LA FAMIGLIA, LE AMICIZIE, IL FAIR-PLAY - Manzotti prof. Marco Email
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I RAPPORTI INTERPERSONALI INFLUENZANO IL GIOVANE ATLETA DIREZIONE DIDATTICA DIREZIONE SPORTIVA GENITORI INSEGNANTI TECNICI GIOVANI 2 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
GLI OBIETTIVI SOCIETARI SOCIETÀ SPORTIVA AMBITO SOCIALE FORMAZIONE SOCIO – CULTURALE AMBITO FORMATIVO INSEGNAMENTO DELLO SPORT AMBITO SPORTIVO FORMAZIONE & RISULTATI SPORTIVI 3 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
GLI OBIETTIVI SOCIETARI Le società sportive si possono classificare : 1. AMBITO SOCIALE Partecipare alla formazione socio – culturale ed all’educazione civile dell’individuo, inteso come futuro uomo e sportivo; 2. AMBITO FORMATIVO Attraverso la pratica di un determinato sport, diffonderne l’attività sportiva e trasmetterne la sua conoscenza pratica; 3. AMBITO SPORTIVO Finalizzato a due scopi distinti: a) formare degli atleti di vario livello, b) perseguire risultati sportivi importanti. 4 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
SFATARE UN MITO Nel mondo sportivo attuale, il riconoscimento della “bravura” di un tecnico dipende, quasi esclusivamente, dalle vittorie che egli ha conquistato nella sua carriera d’allenatore. Molto spesso, infatti, si sente parlare di un tecnico non tanto per quello che ha saputo costruire, ma per i successi ottenuti, senza neanche considerare dove, come e quanto tempo ha trascorso con quel determinato gruppo ed il livello tecnico dei singoli atleti. 5 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA SUDDIVISIONE DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA LE FIGURE TECNICHE ALLENATORE ATTIVITA’ AGONISTICA ALTO LIVELLO ISTRUTTORE SETTORE GIOVANILE AGONISTICO EDUCATORE SPORTIVO SETTORE GIOVANILE NON AGONISTICO 6 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
I TECNICI SI POSSONO SUDDIVIDERE IN: ALLENATORE: Opera nei settori agonistici d’alto livello; Conduzione d’atleti già maturi Ricerca la massima potenzialità dei propri atleti attraverso le proprie conoscenze ed esperienze agonistiche. L’ISTRUTTORE: Opera nell’attività giovanile agonistica, Saper conciliare un’attività generalizzata con la pratica sportiva specifica. Competenze in ambito fisico, tecnico, tattico e di programmazione dell’allenamento. Potrà indirizzare il ragazzo verso una specializzazione sportiva. EDUCATORE SPORTIVO: Opera nell’attività giovanile non agonistica; Buona competenza delle modalità d’intervento metodologico e delle problematiche dell’età evolutiva. Concilia l’attività generalizzata con l’avviamento della pratica sportiva specifica. 7 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
SUDDIVISIONE DEGLI AMBITI DI INTERVENTO I settori si suddividono per le loro finalità: GIOVANILE NON AGONISTICO: avviamento alla pratica sportiva, avvicinamento ad uno sport specifico (passaggio graduale dall’attività generale ad una specifica). GIOVANILE AGONISTICO: sviluppo delle abilità fisiche, tecniche e tattiche dell’individuo finalizzate ad una determinata specialità dello sport praticato e/o del ruolo. AGONISTICO: raggiungimento e mantenimento dell’espressione massima delle abilità individuali. Gli ambiti d’intervento possono convivere in una società sportiva e possono altamente qualificare la società stessa, se collocati nei giusti settori. La qualificazione avverrà se l’attitudine dei tecnici corrisponderà all’ambito di utilizzo. 8 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
EDUCABILITÀ DELLE PERSONE INTERVENTO SULLE AREE: AFFETTIVA MOTORIA COGNITIVA PERCORSI INDIVIDUALIZZATI 9 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Educazione motoria Ambito specifico MOTORIO SVILUPPO DELLE FUNZIONI CORPOREE : Percezione Organizzazione dello spazio Organizzazione del tempo Equilibrio Lateralità Cardio / respiratorio Coordinazione 10 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Educazione motoria Ambito Trasversale AFFETTIVO COGNITIVO Miglioramento delle relazioni CONOSCENZA del movimento e con: delle sue modalità di Se stessi realizzazione. Gli altri PRESA DI COSCIENZA del valore del corpo come mezzo espressivo Gli oggetti della personalità SVILUPPO di una cultura motoria 11 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA SOCIETA’ E LA SUA ORGANIZZAZIONE. Permettere di svolgere attività; I componenti con compiti ben definiti rispetto alle competenze e nel rispetto dei ruoli (chi e che cosa), della scelta del momento (quando), nell’ambito (dove) e delle modalità d’intervento (come); I punti chiave devono essere espresse attraverso una serie d’informazioni chiare e concrete, che rendano i collaboratori responsabilizzati; meglio se queste sono chiarite in un regolamento interno scritto. È necessario un organigramma societario, con la suddivisione delle aree di competenze e dove ad ogni situazione corrisponda un responsabile. Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013 12
LA STRUTTURA DELLA SOCIETÀ SPORTIVA SOCIETÀ: Rappresentata dal consiglio direttivo e dal presidente TECNICI DIRIGENTI: Coloro che collaborano all’interno della società senza una riconosciuta competenza tecnica TECNICI: Figure per lo SOCIETA’ sviluppo degli obiettivi sportivi ATLETI: I veri praticanti e ATLETI DIRIGENTI rappresentano il futuro della società (investimento). 13 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
IL DIRETTORE SPORTIVO (e/o DIRETTORE TECNICO) È l’anello di congiunzione tra la società, la parte dirigenziale e la parte tecnica. È demandato il compito di trovare la giusta sistemazione dei: •Dirigenti – tecnici; •Tecnici – atleti, •Dirigenti – squadre. 14 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Lo schema dell’organizzazione societaria 1. Organizzazione Amministrativa 1. Organizzazione Tecnica 2. Organizzazione Settore Medico - Sanitario 15 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa A. Segreteria; B. Dirigenti; C. Genitori; D. Gestione dei Campi; E. Magazzino & Lavanderia. 16 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa: A. LA SEGRETERIA Posta A/R: Presidenza, Società. Archivio Contratti Giocatori; Archivio Contratti Allenatori; Schede Tecniche e Comportamentali Giocatori; Schede Tecniche e Comportamentali Allenatori; Schede Mediche – Personali Giocatori; Rapporti con F.I.G.C. - C.O.N.I.; Tornei Esterni: Inviti ed Accettazioni; Tornei Interni: Sponsorizzazioni, Organizzazione, Note di Sviluppo; Rapporti con Società Professionistiche; Rapporto con Società Dilettanti; Carte Federali; Presenze Giocatori; Rapporti con l’Assicurazione (pratiche infortuni). 17 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa: B. I DIRIGENTI Compiti; Carte Federali; Regolamento; Cenni di Programmazione Sportiva; Rapporti con le figure tecniche. 18 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa: C. I GENITORI Riunioni Informative su Programmi Societari; Riunioni Informative sull’Andamento Periodico; Squadra d’Appartenenza; Riunioni per Casi Particolari in Positivo e/o Negativo. 19 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa: D. GESTIONE CAMPI Compiti; Materiale di Consumo; Preparazione dei Materiali per Partite Ufficiali ed Amichevoli. 20 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Amministrativa: E. MAGAZZINO & LAVANDERIA Consegne Materiale Personale Giocatori; Consegne Materiale Personale Allenatori; Consegne Materiale Squadre per Partite / Allenamenti; Sostituzione Materiale Deteriorato; Gestione delle Lavatrici e/o rapporti con la lavanderia. 21 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Tecnica: 1. RAPPORTI CON I TECNICI Informazione sui Programmi; Colloqui Personali con Responsabile Tecnico; Programmazione Settore Agonistico; Programmazione Settore Non Agonistico; Sviluppo e Controllo dei Programmi Tecnici; Gestione Materiale Umano Societario; Gestione Materiale Comune Societario; Reclutamento di Nuovi Allenatori; Allenatore in Veste d’Osservatore. 22 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Tecnica: 2. RAPPORTI CON I GIOCATORI Informazione sui Programmi Tecnici e Societari; Regolamento Societario; Informazioni Andamento Scolastico; Eventuale Lavoro di Supporto Tecnico Personale; Eventuale Lavoro di Supporto Fisico – Atletico. 23 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
Organizzazione Settore Medico - Sanitario Schede Personali Giocatori: visita d’idoneità sportiva. Apertura/chiusura infortuni, programmi di riabilitazione. Materiale Sanitario di Consumo. Organizzazione Primo Intervento. Organizzazione Macchine Sanitarie per la Riabilitazione. 24 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: chi valuta chi? La valutazione serve per ottimizzare i rapporti dei settori societari: Direttore Sportivo – tecnici; Dirigenti accompagnatori – tecnici; Dirigenti – atleti; Tecnici – atleti. 25 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Direttore Sportivo – tecnici Individua i problemi: Coinvolgimento degli atleti alle tecnici individuali esercitazioni tattici individuali Interrompe in modo corretto le tattici della squadra esercitazioni Costruisce l’allenamento in Competenze sull’allenamento funzione di: fisico – atletico obiettivi tecnici fissati Lavoro d’equipe obiettivi tattici fissati Disponibilità di tempo Trasmette efficacemente: Apertura mentale i concetti tecnici Equilibrio psico-fisico i concetti tattici Esperienza da allenatore Dimostra correttamente: Esperienza da giocatore le esercitazioni tecniche Riservatezza le esercitazioni tattiche 26 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Dirigenti Accomp. – tecnici PUNTI COMUNI: PUNTUALITÀ RISPETTO DELLE REGOLE RISERVATEZZA DISPONIBILITÀ DI TEMPO NO PROBLEMI TECNICI 27 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA COMPETIZIONE SPORTIVA: PRIMA DELLA GARA: rispetta l’orario di ritrovo; saluta gli atleti e i dirigenti avversari; mantiene e fa mantenere un corretto comportamento al suo gruppo; negli spogliatoi non alza la voce e fa rispettare le regole di buona educazione. 28 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA COMPETIZIONE SPORTIVA: DURANTE LA GARA ha rispetto del giudice di gara e degli avversari; accetta le decisioni del giudice e dove è possibile chiede un confronto costruttivo e non distruttivo; incoraggia i propri atleti e non li colpevolizza; non ci sono discordanze tra la sua gestualità (linguaggio non verbale) e le sue parole (linguaggio verbale); mantiene il rispetto delle regole che il gruppo si è dato per non creare precedenti 29 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA COMPETIZIONE SPORTIVA: DOPO LA GARA accetta il risultato tecnico; rispetta l’avversario e i giudici di gara; non solleva problemi all’interno dello spogliatoio, ma rimanda eventuali discussioni a momenti più tranquilli 30 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA SEDUTA D’ALLENAMENTO PRIMA DELLA SEDUTA: Saluta cordialmente le persone presenti; Prepara il materiale necessario allo svolgimento e lo dispone; Si presenta con uno scritto, che dimostra una certa programmazione del lavoro; 31 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA SEDUTA D’ALLENAMENTO DURANTE LA SEDUTA: Non sono presenti tempi morti tra le varie esercitazioni; Durante l’esercitazione non si formano file d’attesa; Facilita il tempo di pratica individuale; Durante i cambi d’esercizi, raduna i giocatori intorno a se per catturare l’attenzione; Riesce, durante le esercitazioni, ad intervenire sui singoli senza dover interrompere la pratica; Riesce, liberandosi dall’assistenza dell’esercizio, di valutare meglio la situazione e quindi di regolarne lo svolgimento; Il suo modo di rapportarsi con gli atleti non è mai autoritario (imposizione, oltre il dovuto), ma autorevole (autorità conferita con merito e stima); Il suo tono di voce non è mai sgarbato; Non ci sono discordanze tra la sua gestualità e le parole; Gli atleti non dimostrano cali di rendimento e di concentrazione (indice di divertimento ed appagamento verso le esercitazioni proposte). 32 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
LA SEDUTA D’ALLENAMENTO DOPO LA SEDUTA: Riordina e/o fa riordinare il materiale utilizzato; Si sofferma a fare un consultivo di lavoro svolto e presenta a grandi linee quello successivo; Chiede eventuali sensazioni e/o proposte operative per migliorare attraverso un confronto con gli atleti; Si accerta di non lasciare soli gli atleti negli spogliatoi; Saluta gli atleti e le persone presenti prima di abbandonare la società. 33 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Chi valuta chi? Direttore sportivo – Tecnici Dirigenti & Tecnici – atleti Dirigenti & Tecnici – nuovi atleti 34 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Direttore Sportivo – Tecnici 35 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Tecnici – atleti di società 36 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Tecnici – atleti di società 37 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
ESEMPI DI VALUTAZIONE: Dirigenti & Tecnici – nuovi atleti 38 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
CARTA DEL FAIR PLAY QUALUNQUE SIA IL RUOLO NELLO SPORT, ANCHE QUELLO DI SPETTATORE, M’IMPEGNO A: Fare d’ogni incontro sportivo, importa poco la posta in palio e la rilevanza dell’avvenimento, un momento privilegiato, una sorta di festa Conformarmi alle regole ed allo spirito dello sport praticato Rispettare i miei avversari come me stesso Accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi, sapendo che come me, hanno diritto all’errore, ma fanno di tutto per non commetterlo Evitare la cattiveria e le aggressioni nei miei atti, nelle mie parole o nei miei scritti 39 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
CARTA DEL FAIR PLAY Non usare artifizi né inganni per ottenere il successo Restare degno nella vittoria, come nella sconfitta Aiutare ognuno, con la mia esperienza e la mia comprensione Soccorrere ogni sportivo ferito o la cui vita è in pericolo Essere realmente un ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi qui affermati CON QUESTO IMPEGNO, CONSIDERO D’ESSERE UN VERO SPORTIVO. 40 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
IL “BUSINESS” DELLA VITTORIA Il vincitore fa sempre parte della risposta IL PERDENTE FA SEMPRE PARTE DEL PROBLEMA Il vincitore ha sempre un programma IL PERDENTE HA SEMPRE UN PROBLEMA Il vincitore dice: ”questo posso farlo” IL PERDENTE DICE: ”QUESTO NON È LAVORO MIO” Il vincitore trova una risposta per ogni problema IL PERDENTE TROVA UN PROBLEMA PER OGNI RISPOSTA Il vincitore dice: “difficile, ma possibile” IL PERDENTE DICE: ”POSSIBILE, MA TROPPO DIFFICILE” Il vincitore crea alternative IL PERDENTE SI LIMITA ALLE SUE MANSIONI 41 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
42 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
43 Manzotti prof. Marco Cerro L., 21 Marzo 2013
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