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Covid, ancora in calo i casi insieme a ricoveri e terapie intensive Continuano a calare i casi di Covid-19, segnando un -14,9% in una settimana, così come calano ulteriormente ricoveri e terapie intensive. Stabili i decessi di persone infettate dal Sars-Cov-2, pari a 394 in una settimana (di cui 33 riferiti a periodi precedenti). Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo al periodo 15-21 settembre, che ribadisce però preoccupazioni per la ripresa del nuovo anno scolastico, considerato che “con la variante delta le attuali misure risultano insufficienti a limitare i contagi”. A fronte di scorte che superano le 10 milioni di dosi, crollano i nuovi vaccinati, che in sole due settimane vedono una riduzione del 41% con solo poco più di 486.000 prime dosi effettuate dal 15 al 21 settembre. L’esitazione vaccinale persiste negli over 50 e frena la vaccinazione nella fascia
12-19 anni. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Green pass per dipendenti pubblici e privati: Mattarella ha firmato il decreto Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato in serata il decreto Green pass. Il decreto “misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione nell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”, può ora andare in Gazzetta ufficiale. “Quella del vaccino e quindi del Green Pass obbligatorio per i
sanitari è una norma pro tempore, perché non obbligheremo certo i nostri operatori sanitari alla vaccinazione eterna” ha spiegato il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri all’Aria che tira su La7. E’ un momento di emergenza. La cosa più probabile è che in base alla circolazione del virus, in base al numero dei vaccinati verso la fine di novembre, metà dicembre, la norma venga prorogata“. “Se avremo ancora il Green Pass per lavorare? Dipenderà dalla circolazione del virus e dalle eventuali altre varianti. Per quanto riguarda il personale sanitario non vaccinato è meno del 2%, ossia 35 mila persone, numero che spero si riduca ulteriormente”, ha aggiunto Sileri. “Il Green Pass è obbligatorio per i i sanitari – ha concluso – perché non si possono mettere a rischio coloro che entrano in ospedale e hanno una malattia. L’ospedale è un luogo di fragilità, i pazienti vanno protetti. Non bastano le mascherine per proteggersi e francamente già ci vorrebbero le Ffp2 e non le chirurgiche”. Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampiamento delle capienze per teatri e cinema. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%”. “Nella valutazione a fine mese – ha detto a ‘Un giorno da pecora’ – potranno essere incluse anche le discoteche cui daremo una risposta: importante è creare condizioni per riaprile e si può anche iniziare – ha detto – con una capienza del 75% col green pass”. Rispondendo poi alla domanda se si dovranno utilizzare le mascherine in discoteca, questa, ha affermato Costa, “è un’altra indicazione che ci darà il Cts, la scienza”. In generale, ha aggiunto, “il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia
un tema da rimandare”. Riferendosi quindi al green pass, “è uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 mln di certificati verdi che sono stati scaricati, i cittadini hanno preso coscienza di questo strumento”. Il sottosegretario ha sottolineato che con il green pass c’è stato un incremento delle vaccinazioni e “ci auguriamo che si continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo sia raggiungibile”. Quanto alla terza dose di vaccino anti- Covid a tutta la popolazione, “la politica deve attendere le indicazioni della scienza”, ha rilevato, sottolineando di essere inoltre favorevole alla vaccinazione per i bambini una volta che le agenzie regolatorie e l’Aifa si saranno pronunciate in merito. “Credo che sia opportuno l’utilizzo del green pass anche in Parlamento, nel momento in cui lo prevediamo per altri luoghi. Ma c’è tuttavia una valutazione da fare: l’Aula è il luogo dove i parlamentari esprimono il proprio voto, e ci può essere un parlamentare no-vax e questo diventa un problema – ha detto ancora il sottosegretario Costa -. Se introduciamo il green pass e c’è un parlamentare contrario al green pass, rischiamo infatti di negare il diritto al voto e quindi il diritto alla rappresentanza”. “E’ una valutazione non secondaria. C’è un tema di rappresentatività democratica”. Covid, in calo contagi e decessi: negli ospedali i ricoverati quasi
esclusivamente i non vaccinati Dai decessi per Covid ai contagi, la settimana 8-14 settembre, rispetto alla precedente, ha visto tutti i numeri in calo: scendono -14,7% i nuovi casi (33.712 rispetto a 39.511), del -6,7% i decessi (389 rispetto 417), dell’-8,8% le persone in isolamento domiciliare (117.621 rispetto a 128.917), del -3,3% i ricoveri con sintomi (4.165 rispetto a 4.307) e del -1,6% le terapie intensive (554 rispetto a 563). Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea come in ospedale ci siano “quasi esclusivamente persone non vaccinate”. “E’ inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non
autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe nel nuovo report settimanale, interviene nel dibattito scatenato dal convegno promosso dalla Lega e ospitato pochi giorni fa in Senato, in cui si è parlato di terapie alternative contro il Covid, tra cui l’antiparassitario ivermectina e l’idrossiclorochina, entrambi sconsigliati dalle autorità sanitarie. Un comportamento per Cartabellotta tanto più rischioso considerando il particolare contesto in cui ci troviamo. “Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali – spiega – hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid-19”. “Non ci libereremo facilmente del coronavirus Sarscov2, ma in futuro dovremo essere pronti ad affrontare nuove pandemie dovute ad agenti patogeni sconosciuti. La prossima pandemia potrebbe essere dovuta ad un virus influenzale, ma anche ad un agente diverso”. A dirlo Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, al Congresso Amit (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) in corso a Milano. “Bisognerà essere pronti con piani pandemici sia contro i virus influenzali che altri a più ampio spettro, facendo tesoro di quanto appreso con la pandemia da Covid-19 .
Scuola e misure anti Covid: al via i test salivari nella Asl Roma 5 Si parte con l’Ic Tivoli II centro, plesso Baccelli Al via il Piano per il monitoraggio della circolazione del Sars-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado nella Asl Roma 5 dove verranno effettuati 1.530 campioni mensilmente attraverso il prelievo con metodo Lollisponge (test molecolare su saliva) ed altrettanti campioni attraverso il prelievo con metodo Salivette (test antigenico su saliva). Si parte con l’Ic Tivoli II centro, plesso Baccelli La sorveglianza prevede l’individuazione di “scuole
sentinella” e la successiva offerta di test salivari ad un campione di studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Nel Lazio, il Piano prevede l’effettuazione di oltre 5.000 test salivari ogni 15 giorni Le altre due scuole sentinella a seguire sono l’Ic Città dei Bambini di Mentana e l’Ic Margherita Hack di Colleferro a cui se ne aggiungeranno altre del territorio che entrano nel programma mensile fin da subito. Nel dettaglio: di cosa si tratta Per l’anno scolastico 2021/2022, la Struttura Commissariale per l’emergenza Covid-19 ha predisposto un “Piano per il monitoraggio della circolazione del Sars-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado”. Il Piano di monitoraggio ha l’obiettivo di controllare la circolazione del virus responsabile dei casi di Covid nelle scuole, e tutelare quindi lo svolgimento della didattica in presenza. Come funziona Il prelievo di saliva è un metodo semplice, meno invasivo rispetto al tampone naso-orofaringeo, ed altamente attendibile nei risultati. Il campione viene raccolto facendo impregnare di saliva all’alunno/a una spugnetta sterile per almeno 60 secondi. Il prelievo deve essere effettuato appena svegli e a digiuno oppure a distanza di almeno 30 minuti dall’assunzione di cibo o bevande e dalla pulizia dei denti. La Asl ha predisposto materiale illustrativo dettagliato per guidare alunni e famiglie nella semplice attività di prelievo della saliva. Il campione verrà raccolto secondo le indicazioni fornite da Asl/Scuola e quindi analizzato da uno
dei Laboratori di riferimento della Asl per l’effettuazione di un test molecolare, che identifica la presenza del materiale genetico del virus Sars-CoV-2. I risultati I risultati dei test negativi verranno comunicati il giorno successivo alla raccolta del campione al genitore/tutore legale attraverso Sms o via e-mail. In caso di test positivo i genitori saranno tempestivamente contattati telefonicamente dalla Asl ed il soggetto positivo dovrà essere posto in isolamento domiciliare e seguire le istruzioni del medico curante e dei servizi della Asl, per i provvedimenti più opportuni del caso. Green Pass, obbligo per tutti i lavoratori pubblici e privati: giovedì Draghi riunisce CdM
Dovrebbe essere istituito il fondo per indennizzare chi sia danneggiato dai vaccini Slittano a domani mattina i lavori dell’Aula del Senato sul dl Green pass, originariamente previsti per questo pomeriggio alle 16. Lo si apprende al termine della capigruppo. Lo slittamento per permettere alla commissione Affari costituzionali di proseguire i lavori. La commissione è attualmente impegnata sul voto dei 103 emendamenti presentati. Nei giorni scorsi, il provvedimento ha provocato tensione nelle forze di maggioranza, specie dopo il voto dei deputati leghisti ad alcuni emendamenti anti green pass nella commissione Affari sociali della Camera.
Super Green Pass per Pa, pronto l’obbligo per privati Arriva l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori del pubblico e delle società partecipate dallo Stato, per i tribunali, per gli organi costituzionali. E potrebbe arrivare già questa settimana – ma un approfondimento è ancora in corso – l’obbligo del certificato verde anche per tutti i lavoratori privati. Giovedì il premier Mario Draghi riunirà il Consiglio dei ministri, che sarà preceduto con ogni probabilità da una cabina di regia Ma le riunioni tecniche si susseguono in queste ore su una via che pare tracciata.L’estensione si farà, in uno o al massimo due step, uno per il pubblico, l’altro per il privato. L’obbligo partirà alla metà di ottobre, per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. E ci saranno sanzioni severe, pecuniarie e amministrative, per chi non ha il pass. “Estendere il Green pass senza discriminare nessuno”. Ovvero applicare l’obbligo a tutti i lavoratori, del pubblico e del privato. E’ Giancarlo Giorgetti, capo delegazione della Lega, a spianare la strada alle decisioni del governo Imporre il pass in tutte le aziende, spiega il ministro, è “un’ipotesi in discussione” in nome della “certezza” da dare alle imprese, per evitare di tornare a chiudere. Il ministro, all’unisono con i governatori del Nord, sembra così spazzare via la prudenza di Matteo Salvini. Il segretario leghista dichiara di “non saper nulla” dell’estensione, ma la convinzione nel governo è che ormai la linea sia largamente
condivisa. Anche perché giovedì in Cdm dovrebbe essere istituito il fondo per indennizzare chi sia danneggiato dai vaccini, fondo chiesto in Parlamento dalla Lega Solo dopo un colloquio – ad ora non in agenda – di Salvini con Draghi e dopo la consueta discussione al tavolo di una cabina di regia del governo, si chiarirà meglio il perimetro dell’intervento. Prima dovrà essere concluso il lavoro tecnico a Palazzo Chigi del sottosegretario Roberto Garofoli con i ministeri competenti. Se si riuscirà a procedere anche per i privati, dipenderà dall’interlocuzione in corso con il ministero del lavoro, in contatto con sindacati e imprese. Ma è probabile che, questa settimana o la prossima, quando la decisione sarà matura, si procederà con un obbligo per tutti i privati, senza distinzione di categorie (si era ipotizzato di dare la precedenza ai servizi, come ristoranti e trasporti di lunga percorrenza, per accedere ai quali oggi i clienti hanno l’obbligo di Pass). Al momento non sarebbe in discussione la gratuità dei tamponi per i non vaccinati Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, andrà oltre gli 1,2 milioni di dipendenti della Pa finora stimati, perché si includeranno tutti i soggetti elencati dall’Istat, dunque gli enti pubblici (tranne quelli economici) e le società partecipate, come le Poste. Dovrebbe esserci una norma per gli organi costituzionali, con rinvio alla loro autonomia. Mentre per i tribunali dovrebbero essere disciplinati specifici aspetti. Ad ogni modo, dal momento che non si tratta di un
obbligo vaccinale, il Pass non dovrebbe essere imposto per accedere agli sportelli pubblici, né alle parti processuali.Quanto alle sanzioni per i dipendenti pubblici senza Pass, la parola d’ordine è severità. Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000 euro e la sospensione della prestazione lavorativa – e quindi dello stipendio – dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza il Pass. Le Regioni, con il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, chiedono intanto di eliminare i limiti di capienza per cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ai quali si accede con Green pass. Una richiesta, questa, già avanzata a Draghi e Speranza dal ministro della Cultura Dario Franceschini. La Lega con Giorgetti reitera anche richieste come tamponi gratuiti ad alcune categorie come i minori (ci sono già costi agevolati), test “salivari molecolari” per ottenere il Pass e utilizzo degli anticorpi monoclonali. Giorgetti nega divisioni interne: la linea è unica, dichiara, “stare al governo significa assumersi responsabilità”. Ma, al netto dei dubbi di Salvini, i malumori dei contrari potrebbero emergere in Parlamento, al Senato dovesi vota il primo dl sul Pass e alla Camera dov’è all’esame il secondo dl (su trasporti e scuola, con ‘travaso’ del decreto approvato in Cdm la scorsa settimana). A Palazzo Madama, dove il governo spera di evitare la fiducia, i leghisti dovrebbero limitarsi ad alcuni ordini del giorno, mentre alla Camera proveranno a introdurre qualche modifica. Un argine Giorgetti lo pone solo all’ipotesi di obbligo di vaccino, che resta sul tavolo: “E’ veramente l’ultima istanza,da valutare molto bene”, afferma. Ma si valuterà nelle prossime settimane: se non si arriverà al 90% di vaccinati entro un mese,la scelta potrebbe diventare ineluttabile.
Vaccini anti Covid: il Lazio parte con la terza dose Il Lazio parte con la somministrazione della terza dose di vaccino. A renderlo noto lo stesso governatore Nicola Zingaretti attraverso un tweet. “Dalla prossima settimana – ha scritto il presidente della Regione – iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro”. Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro — Nicola Zingaretti (@nzingaretti) September 12, 2021
Sono 4.664 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.193. Sono invece 34 le vittime in un giorno, ieri erano state 57. Sono 267.358 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 333.741. Il tasso di positività è all 1,7%, in lieve aumento rispetto all’1,6% di ieri. Sono 559 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 12 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 36 (ieri erano 40). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.113 (ieri 4.117), quattro in meno rispetto a ieri. Scuola, riapertura in sicurezza con le misure anticovid
Il personale scolastico vaccinato supera ad oggi il 93%, in cinque regioni raggiunge il 100%: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana Test salivari, finestre aperte o impianti di aereazione, mascherine, piattaforma per verificare i Green pass: sono le misure per contrastare il rischio Covid nell’anno che vede i ragazzi tornare in presenza. L’ultima novità è il certificato verde richiesto non solo a tutti coloro che operano nella scuola ma anche ai genitori degli alunni, una notizia che ha scatenato la rabbia e la protesta di molte famiglie. Per quello che riguarda i test salivari, il piano prevede di monitorare almeno 55mila alunni ogni 15 giorni. Un campione, dunque, di circa 110mila studenti al mese, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento che ammonta ad un
totale di circa 4 milioni 200mila alunni. Ad essere coinvolti, su base volontaria, studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado, ossia elementari e medie. Nel Lazio è stata individuata una platea di 30mila studenti. Per il ricambio dell’aria il Comitato tecnico scientifico ha stabilito che dovrà essere assicurato aprendo le finestre ma sono stati stanziati fondi con i quali le scuole possono autonomamente decidere di installare impianti di filtraggio e pulizia dell’aria “anche perché un conto è aprire le finestre in inverno a Bolzano, altro è farlo a Palermo”, ha osservato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Uno dei problemi sollevati dai dirigenti scolastici in questi giorni riguarda le quarantene nel caso vi sia un positivo in classe. Lo scorso anno erano di 10 giorni che diventavano poi 14 per poter avere l’esito del tampone dopo l’isolamento, ora la legge prevede che per i vaccinati scenda a 7 giorni ma i dirigenti scolastici mettono in guardia dalla difficoltà che sorgeranno in classi in cui una parte è vaccinata un’altra no, con periodi di quarantene, dunque, diversi. Tra le misure sulle quali si è maggiormente lavorato per garantire il distanziamento, sono i trasporti locali: il ministro Giovannini ha assicurato che sono stati triplicati i finanziamenti. Si vedrà da lunedì come andrà, soprattutto nelle grandi città dove sono state intensificate le corse bus: a Roma ad esempio sono 3500 in più. Il personale scolastico vaccinato supera ad oggi il 93%, in cinque regioni raggiunge il 100%: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana. Le mascherine, almeno per ora, andranno indossate e si potranno togliere solo alla mensa e in palestra; saranno fornite dalle scuole come lo scorso anno. La proposta del ministro Bianchi e contenuta nel decreto del 6 agosto di toglierle se tutti vaccinati per ora è slittata; servono comunque delle linee guida sulle quali si sta ragionando. “Sono stati stanziati circa 2 miliardi destinati agli istituti scolastici, ai comuni e alle province
proprio per affrontare e migliorare la didattica, per gli interventi per la protezione individuale, per le piccole manutenzioni e per la razionalizzazione e la creazione di spazi – ricorda oggi l’assessore del Lazio Claudio Di Berardino, che coordina la commissione Scuola della Conferenza delle Regioni – anche per quanto riguarda il complesso sistema dei trasporti si sono svolte riunioni presso tutte le prefetture con l’individuazione di soluzioni in grado di conciliare i servizi per gli studenti con l’organizzazione scolastica”. Covid, 10 milioni di italiani senza copertura vaccinale Sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni, su una popolazione complessiva vaccinabile di oltre 53 milioni, che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anticovid. Dall’ultimo report settimanale del governo emerge che 3,5
milioni sono gli over 50 senza alcuna copertura mentre sono poco meno di un milione e 700mila i ragazzi tra i 12 e i 19 anni in attesa. A questi vanno aggiunti più di 5 milioni di italiani nella fascia tra 20 e 49 anni che portano appunto il totale a oltre 10 milioni. Il report indica inoltre che negli ultimi 7 giorni sono state somministrate quasi 1,8 milioni di dosi complessive, per un totale dall’inizio della campagna che supera gli 80 milioni. Le dosi distribuite alle regioni sono invece quasi 92 milioni e, dunque, nei frigoriferi ce ne sono oltre 11 milioni. Sono 5.193 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.621. Sono invece 57 le vittime in un giorno, ieri erano state 62. Sono 333.741 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 286.028. Il tasso di positività è al 1,6%, in calo rispetto a ieri che del 2%. Sono 547 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, uno in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 40 (ieri erano 37). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.117, 47 in meno rispetto a ieri. Vaccinazioni, oggi superata quota 80% prime dosi
“Oggi è un bel giorno perchè abbiamo appena raggiunto e di poco superato l’80% delle prime inoculazioni: è un traguardo importante perchè ci dice che fine settembre raggiungeremo 80% di platea interamente vaccinata ovvero 43milioni e 200mila cittadini dai 12 anni in su che completeranno la scheda vaccinale”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Covid Figliuolo in visita all’hub vaccinale Amazon a Passo Corese. “C’è preoccupazione su quel milione e 800mila cittadini tra i 50-59 anni non ancora vaccinato e anche se abbiamo raggiunto l’82% delle prime inoculazioni questo potrebbe non bastare: il mio appello è a queste persone anche se c’è stata una ripresa della campagna vaccinale negli ultimi giorni con oltre 10mila prime inoculazioni al giorno per questa fascia età”, ha detto il Commissario per l’emergenza, aggiungendo: “Si partirà con la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una platea di tre milioni di persone, poi a seguire si andrà sugli anziani e sui sanitari e poi vedremo”.
Vaccinazione anti Covid, obbligo con legge ad hoc Prevedere l’obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid. È l’indicazione venuta dal premier Mario Draghi e che, secondo i giuristi, sarebbe possibile attuare in tempi brevi con una legge ad hoc sulla base dei dettami costituzionali. Una strada, quella dell’obbligo, che mira a bloccare la diffusione del contagio ancora in atto ma che vede comunque posizioni differenziate anche tra gli esperti, una parte dei quali ritiene più opportuno un obbligo solo per categorie specifiche. Che si vada nella direzione di una estensione dell’obbligo dell’immunizzazione anti-Covid lo ha confermato lo stesso Draghi, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, in una conferenza stampa tenutasi ieri per fare il punto in vista della ripresa anche del nuovo anno scolastico.
Attualmente, l’obbligo vaccinale è previsto per medici e personale sanitario, e sono già scattate le sospensioni dei camici bianchi – che restano comunque una netta minoranza – non vaccinati. Per gli insegnanti è invece previsto l’obbligo del green pass. La prospettiva di un obbligo vaccinale esteso appare però ora più vicina e si tratta, spiega all’ANSA il giurista Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie all’Università di Pavia, di una strada “fattibile in tempi brevi attraverso una legge, che rispetterebbe tutti i crismi di costituzionalità”. L’articolo 32 della Costituzione infatti, chiarisce, “prevede la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo generale per i cittadini. Una legge di questo tipo sarebbe giustificata dai benefici documentati che il trattamento, in questo caso il vaccino, porterebbe alla comunità ed ai singoli”. Gli studi scientifici, rileva, “dimostrano infatti gli effetti positivi dei vaccini ed un requisito alla base di una legge che prevede l’obbligo per un trattamento sanitario è proprio la vantaggiosità per la comunità e anche per i singoli individui. Ci sarebbero dunque tutti i requisiti per una legge di questo tipo”. Quanto ai tempi, afferma, “questi dipendono dal Parlamento: in questo caso si tratta di una questione politica più che giuridica”. Ad ogni modo, precisa l’esperto, “è comunque possibile, anche in mancanza di una legge nazionale, procedere a obblighi vaccinali specifici per singole categorie lavorative”. E proprio ad un obbligo ‘per settori’ puntano altri esperti, a partire da Amerigo Cicchetti, direttore di ALTEMS, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari
dell’Universita’ Cattolica di Roma. L’obbligo, attualmente non presente in alcun Paese, afferma è una “strada segnata, per l’Italia come per le altre Nazioni, al fine di bloccare l’epidemia: a mio parere è una strada percorribile senza particolari problemi giuridici ma ritengo che l’obbligatorietà vada prevista non per tutti ma per categorie precise, a partire dalla scuola e Università, la PA a contatto col pubblico ed i trasporti”. Per gli altri infatti, “i rischi si possono ridurre ricorrendo al green pass e allo smart- working”. L’obbligo è giusto ma sarebbe più facile se indiretto secondo, invece, l’ immunologo e componente del Comitato tecnico scientifico Sergio Abrignani: “Il miglior modo per contenere una pandemia è vaccinare tutti o quasi e per farlo serve una sorta di obbligo. Se è tecnicamente difficile fare un obbligo assoluto – spiega – ci si può arrivare con un obbligo indiretto, molto forte e sostanziale, ad esempio attraverso un green pass quasi totalizzante”. Propende al contrario per un obbligo “universale” per tutta la popolazione vaccinabile il virologo Fabrizio Pregliasco, prevedendo l’utilizzo dei servizi già presenti sul territorio, con la collaborazione dei medici di base. Dopo l’ultimo vaccino obbligatorio introdotto in Italia negli anni ’90 contro l’epatite b, l’esempio più recente risale alla legge del 2017 dell’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha introdotto un obbligo vaccinale per la frequenza scolastica limitatamente ai vaccini dei primi anni di vita, come quello contro tetano, difterite, morbillo. Un obbligo, concludono Abrignani e Pregliasco, che ha portato a “ottimi risultati” con un forte aumento delle vaccinazioni tra i bambini.
Mala tempora currunt per i “No Vax”. Draghi: “Sì all’obbligo vaccinale e alla terza dose” Conferenza stampa del premier Mario Draghi da Palazzo Chigi. All’ordine del giorno i temi del green pass e della scuola con la presenza dei ministri Roberto Speranza e Patrizio Bianchi. “Il ministro Speranza ed io ne stiamo discutendo: l’orientamento” è che l’uso del Green Pass “verrà esteso”, dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. Sul green pass dovremo “decidere esattamente quali sono i settori e quali passi, faremo una cabina di regia come ha chiesto il senatore Salvini, ma la direzione è quella” di estenderlo.
E, riguardo alle tensioni tra Lega e Pd evidenzia: “Il chiarimento politico lo fanno le forze politiche, è chiaro che è auspicabile una convergenza e una stagione di disciplina. Il governo va avanti“. E riguardo al dibattito sul Colle che a più riprese lo chiama in causa ha evidenziato: “Trovo un po’ offensivo pensare al Quirinale come altra possibilità, anche nei confronti del presidente della Repubblica”. Si arriverà all’obbligo vaccinale, Ema e Aifa permettendo, e alla terza dose? “Sì a entrambe le domande”. Risponde così il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “La campagna procede spedita – ha detto ancora – verso la fine di settembre sarà vaccinata l’80% della popolazione, già oggi siamo al 70% completamente vaccinato“. “Ribadisco l’invito a vaccinarsi, un atto verso se stessi e gli atri”, ha aggiunto. “La campagna vaccinale – ha detto – è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell’anno scorso l’apertura elle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità”. “Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino”. “Voglio esprimere solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa formazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia”. “L’applicazione del green pass – ha sottolineato Draghi – mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta”. “Come sapete – ha detto il premier affrontando il tema del rilancio – l’economia continua a crescere anche molto più delle aspettative, basta vedere le cifre previste dal Mef a
marzo, questo ci dà incoraggiamento e anche il mercato del lavoro va bene”. Nel mercato del lavoro “ci sono anche situazioni riprovevoli e anche lì si dovrà intervenire caso per caso ma generalmente la situazione è favorevole”. “Non credo valga la pena compiacersi troppo di queste cifre” di crescita dell’economia, “sono alte, ma è anche vero che siamo caduti in una maniera che non si vedeva da decenni, in Italia nel 2020: è in parte un grande rimbalzo che sta accadendo in tutti i Paesi. La vera sfida sarà riuscire a mantenere il tasso di crescita considerevolmente più elevato di quanto fosse prima della pandemia, è lì che si vede la capacità dell’economia italiana di diventare strutturalmente più solida. Intanto vediamo buone notizie”. “Sulle riforma il governo ha un’agenda molto fitta”, dalla “concorrenza” alla “giustizia”. Poi dovremo affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro. E’ prevedeibile che molti settori dovranno risttrutturarsi”. I primi provvedimenti che il governo affronterà sono “le leggi delega di concorrenza e fisco, poi successivamente vedremo la parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme, quella degli ammortizzatori sociali. Poi pensioni e quota cento”. La situazione in Afghanistan – “Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni, con il presidente Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”. “Perché c’è qualcuno che è stato concludente” sull’Afghanistan? “L’Ue indubbiamente è stata abbastanza assente, su certi piani perchè non organizzata. C’è molto da fare” in un periodo in
cui si “ripensano tutte le relazioni internazonali internazionale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Io non credo all’abbandono e isolazionismo”, aggiunge. “Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni, con il presidente Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”. “Secondo me Lamorgese ha lavorato molto bene. I numeri di quest’anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto peggiori”, ha detto Draghi. “La situazione epidemiologica nel Paese è in questo momento stabile. Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo e abbiamo superato il 70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo e entro la fine di settembre raggiungeremo l’80% che è un risultato alla nostra portata”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa dopo il Cdm. Bianchi, tutte le scuole aperte per portare alunni in aula – “Ieri, primo settembre, tutte le nostre 8.500 scuole hanno riaperto con il mandato di portare dal 13 settembre tutti i ragazzi in presenza e in piena sicurezza”. È quanto dichiarato dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Dove ci sono classi di vaccinati si possono togliere la mascherina e si può tornare a sorridere”. “Le regole” a scuola – ha sottolineato – “sono quelle del Cts: mascherina, distanziamento e regole di igiene fondamentale”. “Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione
sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione – dichiarano fonti della Lega –Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità”. “Sono molto d’accordo con la linea che sta portando avanti Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per la libertà – così il segretario del Pd Enrico Letta -. Va bene per noi andare avanti ed estendere l’obbligo vaccinale e il Green pass. Per noi è la condizione essenziale per poter andare avanti. Ecco perché nella maggioranza di governo chi è contro il Green pass è contro la libertà e contro la sicurezza”. Da Cdm ok a decreto su incendi, inasprite pene – “Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto-legge per il contrasto dei roghi che hanno devastato il territorio italiano nelle settimane scorse con l’obiettivo di rafforzare le azioni di prevenzione degli incendi boschivi e migliorare le capacità di lotta attiva agli incendi”: lo spiega una nota del Mipaaf, specificando che “sono state inasprite le pene per reati” e che “è previsto il potere sostitutivo delle Regioni nel caso i Comuni non provvedano ad aggiornare nei tempi previsti il catasto dei terreni incendiati”. “Il provvedimento – spiega la nota del Mipaaf – segue quello già emanato dal Governo il 26 agosto che dichiara lo stato di emergenza nelle regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia a causa dell’elevato numero di incendi scoppiati in questi territori”. Con il provvedimento, si aggiunge, “vengono ridisegnate la governance della prevenzione incendi e le risorse finanziarie per potenziare la capacità operativa delle componenti statali impegnate nella lotta ai roghi, con specifiche previsioni a favore delle infrastrutture di isole minori e aree interne. In
particolare, è previsto il potere sostitutivo delle Regioni nel caso i Comuni non provvedano ad aggiornare nei tempi previsti il catasto dei terreni incendiati e la redazione da parte della Protezione civile di un Piano Nazionale triennale di aggiornamento tecnologico delle azioni di prevenzione e lotta attiva agli incendi, a cui sono dedicate specifiche risorse per acquisire altri mezzi operativi. Sono state anche inasprite le pene per reati”. Afghanistan: ok Cdm a 120 milioni per l’accoglienza dei profughi – “Il Cdm ha deliberato una modifica della deliberazione relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell’Italia alle missioni per l’anno 2021. La modifica si riferisce al contributo a sostegno delle forze di sicurezza e difesa afghane. L’evoluzione della situazione in Afghanistan rende necessario modificare gli obiettivi e gli ambiti di operatività dell’iniziativa. Il fabbisogno finanziario indicato è pari a 120 milioni di euro per l’anno 2021”. E’ quanto si legge nella nota del Cdm che stanzia così i fondi per l’accoglienza dei profughi.
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