Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...

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Consiglio Nazionale dei Geologi

       Giornata mondiale vittime
            amianto, geologi
      indispensabili per mappatura
          e bonifica delle aree

             28 aprile 2020
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
Quotidiano   Data      28-04-2020
 CRONACHE dLCASERTA                                                                                 Pagina
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                                                                                                              12
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A quasi 30 anni dalla legge che ne vieta l'uso, sono ancora 6mila le persone che ne muoiono ogni anno in Italia

La giornata mondiale delle vittime da amianto
             NAPOLI(In) - Giornata mon-          ricordare in occasione della         dell'amianto che tocca da vi-
             diale delle vittime dell'amianto.   Giornata mondiale delle vittime      cino, oltre che l'aspetto sanita-
             A distanza di quasi 30 anni dal-    dell'amianto che si celebra il 28    rio anche quello geologico, dal
             la legge 257/1992 che ha vieta-     aprile. L'amianto è presente in      momento che si tratta di mine-
             to l'utilizzo di questo materiale   una grande varietà di materiali      rali fibrosi presenti naturalmen-
             nel nostro Paese, sono ancora       da costruzione, rappresentan-        te nell'ambiente. Secondo le
             6000 le persone che muoiono         do quindi un'emergenza per la        stime dell'Osservatorio Nazio-
             ogni anno di amianto in Italia      tutela della salute della popola-    nale Amianto ci sono circa 40
             e sono migliaia gli italiani che    zione. E' una minaccia sia per       milioni di tonnellate di mate-
             si ammalano di mesotelioma          gli adulti che per i bambini vi-     riali contenenti amianto, di cui
             pleurico e di altri tumori pol-     sto che la fibra killer si nascon-   33 milioni compatto e 8 milioni
             monari. "Tantissime le persone      de ovunque intorno a noi: nelle      friabile. I geologi sono esperti
             che hanno perso la vita - fanno     scuole, negli ospedali, nelle bi-    conoscitori del territorio in cui
             sapere dal consiglio nazionale      blioteche e persino negli edifici    operano e in tal senso la cono-
             dei geologi - e che vogliamo        culturali. Un problema quello        scenza geologica può essere
                                                                                      fondamentale per la mappatura
                                                                                      dei siti a rischio".

                                                                                                              CULT'l1RA&SOCTETA
                                                                                                                                                    024697

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                                                                                                             1111111111111
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    Ordine Nazionale Geologi
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Quotidiano   Data     28-04-2020
 CRONACHE dLNAPOLI                                                                                  Pagina
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                                                                                                             12
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A quasi 30 anni dalla legge che ne vieta l'uso, sono ancora 6mila le persone che ne muoiono ogni anno in Italia

La giornata mondiale delle vittime da amianto
             NAPOLI(in) - Giornata mon-          Giornata mondiale delle vittime      cino, oltre che l'aspetto sanita-
             diale delle vittime dell'amianto.   dell'amianto che si celebra il 28    rio anche quello geologico, dal
             A distanza di quasi 30 anni dal-    aprile. L'amianto è presente in      momento che si tratta di mine-
             la legge 257/1992 che ha vieta-     una grande varietà di materiali      rali fibrosi presenti naturalmen-
             to l'utilizzo di questo materiale   da costruzione, rappresentan-        te nell'ambiente. Secondo le
             nel nostro Paese, sono ancora       do quindi un'emergenza per la        stime dell'Osservatorio Nazio-
             6000 le persone che muoiono         tutela della salute della popola-    nale Amianto ci sono circa 40
             ogni anno di amianto in Italia      zione. E' una minaccia sia per       milioni di tonnellate di mate-
             e sono migliaia gli italiani che    gli adulti che per i bambini vi-     riali contenenti amianto, di cui
             si ammalano di mesotelioma          sto che la fibra killer si nascon-   33 milioni compatto e 8 milioni
             pleurico e di altri tumori pol-     de ovunque intorno a noi: nelle      friabile. I geologi sono esperti
             monari. "Tantissime le persone      scuole, negli ospedali, nelle bi-    conoscitori del territorio in cui
             che hanno perso la vita - fanno     blioteche e persino negli edifici    operano e in tal senso la cono-
             sapere dal consiglio nazionale      culturali. Un problema quello        scenza geologica può essere
             dei geologi - e che vogliamo        dell'amianto che tocca da vi-        fondamentale per la mappatura
             ricordare in occasione della                                             dei siti a rischio".
                                                                                            © RIPRODUZIONE RISERVATA

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                                                                                                                                   024697

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    Ordine Nazionale Geologi
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Quotidiano   Data     28-04-2020
Pordenone
IL GA77EITINO
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                                                                                                                  9
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Allarme amianto: « Ce n'è ancora troppo»
                                    gi, 28 aprile. L'amianto è pre-     rari fibrosi presenti natural-    tuiscono, tuttora, un potenzia-
AMIANTO                             sente in una grande varietà di      mente nell'ambiente. Secondo      le pericolo per la diffusione
PORDENONE A distanza di quasi       materiali da costruzione, rap-      le stime dell'Osservatorio        delle fibre. Il geologo può quin-
30 anni dalla legge 257/1992        presentando quindi un'emer-         Amianto ci sono circa 40 mi-      di contribuire in maniera sen-
che ha vietato l'utilizzo di que-   genza per la tutela della salute    lioni di tonnellate di materiali  sibile al processo di bonifica e
sto materiale nel nostro Paese,     della popolazione. È una mi-        contenenti amianto, di Cui 33     di messa in sicurezza di tali
sono ancora 6000 le persone                                             milioni compatto e 8 milioni      aree" afferma Vincenzo Giovi-
                                    naccia sia per gli adulti che per   friabile. "I geologi sono esperti ne, Vice Presidente del Consi-
che muoiono ogni anno di            i bambini visto che la fibra kil-
amianto in Italia e sono miglia-                                        conoscitori del territorio in cui glio dei Geologi."Cì sono anco-
                                    ler si nasconde ovunque intor-      operano e in tal senso la cono-   ra molti materiali contenenti
ia gli italiani che si ammalano     no a noi: nelle scuole, negli
di mesotelioma pleurico e di                                            scenza geologica può essere       amianto che attendono di esse-
                                    ospedali, nelle biblioteche e       fondamentale per consentire       re smaltiti o inertizzati e ci so-
altri tumori polmonari.Tantis-      persino negli edifici culturali.
sime le persone che hanno per-                                          l'identificazione e la mappatu-   no molti siti in cui devono an-
                                    Un        problema         quello                                     cora essere effettuate le bonifi-
so la vita e che saranno ricor-     dell'amianto che tocca da vici-      ra dei siti caratterizzati dalla che», In provincia di Pordeno-
date in occasione della Giorna-     no,oltre che l'aspetto sanitario     presenza di rocce amiantifere. ne ci sono ancora diversi siti
ta mondiale delle vittime           anche quello geologico, dal          Tali siti, utilizzati come zone con l'amianto che deve essere
dell'amianto che si celebra og-     momento che si tratta di mine-       di produzione in passato,costi- bonificato. Tra questi ci sono
                                                                                                          bonifiche da fare anche negli
                                                                                                          ospedali.

                                                                                                                     Università,parte il corso canine
                                                                                                                     per cancellare il "burocratcse"
                                                                                                                                                        024697

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    Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
Amianto: Geologi, ancora 6mila morti all'anno in Italia
 "Noi possiamo contribuire a messa in sicurezza del territorio"

   Redazione ANSA ROMA 27 aprile 2020 16:17

(ANSA) - ROMA, 27 APR - "A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257 del 1992 che ha vietato
l'utilizzo" dell'amianto "nel nostro Paese, sono ancora 6mila le persone che muoiono ogni anno
in Italia, e sono migliaia quelle che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori
polmonari". Così Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi, che in
occasione della Giornata mondiale delle vittime dell'amianto (che si celebra il 28 aprile), ricorda
come l'amianto sia ancora "presente in una grande varietà di materiali da costruzione,
rappresentando un'emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia
per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle
scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali". Secondo le stime
dell'Osservatorio nazionale amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti
amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. "I geologi sono esperti conoscitori del
territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per
consentire l'identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce
amiantifere - afferma Giovine - tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato,
costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può
contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree. A
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale
amianto uniforme - spiega Giovine - alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di
conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, per esempio, è la prima Regione italiana
ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell'amianto presente in natura". (ANSA).

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Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
Giornata mondiale vittime amianto: geologi
indispensabili per mappatura e bonifica delle aree
CNG - Consiglio Nazionale dei Geologi - 27/04/2020 1
A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato lʼutilizzo di questo materiale nel
nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono
migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari.
Tantissime le persone che hanno perso la vita e che il Consiglio Nazionale dei Geologi
(CNG) vuole ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dellʼamianto che si
celebra il 28 aprile.

Amianto: la fibra killer presente in diversi materiali da costruzione
e nel sottosuolo
Lʼamianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi
unʼemergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti
che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli
ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali.
Un problema quello dellʼamianto che tocca da vicino, oltre che lʼaspetto sanitario anche
quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente
nellʼambiente.
Secondo le stime dellʼOsservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile.
“I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza
geologica può essere fondamentale per consentire lʼidentificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione
in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo
può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali
aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.
                                                                                                       1/2
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
“In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o
inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. Cʼè poi il
problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti - continua Giovine - che
contengono questo minerale. Per porre lʼattenzione ai rischi provocati dallʼesposizione a questa
fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che
possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e
lʼOrdine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e
la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che
avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata lʼemergenza
sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.
Rischio amianto in Italia: un problema ancora irrisolto, manca un
Piano nazionale uniforme
Lʼamianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per lʼassenza di un
quadro conoscitivo omogeneo.
“A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano
nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno
stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione
italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dellʼamianto presente in natura.
Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del
minerale allʼinterno delle rocce con un margine di errore molto basso. LʼAbruzzo, invece, si sta
dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dellʼamianto per lo smaltimento,
la bonifica dellʼamianto, la tutela della salute e dellʼambiente. Altri obiettivi del Piano sono il
consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali
esposizioni allʼamianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di
vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.

                                                                                                     2/2
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
Amianto, la soluzione è la geologia
   ambienteambienti.com/amianto-la-soluzione-e-la-geologia/

redazione                                                                                 April 28, 2020

Nella Giornata mondiale per le vittime dell’amianto, i geologi
diventano indispensabili per la mappatura e la bonifica delle aree
L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi
un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che
per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli
ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali.

A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel
nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono
migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime
le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale
delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile.

Amianto e geologia
Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti
conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere
fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza
di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora,
un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera
sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine,
Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali
contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono
ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in
cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai
rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in
Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema,
il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in

                                                                                                           1/2
Consiglio Nazionale dei Geologi - Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e bonifica delle aree - Consiglio ...
collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina
Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio
questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il
geologo.

L’amianto in Italia
L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un
quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non
essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni
risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad
esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura
dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più
probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto
basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli
dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri
obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della
conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della
qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del
CNG.

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                                                                                                          2/2
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             INQUINAMENTO   SALUTE

             Giornata mondiale
             vittime amianto,
             ancora troppe le
             vittime della bra
             killer
              28 Aprile 2020 Vanessa De Vita

                                                Ascolta
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             Amianto. Come ogni anno,
             il 28 aprile si celebra la
             Giornata Mondiale delle
vittime di amianto. Una
triste pagina per l’Italia.

Nonostante             questo       pericolosissimo
materiale sia stato messo al bando nel
nostro Paese nel 1992, continua ad
uccidere,          trasformandosi                  in     fibre
invisibili        la     cui    esposizione                che
possono generare mesotelioma, tumore
al polmone, alla laringe, allo stomaco e
al colon.

In Italia – racconta l’ONA, Osservatorio
Nazionale Amianto – ci sono ancora 40
milioni      di        tonnellate        di         materiali
contenenti         amianto,         33        in        matrice
compatta e 7 friabile in circa un milione
di siti.

È stata segnalata la presenza di amianto
in 2.400 scuole, 1.000 biblioteche ed
edifici culturali e 250 ospedali.

Nonostante siano passati quasi 30 anni
dalla legge 257/1992 che ha vietato
l’utilizzo di questo materiale, nel Paese
muoiono ancora di amianto circa 6.000
persone all’anno e sono migliaia gli
italiani che si ammalano di mesotelioma
pleurico     e   altre     tipologie             di    tumori
polmonari.

“Sono    numeri       che       non         si    possono
accettare        e        che          il         Ministero
dell’Ambiente             vuole                  abbattere,
attraverso           la        mappatura,                   il
monitoraggio e la bonifica delle aree
SIN contaminate su tutto il territorio
nazionale” – ha detto l’On. Roberto
Morassut, sottosegretario all’Ambiente
con delega alle bonifiche, in occasione
della Giornata nazionale per le vittime
dell’Amianto.

” Oggi       – ha aggiunto Morassut –
raccogliamo i primi frutti del grande
lavoro      svolto        dalla        Commissione
amianto,         guidata             da               Raffaele
Guariniello,     istituita      lo      scorso           anno
presso il nostro dicastero e le cui
conclusioni confluiranno nel collegato
ambientale       con      l’introduzione                 dello
strumento         sanzionatorio.                      Saranno
previsti un aumento delle pene per
chiunque         abbia            contribuito               a
determinare o ad anticipare l’insorgenza
di un tumore correlato all’esposizione
all’amianto e la reclusione da tre a sei
anni e la multa da 20.000 euro a 50.000
euro per chiunque commercia, estrae,
produce amianto o prodotti contenenti
amianto”.

“La Commissione, che si scioglierà a
giugno      prossimo       –      ha        concluso        il
sottosegretario – ha prodotto un grande
risultato, una riforma organica della
normativa, che va a toccare tutte le
criticità legate alla diffusione e allo
smaltimento            dell’amianto          e     che
diventerà proposta di legge del governo
per      essere       discussa    e    votata       dal
Parlamento”.

Amianto, la voce dei
ragazzi di Gricignano per
un mondo libero dai
veleni VIDEO
Come ricorda il Consiglio Nazionale dei
Geologi, quello dell’Amianto tocca da
vicino,    oltre      che   l’aspetto        sanitario
anche quello geologico, dal momento
che si tratta di minerali fibrosi presenti
naturalmente nell’ambiente.

“I geologi sono esperti conoscitori del
territorio in cui operano e in tal senso la
conoscenza            geologica       può        essere
fondamentale                per            consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce
amiantifere – afferma Vincenzo Giovine,
Vice Presidente del Consiglio Nazionale
dei Geologi – tali siti, utilizzati come
zone       di     produzione          in     passato,
costituiscono,         tuttora,   un       potenziale
pericolo per la diffusione delle fibre. Il
geologo         può     quindi    contribuire        in
maniera         sensibile    al       processo       di
bonifica e di messa in sicurezza di tali
aree”.

“In Italia sono ancora molti i materiali
contenenti amianto che attendono di
essere smaltiti o inertizzati e ci sono
molti siti in cui devono ancora essere
effettuate          le     bonifiche              –     continua
Giovine – c’è poi il problema della
mancanza di discariche regionali in cui
smaltire i rifiuti che contengono questo
minerale”.

L’amianto nel nostro Paese costituisce
ancora oggi un problema irrisolto per
l’assenza       di       un       quadro            conoscitivo
omogeneo.

“A   livello         nazionale               il       quadro    è
fortemente diversificato non essendoci
ancora     un        Piano         nazionale            amianto
uniforme – spiega Giovine – alcune
regioni risultano più virtuose con uno
stato     di        conoscenze                più      avanzate
rispetto       ad        altre.        Il    Piemonte,         ad
esempio, è la prima Regione italiana ad
adottare un protocollo per eseguire la
mappatura            dell’amianto                 presente     in
natura.    Questo              metodo             permette     di
individuare le aree dove è più probabile
trovare        la    presenza                del       minerale
all’interno delle rocce con un margine
di errore molto basso”.

“L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un
Piano regionale per la difesa dai pericoli
dell’amianto             per      lo        smaltimento,       la
bonifica dell’amianto, la tutela della
salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del
Piano – conclude il Vice Presidente del
CNG – sono il consolidamento della
sorveglianza epidemiologica e sanitaria,
della      conoscenza                        sulle       attuali
esposizioni                all’amianto                  e       il
miglioramento della tutela della salute
e della qualità degli ambienti di vita e di
lavoro in relazione al rischio”.

Amianto, dal Ministero
Ambiente 385 milioni per
rimuovere la fibra killer
Lo scorso gennaio, con un video su
Facebook,       il    Ministro        dell’Ambiente,
Sergio Costa annunciava                   “385 milioni
dati    alle        Regioni         affinché         subito
vengano redatti i progetti”, rivolgendo
un appello a tutte le Regioni a fare
presto a togliere l’amianto da scuole,
dagli ospedali e fare presto con le
progettazioni, mettendo a disposizione i
tecnici del ministero.

I 385 milioni fanno parte del ‘Piano di
bonifica       da     amianto’,        previsto         nel
secondo Addendum al Piano operativo
‘Ambiente’ approvato dal Cipe nel 2016
e       adottato            adesso            con       un
provvedimento dalla Direzione generale
competente                    del              ministero
dell’Ambiente.

Il piano individua i soggetti beneficiari
delle     risorse          (Regioni       e     Province
autonome di Trento e Bolzano) e le
modalità di trasferimento.

I   soggetti        beneficiari       a       loro    volta
individueranno              gli     interventi          da
finanziare e ne cureranno la gestione, il
controllo      e      il     monitoraggio             sulla
realizzazione.
Dal canto suo, il ministero dell’Ambiente
si impegna a garantire che le Regioni e
le Province autonome ricevano tutte le
informazioni pertinenti per l’attuazione
degli     interventi,       in     particolare     le
istruzioni sulle modalità per la corretta
gestione,      verifica     e     rendicontazione
delle     spese,        attraverso        anche    la
condivisione       di    quanto        previsto   dal
Sistema di gestione e controllo del
Piano operativo ‘Ambiente’.

Tutti    gli   interventi       dovranno      essere
realizzati entro il 31 dicembre 2025.

“Nella Giornata mondiale per ricordare
le vittime dell’amianto, che ricorre oggi
come      anno,    è    per      noi    un   obbligo
fermarci a riflettere su questa minaccia
silenziosa che purtroppo, a quasi tre
decenni dalla legge che ne ha abolito
l’utilizzo, continua a mietere anche in
Italia migliaia di vittime” – scrive in una
nota il Ministro dell’Ambiente, Sergio
Costa.

“È per noi un obbligo morale favorire
ogni azione che possa contribuire a
difendere i cittadini, in particolare i più
deboli – aggiunge il Ministro – Abbiamo
destinato 385 milioni di euro a interventi
di bonifica che le regioni dovranno
realizzare entro il 2025 negli edifici
pubblici, scuole e ospedali in primis,
adottando il piano operativo ambiente
approvato       dal     Cipe      nel     2016.   Nel
collegato       ambientale              introdurremo
inoltre uno strumento sanzionatorio,
inasprendo le pene per chi si rende
responsabile delle malattie collegate
all’utilizzo         di     questo          materiale,       o
contribuisca in qualsiasi modo alla sua
diffusione”.

“Insisteremo affinché i fondi vengano
utilizzati      e     le       sanzioni      applicate        –
spiega       Costa         –     utilizzando      tutti     gli
strumenti a nostra disposizione, per
vincere una battaglia che va avanti da
troppo tempo”.

“L’importante                     risultato            della
Commissione presieduta da Raffaele
Guariniello, che ringrazio per l’impegno
e la passione con cui anche in questo
periodo      sta          conducendo          i   lavori,    e
composta             dai    maggiori         esperti        del
settore, è alle fasi finali – conclude il
Ministro        -.    Ci       sarà    certamente           un
incontro         con        le     associazioni           che
rappresentano le migliaia di vittime e i
loro     familiari.            Sono         estremamente
soddisfatto               che      alcune         proposte
diverranno operative già nel Collegato
ambientale:               credo       sia     arrivato       il
momento di accelerare, di utilizzare
tutti     gli         strumenti             normativi         a
disposizione”.
Economia ecologica | Rifiuti e bonifiche

Un’altra Giornata per le vittime dell’amianto senza
impianti per smaltire la fibra killer
Lo scorso anno il ministero dell’Ambiente ha sbloccato fondi da 385 milioni per le bonifiche e avviato una nuova
commissione di esperti, ma senza discariche per smaltire in sicurezza i rifiuti l’unica valvola di sfogo è l’export
[28 Aprile 2020]

           di
           Luca Aterini

Neanche l’emergenza coronavirus, coi suoi 27mila morti solo in
Italia, può fermare le altre crisi sanitarie che silenziosamente si
portano via ogni anno migliaia di vite: oggi come ogni anno si
commemora la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Più che
un’emergenza, una cronicità per il nostro Paese: a distanza di quasi
30 anni dalla legge 257/1992 che ne ha vietato l’utilizzo, i morti
riconducibili all’amianto sono circa 6mila all’anno in Italia, e
continueranno a crescere. Come ricorda il sottosegretario
all’Ambiente con delega alle Bonifiche, Roberto Morassut, «il picco
delle patologie ad esso correlate è previsto, secondo l’Osservatorio
nazionale amianto (Ona), tra il 2025 e il 2030».

Del resto lungo lo stivale l’Ona stima la presenza di 40 milioni di
tonnellate di materiali contenenti amianto che aspettano di essere
bonificate e smaltite. «È una minaccia sia per gli adulti che per i
bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi – spiega il Consiglio nazionale dei geologi – nelle scuole, negli
ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali». L’amianto è stato usato in una grande varietà di materiali da costruzione,
e l’Ona ad esempio ne ha segnalato la presenza in 2.400 scuole, 1.000 biblioteche ed edifici culturali, 250 ospedali.

Il pericolo non sta nel materiale in sé, ma nel cattivo stato di conservazione dei manufatti che lo contengono come nel rilascio
spontaneo di fibre in natura da parte di rocce naturalmente amiantifere; è l’esposizione a queste fibre invisibili che può causare
mesotelioma, tumore del polmone, tumore della laringe, dello stomaco e del colon. Per questo è necessario realizzare sul territorio
discariche dove poter smaltire in sicurezza i rifiuti contenenti amianto derivanti dalle bonifiche: senza questi impianti anche le
bonifiche rimangono al palo, perché non sappiamo dove smaltirne i rifiuti. Ma se sul primo fronte si registrano timidi progressi,
nessuno è stato ancora compiuto sul secondo.

«Lo scorso anno – ricorda Morassut – sono stati sbloccati i fondi per 385 milioni di euro, destinati alle regioni, per interventi di
bonifica dall’amianto da realizzare entro il 2025 negli edifici pubblici, in particolare per la rimozione e lo smaltimento nelle scuole e
negli ospedali». Ma le nuove discariche, che vengono spesso tacciate ingiustamente di essere parte del problema amianto anziché
parte della soluzione, sul territorio rimangono un argomento tabù.

«In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui
devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema – conferma Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio
nazionale dei geologi – della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti che contengono questo minerale».

Una criticità evidenziata tra gli altri proprio dal ministero dell’Ambiente nel 2017, durante una conferenza organizzata dal M5S alla
Camera, e all’interno dell’ultimo report dedicato da Legambiente all’eterna emergenza amianto. Anche il poco amianto bonificato
prende in larga parte la via dell’estero, come testimoniano gli ultimi dati Ispra: la Germania è il Paese che riceve (profumatamente
pagata) la quasi totalità del nostro export d’amianto, circa 100 mila tonnellate smaltite in miniere dismesse e in particolare in quella
salina di Stetten, autorizzata a ricevere 250 tipologie di rifiuti utilizzate per la messa in sicurezza delle cavità che si generano a
seguito dell’attività estrattiva.

Per affrontare il cronico problema dell’amianto lo scorso anno il ministero dell’Ambiente ha istituito una commissione ad hoc, di cui
si attendono a breve le conclusioni, ma le anticipazioni che filtrano dal dicastero non comprendono novità sul fronte impiantistico:
«Confluiranno nel collegato ambientale con l’introduzione dello strumento sanzionatorio – anticipa nel merito Morassut – Saranno
previsti un aumento delle pene per chiunque abbia contribuito a determinare o ad anticipare l’insorgenza di un tumore correlato
all’esposizione all’amianto e la reclusione da tre a sei anni e la multa da 20.000 euro a 50.000 euro per chiunque commercia,
                                                                                                                                      1/2
estrae, produce amianto o prodotti contenenti amianto».
Chi bonifica, invece, dove smaltisce i rifiuti contenenti amianto? «Conferiamo l’amianto in Germania ma – dichiaravano già tre anni
fa dall’Ispra – ci hanno fatto sapere che presto non lo accetteranno più e non esistono altre possibilità che creare dei luoghi di
conferimento in Italia». Ancora una volta, occorre una presa di coscienza: è necessario dotarsi degli impianti di smaltimento per
gestire secondo logica di sostenibilità e prossimità i rifiuti che noi stessi produciamo. Una lezione che sta impartendo anche Covid-
19, colpendo duro (anche) sulla fragilità del sistema italiano di gestione dei rifiuti, fatta di carenze infrastrutturali, eccessiva
burocrazia e decisioni politiche spesso rinviate, di cui continuiamo ogni giorno a pagare il conto.

                                                                                                                                        2/2
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                                   28 aprile, giornata delle vittime dell’amianto: ancora troppi morti

                                      28 Aprile 2020    umbriaecultura

                                   A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale
                                   nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e
                                   sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari.
                                   Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della
                                   Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in
                                   una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la
                                   tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto
                                   che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle
                                   biblioteche e persino negli edi ci culturali.

                                   Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
                                   geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti naturalmente nell’ambiente.
                                   Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
                                   materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono
                                   esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può
                                   essere fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla
                                   presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato,
                                   costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle bre. Il geologo può quindi
                                   contribuire in maniera sensibile al processo di boni ca e di messa in sicurezza di tali aree”
                                   afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono
                                   ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci
                                   sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le boni che. C’è poi il problema della
                                   mancanza di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che contengono
                                   questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa bra killer,
                                   per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano
                                   contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine
                                   Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la
                                   Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che
                                   avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza
                                   sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.
L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un
quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversi cato non
essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni
risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte,
ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura
dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più
probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore
molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli
dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente.
Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria,
della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della
salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice
Presidente del CNG.
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Giornata mondiale vittime amianto, geologi
indispensabili per mappatura e bonifica delle aree
Ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo
omogeneo

 Aggiunto da Redazione il 27 aprile 2020.
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                                                        A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha
                                                        vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono
                                                        ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto
                                                        in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di
                                                        mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari.
                                                        Tantissime le persone che hanno perso la vita e che
                                                        vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale
                                                        delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile.
                                                        L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da
                                                        costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la
                                                        tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per
gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli
ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal
momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime
dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di
cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in
tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei
siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato,
costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in
maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice
Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

“In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci
sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di
discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre
l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in
Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il
Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la
Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno
a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza
sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.

L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro
conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano
nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di
conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare
un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di
individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un
margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai
pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri
obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza
sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti
di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.

Source: www.irpinia24.it
A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel
nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono
migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime
le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale
delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile.

L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi
un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per
i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali,
nelle biblioteche e persino negli edifici culturali.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti
conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere
fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di
rocce amiantifere.

Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo
per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di
bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del
Consiglio Nazionale dei Geologi.

“In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o
inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il
problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che
contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa
fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano
contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine
Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società
Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto

                                                                                                           1/2
tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del
coronavirus” sottolinea il geologo.

L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro
conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci
ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più
virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la
prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente
in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza
del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta
dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica
dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento
della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto
e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in
relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.

                                                                                                         2/2
27 Apr, 2020 Ξ Commenta la notizia

Giornata mondiale vittime amianto, geologi indispensabili per mappatura e
bonifica delle aree
scritto da Redazione

 A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel
 nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono
 migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari.
 Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della
 Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in
 una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la
 tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto
 che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle
 biblioteche e persino negli edifici culturali.

 Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
 geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente.
 Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
 materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono
 esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può
 essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla
 presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato,
 costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi
 contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree”
 afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono
 ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci
 sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della
 mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono
 questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer,
 per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano
 contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine
 Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la
 Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che
 avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza
 sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.

 L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un
 non
di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato
non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni
risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte,
ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura
dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più
probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto
basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli
dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente.
Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria,
della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute
e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice
Presidente del CNG.
Giornata mondiale vittime amianto, geologi:
“indispensabili per mappatura e boni ca
delle aree”

Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni
di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8
milioni friabile

Genova / Roma | A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di
questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di
amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri
tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in
occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto
è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi
un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che
per i bambini visto che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli
ospedali, nelle biblioteche e persino negli edi ci culturali.

 Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti naturalmente nell’ambiente.
                                                                                                    1/2
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di
materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono
esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere
fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza
di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono,
tuttora, un potenziale pericolo per la di usione delle bre. Il geologo può quindi contribuire in
maniera sensibile al processo di boni ca e di messa in sicurezza di tali aree” a erma Vincenzo
Giovine, vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

“In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o
inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere e ettuate le boni che. C’è poi il
problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che
contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa
 bra killer, per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che
possano contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e
l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e
la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che
avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza
sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo.

L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un
quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversi cato non
essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni
risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad
esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura
dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più
probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto
basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli
dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente.
Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria,
della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e
della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente
del CNG.

                                                                                                        2/2
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amianto,              geologi indispensabili
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                          vine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi

I NOSTRI PODCAST (HTTPS://WWW.V-NEWS.IT/I-NOSTRI-PODCAST/)
Le parole di Vincenzo Giovine,
Vice Presidente del Consiglio
Nazionale dei Geologi
A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo
materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno
di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma
pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita
e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime
dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà
di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della
salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto
che la bra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali,
nelle biblioteche e persino negli edi ci culturali.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario
anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali brosi presenti
naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto
ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33
milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del
territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere
fondamentale per consentire l’identi cazione e la mappatura dei siti caratterizzati
dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in
passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle bre.
Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di boni ca e di
messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del
Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti
amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui
devono ancora essere effettuate le boni che. C’è poi il problema della mancanza
di discariche regionali in cui smaltire i ri uti – continua Giovine – che contengono
questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa
  bra killer, per de nire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali
azioni che possano contribuire alla risoluzione de nitiva del problema, il Consiglio
Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione
con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale
avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio
questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del
coronavirus” sottolinea il geologo.

L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per
l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è
fortemente diversi cato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto
uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di
conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima
Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto
presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più
probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di
errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la
difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la boni ca dell’amianto, la
tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento
della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali
esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità
degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente
del CNG.
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