Esempi di basilica romana - Sezione ricostruttiva della basilica Emilia - Iuav
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Opus sectile proveniente da una domus di Ostia antica, IV sec. OPUS SECTILE tecnica di decorazione superficiale (pavimentale – pavimenta sectilia - o parietale- parietes crustatae), consistente nell’accostare lastre di marmo (o crustae), di spessore diverso, di dimensioni variabili, e tagliate talora in forme geometriche (triangoli, quadrati, esagoni, ecc.), talora secondo linee atte a rendere ogni genere di figurazioni animate. Tale arte nacque in Oriente e venne importata a Roma, come ci ricorda Plinio il vecchio, dove riscosse grande successo. Continuò in età paleocristiana e bizantina e per i pavimenti fino all’età moderna.
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Chiesa a impianto basilicale ravennate Diffusione del tradizionale impianto basilicale occidentale, a tre navate separate da arcate su colonne, ma con introduzione di alcuni elementi orientali, come l’abside poligonale all’esterno e semicircolare all’interno - Lunga navata centrale più ampia, affiancata da navate minori - Possibilità di atrio antistante o nartece - I piedritti sono sempre colonne che reggono archi - Alte murature sopra gli archi con claristorio - Copertura a capriate lignee, eccetto il catino absidale - Ricca decorazione musiva interna -Tipica decorazione esterna delle basiliche con archeggiature cieche
Ravenna, S. Apollinare Nuovo (505)
Ravenna, S. Apollinare in classe (consacrata nel 549)
moṡàico (o muṡàico) s. m. [dal lat. mediev. musaicus agg. (nella locuz. musaicum opus; cfr. l’ant. uso ital. come agg.: opera mosaica), alteraz. di musaeus o musēus, der. di Musa «Musa»] (pl. -ci). – 1. a. Tecnica decorativa con la quale, per mezzo di frammenti (ordinariamente piccoli cubi, detti tessere musive) di pietre naturali, di terracotta o di paste vitree, bianche, nere o colorate, applicati sopra una superficie solida con un cemento o con un mastice, viene riprodotto un determinato disegno; è usata per la decorazione di pavimenti e pareti o anche di singoli elementi architettonici e scultorî (amboni, balaustre di chiese, colonnine di chiostri, ecc.) Sul fondo preparato con apposito intonaco si ricalcava il disegno. Su un nuovo letto di intonaco più fine o di collante (che poteva essere costituito da polvere di travertino, calce, olio di lino), fresco, venivano infisse le tessere, a seconda delle gradazioni di colore, delineando prima i contorni delle figure, poi riempiendo progressivamente l’interno. Dove i dettagli erano più minuti si usavano tessere più piccole. La tecnica del mosaico, già nota in Grecia, si diffuse nell’architettura romana, soprattutto per comporre pavimenti (litostràto o pavimentum tessellatum), utilizzando pietre dure, terracotta, pietra. Dal I sec. a. C. si difffonde l’uso di tessere in pasta di vetro, che consentono una gamma molto più ampia di colori, grazie all’aggiunta di pigmenti, diffondendosi dal III sec. d. C. per la decorazione parietale. Le tessere più pregiate prevedevano l’inserimento di una lamina d’oro fra due colate di vetro
Ravenna, S. Apollinare nuovo, Cristo in trono (VI sec.)
CRONOLOGIA RAVENNATE 1. Capitale dell’Impero d’Occidente: dal 402 2. Capitale del Regno Ostrogoto: dal 494 con Teodorico [+ 526] 3. Riconquistata dall’Impero d’Oriente [527], diviene poi capitale dell’Esarcato [567] Esarcato Nome dato dai bizantini ai due governatorati militari in cui raggrupparono, alla fine del 6° sec. d.C., i territori dell'Impero situati in Italia e in Africa a causa della continua pressione rispettivamente dei longobardi e delle tribù berbere. Comandati da un esarca (gr. "comandante"), l'e. d'Italia - con sede a Ravenna - resistette fino alla metà dell'8° sec
Ravenna, Mausoleo di Teodorico
Copertura: calotta monolitica in pietra d'Istria, di 10,76 metri di diametro e 3,09 di altezza, per un peso di circa 230 tonnellate
Tecnica tipica-tradizionale ravennate: Mattoni, spesso di reimpiego, strati di malta bassi, presentano all’esterno allisciatura verso l’alto, ottenuta appoggiando la cazzuola al corso inferiore dei mattoni. La tecnica cambia dopo il 540: mutamento radicale, mattoni nuovi e non più di reimpiego, lunghi e sottili, letti di malta più ampi, trattamento a doppia allisciatura appoggiando la cazzuola sia al bordo inferiore che a quello superiore, sicché la malta viene ad assumere una sezione triangolare verso l’esterno. Probabilmente il cambiamento si deve al progressivo arrivo di maestranze straniere dopo la riconquista di queste zone da parte dell’Impero bizantino
Esempi di architettura altomedievale Brescia, San Salvatore, VIII sec., longobarda
Esempi di architettura romanica MATRONEO Loggiato percorribile corrente al di sopra delle navata laterali di un edificio, aperto sulla navata centrale. Il termine deriva da matroneum, letteralmente ‘luogo riservato alle donne’, poiché un tempo si credeva che fosse questa la sua funzione, che invece probabilmente deriva da una commistione di motivi statici e liturgici. Schema di chiesa romanica
Caratteri del romanico 1. Copertura voltata dell’intero edificio (con alcune eccezioni) 2. Riscoperta di una serrata logica strutturale dell’edificio 3. Importanza statica del pilastro rispetto alla parete 4. Decorazione per mezzo di gallerie, archetti e lesene 5. Importanza della scultura monumentale 6. Riscoperta di alcune tecniche edilizie romane: arco a tutto sesto e sbozzatura precisa dei blocchi di pietra 7. Riferimento frequente a modelli della tarda antichità
S. Ambrogio a Milano Rifondazione e ricostruzione romanica tra il 1080 e il 1099 Ricostruzione del tiburio dopo un crollo nel 1196
Duomo di Modena (XI-XII sec.)
Pinnacolo Elemento di forma piramidale o conica, posto alla sommità di un edificio, caratteristico soprattutto dello stile gotico. In genere con il termine guglia si indica un elemento simile, ma più slanciatosottile e slanciato contraffòrte s. m. [comp. di contra- e forte1]. – 1. a. Elemento verticale sporgente in muratura, destinato a rafforzare una struttura contro l’azione di forze orizzontali che la sottopongono al pericolo di rovesciamento; assume una precisa funzione resistente come membratura negli edifici coperti con volte (chiese romaniche e gotiche, costruzioni rinascimentali), delle quali contrasta l’azione spingente
Arco diaframma = Arco posto trasversalmente rispetto all’asse longitudinale di un edificio, Firenze, San Miniato al sormontato da un setto murario generalmente fino Monte (XI-XII sec.) all’altezza d’imposta delle capriate
Abazia di Pomposa (Codigoro, Fe), consacrata nel 1026
Bibliografia G. Cricco, F.P. Di Teodoro, Il Cricco Di Teodoro. Itinerario nell’arte, Versione maior (gialla), Bologna, Zanichelli, vol. I M. Como, Statica delle costruzioni storiche in muratura, Roma 2010
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