Covid, Regioni e Lega all'attacco - L'Opinione delle Libertà
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DL353/2003 (conv. in L 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma / Tariffa ROC Poste Italiane Spa Spedizione in Abb. postale Quotidiano ideato e rifondato da ARTURO DIACONALE - Anno XXVI n. 75 - Euro 0,50 Venerdì 23 Aprile 2021 Ddl Zan: anche a sinistra c’è a chi non piace Covid, Regioni e Lega all’attacco di LUCIO LEANTE Tensioni nella maggioranza e tra Governo e Regioni dopo il via libera al decreto Covid. Fedriga: “Sulla scuola un precedente molto grave” I l disegno di legge Zan “contro l’o- motransfobia” trova oppositori an- che a sinistra. Un appello, che pur condividendone le finalità, lo definisce “una proposta pasticciata e incerta” di dubbia conformità alla Costituzione e “un manifesto ideologico” – ma propone solo di emendarlo – è stato diffuso su Facebo- ok ed è stato firmato da oltre 200 perso- ne collocabili a sinistra, tra cui il filoso- fo Giuseppe Vacca, presidente onorario dell’Istituto Gramsci, la filosofa France- sca Izzo, la storica Emma Fattorini, la re- gista Cristina Comencini e l’ex presidente dell’Arcigay, Aurelio Mancuso. Nell’appello il Ddl viene definito “un manifesto ideologico, che rischia di met- tere in secondo piano l’obiettivo principa- le e di ridurre pesantemente diritti e gli interessi delle donne e la libertà di espres- sione”. Oltre che “pasticciata” e “incerta sul tema della libertà d’espressione” la proposta sarebbe anche “offensiva perché introduce l’identità di genere”, un termine definito nell’appello stesso “il programma politico di chi intende cancellare la diffe- renza sessuale per accreditare una indi- stinzione dei generi”. Il Ddl Zan (già approvato dalla Ca- mera dei deputati nell’ottobre scorso), se fosse approvato anche dal Senato (come auspicato dal segretario del Partito De- mocratico, Enrico Letta) “introdurrebbe – è scritto nell’appello – se non emenda- to una pericolosa sovrapposizione della parola “sesso” con quella di “genere” con conseguenze contrarie all’articolo 3 della Costituzione per cui i diritti vengono rico- nosciuti in base al sesso e non al genere”. Secondo lo stesso appello la stessa “de- finizione di genere contenuta nel Ddl Zan, crea una forma di indeterminatezza che non è ammessa dal diritto”. L’appello am- mette poi che “fra le “conseguenze” di una eventuale approvazione anche in Senato del Ddl Zan vi sarebbero la propaganda di parte, nelle scuole, a favore della materni- tà surrogata e l’esclusione di ogni visione plurale nei modelli educativi”. Inoltre, af- ferma che “c’è il concreto rischio che pre- valgano visioni che, anche in altre parti del mondo, hanno aperto un conflitto ri- spetto all’autonomia delle donne”. In sintesi, del Ddl Zan viene detto nell’appello che “introduce una confusio- ne antropologica che preoccupa”. Si tratta a nostro avviso di un appello che mani- festa, soprattutto, una preoccupazione di carattere ideologico, in tema di antropo- logia culturale, e cioè che l’accentuazio- ne dei concetti di “genere” e di “identità di genere” su cui il Ddl si basa, e la loro radicale distinzione da quella di sesso biologico, sfoci in una diminuita difesa dell’autonomia delle donne in quanto tali (cioè né “omo” né “trans”), che sarebbero ridotte ad una minoranza marginale. Quel una visione discriminatoria e di restaura- di coppie gay o di chi dice che un bambino La contraddizione principale insita Ddl viene visto dagli estensori dell’appello zione che relega le donne a minoranza”, ha bisogno di un padre e di una madre; sa- nell’appello è che, nonostante questi gra- (tra cui due filosofi come Vacca e Izzo) in che “accredita il commercio dei corpi” e rebbe un reato persino dirsi contrari alla vi e fondamentali difetti nella filosofia e contraddizione con il nuovo “femminismo “introduce la pratica della maternità sur- “gestazione per altri”, che lo stesso appel- nelle norme del Ddl, l’appello stesso ne della differenza”, che sottolinea appunto rogata e la compravendita dei bambini”. lo considera insostenibile. Così pure note- riaffermi la necessità (quando esistono la differenza biologica e culturale femmi- Osservazioni, queste ultime, che molti li- vole è il riconoscimento che una eventuale già norme costituzionali e leggi ordina- nile. E radicalizza – e in parte contraddice beral-conservatori condividerebbero. approvazione definitiva del Ddl aprirebbe rie che proteggono omosessuali e tran- – sia il femminismo liberale della parità, Da non sottovalutare, poi, gli accen- la strada ad una “propaganda di parte, sessuali, come chiunque, dalle violenze e sia la tradizione della “questione femmi- ni dedicati nell’appello alla “libertà di nelle scuole” ed escluderebbe ogni plura- dall’istigazione alla violenza ed all’odio), nile” come parte della lotta di classe. Que- espressione”, anche se la questione avreb- lismo educativo: non certo aspetti secon- ne condivida l’impianto illiberale (l’esten- sta interpretazione trova conforto nella be meritato un’attenzione più marcata, dari, dato che quella propaganda disorien- sione della legge Mancino e l’istituzione prima parte dell’appello, in cui si afferma dato che una eventuale legge Zan rende- terebbe persino bambini delle elementari di un nuovo reato specifico); e che chie- che si è diffusa anche a sinistra “una cul- rebbe un reato, in quanto “incitamento e ragazzini minori di 14 anni (età che la da dei semplici emendamenti quando, per tura che mette in discussione la differenza alla discriminazione”, persino opinioni legge italiana considera minima per ogni coerenza (anche filosofica), ne dovrebbe sessuale colpendo la libertà delle donne… contrarie all’adozione di bambini da parte rapporto sessuale). chiedere il puro e semplice cestinamento.
2 L’OPINIONE delle Libertà Venerdì 23 Aprile 2021 Beppe Grillo: La parità delle armi difica implementativa dell’articolo 111 (al fine, tra l’altro, anche di adeguarsi alla pellente e prevalente, ma semplicemente finalizzato a non pagare debiti, ad esige- un gran comunicatore! di TEODORO KLITSCHE DE LA GRANGE giurisprudenza europea). Attualmente il secondo comma dispone che “ogni pro- re crediti, di eliminare diritti d’ostacolo e semplificare, a loro scapito, la realiz- C omincia male l’annunciata rifor- cesso si svolge nel contraddittorio tra le zazione di pretese infondate. Per cui la di DIMITRI BUFFA ma della giustizia tributaria. Ci in- parti, in condizioni di parità, davanti a proposta più semplice per riformare la M a Beppe Grillo è davvero quel forma il comunicato congiunto dei giudice terzo e imparziale”. È tale condi- giustizia tributaria è quella di ridurre la grande comunicatore che per ministeri interessati che, in Cassa- zione di parità, la quale per esserlo deve disparità. Far crescere Dike e dimagrire anni è stato ritenuto? A giudi- zione, “il contenzioso tributario rappre- comprendere anche alcuni diritti sostan- Temi. Così se è impossibile far prevalere care dai danni che sta facendo a senta una delle componenti principali ziali – e non solo processuali – ad essere, sempre giudizi in condizione di parità, è suo figlio con le proprie esternazioni via dell’arretrato accumulato (50mila i ricor- anche se non l’unica, quella più disattesa auspicabile ridurne la disparità: parafra- Facebook non si direbbe proprio. Un’in- si pendenti stimati a fine 2020, con una nella normativa (e nella prassi) vigente. sando George Orwell, se non sempre si chiesta che per due anni era stata tenuta percentuale di riforma delle decisioni di Sia in maniera manifesta che indiretta può essere uguali, almeno si può essere sotto-traccia grazie all’incredibile riser- appello del 45 per cento)”, per concludere e non apparente, ovvero con norme che meno disuguali. bo della magistratura di Tempio Pausa- che la riforma della giustizia tributaria è di fatto si applicano quasi sempre solo nia, coniugato con il più che sospetto di- sinteresse pressoché totale dei cosiddetti “coerente con le indicazioni dell’Unione europea”, la quale notoriamente non ha alla parte privata e non a quella pubbli- ca, come quelle che limitano i mezzi di L’agghiacciante “giornaloni”, adesso è sulla bocca di tutti. Prime pagine, pensosi editoriali delle un’opinione lusinghiera della giustizia italiana in genere. prova. Altre prevedono esplicitamente un proclama di Speranza varie Natalia Aspesi, dibattiti televisivi Ciò che preoccupa è che si sia inizia- trattamento differente: ad esempio l’ese- persino su La7 a “Dimartedì” – non in to col consueto richiamo alla pletora di cuzione esattoriale, onde l’esattore può di CLAUDIO ROMITI I Rai va detto – sono il risultato di quel- ricorsi e all’arretrato, ossia guardando pignorare i beni senza rivolgersi a un giu- ntervistato da Lucia Annunziata nel la tracotanza isterica con cui alla fine il problema non dall’angolo visuale dei dice (applicazione estensiva del principio suo talk domenicale in onda su Rai 3, Grillo ha comunicato la propria banale contribuenti, ma da quello dell’Ammini- dell’esecutività degli atti); il che oltre alla Roberto Speranza si candida a diveni- difesa d’ufficio, comune, dai tremendi strazione. Prendere le mosse dal quale, disparità di trattamento comporta la re- re il Lenin del terzo millennio, dal mo- fatti del Circeo in poi, a ciascun accusa- come scriveva Karl Marx, è logico per alizzazione immediata del credito, men- mento che vorrebbe dare “tutto il potere to di stupro. Anzi forse fin dai tempi del una visuale burocratica, tendente natu- tre, nel caso inverso la perdita di almeno ai soviet sanitari”. Tant’è che ad una do- Ratto delle Sabine: è stata la donna a pro- ralmente a confondere l’interesse dell’uf- uno-due anni. O quelle che escludono la manda della compiacente conduttrice ha vocare. Silenziamo per carità di patria i ficio o dei burocrati allo stesso addetti possibilità di esecuzione avverso le Pub- pronunciato il suo slogan definitivo: “Mi commenti della mammina figlia di un ex con quello, generale, dello Stato. Il quale bliche amministrazioni, o che la rendono fa piacere dirle che io rappresento tutte grande papavero del regime degli ayatol- non è solo e tanto la deflazione del con- assai difficile aggiungendovi oneri e ob- le persone che credono nella sanità pub- lah in Iran, che per l’occasione ha espres- tenzioso, ma che il diritto sia applicato blighi del privato e prevedendo termini blica e chi pensa che il diritto alla salute so analoghi concetti ancora più tristi se (con giustizia) e lo sia in tempi e modi più lunghi, tutti inesistenti tra privati. E conti più di tutto”. in bocca a una donna. Che sembra odiare appropriati. Ancor più nel caso dell’Ita- potremmo continuare per qualche pa- Una frase dai risvolti agghiaccianti e “quelle altre” che insidiano le virtù del lia contemporanea dove la “deflazione” è gina, solo a citare articoli e commi isti- che definisce ancora una volta la cifra di proprio pargoletto. Incurante anche lei stata (asseritamente) realizzata a dispet- tuenti privilegi, deroghe, alterazioni del- questo impresentabile personaggio po- di essersi impigliata in un cliché. to dei diritti dei cittadini e dell’interesse le parità, di converso sempre vigente tra litico il quale, vorrei sottolineare, non è Insomma, una pochade con accenti generale, percorrendo le strade di espe- parti private. egli stesso il problema, bensì solo il sinto- tragici. E questo sarebbe il grande comu- dienti rivolti a rendere più difficoltoso Ma qualcuno potrebbe obiettare che mo assai grave di un sistema democrati- nicatore che i vari Michele Santoro inse- l’esercizio delle azioni giudiziarie e la re- la parità tra poteri pubblici e diritti dei co oramai privo di adeguati contrappesi guivano a suo tempo nelle piazze, man- alizzazione delle domande nei confronti privati verso questi è impossibile. Ed ha di libertà. dando i cronisti d’assalto a “sentire cosa delle Pubbliche amministrazioni (non pienamente ragione. Un grande giuri- Già proprio quella tanto bistrattata ne pensa Grillo”? Viene da crede che una solo di quella finanziaria): dall’aumento sta come Hauriou distingueva, già oltre libertà che dovrebbe rappresentare il gran massa di italiani sia rimasta vittima dei costi alla prescrizione di norme vol- un secolo fa, due diritti (e due giustizie principio fondamentale di ogni comunità di un’allucinazione collettiva a proposito te a rendere più complicato e defatigan- correlative). Il primo, il diritto comune, civile, oltre ad essere il presupposto ine- di questo fenomeno a metà tra il forcaio- te l’esecuzione di sentenze e giudicati, a conseguente alla sociabilité umana, ge- liminabile per garantire quella salute che lo e il populista. Il grande Grillo ridotto, prassi finalizzate a scoraggiare il ricor- nerato al di fuori delle istituzioni, e che il nostro eroe potentino utilizza come alla prima difficoltà, a tirare fuori quella so alla giustizia contro atti e comporta- comunque comporta una giustizia tra una clava. misera essenza umana di cui era in realtà menti delle Pubbliche amministrazioni parti in condizioni di parità (dike). L’al- A tal proposito e a beneficio di chi costituito. Ed è poco consolatorio il poter (come l’uso della condanna alle spese dei tro, quello istituzionale, disciplinare, continua a bersi le pozioni tossiche del realisticamente credere, a questo punto, cittadini come deterrente alla proposi- interno, caratterizzato dall’essere gerar- ministro della Salute (rigorosamente che fra poco tutta questa tempesta si ri- zione delle azioni giudiziarie). chico e che di fronte ai Tribunali le parti biologica), vorrei ricordare cosa intende solverà ad annegare in un bicchiere d’ac- Dato che ci si aspetta la ripetizione non sono uguali l’una all’altra (Temi). E l’Organizzazione mondiale con il termi- qua. sui media mainstream delle usuali giu- la cui sorgente (Source) è l’organizza- ne “salute”: “uno stato di totale benessere Gli italiani sotto ipnosi grillina non stificazioni accompagnate dalle ovvie zione sociale. Senza questa disparità di fisico, mentale e sociale e non semplice- hanno mica il diritto di portare la pro- argomentazioni da causidico (del tipo trattamento, sostanziale e processuale, mente assenza di malattie o infermità”. pria follia nelle urne a scapito degli altri se aumento i costi e ne riduco l’utilità nessuna istituzione, soprattutto lo Stato, Dunque, non una mera esistenza vege- che ragionano. È ora di invocare il test le cause calano) e senza voler ripetere, può stare in piedi, e ciò non è altro che tativa, alla quale siamo stati ridotti dalle psichiatrico pure prima di dare il diritto a tale proposito, quanto scriveva Rudolf un aspetto, il principale, della giudizia- insensate misure fortemente volute da di voto. Altro che estenderlo ai sedicen- von Jhering in quel bestseller che fu “La rizzazione del presupposto politico del Speranza, bensì una condizione psico-fi- ni. E – per citare un noto sketch di Ettore lotta per il diritto”, è utile ricordare bre- comando-obbedienza. Ma di questo ho sica sana ed equilibrata che solo nei regi- Petrolini – di prendersi la responsabilità vemente quel che è scritto nella Costitu- scritto già ed evito di ripetermi. mi ispirati alla libertà ed al senso di re- di buttare dalla balaustra quello che fi- zione e, parimenti, ciò che pensava Mau- Quello che è sicuro è che negli ultimi sponsabilità dei singoli si può dire che sia schia lo spettacolo tanto per mettersi in rice Hauriou. decenni l’ambito di Temi è stato esteso stata massivamente raggiunta. Una con- mostra. Più che prendersela con colui Nella “Costituzione più bella del mon- a dismisura e applicato a materie non dizione relativamente felice che la terri- che fischia. do” è stata inserita (da decenni) una mo- connotate da un interesse pubblico im- ficante visione di Speranza e compagnia cantante sta trasformando in un incubo senza fine. Credo che sia giunto il mo- mento di rimuovere definitivamente dal Governo questo ingombrante sintomo. QUOTIDIANO LIBERALE PER LE GARANZIE, LE RIFORME ED I DIRITTI CIVILI IDEATO E RIFONDATO DA ARTURO DIACONALE Registrazione al Tribunale di Roma n.8/96 del 17/01/96 Direttore Responsabile: ANDREA MANCIA Condirettore: GIANPAOLO PILLITTERI Caporedattore: STEFANO CECE AMICI DE L’OPINIONE soc. cop. Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi di cui alla legge n. 250/1990 e successive modifiche e integrazioni IMPRESA ISCRITTA AL ROC N.8094 Sede di Roma - Via Teulada, 52 - 00195 - ROMA Telefono: 06/53091790 - red@opinione.it Amministrazione - Abbonamenti amministrazione@opinione.it Stampa: Centro Stampa Romano - Via Alfana, 39 - 00191 - ROMA CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 19:00
Venerdì 23 Aprile 2021 POLITICA L’OPINIONE delle Libertà 3 Apologia del Grillo parlante “S i ritiene che la giustizia sia la vir- tinato proprio dai suoi stessi solerti ghi- tù più eccellente. È virtù com- di ALDO ROCCO VITALE gliottinatori, perché la rivoluzione fagoci- pleta, soprattutto, perché è at- ta sempre se stessa, e che l’Incorruptible tuazione della virtù completa, ed necessiti di quella giustizia che lui stesso è completa dato che colui che la possiede è ad altri ha negato. Così, se accade che il capace di servirsi della virtù anche nei ri- figlio del “Grillo parlante” venga accusa- guardi del prossimo, e non solo in relazio- to di stupro non è da giustiziare in piazza, ne a se stesso; molti infatti sono in grado sui social media, nei giornali, e dovunque di far uso della virtù in ciò che li riguarda, sia possibile, ma è da assolvere da ogni ac- ma non lo sono nei riguardi degli altri”: cusa perché è “solo un ragazzo con il pi… così Aristotele nella sua etica a Nicoma- lo di fuori”! co ha insegnato l’essenza della giustizia Parole, le suddette, del “Grillo parlan- come virtù, cioè come bene dell’anima, te” che, dismesse le vesti del giustiziere, si in grado di distinguere il bene dal male, e scopre uomo, si scopre scusante padre di della ragione, in grado di relazionarsi con un accusato figlio (forse ingiustamente), l’altro da sé. si scopre fragile, emotivo, nervoso, preoc- Sebbene la temporalmente lontana cupato come tutti quei milioni, silenziosi fiamma del pensiero aristotelico sia stata e silenziati, di padri, di figli, di mariti, di gravemente affievolita nel corso della sto- mogli, di fratelli di coloro che ogni giorno ria dalle fumisterie ideologiche dei vari vengono accusati e che sperano di essere marchesi Donatien Alphonse François De prosciolti, di dimostrare la propria estra- Sade, dei vari Robespierre, dei vari Adolf neità alle accuse, di poter produrre prove Hitler e Stalin, dei vari Lavrentij Pavlovič contro le accuse loro rivolte, di quanti, Berija e Andrej Januar’evič Vyšinskij, non insomma, sperano nella ragionevolezza si è mai spenta del tutto e seppur fioca, per della giustizia contro la ferocia dei giusti- qualcuno, sicuramente per la minoranza, zieri. ha continuato a risplendere come un faro E avendo il “Grillo parlante” fomentato nella notte proprio per la sua chiarezza, per anni le folle contro i propri avversari proprio per la sua universalità, proprio si ritrova al centro delle inevitabili accu- per la sua sostanziale umanità. se di questi ultimi, per la sua incoerenza, La maggioranza, tuttavia, ha aderito al per la sua parzialità, per la sua reazione percorso tracciato dai personaggi predetti scomposta e isterica o, forse peggio, per- invece che dal pensiero aristotelico, per- fino garantista in difesa del figlio. Ed ecco ché è ben più facile, soprattutto quando la chiave di volta: sebbene il “Grillo par- si è raffinatissimi intellettuali indignati o lante” non sia mai stato, almeno in ambito anche rabbiosa folla inferocita con torce e giuridico, un “Grillo pensante”, non deve forconi, trucidare tutti insieme il (presun- essere linciato dai suoi avversari per al- to) colpevole sulla pubblica piazza piut- meno tre ragioni e necessita, dunque, di tosto che sedersi, ragionare di diritto, e una apologia, forse solitaria e isolata, ma perder tempo con l’accertamento certosi- necessaria proprio per ragioni di giustizia. no della responsabilità e della verità (pro- In primo luogo: perché se i suoi avversa- cessuale). È più facile provvedere diretta- ri si abbandonassero al linciaggio – anche mente alla condanna invece di perdersi in soltanto mediatico – sarebbero altrettanto lunghe ed inutili chiacchiere su chiacchie- incoerenti quanto lo è stato lui nei loro ri- re protratte fino all’alba da canuti, noiosi guardi; e fra incoerenti è inutile chiedersi ed annoiati perditempo identificati come chi abbia ragione, perché nessuno eviden- giudici e avvocati, mossi i primi soltanto temente ce l’ha. In secondo luogo: perché dal proprio capriccio e i secondi soltanto l’occasione è propizia per un cambio dei dal tornaconto economico delle proprie paradigmi culturali di questo Paese che tasche. nell’ultimo trentennio è stato traviato dal- È più facile radunarsi e giustiziare il le diverse ondate di giustizialismo come presunto colpevole con metodi spicci per- quello diffuso dal “Grillo parlante” di- ché se il popolo, la razza, la lotta di classe, menticando le ragioni della giustizia che la legalità, l’onestà, o qualunque altra im- adesso emergono con tutta la loro tipica e pellente necessità del momento, lo esigono brillante eminenza. In terzo luogo: perché chi potrebbe opporsi anche soltanto per proprio la scoperta del “Grillo parlante” correggere l’accusa, per addurre prove a come uomo e come padre, dovrebbe la- discarico, per precisare fatti e circostan- sciar scoprire anche un tratto caratteristi- ze, o, addirittura, per calibrare la pena co della giustizia – ovviamente ignoto al in base alla gravità del fatto? È più facile giustizialismo – cioè la clemenza. mettersi in cerchio e lapidare “l’adulte- Questa evidente differenza, tuttavia, non del cosiddetto Paese reale. Ecco perché, Il “Grillo parlante”, dunque, non deve ra”, piuttosto che riconoscere che nes- è così evidente per tutti, almeno non lo è fomentati dal proprio “Grillo parlante”, essere attaccato, in questo caso, ma difeso suno della giuria e nessun giustiziere sia mai stata per i grillini che negli anni, al giunti al potere i grillini hanno abolito dalle sue stesse logiche oramai così diffu- senza peccato e puro abbastanza da poter grido di “onestà, onestà”, o “vaffa, vaffa”, la povertà, il numero dei rappresentanti se da avere attecchito anche tra i suoi stes- scagliare la prima pietra. In sostanza, è hanno marciato più volte contro “la Basti- parlamentari, i vitalizi ai politici corrot- si nemici, proprio perché, diversamente sempre più facile giustiziare piuttosto che glia” di Montecitorio minacciando simbo- ti, e perfino la prescrizione che (sebbene dall’ignobile vizio del giustizialismo, la esser giusti! liche decapitazioni e pubbliche esecuzioni giusta) evita di giustiziare i colpevoli (an- virtù della giustizia, come ha insegnato Ecco l’essenza differenziante tra giusti- contro una vecchia, stantia e ammuffita, che se ancora non si sa se colpevoli siano Aristotele, obbliga a far uso della virtù non zialismo e giustizia, tra diritto della forza ma soprattutto corrotta, ingorda e incapa- realmente). tanto in ciò che ci riguarda, quanto piutto- e forza del diritto, tra ragione politica e ce classe politica che si interessa soltanto Per le ironie della storia, tuttavia, può sto in ciò che riguarda gli altri, come, per ragione giuridica, tra ideologia e verità. dei propri privilegi indifferente ai bisogni capitare che Robespierre venga ghigliot- esempio, i propri avversari. I poteri forti che non parlano più italiano P er non perdersi nei meandri delle beghe niere che ci governano non pensano al popolo politiche e di logiche tipiche dei poltro- di ROBERTO MEZZAROMA italiano, ma solamente ad accrescere la loro nai di Montecitorio e Palazzo Madama, forza economica. il premier Mario Draghi dovrebbe divi- nulla cambi. Leggo e sento spesso parlare del costruzioni capace di dire la sua anche a li- Draghi questo lo sa e deve fare accordi con i dere il suo Consiglio dei ministri in due gruppi: concetto di poteri forti in Italia nell’era di Ma- vello internazionale. Per il resto è il vuoto più poteri forti esteri per aiutare l’Italia. Davanti da una parte i ministri di nome e di fatto, com- rio Draghi a Palazzo Chigi. Ecco, se io dovessi totale. La grande distribuzione è ormai nelle a sé ha il rinnovo dei vertici di molte aziende petenti e capaci di garantire mediante la loro dare la mia opinione sui poteri forti di oggi, mi mani dei francesi così come l’industria dell’au- pubbliche operanti in settori strategici per il azione un futuro al Paese, dall’altra parte tutti sentirei di dire che in Italia i poteri forti no- to. Quindi, invece di concentrarsi su chi sono nostro Paese. Sarebbe il caso di mettere da quei ministrucoli dell’ultima ora ai quali dare strani non esistono più. E quelli che riteniamo e che nomi hanno i poteri forti italiani, è me- parte una volta per tutte il disastroso ma- qualche fondo, affinché se ne stiano in disparte i poteri forti, quei manager o faccendieri ita- glio individuare chi sono i nemici dell’Italia. nuale Cencelli e scegliere realmente i migliori e in silenzio convinti, nella loro mediocrità, di liani che si muovono dietro le quinte, a cavallo Nemmeno uno come Draghi – uomo di gran- comandanti capaci di condurre la nave nelle fare qualcosa di utile per l’Italia. tra la politica e la finanza, null’altro sono che de prestigio, di grandi qualità e di relazioni acque internazionali. Abbiamo bisogno di una Purtroppo il concetto di nazione unita è surrogati e semplici mezzi di poteri forti stra- importanti – è autonomo. Nessuno al mondo industria che sia competitiva nel mondo e non degno solamente nei libri di storia. E anche nieri. I poteri forti in Italia sono finiti con la è autonomo. Oggi i veri poteri forti in Italia solamente nei confini regionali. Piccolo può questo esecutivo è permeato da una unità ap- fine dell’industria italiana. La pressione fisca- sono i grandi fondi d’investimento internazio- essere bello, ma deve avere logica industriale parente, dal tipico clima della calma prima le, la mancanza di infrastrutture e la burocra- nali che hanno in tasca il nostro debito. Sono e visione internazionale. Dobbiamo ristrut- della tempesta. L’Italia è da sempre emblema zia hanno portato le grandi industrie italiane loro che fanno il buono e il cattivo tempo. I veri turare l’Italia e il nostro debito ripartendo da della politica litigiosa e poco concreta. Siamo a delocalizzare le loro produzioni, mettendo poteri forti che ci stanno dominando hanno in quella che un tempo era il vero potere forte: il teatro degli apparenti ribaltoni politici. Sia- di fatto una pietra tombale sull’economia ita- mano non solo l’aspetto economico ma la so- l’industria. Le banche italiane devono tornare mo i maestri, per dirla con Tancredi Falconeri liana. Qualche grande player rimane, mi vie- cietà stessa. Hanno in mano il carattere, i vizi, a prestare capitale alle imprese nostrane e non de Il Gattopardo, nel cambiare tutto affinché ne in mente Webuild, leader nel settore delle la virtù, le religioni. Le forze economiche stra- a quelle straniere, come fatto negli ultimi anni.
4 L’OPINIONE delle Libertà ESTERI Venerdì 23 Aprile 2021 Ciad, l’ultimo sovrano morto in battaglia U na notizia come quella del presi- poco. Governava con l’autorità neces- dente del Ciad, morto in combatti- di FERDINANDO FEDI saria a mantenere saldo per decenni un mento alla testa delle sue truppe, regime che nominava e controllava tutti probabilmente la stampa moderna i poteri dello Stato. non ha mai avuto occasione di scriver- Un regime che ha portato un Paese la. In Inghilterra l’ultimo re a morire in ricco di petrolio a classificarsi tra gli ul- battaglia fu Riccardo III al termine del- timi del pianeta in ogni indice: povertà, la guerra delle Due Rose (1485). Nell’e- mortalità infantile, aspettative di vita e ra contemporanea non si ha ricordo di alfabetizzazione. Un Paese non libero sovrani sui campi di battaglia se non si ma utile a tutti e forte alleato dell’Oc- riporta indietro il tempo a San Martino cidente, soprattutto di Francia e Stati e Solferino, 1859, Seconda guerra d’Indi- Uniti che lo hanno ritenuto essenzia- pendenza, dove si fronteggiarono Vitto- le nella lotta al terrorismo nell’area del rio Emanuele II, Napoleone III e Fran- Sahel, dove ora opera anche una missio- cesco Giuseppe. ne militare italiana. Il presidente Idriss Déby, 68 anni, go- L’esercito ha comunicato che il pre- vernava il Ciad dal 1990 quando aveva sidente sarebbe morto “esalando il suo preso il potere con un colpo di Stato. Mi- ultimo respiro mentre difendeva la na- litare di carriera, aveva perfezionato i zione sovrana sul campo di battaglia” e suoi studi in Francia e aveva raggiunto il che ora Governo e Parlamento sono stati grado di maresciallo, corrispondente ad sciolti. Il figlio trentasettenne del sovra- un generale a quattro stelle. La sua mor- no ucciso, Mahamat Idriss Déby, come te è giunta il giorno seguente ai risultati da tradizione di ogni regno, pur se im- delle elezioni, che lo avevano conferma- maginario, ha ereditato il potere e gui- to per la sesta volta presidente, evento derà un governo provvisorio che por- non ben gradito dalle opposizioni. terà a nuove elezioni tra 18 mesi. Certo è Aveva raggiunto gli avamposti del suo che l’instabilità del Ciad preoccupa non esercito impegnato a contrastare unità poco, per le ripercussioni che potrebbe del gruppo ribelle del Fact, Fronte per avere in tutta l’area e in particolare nella l’alternanza e la concordia in Ciad, cre- confinante Libia, da poco avviata in un ato nel 2016 da ex membri dell’esercito processo di pacificazione. ciadiano contrari al governo di Déby La comunità tradizionale è, pertanto, e stabilitosi al confine con la Libia, a tutt’altro che tranquilla e l’evacuazione nord del Paese, in un’area in gran parte di alcune ambasciate, unita alla presen- desertica e disabitata. È deceduto a se- a seguito delle elezioni, da alcuni gior- dalla capitale N’Djamena. za dell’esercito in ogni angolo della ca- guito delle ferite riportate negli scontri ni avevano attraversato il confine con la Déby è morto pertanto da sovrano pitale, fa supporre che la situazione non che, secondo le fonti dell’esercito, hanno Libia e si erano spinte a sud, fino ad ar- combattente in testa al suo esercito, an- sia sotto controllo e che possa essere su- costretto il ritiro delle unità ribelli che, rivare ad alcune centinaia di chilometri che se di epico e regale pare avesse ben scettibile di ogni sviluppo.
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