Curriculum scientifico professionale - Marco Pagliai - Scuola Normale Superiore
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Curriculum scientifico professionale di Marco Pagliai 1
Dati personali Dati personali nome e cognome: Marco Pagliai data e luogo di nascita: 30/03/1972, Firenze (FI) cittadinanza: italiana 2
Posizione ed esperienza professionale Posizione attuale Titolare di assegno di ricerca presso il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Firenze (periodo 01/05/12 – 30/04/2015) Posizioni pregresse Borsista (15/04/2010 – 14/04/2012) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Borsista (01/03/2009 – 28/02/2010) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Assegnista di ricerca (01/03/2008 – 28/02/2009) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Assegnista di ricerca (01/03/2006 – 29/02/2008) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Assegnista di ricerca (01/03/2004 – 28/02/2006) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Dottorando XVI Ciclo in Scienze Chimiche (01/04/2001 – 31/03/2004) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Firenze Altre informazioni relative al percorso scientifico e professionale Formazione universitaria: Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche, Ciclo XVI, conseguito in data 20/04/2004 presso l'Università degli Studi di Firenze Laurea in Chimica conseguita in data 30/10/2000 presso l'Università degli Studi di Firenze Partecipazione a scuole Consorzio Interuniversitario CINECA 2a Scuola Specialistica di Calcolo Parallelo 9 - 13 ottobre 2006 Casalecchio di Reno (BO), Italia A seguito della scuola, ha svolto uno stage di tre mesi (16 gennaio 2007 - 15 aprile 2007) presso il gruppo Supercalcolo del Dipartimento Sistemi e Tecnologie del Consorzio Interuniversitario CINECA. Nel periodo dello stage ha generalizzato il calcolo degli spettri Raman per celle di simulazione di qualunque simmetria nel codice CPMD, collaborando con il Prof. Michele Parrinello. L'attività dello stage è stata svolta sotto il tutoraggio del dott. Giovanni Erbacci (Coordinatore Gruppo Supercalcolo) e del dott. Carlo Cavazzoni. 3
Conseguimento di premi e riconoscimenti per l'attività scientifica 1. Copertina Phys. Chem. Chem. Phys., 2001 Copertina sulla rivista Physical Chemistry Chemical Physics, volume 3, numero 22 del 15 Novembre 2001. 2. Premio Semerano, 2004 Premio Semerano per la miglior tesi di Dottorato di Ricerca nel settore della Chimica Fisica assegnato, durante il XXXIII Congresso Nazionale (Napoli 21-25 giugno 2004), dalla Divisione di Chimica Fisica della Società Chimica Italiana 3. Presentazione multimediale La rivista "The Journal of Physical Chemistry Letters" ha selezionato l'articolo "SERS, XPS, and DFT Study of Adenine Adsorption on Silver and Gold Surfaces" (M. Pagliai, S. Caporali, M. Muniz-Miranda, G. Pratesi, V. Schettino, J. Phys. Chem. Lett., 3 (2012) 242-245; DOI: 10.1021/jz201526v) per una presentazione multimediale on-line, in cui le singole slide sono accompagnate da una descrizione audio: http://pubs.acs.org/iapps/liveslides/pages/index.htm?mscNo=jz201526v 4
Principali attività didattiche 1. Incarico di insegnamento Incarico di insegnamento del corso di Chimica Computazionale, per gli studenti del I anno del Corso di Laurea magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (Facoltà di Farmacia), durante l'Anno Accademico 2010/2011 (periodo 01/03/2011 - 30/04/2012) 2. Correlatore per: 1. Tesi di Laurea Triennale in Chimica di Francesco Muniz Miranda (relatore Prof. Gianni Cardini), "Studio computazionale di fasi condensate dell'azoto", Anno Accademico 2005/2006, Università degli Studi di Firenze. 2. Tesi di Laurea in Scienze Biologiche Classe 12 di Alba Gjyzelaj (relatore Prof. Giacomo Martini), "Caratterizzazione spettroscopica di molecole biologiche adsorbite su nanoparticelle", Anno Accademico 2009/2010, Università degli Studi di Firenze. 3. Tesi di Laurea Triennale in Chimica di Andrea Donnini (relatore Prof. Maurizio Muniz Miranda), "Spettroscopia SERS di nucleobasi adsorbite su nanoparticelle metalliche", Anno Accademico 2009/2010, Università degli Studi di Firenze. 4. Tesi di Laurea in Scienze Biologiche Classe 12 di Francesco Cacciante (relatore Prof. Giacomo Martini), "Studio mediante analisi spettroscopica e metodi computazionali di ipoxantina adsorbita su materiali solidi e nanoparticelle metalliche", Anno Accademico 2009/2010, Università degli Studi di Firenze. 5. Tesi di Laurea in Scienze Biologiche Classe 12 di Stefano Pasquetti (relatore Prof. Giacomo Martini), "Dinamica molecolare ab initio di molecole biologiche in soluzione acquosa", Anno Accademico 2010/2011, Università degli Studi di Firenze. 5
Altri titoli 1. Referee per riviste scientifiche internazionali: Vibrational Spectroscopy, Journal Molecular Structure, Applied Surface Science, The Journal of Physical Chemistry, The Journal of Physical Chemistry Letters, ACS Applied Materials & Interfaces, Journal of Molecular Modeling. 2. Guest Scientist per il periodo 16 - 19 ottobre 2012 presso The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (Condensed Matter and Statistical Physics Section) a Trieste, Italia. 3. Nominato Cultore della materia per il Settore Scientifico Disciplinare CHIM/02 dal Consiglio di Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università degli Studi di Firenze il 12/09/2013. Precedenti nomine a cultore della materia per il Settore Scientifico Disciplinare CHIM/02: - Consiglio di Corso di Laurea in Chimica dell’Università degli Studi di Firenze (29/06/2004) - Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Firenze (29/01/2009) 4. Abilitazione Scientifica Nazionale per la seconda fascia dei Professori universitari per il Settore Concorsuale 03/A2 - Modelli e Metodologie per le Scienze Chimiche (29/01/2014 - 29/01/2020). 6
Titolare di progetti di ricerca 1. Progetto Giovani Ricercatori 2001 Vincitore e titolare del "Progetto Giovani Ricercatori 2001" per "Studi di cinetiche di reazione gas-solido con metodi di dinamica molecolare: LiOH + CO2", assegnato dall'Università degli Studi di Firenze Partecipazione a progetti di ricerca Ha preso parte, nel ruolo di partecipante, ai seguenti progetti di ricerca: 1. FIRB 2010 (Sintesi fotoindotte a basso impatto ambientale di vettori energetici in condizioni di alta pressione - Low environmental impact high-pressure photoinduced syntheses of energy vectors) 2. PRIN 2007 (Aspetti microscopici della reattività chimica) 3. PRIN 2005 (Caratterizzazione microscopica della dinamica di processi chimici) 4. PRIN 2003 (Studi sperimentali e teorico-computazionali di dinamiche reattive e non reattive in sistemi molecolari) 5. PRIN 2001 (Dinamiche molecolari in sistemi di interesse chimico) 6. Partecipazione al progetto finanziato dalla Regione Toscana su fondi POR FSE 2007-2013 (obiettivo 2, asse IV) denominato "Laboratorio Toscano di Scienze Planetarie - Caratterizzazione strutturale e morfologica di minerali e meteoriti di interesse in scienze planetarie e creazione di banche dati e strumenti multimediali", con acronimo LTSP. 7. Partecipazione a progetti di calcolo ad alte prestazioni assegnati dal Consorzio Interuniversitario CINECA a seguito di bandi ISCRA (Italian SuperComputing Resurce Allocation) con valutazioni di esperti. Gli acronimi dei progetti sono AIMSUP, MOLD2D e CHOSM. 7
Comunicazioni a congressi Comunicazioni tenute personalmente a congressi nazionali ed internazionali. Per ciascuna comunicazione è indicata la tipologia di presentazione: orale o poster. 1. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Car-Parrinello Molecular Dynamics of the SN2 reaction: Cl- + ClCH2X (X = H, Cl, CN) Simu. Bridging the Time-Scale Gap 10-13 Settembre, 2001 Costanza, Germania Presentazione Poster 2. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Car-Parrinello Molecular Dynamics of the SN2 Reaction Cl- + CH3Br in Water WATOC'02. 6th World Congress of Theoretically Oriented Chemists 4-9 Agosto, 2002 Lugano, Svizzera Presentazione Poster 3. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Roberto Righini, Vincenzo Schettino Dynamics of Liquid Methanol CPMD 2003 Conference 13-16 Marzo, 2003 Monte Verità, Ascona (Locarno), Svizzera Comunicazione orale 4. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Solvatazione degli ioni Li+ e Cl- in metanolo XXXIII Congresso Nazionale, Divisione Chimica Fisica, Società Chimica Italiana 21-25 Giugno, 2004 Napoli, Italia Presentazione Poster 5. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Li+ and Cl- Solvation Dynamics in Liquid Methanol Simu, Bridging the scale 29-31 Agosto, 2004 Genova, Italia Presentazione Poster 6. Marco Pagliai, Cristian Faralli, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Ions solvation in liquid methanol from Car-Parrinello molecular dynamics simulations CPMD 2005 workshop and symposium 3-8 Settembre, 2005 Monte Verità, Ascona (Locarno), Svizzera Presentazione Poster 8
7. Marco Pagliai, Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Effetti dell'aromaticità sulle dinamiche di solvatazione dell'ossazolo e del tiazolo XXII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana 10-15 Settembre, 2006 Firenze, Italia Presentazione Poster 8. Marco Pagliai, Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Infrared and Raman spectra of minerals from ab initio molecular dynamics simulations EUCMOS 2010 - 30th European Congress on Molecular Spectroscopy 29 Agosto - 3 Settembre, 2010 Firenze, Italia Presentazione Poster 9. Marco Pagliai, Francesco Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Roberto Righini, Vincenzo Schettino Hydrogen bond dynamics of methyl acetate in methanol EUCMOS 2010 - 30th European Congress on Molecular Spectroscopy 29 Agosto - 3 Settembre, 2010 Firenze, Italia Presentazione Poster 10. Marco Pagliai, Stefano Caporali, Gianni Cardini, Giovanni Pratesi, Vincenzo Schettino Raman spectra of olivine polymorphs, (Mg,Fe)2SiO4, from ab initio molecular dynamics simulations HP Italia 2012: 5th Italian Workshop on High-Pressure Science 12-13 marzo 2012 ICTP, Trieste, Italia Presentazione Orale Seminari 1. Marco Pagliai Calcolo di spettri Raman in simulazioni di dinamica molecolare ab initio CINECA 2 maggio 2007 Casalecchio di Reno (BO), Italia 2. Marco Pagliai Structure and dynamics in hydrogen bonded systems Scuola Normale Superiore 17 novembre 2014 Pisa, Italia 9
Attività di ricerca L'attività di ricerca è stata incentrata principalmente sullo sviluppo ed applicazione di metodi teorico-computazionali per la caratterizzazione di proprietà strutturali, dinamiche, spettroscopiche e meccanismi di reazione, di molecole isolate o sistemi in fasi gassose e condensate. Gli studi condotti hanno richiesto il continuo sviluppo di nuovi metodi di analisi o l’implementazione di codice per il calcolo di proprietà strutturali e spettroscopiche, che hanno consentito l'accurata riproduzione e la corretta interpretazione di dati sperimentali. Lo studio di sistemi caratterizzati da interazioni di tipo legame ad idrogeno è avvenuto sviluppando una nuova funzione per la caratterizzazione strutturale e dinamica di quest’interazione, che è stata messa a punto nell’analisi di simulazioni Car-Parrinello (CPMD) sul metanolo liquido. Per ottenere informazioni sugli effetti del legame ad idrogeno sulle frequenze di vibrazione, sono stati sviluppati ed impiegati metodi di analisi basati su trasformate wavelet. Queste consentono la localizzazione dei segnali nel dominio dei tempi e delle frequenze, per cui è possibile sapere come la presenza o meno di un legame ad idrogeno, durante il corso della simulazione, si ripercuote sulla frequenza di un certo modo di vibrazione. Nel caso della simulazione del metilacetato in metanolo, si è costruito un diagramma, che ha consentito di osservare, per la prima volta, una correlazione tra la funzione introdotta per lo studio del legame ad idrogeno nel metanolo e la frequenza di vibrazione dello stretching C=O. Questi risultati sono di aiuto per l'interpretazione degli spettri sperimentali. Durante una collaborazione (2003) con il gruppo del Prof. Michele Parrinello presso il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS), ha partecipato allo sviluppo ed implementazione nel codice CPMD di una nuova versione del metodo della "metadinamica", che consente di accelerare, tramite simulazioni con cella variabile, transizioni di fase allo stato solido indotte dalla temperatura o dalla pressione. Questo ha consentito lo studio delle transizioni di fase con dinamica molecolare Car-Parrinello in condizioni termodinamiche analoghe a quelle sperimentali, superando problemi precedentemente riscontrati, come la difficoltà o l'impossibilità di studio di sistemi in cui si ha una forte variazione del potenziale di interazione tra le specie che costituiscono il campione o la necessità di sovrapressurizzazione per indurre la transizione. Le spettroscopie vibrazionali IR e Raman mediante l'uso di celle ad incudine di diamante si sono rivelate negli ultimi anni un valido strumento per lo studio di transizioni di fase e reazioni chimiche indotte dalla pressione. Il confronto con tecniche computazionali richiede quindi il calcolo di questi spettri. Durante un periodo di stage (2007) svolto presso il Consorzio Interuniversitario CINECA, con tutori il dott. Giovanni Erbacci ed il dott. Carlo Cavazzoni, il calcolo del tensore della polarizzabilità per qualunque simmetria della cella di simulazione è stato generalizzato ed implementato nel codice CPMD. L'introduzione della valutazione del momento di dipolo della cella di simulazione nella subroutine del tensore della polarizzabilità ha permesso il calcolo in contemporanea di spettri IR e Raman. Le variazioni in frequenza ed intensità in spettri Raman, per effetto SERS (Surface Enhanced Raman Scattering), di molecole organiche e biologiche a seguito di interazioni con nanoparticelle o superfici nanostrutturate d'argento sono state studiate verificando l’applicazione di una serie di modelli del substrato metallico eseguendo calcoli nell'ambito della teoria del funzionale densità (DFT). L’opportuna scelta del modello per il substrato ha consentito di riprodurre accuratamente gli spettri SERS di una serie di molecole organiche e biologiche ed ha fornito utili informazioni sull'interazione con la superficie metallica. Per l'adenina è stato possibile stabilire quali fossero gli atomi di azoto direttamente coinvolti nell'interazione con una superficie nanostrutturata d'argento, e di interpretare correttamente gli spettri SERS e XPS. La descrizione di questi risultati, ed altri relativi all'adsorbimento dell'adenina su superfici d'oro sono stati riportati in un articolo sulla 10
rivista "The Journal of Physical Chemistry Letters", che li ha selezionati per una presentazione multimediale online, come riportato dall’American Chemical Society all’indirizzo: http://pubs.acs.org/iapps/liveslides/pages/index.htm?mscNo=jz201526v. Una descrizione più dettagliata dei sistemi studiati e dei metodi impiegati per svolgere le ricerche sono riportati nei seguenti paragrafi, con l’indicazione delle pubblicazioni in cui sono stati presentati i relativi risultati, suddivisi secondo le principali tematiche di ricerca: 1. Studio di meccanismi di reazione 2. Proprietà strutturali e dinamiche in fase liquida 3. Struttura e dinamica su superfici 4. Proprietà strutturali e dinamiche nello stato solido 1. Studio di meccanismi di reazione Studi di cinetiche di reazione allo stato gassoso L’ attività di ricerca durante il periodo della tesi di laurea e in quello successivo del dottorato si è incentrata sullo studio, mediante metodi computazionali, di due classi di reazioni di sostituzione nucleofila bimolecolare (SN2) allo stato gassoso: Cl- + ClCH2X ⇄ ClCH2X + Cl- (1) con X = H, Cl, CN e: Cl- + Cl(CH2)nCN ⇄ Cl(CH2)nCN + Cl- (2) con n = 2,…,5. Per la classe di reazioni (1), descritte nelle pubblicazioni [1, 2, 3], sono state eseguite simulazioni di dinamica molecolare ab initio con il metodo Car-Parrinello ed accurati calcoli di struttura elettronica di stati stazionari nell’ambito della teoria del funzionale della densità e della teoria perturbativa Møller-Plesset (MPPT) troncata al secondo ordine (MP2). Quest’ultimo tipo di calcoli è stato utilizzato per verificare la corretta riproducibilità di dati strutturali e dei valori energetici durante il corso delle simulazioni. Nel caso della reazione tra Cl- e Cl2CH2, pubblicazione [2], una delle figure dell’articolo è stata scelta come copertina della rivista Physical Chemistry Chemical Physics, su cui è apparsa. Questi studi hanno consentito di comprendere gli effetti del diverso sostituente X sulla velocità di reazione, mentre le simulazioni Car-Parrinello a temperatura finita, svolte applicando metodi per accelerare eventi rari (il superamento della barriera di energia potenziale che separa i reagenti dai prodotti) come Blue Moon e, per la prima volta, Transition Path, hanno consentito di caratterizzare intermedi di reazione, la cui esistenza era stata solo ipotizzata nell’interpretazione delle misure sperimentali. Le simulazioni di dinamica molecolare ab initio sono state estese alla classe di reazioni (2), riportate nella pubblicazione [4]. In questo caso i calcoli delle strutture elettroniche sono limitati alla specie Cl(CH2)2CN, per la quale sono stati determinati i valori delle energie di interconversione conformazionali. Questi studi hanno consentito un’accurata interpretazione degli effetti solvatanti apportati dal gruppo CN all’aumentare della distanza di questo dal carbonio centro di attacco e di 11
spiegare gli andamenti delle velocità di reazione, determinate sperimentalmente. Le simulazioni a temperatura finita hanno, inoltre, consentito una completa esplorazione della superficie di energia potenziale, portando alla chiarificazione dei meccanismi di reazione. 1. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Ab-initio molecular dynamics study of the SN2 reaction Cl- + ClCH2CN Phys. Chem. Chem. Phys., 3 (2001) 2559-2566 DOI: 10.1039/B101560P 2. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Car-Parrinello molecular dynamics of the SN2 reaction Cl- + Cl2CH2 Phys Chem. Chem. Phys., 3 (2001) 4870-4873 DOI: 10.1039/B105617B 3. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Thermal effects on the Cl- + ClCH2CN reaction by Car-Parrinello molecular dynamics J. Chem. Phys., 117 (2002) 2199-2204 DOI: 10.1063/1.1489904 4. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Intramolecular solvation effects in the SN2 reaction Cl- + Cl(CH2)nCN J. Chem. Phys., 119 (2003) 9063-9072 DOI: 10.1063/1.1613940 Studi di cinetiche di reazioni in acqua Le interazioni che si instaurano allo stato di transizione per la reazione di sostituzione nucleofila bimolecolare (SN2) in acqua: Cl- + CH3Br ⇄ ClCH3 + Br- (3) sono state studiate tramite simulazioni di tipo Car-Parrinello, descritte nella pubblicazione [5], introducendo esplicitamente il solvente nell’ambiente di reazione. Lo studio delle interazioni tra il solvente ed i due alogeni è stato eseguito con lo sviluppo ed applicazione di una nuova funzione per la caratterizzazione strutturale dello spazio configurazionale del legame ad idrogeno. Questa funzione ha il pregio di essere continua e descrivere correttamente il comportamento di quelle molecole che entrano ed escono continuamente nelle regioni in cui le funzioni basate su criteri geometrici generalmente utilizzate indicano la presenza o meno di legame ad idrogeno. Questa funzione ha consentito di comprendere come la formazione di legami ad idrogeno che coinvolgono i due alogeni ed il solvente svolga un ruolo fondamentale sulla velocità di reazione. Inoltre, sono state individuate deboli interazioni direzionali tra gli idrogeni del gruppo metile e l’atomo di ossigeno delle molecole di acqua, che suggeriscono la formazione di legami ad idrogeno impropri con il solvente. 5. Marco Pagliai, Simone Raugei, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Car-Parrinello molecular dynamics on the SN2 reaction Cl- + CH3Br in water J. Mol. Struct. (Theochem), 630 (2003) 141-149 DOI: 10.1016/S0166-1280(03)00162-3 12
Reattività dell’etilene indotta dalla pressione La polimerizzazione dell’etilene sotto pressione è stata studiata tramite simulazioni di dinamica molecolare Car-Parrinello, partendo da un campione amorfo e da uno allo stato cristallino. Sono stati caratterizzati i prodotti di reazione ottenuti dai due campioni, osservando differenze strutturali in accordo con le misure sperimentali. Dal campione amorfo si ottengono catene polimeriche non ramificate, mentre invece queste sono presenti quando la polimerizzazione avviene nel cristallo. Le simulazioni hanno consentito una completa descrizione dei meccanismi di reazione (che sono risultati essere ionici in entrambi i casi) e spiegare la diversa reattività nei campioni amorfo e cristallino. Questi studi sono oggetto della pubblicazione di Mugnai et al. [6]. 6. Martina Mugnai, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Mechanism of the Ethylene Polymerization at Very High Pressure J. Chem. Theory Comput., 4 (2008) 646-651 DOI: 10.1021/ct700275v Struttura e reattività del nitrometano ad alta pressione Tramite simulazioni di dinamica molecolare ab initio col metodo Car-Parrinello sono state studiate le proprietà strutturali del nitrometano allo stato solido alle pressioni di 1.1 GPa e 15.0 GPa. Queste sono gli estremi della pressione a cui è stata recentemente caratterizzata, tramite misure di raggi X, la struttura del cristallo [Citroni et al., J. Phys. Chem. B 2008, 112, 1095-1103]. Misure di raggi X e di spettri IR e Raman hanno consentito di stabilire un graduale passaggio da una fase a bassa pressione, in cui si ha una rotazione libera del gruppo metile, ad una ordinata, in cui si ha formazione di una serie di legami ad idrogeno ed il gruppo metile risulta bloccato. Durante la transizione di fase non si ha tuttavia variazione del gruppo spaziale. Le simulazioni CPMD hanno confermato che lo spazio configurazionale esplorato dagli atomi di idrogeno alle due pressioni differisce sostanzialmente: a bassa pressione la rotazione è effettivamente libera, mentre è quasi assente ad alta pressione [7, 8]. Questa notevole diminuzione della rotazione è stata attribuita alla formazione di una serie di legami ad idrogeno. La rete di legami ad idrogeno descritta dalle simulazioni è in ottimo accordo con le misure sperimentali. Una serie di simulazioni CPMD hanno consentito di comprendere il meccanismo di reazione ad alta pressione [9]. La formazione dei legami ad idrogeno facilita il trasferimento di un idrogeno del gruppo metile sull’atomo di ossigeno di una molecola di nitrometano adiacente. La formazione del tautomero aci-nitrometano può essere considerata come il punto di partenza della reazione ad alta pressione [7, 8], mentre invece la caratterizzazione dei prodotti di reazione è riportata nell’articolo di Citroni et al. [9]. 7. V. Schettino, R. Bini, G. Cardini, M. Ceppatelli, M. Citroni, M. Pagliai Solid-state transitions and chemical reactions at high pressure Nuovo Cimento B, 123 (2008) 1399-1414 DOI: 10.1393/ncb/i2008-10716-2 8. Vincenzo Schettino, Roberto Bini, Gianni Cardini, Matteo Ceppatelli, Margherita Citroni, Marco Pagliai Spectroscopy and monitoring of high pressure phenomena J. Mol. Struct., 924-926 (2009) 2-8 DOI: 10.1016/j.molstruc.2008.10.067 13
9. Margherita Citroni, Roberto Bini, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Nitromethane Decomposition under High Static Pressure J. Phys. Chem. B, 114 (2010) 9420-9428 DOI: 10.1021/jp1035508 Effetto della pressione ed irraggiamento sulla reattività di miscele di N2 e CO La reattività in cristalli di N2 nelle fasi δ e ε, contenenti il 5 ed il 10% di CO per effetto sia della pressione che dell'irraggiamento, è stata studiata tramite simulazioni di dinamica molecolare ab initio con il metodo Car-Parrinello, verificando inizialmente la stabilità dei campioni, generati con una procedura in cui un numero stabilito di molecole di azoto nella fase δ sono state sostituite in posizioni casuali con altrettante di CO per arrivare a concentrazioni analoghe a quelle impiegate negli esperimenti, condotti in cella ad incudine di diamante. Per comprendere gli effetti dell'irraggiamento sulla reattività, sono state calcolate le differenze di densità elettronica del primo stato elettronico eccitato di singoletto o di tripletto e quella dello stato fondamentale. Quest'analisi ha mostrato come si abbia un incremento di densità elettronica essenzialmente sulle molecole di CO, che tuttavia si estende ad eventuali molecole di N2 circostanti. Ottimizzando la struttura di questi campioni nei rispettivi stati eccitati, è stato possibile osservare la formazione della specie O=C=C=O, spiegando così i primi step della reazione, osservati sperimentalmente. Infine, sono stati eseguiti calcoli DFT su catene di OC(N2)xCO, con x compreso tra 0 e 4, che sono stati di aiuto nell'interpretazione degli spettri IR e Raman misurati sperimentalmente. I risultati del presente studio sono riportati nell'articolo di Ceppatelli et al. [10]. 10. Matteo Ceppatelli, Marco Pagliai, Roberto Bini, Hans J. Jodl High-Pressure Photoinduced Synthesis of Polynitrogen in δ and ε Nitrogen Crystals Substitutionally Doped with CO J. Phys. Chem. C, 119 (2015) 130-140 DOI: 10.1021/jp510228t 2. Proprietà strutturali e dinamiche in fase liquida Studi strutturali, dinamici e spettroscopici sul metanolo Le proprietà strutturali, dinamiche e spettroscopiche del metanolo liquido completamente deuterato, riportate dettagliatamente nella pubblicazione [11], sono state caratterizzate tramite simulazioni CPMD. Sono state ricavate utili informazioni relative al tempo di vita del legame ad idrogeno ed al momento di dipolo delle molecole in fase massiva. Da un punto di vista strutturale è stato messo in evidenza come le molecole di metanolo siano coinvolte nella formazione di un numero di legami ad idrogeno che va da 0 a 3, con un’elevata percentuale di molecole coinvolte in 2 legami ad idrogeno con la formazione di catene. Si è osservato che il momento di dipolo associato a ciascuna molecola può essere correlato al numero di legami ad idrogeno in cui è coinvolta. Il momento di dipolo aumenta col numero di legami ad idrogeno. Infine sono state studiate le dinamiche del legame ad idrogeno, verificando come queste siano caratterizzate da differenti tempi di vita, associati a differenti tipi di interazioni. Le dinamiche del legame ad idrogeno sono state analizzate tramite una nuova funzione continua, in cui i parametri impiegati per stabilire la presenza di un legame ad idrogeno sono direttamente ricavati dalle funzioni di distribuzione delle distanze e angoli associati a tale interazione. 14
Le proprietà strutturali ed elettroniche del metanolo sono state utilizzate come base per successive simulazioni di solvatazione di ioni e per stabilire l’importanza di effetti di polarizzazione e trasferimento di carica nella messa a punto di modelli polarizzabili in dinamica molecolare classica [12]. 11. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Roberto Righini, Vincenzo Schettino Hydrogen bond dynamics in liquid methanol J. Chem. Phys., 119 (2003) 6655-6662 DOI: 10.1063/1.1605093 12. Riccardo Chelli, Marco Pagliai, Piero Procacci, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Polarization response of water and methanol investigated by a polarizable force field and density functional theory calculations: Implications for charge transfer J. Chem. Phys., 122 (2005) 074504 DOI: 10.1063/1.1851504 Dinamiche di solvatazione di cationi mono e bivalenti (Li+, Na+, K+, Mg2+ e Ca2+) e degli anioni Cl- e Br- in metanolo Le simulazioni sulla solvatazione degli ioni Li+ e Cl- in metanolo tramite dinamica molecolare Car- Parrinello, descritte in Pagliai et al. [13], hanno costituito le basi per una serie di studi dettagliati relativi alle proprietà strutturali e dinamiche di soluzioni di metanolo contenenti i cationi dei metalli alcalini, Na+ e K+, e alcalino terrosi, Mg2+ e Ca2+, e dell’anione Br-, riportate negli articoli di Faralli et al. [14, 15, 16] e nella review di Schettino et al. [17]. Gli studi su Li+ e Cl- in metanolo hanno mostrato come gli effetti di polarizzazione e trasferimento di carica, correttamente presi in considerazione in simulazioni ab initio, siano elementi che non possono essere trascurati per lo studio delle interazioni tra ione e solvente, risolvendo i problemi riscontrati in simulazioni con potenziali semiempirici. Infatti, il confronto delle proprietà strutturali dei cationi ha mostrato come la stabilità della prima sfera di solvatazione possa essere ricondotta al trasferimento di carica che ha luogo dal solvente sullo ione. Si è tuttavia osservato che il trasferimento di carica non è limitato alla prima sfera, ma coinvolge anche le molecole della seconda sfera di solvatazione. Si viene a costituire una struttura a “strati” in cui il catione è carico positivamente, la prima sfera è carica negativamente e la seconda è nuovamente carica positivamente. Una tale riorganizzazione della carica determina la maggiore stabilità della prima sfera di solvatazione dei cationi rispetto a quella degli anioni. Scendendo nel gruppo, la variazione del raggio ionico e della durezza del catione determinano una sfera di solvatazione costituita da un maggior numero di molecole di solvente e da una minore stabilità. Nel caso di Mg2+ e Ca2+ le interazioni con il solvente si estendono a distanze di circa 5 Å, dando luogo ad una seconda sfera di coordinazione più stabile di quanto osservato per i cationi monovalenti. Per quanto invece riguarda gli anioni, le maggiori dimensioni del bromuro rispetto al cloruro rendono possibile una coordinazione di ~ 4 molecole di metanolo tramite la formazione di legami ad idrogeno. Per lo ione cloruro il numero di coordinazione medio è 3.56. Non vi è sostanziale differenza nella carica trasferita dai due ioni, 0.24 e- per il cloruro e 0.28 e- per il bromuro, ed è essenzialmente localizzata sulle molecole di solvente della prima sfera di solvatazione, che risultano essere così cariche dello stesso segno dell’anione. Gli effetti di polarizzazione nei sistemi studiati hanno mostrato marcate differenze tra il comportamento e le interazioni che coinvolgono gli anioni rispetto a quanto invece non avviene per i cationi. La presenza del legame ad idrogeno e la maggiore polarizzabilità degli anioni determinano la formazione di un dipolo indotto di 0.75 D per il cloruro e 0.97 D per il bromuro. Analizzando la distribuzione del momento di dipolo per le 15
molecole di solvente della prima sfera di solvatazione si vede come queste risentano della presenza dello ione. 13. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Solvation Dynamics of Li+ and Cl- Ions in Liquid Methanol J. Phys. Chem. B, 109 (2005) 7475-7481 DOI: 10.1021/jp050428q 14. Cristian Faralli, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Structure and Dynamics of Br- Ion in Liquid Methanol J. Phys. Chem. B, 110 (2006) 14923-14928 DOI: 10.1021/jp061230o 15. Cristian Faralli, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino The solvation dynamics of Na+ and K+ ions in liquid methanol Theor. Chem. Acc., 118 (2007) 417-423 DOI: 10.1007/s00214-007-0286-6 16. Cristian Faralli, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Ab Initio Molecular Dynamics Study of Mg2+ and Ca2+ Ions in Liquid Methanol J. Chem. Theory Comput., 4 (2008) 156-163 DOI: 10.1021/ct700209v 17. Vincenzo Schettino, Riccardo Chelli, Simone Marsili, Alessandro Barducci, Cristian Faralli, Marco Pagliai, Piero Procacci, Gianni Cardini Problems in molecular dynamics of condensed phases Theor. Chem. Acc., 117 (2007) 1105-1120 DOI: 10.1007/s00214-006-0223-0 Dinamiche del legame ad idrogeno dell’acetato di metile in acqua e in metanolo Simulazioni CPMD e calcoli ab initio ad alto livello hanno consentito un’esaustiva comprensione delle dinamiche di solvatazione dell’acetato di metile in acqua deuterata e l’interpretazione degli spettri infrarossi mono- e bi-dimensionali. Sperimentalmente è stato osservato che la banda relativa al C=O stretching in acqua è un doppietto, diversamente da quanto accade in altri solventi, come ad esempio in acetonitrile. La natura di questo doppietto è stata inizialmente attribuita a due possibili fattori: 1. la presenza in soluzione dell’acetato di metile nei conformeri E e Z 2. la formazione di uno o due legami ad idrogeno tra l’ossigeno carbonilico ed il solvente I calcoli ab initio, e successive misure Raman, hanno consentito di escludere la presenza di due conformeri in soluzione acquosa. Il conformero presente in soluzione è quello più stabile, ovvero il conformero Z. Le simulazioni CPMD a temperatura ambiente mostrano invece che l’atomo di ossigeno carbonilico è coinvolto nella formazione di legami ad idrogeno con una o due molecole di solvente. La percentuale in cui il soluto interagisce con una sola molecola di acqua è superiore a quella in cui è coinvolto con due molecole di solvente, tanto che il numero di coordinazione è circa 1.3. La possibilità di dare luogo in soluzione ad uno o due legami ad idrogeno è compatibile con la presenza di un doppietto nello spettro IR. La separazione delle bande del doppietto del C=O stretching è fedelmente riprodotta con calcoli DFT su complessi costituiti dal soluto e una o due 16
molecole di solvente. L’analisi dei tempi di vita del legame ad idrogeno è stata eseguita con la funzione messa a punto nell’articolo sul metanolo [11]; i valori calcolati sono in ottimo accordo con quelli ottenuti dall’analisi degli spettri IR bidimensionali, come riportato nell’articolo di Candelaresi et al. [18]. È stato osservato con spettroscopia IR, che anche in metanolo si ha uno sdoppiamento della banda relativa al C=O stretching [Banno et al., Acc. Chem. Res., 42 (2009) 1259-1269], ma la posizione in frequenza del doppietto è diversa rispetto a quanto avviene in acqua. La differenza negli spettri osservati nei due solventi, ed in particolare la posizione delle bande, ha fatto ipotizzare una minore interazione del metilacetato con il metanolo rispetto a quanto avviene in acqua. Quest’ipotesi è stata confermata dalle simulazioni CPMD, che hanno mostrato come il metilacetato interagisce tramite legame ad idrogeno con 0 o 1 molecola di metanolo. Gli effetti del legame ad idrogeno sulle proprietà spettroscopiche sono stati interpretati tramite analisi con trasformate wavelet, costruendo un diagramma che correla la funzione per il legame ad idrogeno [11] con le frequenze di vibrazioni del C=O stretching. Questo tipo di analisi mostra chiaramente come lo sdoppiamento della banda possa essere imputato alla formazione o meno del legame ad idrogeno, come riportato in Pagliai et al. [19]. Un confronto delle proprietà spettroscopiche del metilacetato nei due solventi, analizzate con trasformate wavelet, è riportato nell’articolo di Pagliai et al. [20]. 18. Marco Candelaresi, Marco Pagliai, Manuela Lima, Roberto Righini Chemical Equilibrium Probed by Two-Dimensional IR Spectroscopy: Hydrogen Bond Dynamics of Methyl Acetate in Water J. Phys. Chem. A, 113 (2009) 12783-12790 DOI: 10.1021/jp906072w 19. Marco Pagliai, Francesco Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Roberto Righini, Vincenzo Schettino Hydrogen Bond Dynamics of Methyl Acetate in Methanol J. Phys. Chem. Lett., 1 (2010) 2951-2955 DOI: 10.1021/jz1010994 20. Marco Pagliai, Francesco Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Roberto Righini, Vincenzo Schettino Spectroscopic properties with a combined approach of ab initio molecular dynamics and wavelet analysis J. Mol. Struct., 993 (2011) 438-442 DOI: 10.1016/j.molstruc.2011.02.007 Analisi wavelet degli effetti del legame ad idrogeno sulle proprietà spettroscopiche Le proprietà strutturali e dinamiche di 1,2-etandiolo e 1,3-propandiolo in acqua sono state studiate tramite simulazioni CPMD. Particolare rilievo è stato dato alla caratterizzazione del legame ad idrogeno che si instaura tra l’atomo di idrogeno degli ossidrili dei due glicoli e l’atomo di ossigeno del solvente. Lo spazio configurazionale del legame ad idrogeno è stato studiato con la funzione introdotta da Pagliai et al. [11], mentre invece l’effetto di quest’interazione sulla frequenza relativa al modo di stretching intramolecolare OH è stata analizzata in termini di trasformate wavelet. Le trasformate wavelet sono uno strumento matematico molto potente, che consente la simultanea localizzazione di un segnale nel dominio dei tempi e delle frequenze. Applicando le trasformate wavelet all’analisi di traiettorie ottenute durante le simulazioni è possibile avere il valore di una frequenza ad un dato intervallo di tempo. Poiché per ogni intervallo di tempo è possibile anche 17
avere il valore della distanza O…H intermolecolare, è possibile costruire dei grafici che mostrano come le frequenze variano per effetto del legame ad idrogeno in funzione del tempo. I risultati di questo studio sono riportati in Muniz-Miranda et al. [21]. Il diverso comportamento della molecola di 1,3-propandiolo in un solvente polare non protico, l’acetonitrile, è stato studiato analizzando le traiettorie generate da simulazioni CPMD, che hanno mostrato che il diolo forma legami ad idrogeno non solo intermolecolari con il solvente ma anche intramolecolari. I risultati di questo studio sono riportati nella pubblicazione [22]. La caratterizzazione dello spettro Raman del metandiolo in acqua è stata eseguita con un approccio computazionale basato su simulazioni di dinamica molecolare Car-Parrinello e calcoli ab initio anarmonici, come riportato nell’articolo di Delcroix et al. [23]. Una serie di informazioni sulla struttura e le interazioni del metandiolo in soluzione sono state ricavate dalle simulazioni CPMD, mentre una prima spiegazione di alcune bande osservate sperimentalmente sono state ottenute da un’analisi con trasformate wavelet delle traiettorie. I calcoli anarmonici hanno fornito ulteriori indicazioni utili per l’assegnamento dello spettro Raman. L’applicazione dell’analisi wavelet per descrivere gli effetti di interazioni di legame ad idrogeno su frequenze di vibrazione in un cristallo è stato verificato su traiettorie relative al nitrato di litio triidrato, come riportato nella pubblicazione [24]. 21. Francesco Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Wavelet Transform for Spectroscopic Analysis: Application to Diols in Water J. Chem. Theory Comput., 7 (2011) 1109-1118 DOI: 10.1021/ct100625e 22. Francesco Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Roberto Righini Hydrogen bond effects in the vibrational spectra of 1,3-propanediol in acetonitrile: Ab initio and experimental study J. Chem. Phys., 137 (2012) 244501 DOI: 10.1063/1.4770499 23. Pauline Delcroix, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Didier Bégué, Benjamin Hanoune Structural and Spectroscopic Properties of Methanediol in Aqueous Solutions from Quantum Chemistry Calculations and Ab Initio Molecular Dynamics Simulations J. Phys. Chem. A, 119 (2015) 290-298 DOI: 10.1021/jp510759r 24. Francesco Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Roberto Righini Bifurcated Hydrogen Bond in Lithium Nitrate Trihydrate Probed by ab Initio Molecular Dynamics J. Phys. Chem. A, 116 (2012) 2147-2153 DOI: 10.1021/jp2120115 Proprietà strutturali e dinamiche dell’acqua in funzione della pressione e della temperatura L’andamento delle variazioni osservate sperimentalmente nell’anisotropia orientazionale ottenute da misure di spettroscopia IR pump-probe in cella ad incudine di diamante sono state fedelmente riprodotte tramite simulazioni di dinamica molecolare con il force field polarizzabile ASAP [Pinilla C., Irani A. H., Seriani N., Scandolo S., J. Chem. Phys., 136 (2012): 114511] e a cariche puntuali SPC/E. Questo è un risultato particolarmente importante, perché ha consentito di stabilire che le variazioni indotte da pressione e temperatura nell’acqua liquida possano essere descritte, su base dinamica, in termini di due regimi, che sono indicati come acqua ad alta e bassa densità, 18
rispettivamente HDW e LDW. Sfruttando delle superfici in cui sono state riportate le probabilità di osservare interazioni a determinati valori delle distanze intermolecolari O…H e O…O, si è osservato un progressivo avvicinamento delle molecole della seconda sfera di solvatazione a quelle della prima, con relativa formazione di acqua ad alta densità, come dettagliatamente spiegato nell’articolo [25]. Le interazioni che determinano il comportamento dell'acqua liquida in varie condizioni di pressione e temperatura sono state ulteriormente studiate tramite misure di spettroscopia infrarossa nella regione dell'OD stretching per un campione contenente il 3.5 % di D 2O. Queste misure hanno consentito di descrivere il diagramma di fase dell'acqua sulla base di due regimi dinamici, associati alle forme di acqua a bassa ed alta densità. Seguendo l'approccio computazionale impiegato con successo nella caratterizzazione delle proprietà strutturali e dinamiche delle due forme di acqua, simulazioni di dinamica molecolare con il force field ASAP sono state estese alle fasi cristalline (I h e III) e amorfe (LDA e HDA) del ghiaccio, consentendo di stabilire una correlazione tra le fasi solide e le due forme di acqua liquida, LDW e HDW, come descritto nell’articolo di Fanetti et al. [26]. 25. Samuele Fanetti, Andrea Lapini, Marco Pagliai, Margherita Citroni, Mariangela Di Donato, Sandro Scandolo, Roberto Righini, Roberto Bini Structure and Dynamics of Low-Density and High-Density Liquid Water at High Pressure J. Phys. Chem. Lett., 5 (2014) 235-240 DOI: 10.1021/jz402302z 26. Samuele Fanetti, Marco Pagliai, Margherita Citroni, Andrea Lapini, Sandro Scandolo, Roberto Righini, Roberto Bini Connecting the Water Phase Diagram to the Metastable Domain: High-Pressure Studies in the Supercooled Regime J. Phys. Chem. Lett., 5 (2014) 3804-3809 DOI: 10.1021/jz501971h 3. Proprietà strutturali e dinamiche nello stato solido Proprietà strutturali e spettroscopiche dei fullereni C60 e C70 Gli spettri IR e Raman dei fullereni C60 e C70 sono stati determinati a seguito dell’ottimizzazione della struttura molecolare con calcoli DFT, adottando il funzionale di scambio e correlazione B3LYP e il set di base 6-31G*. I risultati computazionali, riportati nelle pubblicazioni [27, 28], comparati con i dati sperimentali ed i precedenti studi riportati in letteratura, hanno consentito il completo assegnamento degli spettri vibrazionali sperimentali dei due sistemi. Per valutare degli effetti della pressione sulle proprietà strutturali e spettroscopiche dei due fullereni sono stati compiuti calcoli quantomeccanici, in cui le interazioni con l'intorno sono state descritte con l'approccio Polarizable Continuum Model – eXtreme Pressure (PCM-XP). Secondo lo schema computazionale adottato, gli effetti idrostatici della pressione su una singola molecola di fullerene C60 o C70 sono determinati descrivendo il mezzo di compressione come una distribuzione continua di materia che racchiude in una cavità il sistema in esame. Diminuendo le dimensioni della cavità, si determina un aumento della pressione che induce variazioni della struttura e delle frequenze di vibrazione. Le variazioni di queste proprietà sono ottenute tramite accurati calcoli DFT sul sistema in esame, come descritto nell'articolo di Pagliai et al. [29]. Il metodo PCM-XP ha consentito di descrivere correttamente le variazioni strutturali delle molecole di fullerene C 60 e C70 e di razionalizzare gli shift in frequenza osservati sperimentalmente per una serie di modi normali di vibrazione. 19
27. Vincenzo Schettino, Marco Pagliai, Lucia Ciabini, Gianni Cardini The Vibrational Spectrum of Fullerene C60 J. Phys. Chem. A, 105 (2001) 11192-11196 DOI: 10.1021/jp012874t 28. Vincenzo Schettino, Marco Pagliai, Gianni Cardini The Infrared and Raman Spectra of Fullerene C70. DFT Calculations and Correlation with C60 J. Phys. Chem. A, 106 (2002) 1815-1823 DOI: 10.1021/jp012680d 29. Marco Pagliai, Gianni Cardini, Roberto Cammi Vibrational Frequencies of Fullerenes C60 and C70 under Pressure Studied with a Quantum Chemical Model Including Spatial Confinement Effects J. Phys. Chem. A, 118 (2014) 5098-5111 DOI: 10.1021/jp504173k Idrossido di litio anidro e monoidrato: transizioni di fase Lo studio delle transizioni di fase indotte dalla pressione dell’idrossido di litio, sia anidro che monoidrato, è stato eseguito tramite simulazioni di dinamica molecolare Car-Parrinello con cella variabile. Processi come le transizioni di fase ad alta pressione sono in genere eventi rari. Per poter studiare tali eventi, si è utilizzato il metodo della metadinamica applicando una versione modificata della lagrangiana introdotta da Iannuzzi et al. [M. Iannuzzi, A. Laio, M. Parrinello, Phys. Rev. Lett. 90 (2003), 238302 ]. Tale metodo, sviluppato in collaborazione con la dott.ssa Marcella Iannuzzi ed il prof. Michele Parrinello è descritto in Pagliai et al. [30]. Le proprietà strutturali e spettroscopiche della fase ad alta pressione dell’idrossido di litio anidro, ottenuta dalle simulazioni, sono state comparate con le più recenti misure sperimentali. L’ottimo accordo tra i risultati delle simulazioni e quelli sperimentali sono ampiamente e dettagliatamente descritti in Pagliai et al. [30] ed in Schettino et al. [31]. Applicando lo stesso metodo, si è studiato la transizione di fase dell’idrossido di litio monoidrato. La struttura cristallina della fase ad alta pressione per l’idrossido monoidrato presenta una minore variazione dei parametri strutturali rispetto all’idrossido anidro ed è essenzialmente caratterizzata dal rafforzamento del legame ad idrogeno delle catene di ossidrile che compongono il cristallo. La maggiore interazione tra i gruppi OH è stata caratterizzata in termini di variazioni sia delle proprietà elettroniche (come, ad esempio, la variazione del momento di dipolo) che degli spettri vibrazionali (la frequenza dell’OH stretching dei gruppi ossidrili e lo splitting in un doppietto della banda relativa sono i due parametri che sono stati utilizzati sperimentalmente per seguire la transizione di fase). Diversamente da quanto ipotizzato sperimentalmente, anche a pressioni elevate, non si assiste alla dissociazione della molecola di acqua, benché le distanze OH2…OH si riducano a circa ~ 1.45 Å da ~ 1.68 Å iniziali. Questi risultati sono riportati nell’articolo di Di Pietro et al. [32]. 30. Marco Pagliai, Marcella Iannuzzi, Gianni Cardini, Michele Parrinello, Vincenzo Schettino Lithium Hydroxide Phase Transition under High Pressure: An Ab Initio Molecular Dynamics Study ChemPhysChem, 7 (2006) 141-147 DOI: 10.1002/cphc.200500272 31. Vincenzo Schettino, Marco Pagliai, Gianni Cardini Molecular dynamics of chemical reactions and phase transitions at high pressure Chimica Oggi / Chem. Today, 25 (2007) 42-44 20
32. Elisa Di Pietro, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Solid-State Phase Transition Induced by Pressure in LiOH·H2O J. Phys. Chem. B, 110 (2006) 13539-13546 DOI: 10.1021/jp061620a Spettri IR e Raman anarmonici in simulazioni di dinamica molecolare ab initio Uno dei problemi principali della caratterizzazione dei prodotti delle reazioni indotte dalla pressione è la difficoltà, e talvolta l’impossibilità, nel poter eseguire un confronto diretto tra gli spettri IR e Raman ottenuti sperimentalmente con quelli teorici. Molti programmi di simulazione non consentono (o consentono solo per alcune simmetrie della cella di simulazione) il calcolo degli spettri Raman. Per sopperire a questa limitazione, durante una collaborazione con il Consorzio Interuniversitario CINECA, si è generalizzato la subroutine per il calcolo del tensore di polarizzabilità nel codice CPMD, consentendo l’ottenimento di spettri Raman per celle di qualunque simmetria da simulazioni di dinamica molecolare ab initio. Durante la generalizzazione del codice, è stato introdotto anche il calcolo della polarizzazione all’interno della stessa subroutine. È quindi possibile ottenere gli spettri IR e Raman durante lo stesso calcolo. Gli spettri IR e Raman per un cristallo con cella con simmetria monoclina, il naftalene, sono stati calcolati a partire da una serie di simulazioni Car-Parrinello. Tali simulazioni hanno consentito di verificare l’eccellente accordo tra gli spettri calcolati e quelli misurati [33, 34]. Inoltre, poiché in cristalli di composti organici le forze di van der Waals hanno un ruolo importante, le simulazioni sono state condotte con e senza le correzioni per queste interazioni, consentendo di comprendere quale fosse il loro ruolo sulle proprietà strutturali e dinamiche del naftalene. Questo stesso metodo è stato recentemente applicato con successo nello studio dello spodumene (LiAlSi 2O6), un minerale della classe dei pirosseni. Poiché per questo minerale, a temperatura ambiente, sono note le strutture cristallografiche a pressione ambiente e a ~ 9 Gpa, è stato possibile verificare l’efficacia del metodo nel calcolare gli spettri Raman al variare delle condizioni termodinamiche. Dal confronto con gli spettri sperimentali, misurati in cella ad incudine di diamante, si è constatato che il metodo è in grado di riprodurre sia le variazioni in intensità che in frequenza delle bande Raman osservate sperimentalmente. I risultati di queste simulazioni sono riportati nell’articolo di Pagliai et al. [35]. Applicando lo stesso approccio computazionale sono state calcolate le proprietà strutturali e spettroscopiche dell’alacranite, un solfuro di arsenico con formula As 8S9, caratterizzato dall’essere costituito da strutture molecolari a gabbia del tipo As4S4 e As4S5, analoghe a quelle riscontrate rispettivamente nei minerali realgar e uzonite. Dai risultati delle simulazioni è stato possibile osservare come il metodo fosse in grado di descrivere le interazioni intermolecolari e, quindi, di spiegare lo spettro Raman del minerale, come descritto nell’articolo di Pagliai et al. [36]. 33. Marco Pagliai, Carlo Cavazzoni, Gianni Cardini, Giovanni Erbacci, Michele Parrinello, Vincenzo Schettino Calcolo di Spettri Vibrazionali di Cristalli da Principi Primi notizie dal CINECA, 58 (2007) 7-9 DOI: 10.1388/notizie-58-03 21
34. Marco Pagliai, Carlo Cavazzoni, Gianni Cardini, Giovanni Erbacci, Michele Parrinello, Vincenzo Schettino Anharmonic infrared and Raman spectra in Car-Parrinello molecular dynamics simulations J. Chem. Phys., 128 (2008) 224514 DOI: 10.1063/1.2936988 35. Marco Pagliai, Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Raman and infrared spectra of minerals from ab initio molecular dynamics simulations: The spodumene crystal J. Mol. Struct., 993 (2011) 151-154 DOI: 10.1016/j.molstruc.2010.12.064 36. Marco Pagliai, Paola Bonazzi, Luca Bindi, Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini Structural and Vibrational Properties of Arsenic Sulfides: Alacranite (As 8S9) J. Phys. Chem. A, 115 (2011) 4558-4562 DOI: 10.1021/jp201097k Caratterizzazione strutturale e spettroscopica della molecola e del cristallo di cuprizone Il cuprizone è una molecola di elevato interesse da un punto di vista medico e farmacologico, per le proprietà neurotossiche che ne caratterizzano l’attività biologica. Malgrado ciò, la struttura di questa molecola e quella del cristallo non erano state ancora caratterizzate. Inoltre, la conoscenza delle proprietà spettroscopiche era limitata ad uno spettro IR. Come base per comprendere il meccanismo di azione del cuprizone in ambiente biologico, si è caratterizzato la struttura del cuprizone, combinando calcoli ab initio ad alto livello di teoria, sia su molecola isolata che sulla struttura cristallina, con misure sperimentali (spettri IR e Raman e scattering di raggi X). Gli spettri IR e Raman hanno mostrato che la molecola di cuprizone presenta un centro di inversione. Sono stati costruiti più modelli per la riproduzione, con calcoli su molecola isolata, degli spettri vibrazionali sperimentali. Questa procedura ha consentito l’identificazione di due isomeri di questa molecola. Con l’aiuto di questi risultati è stato possibile interpretare le misure di raggi X e capire quale delle due strutture fosse effettivamente presente nel cristallo. Calcoli di ottimizzazione geometrica allo stato solido hanno consentito la completa caratterizzazione del cristallo e la comprensione delle interazioni che hanno luogo tra le molecole. I risultati sono riportati nell’articolo di Muniz-Miranda et al. [37]. 37. Maurizio Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Luigi Messori, Bruno Bruni, Angela Casini, Massimo Di Vaira, Vincenzo Schettino A multi-technique approach to predicting the molecular structure of cuprizone in the gas phase and in the crystalline state CrystEngComm, 10 (2008) 416-422 DOI: 10.1039/B715131D 4. Struttura e dinamica su superfici Dinamiche di solvatazione e processi di adsorbimento della piridina su colloidi d’argento Tramite simulazioni di dinamica molecolare classica si è studiato la solvatazione della piridina in 22
acqua. È stato osservato che l’azoto della piridina è coinvolto nella formazione di un legame ad idrogeno con una molecola di solvente. Partendo da questo primo risultato, si è messo a punto uno schema computazionale che consente di spiegare lo shift delle frequenze vibrazionali negli spettri Raman e SERS (Surface Enhanced Raman Scattering) della piridina in acqua e della piridina adsorbita su colloide d’argento rispetto a quelle della piridina pura. Infatti si è osservato che gli spettri Raman calcolati dei complessi H2O/piridina e Ag+/piridina riproducono fedelmente sia le intensità che le variazioni delle frequenze delle bande osservate sperimentalmente. Si possono così avere utili informazioni sui processi di adsorbimento della piridina sul colloide, come spiegato in Pagliai et al. [38]. 38. Marco Pagliai, Luca Bellucci, Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino A combined Raman, DFT and MD study of the solvation dynamics and the adsorption process of pyridine in silver hydrosols Phys. Chem. Chem. Phys., 8 (2006) 171-178 DOI: 10.1039/B509976E Chemiadsorbimento di leganti organici su nanocluster di argento Calcoli nell’ambito della teoria del funzionale densità sulla piridina legata ad un cluster di argento (Ag3)+ e (Ag4)2+ hanno consentito una fedele riproduzione degli spettri SERS sperimentali, sia per quanto riguarda le frequenze che le intensità [39, 40]. L’accuratezza dei risultati è stata interpretata essenzialmente sulla base di un processo di trasferimento di carica tra legante e substrato. Il modello è stato esteso allo studio del pirazoluro chemiadsorbito su nanoparticelle colloidali d’argento, osservando anche in questo caso una corretta riproduzione degli spettri SERS sperimentali [41]. Per verificare la validità del modello sono stati eseguiti calcoli con cluster costituiti da un numero minore di atomi di argento e con carica diversa, senza tuttavia trovare un accordo con i dati sperimentali, specialmente per quanto riguarda le intensità. 39. Gianni Cardini, Maurizio Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Vincenzo Schettino A density functional study of the SERS spectra of pyridine adsorbed on silver clusters Theor. Chem. Acc., 117 (2007) 451-458 DOI: 10.1007/s00214-006-0176-3 40. Maurizio Muniz-Miranda, Gianni Cardini, Marco Pagliai, Vincenzo Schettino DFT investigation on the SERS band at ~ 1025 cm-1 of pyridine adsorbed on silver Chem. Phys. Lett., 436 (2007) 179-183 DOI: 10.1016/j.cplett.2007.01.020 41. Maurizio Muniz-Miranda, Marco Pagliai, Gianni Cardini, Vincenzo Schettino Role of Surface Metal Clusters in SERS Spectra of Ligands Adsorbed on Ag Colloidal Nanoparticles J. Phys. Chem. C, 112 (2008) 762-767 DOI: 10.1021/jp073914h Processi di adsorbimento dell’ossazolo e del tiazolo su nanoparticelle d’argento I processi di assorbimento di 1,3-ossazolo e 1,3-tiazolo su nanoparticelle colloidali d’argento sono stati interpretati adottando un approccio combinato di misure SERS, simulazioni di dinamica 23
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