Covid-19: l'impatto su politica e policy - Trend e previsioni per il 2020 Roma, 28 aprile 2020 - Cattaneo Zanetto & Co.
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Qualcosa è cambiato Introduzione e obiettivi La grande pandemia avrà effetti sul contesto d’impresa che vanno ben oltre il breve periodo. Capire in anticipo quali cambiamenti permettono all’impresa di adattare in tempo strategie e comportamenti, inseguendo il vantaggio competitivo e minimizzando i rischi. Dal nostro osservatorio vediamo due grandi fronti di cambiamento: la politica e le policy. Ciascuno di questi presenta sfide che riguardano il rapporto tra politica, istituzioni, opinione pubblica e business. Vogliamo cercare di identificare questi trend, supportando l’analisi con dati di fonti autorevoli. Concludiamo il nostro report identificando alcune raccomandazioni per i business leader. Il cambio di paradigma richiede infatti decisioni forti delle aziende e dei settori industriali, sia nella market strategy che nella strategia dedicata al «pre-mercato». 29/04/20 2
Agenda 1 Politica Cosa attendersi dal 2020 2 Policy Cosa cambia con il Covid-19 3 Raccomandazioni Business leader alla prova della crisi 29/04/20 3
Politica | Cosa attendersi dal 2020 Sei elementi chiave per i prossimi mesi 1 La crisi ci fa stringere attorno ai leader 2 La (in)stabilità del governo Conte 3 Il referendum sui parlamentari e le elezioni regionali 2020 4 Il potenziale impatto delle presidenziali Usa 5 Prospettiva 2021: grandi comuni… e elezioni politiche? 6 Il cambio di leader in Germania avrà effetti sull’Italia 29/04/20 5
La crisi ci fa stringere attorno ai leader Il fenomeno «rally ‘round the flag» in Italia e nel mondo Cosa succede • In tutto il mondo i consensi a governi e leader di governo aumentano: è il fenomeno «rally ‘round the flag» Fonte: Financial Times, 31 marzo 2020 • Anche in Italia si notano gli effetti: dopo le ultime settimane di lockdown il consenso al governo, e ancor più al premier Conte, è cresciuto di 24 punti percentuali. Ora è al 66%. • La costruzione di consenso «’round the flag» è solitamente di breve durata: con il termine dell’emergenza i leader vengono valutati per i risultati ottenuti. Perché è importante • È difficile intaccare la stabilità politica di un governo o del suo leader nel bel mezzo di una crisi: anche l’opinione pubblica si ribella. • L’effettivo consenso del governo al termine della crisi potrebbe Fonte: Ipsos, 26 aprile 2020 essere differente da quello pre-crisi: l’effetto rebound può essere sia positivo che negativo. • L’opinione degli italiani sui risultati della crisi, in termini sia sanitari che economici, potrebbe contribuire alla stabilità (o mancanza di) già nel corso dell’estate 2020. 29/04/20 6
La (in)stabilità del governo Conte L’opinione pubblica non premia la maggioranza – ma nemmeno un’alternativa Cosa succede • Nonostante il consenso per l’operato del governo, gli elettori Fonte: YouTrend, 24 aprile 2020 non premiano l’attuale maggioranza giallo-rossa. • Dall’inizio del governo Conte II (settembre 2019) il consenso alle forze di maggioranza è calato. • Tuttavia l’opinione pubblica non sostiene nemmeno una ipotesi alternativa, es. un governo di unità nazionale, magari guidato da Mario Draghi. • Le indiscrezioni di stampa sostengono che il Quirinale sia preoccupato dalla prospettiva di una «crisi al buio». Perché è importante • Nell’attuale equilibrio parlamentare è difficile trovare una maggioranza alternativa per sostenere un governo Draghi, o Fonte: SWG, 16 aprile 2020 comunque un governo «istituzionale». • L’opinione pubblica non sembra pronta ad appoggiare una simile soluzione, con il rischio che qualsiasi opzione venga vissuta come una mossa «di palazzo», aprendo le porte a una opposizione populista a tale tentativo. • La situazione potrebbe cambiare al termine della crisi sanitaria, quando l’opinione pubblica svilupperà un nuovo giudizio sul governo Conte II. 29/04/20 7
Il referendum sui parlamentari e le elezioni regionali 2020 Prima occasione per verificare forza o debolezza dei partiti di maggioranza Cosa succede • Nell’autunno 2020 si dovrà tenere il referendum per confermare la riduzione del numero dei parlamentari. Fonte: Demos, 13 gennaio 2020 • L’opinione pubblica si dimostra ampiamente a favore di tale modifica costituzionale. • Sempre in autunno, tra settembre e ottobre, si dovranno celebrare le elezioni dei governatori di 7 regioni. • Tra le regioni al voto le più contendibili al momento sembrano essere Campania e Puglia, dove i governatori uscenti sono di centro-sinistra. • È da stabilire se e in quali regioni il Movimento 5 Stelle vorrà presentare candidati presidenti unici con il Pd. • È possibile che il governo decida per un «election day» a ottobre 2020, accorpando le consultazioni. Regioni al voto nell’autunno 2020 Elaborazione: Cattaneo Zanetto & Co. Perché è importante • Il test elettorale di ottobre 2020 sarà il più importante dell’anno: gli equilibri tra partiti, e in particolare tra quelli della maggioranza di governo, potrebbero uscirne modificati. • La probabile conferma della riduzione del numero di parlamentari porterebbe ad avere entro dicembre 2020 la nuova ripartizione dei collegi elettorali, condizione necessaria per andare al voto: si toglie un «alibi». • È possibile che questo nuovo elemento porti a un’accelerazione del dialogo parlamentare su una nuova legge elettorale, da adottare nel corso del 2021. 29/04/20 8
Il potenziale impatto delle presidenziali Usa Uno snodo tra ritorno alla normalità politica e riconferma di un’era populista Cosa succede • Il 3 novembre 2020 gli Stati Uniti eleggeranno il nuovo Fonte: Real Clear Politics, 23 aprile 2020 presidente: i candidati saranno Donald Trump per i Repubblicani e Joe Biden per i Democratici. • Al momento i sondaggi sull’opinione pubblica nazionale vedono Biden in vantaggio di circa 6 punti percentuali sopra a Trump. • Tuttavia il presidente è eletto con il criterio del «collegio elettorale»: guardando ai sondaggi negli stati il vantaggio di Biden non è così significativo. • Già nel 2016 il candidato dem Hillary Clinton aveva ottenuto più voti assoluti di Trump, ma meno delegati dagli stati nel «collegio elettorale». Perché è importante Fonte: New York Times, 13 aprile 2020 • Un’eventuale vittoria di Biden sarebbe un segnale in contro- tendenza rispetto all’ondata populista iniziata con il referendum su Brexit a giugno 2016 e proseguita con la vittoria di Trump a novembre 2016 e le elezioni politiche italiane di marzo 2018. • Una riconferma di Trump al contrario darebbe forza al messaggio populista «mondiale» teorizzato da Steve Bannon, portato avanti in Italia con Lega e Fratelli d’Italia 29/04/20 9
Prospettiva 2021: grandi comuni… e elezioni politiche? La «finestra di opportunità» per eventuali elezioni politiche è la primavera 2021 Cosa succede Principali città al voto a primavera 2021 • Nella primavera 2021 andranno al voto quattro grandi città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna. Comune Abitanti • Sono test elettorali importanti: Roma e Torino perché si giudicano i due più visibili sindaci 5 Stelle; Milano e Bologna Roma 2.847.490 perché simbolo di «buona amministrazione» Pd. Milano 1.388.223 • A luglio 2021 inzierà il «semestre bianco»: il periodo di sei mesi Napoli 955.503 in cui il Presidente della Repubblica non potrà sciogliere le Camere, in attesa della sua scadenza di mandato (a febbraio Torino 875.063 2022). Bologna 392.027 Perché è importante • Il risultato delle elezioni comunali può dare uno scossone al La finestra di opportunità per elezioni politiche 2021 panorama italiano: tutte le città al voto sembrano attualmente • Possibile indizione comizi elettorali contendibili da parte del centro-destra. 2021 Gennaio • L’inizio del semestre bianco a luglio 2021 implica che non ci • Possibili elezioni politiche saranno finestre di voto ragionevoli prima del termine naturale Febbraio Elaborazione: Cattaneo Zanetto & Co. dell’attuale legislatura. • Possibili elezioni politiche • L’unica eccezione è la «finestra di opportunità» che si crea tra Marzo febbraio e giugno 2021. Per votare entro tale finestra è • Possibili elezioni politiche necessario che un’eventuale scioglimento delle camere avvenga Aprile tra dicembre 2020 e l’inizio del 2021. • Possibili elezioni politiche • Tale scenario sarebbe compatibile con l’approvazione in Maggio Parlamento della legge di Bilancio 2021, che si annuncia assai delicata, entro Natale 2020. Giugno • Possibili elezioni politiche • Inizio del “semestre bianco” Luglio 29/04/20 10
Il cambio di leader in Germania avrà effetti sull’Italia Conosciamo Angela Merkel da 15 anni, mentre il suo successore è un’incognita Cosa succede • La lunga era di Angela Merkel, leader della CDU dal 2000 e cancelliere Fonte: Deutsche Welle, 3 aprile 2020 tedesco dal 2005, terminerà il prossimo anno. • Merkel ha guidato la Germania in tutte le crisi recenti: 2007-2008, 2011-2012, ora la Grande pandemia. Ha garantito coerenza nell’approccio tedesco al processo decisionale europeo. • La CDU terrà un congresso a dicembre 2020 per scegliere un nuovo leader. I tre candidati – Armin Laschet, Friedrich Merz e Norbert Rottgen – sono tutti provenienti dalla Renania-Vestfalia, culturalmente distante dall’Europa del Sud. • Il successore designato dalla stessa cancelliera, Annegret Kramp- Karrenbauer, si è dimessa dalla guida del partito a febbraio 2020. Nella politica tedesca non esiste un leader capace di tenere insieme il sistema come la Merkel. • La Germania è il primo mercato di riferimento per l’export italiano: nel 2019 valeva oltre €58bn. Perché è importante Fonte: Politico.eu, 23 aprile 2020 • Secondo i sondaggi attuali il neo leader democristiano sarà il probabile nuovo cancelliere tedesco dall’autunno 2021. • La posizione negoziale tedesca è il tema centrale per una soluzione UE alla crisi economica in corso, come dimostra il precedente della crisi del 2011-2012. • La posizione e la flessibilità negoziale di xxxxx in una simile trattativa non sono noti. Lo sviluppo politico tedesco potrebbe avere conseguenze dirette sulle policy di Commissione UE (es. Recovery Fund) e BCE verso il debito italiano. 29/04/20 11
Covid-19: l’impatto su politica e policy 2. POLICY | Cosa cambia con il Covid-19 29/04/20 12
Dieci previsioni per le policy del 2020 1 The new normal: una lunga «Fase 2» 2 Il ritorno dello stato, tra deficit spending e «nuova IRI» 3 Il tema dell’anno: la sanità, in tutte le sue declinazioni 4 La trasformazione digitale «is here to stay» 5 Più advocacy, meno lobbying: digitale e non solo 6 Il mondo non è più piatto: la crisi della globalizzazione 7 La crisi dell’Europa e l’accresciuto peso delle policy nazionali 8 Le diseguaglianze crescenti alimentano il populismo 9 Il ritorno dell’attivismo «contro» e la crescita del volontariato «pro» 10 Fiducia verso chi? Più business, meno politica 29/04/20 13
The new normal: una lunga «Fase 2» La necessità di lavorare insieme (non contro) a un governo «dirigista» per un anno Cosa succede Fonte: Morgan Stanley, 15 aprile 2020 • La «Fase 2» inizierà presto, ma finirà tardi: la convivenza con il virus durerà fino a primavera 2021- • I tempi di disponibilità di un vaccino sono ignoti. Le sperimentazioni in corso daranno risultati tra mesi. Per Morgan Stanely si tratta di attendere primavera 2021. • Gli stati (Italia compresa) continueranno ad avere un atteggiamento dirigista su tutti gli aspetti della vita sociale e dell’economia. Perché è importante • Il governo avrà un ruolo «dirigista» ancora a lungo: difficile contrastarlo con efficacia con messaggi «liberisti» • Le aziende o i settori che troveranno inaccettabile il dirigismo economico saranno costretti a dure battaglie «contro» il Fonte: Wall Street Journal, 6 aprile 2020 governo, ad alto tasso di politicizzazione. • Il contesto rendere più semplice ottenere un «regulatory relief» attraverso proroga o stemperamento di scadenze future già previste, es. su legislazione ambientale o di sostenibilità. • Necessità di lavorare insieme al governo su processi a supporto di tutti gli stakeholder: lavoratori (#1), clienti, supply chain. • La pianificazione dell’attività di relazioni istituzionali è nel medio periodo: i veicoli legislativi consentiranno la gestione di punti al momento non ancora in agenda 29/04/20 14
Il ritorno dello stato, tra deficit spending e «nuova IRI» Molti soldi in arrivo come incentivi ai settori -- ma attenzione alle nuove tasse Cosa succede • A livello mondiale i governi agiscono su due leve: spesa pubblica (in deficit) e garanzie per finanziamenti alle imprese (liquidità). • Nuove forme di finanziamento UE (es. MES, Recovery Fund) potrebbero Fonte: FMI, 8 aprile 2020 consentire all’Italia di aumentare la spesa ben oltre gli attuali €80bn. • La Commissione UE intende concedere deroghe sul tema aiuti di Stato, permettendo ai governi di investire direttamente nel capitale delle loro imprese nazionali in crisi. • Il governo italiano interviene nel capitale delle imprese in crisi: es. «nazionalizzazione» Alitalia, salvataggio Ilva, l’idea di una «nuova Iri». • Cassa Depositi e Prestiti sarà dotata di €40bn per investimenti in capitale di imprese dichiarate «strategiche». • Il nuovo «golden power» dà al governo la facoltà di nominare un rappresentante nel cda di gruppi considerati strategici. Perché è importante Fonte: Goldman Sachs, 24 marzo 2020 • Il governo avrà ancora risorse da spendere: gli aiuti ai settori industriali più colpiti dalla crisi andranno ben oltre l’orizzonte dei «decreti aprile» e «decreti maggio». • Esiste il rischio di un aumento di tasse, sia sulle imprese che sui cittadini – es. sotto forma di «contributo di solidarietà». • L’approccio interventista del governo può essere un problema per aziende che operano nei settori considerati strategici: es. telecomunicazioni, energia, banche, assicurazioni. • L’ingresso dello stato nel capitale, anche su base temporanea, può portare a interventi forti es. sui processi della supply chain («prima gli italiani»), sul personale e riorganizzazioni. 29/04/20 15
Il tema dell’anno: la sanità, in tutte le sue declinazioni Le «debolezze» del sistema sanitario saranno il punto di partenza per il futuro Cosa succede • Il sistema sanitario ha dimostrato di saper reggere alla crisi pandemica, eroica la risposta del personale medico e infermieristico. Fonte: Banca Mondiale, 15 aprile 2020 Ma non sono mancati errori e inefficienze. • La regionalizzazione e la mancanza di una cabina di regia unitaria si sono rivelate una debolezza. • Il budget per la sanità, in percentuale sul PIL, è uno dei più bassi d’Europa e questo ha comportato carenza di personale, di riduzione dei presidi territoriali, di investimenti in ricerca. Tutte debolezze che hanno influito sulla gestione deficitaria della pandemia. • La mancata digitalizzazione (o la sua regionalizzazione) è stato un fattore fortemente penalizzante. Perché è importante • Confluiranno nuove risorse per investimenti e interventi strutturali/organizzativi (già previsti 7.4 mld € in più). Quale sarà la Per la maggioranza i servizi socio-sanitari cabina di regia? devono rimanere pubblici • La regionalizzazione del sistema sanitario sarà messo in discussione, Secondo lei è preferibile che i seguenti servizi e settori strategici siano gestiti prevalentemente da enti pubblici o privati? così come il ruolo del Ministero della Salute, oggi subalterno al MEF. Fonte: SWG, 16 aprile 2020 Prevalentemente o Prevalentemente o Sarà una battaglia politica e di potere, i vincitori sono incerti. Equamente gestito Non saprei esclusivamente PUBBLICO esclusivamente PRIVATO • L’opinione pubblica individua tra i ’colpevoli’ la sanità privata. È un Ospedali 62 20 8 10 falso mito, ma il rapporto tra pubblico-privato subirà una evoluzione Servizi sociali 55 26 8 11 (e non solo in sanità). Servizi energia elettrica/gas 45 27 16 12 • Le aziende dovranno ripensare il loro business, la value proposition Servizi telefonici/ 34 27 25 14 delle cure proposte per tenere conto del crescere del welfare connessione internet domiciliare, il ruolo delle reti, dei rapporti con le terze parti. Farmacie 27 30 32 11 Banche 23 32 32 13 NOTA INFORMATIVA: valori espressi in %. Date di esecuzione: 15 – 17 aprile 2020. Metodo di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI- Tutti i diritti riservati 21 CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni. 29/04/20 16
La trasformazione digitale «is here to stay» Incentivi alla transizione digitale e regolamentazione delle nuove applicazioni Cosa succede • La tecnologia è vista come chiave per uscire dalla crisi sanitaria: app di contact tracking, app per limitare l’accesso ai mezzi Fonte: SWG, 16 aprile 2020 pubblici, big data per monitorare i comportamenti. • L’opinione pubblica si dimostra più aperta a un trade-off tra privacy e utilizzo dei dati per scopi di salute pubblica. • L’industria manifatturiera e altri settori (es. aviation) ripensano i loro processi puntando sull’innovazione: AI, robot, droni • Città e utility locali capiscono l’importanza di abbracciare il paradigma Smart City, anche se con risorse limitate. Perché è importante • Il governo capisce il valore collaborare con le società tech: le polemiche su «big tech» sono temporaneamente accantonate. • Le società tech hanno l’opportunità di costruire forte capitale politico, ma anche il rischio di un «backlash» al termine del Fonte: Deloitte, 2019 momento emergenziale: necessario pensare al dopo. • Il piano Trasformazione/Industria 4.0 ritorna centrale per sostenere l’impresa manifatturiera: nuovi fondi in arrivo. • La diffusione di nuove tecnologie può portare a una successiva ondata negativa: dibattito di policy sul futuro del lavoro (ruolo dei robot), privacy (specie se hacker prenderanno di mira i dati pubblici), etica della AI. 29/04/20 17
Più advocacy, tanto lobbying: digitale e non solo Il processo di decision-making istituzionale è influenzato dalla modalità «smart» Cosa succede • Politici e istituzioni hanno abbracciato lo smart working. Le video conferenze sono diventate la norma nell’ambito di processi decisionali critici (es. Consiglio Ue, G20) così come nel rapporto tra policy-maker e stakeholder privati. Fonte: AP, 26 marzo 2020 • Per molti mesi non esisteranno più grandi eventi fisici, es. le convention delle associazioni di categoria. L’efficacia degli eventi virtuali è ancora da verificare. • È difficile costruire alleanze a distanza. Questo complica la costruzione del consenso nei processi istituzionali, specie in quelli internazionali (es. Consiglio europeo) dove il «corridoio» è fondamentale. • Per il policy-maker la relazione con gli stakeholder in modalità virtuale è meno profonda (poco coinvolgimento emozionale) ma efficiente sul piano di tempo e sforzo. • La percezione della realtà è alterata nella modalità di lavoro «smart». Policy-maker e regolatori hanno più «screen time» e dunque sono più esposti a campagne digitali di advocacy. Perché è importante Fonte: FTI Consulting, 1 aprile 2020 • Le campagne di lobbying proseguono anche nel distanziamento: si tratta di adattare messaggi e modalità, es. coinvolgendo nelle videoconference anche le terze parti a supporto. • È difficile costruire alleanze a distanza con nuovi soggetti: è il momento di sfruttare al meglio il capitale politico accumulato • Le campagne di advocacy, specie in micro-targeting, hanno un grado di efficacia maggiore che in periodi tradizionali. • Gli eventi virtuali possono essere efficaci se danno un senso di reale coinvolgimento della «base»: necessità di individuare format creativi e tecnologiche all’altezza. 29/04/20 18
Il mondo non è più piatto: la crisi della globalizzazione Il ritorno alle sfere d’influenza mette l’Italia in gioco? Cosa succede • Il multilateralismo era in crisi già prima del Covid-19. Le critiche alle istituzioni Fonte: Mehlman Castagnetti, 10 aprile 2020 internazionali (es. WHO, Unione Europea) per la gestione della crisi accelerano il processo. • La chiusura delle frontiere su scala mondiale è temporanea, legata all’emergenza sanitaria, ma è possibile che non si ritorni allo status quo precedente: restrizioni come norma. • Le soluzioni – sia sanitarie che economiche – alla crisi vengono dalle risposte nazionali. Nel caso italiano la polemica con l’UE accentua il grado di ritorno al «nazionalismo». • L’egemonia Usa non esiste più. Si ritorna alle sfere d’influenza, che vengono tracciate durante la crisi grazie a iniziative di soft diplomacy – es. Cina, Russia e Stati Uniti verso l’Italia. • La collocazione internazionale dell’Italia entra in discussione. In caso di accelerazione della crisi finanziaria e di risposta insufficiente dall’UE è possibile che il governo guardi a fonti di finanziamento non-NATO. Perché è importante • L’impatto di policy dell’Unione Europea e delle istituzioni internazionali (es. WTO) è destinato a diminuire nel medio periodo: le grandi scelte ritornano nazionali. • La economic policy mira a tutelare le aziende italiane da «invasori» indesiderati (es. «golden power»), ma così facendo rischia di rendere meno attrattivo il Fonte: SWG, 16 aprile 2020 capitale italiano. • Le policy nazionali conseguenti possono avere forte impatto sulla gestione della supply chain globale e sull’immigrazione di lavoratori, sia «blue collar» (es. stagionali) che «high-skill». • L’attenzione della Cina (e in parte della Russia) verso l’Italia sono sia opportunità che rischio nel medio periodo: può cambiare la geografia dell’export delle aziende italiane. • La battaglia di «soft power» per portare l’Italia nella propria sfera d’influenza può ridare centralità al nostro Paese in chiave geopolitica, come dopo la Seconda guerra mondiale. 29/04/20 19
La crisi dell’Europa e il peso delle policy nazionali L’apertura di un dibattito su Italexit rischia di generare panico sui mercati Cosa succede • L’Unione Europea è sempre più debole, i conflitti tra gli stati membri (in particolare tra Nord e Sud) aumentano. • Macron parla di «momento della verità» per l’UE: senza un accordo su un grande intervento fiscale («Recovery fund») si Fonte: Limes, aprile 2020 rischia di smontare il progetto europeo, già provato dalla Brexit. • La percezione dell’opinione pubblica italiana è sempre meno pro-Europa. È probabile che politica e opinion-maker tornino a parlare di Italexit, attualmente vista favorevolmente da circa un terzo degli italiani. • Lo spread Btp—Bund è salito a circa 260 punti ma al momento è gestibile: si tratta di valori già raggiunti in seguito alle elezioni politiche del 2018 e con il governo «giallo-verde». Perché è importante • Nel medio periodo le decisioni di Bruxelles saranno meno rilevanti di quelle a livello nazionale: meno mercato unico, pianificazione più difficile per le multinazionali. • Se le divergenze tra Paesi non saranno sanate entro la fine della Fonte: SWG, 16 aprile 2020 crisi esiste il rischio di uno showdown sul futuro dell’Europa • La «corporate diplomacy» tra imprese del Nord e del Sud Europa sarà più complicata: necessità di business forum di dialogo mentre i governi si scontrano. • L’opzione Italexit può non essere reale in termini di scelta di policy ma è vissuta come cruciale dai mercati: rischio di ondata di vendita sui titoli di stato italiani, spread Btp-Bund elevato, aumento del costo del debito pubblico. 29/04/20 20
Le diseguaglianze crescenti alimentano il populismo Incentivi alla transizione digitale e regolamentazione delle nuove applicazioni Cosa succede • Nella crisi le diseguaglianze esplodono: Fonte: World Inequality Database, 2019 • Economiche: cassa integrazione, perdita di posto di lavoro, commerci e piccole imprese chiusi per crisi di liquidità, benestanti che diventano «poveri»; • Lavorative: i «white collar» tutelati con il telelavoro, i «blue collar» costretti a lavorare in una situazione percepita come mancanza di sicurezza; • Sanitarie: chi vive in Regioni con sistemi sanitari che funzionano è privilegiato rispetto ad altri (es. Meridione) o laddove il sistema; ha dimostrato inaffidabilità (es. Lombardia); • Scolastiche: il 14% delle famiglie non ha un PC o tablet in casa; le scuole di élite fanno lezioni a distanza, le altre rimangono indietro. • L’aumento della diseguaglianza, più ancora del dato assoluto di disagio economico, sono il carburante ideale per una nuova ondata di populismo, espressa in Italia con il voto alle elezioni politiche 2018. Fonte: Oxford Economics, gennaio 2020 Perché è importante • La retorica populista in Italia, attenutata da settembre 2019 con la fase del governo «giallo-rosso», è destinata a tornare forte – e non solo da parte di Lega e M5S. • I trend elettorali dei prossimi mesi possono premiare nuove figure, oggi fuori dallo scenario politico, con soluzioni «estreme» ai problemi. • Per le imprese è necessario pianificare un’azione di education verso i nuovi entranti, e una diversificazione dell’investimento relazionale ben oltre l’attuale maggioranza di governo. 29/04/20 21
Attivismo «contro» e volontariato «pro» I cittadini si mobilitano, contro i «cattivi» e aiutando chi ha bisogno Cosa succede • L’aumento di disoccupati nel mondo è senza precedenti. In Italia il Fonte: Financial Times, 17 aprile 2020 blocco dei licenziamenti unito all’uso «facile» della cassa integrazione nasconde il dato, che pure è forte. • Rispetto alla crisi del 2011-2012 è aumentato in modo esponenziale l’uso dei social media. Una nuova ondata di proteste, sul modello delle manifestazioni di «Occupy Wall Street», avrà un’eco assai superiore al passato. • Le manifestazioni di piazza unite a un uso sapiente dei social media avranno la capacità di dominare l’agenda mediatica. • L’attivismo civico può avere anche un aspetto positivo: il ruolo del Terzo settore, la mobilitazione a favore di progetti propositivi per i più deboli e per le comunità locali. Perché è importante • Il focus delle manifestazioni del 2011-2012 è stato anti-busniess: questa volta può essere diverso (es. contro Europa, contro la politica incapace Fonte: Statista e TNW, settembre 2019 di tutelare la salute). • Le azioni di corporate citizenship avranno particolare valore nei prossimi mesi, anche a tutela del brand più sensibili (es. banche, farmaceutiche, aziende in fase di ristrutturazione). • Il «Purpose beyond profit» dell’impresa diventerà un principio cruciale: la crisi distinguerà chi «fa i fatti» e chi «fa parole». • Il Terzo settore può beneficiare di una mobilitazione civica generale, creando messaggi per canalizzare in chiave «pro» un sentimento «contro». La prossimità alle comunità locali, dove c’è percezione materiale degli effetti, sarà un valore chiave. 29/04/20 22
Fiducia verso chi? Più business, meno politica I cittadini si mobilitano, contro i «cattivi» e aiutando chi ha bisogno Cosa succede • La crisi rimette in discussione la fiducia dell’opinione pubblica verso gli stakeholder. Prima l’emergenza sanitaria, poi quella economica scuotono gli equilibri precedenti. Fonte: Edelman, marzo 2020 • Trend storici si invertono: più fiducia nello stato centrale che non nel governo locale (anti-federalismo); fiducia che rimane forte nel ruolo del business verso i cittadini. • Le aziende che hanno abbracciato la sostenibilità e il «purpose» negli ultimi anni sono chiamate a dimostrarlo nei fatti. • La fiducia maggiore è verso le partnership pubblico-privato: le aziende sono chiamate a prendere iniziative concrete insieme alle istituzioni più in prima linea nell’emergenza Perché è importante • Le relazioni istituzionali non sono più solo una questione di regole, ma anche di co-branding nel momento di difficoltà. • Il focus delle partnership istituzionali è principalmente sulle istituzioni nazionali: es. Governo, Protezione Civile. • Mantenere i propri impegni di «purpose beyond profit» è cruciale: negli Fonte: SWG, 21 aprile 2020 anni a venire si chiederà ai CEO «che co.sa hai fatto durante la grande crisi pandemica» • I fattori ESG (environmental, social and governance) saranno ancora più centrali nelle valutazioni degli investitori istituzionali e nelle analisi delle investment bank. • La fiducia è in mutazione continua: è necessario monitorare i trend per essere pronti a ulteriori cambiamenti. 29/04/20 23
Covid-19: l’impatto su politica e policy 3. RACCOMANDAZIONI | Business leader alla prova 29/04/20 24
Sette raccomandazioni ai business leader Un cambio di paradigma per il posizionamento nel premercato 1 Adattarsi al «new normal» istituzionale. Comprendere il cambiamento delle priorità e dove si può aiutare. È necessario adattarsi alle priorità di policy-maker e regolatori: difficile cambiare il framing in tempo di emergenza. «Cosa hai fatto durante la grande pandemia?». Bisogna avere una buona risposta, per dimostrare che si è contribuito attivamente 2 alla soluzione: non basta dire che si sono seguite le regole. Un buon punto di partenza è condividere con le istituzioni dati di mercato e analisi d'impatto che permettano di identificare le best practice. «Purpose beyond profit» non è solo uno slogan. Durante la crisi, ma ancora più alla fine, si guarda alla coerenza tra fatti e 3 parole. Il tema del meeting World Economic Forum a Davos a gennaio 2020 è stato «purpose al di là del profitto»: il target dei critici sarà soprattutto chi, prima della crisi, si è esposto su questi temi. Questo riguarda anche i giudizi di investment bank e investitori istituzionali nel valutare i fattori ESG (environmental, social and governance). 4 Attenzione a: persone, territori, non profit. Siamo tutti chiamati a contribuire alla soluzione. La solidarietà inizia in casa: prima i lavoratori, nonostante le decisioni di ristrutturazione. Poi le comunità locali di riferimento: la differenza è sul territorio. Identificare iniziative pro-bono coerenti con i propri valori d’impresa. 5 Costruire partnership con terze parti. Le relazioni si costruiscono o si distruggono in caso di crisi. Identificate le terze parti e gli opinion-maker che aiuteranno a raccontare la vostra storia nei mesi a venire. C’è in gioco la reputation. Le aziende devono essere consapevoli del fatto che il modo in cui agiscono durante la crisi potrebbe 6 potenzialmente avere un impatto a lungo termine sulla loro reputazione futura, sia con le istituzioni che con i consumatori. Non si può tagliare in modo «cieco» il budget di marketing e comunicazione: si tratta di ridefinire le priorità (a chi parlare in questi tempi di crisi?) e gli strumenti (es. ripensamento di eventi, convention, sponsorship). Quantificare con trasparenza ciò che si è fatto. Per i dipendenti, per la supply chain, per i clienti, per le comunità locali, per il 7 Paese. E’ possibile che un domani ci siano commissioni d’inchiesta, giornalisti o magistrati che ne chiederanno conto. Il fattore trasparenza, nelle scelte e nel modo di comunicarle, farà la differenza. 29/04/20 25
Contatti Sede di Roma Sede di Milano Sede di Bruxelles Via Gregoriana 40 Largo Richini, 6 Square de Meeûs, 37 00187 Roma, Italia 20122 Milano 1050 Bruxelles Tel: +39 06 94517950 Tel. +39 02 58215603 Tel. +32 (0)2 4016867 Fax: +39 06 96681414 Fax +39 02 58215400 Fax: +32 (0)2 4016868 info@cattaneozanetto.it milano@cattaneozanetto.it bruxelles@cattaneozanetto.it 29/04/20 26
Puoi anche leggere