratti e formanti.          sistemi linguistici diversi da quello occidentale      atte a sostanzializzare una medesima forma:            Per Internet meme intendiamo configurazio-
Particolarmente ricca, per esempio, per Zap-            confliggano componenti propriamente simbo-             all’omino sorridente standard, di un giallo            ni semiotiche sincretiche che costituiscono
pavigna, l’articolazione plastica della bocca:          liche e iconiche: in cinese, per esempio, il ricor-    considerato innaturale e quindi acconcia-              i tormentoni delle nostre interazioni onli-
che può essere aperta, del tutto o in parte,            so agli ideogrammi, singole unità segniche che         mente neutro ( ), si sono affiancate, su pres-         ne quotidiane: testi, immagini o frammenti
oppure chiusa, e chiusa piatta o chiusa incur-          – pure internamente articolate – condensano            sione di varie comunità di utenti, versioni con        audiovisivi (quasi sempre, parimenti, dotati
vata, e in quest’ultimo caso incurvata all’insù,        interi concetti, avviene a dispetto del loro si-       diversi colori della pelle ed equipaggiate da          di una controparte testuale verbale, tipica-
all’ingiù oppure in maniera mista46.                    gnificato letterale; l’ideogramma 囧 (jiong), che       diversi accessori con valore identitario. È il         mente didascalie) che in termini semiotici
Che vi siano tratti in una certa misura univer-         significa originariamente “finestra decorata” o        caso del volto femminile dotato di hijab ( )           – in accordo con la classica tipologia della
sali e che ci si debba euristicamente porre il          “lucentezza”, ma la cui forma ricorda una faccia       di cui si è fatta promotrice Rayouf Alhumedi,          transtestualità proposta da Gérard Genet-
problema che tratti del volto siano ricono-             con gli occhi strabuzzati e la bocca spalancata,       studentessa saudita quindicenne residente              te – sono ipertesti trasformativi ludici, ossia,
sciuti come essenziali in contesti differenti è         diventa così l’emoticon che esprime “fastidio”         in Germania, nel 2016. Emoji di questo tipo            tecnicamente, parodie. I meme vengono co-
un dato di fatto. Ma il modo in cui questo pa-          e il personaggio di un webcomic che dice “Non          rappresentano una sorta di obliquo corri-              munemente considerati i contenuti “virali”
radigma di salienze possibili viene di volta in         voglio (fare questa cosa!)”49.                         spettivo degli allofoni della fonetica: cambia-        per antonomasia, la cui diffusione si sviluppa

                                                                                            Gabriele M arino   I LAVORI
underkammer    1                                                                                                                                                                                            135

“a macchia d’olio”, in maniera incontrollabile       di un ragazzo ventiduenne, Eric Wu, il quale,          tura, meme che bastano a sé, autosufficienti,       re dalle loro manifestazioni superficiali. Al di
ecc.; sono, allora, quei frammenti mediali, il       su richiesta degli utenti, ricreava le espres-         perché non alludono a conoscenze esterne            là dell’ossessione eziologica per l’origine e la
cui ciclo di vita discorsivo è spesso bruciante      sioni facciali delle emoticon56. Faccine più o         a essi. Se per ridere di una meme icon come         primogenitura che abbiamo visto all’opera con
ed effimero, ma di cui tutti parlano, che tutti      meno stilizzate, più o meno fumettistiche, più         Chuck Norris o Kim Jong-un dobbiamo rico-           le proto-faccine, al di là di quella tipologica che
condividono e tutti contribuiscono a creare in       o meno grottesche, riempiono il mediascape             noscere quel volto e quel personaggio (quel         sembra accompagnare da sempre il lavoro del
un dato momento (parlando ciascuno di sé e           memetico dalle origini a oggi. Sono a tutti gli        referente), e conoscerne quindi le vicende ex-      semiologo, appare rivelatore che, a oggi, pres-
della propria semiosfera di riferimento, con la      effetti faccine “impazzite” le rozze Rage faces,       tratestuali (competenze queste che Eco ha de-       soché tutto il lussureggiante universo visivo
scusa di parlare dell’attualità e di quello di cui   disegnate con Microsoft Paint, nate sul forum          finito enciclopediche), per attivare un meme a      ipertestuale che è moneta comune di scam-
parlano tutti gli altri).                            per nerd 4chan o i personaggi delle vere e             template o a etichetta, e riderne, come quello      bio fàtico nelle interazioni social possa esse-
Per Davison le emoticon rappresentano un             proprie saghe dedicate agli NPC (acronimo di           del Fidanzato distratto (Distracted boyfriend; il   re modellizzato a partire da una duplice linea
prototipo dei meme: semplici, divertenti, alla       Non Playable Character), ai Chad e ai Wojak            quale si volta indietro a guardare una ragaz-       genealogica; la cui origine, peraltro, predata
disponibilità di tutti, utilizzabili da tutti. In    (ne esistono decine, se non centinaia di tipi di-      za, richiamato in malo modo con lo sguardo          non solo Internet ma più in generale il mondo
particolare, presentano quel nonattribution          versi, ciascuno adatto a un possibile stato d’a-       dalla ragazza con cui si sta già accompagnan-       digitale (si tratta di dispositivi semiotici ap-
(meta)meme – a suo modo già profetizzato             nimo, carattere, situazione). Derivano da un           do), dobbiamo semplicemente riconoscerne            parsi entrambi, per quello che ne sappiamo in
da “Puck Magazine” in quanto anonimato e             vero e proprio processo di emoticonizzazione,          il valore allegorico (competenza pragmatica),       questa fase della ricerca, in coincidenza con lo
copyleft – che Davison giudica importante, se        di trasformazione in emoticon, i volti stilizza-       atto a risignificare potenzialmente all’infini-     scoppio della Seconda guerra mondiale). Da
non fondamentale, ai fini della libera circo-        ti, utilizzati per commentare all’uopo un dato         to una singola struttura narrativa essenziale       una parte, la forza e l’efficacia della formula, di
lazione di un dato contenuto, ossia della sua        contenuto, che riportano le espressioni esage-         composta da tre attanti, in cui vi sia qualcosa     cui è precorritrice la frase Keep calm and carry
efficacia virale (della sua longevità, in termini    rate degli attori Nicolas Cage (You don’t say!,        o qualcuno attratto da qualcosa o qualcuno          on, prototipo della struttura semivuota (Keep
strettamente memetici)55; le emoticon sono           “Ma non mi dire!”), Jackie Chan (WTF-What              a sfavore di qualcosa o qualcuno: vi è un sog-      calm and X), da completare e risemantizzare
state “inventate” ma non “brevettate”, sono di       the Fuck!, “Che cazzo!”), Neil Patrick Harris          getto agente, un oggetto di valore che attiva       continuamente. Dall’altra, la forza e l’efficacia
nessuno e di tutti. Nei nostri termini, ripren-      (nei panni del personaggio della serie How I           l’azione e un soggetto opponente.                   dell’icona (e del volto), di cui è precorritore il
dendo Nelson Goodman, rappresentano un               met your mother Barney Stinson; True story,            Scavare archeologicamente sotto e attorno a         graffito Kilroy was here, prototipo di ogni facci-
perfetto esempio di segno allografico, che           “Tutto vero”). Sono fumettistiche icone me-            fenomeni comunicativi pervasivi come i meme         na buffa (e sottilmente ambigua). Ulteriori stu-
si dà appieno nella dimensione della replica         metiche, pronte all’uso, i volti congelati nelle       ci consente di portare obliquamente avanti, in      di in questa direzione ci consentiranno di com-
e della moltiplicazione; ciò accade perché, a        image macro, come quella del Sarcastic Wonka           uno scenario radicalmente differente, il pro-       prendere con sempre maggiore profondità e
ben vedere, una emoticon e, ancor di più, una        (l’attore Gene Wilder), tutti muniti di doppia         getto strutturalista dello studio delle forme,      precisione il ruolo del volto e delle sue diverse
emoji identificano più una forma dell’espres-        didascalia, top e bottom text, protasi e apodosi,      intese in senso tecnico, della cultura, a parti-    scritturizzazioni nella comunicazione online57.
sione che non una sostanza specifica, ossia in-      premise e punchline.
dividuano una classe, un type, non un token:         Esiste insomma una vasta gamma di meme
si veda come ogni sistema operativo (iOS/            facciali, incentrati su volti poiché incentrati sui
Apple vs Android), piattaforma (Facebook             personaggi che, sempre deformandoli, li “in-
vs Twitter) o browser (Mozilla vs Chrome)            dossano”. Sono questi dei meme fumettistici,
proponga la propria versione personalizza-           comici perché ritraggono personaggi dall’e-
ta della medesima faccina. Le differenze su-         spressività fumettistica e comica, la quale fun-
perficiali sono di natura figurativa, mentre le      ge da barthesiano punctum dell’immagine. Ma
configurazioni plastiche essenziali restano le       esistono pure meme “sfacciati”, senza focus
medesime.                                            su volti o personaggi; “sfacciati” anche per-
Le faccine sono, per Davison, i meme originari.      ché potenzialmente adatti, poiché adattabili,
Ma faccine e meme sono strettamente inter-           a qualsiasi contesto che ne rispetti le poche
relati anche per altri motivi. Uno dei primissi-     regole di felicità e corretta formazione. Sono
mi “fenomeni di Internet” a essere chiamato          questi dei meme bonne à tout faire, che essen-
propriamente meme è stato, nel 1998, il sito         zialmente coincidono con loro stessa strut-

                                                                                         Gabriele M arino   I LAVORI
underkammer       1                                                                                                                                                                                                                           137

Note                                                            11
                                                                   Si veda Crystal 2011, p. 23.                                 ricavare significati e significanti”, allora i “semiologi    37
                                                                                                                                                                                                Si veda Zimmer 2007. La citazione di Bierce è trat-
1
  Questo articolo fa parte di FACETS – Face Aesthe-             12
                                                                   Nel 2010 Fred Benenson, informatico già tra i fon-           possono riposare”.                                           ta da Bierce 1912, pp. 386-387.
tics in Contemporary E-Technological Societies, pro-            datori di Kickstarter, realizza, ricorrendo al sistema          19
                                                                                                                                   Si veda Marrone 2012.                                     38
                                                                                                                                                                                                 Fonte: File:Emoticons Puck 1881 with Text.png, in
getto finanziato da ERC (European Research Coun-                di crowdsourcing Amazon Mechanical Turk, una ver-               20
                                                                                                                                   Si registrano, come visto, alcune eccezioni notevoli      Wikipedia, 30 novembre 2007. Le proto-emoticon
cil) nell’ambito del programma Horizon 2020 (grant              sione pittografica del classico Moby Dick di Melville           (e che, in quanto tali, confermano la regola); si veda       si trovano sul numero 212 di “Puck”, p. 65 (furono
agreement n. 819649).                                           (si veda Benenson 2010). Nel 2017 l’intero testo del            supra, nota 12.                                              ripubblicate anche sullo “Auckland Star” nel giugno
2
    Selfie è stata eletta “parola dell’anno 2013”               Pinocchio di Collodi verrà tradotto in “emojitaliano”           21
                                                                                                                                   Celebre espressione con cui Jurij Lotman descrive         dello stesso anno).
dall’Oxford English Dictionary.                                 (si veda Chiusaroli, Monti, Sangati 2017). Operazioni           l’incessante attività della semiosfera: l’ecologia semi-     39
                                                                                                                                                                                                Si veda Lee 2009.
3
  Riprendo l’opposizione (social) web vs Internet (del-         ostentatamente artificiose come queste, in qualche              otica o, più semplicemente, la cultura.                      40
                                                                                                                                                                                                Si veda Stahl 2014.
le origini) dai lavori del collega Mattia Thibault.             modo memori delle contraintes dell’OuLiPo, sembra-              22
                                                                                                                                   “La categoria delle ‘nuove forme di alfabetizzazio-       41
                                                                                                                                                                                                Si veda Tercatin 2021.
4
  La “scritturizzazione” cui ci si riferisce nel titolo indi-   no essere particolarmente care alle lingue artificiali          ne’ [new literacies] copre quelle che vengono spesso         42
                                                                                                                                                                                                 Citazioni tratte da von Petzinger 2016b. Si veda
ca questo secondo fenomeno.                                     digitali. In LOLspeak, l’inglese sistematicamente               definite come pratiche testuali ‘post-tipografiche’          anche: von Petzinger 2016a.
5
   Una decodifica “più corretta” nei termini della ri-          sbagliato parlato dai LOLcats (un inglese come ce lo            [inclusi] linguaggi semiotici (come […] le emoticon (gli     43
                                                                                                                                                                                                Tratto da Eco 1970.
costruzione di quella che Umberto Eco ha definito               si potrebbe immaginare smozzicato da un gatto, in-              smiley) utilizzate nelle email, nelle chat online o nelle    44
                                                                                                                                                                                                Si veda McCloud 1993, p. 30.
intentio auctoris, ossia l’intenzione comunicativa con-         casellabile tra quelle che sono state definite SILV –           messaggistica istantanea)” (Lankshear, Knobel 2003,          45
                                                                                                                                                                                                Può cioè mancare quella che, forzando leggermen-
segnata dall’autore empirico al testo che ha prodotto.          Special Internet Language Varieties), è stata tradotta          p. 16).                                                      te un fortunato termine proposto dal teorico del fu-
La differenza fondamentale tra segni paralinguistici            una riduzione della bibbia (si veda Grondin 2010). A            23
                                                                                                                                    Si veda whenparentstext.tumblr.com, sito creato          metto Scott McCloud (1993), possiamo immaginare
“naturali” e “artificiali” è che questi ultimi, come nel        margine, si può notare come alcuni testi si prestino,           nel 2011.                                                    come la closure del volto.
caso degli smileys, “devono essere aggiunti inten-              per la loro spiccata natura mitopoietica, a una reitera-        24
                                                                                                                                   Per una sintesi dello studio, Feehan 2021.                46
                                                                                                                                                                                                Si veda Zappavigna 2012, pp. 71-82.
zionalmente al testo” (pertengono quindi, nei nostri            ta ipertestualità: Umberto Eco aveva supervisionato             25
                                                                                                                                   Tratto dall’episodio di Brooklyn 9/9, S1 E22, 2014,       47
                                                                                                                                                                                                Si delinea così una correlazione, che i semiologi de-
termini, a un atto di comunicazione e non di significa-         la realizzazione di un tautogramma di Pinocchio, ossia          Charges and Specs.                                           finiscono semisimbolica, tra le categorie “occidentali-
zione) e la loro assenza non necessariamente “implica           una sua riduzione in cui ogni parola cominciava con la          26
                                                                                                                                   Si veda Fulvio Abbate, Teledurruti – Doposcuola: Ro-      tà/orientalità” e “verticalità/orizzontalità”.
che all’utente manchi quella data emozione” (Crystal            stessa lettera, la “p” (si veda Eco 1995).                      land Barthes, studioso dei segni, youtube.com, video         48
                                                                                                                                                                                                Si veda Galofaro 2002. L’ASCII art è implicata an-
2001, p. 34, nota 15). Il linguista David Crystal cri-          13
                                                                    Di questa natura smaccatamente “commercia-                  caricato il 29 marzo 2014.                                   che in un caso, esemplare, di retrodatazione spuria;
tica, così, l’applicazione eccessivamente ristretta del         le”, intendendo il termine anche nella sua accezione            27
                                                                                                                                   Si veda Landowski 2004.                                   nel marzo 2009 viene pubblicata sul sito spaceghet-
termine “paralinguistico” proposta da Mark Dery                 spregiativa, partecipa un’operazione come The emoji             28
                                                                                                                                   Tratto da Palahniuk 2013, p. 43.                          to.com una “sceneggiatura di film ASCII” attribuita a
(1993), sottolineando inoltre l’aspetto puntuale del            movie, regia di Tony Leondis, anno 2017, largamente             29
                                                                                                                                   Tratto da Shaw 2000. L’articolo rappresenta l’unica       Takeshi Kitano e datata 1970 (“Il samurai sul water”),
Netspeak (linguaggio online) in opposizione a quello            giudicato “uno dei film peggiori di sempre”.                    fonte affidabile riguardo a questa attestazione.             che sintetizza in una sequenza di quattro kaomoji la
continuo del linguaggio naturale: “Nella lingua online,         14
                                                                   Si veda Shigetaka Kurita, Emoji, 1998-1999, moma.            30
                                                                                                                                    Tratto da Platohistory.org. ILLIAC, CDC 1604 e           “storia” di un samurai che va in bagno, mostrando l’e-
l’emoticon ‘sorriso’ può essere aggiunta a una singo-           org.                                                            CYBER sono tutti tipi di supercomputer.                      voluzione delle sue espressioni facciali: inizialmente il
la enunciazione, mentre il parlante può continuare a            15
                                                                   Si veda emojipedia.org, sito creato nel 2013.                31
                                                                                                                                   Tratto da Friendlyorangeglow.com.                         volto è in tensione e, alla fine, è rilassato e contento:
‘sentire’ quell’emozione per più turni conversaziona-           16
                                                                   Per una sintesi dello studio si veda Coren 2016. La          32
                                                                                                                                    “Se digitavi W e poi MAIUSC[SHIFT]-spazio, poi           (>_
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