Dai giochi del far finta ai giochi di ruolo e di simulazione - Dott. Davide Zoletto Facoltà di Scienze della Formazione - Udine

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Dai giochi del far finta ai giochi di ruolo e di simulazione - Dott. Davide Zoletto Facoltà di Scienze della Formazione - Udine
Università degli Studi di Udine

Dai giochi del far finta
ai giochi di r uolo e di simulazione

Dott. Davide Zoletto
Facoltà di Scienze della Formazione
Il gioco del “far finta”

Rappr esentazione della realtà:
non una copia, ma una ver sione che
sottolinea gli aspetti essenziali che
definiscono una situazione: da qui
l’abbreviazione, l’enfasi, la caricatura, la
ripetizione.
Importanza del gioco del “far finta”
       (A. Bondioli, Gioco e educazione, FrancoAngeli, Milano 1996)

1.   Le azioni e gli oggetti cessano di esser e pur i stimoli
     motivanti l’azione e acquistano significato nell’uso
     comune.

2.   Vengono esplorati quei significati sociali – i significati
     abituali di oggetti, azioni, situazioni – che il bambino
     sta apprendendo e che solo successivamente potranno
     dare luogo a una ricombinazione dei significati in forme
     nuove o meno comuni.

3.   Giocando con questi significati si acquisisce conoscenza
     – soprattutto nel senso di “confidenza” – con oggetti,
     azioni e situazioni.
Un esercizio epistemologico
Giocare con la realtà e con le sue versioni
 (i futuri modelli?) permette di sviluppare
la capacità di:

• decontestualizzare
• decentrarsi
• verbalizzare in modo sempre più astratto
• cooperare
Un esercizio epistemologico
Promuovere il gioco del “far finta” significa:

• superare la tr adizionale dicotomia tr a gioco eur istico
  (che si presume propedeutico a un pensiero scientifico) e
  gioco simbolico (che si presume propedeutico al pensiero
  creativo e alla produttività artistica);
• sostenere un tipo di procedimento cognitivo volto a
  pr odur r e, con mezzi noti e dati cer ti vincoli,
  combinazioni inedite, nuove esecuzioni (gioco come
  pensiero divergente, comune ad arte e scienza).
  (A. Bondioli, Gioco e educazione, FrancoAngeli, Milano 1996)
Un esempio: “Gocciolo, il Babao e Sabelina”
          di S. Trovato, EMI, Bologna 2005

Obiettivi:
Portare i bambini a conoscere e fare
confidenza con forme, funzioni e significati
dell’elemento acqua

Esempi: travasi, schizzi, spruzzi,
galleggiamenti, metafore, storie, giochi…
Ruolo, simulazione & co…

– Drammatizzazione

– Gioco di ruolo (role playing)

– Gioco di ruolo (avventuroso)

– Gioco di simulazione

– Psicodramma
Drammatizzazione

Inter pr etazione che viene fatta in classe di
testo in forma collettiva.
Psicodramma

Messa in scena di situazioni r eali della
pr opr ia vita allo scopo di esplorare e
rielaborare in modo ter apeutico il proprio
vissuto emotivo.
Gioco di ruolo (role playing)

Rappr esentazione di una situazione data
o sua costr uzione sulla scorta di elementi
forniti dall’educatore, finalizzata
all’acquisizione di competenze r elazionali
situate.
Gioco di ruolo (role playing)
Situazione: contesto dinamico in cui è necessario
            distinguere almeno due locutori con le loro
            relazioni di ruolo, un luogo e un argomento.

Per ogni situazione è necessario individuare:
 –   dove accade (luogo)
 –   quando accade (tempo)
 –   a chi accade (persone)
 –   che rapporti ci sono fra loro (rapporti)
 –   di che cosa si tratta (problema)
Vantaggi del role playing
Sul piano semiotico:     unisce le parole alle espressioni
                         del viso, ai gesti e agli oggetti

Sul piano psicologico:   è una simulazione e pertanto
                         viene vissuto come un gioco.

Sul piano sociale:       può essere una sorta di
                         apprendistato di modelli
                         relazionali e culturali
Tipologie di role playing
1.   Rappresentazione di una situazione data
2.   Costruzione di una situazione sulla scorta di elementi
     forniti dall’insegnante

Dal punto di vista delle interazioni e dei ruoli:
1. Il role taking che è basato su interazioni imitative
2. Il role making che è basato su interazioni partecipative
Esempi di role playing
1.   Role playing per l’apprendimento della LS (saluti…)

2.   Role playing per l’apprendimento della L2
     (autobus…)

3.   Role playing per la formazione (accoglienza…)
Gioco di ruolo (avventuroso)

Nar r azione condivisa come gioco in cui
tutti i giocatori (tranne uno) partecipano
inter pr etando e gestendo un per sonaggio
protagonista, e il master gestisce
l’ambientazione, la trama e i personaggi non
protagonisti.
Gioco di ruolo (avventuroso)

Costituisce un ambiente didattico: ogni
nar r azione condivisa costruisce infatti un
ambiente di r elazioni e di saper i comuni,
dentro cui possono prendere corpo le
scoperte e le esplorazioni dei partecipanti.
Tipologie di gioco di ruolo
         (avventuroso)
1. Giochi che mettono al centro l’azione, e
   dunque la tr ama alla base della quale c’è
   sempre un pr oblema.

2. Giochi centrati sui per sonaggi in cui l’esito
   narrativo della partita è lasciato
   all’inter azione fra i giocator i e gli obiettivi
   dei per sonaggi.
Prerequisiti rispetto al gioco e al gruppo

  – libertà di espressione di tutti i partecipanti: poter dire cose
    personali, poterle tacere, astenersi dal commento;
  – garanzia di diversità: nel gioco devono essere disponibili molte
    posizioni e mai solo due schieramenti contrapposti;
  – presenza di una (anche debole) struttura metaforica che permetta
    ai giocatori di raccontarsi come altro da sé;
  – costruzione di una storia aperta e non necessariamente lineare;
  – trasversalità per età, genere, idee politiche ecc.
Potenzialità educative
di un gioco di ruolo avventuroso

           – motivazione
           – cooperazione
           – identificazione
           – narrazione
           – esplorazione condivisa
           – revisione
           – progettazione
Esempi di gioco di ruolo avventuroso

 “Il gioco di Colombo” (varie versioni…)

 “Sola Andata”
Gioco di simulazione

Tecnica di apprendimento che comporta la
manipolazione di un modello attraverso
l’assunzione di r uoli sottoposti a r egole.
Vantaggi di un gioco di simulazione
     (Gioda, Ferracin, Loos, Giochi di simulazione, Elle Di Ci, Torino 1995)

1. Inter esse più vivace e maggiore motivazione
   alla scoperta.

2. Clima diverso da quello usuale che rende più
   facile avvicinarsi a idee nuove in quanto non è
   necessario avere molte conoscenze precedenti,
   potendo prendere decisioni e arrivare a
   conclusioni anche sulla base dell’esper ienza
   fatta nel gioco.
Vantaggi di un gioco di simulazione
      (Gioda, Ferracin, Loos, Giochi di simulazione, Elle Di Ci, Torino 1995)

3. Maggiore par tecipazione perché entro la
   cornice di gioco l’er r or e è accettato e
   costituisce anzi un elemento di infor mazione
   per migliorare la strategia.

4. Posto all’inizio di un percorso di ricerca su un
   problema il gioco di simulazione permette di
   effettuare un appr occio globale, diretto e con
   meno preconcetti.
Un esercizio epistemologico
Giocare con la realtà e con i modelli permette:

   –   di acquisire la nozione di modello
   –   di imparare a inventare modelli
   –   di imparare a usare i modelli
   –   di imparare a situare i modelli

Coerentemente con tanta riflessione epistemologica
da Russell/Whitehead fino alla più recente sociologia
della scienza.
Il modello (prima del gioco)
È fondamentale curare, nella fase che precede il
gioco, una scelta accur ata degli elementi della
realtà che entrano a far parte della simulazione
(modello).
In questo senso la costr uzione di un gioco di
simulazione può essere un altro tipo di gioco (chi
inventa il gioco migliore? che cosa vuol dire gioco
o modello migliore?) e allo stesso tempo un utile
eser cizio epistemologico.
Il modello (dopo il gioco)

È fondamentale curare, in fase di dopo gioco, il
r appor to fr a simulazione (modello) e r ealtà,
presentando poi – nell’ambito di un
progetto/percorso più ampio – approfondimenti,
testimonianze, dati ecc. per non dare l’impressione
di avere sperimentato tutte le dinamiche del reale.
Un esempio: “Il gioco delle pecore”
        di T. Rodar, CeVI­CIPSI, Udine­Roma 2002

Argomento:
La gestione dell’utilizzo delle risorse naturali e la
ricerca di regole comuni per un loro razionale
sfruttamento.

Obiettivi:
Comprendere il concetto di sostenibilità e di
sviluppo sostenibile.
Comprendere le dinamiche del rapporto
risorse/sviluppo.
Altri esempi di giochi di simulazione…

– Il gioco degli scambi commerciali

– Il gioco delle sedie

– Il gioco del banchetto mondiale

– Bafa bafa
G. Rodari, Grammatica della fantasia ,
              Einaudi, Torino 1973

“… toccherà a me, di volta in volta, capire se il
bambino in un dato momento del suo interesse per
le cose desidera ‘infor mazioni sul r ubinetto’ o
vuole ‘giocar e con il r ubinetto’, per ricavare a
suo modo le informazioni che gli servono […].
Se gli racconto da dove viene l’acqua, parole
come ‘sorgente’, ‘bacino’, ‘acquedotto’, ‘fiume’,
‘lago’ ecc. rimarranno in lui sospese, alla ricerca
di un oggetto, fin quando non avrà visto e toccato
le cose che indicano” (p. 103)”.
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