Salvini annuncia un piano di ricostruzione Nazionale
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Salvini annuncia un piano di ricostruzione Nazionale Il leader della Lega Matteo Salvini annuncia un piano di ricostruzione nazionale “come Lega e Centro Destra: se il governo annuncia il dialogo e poi lo boccia noi il piano lo facciamo con tutte le associazioni delle imprese, dall’agricoltura al turismo, alle imprese produttive, guardando quello che accade negli altri paesi europei”. “Occorre riaprire: ogni giorno che passa è un giorno perso nel nome della ricostruzione”. “Conte – prosegue il leader della Lega – si deve mettere d’accordo con sé stesso e la sua maggioranza: se dice dialoghiamo e poi stanotte la sua maggioranza boccia tutti, dico tutti, gli emendamenti della Lega significa che la voglia di dialogo di Conte serve alle telecamere ma in concreto si riassume a zero. Oggi nel percorso di ricostruzione nazionale tocchiamo un settore che conta 5 milioni di italiani quasi totalmente dimenticato dalle politiche del governo: la disabilità. Un settore che soffriva prima del virus e soffre a maggior ragione ora. La lega ha proposte fatte al governo
inascoltate ma che sono proposte che arrivano dalle associazioni. Tra queste quella sul bonus da 600 euro da cui sono escluse le famiglie di disabili per il solo fatto di percepire una invalidità e così i malati di tumore in chemiotepapia”. “Mi sembra moralmente indegno escludere questa fetta di cittadini” aggiunge Salvini. Mes, Salvini: “Prestiti a tasso di usura come quando
vai dallo strozzino” “Speriamo che le nostre denunce e segnalazioni servano perché il Mes concede prestiti a tasso di usura, come quando vai dallo strozzino”. Lo ha detto il leader della Lega e senatore, Matteo Salvini, in collegamento con TeleLombardia. “Dico solo un numero, 140 sono i miliardi dati dalla popolazione italiana fino ad oggi all’Europa, tra quello che ci è tornato indietro a quello che gli italiani hanno pagato ballano 140 miliardi in più. – ha concluso – Noi non vogliamo i soldi dei tedeschi e dei francesi ci basterebbe usare i soldi che gli italiani hanno dato all’Europa in questi anni senza indebitare le future generazioni”. “Per quanto riguarda il governo spero che siano solo parole quelle che parlano di nuove tasse dopo il virus, della Covid tax, o della tassa sui risparmi, Leu parla di tassa sulla casa. Penso che l’ultima cosa di cui gli italiani abbiano bisogno sono nuove tasse”, ha aggiunto Salvini. Approda intanto in Vigilanza Rai lo scontro sulle parole di Conte in tv contro il leader leghista e Giorgia Meloni: le opposizioni annunciano battaglia. Palazzo Chigi: “mai chiesto le reti unificate”, il premier “ha smentito fake news che rischiavano di danneggiare il Paese”. “Faremo il possibile per far riaprire in sicurezza chi può il prima possibile perché stare chiusi altre settimane e mesi porterà al disastro economico”, ha affermato ancora, “leggo tutti fermi a casa fino a maggio, non è più sopportabile a lungo dal mio punto di vista”, ha concluso.
Roma, un bagno di folla per Matteo Salvini a Palazzo dei Congressi Anche le delegazioni di Albano Laziale e Velletri presenti per il “Capitano” ROMA – Oltre le aspettative. Migliaia di persone hanno partecipato a Palazzo dei Congressi a Roma per l’evento “Roma torna Capitale” organizzato dalla Lega. Tantissimi Romani e anche le delegazioni di Albano Laziale e Velletri le due importanti città dei Castelli Romani.
In prima fila il candidato sindaco di Albano Laziale Matteo Mauro Orciuoli che ha scambiato una stretta di mano e due chiacchiere veloci con Matteo Salvini prima che il leader della Lega iniziasse l’evento. Calorosa l’accoglienza di Claudio Durigon per Orciuoli, Tony Bruognolo e gli altri della squadra. Durigon, ex sottosegretario al Lavoro e padrone di casa, galvanizza la folla «Possiamo farcela, ce la faremo. Roma si merita di più, serve una visione d’insieme. La Raggi diceva che il vento era cambiato: sì quell’odore dei rifiuti che perseguita la città». “La gente che vedo qui, ci dice che noi vinceremo, è solo una questione di tempo. Lo dico sottovoce, non siete dei romani normali, ci sono 20 gradi la gente è in spiaggia o a villa Borghese, si sta rilassando, mezza città aspetta la partita di stasera”, comincia Matteo Salvini. E aggiunge: “Sono orgoglioso di voi che siete la Roma vera”. “Perché non processano la Raggi per sequestro di passeggeri, visto quello che sta facendo con la metro Barberini a Roma dove le persone possono solo uscire e non entrare”. Salvini dal palco rivela che prima dell’iniziativa ha incontrato il biancoazzurro Lotito: “Ho bevuto un caffè col presidente (della Lazio) Lotito prima di entrare, gli ho detto che preferisco perdere sul campo ma mandare a casa il presidente del Consiglio Conte”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma. Brucia ancora la sconfitta del Milan nel
recente derby della Madonnina. Ma il leader della Lega non perde di vista il centro della sua azione. E la partita da vincere resta sempre quella del governo e del ko al premier Giuseppe Conte. Poi, è stata la volta del tema Europa “Lavoriamo per cambiare l’Europa da dentro, ma per noi vengono prima gli italiani. Io sono ottimista e credo che tornati al governo, riusciremo a cambiarla. Se L’Europa non cambierà, decreta la sua morte. Se continueremo a prendere schiaffoni, ne trarremo le conseguenze”. Un ragionamento che tiene insieme la voglia di Italexit con un approccio più realista. E rispetto alle presunte divergenze con il suo vice,Salvini, dice: ” Con Giorgetti vado d’amore e d’accordo”. Diciamo le stesse cose da anni. Se l’Unione europea ci impedirà di aiutare lavoratori e imprese, ne trarremo conseguenze”. Salvini respinge anche le voci di un coinvolgimento della Lega in un governo istituzionale che dovrebbe portare il paese al voto anticipato: “Tutto ciò che può portare a elezioni mi interessa, tirare a campare no”. dice Salvini – “Penso che il 99% degli italiani abbiano capito che questo governo è unito dall’odio per Salvini e dal non voler mollare le poltrone. Non vanno avanti troppo”. Matteo Salvini condanna anche le presunte manovre di Giuseppe Conte per allargare il perimetro della maggioranza, neutralizzzando il peso dei renziani al Senato. “In Parlamento c’è qualcuno che per tirare a campare, venderebbe anche la madre. – dice l’ex ministro dell’Interno – . L’economia italiana è ultima. Al posto di pensare a comprare senatori, dovrebbero pensare a questo”. “Passano le giornate a litigare
fra Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti, c’è Conte che va al Quirinale a chiedere aiuto. E’ imbarazzante. E’ una situazione imbarazzante. Noi ci stiamo preparando”, aggiunge. Si chiude sulle note di “Un estate italiana” di Gianna Nannini e “Vespa 50” dei Lunapop e gli immancabili selfie con Matteo Salvini la manifestazione romana della Lega al Palazzo dei Congressi. Processo a Salvini, la Giunta delle immuntà del Senato dice
si: ora la parola all’aula per il voto definitivo Via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”. Dopo la votazione della Giunta delle immunità del Senato, si esprimerà l’Aula che darà il voto definitivo. La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. È quanto emerso dalla riunione della Giunta. “La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando – aveva detto Erika Stefani a nome dei componenti leghisti della giunta per le immunità di Palazzo Madama -. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo”. “Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla
libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto”, ha detto in mattinata Matteo Salvini, a margine di un’iniziativa elettorale della Lega a Comacchio, rispondendo a una domanda sul caso Gregoretti. “Salvini sta usando un tema della giustizia per motivi politici e personali, come sul caso Diciotti e sul Russiagate. Quella della Gregoretti è una vicenda solo giudiziaria, ma lui pretende l’impunità”, aveva sostenuto il segretario Pd Nicola Zingaretti. “Gli avversari si sconfiggono con la politica, ma chi rappresenta i cittadini lo giudichi leggendo le carte – aveva spiegato -. Salvini è garantista su se stesso e giustizialista con gli avversari”. Il segretario del Pd aveva anche aggiunto che “la presidente del Senato Casellati ha compiuto un atto sbagliato, invece di garantire una terzietà si è schierata a favore della sua parte politica. Questo resta un vulnus, una funzione istituzionale molto importante non è stata rispettata”. Sul caso Gregoretti “Salvini è passato dal sovranismo al vittimismo, ma è solo tattica – aveva detto il ministro Luigi Di Maio a margine del Consiglio Esteri Ue –. Il nostro obiettivo come parlamento deve essere di lavorare per i cittadini, la magistratura si occuperà della questione Gregoretti. Ognuno si prenda le sue responsabilità”.
Matteo Salvini non può essere processato: ecco perchè Lo dice l’Europa e tutti i giornali ne parlano! Lo dice la Corte dei Conti Ue e tutti si inchinano! Lo dice la Corte di Giustizia Ue e tanti fanno i distratti. Una ricerca del parlamento Europeo classifica l’Italia come il paese più euroscettico d’Europa. Ciò nonostante, questo Paese sembra non possa fare a meno di Strasburgo. Tant’è che spesso si legge di temi come l’eutanasia, la maternità surrogata, l’affidamento a coppie omosessuali e altre tematiche affini che vengono affidate alla Corte di Giustizia della Ue per avere una sentenza definitiva. Man mano che cresce la sfiducia nella democrazia e cala la certezza del diritto, l’Italia diventa sempre più “Corte di Giustizia Ue dipendente”, e questo, a
parere di chi scrive, ha i suoi pro e contro. Con il graduale declino dei partiti, la nuova politica sta diventando la scienza règia dell’improvvisazione. E’ diventata rozza, sguaiata e spesso triviale, a volte volgare. I politici non si affrontano più in dibattiti e discussioni tematiche ma spesso e volentieri delegano al potere dogato il compito di abbattere l’avversario mentre loro si godono la scena seduti lungo la riva del fiume aspettando il “lieto esito”. Privilegi e immunità per i parlamentari europei Il Parlamento Europeo nel suo Regolamento ha stabilito Privilegi e immunità dei suoi membri parlamentari. La Corte di Giustizia Ue, ha preso atto e nell’adunanza dello scorso 19 dicembre, riguardo alla carcerazione dei deputati catalani rei di sedizione dopo la dichiarazione unilaterale dell’indipendenza, ha decretato che: “Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la qualità di membro di questa istituzione a partire dalla proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia, da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità” e di seguito ha sentenziato che “Junqueras beneficiando dell’immunità parlamentare non andava processato”. Ci si potrebbe domandare: Chi è Junqueras? Oriol Junqueras è un politico spagnolo, presidente della Repubblica della Catalonia che dal novembre 2017 si trova carcerato con l’accusa di sedizione, oggetto dell’adunanza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 19 dicembre. Proviamo quindi a fare un salto da Madrid a Roma e sostituiamo
Junqueras con Salvini. Tutti e due membri del Parlamento europeo. Tutti e due, dunque, coperti da immunità. Bando ai pregiudizi. La corte europea non entra in merito alla colpevolezza del reato. Non discute se ci sia stata sedizione o meno da parte di Oriol Junqueras dopo la dichiarazione unilaterale dell’indipendenza catalana. La Corte stabilisce un principio chiarissimo Non era stato questo il tema di quell’adunanza. Il principio stabilito nella sentenza del 19 dicembre 2019 è chiarissimo e non può essere travisato. Per chiarezza si ribadisce cosa stabilisce la Corte: “Una persona eletta al Parlamento europeo acquisisce la qualità di membro di questa istituzione a partire dalla proclamazione ufficiale dei risultati elettorali e beneficia, da detto momento, delle immunità collegate a tale qualità”. Questo dice e basta, e non entra nel merito del reato ascrittogli. Analogie fra Junqueras e Salvini Salvini è in attesa del prossimo 20 gennaio quando il Senato dovrà votare l’autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei ministri di Catania. L’ex ministro rischia “15 anni di carcere”. Fin qui i fattori che legano i due casi. Due uomini di governo, due membri del Parlamento europeo, l’uno già da due anni nelle patrie galere spagnole e l’altro, Salvini, prossimo ad entrarci, se non dovesse arrivare la voce autoritaria della Corte di Giustizia Ue a ricordare a chi preme liberarsi da un soggetto politico scomodo, che anche
Salvini, al pari di Junqueras, beneficia dell’immunità parlamentare europea e quindi non va processato. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, commentando la sentenza della Corte di Giustizia Ue C-502/19 Junqueres Vies, ha affermato: “È una sentenza molto importante che interessa direttamente la composizione di questa istituzione. La Corte si è pronunciata nel senso che l’assunzione del mandato parlamentare risulta dal voto degli elettori”. Tutti i commentatori politici si affacciano a turno nei salotti televisivi e commentano con grande verve. Un gran bailamme, un gran parlare a vanvera, come al solito, tanto per parlare e chi la dice più forte raccoglie più applausi. Dopo le affermazioni di David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, durante la plenaria di Strasburgo, nessun altro ha nulla a che ridire? L’immunità per i parlamentari europei è possibile che sia un optional, valida per taluni ma non per altri?
Salvini: “Presenteremo interrogazione su presunti conflitti d’interesse di Giuseppe Conte” “Presenteremo la prossima settimana in Parlamento un’interrogazione sui presunti conflitti di interesse del professore Giuseppe Conte nel suo passato”. Ad annunciarlo su Facebook è il leader della Lega, Matteo Salvini che aggiunge di voler partire “dalle segnalazioni del Pd” che sono state “semplicemente lette e aggiornate”. “Vediamo – incalza – se dopo un anno di silenzio Conte si degnerà di rispondere agli italiani. Se qualcuno ha qualcosa da nascondere e chiede protezione in Europa ricordi che le bugie hanno le gambe corte…”. Quindi attacca il governo sottolineando come i ministri stiano “litigando sulla riforma della Costituzione, su quella
giustizia perchè la vedono in maniera opposta e sulle tasse”. Ma nella sua diretta Facebook l’ex ministro dell’Interno commenta anche le manifestazioni sul clima: “Buon venerdì alle ragazze e ai ragazzi che sono scesi in piazza per un futuro migliore e un mondo più pulito: meritano rispetto sempre. Un po’ meno gli adulti che li sfruttano”. E lancia un appello ai giovani italiani: “Per difendere l’ambiente anche mangiare i prodotti della nostra terra, del nostro mare, è fondamentale: così si inquina di meno. Mangiare italiano e bere italiano fa bene alla salute e all’ambiente perché si inquina di meno, visto che non si trasportano le merci che vengono chissà da dove”. Salvini critica poi la decisione dei magistrati di indagare Berlusconi: “Ho visto che Berlusconi è indagato perchè secondo qualcuno avrebbe tentato di uccidere Maurizio Costanzo…Ma basta…giudici che usano risorse pubbliche per indagini senza logica…Siamo seri, ma indaghiamo su stupratori, ‘ndranghetisti e camorristi!”.
Bagno di folla per Salvini a Pontida: “Questa è l’Italia che vincerà” A Pontida è il giorno del grande raduno leghista. Fin dalla prima mattina i militanti del Carroccio hanno cominciato ad affluire sul prato, dove gli organizzatori si attendono 80mila presenze. In prima fila due bandiere dell’Italia. Sul fondale
del palco campeggia lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastata da una striscia tricolore. I militanti hanno contestato e insultato il giornalista Gad Lerner. Aggredito anche un videomaker, collaboratore di Repubblica, al quale è stata rotta la videocamera mentre cercava di riprendere un militante che gridava “Mattarella mafioso”. Ma sugli insulti al presidente della Repubblica il leader Matteo Salvini frena: bisogna portare rispetto”. E per il segretario della Lega è un bagno di folla: “Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l’ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman – ha detto -. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo”. “Il problema è che l’Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un’altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull’immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male” dice Salvini. “Questa è l’Italia che vincerà. L’odio e la paura non abitano a Pontida. Col sorriso si risponde agli insulti”, ha detto Salvini dal palco a Pontida. “Qua non ci sono poltronari ma uomini e donne con valori”. “Su Di Maio non cambio idea, è un amico anche se cambia fronte. Ma non condivido le sue scelte: mi spiace vedere che
l’evoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona”. Poi Salvini da Pontida avverte: “mettetevi con chi volete tanto il popolo vi manda a casa”. “Preferisco cedere ai traditori 7 ministeri oggi perché ce li riprenderemo tra qualche mese con gli interessi”. E il leader leghista torna sui suoi cavalli di battaglia che non sono stati realizzati. Una flat tax al 15% “per chi lavora e per chi crea lavoro: sarà il primo provvedimento della Lega quando tornerà al governo”. “Se proveranno ad aumentare le tasse sulla casa dovranno passare sui nostri copri: la casa è sacra e non si tocca”. Prima di chiudere la manifestazione Salvini fa salire sul palco alcuni bambini accompagnati dalle loro famiglie e commenta: “mai più bimbi rubati!”. C’è anche Greta, una delle bambine dell’inchiesta sugli affidi illeciti di Bibbiano tra i bambini che Matteo Salvini ha chiamato sul palco prima di chiudere il suo intervento a Pontida . “Greta è questa bellissima bambina con i capelli rossi che dopo un anno è stata restituita alla mamma” ha spiegato Salvini. Greta è arrivata sul palco accompagnata dalla madre, tenendo in mano una striscione con l’hashtag #bambinistrappati.
Governo Pd5, Salvini: “Non avrà vita lunga. Poi finalmente si vota e… si vince!!!” “Il governo delle poltrone, dei riciclati e dei poteri forti europei non avrà vita lunga. Opposizione in Parlamento, nei Comuni e nelle piazze, poi finalmente si vota e… si vince!!! Io non mollo e non mollerò mai Amici, per me viene prima l’onore dei ministeri”. Così il leader della Lega Matteo Salvini commenta su twitter la nascita del nuovo governo griffato M5s-Pd con a capo Giuseppe Conte.
Il leader leghista ha poi aggiunto: ‘E’ il primo governo italiano che nasce a Bruxelles, con un ministro dell’Economia, professore di storia, che arriva direttamente da Bruxelles, con un ministro della Salute senza nessuna esperienza di sanità, con un ministro dei Trasporti senza nessuna esperienza di trasporti e con un ministro dell’Istruzione che ha detto che per aumentare gli stipendi dei professori bisogna tassare le merendine e le bibite gasate: ecco, se partiamo dalla tassa sul chinotto, ci sarebbe da sorridere se non ci fossero di mezzo gli italiani’. ‘Contro questo governo – avverte Salvini – faremo opposizione in parlamento e in Italia, dove siamo maggioranza, con i nostri sindaci e governatori”. A chi gli chiede poi come mai non sarà in piazza con Fratelli d’Italia, l’esponente Salvini ha detto: “Quando ci sarà la fiducia ci saremo. Poi saremo a Pontida domenica 15 settembre e a Roma sabato 19 ottobre. Ci saremo. Hai voglia che ci saremo. Noi non siamo i centri sociali, noi portiamo le mamme e i papà in piazza, non i delinquenti di sinistra che tirano le molotov ai poliziotti. Noi siamo un’altra roba”. Critici con il governo sono anche il portavoce di Forza Italia Giorgio Mulè e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, soprattutto per quanto riguarda il dicastero della Famiglia: “Com’era quella del ‘partito di Bibbiano’? – scrive su twitter Mulè – Ah, sì: ‘Io col partito che in Emilia toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli non voglio avere nulla a che fare’. Lo diceva Di Maio: ha dato al Pd il ministero della Famiglia. Buongoverno!”. “Il M5S regala il Ministero della famiglia al Pd. Ma non erano il ‘partito di Bibbiano’?”, scrive invece su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Movimenti a palazzo e sole agostano: quando il caldo fa fare brutti pensieri Siamo di fronte al fallimento storico della politica. A quella linea di non ritorno da cui si può soltanto cercare di ricostruire qualcosa di meno artefatto, sebbene, ormai lo sanno bene gli italiani, poco o nulla di autentico aleggia nelle palazzi del potere. Salvini ancora non ha detto cosa vuole fare nei particolari anche se la meta è ben delineata, almeno. Ha soltanto ben chiaro che in questa partita la leadership ce l’ha lui, un ciclone mediatico che fagocita consensi e al suo quasi ex collega Di Maio fa vedere soltanto la scia delle sue iperboliche trovate.
L’opinione pubblica è accecata dal sole agostano e si è momentaneamente staccata dalla realtà in maniera talmente fantastica da credere che possa governare una nuova compagine giallo-rossa. La sinistra è autolesionista ma non kamikaze suicida e poi è così chiaro e palese che la Lega ha presidenti di commissioni che possono bloccare i lavori parlamentari e sindaci e amministratori un po’ ovunque. Sarebbe una scelta che porterebbe soltanto in uno squallido vicolo cieco dove i grillini perderebbero la faccia definitivamente e il partito Democratico finirebbe nell’oblio. La trovata di Salvini di fare questa sorta di retromarcia e dire a Di Maio sì al taglio dei parlamentari e poi tutti a casa è chiaramente una butade. Il leader della Lega si è deciso a sfidare i pentastellati ben sapendo che il Colle non avrebbe mai avallato una operazione del genere. Rispetto a questo scenario si insinua l’incognita di Conte che tutti hanno sottovalutato e che si presumeva facesse un passo in dietro già qualche giorno fa ma che invece non intende mollare. E non sembra essere soltanto una questione di scranno. Il 20 ci sarà da ridere o da piangere a seconda come si percepisce il bicchiere.
Crisi di Governo, Salvini fa “scacco” a Di Maio e raccoglie gli applausi di parte dei pentastellati Matteo Salvini, ha annunciato la sua nuova mossa: ‘Tagliamo i parlamentari la prossima settimana e poi andiamo subito al voto’. E raccoglie gli applausi dei senatori della Lega e di parte del M5s a cui si rivolge: ‘Pensate 3 volte prima di allearvi con il Pd’. Mentre Matteo Renzi rilancia: ‘Ho voluto lanciare un appello alle forze politiche che oggi ha lo spazio per poter essere accolto. Non darò alibi a nessuno per far saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama mostrerà stasera essere possibile’. Forza Italia dice no all’ipotesi di un accordo con Salvini che comporti una lista elettorale unica
e nel vertice a Palazzo Grazioli con Berlusconi boccia una possibile intesa che cancelli dal voto il simbolo di Fi. Nel Pd Bettini e Franceschini parlano di governo di legislatura e il segretario Zingaretti dice che ‘è il momento dell’unità’. Per il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli, Salvini “ha tolto qualsiasi valenza politica al dibattito in corso: la proposta di votare immediatamente la prossima settimana la quarta lettura della riforma” per tagliare i parlamentari “è possibile esclusivamente se domani non viene votata la sfiducia al governo, mi aspetto che venga ritirata la proposta Romeo, in alternativa voteremo contro”. L’Aula del Senato ha confermato indirettamente, bocciando le proposte di modifica al calendario presentate dal centrodestra, il timing votato in conferenza dei capigruppo ieri che prevede che Conte terrà le comunicazioni a Palazzo Madama il prossimo martedì 20 agosto alle 15. “La Lega conferma quello che abbiamo ribadito alla conferenza dei capigruppo – ha detto il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama -: chiediamo all’Aula di votare un calendario diverso. Crediamo che per la crisi politica in atto sia necessario votare la nostra mozione di sfiducia domani alle ore 16 per rispetto” alle celebrazioni che si terranno domani a Genova nell’anniversario del crollo del ponte. “Noi proponiamo che la mozione di sfiducia” al premier Giuseppe Conte “sia votata in coda al calendario, chi è vera opposizione dimostri di esserlo”: così in Aula al Senato Anna Maria Bernini, capogruppo di Fi. “Noi siamo qui in 55 e siamo qui per votare subito questa mozione. C’è chi “invece sta
preparando nuovi progetti assolutamente contrati alla volontà popolari. La vera barzelletta sarà quando partito di Bibbiano e del vaffa day si metteranno insieme per governare l’Italia. Ci sarà da ridere”. L’INTERVENTO DI SALVINI IN SENATO “Come sono lontani i riti della politica dal Paese reale con l’idea che non si debbano disturbare i poveri parlamentari a ferragosto”, ha detto Matteo Salvini in Aula al Senato. “Non capisco visto che per bocca del senatore Renzi avete già vinto tutta questa agitazione nervosismo, maleducazione”, ha detto Matteo Salvini in Aula parlando delle proteste all’inizio del suo intervento. “Invidio un po’ alcune abbronzature…”, aggiunge. “L’Italia vuole avere certezze e cosa di più bello, democratico, trasparente, lineare, dignitoso che dare la parola al popolo. Cosa c’è di più bello. Non capisco la paura, il terrore, la disperazione”, ha detto ancora. “Capisco il terrore da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col Vynavil”, ha aggiunto Matteo Salvini in Aula al Senato. “Il bello è che saremmo noi gli antidemocratici e i fascisti che non vogliono andare alle elezioni e non vogliono far parlare la gente…”, ha detto ancora Salvini.
Tensioni tra Gabrielli e Salvini sull’utilizzo dello scooter della polizia “La vicenda dell’acqua-scooter onestamente mi sembra un po’ amplificata, vi potrei portare decine di immagini di nostri mezzi che vengono utilizzati anche da ragazzini. Quindi questo mi interessa il giusto, mi preoccupa di più, e ho chiesto un approfondimento, quando c’è una limitazione al diritto di cronaca che ritengo debba essere posto al centro”. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se i poliziotti facevano parte della scorta del vicepremier, Gabrielli ha risposto che “lo stiamo approfondendo, sia sotto il profilo penale che disciplinare faremo tutte le valutazioni – ha concluso -. Perché se ci sono state delle minacce e degli atteggiamenti fuori dall’azione ordinaria ci sono anche profili penali”.
“Non vedo rischi per la libertà di stampa in Italia onestamente. Se ci sono delle indagini, aspettiamole. Che lascino fuori i bambini e se la prendano con me”. Così il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, è tornato a parlare dell’episodio della moto d’acqua della Polizia dove è salito con il figlio maggiore per un giro. Questa mattina il capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla stazione di Rogoredo a Milano, ha parlato di approfondimenti per verificare se è stato limitato il diritto di cronaca. “Sono preoccupato – ha aggiunto Salvini a margine dell’inaugurazione dell’hub ferroviario di Rogoredo – se si usano i bambini per fare polemica politica perché faccio il giornalista anch’io e prima di tirare in ballo un minore ci penserei tre volte. Tanti altri bambini salgono sulle moto della polizia, sui mezzi dei vigili del fuoco, sui mezzi dei carabinieri. Aprite un dossier in Procura”.
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