Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...

Pagina creata da Andrea Fava
 
CONTINUA A LEGGERE
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
Covid, ancora in calo i casi
insieme a ricoveri e terapie
intensive

Continuano a calare i casi di Covid-19, segnando un -14,9% in
una settimana, così come calano ulteriormente ricoveri e
terapie intensive.

Stabili i decessi di persone infettate dal Sars-Cov-2, pari a
394 in una settimana (di cui 33 riferiti a periodi
precedenti). Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della
Fondazione Gimbe relativo al periodo 15-21 settembre, che
ribadisce però preoccupazioni per la ripresa del nuovo anno
scolastico, considerato che “con la variante delta le attuali
misure risultano insufficienti a limitare i contagi”.

A fronte di scorte che superano le 10 milioni di dosi,
crollano i nuovi vaccinati, che in sole due settimane vedono
una riduzione del 41% con solo poco più di 486.000 prime dosi
effettuate dal 15 al 21 settembre. L’esitazione vaccinale
persiste negli over 50 e frena la vaccinazione nella fascia
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
12-19 anni. Lo evidenzia      il   nuovo   monitoraggio   della
Fondazione Gimbe.

Green pass per dipendenti
pubblici    e    privati:
Mattarella ha firmato il
decreto

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato
in serata il decreto Green pass. Il decreto “misure urgenti
per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico
e privato mediante l’estensione nell’ambito applicativo della
certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema
di screening”, può ora andare in Gazzetta ufficiale.

“Quella del vaccino e quindi del Green Pass obbligatorio per i
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
sanitari è una norma pro tempore, perché non obbligheremo
certo i nostri operatori sanitari alla vaccinazione eterna” ha
spiegato    il   sottosegretario      al   ministero    della
Salute Pierpaolo Sileri all’Aria che tira su La7.

E’ un momento di emergenza. La cosa più probabile è che in
base alla circolazione del virus, in base al numero dei
vaccinati verso la fine di novembre, metà dicembre, la norma
venga prorogata“.

“Se avremo ancora il Green Pass per lavorare? Dipenderà dalla
circolazione del virus e dalle eventuali altre varianti. Per
quanto riguarda il personale sanitario non vaccinato è meno
del 2%, ossia 35 mila persone, numero che spero si riduca
ulteriormente”, ha aggiunto Sileri. “Il Green Pass è
obbligatorio per i i sanitari – ha concluso – perché non si
possono mettere a rischio coloro che entrano in ospedale e
hanno una malattia. L’ospedale è un luogo di fragilità, i
pazienti vanno protetti. Non bastano le mascherine per
proteggersi e francamente già ci vorrebbero le Ffp2 e non le
chirurgiche”.

Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “il governo
ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una
valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere
a un ampiamento delle capienze per teatri e cinema. Credo ci
possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può
prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane
all’obiettivo del 100%”. “Nella valutazione a fine mese – ha
detto a ‘Un giorno da pecora’ – potranno essere incluse anche
le discoteche cui daremo una risposta: importante è creare
condizioni per riaprile e si può anche iniziare – ha detto –
con una capienza del 75% col green pass”. Rispondendo poi alla
domanda se si dovranno utilizzare le mascherine in discoteca,
questa, ha affermato Costa, “è un’altra indicazione che ci
darà il Cts, la scienza”. In generale, ha aggiunto, “il
vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad
oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
un tema da rimandare”. Riferendosi quindi al green pass, “è
uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con
oltre 70 mln di certificati verdi che sono stati scaricati, i
cittadini hanno preso coscienza di questo strumento”. Il
sottosegretario ha sottolineato che con il green pass c’è
stato un incremento delle vaccinazioni e “ci auguriamo che si
continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo
sia raggiungibile”. Quanto alla terza dose di vaccino anti-
Covid a tutta la popolazione, “la politica deve attendere le
indicazioni della scienza”, ha rilevato, sottolineando di
essere inoltre favorevole alla vaccinazione per i bambini una
volta che le agenzie regolatorie e l’Aifa si saranno
pronunciate in merito.

“Credo che sia opportuno l’utilizzo del green pass anche in
Parlamento, nel momento in cui lo prevediamo per altri luoghi.
Ma c’è tuttavia una valutazione da fare: l’Aula è il luogo
dove i parlamentari esprimono il proprio voto, e ci può essere
un parlamentare no-vax e questo diventa un problema – ha detto
ancora il sottosegretario Costa -. Se introduciamo il green
pass e c’è un parlamentare contrario al green pass, rischiamo
infatti di negare il diritto al voto e quindi il diritto alla
rappresentanza”. “E’ una valutazione non secondaria. C’è un
tema di rappresentatività democratica”.

Covid, in calo contagi e
decessi: negli ospedali i
ricoverati           quasi
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
esclusivamente                            i            non
vaccinati

Dai decessi per Covid ai contagi, la settimana 8-14 settembre,
rispetto alla precedente, ha visto tutti i numeri in calo:
scendono -14,7% i nuovi casi (33.712 rispetto a 39.511), del
-6,7% i decessi (389 rispetto 417), dell’-8,8% le persone in
isolamento domiciliare (117.621 rispetto a 128.917), del -3,3%
i ricoveri con sintomi (4.165 rispetto a 4.307) e del -1,6% le
terapie intensive (554 rispetto a 563). Lo rileva il
monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che
sottolinea come in ospedale ci siano “quasi esclusivamente
persone non vaccinate”.

“E’ inaccettabile la presa di posizione di personaggi
pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la
metodologia della ricerca scientifica, alimentano la
disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone.
Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci
e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e
controindicati”. Così Nino Cartabellotta, presidente della
Fondazione Gimbe nel nuovo report settimanale, interviene nel
dibattito scatenato dal convegno promosso dalla Lega e
ospitato pochi giorni fa in Senato, in cui si è parlato di
terapie    alternative     contro    il   Covid,    tra    cui
l’antiparassitario ivermectina e l’idrossiclorochina, entrambi
sconsigliati dalle autorità sanitarie. Un comportamento per
Cartabellotta tanto più rischioso considerando il particolare
contesto in cui ci troviamo. “Il progressivo aumento delle
coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali
– spiega – hanno permesso di contenere la quarta ondata e i
nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere.
Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole
e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno
ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una
ripresa della circolazione del virus e un aumento delle
ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza
ai pazienti non Covid-19”.

“Non ci libereremo facilmente del coronavirus Sarscov2, ma in
futuro dovremo essere pronti ad affrontare nuove pandemie
dovute ad agenti patogeni sconosciuti. La prossima pandemia
potrebbe essere dovuta ad un virus influenzale, ma anche ad un
agente diverso”. A dirlo Gianni Rezza, direttore della
Prevenzione del ministero della Salute, al Congresso Amit
(Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) in corso a
Milano. “Bisognerà essere pronti con piani pandemici sia
contro i virus influenzali che altri a più ampio spettro,
facendo tesoro di quanto appreso con la pandemia da Covid-19 .
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
Scuola e misure anti Covid:
al via i test salivari nella
Asl Roma 5

Si parte con l’Ic Tivoli II centro,
plesso Baccelli
Al via il Piano per il monitoraggio della circolazione del
Sars-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado
nella Asl Roma 5 dove verranno effettuati 1.530 campioni
mensilmente attraverso il prelievo con metodo Lollisponge
(test molecolare su saliva) ed altrettanti campioni attraverso
il prelievo con metodo Salivette (test antigenico su
saliva). Si parte con l’Ic Tivoli II centro, plesso Baccelli

La   sorveglianza   prevede   l’individuazione   di   “scuole
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
sentinella” e la successiva offerta di test salivari ad un
campione di studenti delle scuole primarie e secondarie di
primo grado.

Nel    Lazio,   il    Piano prevede
l’effettuazione di oltre 5.000 test
salivari ogni 15 giorni
Le altre due scuole sentinella a seguire sono l’Ic Città dei
Bambini di Mentana e l’Ic Margherita Hack di Colleferro a cui
se ne aggiungeranno altre del territorio che entrano nel
programma mensile fin da subito.

Nel dettaglio:         di cosa si tratta
Per l’anno scolastico 2021/2022, la Struttura Commissariale
per l’emergenza Covid-19 ha predisposto un “Piano per il
monitoraggio della circolazione del Sars-CoV-2 nelle scuole
primarie e secondarie di primo grado”. Il Piano di
monitoraggio ha l’obiettivo di controllare la circolazione del
virus responsabile dei casi di Covid nelle scuole, e tutelare
quindi lo svolgimento della didattica in presenza.

Come funziona
Il prelievo di saliva è un metodo semplice, meno invasivo
rispetto al tampone naso-orofaringeo, ed altamente attendibile
nei risultati. Il campione viene raccolto facendo impregnare
di saliva all’alunno/a una spugnetta sterile per almeno 60
secondi. Il prelievo deve essere effettuato appena svegli e a
digiuno oppure a distanza di almeno 30 minuti dall’assunzione
di cibo o bevande e dalla pulizia dei denti.

La Asl ha predisposto materiale illustrativo dettagliato per
guidare alunni e famiglie nella semplice attività di prelievo
della saliva. Il campione verrà raccolto secondo le
indicazioni fornite da Asl/Scuola e quindi analizzato da uno
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
dei Laboratori di riferimento della Asl per l’effettuazione di
un test molecolare, che identifica la presenza del materiale
genetico del virus Sars-CoV-2.

I risultati
I risultati dei test negativi verranno comunicati il giorno
successivo alla raccolta del campione al genitore/tutore
legale attraverso Sms o via e-mail. In caso di test positivo i
genitori saranno tempestivamente contattati telefonicamente
dalla Asl ed il soggetto positivo dovrà essere posto in
isolamento domiciliare e seguire le istruzioni del medico
curante e dei servizi della Asl, per i provvedimenti più
opportuni del caso.

Green Pass, obbligo per tutti
i   lavoratori   pubblici   e
privati:    giovedì    Draghi
riunisce CdM
Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive - L ...
Dovrebbe essere istituito il fondo
per    indennizzare     chi    sia
danneggiato dai vaccini
Slittano a domani mattina i lavori dell’Aula del Senato sul dl
Green pass, originariamente previsti per questo pomeriggio
alle 16. Lo si apprende al termine della capigruppo. Lo
slittamento per permettere alla commissione Affari
costituzionali di proseguire i lavori.

La commissione è attualmente impegnata sul voto dei 103
emendamenti presentati. Nei giorni scorsi, il provvedimento ha
provocato tensione nelle forze di maggioranza, specie dopo il
voto dei deputati leghisti ad alcuni emendamenti anti green
pass nella commissione Affari sociali della Camera.
Super Green Pass per Pa, pronto l’obbligo
per privati
Arriva l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori del
pubblico e delle società partecipate dallo Stato, per i
tribunali, per gli organi costituzionali. E potrebbe arrivare
già questa settimana – ma un approfondimento è ancora in corso
– l’obbligo del certificato verde anche per tutti i lavoratori
privati.

Giovedì il premier Mario Draghi riunirà
il Consiglio dei ministri, che sarà
preceduto con ogni probabilità da una
cabina di regia
Ma le riunioni tecniche si susseguono in queste ore su una via
che pare tracciata.L’estensione si farà, in uno o al massimo
due step, uno per il pubblico, l’altro per il privato.
L’obbligo partirà alla metà di ottobre, per dare il tempo a
chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. E ci
saranno sanzioni severe, pecuniarie e amministrative, per chi
non ha il pass. “Estendere il Green pass senza discriminare
nessuno”. Ovvero applicare l’obbligo a tutti i lavoratori, del
pubblico e del privato.

E’ Giancarlo Giorgetti, capo delegazione
della Lega, a spianare la strada alle
decisioni del governo
Imporre il pass in tutte le aziende, spiega il ministro, è
“un’ipotesi in discussione” in nome della “certezza” da dare
alle imprese, per evitare di tornare a chiudere. Il ministro,
all’unisono con i governatori del Nord, sembra così spazzare
via la prudenza di Matteo Salvini. Il segretario leghista
dichiara di “non saper nulla” dell’estensione, ma la
convinzione nel governo è che ormai la linea sia largamente
condivisa.

Anche perché giovedì in Cdm dovrebbe
essere   istituito   il  fondo   per
indennizzare chi sia danneggiato dai
vaccini, fondo chiesto in Parlamento
dalla Lega
Solo dopo un colloquio – ad ora non in agenda – di Salvini con
Draghi e dopo la consueta discussione al tavolo di una cabina
di regia del governo, si chiarirà meglio il perimetro
dell’intervento.

Prima dovrà essere concluso il lavoro tecnico a Palazzo Chigi
del sottosegretario Roberto Garofoli con i ministeri
competenti. Se si riuscirà a procedere anche per i privati,
dipenderà dall’interlocuzione in corso con il ministero del
lavoro, in contatto con sindacati e imprese. Ma è probabile
che, questa settimana o la prossima, quando la decisione sarà
matura, si procederà con un obbligo per tutti i privati, senza
distinzione di categorie (si era ipotizzato di dare la
precedenza ai servizi, come ristoranti e trasporti di lunga
percorrenza, per accedere ai quali oggi i clienti hanno
l’obbligo di Pass).

Al momento non sarebbe in discussione la
gratuità dei tamponi per i non vaccinati
Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, andrà oltre gli
1,2 milioni di dipendenti della Pa finora stimati, perché si
includeranno tutti i soggetti elencati dall’Istat, dunque gli
enti pubblici (tranne quelli economici) e le società
partecipate, come le Poste. Dovrebbe esserci una norma per gli
organi costituzionali, con rinvio alla loro autonomia. Mentre
per i tribunali dovrebbero essere disciplinati specifici
aspetti. Ad ogni modo, dal momento che non si tratta di un
obbligo vaccinale, il Pass non dovrebbe essere imposto per
accedere agli sportelli pubblici, né alle parti
processuali.Quanto alle sanzioni per i dipendenti pubblici
senza Pass, la parola d’ordine è severità.

Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000
euro e la sospensione della prestazione lavorativa – e quindi
dello stipendio – dopo cinque giorni di ingresso al lavoro
senza il Pass. Le Regioni, con il presidente della Conferenza
Massimiliano Fedriga, chiedono intanto di eliminare i limiti
di capienza per cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ai quali
si accede con Green pass. Una richiesta, questa, già avanzata
a Draghi e Speranza dal ministro della Cultura Dario
Franceschini. La Lega con Giorgetti reitera anche richieste
come tamponi gratuiti ad alcune categorie come i minori (ci
sono già costi agevolati), test “salivari molecolari” per
ottenere il Pass e utilizzo degli anticorpi monoclonali.
Giorgetti nega divisioni interne: la linea è unica, dichiara,
“stare al governo significa assumersi responsabilità”. Ma, al
netto dei dubbi di Salvini, i malumori dei contrari potrebbero
emergere in Parlamento, al Senato dovesi vota il primo dl sul
Pass e alla Camera dov’è all’esame il secondo dl (su trasporti
e scuola, con ‘travaso’ del decreto approvato in Cdm la scorsa
settimana).

A Palazzo Madama, dove il governo spera di evitare la fiducia,
i leghisti dovrebbero limitarsi ad alcuni ordini del giorno,
mentre alla Camera proveranno a introdurre qualche modifica.
Un argine Giorgetti lo pone solo all’ipotesi di obbligo di
vaccino, che resta sul tavolo: “E’ veramente l’ultima
istanza,da valutare molto bene”, afferma. Ma si valuterà nelle
prossime settimane: se non si arriverà al 90% di vaccinati
entro un mese,la scelta potrebbe diventare ineluttabile.
Vaccini anti Covid: il Lazio
parte con la terza dose

Il Lazio parte con la somministrazione della terza dose di
vaccino. A renderlo noto lo stesso governatore Nicola
Zingaretti attraverso un tweet. “Dalla prossima settimana – ha
scritto il presidente della Regione – iniziamo con chi ha
ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema
sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la
vita e il futuro”.

 Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima
 settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che
 saranno contattati dal sistema sanitario regionale.
 Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro

 — Nicola Zingaretti (@nzingaretti) September 12, 2021
Sono 4.664 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime
24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano
stati 5.193. Sono invece 34 le vittime in un giorno, ieri
erano state 57.

Sono 267.358 i tamponi molecolari e antigenici per il
coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo
i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 333.741.
Il tasso di positività è all 1,7%, in lieve aumento rispetto
all’1,6% di ieri.

Sono 559    i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il
Covid in    Italia, 12 in più rispetto a ieri nel saldo tra
entrate e   uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del
ministero   della Salute, sono 36 (ieri erano 40). I ricoverati
con sintomi nei reparti ordinari sono 4.113 (ieri 4.117),
quattro in meno rispetto a ieri.

Scuola,                    riapertura    in
sicurezza                  con   le  misure
anticovid
Il personale scolastico vaccinato
supera ad oggi il 93%, in cinque
regioni raggiunge il 100%: Abruzzo,
Campania, Friuli Venezia Giulia,
Lazio e Toscana
Test salivari, finestre aperte o impianti di aereazione,
mascherine, piattaforma per verificare i Green pass: sono
le misure per contrastare il rischio Covid nell’anno che vede
i ragazzi tornare in presenza. L’ultima novità è il
certificato verde richiesto non solo a tutti coloro che
operano nella scuola ma anche ai genitori degli alunni, una
notizia che ha scatenato la rabbia e la protesta di molte
famiglie.

Per quello che riguarda i test salivari, il piano prevede di
monitorare almeno 55mila alunni ogni 15 giorni. Un campione,
dunque, di circa 110mila studenti al mese, rappresentativo
della popolazione scolastica di riferimento che ammonta ad un
totale di circa 4 milioni 200mila alunni. Ad essere coinvolti,
su base volontaria, studenti delle classi primarie e
secondarie di primo grado, ossia elementari e medie. Nel Lazio
è stata individuata una platea di 30mila studenti.

Per il ricambio dell’aria il Comitato tecnico scientifico ha
stabilito che dovrà essere assicurato aprendo le finestre ma
sono stati stanziati fondi con i quali le scuole possono
autonomamente decidere di installare impianti di filtraggio e
pulizia dell’aria “anche perché un conto è aprire le finestre
in inverno a Bolzano, altro è farlo a Palermo”, ha osservato
il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Uno dei problemi
sollevati dai dirigenti scolastici in questi giorni riguarda
le quarantene nel caso vi sia un positivo in classe. Lo scorso
anno erano di 10 giorni che diventavano poi 14 per poter avere
l’esito del tampone dopo l’isolamento, ora la legge prevede
che per i vaccinati scenda a 7 giorni ma i dirigenti
scolastici mettono in guardia dalla difficoltà che sorgeranno
in classi in cui una parte è vaccinata un’altra no, con
periodi di quarantene, dunque, diversi. Tra le misure sulle
quali si è maggiormente lavorato per garantire il
distanziamento, sono i trasporti locali: il ministro
Giovannini ha assicurato che sono stati triplicati i
finanziamenti. Si vedrà da lunedì come andrà, soprattutto
nelle grandi città dove sono state intensificate le corse bus:
a Roma ad esempio sono 3500 in più.

Il personale scolastico vaccinato supera ad oggi il 93%, in
cinque regioni raggiunge il 100%: Abruzzo, Campania, Friuli
Venezia Giulia, Lazio e Toscana. Le mascherine, almeno per
ora, andranno indossate e si potranno togliere solo alla mensa
e in palestra; saranno fornite dalle scuole come lo scorso
anno. La proposta del ministro Bianchi e contenuta nel decreto
del 6 agosto di toglierle se tutti vaccinati per ora è
slittata; servono comunque delle linee guida sulle quali si
sta ragionando. “Sono stati stanziati circa 2 miliardi
destinati agli istituti scolastici, ai comuni e alle province
proprio per affrontare e migliorare la didattica, per gli
interventi per la protezione individuale, per le piccole
manutenzioni e per la razionalizzazione e la creazione di
spazi – ricorda oggi l’assessore del Lazio Claudio Di
Berardino, che coordina la commissione Scuola della Conferenza
delle Regioni – anche per quanto riguarda il complesso sistema
dei trasporti si sono svolte riunioni presso tutte le
prefetture con l’individuazione di soluzioni in grado di
conciliare i servizi per gli studenti con l’organizzazione
scolastica”.

Covid, 10 milioni di italiani
senza copertura vaccinale

Sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni, su una
popolazione complessiva vaccinabile di oltre 53 milioni, che
non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anticovid.
Dall’ultimo report settimanale del governo emerge che 3,5
milioni sono gli over 50 senza alcuna copertura mentre sono
poco meno di un milione e 700mila i ragazzi tra i 12 e i 19
anni in attesa. A questi vanno aggiunti più di 5 milioni di
italiani nella fascia tra 20 e 49 anni che portano appunto il
totale a oltre 10 milioni.

Il report indica inoltre che negli ultimi 7 giorni sono state
somministrate quasi 1,8 milioni di dosi complessive, per un
totale dall’inizio della campagna che supera gli 80 milioni.
Le dosi distribuite alle regioni sono invece quasi 92 milioni
e, dunque, nei frigoriferi ce ne sono oltre 11 milioni.

Sono 5.193 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime
24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano
stati 5.621. Sono invece 57 le vittime in un giorno, ieri
erano state 62.     Sono 333.741 i tamponi molecolari e
antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore
in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri
erano stati 286.028. Il tasso di positività è al 1,6%, in calo
rispetto a ieri che del 2%. Sono 547 i pazienti ricoverati in
terapia intensiva per il Covid in Italia, uno in meno rispetto
a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi
giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono
40 (ieri erano 37). I ricoverati con sintomi nei reparti
ordinari sono 4.117, 47 in meno rispetto a ieri.

Vaccinazioni, oggi superata
quota 80% prime dosi
“Oggi è un bel giorno perchè abbiamo appena raggiunto e di
poco superato l’80% delle prime inoculazioni: è un traguardo
importante perchè ci dice che fine settembre raggiungeremo 80%
di platea interamente vaccinata ovvero 43milioni e 200mila
cittadini dai 12 anni in su che completeranno la scheda
vaccinale”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza
Covid Figliuolo in visita all’hub vaccinale Amazon a Passo
Corese.

“C’è preoccupazione su quel milione e 800mila cittadini tra i
50-59 anni non ancora vaccinato e anche se abbiamo raggiunto
l’82% delle prime inoculazioni questo potrebbe non bastare: il
mio appello è a queste persone anche se c’è stata una ripresa
della campagna vaccinale negli ultimi giorni con oltre 10mila
prime inoculazioni al giorno per questa fascia età”, ha detto
il Commissario per l’emergenza, aggiungendo: “Si partirà con
la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una
platea di tre milioni di persone, poi a seguire si andrà sugli
anziani e sui sanitari e poi vedremo”.
Vaccinazione   anti  Covid,
obbligo con legge ad hoc

Prevedere l’obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid. È
l’indicazione venuta dal premier Mario Draghi e che, secondo i
giuristi, sarebbe possibile attuare in tempi brevi con
una legge ad hoc sulla base dei dettami costituzionali. Una
strada, quella dell’obbligo, che mira a bloccare la diffusione
del contagio ancora in atto ma che vede comunque posizioni
differenziate anche tra gli esperti, una parte dei quali
ritiene più opportuno un obbligo solo per categorie
specifiche.

Che si vada nella direzione di una estensione dell’obbligo
dell’immunizzazione anti-Covid lo ha confermato lo stesso
Draghi, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, in
una conferenza stampa tenutasi ieri per fare il punto in vista
della ripresa anche del nuovo anno scolastico.
Attualmente, l’obbligo vaccinale è previsto per medici e
personale sanitario, e sono già scattate le sospensioni dei
camici bianchi – che restano comunque una netta minoranza –
non vaccinati.

Per gli insegnanti è invece previsto l’obbligo del green
pass. La prospettiva di un obbligo vaccinale esteso appare
però ora più vicina e si tratta, spiega all’ANSA il giurista
Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove
tecnologie all’Università di Pavia, di una strada “fattibile
in tempi brevi attraverso una legge, che rispetterebbe tutti i
crismi di costituzionalità”.

L’articolo 32 della Costituzione infatti, chiarisce, “prevede
la possibilità di imporre un trattamento sanitario
obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo
generale per i cittadini. Una legge di questo tipo sarebbe
giustificata dai benefici documentati che il trattamento, in
questo caso il vaccino, porterebbe alla comunità ed ai
singoli”.

Gli studi scientifici, rileva, “dimostrano infatti gli effetti
positivi dei vaccini ed un requisito alla base di una legge
che prevede l’obbligo per un trattamento sanitario è proprio
la vantaggiosità per la comunità e anche per i singoli
individui. Ci sarebbero dunque tutti i requisiti per una legge
di questo tipo”.

Quanto ai tempi, afferma, “questi dipendono dal Parlamento: in
questo caso si tratta di una questione politica più che
giuridica”. Ad ogni modo, precisa l’esperto, “è comunque
possibile, anche in mancanza di una legge nazionale, procedere
a obblighi vaccinali specifici per singole categorie
lavorative”.

E proprio ad un obbligo ‘per settori’ puntano altri esperti, a
partire da Amerigo Cicchetti, direttore di ALTEMS, l’Alta
Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari
dell’Universita’ Cattolica di Roma. L’obbligo, attualmente non
presente in alcun Paese, afferma è una “strada segnata, per
l’Italia come per le altre Nazioni, al fine di bloccare
l’epidemia: a mio parere è una strada percorribile senza
particolari problemi giuridici ma ritengo che l’obbligatorietà
vada prevista non per tutti ma per categorie precise, a
partire dalla scuola e Università, la PA a contatto col
pubblico ed i trasporti”. Per gli altri infatti, “i rischi si
possono ridurre ricorrendo al green pass e allo smart-
working”.

L’obbligo è giusto ma sarebbe più facile se indiretto secondo,
invece, l’ immunologo e componente del Comitato tecnico
scientifico Sergio Abrignani: “Il miglior modo per contenere
una pandemia è vaccinare tutti o quasi e per farlo serve una
sorta di obbligo. Se è tecnicamente difficile fare un obbligo
assoluto – spiega – ci si può arrivare con un obbligo
indiretto, molto forte e sostanziale, ad esempio attraverso un
green pass quasi totalizzante”. Propende al contrario per un
obbligo “universale” per tutta la popolazione vaccinabile il
virologo Fabrizio Pregliasco, prevedendo l’utilizzo dei
servizi già presenti sul territorio, con la collaborazione dei
medici di base.

Dopo l’ultimo vaccino obbligatorio introdotto in Italia negli
anni ’90 contro l’epatite b, l’esempio più recente risale alla
legge del 2017 dell’allora ministro della Salute Beatrice
Lorenzin, che ha introdotto un obbligo vaccinale per la
frequenza scolastica limitatamente ai vaccini dei primi anni
di vita, come quello contro tetano, difterite, morbillo. Un
obbligo, concludono Abrignani e Pregliasco, che ha portato a
“ottimi risultati” con un forte aumento delle vaccinazioni tra
i bambini.
Mala tempora currunt per i
“No   Vax”.    Draghi:   “Sì
all’obbligo vaccinale e alla
terza dose”

Conferenza stampa del premier Mario Draghi da Palazzo Chigi.
All’ordine del giorno i temi del green pass e della scuola con
la presenza dei ministri Roberto Speranza e Patrizio Bianchi.

“Il ministro Speranza ed io ne stiamo discutendo:
l’orientamento” è che l’uso del Green Pass “verrà
esteso”, dice il premier Mario Draghi in conferenza
stampa. Sul green pass dovremo “decidere esattamente quali
sono i settori e quali passi, faremo una cabina di regia come
ha chiesto il senatore Salvini, ma la direzione è quella” di
estenderlo.
E, riguardo alle tensioni tra Lega e Pd evidenzia: “Il
chiarimento politico lo fanno le forze politiche, è chiaro che
è auspicabile una convergenza e una stagione di disciplina. Il
governo va avanti“. E riguardo al dibattito sul Colle che a
più riprese lo chiama in causa ha evidenziato: “Trovo un po’
offensivo pensare al Quirinale come altra possibilità, anche
nei confronti del presidente della Repubblica”.

Si arriverà all’obbligo vaccinale, Ema e Aifa permettendo, e
alla terza dose? “Sì a entrambe le domande”. Risponde così il
premier Mario Draghi in conferenza stampa.

“La campagna procede spedita – ha detto ancora – verso la fine
di settembre sarà vaccinata l’80% della popolazione, già oggi
siamo al 70% completamente vaccinato“. “Ribadisco l’invito a
vaccinarsi, un atto verso se stessi e gli atri”, ha aggiunto.

“La campagna vaccinale – ha detto – è stata abbracciata con
grande entusiasmo dai giovani, l’adesione massiccia dei
giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette
di affrontare con una certa tranquillità e con minore
incertezza dell’anno scorso l’apertura elle scuole. La scuola
in presenza è sempre stata una priorità”. “Il 91,5% degli
insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino”.

“Voglio esprimere solidarietà piena a tutti coloro che sono
stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza
particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti
di chi fa formazione e di chi è in prima linea a combattere la
pandemia”.

“L’applicazione del green pass – ha sottolineato Draghi – mi
pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei
casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è
stata ben fatta”.

“Come sapete – ha detto il premier affrontando il tema del
rilancio – l’economia continua a crescere anche molto più
delle aspettative, basta vedere le cifre previste dal Mef a
marzo, questo ci dà incoraggiamento e anche il mercato del
lavoro va bene”. Nel mercato del lavoro “ci sono anche
situazioni riprovevoli e anche lì si dovrà intervenire caso
per caso ma generalmente la situazione è favorevole”.

“Non credo valga la pena compiacersi troppo di queste cifre”
di crescita dell’economia, “sono alte, ma è anche vero che
siamo caduti in una maniera che non si vedeva da decenni, in
Italia nel 2020: è in parte un grande rimbalzo che sta
accadendo in tutti i Paesi. La vera sfida sarà riuscire a
mantenere il tasso di crescita considerevolmente più elevato
di quanto fosse prima della pandemia, è lì che si vede la
capacità dell’economia italiana di diventare strutturalmente
più solida. Intanto vediamo buone notizie”.

“Sulle riforma il governo ha un’agenda molto fitta”, dalla
“concorrenza” alla “giustizia”. Poi dovremo affrontare il
problema fondamentale delle politiche attive del lavoro. E’
prevedeibile che molti settori dovranno risttrutturarsi”.

I primi provvedimenti che il governo affronterà sono “le leggi
delega di concorrenza e fisco, poi successivamente vedremo la
parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme,
quella degli ammortizzatori sociali. Poi pensioni e quota
cento”.

La situazione in Afghanistan – “Io continuo a pensare che si
farà, ora avremo una serie di altre conversazioni, con il
presidente Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede
all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo
l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno
strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo
ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante
ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo
fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”. “Perché c’è
qualcuno che è stato concludente” sull’Afghanistan? “L’Ue
indubbiamente è stata abbastanza assente, su certi piani
perchè non organizzata. C’è molto da fare” in un periodo in
cui si “ripensano tutte le relazioni internazonali
internazionale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in
conferenza stampa. “Io non credo all’abbandono e
isolazionismo”, aggiunge. “Io continuo a pensare che si farà,
ora avremo una serie di altre conversazioni, con il presidente
Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede
all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo
l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno
strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo
ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante
ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo
fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”.

“Secondo me Lamorgese ha lavorato molto bene. I numeri di
quest’anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto
peggiori”, ha detto Draghi.

“La situazione epidemiologica nel Paese è in questo momento
stabile. Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere
rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di
vaccinazione è la vera arma che abbiamo e abbiamo superato il
70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo e
entro la fine di settembre raggiungeremo l’80% che è un
risultato alla nostra portata”. Lo ha detto il ministro della
Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa dopo il Cdm.

Bianchi, tutte le scuole aperte per portare alunni in aula –
“Ieri, primo settembre, tutte le nostre 8.500 scuole hanno
riaperto con il mandato di portare dal 13 settembre tutti i
ragazzi in presenza e in piena sicurezza”. È quanto dichiarato
dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in conferenza
stampa a Palazzo Chigi. “Dove ci sono classi di vaccinati si
possono togliere la mascherina e si può tornare a sorridere”.
“Le regole” a scuola – ha sottolineato – “sono quelle del Cts:
mascherina, distanziamento e regole di igiene fondamentale”.

“Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e
completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione
sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini
guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e
discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste
l’obbligo vaccinale per la popolazione – dichiarano fonti
della Lega –Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto
anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi
gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano
necessità”.

“Sono molto d’accordo con la linea che sta portando avanti
Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per
la libertà – così il segretario del Pd Enrico Letta -. Va bene
per noi andare avanti ed estendere l’obbligo vaccinale e il
Green pass. Per noi è la condizione essenziale per poter
andare avanti. Ecco perché nella maggioranza di governo chi è
contro il Green pass è contro la libertà e contro la
sicurezza”.

Da Cdm ok a decreto su incendi, inasprite pene – “Il Consiglio
dei Ministri ha approvato oggi il decreto-legge per il
contrasto dei roghi che hanno devastato il territorio italiano
nelle settimane scorse con l’obiettivo di rafforzare le azioni
di prevenzione degli incendi boschivi e migliorare le capacità
di lotta attiva agli incendi”: lo spiega una nota del Mipaaf,
specificando che “sono state inasprite le pene per reati” e
che “è previsto il potere sostitutivo delle Regioni nel caso i
Comuni non provvedano ad aggiornare nei tempi previsti il
catasto dei terreni incendiati”. “Il provvedimento – spiega la
nota del Mipaaf – segue quello già emanato dal Governo il 26
agosto che dichiara lo stato di emergenza nelle regioni
Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia a causa dell’elevato
numero di incendi scoppiati in questi territori”. Con il
provvedimento, si aggiunge, “vengono ridisegnate la governance
della prevenzione incendi e le risorse finanziarie per
potenziare la capacità operativa delle componenti statali
impegnate nella lotta ai roghi, con specifiche previsioni a
favore delle infrastrutture di isole minori e aree interne. In
particolare, è previsto il potere sostitutivo delle Regioni
nel caso i Comuni non provvedano ad aggiornare nei tempi
previsti il catasto dei terreni incendiati e la redazione da
parte della Protezione civile di un Piano Nazionale triennale
di aggiornamento tecnologico delle azioni di prevenzione e
lotta attiva agli incendi, a cui sono dedicate specifiche
risorse per acquisire altri mezzi operativi. Sono state anche
inasprite le pene per reati”.

Afghanistan: ok Cdm a 120 milioni per l’accoglienza dei
profughi – “Il Cdm ha deliberato una modifica della
deliberazione relativa alla prosecuzione nel 2021 delle
missioni internazionali e delle attività già autorizzate per
il 2020 e alla partecipazione dell’Italia alle missioni per
l’anno 2021. La modifica si riferisce al contributo a sostegno
delle forze di sicurezza e difesa afghane. L’evoluzione della
situazione in Afghanistan rende necessario modificare gli
obiettivi e gli ambiti di operatività dell’iniziativa. Il
fabbisogno finanziario indicato è pari a 120 milioni di euro
per l’anno 2021”. E’ quanto si legge nella nota del Cdm che
stanzia così i fondi per l’accoglienza dei profughi.
Puoi anche leggere