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Consiglio Nazionale dei Geologi Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree 28 aprile 2020
Quotidiano Data 28-04-2020 CRONACHE dLCASERTA Pagina Foglio 12 1 A quasi 30 anni dalla legge che ne vieta l'uso, sono ancora 6mila le persone che ne muoiono ogni anno in Italia La giornata mondiale delle vittime da amianto NAPOLI(In) - Giornata mon- ricordare in occasione della dell'amianto che tocca da vi- diale delle vittime dell'amianto. Giornata mondiale delle vittime cino, oltre che l'aspetto sanita- A distanza di quasi 30 anni dal- dell'amianto che si celebra il 28 rio anche quello geologico, dal la legge 257/1992 che ha vieta- aprile. L'amianto è presente in momento che si tratta di mine- to l'utilizzo di questo materiale una grande varietà di materiali rali fibrosi presenti naturalmen- nel nostro Paese, sono ancora da costruzione, rappresentan- te nell'ambiente. Secondo le 6000 le persone che muoiono do quindi un'emergenza per la stime dell'Osservatorio Nazio- ogni anno di amianto in Italia tutela della salute della popola- nale Amianto ci sono circa 40 e sono migliaia gli italiani che zione. E' una minaccia sia per milioni di tonnellate di mate- si ammalano di mesotelioma gli adulti che per i bambini vi- riali contenenti amianto, di cui pleurico e di altri tumori pol- sto che la fibra killer si nascon- 33 milioni compatto e 8 milioni monari. "Tantissime le persone de ovunque intorno a noi: nelle friabile. I geologi sono esperti che hanno perso la vita - fanno scuole, negli ospedali, nelle bi- conoscitori del territorio in cui sapere dal consiglio nazionale blioteche e persino negli edifici operano e in tal senso la cono- dei geologi - e che vogliamo culturali. Un problema quello scenza geologica può essere fondamentale per la mappatura dei siti a rischio". CULT'l1RA&SOCTETA 024697 Premio D`Aplmie. ultimo giorno 1111111111111 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
Quotidiano Data 28-04-2020 CRONACHE dLNAPOLI Pagina Foglio 12 1 A quasi 30 anni dalla legge che ne vieta l'uso, sono ancora 6mila le persone che ne muoiono ogni anno in Italia La giornata mondiale delle vittime da amianto NAPOLI(in) - Giornata mon- Giornata mondiale delle vittime cino, oltre che l'aspetto sanita- diale delle vittime dell'amianto. dell'amianto che si celebra il 28 rio anche quello geologico, dal A distanza di quasi 30 anni dal- aprile. L'amianto è presente in momento che si tratta di mine- la legge 257/1992 che ha vieta- una grande varietà di materiali rali fibrosi presenti naturalmen- to l'utilizzo di questo materiale da costruzione, rappresentan- te nell'ambiente. Secondo le nel nostro Paese, sono ancora do quindi un'emergenza per la stime dell'Osservatorio Nazio- 6000 le persone che muoiono tutela della salute della popola- nale Amianto ci sono circa 40 ogni anno di amianto in Italia zione. E' una minaccia sia per milioni di tonnellate di mate- e sono migliaia gli italiani che gli adulti che per i bambini vi- riali contenenti amianto, di cui si ammalano di mesotelioma sto che la fibra killer si nascon- 33 milioni compatto e 8 milioni pleurico e di altri tumori pol- de ovunque intorno a noi: nelle friabile. I geologi sono esperti monari. "Tantissime le persone scuole, negli ospedali, nelle bi- conoscitori del territorio in cui che hanno perso la vita - fanno blioteche e persino negli edifici operano e in tal senso la cono- sapere dal consiglio nazionale culturali. Un problema quello scenza geologica può essere dei geologi - e che vogliamo dell'amianto che tocca da vi- fondamentale per la mappatura ricordare in occasione della dei siti a rischio". © RIPRODUZIONE RISERVATA CUL`l'tIR/a,SOCTETA 024697 ~IM Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
Quotidiano Data 28-04-2020 Pordenone IL GA77EITINO Pagina Foglio 9 1 Allarme amianto: « Ce n'è ancora troppo» gi, 28 aprile. L'amianto è pre- rari fibrosi presenti natural- tuiscono, tuttora, un potenzia- AMIANTO sente in una grande varietà di mente nell'ambiente. Secondo le pericolo per la diffusione PORDENONE A distanza di quasi materiali da costruzione, rap- le stime dell'Osservatorio delle fibre. Il geologo può quin- 30 anni dalla legge 257/1992 presentando quindi un'emer- Amianto ci sono circa 40 mi- di contribuire in maniera sen- che ha vietato l'utilizzo di que- genza per la tutela della salute lioni di tonnellate di materiali sibile al processo di bonifica e sto materiale nel nostro Paese, della popolazione. È una mi- contenenti amianto, di Cui 33 di messa in sicurezza di tali sono ancora 6000 le persone milioni compatto e 8 milioni aree" afferma Vincenzo Giovi- naccia sia per gli adulti che per friabile. "I geologi sono esperti ne, Vice Presidente del Consi- che muoiono ogni anno di i bambini visto che la fibra kil- amianto in Italia e sono miglia- conoscitori del territorio in cui glio dei Geologi."Cì sono anco- ler si nasconde ovunque intor- operano e in tal senso la cono- ra molti materiali contenenti ia gli italiani che si ammalano no a noi: nelle scuole, negli di mesotelioma pleurico e di scenza geologica può essere amianto che attendono di esse- ospedali, nelle biblioteche e fondamentale per consentire re smaltiti o inertizzati e ci so- altri tumori polmonari.Tantis- persino negli edifici culturali. sime le persone che hanno per- l'identificazione e la mappatu- no molti siti in cui devono an- Un problema quello cora essere effettuate le bonifi- so la vita e che saranno ricor- dell'amianto che tocca da vici- ra dei siti caratterizzati dalla che», In provincia di Pordeno- date in occasione della Giorna- no,oltre che l'aspetto sanitario presenza di rocce amiantifere. ne ci sono ancora diversi siti ta mondiale delle vittime anche quello geologico, dal Tali siti, utilizzati come zone con l'amianto che deve essere dell'amianto che si celebra og- momento che si tratta di mine- di produzione in passato,costi- bonificato. Tra questi ci sono bonifiche da fare anche negli ospedali. Università,parte il corso canine per cancellare il "burocratcse" 024697 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
Amianto: Geologi, ancora 6mila morti all'anno in Italia "Noi possiamo contribuire a messa in sicurezza del territorio" Redazione ANSA ROMA 27 aprile 2020 16:17 (ANSA) - ROMA, 27 APR - "A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257 del 1992 che ha vietato l'utilizzo" dell'amianto "nel nostro Paese, sono ancora 6mila le persone che muoiono ogni anno in Italia, e sono migliaia quelle che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari". Così Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi, che in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell'amianto (che si celebra il 28 aprile), ricorda come l'amianto sia ancora "presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando un'emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali". Secondo le stime dell'Osservatorio nazionale amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. "I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l'identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere - afferma Giovine - tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree. A
livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme - spiega Giovine - alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, per esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell'amianto presente in natura". (ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Giornata mondiale vittime amianto: geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree CNG - Consiglio Nazionale dei Geologi - 27/04/2020 1 A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato lʼutilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) vuole ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dellʼamianto che si celebra il 28 aprile. Amianto: la fibra killer presente in diversi materiali da costruzione e nel sottosuolo Lʼamianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi unʼemergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali. Un problema quello dellʼamianto che tocca da vicino, oltre che lʼaspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nellʼambiente. Secondo le stime dellʼOsservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire lʼidentificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. 1/2
“In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. Cʼè poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti - continua Giovine - che contengono questo minerale. Per porre lʼattenzione ai rischi provocati dallʼesposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e lʼOrdine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata lʼemergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. Rischio amianto in Italia: un problema ancora irrisolto, manca un Piano nazionale uniforme Lʼamianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per lʼassenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dellʼamianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale allʼinterno delle rocce con un margine di errore molto basso. LʼAbruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dellʼamianto per lo smaltimento, la bonifica dellʼamianto, la tutela della salute e dellʼambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni allʼamianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG. 2/2
Amianto, la soluzione è la geologia ambienteambienti.com/amianto-la-soluzione-e-la-geologia/ redazione April 28, 2020 Nella Giornata mondiale per le vittime dell’amianto, i geologi diventano indispensabili per la mappatura e la bonifica delle aree L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali. A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. Amianto e geologia Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in 1/2
collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto in Italia L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG. 2018 ALL RIGHT RESERVED - AMBIENT&AMBIENTI 2/2
ROMA ATTUALITÀ SALUTE SCIENZA&TECNOLOGIA ARTE&CULTURA FASHION&DESIGN ANIMALI GOOD NEWS TV CERCA DIRETTA LIVE INQUINAMENTO SALUTE Giornata mondiale vittime amianto, ancora troppe le vittime della bra killer 28 Aprile 2020 Vanessa De Vita Ascolta Condividi Amianto. Come ogni anno, il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale delle
vittime di amianto. Una triste pagina per l’Italia. Nonostante questo pericolosissimo materiale sia stato messo al bando nel nostro Paese nel 1992, continua ad uccidere, trasformandosi in fibre invisibili la cui esposizione che possono generare mesotelioma, tumore al polmone, alla laringe, allo stomaco e al colon. In Italia – racconta l’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto – ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, 33 in matrice compatta e 7 friabile in circa un milione di siti. È stata segnalata la presenza di amianto in 2.400 scuole, 1.000 biblioteche ed edifici culturali e 250 ospedali. Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale, nel Paese muoiono ancora di amianto circa 6.000 persone all’anno e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma
pleurico e altre tipologie di tumori polmonari. “Sono numeri che non si possono accettare e che il Ministero dell’Ambiente vuole abbattere, attraverso la mappatura, il monitoraggio e la bonifica delle aree SIN contaminate su tutto il territorio nazionale” – ha detto l’On. Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente con delega alle bonifiche, in occasione della Giornata nazionale per le vittime dell’Amianto. ” Oggi – ha aggiunto Morassut – raccogliamo i primi frutti del grande lavoro svolto dalla Commissione amianto, guidata da Raffaele Guariniello, istituita lo scorso anno presso il nostro dicastero e le cui conclusioni confluiranno nel collegato ambientale con l’introduzione dello strumento sanzionatorio. Saranno previsti un aumento delle pene per chiunque abbia contribuito a determinare o ad anticipare l’insorgenza di un tumore correlato all’esposizione all’amianto e la reclusione da tre a sei anni e la multa da 20.000 euro a 50.000 euro per chiunque commercia, estrae, produce amianto o prodotti contenenti amianto”. “La Commissione, che si scioglierà a giugno prossimo – ha concluso il sottosegretario – ha prodotto un grande risultato, una riforma organica della normativa, che va a toccare tutte le
criticità legate alla diffusione e allo smaltimento dell’amianto e che diventerà proposta di legge del governo per essere discussa e votata dal Parlamento”. Amianto, la voce dei ragazzi di Gricignano per un mondo libero dai veleni VIDEO Come ricorda il Consiglio Nazionale dei Geologi, quello dell’Amianto tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere – afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree”. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di
essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche – continua Giovine – c’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti che contengono questo minerale”. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso”. “L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano – conclude il Vice Presidente del CNG – sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il
miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio”. Amianto, dal Ministero Ambiente 385 milioni per rimuovere la fibra killer Lo scorso gennaio, con un video su Facebook, il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa annunciava “385 milioni dati alle Regioni affinché subito vengano redatti i progetti”, rivolgendo un appello a tutte le Regioni a fare presto a togliere l’amianto da scuole, dagli ospedali e fare presto con le progettazioni, mettendo a disposizione i tecnici del ministero. I 385 milioni fanno parte del ‘Piano di bonifica da amianto’, previsto nel secondo Addendum al Piano operativo ‘Ambiente’ approvato dal Cipe nel 2016 e adottato adesso con un provvedimento dalla Direzione generale competente del ministero dell’Ambiente. Il piano individua i soggetti beneficiari delle risorse (Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano) e le modalità di trasferimento. I soggetti beneficiari a loro volta individueranno gli interventi da finanziare e ne cureranno la gestione, il controllo e il monitoraggio sulla realizzazione.
Dal canto suo, il ministero dell’Ambiente si impegna a garantire che le Regioni e le Province autonome ricevano tutte le informazioni pertinenti per l’attuazione degli interventi, in particolare le istruzioni sulle modalità per la corretta gestione, verifica e rendicontazione delle spese, attraverso anche la condivisione di quanto previsto dal Sistema di gestione e controllo del Piano operativo ‘Ambiente’. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025. “Nella Giornata mondiale per ricordare le vittime dell’amianto, che ricorre oggi come anno, è per noi un obbligo fermarci a riflettere su questa minaccia silenziosa che purtroppo, a quasi tre decenni dalla legge che ne ha abolito l’utilizzo, continua a mietere anche in Italia migliaia di vittime” – scrive in una nota il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. “È per noi un obbligo morale favorire ogni azione che possa contribuire a difendere i cittadini, in particolare i più deboli – aggiunge il Ministro – Abbiamo destinato 385 milioni di euro a interventi di bonifica che le regioni dovranno realizzare entro il 2025 negli edifici pubblici, scuole e ospedali in primis, adottando il piano operativo ambiente approvato dal Cipe nel 2016. Nel collegato ambientale introdurremo inoltre uno strumento sanzionatorio, inasprendo le pene per chi si rende
responsabile delle malattie collegate all’utilizzo di questo materiale, o contribuisca in qualsiasi modo alla sua diffusione”. “Insisteremo affinché i fondi vengano utilizzati e le sanzioni applicate – spiega Costa – utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, per vincere una battaglia che va avanti da troppo tempo”. “L’importante risultato della Commissione presieduta da Raffaele Guariniello, che ringrazio per l’impegno e la passione con cui anche in questo periodo sta conducendo i lavori, e composta dai maggiori esperti del settore, è alle fasi finali – conclude il Ministro -. Ci sarà certamente un incontro con le associazioni che rappresentano le migliaia di vittime e i loro familiari. Sono estremamente soddisfatto che alcune proposte diverranno operative già nel Collegato ambientale: credo sia arrivato il momento di accelerare, di utilizzare tutti gli strumenti normativi a disposizione”.
Economia ecologica | Rifiuti e bonifiche Un’altra Giornata per le vittime dell’amianto senza impianti per smaltire la fibra killer Lo scorso anno il ministero dell’Ambiente ha sbloccato fondi da 385 milioni per le bonifiche e avviato una nuova commissione di esperti, ma senza discariche per smaltire in sicurezza i rifiuti l’unica valvola di sfogo è l’export [28 Aprile 2020] di Luca Aterini Neanche l’emergenza coronavirus, coi suoi 27mila morti solo in Italia, può fermare le altre crisi sanitarie che silenziosamente si portano via ogni anno migliaia di vite: oggi come ogni anno si commemora la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Più che un’emergenza, una cronicità per il nostro Paese: a distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ne ha vietato l’utilizzo, i morti riconducibili all’amianto sono circa 6mila all’anno in Italia, e continueranno a crescere. Come ricorda il sottosegretario all’Ambiente con delega alle Bonifiche, Roberto Morassut, «il picco delle patologie ad esso correlate è previsto, secondo l’Osservatorio nazionale amianto (Ona), tra il 2025 e il 2030». Del resto lungo lo stivale l’Ona stima la presenza di 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto che aspettano di essere bonificate e smaltite. «È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi – spiega il Consiglio nazionale dei geologi – nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali». L’amianto è stato usato in una grande varietà di materiali da costruzione, e l’Ona ad esempio ne ha segnalato la presenza in 2.400 scuole, 1.000 biblioteche ed edifici culturali, 250 ospedali. Il pericolo non sta nel materiale in sé, ma nel cattivo stato di conservazione dei manufatti che lo contengono come nel rilascio spontaneo di fibre in natura da parte di rocce naturalmente amiantifere; è l’esposizione a queste fibre invisibili che può causare mesotelioma, tumore del polmone, tumore della laringe, dello stomaco e del colon. Per questo è necessario realizzare sul territorio discariche dove poter smaltire in sicurezza i rifiuti contenenti amianto derivanti dalle bonifiche: senza questi impianti anche le bonifiche rimangono al palo, perché non sappiamo dove smaltirne i rifiuti. Ma se sul primo fronte si registrano timidi progressi, nessuno è stato ancora compiuto sul secondo. «Lo scorso anno – ricorda Morassut – sono stati sbloccati i fondi per 385 milioni di euro, destinati alle regioni, per interventi di bonifica dall’amianto da realizzare entro il 2025 negli edifici pubblici, in particolare per la rimozione e lo smaltimento nelle scuole e negli ospedali». Ma le nuove discariche, che vengono spesso tacciate ingiustamente di essere parte del problema amianto anziché parte della soluzione, sul territorio rimangono un argomento tabù. «In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema – conferma Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi – della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti che contengono questo minerale». Una criticità evidenziata tra gli altri proprio dal ministero dell’Ambiente nel 2017, durante una conferenza organizzata dal M5S alla Camera, e all’interno dell’ultimo report dedicato da Legambiente all’eterna emergenza amianto. Anche il poco amianto bonificato prende in larga parte la via dell’estero, come testimoniano gli ultimi dati Ispra: la Germania è il Paese che riceve (profumatamente pagata) la quasi totalità del nostro export d’amianto, circa 100 mila tonnellate smaltite in miniere dismesse e in particolare in quella salina di Stetten, autorizzata a ricevere 250 tipologie di rifiuti utilizzate per la messa in sicurezza delle cavità che si generano a seguito dell’attività estrattiva. Per affrontare il cronico problema dell’amianto lo scorso anno il ministero dell’Ambiente ha istituito una commissione ad hoc, di cui si attendono a breve le conclusioni, ma le anticipazioni che filtrano dal dicastero non comprendono novità sul fronte impiantistico: «Confluiranno nel collegato ambientale con l’introduzione dello strumento sanzionatorio – anticipa nel merito Morassut – Saranno previsti un aumento delle pene per chiunque abbia contribuito a determinare o ad anticipare l’insorgenza di un tumore correlato all’esposizione all’amianto e la reclusione da tre a sei anni e la multa da 20.000 euro a 50.000 euro per chiunque commercia, 1/2 estrae, produce amianto o prodotti contenenti amianto».
Chi bonifica, invece, dove smaltisce i rifiuti contenenti amianto? «Conferiamo l’amianto in Germania ma – dichiaravano già tre anni fa dall’Ispra – ci hanno fatto sapere che presto non lo accetteranno più e non esistono altre possibilità che creare dei luoghi di conferimento in Italia». Ancora una volta, occorre una presa di coscienza: è necessario dotarsi degli impianti di smaltimento per gestire secondo logica di sostenibilità e prossimità i rifiuti che noi stessi produciamo. Una lezione che sta impartendo anche Covid- 19, colpendo duro (anche) sulla fragilità del sistema italiano di gestione dei rifiuti, fatta di carenze infrastrutturali, eccessiva burocrazia e decisioni politiche spesso rinviate, di cui continuiamo ogni giorno a pagare il conto. 2/2
ARTE ARCHEOLOGIA MUSICA LIBRI SCIENZA TECNOLOGIA TRADIZIONI BAMBINI ANIMALI AMBIENTE SPORT 28 aprile, giornata delle vittime dell’amianto: ancora troppi morti 28 Aprile 2020 umbriaecultura A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edi ci culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle bre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di boni ca e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le boni che. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa bra killer, per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.
L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversi cato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.
HOME CRONACA POLITICA ATTUALITA’ DAI COMUNI REGIONE ECONOMIA CULTURA SPORT Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree Ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo Aggiunto da Redazione il 27 aprile 2020. Tags della Galleria ATTUALITA' A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG. Source: www.irpinia24.it
A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto 1/2
tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG. 2/2
27 Apr, 2020 Ξ Commenta la notizia Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree scritto da Redazione A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un non
di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.
Giornata mondiale vittime amianto, geologi: “indispensabili per mappatura e boni ca delle aree” Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile Genova / Roma | A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edi ci culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti naturalmente nell’ambiente. 1/2
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la di usione delle bre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di boni ca e di messa in sicurezza di tali aree” a erma Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere e ettuate le boni che. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa bra killer, per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversi cato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG. 2/2
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Le parole di Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edi ci culturali. Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle bre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di boni ca e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le boni che. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa bra killer, per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversi cato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.
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