PASQUA 2020 - Santuario di Valmala

Pagina creata da Luca Righi
 
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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
PASQUA 2020
PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

                                              MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2020
                                              Anniversario dell’apparizione
                                                della Madonna a Fatima

                                 Pellegrinaggio diocesano
                                 al Santuario e apertura
                                 della stagione estiva
                                 Ore 13.30:   Partenza a piedi dal paese
                                              di Valmala (accanto alla
                                              Chiesa Parrocchiale)
                                 Ore 15.30:   Rosario meditato in Santuario
                                 Ore 16.00:   Solenne concelebrazione
                                              in onore della Madonna,
   Al Vescovo mons. Bodo,                     presieduta dal
                                              Vescovo di Saluzzo,
a mons. Guerrini, a mons. Dho,                mons. CRISTIANO BODO.
          ai sacerdoti,                       Saranno presenti sacerdoti
   a tutti gli amici e devoti                 per le confessioni.

         del Santuario
      i più sinceri auguri                  SARÀ DISPONIBILE UN SERVIZIO AUTOBUS
                                   con partenza da Saluzzo (piazza XX Settembre) alle ore 13,30 e fermate a
       di Buona Pasqua!                      Manta, Verzuolo, Villanovetta, Costigliole Saluzzo,
                                                Piasco, Venasca, Brossasco e paese di Valmala.

                                         N.B. La giornata potrebbe essere ANNULLATA o POSTICIPATA
                                       sulla base della durata dell’emergenza pandemica del coronavirus.

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                    LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

                                                                                            un capovolgimento della gerarchia dei
                LA PAROLA DEL RETTORE                                                       valori, da “maggiore” secondo il mondo,
                                                                                            a “minore” secondo il Vangelo: “«Voglio
                                                                                            che questa fraternità sia chiamata Ordine
                                                                                            dei Frati Minori». E realmente erano minori,
    C    arissimi amici e devoti del San-
         tuario,
    in questo tempo di incertezza mista
                                              le, che illumina il valore essenziale della
                                              conversione. Una conversione che a par-
                                              tire dall’esempio di Cristo può essere con-
                                                                                            sottomessi a tutti e ricercavano l’ultimo posto
                                                                                            e gli uffici cui fosse legata qualche umiliazione,
                                                                                            per gettare così le solide fondamenta della
a paura per il diffondersi su scala mondiale   siderata come un capovolgimento della         vera umiltà, sulla quale si potesse svolgere
del Coronavirus (Covid19), credo sia          gerarchia dei valori: “… pur essendo Figlio   l’edificio spirituale di tutte le virtù”. Altro
importante, ancora più del solito, ribadire   non considerò un tesoro geloso la sua ugua-   aspetto da mettere in evidenza per ciò
invece la gioia e la speranza racchiuse       glianza con Dio, ma spogliò sé stesso assu-   che riguarda la “Pasqua francescana” è il
nella festa della Pasqua, dopo un tempo       mendo la condizione di servo…” (Fil 2,5-      passaggio dalla morte alla vita (e non il
di Quaresima in cui nuovamente ci             7); e ancora: “Il Figlio dell’Uomo non è      contrario!). La vittoria di Cristo sulla
siamo lasciati guardare in profondità         venuto per essere servito, ma per servire”    morte si imprime nella vita di frate Fran-
dalla misericordia di Dio.                    (Mt 20,28). Questo capovolgimento è           cesco più che in ogni altra persona attra-
    Desidero meditare per un istante con      ben rappresentato dall’episodio della la-     verso le stimmate prima, e con la morte            Poverello, anche il passaggio da questo
voi il senso della Pasqua attraverso lo       vanda dei piedi, dove il Signore della vita   da nudo sulla nuda terra poi. Dal momento          mondo al Padre, cioè un esodo, l’Esodo.
sguardo di San Francesco, il “poverello       si è fatto servo, perché da Signore e Mae-    in cui aveva ricevuto le stimmate, due                 La Pasqua era per il frate d’Assisi, il
di Assisi”.                                   stro ha lavato i piedi ai suoi discepoli.     anni prima di morire, Francesco non fa             passaggio dalla morte alla vita, dal pec-
    La Pasqua è il centro di tutta la vita        La conversione pasquale secondo Fran-     altro che pensare alla sua morte, cioè al-         cato alla penitenza, dalla superficialità
cristiana. Un Mistero, quello pasqua-         cesco, pienamente fondata su Cristo, è        l’incontro integrale “pieno e perfetto” con        alla contemplazione. Una contemplazione
                                                                                            Dio. Ecco perché per Francesco la morte            che è rendimento di grazie a Dio per
                                                                                            si chiamava “sorella”, perché era ed è             quanto ha operato in lui attraverso questo
                                                                                            colei che ci conduce fraternamente al-             Mistero così grande, una contemplazione
                                                                                            l’incontro definitivo con Dio. Le stimmate         che si trasforma in lode: “… ti rendiamo
                                                                                            sono il segno del Cristo crocifisso, ma            grazie perché […] per la croce, il sangue e la
                                                                                            anche del Risorto!                                 morte di Lui ci hai voluti liberare e redimere”
                                                                                                  E l’immagine del Cristo crocifisso           (Rnb XXIII, 5).
                                                                                            che Francesco ha sempre prediletto è
                                                                                            quella del Crocifisso Risorto (di San Da-              L’augurio che porgo a tutti a voi è
                                                                                            miano), perché meglio rappresenta la               che, insieme a Maria, la Madre della
                                                                                            condizione di noi cristiani, ogni giorno           Misericordia, esultante di gioia per la
                                                                                            chiamati a vivere la sua morte e resurre-          Risurrezione del suo Figlio Gesù, possiamo
                                                                                            zione. Frate Francesco volle morire nudo           sperimentare la grandezza di poter passare
                                                                                            sulla nuda terra perché voleva rimettersi          “da morte a vita” ogni giorno, facendo sì
                                                                                            in Dio così come Dio l’aveva creato(1Cel           che le cose “minori”, umili, diventino
                                                                                            II, VIII, 13-14). La Pasqua era per il             centro del nostro vivere da risorti.

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
Appuntamenti al Santuario
                                      LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA               LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

Calendario del Santuario                                                           MESI DI LUGLIO E AGOSTO
                                                                                   Messa festiva: ore 8 – 10 – 11 – 16
                                                                                   Messa feriale : ore (8*) – 11 – 16
                                                                                   * la Messa delle 8 nei giorni feriali viene celebrata dalla metà di luglio alla fine di agosto

           N.B. Gli appuntamenti previsti al Santuario potranno essere             APPUNTAMENTI
                            ANNULLATI o POSTICIPATI
       sulla base della durata dell’emergenza pandemica del coronavirus.           • Martedì 2 giugno: Festa diocesana Azione Cattolica di Saluzzo
                                                                                   • Domenica 21 giugno: raduno Donatori di Sangue dell’Adas
                                                                                   • Sabato 4 luglio: pellegrinaggio degli anziani e ammalati organizzato
                                                                                     dall’UNITALSI; OFTAL E CVS.

                                                                                                 PER EVENTUALI PELLEGRINAGGI IN ALTRE DATE
                                                                                                             TELEFONARE AL RETTORE
                                                                                         Tel. Santuario (da metà giugno fino a metà settembre): 0175.978014
                                                                                                               cellulare 349.6726786)

        Da DOMENICA 29 MARZO la santa messa festiva è alle ore 16.
              Sarà celebrata la santa Messa anche il giorno di
               Pasquetta, 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno.

MESE DI MAGGIO
Messa festiva: ore 16
Messa feriale: nel mese di maggio tutti i giovedì alle ore 16

MESE DI GIUGNO
Messe festive: ore 11 e 16
Messe feriali: al giovedì alle ore 16. Dal 15 giugno tutti i giorni alle ore 16.

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                 LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

    LA LAMPADA DEI “GIOVANI IN CIELO”                                                                   AMICI DI CARLO ACUTIS
       er chi, come pellegrino, sale al
   P   Santuario di Valmala, ai piedi
dell’immagine della Madre della Mi-
                                                                                          U     na tra le figure di santità
                                                                                                scelte dalla nostra chiesa dio-
                                                                                                                                  Come si entra a far parte del
                                                                                                                                  gruppo “Gli amici di Carlo Acu-
                                                                                       cesana per l’Anno dei Giovani è            tis”?
sericordia, vede ardere la lampada dei                                                 quella di Carlo Acutis, ragazzo “spe-          Ci si iscrive al Santuario durante
“giovani in cielo”, accesa per la prima                                                ciale”, genio dell’informatica, aman-      la stagione estiva (dal 13 maggio al
volta nel mese di novembre dal nostro                                                  te della vita, dotato di una fede in-      13 ottobre), gratuitamente, rice-
Vescovo, durante la celebrazione eu-                                                   crollabile, morto all’età di 15 anni,      vendo una coroncina del Rosario e
caristica in ricordo di tutti i giovani
                                                                                       prossimo ormai alla beatificazione.        una tessera che fa sentire apparte-
in cielo, presso la chiesa di Maria Au-
siliatrice a Saluzzo.                                                                                                             nenti a questi gruppo di amici. Sem-
    Qual è il significato di questa lam-                                                  Due erano le colonne portanti           plice no?
pada?                                      di un ricordo, ma soprattutto di una        della sua vita cristiana: l’eucaristia        Tutto questo per continuare, in
    Una candela accesa, una fiamma         preghiera che sale incessante a Dio         quotidiana e la preghiera del Rosa-        modo semplicissimo, ad alimentare
che arde nel silenzio è sempre simbolo     per i propri cari. Questa lampada è         rio.                                       e far vivere l’appuntamento galante
                                           immagine della nostra preghiera che            Il Rosario per Carlo era, come          del Rosario di Carlo ogni giorno.
                                           sale a Dio per i nostri cari giovani che    lui stesso amava definirlo, il suo “ap-       Più si è, più saremo una “corona”
                                           troppo presto ci hanno lasciati.            puntamento galante” con la Ma-             umana di preghiera. Aspettiamo nu-
                                              Ma è anche segno del nostro affi-          donna, da rinnovare giorno dopo            merosi i ragazzi!
                                           darli alla nostra Madre del Cielo, Ma-      giorno.
                                           ria, perché li accolga nel suo abbraccio       E allora, in accordo con il nostro
                                           materno, e doni consolazione, con-          Vescovo, al Santuario sarà possibile,
                                           forto e forza alle famiglie che qui sen-    PER TUTTI I BAMBINI E RA-
                                           tono il peso del “vuoto” di chi troppo      GAZZI FINO AI 15 ANNI, en-
                                           giovane ha concluso la sua vita.            trare a far parte del gruppo “Gli
                                              Al Santuario, in questo anno dei         amici di Carlo Acutis”.
                                           Giovani, l’ultima domenica del mese,
                                           verrà celebrata sempre l’Eucaristia in      In cosa consiste?
                                           ricordo di tutti i giovani in cielo: per-      Molto semplice: IMPEGNARSI
                                           ché la nostra preghiera continui sem-       A DIRE DUE AVE MARIA AL
                                           pre ad alimentare non solo la fiamma        GIORNO, per tutti i bambini e ra-
                                           della lampada, ma soprattutto la            gazzi, in particolare per coloro che
                                           fiamma della fede e della speranza.         soffrono.

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
Le pagine dei giovani

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                                                             LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                 LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

                                Piergiorgio Frassati:
                            figura di bellezza e santità
                                                    “Ogni cattolico non può non essere allegro;
                                      la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici”.

                        II parte Questa frase di Pier Giorgio Frassati ci introduce in questa seconda
                        parte dedicata alla figura di santità di Piergiorgio.
                        Il cattolico non può non essere allegro. Anche per questo motivo il 70% delle
                        fotografie che sono giunte a noi di Pier Giorgio lo ritraggono con un sorriso;
                        il restante 30% invece lo ritraggono in montagna, la sua grande passione, e
                        così appeso ad una corda o aggrappato ad una roccia aveva anche il tempo,
                        ancora di più, di guardare in alto, di avere un pensiero “lungo” sulle cose, un      Pier Giorgio morì il 4 luglio del 1925. In ventiquattro anni di vita Pier Giorgio
                        pensiero pratico della fede, perché Pier Giorgio le mani se le sporca, in un ser-    è vissuto con una intensità pari o superiore a ciò che un uomo può vivere in
                        vizio che punta solo ad una vetta, quella più alta: essere immagine di Cristo.       ottant’anni. Ha dimostrato che si può essere cattolici, coerenti, allegri,
                        Gli appunti e la lista delle spese mensili ci fanno capire lo spirito di Pier        impegnati, scanzonati, assorbiti nella preghiera non come un semplice
                        Giorgio: in un foglio di carta gialla si trovano spese come un sigaro, un bigliet-   “esercizio personale”, ma come modalità per discernere concretamen-
                        to del tram e la carità. Quest’ultima voce molte volte prendeva il sopravvento       te la volontà di Dio e viverla.
                        sulle prime due, diventando rinuncia a volte del sigaro e del biglietto del tram
                        per aiutare in modo ancora più forte qualche famiglia povera torinese.                                                         “La carità è paziente, è benigna la
                        “Aiutare i bisognosi significa aiutare Cristo”, disse una volta alla sorella                                                   carità: la carità non invidia, non si
                        Luciana, e in quel servizio silenzioso vi è nascosta l’essenza più grande di Pier                                              vanta, non si gonfia, non manca di
                        Giorgio, un lato che la società torinese, e non solo, scopri solo dopo la sua                                                  rispetto, non cerca il proprio
                        morte, avvenuta a causa di una poliomielite fulminante, contratta molto pro-                                                   interesse, non si adira, non tiene
                        babilmente nella casa di una qualche famiglia torinese ridotta in miseria.                                                     conto del male ricevuto, ma si
                        Anche la sua stessa morte, come le sue ultime ore di vita, furono all’insegna                                                  compiace della verità; tutto crede,
                        del nascondimento. Infatti la mattina del 30 giugno 1925, Piergiorgio accusò                                                   tutto spera, tutto sopporta”.
                        una strana emicrania e dei disturbi allo stomaco, sintomi che tutti crebbero
                        legati ad una sindrome influenzale. Senza contare che in quei giorni l’atten-        Queste parole, scritte da San Paolo ai Corinzi, Pier Giorgio le copiò su un
                        zione della sua famiglia era tutta per Linda Ametis, l’anziana nonna materna,        foglietto e le conservò nel suo portafogli.
                        che morì l’1 luglio 1925 e il male di Pier Giorgio fu ignorato fino a due giorni     In queste parole noi ritroviamo riassunta tutta la vita di Pier Giorgio, “l’uomo
                        prima della morte quando le speranze di salvarlo ormai erano praticamente            delle otto beatitudini”, che continua ad indicarci il cammino del Vangelo, che
                        nulle.                                                                               ci sospinge verso l’alto, verso la vetta stupenda della Gerusalemme celeste.

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                 LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA
La bellezza nell’arte

                                                                                                                                                                                                    La bellezza nell’arte
                             Maria, madre della Chiesa                                                      madre che accoglie coloro che in Cristo vogliono rinascere, risorgere, rimet-
                                                                                                            tersi in piedi nella vita. Quella porta è chiusa, probabilmente, per ricordare a
                                                                                                            noi, la verità di noi stessi, che a volte non riusciamo a vedere né il prato, né
                                                                                                            le fiammelle, né l’azione dello Spirito nella storia dell’umanità, ma solo il
                        La luce della Pasqua ci invita ad ampliare il nostro orizzonte al grande evento     legno che chiude ogni accesso ad ogni casa, alla nostra casa, la vita. Quanto
                        della Pentecoste, in cui, contemplando lo Spirito Santo che discende sulla          è attuale tutto questo! Noi a volte, invece di sentire il Soffio, sentiamo spirare
                        Chiesa nascente, fissiamo il nostro sguardo in particolare su Maria, la Madre       il vento dell’odio, del razzismo, a volte dell’indifferenza anche tra cristiani
                        della Chiesa. A guidarci in questa riflessione è l’opera del Beato Angelico,        della stessa comunità, dello stesso territorio, della stessa fraternità pastorale!
                        Pentecoste, realizzata nel periodo dal 1450-1455.                                   E allora?
                        A prima vista è molto strana questa Pentecoste, ma dopo qualche istante si          allora, guardiamo a Maria! Lei ci invita a pregare! Pregare con lei e
                        scopre essere di una semplicità disarmante. E questo è tipico del Beato             come lei, per sentire il Soffio dello Spirito, il “respiro di Dio”, che a volte i
                        Angelico, il quale sa trasformare ogni elemento di stupore in altissima spiri-      nostri polmoni non lasciano entrare. pregare, invece, è lasciarsi abitare!
                        tualità. Partiamo da quella porta chiusa, al centro della scena. È chiusa, ma       Con Maria, Madre della Chiesa, noi impariamo ogni giorno a respirare lo
                        “vibra”. Vibra ancora della paura dei discepoli, che l’avevano chiusa per tro-      Spirito di Cristo! Cristo deve diventare il nostro respiro, la nostra vita, il nostro
                        vare rifugio in quella stanza al piano superiore, per non essere arrestati e        modo di parlare, il nostro modo di vivere. Pregando, noi saremo sempre in
                        uccisi, come il loro Maestro. Ma quella porta insieme vibra della vita del          sintonia con l’atteggiamento di Maria, Madre della Chiesa, e con l’atteggia-
                        Risorto, che è entrato più volte in quel luogo “a porte chiuse” per donare          mento dell’Angelico che, quando dipingeva, non cessava mai di pregare.
                        gioia, pace, conforto ai suoi discepoli.
                        Guardando il gruppo dei personaggi nel Cenacolo, sembra di contemplare
                        un “roveto ardente”. È un insieme di ceppi compatti attorno ad un ceppo
                        più imponente, che è proprio Maria. Come dal fuoco del roveto Mosè iniziò
                        ufficialmente l’avventura della liberazione del popolo di Israele, che diventerà
                        sempre più “popolo nuovo”, guidato nella fede fino alla terra promessa, da
                        questo fuoco posto in linea con la porta. Sta nascendo la Chiesa, simbolo
                        dell’umanità nuova. Testimoni di questo sono i cinque personaggi che stan-
                        no all’esterno, in primo piano. Vestiti nei modi più strani e diversi, rappresen-
                        tano i popoli di lingue diverse. I loro piedi poggiano su un prato fiorito, segno
                        di una rinascita, di una nuova primavera, che appunto la Pasqua stessa, e in
                        particolare qui la Pentecoste, è venuta a realizzare. Questi cinque personaggi
                        sono come “invitati alle nozze”. Quella porta, di per sé chiusa, è aperta gra-
                        zie alla presenza di Maria, che in questa scena appare ieratica e concentra-
                        tissima, assorta nella preghiera. Maria dialoga con l’ultimo personaggio di
                        destra, incrociando il suo sguardo con lo sguardo di quest’ultimo; e la distan-
                        za viene eliminata. Maria, grazie allo Spirito Santo, si vede nuovamen-
                        te affidato il compito di farsi portatrice di Cristo, stavolta a nome di
                        tutta la Chiesa.
                        Maria, con il suo gesto e con il suo sguardo, rende quella stanza al piano
                        superiore casa accogliente per tutti. Quella porta certo è chiusa, ma non
                        per Maria. Lei è la “porta del cielo”, spalancata per noi, come grembo di

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA              LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

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              «SONO FELICE DI SERVIRE                                             era felice. Mio padre mi disse: “Ci
                                                                                  penso”».
                                                                                                                          non sei! Fra tutte le suore che ci
                                                                                                                          sono nel mondo, il buon Dio ha
                 LE MIE FIGLIUOLE»                                                E poi?
                                                                                                                          scelto te! Hai tutte le capacità per
                                                                                                                          farcela”».
                                                                                     «Il 13 gennaio 1951 sono entrata
              Suor Vincenza dal 1954 assiste                                      fra le Suore di San Vincenzo de
                                                                                  Paoli. Ero a Bergamo e ho iniziato
                                                                                                                          Un ricordo bello?
                                                                                                                             «I ricordi belli sono tanti, perché
              con amore le “Perle” di Dronero                                     a imparare a lavorare. Con altre due
                                                                                  ragazze, sono partita poi per To-
                                                                                                                          sotto lo sguardo del Signore tutto
                                                                                                                          quello che ti capita è bello. Quando
«Sono arrivata a Dronero                 Eravamo tre maschi e due femmine,        rino».                                  vedo le “Perle” felici, io sono con-
il 13 luglio 1954, in treno.             mia sorella Venturina è pure lei                                                 tenta».
Le ragazze sono venute a                 suora, a Pallanza».                      I primi tempi a Dronero?
prendermi con le suore, con un                                                       «Davo una mano: queste ragazze       Un ricordo triste?
                                         La sua vocazione religiosa com’è         erano povere e malconce, io cercavo       «Ogni volta che è morta una delle
carrettino. Mi sono spaventata,
                                         nata?                                    di rendermi utile. La mia direttrice,   nostre ragazze, è stata dura. E oggi
non erano belle a vedersi.
                                            «Ero piccola e andavo all’asilo.      Suor Caterina, quando mi vedeva         quando penso a Patrizia mi chiedo:
Ho avuto paura, mi è venuta              Vedevo piangere sovente tanti bam-
voglia di piangere e dopo cinque         bini poveri, che venivano dalla mon-
minuti volevo scappare!                  tagna… La donna che li seguiva fa-
Invece, da oltre mezzo secolo sono       ceva giocare solo i bimbi più belli.
qui: e sono felice di servirle!».        Un giorno mi sono rivolta alla Ma-
                                         donna: “Scendi fra di noi, a fare
Sorride dolcemente Suor Vincenza         compagnia a questi bimbi! E io
(Elisa Pesenti), “angelo custode”        quando sarò grande, aiuterò i bam-
delle “Perle” di Dronero. Per le ra-     bini”. La Madonna mi ha preso in
gazze, è semplicemente “Suor Cen-        parola. Avevo cinque anni!».
cia”. La religiosa è nata a Trescore
Balneario, il 1°ottobre 1929 ed è        Quando è entrata in Convento?
una donna dall’animo sensibile,             «Sono stata facilitata dalla scelta
buono, delicato.                         di mia sorella Venturina, entrata in
                                         convento a 18 anni. Mio padre non
La sua famiglia?                         era d’accordo e non le parlò per tre
  «Mio padre Giovanni era mez-           anni. Io in casa prendevo in giro mia
zadro e lavorava in Svizzera, mia        sorella, che pregava sempre… A 21
madre Carolina faceva la casalinga.      anni, ho detto a mio padre: “Mi pia-

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA               LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

“Il Signore ama i suoi figli. Ma che
male ha fatto quella povera figliuola
che sta tribolando così tanto?”».
                                              Un gruppo di amici ha scritto nel
                                          2007 al presidente della Repubblica
                                          Giorgio Napolitano. L’onorificenza
                                                                                    IN RICORDO DI...
                                          del Cavalierato al merito della Re-
Lei assiste da anni ogni giorno se-       pubblica è arrivata per Suor Vin-
dici ragazze. Dove trova la forza?        cenza, più che meritata! È così in una   Monsignor Franco Dalbesio
   «È il Signore che mi dà la forza, e    domenica carica di grandissime emo-
io sono felice di essere qui! Se avessi   zioni, alla presenza di 350 persone,     Domenica mattina 17 novembre è de-         nariato Militare di Roma la proposta
anche un minimo dubbio che Lui            Suor Vincenza, le sue Sorelle e le       ceduto, all’età di 89 anni, mons. Fran-    di mettersi a servizio dei giovani mili-
non c’è, avrei già lasciato stare tutto   “Perle” sono state festeggiate, in una   cesco Dalbesio, presso la clinica No-      tari come Cappellano. Egli lasciò En-
e non ce l’avrei fatta!».                 giornata davvero indimenticabile.        stra Signora della Mercede in Roma,        vie per questa nuova attività di apo-
                                              Il vescovo di Saluzzo, Giuseppe      dopo pochi giorni di ricovero.             stolato e venne assegnato al Corpo
La Provvidenza c’è?                       Guerrini, un giorno ha scritto: «Ol-     Mons. Francesco era nato a Manta           degli Alpini. Mons. Arrigo Pintonello,
   «Oh, certamente! L’abbiamo toc-        trepassando la porta delle “Perle”, ti   l’11 novembre 1930. Frequentò i se-        dopo qualche tempo, lo volle suo col-
cato con mano tante volte… Mette-         accorgi che sei entrato in un mondo      minari diocesani di Sant’Agostino e        laboratore come segretario dell’Ordi-
vamo su l’acqua a bollire, ma la nostra   “altro”. È un mondo “altro” per le       San Nicola e venne ordinato sacerdote      nariato.
                                          suore: in una società dell’arrivismo,    il 28 giugno 1953 insieme ai suoi com-     Egli seppe occupare il suo tempo nel
dispensa era vuota. Giravamo con le
                                          queste donne hanno rallentato il         pagni di corso con cui conservò sempre     lavoro di segretario, nell’apostolato
ragazze e il carretto fra le botteghe
                                          passo per aspettare gli ultimi della     legami di vera amicizia e che ora ha       come cappellano degli alpini e nello
di Dronero a chiedere se c’era la pasta
                                          fila, lavorando in modo nascosto. In     raggiunto presso il Signore: don Giu-
rotta, o un po’ di farina, o fra i con-   una società dell’efficienza, credono       seppe Aimar, don Giuseppe Biglione,
tadini a chiedere un po’ di patate…       all’amore donato gratis».                don Giuseppe Ribero, don Giuliano
Tante volte di sera ci siamo trovate
                                                                                   Sacchetto e don Aldo Stoppa. Era
senza latte, o senza pane, o senza pa-
                                                                                   molto legato al Vicario mons. Giu-
sta: e la mattina dopo, il mangiare
                                                                                   seppe Scalafiotti e sovente tornava per
per le ragazze è sempre arrivato!».
                                                                                   le feste di San Leone e così si incon-
                                                                                   trava con i suoi compagni.
Lei si sente realizzata?
                                                                                   Dopo l’ordinazione il Vescovo mons.
   «Sì, sono felice di essere suora.                                               Lanzo lo destinò vice parroco ad Envie
Nella mia pochezza, cerco di fare il                                               per aiutare il parroco don Angelo Bo-
possibile per essere vicina alle ra-                                               sio. In questa parrocchia rimase quat-
gazze, che sono tanto care: sono le                                                tro anni di intenso ministero, dove egli
mie figlie, sono le mie gioie. Mi                              Alberto Burzio      manifestò il suo entusiasmo giovanile
danno tantissime soddisfazioni.            (tratto dal libro “Uomini e donne       facendosi promotore di iniziative spi-
Hanno dei problemi, ma la loro sen-                       sulle tracce di Dio”,    rituali, culturali, promuovendo la
sibilità è fuori dal comune».                                  Editrice Velar)     scuola serale e sportive.
                                                                                   Ma nel 1957 gli pervenne dall’Ordi-

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PASQUA 2020 - Santuario di Valmala
LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                    LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

studio di materie giuridiche e teologi-     se abitava a Roma seguiva con vivo            Padre Nicolò Ellena
che. Si iscrisse all’Università Latera-     interesse le attività della nostra diocesi,
nense e raggiunse la Laurea in Diritto,     leggendo il settimanale diocesano ove
poi in Teologia, in Patrologia e la Li-     sovente arrivavano le sue lettere che         Lunedì 18 novembre 2019, il Signore         tecipare alla missione in Giappone,
cenza in Scienze Bibliche e Spirituali.     esprimevano il suo pensiero. Si sentiva       ha chiamato a sé l’anima di P. Nicolò.      alla quale aveva dedicato le sue giovani
Venne chiamato per la sua competenza        sempre legato ai nostri vescovi e sa-         Era stato ricoverato solo il giorno         forze per sette anni, dal 1951 al 1958.
giuridica ad esercitare presso la Sacra     cerdoti attraverso lettere o telefonate.      prima nell’Ospedale di Voltri, e le sue     Rientrato in Provincia, è stato con-
Rota. Inoltre insegnò Diritto e Filo-       L’ultima volta che ci siamo sentiti ri-       condizioni si erano manifestate subito      ventuale per qualche tempo a Loano,
sofia presso l’Istituto Selva dei Pini a    sale al luglio scorso, alla morte del suo     molto gravi, per insufficienza renale e       poi è stato trasferito al Deserto di Va-
Roma. Veramente una grande attività         caro amico e compagno di sacerdozio           problemi cardiaci.                          razze, e infine alla parrocchia di S. Pie-
portata avanti grazie alla salute e alla    don Giuseppe Biglione. Egli si scusava        P. Nicola di Gesù Maria (Francesco          tro in Savona.
sua forte volontà che lo hanno sempre       di non poter partecipare, ma esprimeva        Ellena) era nato in provincia di Cuneo,     Ma il richiamo della missione era sem-
accompagnato. Inoltre passò come            la sua partecipazione e la sua preghiera.     a Rossana vicino a Saluzzo, il 3 no-        pre ben vivo nel suo cuore, rendendolo
Cappellano dei Vigili del fuoco ove         Le sue forze stavano declinando. Alla         vembre 1923, e aveva quindi da poco         subito pronto e disponibile a partire
divenne Cappellano Capo. Al congedo         fine di ottobre venne ricoverato in cli-      festeggiato i suoi 96 anni con la co-
gli fu attribuito il grado di Maggiore.     nica, ove si preparò all’incontro con il      munità di Arenzano, nella quale risie-
Nel 1999 per tutte queste attività e        Signore ricevendo con fede e in piena         deva.
meriti acquisiti per il suo lavoro, venne   lucidità il sacramento degli infermi.         Era entrato in noviziato al Monte Car-
nominato Cappellano di Sua Santità          Ora, per espressa sua volontà, è qui a        melo di Loano, e quindi aveva fatto la
con il titolo di Monsignore. In tutti       Manta, suo paese natale, a cui rimase         sua prima professione l’8 settembre
questi anni continuò a prestare il suo      sempre legato, dove gli fu conferita la       1941. Dopo lo studentato a Genova
servizio sacerdotale sia al Celio per gli   cittadinanza onoraria dal compianto           aveva completato gli studi di Teologia
Alpini, sia ai suoi amati Vigili del        sindaco Angelo Giusiano, deceduto             a Roma, dove era stato ordinato sa-
Fuoco come cappellano volontario e          solo pochi giorni fa. Viene a riposare        cerdote il 22 maggio 1948, insieme ad
ancora volle continuare sempre a stu-       accanto ai suoi cari nella tomba di fa-       altri 5 religiosi della nostra Provincia:
diare, iscrivendosi a Medicina e a voler    miglia. Ora lo salutiamo e lo ringra-         P. Angelico, P. Camillo, P. Ignazio,
conoscer l’ebraico antico.                  ziamo per tutto il bene seminato in           P. Leopoldo e P. Girolamo, che lo
Era una personalità che sapeva espri-       60 anni di intensa vita sacerdotale ed        hanno preceduto nell’ingresso nella
mere e difendere le sue idee, era ge-       insieme preghiamo che il Signore              Gerusalemme celeste.
neroso e sempre pronto ad aiutare le        buono e misericordioso lo accolga nella       Possiamo dire che Padre Nicola è stato
persone che si rivolgevano a lui. Anche     pace eterna.                                  un vero missionario teresiano, entu-
                                                                                          siasta di annunciare il Vangelo di Gesù
                                                                                          Cristo a quanti ancora non lo cono-
                                                                                          scevano. Per questo motivo, quando
                                                                                          ancora la nostra Provincia non aveva
                                                                                          una propria missione, giovanissimo si
                                                                                          era dato disponibile per partire e par-

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LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                  LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA

per fondare la missione che la nostra       entusiasmo di sempre al ministero           Vescovo eresse la parrocchia della Sa-
Provincia aveva deciso di aprire in Re-     della Confessione, mai stanco nono-         cra Famiglia con un territorio com-
pubblica Centrafricana, nel 1971. A         stante l’età. E proprio mentre si trovava   prendente le varie borgate della parte
partire da quella data p. Nicola rimarrà    in confessionale, nel marzo dello           inferiore di Maria Vergine Assunta.
più di 40 anni in terra africana, legando   scorso anno, venne colpito da un’i-         La chiesetta della Sacra Famiglia fu
il suo nome soprattutto alla fondazione     schemia, che segnò l’inizio di un lento     così ampliata, abbellita, dotata di fonte
e al consolidamento della parrocchia        ma inesorabile declino fisico e venne       battesimale, e divenne centro della vita
di Bossentelé. Lunghi anni di attività      accudito con amore dai confratelli della    parrocchiale dando vita alla stessa co-
pastorale semplice, umile ma costante,      comunità, fin all’ultimo momento.           munità civile che costruì il palazzo co-
in collaborazione con le Suore Car-         La Madre della Misericordia, a cui lui      munale, le scuole e l’ufficio postale.
melitane di S. Teresa di Torino.            era particolarmente legato, lo accolga      Ebbe poi la consolazione di vivere con
Alla soglia dei novant’anni è rientrato     tra le sue braccia e lo conduca alla pre-   la mamma, rimasta vedova e sola; con
in Italia, ad Arenzano, non per ripo-       senza del suo Figlio, nella pace della      essa egli festeggiò i suoi 40 anni di
sarsi, ma per dedicarsi con lo stesso       Gerusalemme celeste.                        servizio dove manifestò anche il pro-
                                                                                        posito di una nuova Chiesa o centro
                                                                                        parrocchiale. Già a mons. Dho aveva
                                                                                        confidato il suo pensiero condividen-
                                                                                        dolo con i sacerdoti della Vicaria. Si
Don Eligio Ghio                                                                         mise così in cerca di una realtà che so-
                                                                                        migliasse a ciò che egli aveva nel cuore.    rini affidò le tre parrocchie di Rocca-
All’età di 89 anni ha terminato la sua      la sua famiglia, dovette vivere sotto le    Arrivato ad Aosta salì a Quart e lì egli     bruna all’Unità Pastorale di Dronero.
esistenza don Eligio Ghio, già parroco      stelle per qualche tempo.                   si illuminò quando vide il complesso         Don Ghio visse questi ultimi anni
della Sacra Famiglia di Roccabruna          Terminati gli studi teologici venne or-     di quella chiesa: così egli la desiderava.   della sua vita circondato dai suoi cari,
dal 1962 al 2015.                           dinato sacerdote da mons. Luigi             In quegli anni, come una formica, rac-       nella sua casa vicino alla parrocchia e
Era nato a Cartignano il 4 dicembre         Lanzo nel 1954 in Cattedrale. Il suo        colse i fondi e predispose ogni cosa.        terminò il suo cammino terreno, dopo
1930 da una famiglia composta da 5          primo servizio pastorale fu nella par-      Con lo studio degli architetti Gobetti-      aver ricevuto con fede i sacramenti de-
figli, di cui uno morto ancora piccolo,     rocchia Maria Vergine Assunta di            Aimaro d’Isola si iniziò la costruzione      gli infermi, il mattino del 3 marzo.
uno disperso in Russia, un altro dece-      Roccabruna con il parroco don Gio-          del nuovo centro parrocchiale che poté       Affidiamo al Signore questo nostro
duto in Francia; l’unica rimasta è la       vanni Spirito Garino, abile cacciatore,     essere inaugurato nel dicembre 1999          sacerdote, attivo, dinamico, sportivo,
sorella ancora vivente sposata a Mo-        che passò al giovane vicecurato anche       alla presenza del Vescovo mons. Bona         intraprendente e deciso. Grazie a que-
nastero.                                    la passione per la caccia.                  e fu chiamata la prima chiesa del se-        ste sue caratteristiche seppe fare molto
Entrò in Seminario nel 1942, anni duri      Nel 1957 il Vescovo lo nominò re-           condo millennio.                             del bene, per la sua fede sincera e per
per le limitazioni dovute alla guerra e     sponsabile della Chiesa della Sacra Fa-     Passò in questa chiesa ancora 15 anni        la sua volontà di vivere sempre per la
pieni di pericoli per le incursioni degli   miglia di Roccabruna, che si trova nella    come parroco, occupandosi anche del          sua amata Roccabruna, dove trascorse
aerei. Purtroppo il 30 luglio 1944 il       parte pianeggiante della stessa parroc-     servizio alla parrocchia Maria Vergine       l’intera sua vita sacerdotale (66 anni
paese di Cartignano venne dato alle         chia. In seguito allo sviluppo edilizio     Assunta e curando le cappelle di S.Lu-       di sacerdozio di cui 53 come parroco
fiamme dai tedeschi ed egli, con tutta      e all’aumento della popolazione, mons.      cia e del Norat. Nel 2015 mons. Guer-        della Sacra Famiglia).

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LA VOCE DEL SANTUARIO DI VALMALA                                       Casa di ospitalità

                                                                                             [                                                       ]
Mons. Bodo nel 2018 volle insignirlo
del titolo di Canonico onorario della
Chiesa Cattedrale per ringraziarlo del
                                             miglia, da lui fortemente voluta, con
                                             la partecipazione di mons. Vescovo
                                                                                         Madre della Misericordia
                                                                                                                CASA PER FERIE
                                             Cristiano Bodo, di mons. Giuseppe
                                                                                                    LA CASA DI OSPITALITÀ RIMARRÀ CHIUSA FINO
suo cammino di fede e del suo servizio       Guerrini Vescovo emerito, di nume-
                                                                                                  A CESSATA EMERGENZA SANITARIA CORONAVIRUS,
generoso.                                    rosi sacerdoti e con la presenza di molti
                                                                                                 ATTUATE LE NORME IGIENICO-SANITARIE PREVISTE...
Il funerale si è svolto mercoledì 4          suoi parrocchiani riconoscenti per una
marzo nella parrocchia della Sacra Fa-       vita totalmente donata a Roccabruna.
                                                                                                                          14 camere
                                                                                                                          disponibili tutto l’anno
                                                                                                                          (a uno, due o tre letti)
 I DEVOTI DEL SANTUARIO
ANGELO GIUSIANO
Uomo sempre sorridente e con cuore generoso e
disponibile, alpino orgoglioso di esserlo, apparte-
nente al gruppo alpini di Manta, è stato strappato
all’affetto dei suoi cari all’età di 68 anni. Devoto
alla Madre della Misericordia di Valmala, si era
unito in matrimonio proprio al Santuario, affidando
lui e la sua sposa alla protezione della Vergine Maria.                                  per informazioni sui prezzi e prenotazioni
                                                                                         consultare il sito del santuario www.santuariovalmala.it
Ora, Maria lo accolga nel suo abbraccio materno, e                                       tel. 349.6726786
lo conduca alla contemplazione del volto di Cristo.

ALESSIO MICHELIS
Per tutti conosciuto come “Lessi”, di Valmala, ha
concluso la sua vita all’età di 83 anni. Devoto del
Santuario, non mancava mai alla messa domenicale
durante l’anno, e sempre si affidava alla Madre della
Misericordia. Ora, dopo una vita vissuta in sempli-
cità e onestà, possa godere della gioia eterna del
Paradiso, insieme a Maria e a tutti i santi.
                                                                                                                  tuario e fate lo co nos ce re !
                                                                                          Visitate il sito del San            iovalmala.it
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antuario valmala.it
                                                      www.s
                           NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE
   SANTUARIO: 0175.978014 DON FEDERICO RIBA (rettore) cellulare: 349.6726786
                               e-mail segreteria: santuario.valmala@libero.it
                                Consultate il sito www.santuariovalmala.it
     Per le offerte: c.c.p. n° 10304129 intestato a “La voce del Santuario”12020 VALMALA (CN)
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