Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Consiglio Nazionale dei Geologi

   4° anniversario terremoto Centro
     Italia, i geologi denunciano:
          grandi ritardi nella
   ricostruzione pubblica e privata

            24 agosto 2020
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Quotidiano     Data      24-08-2020
CRONACHE dLCASERTA                                                                             Pagina
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     IL MARCIO~

    Il terremoto
      provocò
    299 vittime

 La denuncia Angelone: "Pubblico e privato hanno fallito"

 Quattro anni dal sisma di Amatrice
 I geologi: la ricostruzione è un flop
 ROMA - `A quattro           lavori è tutt'altro che     le delle attività di rico-
 anni dal primo dei ter-     positivo - aggiunge An-     struzione: siamo in un
  remoti che tra agosto      gelone - a partire dalla    ritardo grave e moral-
 2016 e gennaio 2017         ricostruzione privata:      mente inaccettabile, ac-
  hanno sconvolto il Cen-    dei 5.325 progetti ap-      centuato dall'appesanti-
  tro Italia, sia la rico-   provati in questi quat-     mento amministrativo".
 struzione pubblica che      tro anni, 2.544 quelli
  quella privata sono in     già realizzati e 2.758 i                 CLAPRLSSE 2020
 forte ritardo e tale len-   cantieri in corso. Quat-
  tezza è dimostrata dal     tro anni di burocrazia
 Rapporto sulla rico-        e lungaggini che hanno
 struzione post sisma        portato a un ritardo an-
 2016 presentato ieri        cora più evidente nella
  dal Commissario alla       ricostruzione     pubbli-
  ricostruzione, Giovan-     ca: basti pensare che
  ni Legnini". E il com-     dei 2,1 miliardi di euro
  mento di Domenico          già stanziati, le risorse
 Angelone, Tesoriere del     effettivamente erogate
  Consiglio Nazionale dei    ammontano a circa 200
  Geologi, in occasione      milioni di euro, appena
  del quarto anniversario    il 10% del totale" de-
  dal violento sisma di      nuncia il geologo. i La-
  magnitudo 6.0 che, il 24   zio fu una delle regioni
  agosto 2016, distrusse     più colpite, a fare un
  Amatrice e Accumoli,       resoconto a quattro anni
  nel Lazio, e Arquata del   dal sisma è Roberto
  Tronto, nelle Marche,      Troncarelli, Presiden-
  provocando 299 vittime.    te Ordine dei Geologi
  "Questi dati dimostra-     Lazio. "I numeri citati
  no che il bilancio dei     sono uno specchio fede-

                                                                                                                       AtNu3

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                                                                                                                                                024697

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 Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Terremoto: per i geologi ci sono gravi ritardi nella
ricostruzione pubblica e privata
  agi.it/cronaca/news/2020-08-23/terremoto-ritardo-ricostruzioni-9474658

                            © Foto: Francesco Fotia / AGF - Amatrice (AGF)

"A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini".

È il commento di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in
occasione del quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto
2016, distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche,
provocando 299 vittime.

"Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt'altro che positivo - aggiunge
Angelone - a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in questi
quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di
burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella
ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse
effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale"
denuncia il geologo. Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro
anni dal sisma è Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio.

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
"I numeri citati sono uno specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un
ritardo grave e moralmente inaccettabile, accentuato dall'appesantimento amministrativo
che colpisce, in generale, ogni iter autorizzativo in Italia" dichiara Troncarelli.

"C'è una tendenza a creare complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere
assunte decisioni di snellimento, basate sul buon senso - prosegue -. E non appare
condivisibile l'osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di
garantire trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi
professionali, nel rispetto delle norme vigenti". Un terremoto talmente violento da
modificare la connotazione geografica del nostro Paese.

"A fronte di un evento sismico del genere, che ha avuto ripercussioni profonde sugli
aspetti economici e sociali di un'intera Regione - spiega il geologo -, si sarebbe dovuta
costruire da subito una corsia preferenziale per tornare ad una parvenza di normalità nel
più breve tempo possibile, per gestire poi sul lungo periodo le attività di completamento
in un quadro normativo ordinario. Invece i numeri, soprattutto quelli della ricostruzione
privata, sono ancora imbarazzanti per un paese civile. Senza poi voler entrare nel merito
delle ricadute sui professionisti e sulle imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i
loro crediti, sempre per questioni legate alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e
degli accertamenti. è auspicabile che, tenuto conto dell'accuratezza e della meticolosità
dei controlli, questo rappresenti almeno l'occasione per porre la prevenzione alla base di
ogni scelta pianificatoria ed edificatoria ed evitare che in futuro si registrino altri eventi
che segnino così profondamente popolazioni e territori" è il monito di Troncarelli.

Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e
Marche. Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i
più colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016.

Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle Marche: "Sono trascorsi quattro
anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e rendere omaggio alle persone
che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un pensiero alle loro famiglie ed
alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in maniera drammatica. Gli
edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati oltre 80 mila, di cui più di 45
mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra regione sono state presentate
circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600 cantieri e circa 1.690 edifici
risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione piuttosto lenta che la pandemia
dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato.

Al fine di velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata
emanata l'Ordinanza 100 che introduce l'autocertificazione da parte dei progettisti e
stabilisce un tempo massimo di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell'ambito
della prevenzione e pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a
garantire una migliore conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e
fisiografiche del territorio per consentire una ricostruzione più sicura.

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Solo attraverso un'adeguata azione preventiva e pianificatoria si può arrivare ad una
efficace ricostruzione che possa valorizzare la rinascita dei nostri meravigliosi territori,
borghi e città" continua il geologo marchigiano. "Una tragedia come questa ci deve far
capire che è necessario puntare sulla prevenzione e su una ricostruzione efficiente per
tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico, ma soprattutto per mettere in
sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli" spiega Domenico Angelone, Tesoriere
del Consiglio Nazionale dei Geologi.

"Sappiamo ormai bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo
motivo la priorità deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il
Consiglio Nazionale dei Geologi si batte affinchè diventi obbligatorio il fascicolo del
fabbricato, strumento fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per
la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali
di Protezione civile" conclude Angelone. (AGI)Tri

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Sisma, grandi ritardi nella ricostruzione: la denuncia
dei geologi
  affaritaliani.it/cronache/sisma-grandi-ritardi-nella-ricostruzione-la-denuncia-dei-geologi-690657.html

“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento di
Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del
quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016, distrusse
Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche, provocando 299
vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo -
aggiunge Angelone - a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in
questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di
burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella
ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse
effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale”
denuncia il geologo.

Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è
Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di

                                                                                                           1/3
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi professionali,
nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da modificare la
connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del genere, che
ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera Regione –
spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia preferenziale per
tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul
lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i
numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un
paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle
imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate
alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che,
tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno
l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed edificatoria
ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così profondamente
popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.

Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti
dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle
Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e
rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un
pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in
maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati
oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione
piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di
velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100
che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo
di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e
pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore
conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per
consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la
rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.

“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione e
su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico,
ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli” spiega
Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Sappiamo ormai
bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo motivo la priorità
deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il Consiglio Nazionale dei
Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del fabbricato, strumento

                                                                                                  2/3
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per la messa in sicurezza
del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali di Protezione civile”
conclude Angelone.

                                                                                               3/3
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
Terremoto Centro Italia, 4° anniversario: i geologi
denunciano             i grandi ritardi nella ricostruzione
 ingenio-web.it/28006-terremoto-centro-italia-4-anniversario-i-geologi-denunciano-i-grandi-ritardi-nella-ricostruzione

CNG - Consiglio Nazionale dei Geologi - 23/08/2020 3
“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento
di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione
del quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016,
distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche,
provocando 299 vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro
che positivo - aggiunge Angelone - a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325
progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in
corso. Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora
più evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già
stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro,
appena il 10% del totale” denuncia il geologo.

Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è
Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
Consiglio Nazionale dei Geologi - 4 anniversario terremoto Centro Italia, i geologi denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi
professionali, nel rispetto delle norme vigenti”.

Un terremoto talmente violento da modificare la connotazione geografica
del nostro Paese.

“A fronte di un evento sismico del genere, che ha avuto ripercussioni profonde sugli
aspetti economici e sociali di un’intera Regione – spiega il geologo -, si sarebbe dovuta
costruire da subito una corsia preferenziale per tornare ad una parvenza di normalità
nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul lungo periodo le attività di
completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i numeri, soprattutto quelli
della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un paese civile. Senza poi
voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle imprese che, ad oggi,
non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate alla ridondanza
dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che, tenuto conto
dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno
l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed
edificatoria ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così
profondamente popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.

Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più
colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016.

Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle Marche: “Sono trascorsi
quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e rendere omaggio alle
persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un pensiero alle loro
famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in maniera
drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati oltre 80
mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione
piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al
fine di velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata
l’Ordinanza 100 che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce
un tempo massimo di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della
prevenzione e pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a
garantire una migliore conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e
fisiografiche del territorio per consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso
un’adeguata azione preventiva e pianificatoria si può arrivare ad una efficace
ricostruzione che possa valorizzare la rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi
e città” continua il geologo marchigiano.

“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla
prevenzione e su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio,
culturale, storico, ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e
dei nostri figli” spiega Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei
Geologi. “Sappiamo ormai bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico,
per questo motivo la priorità deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un
decennio il Consiglio Nazionale dei Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il
fascicolo del fabbricato, strumento fondamentale per la valutazione della
vulnerabilità degli edifici, per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano e
per la redazione dei piani comunali di Protezione civile” conclude Angelone.
4° anniversario terremoto Centro Italia, i geologi
denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica
e privata
   agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/52911-4-anniversario-terremoto-centro-italia-i-geologi-denunciano-
grandi-ritardi-nella-ricostruzione-pubblica-e-privata

Redazione ASI

(ASI) Amatrice - “A quattro anni dal primo dei terremoti che tra
agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il Centro Italia, sia la
ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte ritardo e tale
lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma
2016 presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni
Legnini”.

È il commento di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio
Nazionale dei Geologi, in occasione del quarto anniversario dal violento sisma di
magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016, distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata
del Tronto, nelle Marche, provocando 299 vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio
dei lavori è tutt’altro che positivo - aggiunge Angelone - a partire dalla ricostruzione
privata: dei 5.325 progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e
2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un
ritardo ancora più evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi
di euro già stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di
euro, appena il 10% del totale” denuncia il geologo.

Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è
Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi professionali,
nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da modificare la
connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del genere, che
ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera Regione –
spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia preferenziale per
tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul
lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i
numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un
paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle
imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate
alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che,
tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno
          l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed edificatoria
          ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così profondamente
          popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.

          Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
          Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti
          dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle
          Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e
          rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un
          pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in
          maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati
          oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
          regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
          cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione
          piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di
          velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100
          che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo
          di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e
          pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore
          conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per
          consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
          pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la
          rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.

          “Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione e
          su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico,
          ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli” spiega
          Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Sappiamo ormai
          bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo motivo la priorità
          deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il Consiglio Nazionale dei
          Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del fabbricato, strumento
          fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per la messa in sicurezza
          del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali di Protezione civile”
          conclude la nota dell'Ordine dei Geologi.

https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/52911-4-anniversario-terremoto-centro-italia-i-geologi-denunciano-grandi-ritardi-nella-ricostruzione-pubblica-…   2/2
COMUNICATO STAMPA: 4° ANNIVERSARIO
TERREMOTO CENTRO ITALIA, I GEOLOGI
DENUNCIANO: GRANDI RITARDI NELLA
RICOSTRUZIONE PUBBLICA E PRIVATA
    agenparl.eu/comunicato-stampa-4-anniversario-terremoto-centro-italia-i-geologi-denunciano-grandi-ritardi-nella-
ricostruzione-pubblica-e-privata

Redazione                                                                                             23 Agosto 2020

(AGENPARL) – dom 23 agosto 2020 4° anniversario terremoto Centro Italia, i geologi
denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e privata
“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento di
Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del
quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016, distrusse
Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche, provocando 299
vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo –
aggiunge Angelone – a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in
questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di
burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella
ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse
effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale”
denuncia il geologo.
Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è
Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi professionali,
nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da modificare la
connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del genere, che
ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera Regione –
spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia preferenziale per
tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul
lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i
numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un
paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle
imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate
alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che,
                                                                                                                       1/2
tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno
l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed edificatoria
ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così profondamente
popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.
Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti
dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle
Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e
rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un
pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in
maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati
oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione
piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di
velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100
che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo
di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e
pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore
conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per
consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la
rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.
“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione e
su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico,
ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli” spiega
Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Sappiamo ormai
bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo motivo la priorità
deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il Consiglio Nazionale dei
Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del fabbricato, strumento
fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per la messa in sicurezza
del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali di Protezione civile”
conclude Angelone.
Amatrice, 23 agosto 2020

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                                                                                                  2/2
Sisma, 4 anni dopo i geologi denunciano:
"Grandi ritardi nella ricostruzione pubblica e
privata"
ATTUALITÀ           di Picchio News   del 23/08/2020

“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il Centro
Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte ritardo e tale lentezza è
dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 presentato ieri dal Commissario alla
ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio
Nazionale dei Geologi, in occasione del quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il
24 agosto 2016, distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche,
provocando 299 vittime.

“Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo - aggiunge Angelone -
a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già
realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un
ritardo ancora più evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già
stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del
totale” denuncia il geologo.

Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle Marche, ha aggiunto: “Sono trascorsi quattro
anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e rendere omaggio alle persone che in quei
tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la
cui esistenza è stata sconvolta in maniera drammatica".

"Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati oltre 80 mila, di cui più di 45
mila nelle Marche - ha sottolineato Mercuri -; fino al mese di giugno 2020 nella nostra regione sono
state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600 cantieri e circa 1.690 edifici
risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione piuttosto lenta che la pandemia dovuta
al Covid-19 ha ulteriormente complicato".

"Nell’ambito della prevenzione e pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a
garantire una migliore conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del
territorio per consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la rinascita dei nostri
meravigliosi territori, borghi e città” conclude il geologo marchigiano.
Terremoto Centro Italia, a 4 anni dal sisma i geologi
denunciano: “Grandi ritardi nella ricostruzione
pubblica e privata”
                                                                                                23 Agosto 2020 14:03
    meteoweb.eu/2020/08/terremoto-centro-italia-4-anni-sisma-geologi-grandi-ritardi-ricostruzione-pubblica-
privata/1469737

Filomena Fotia

“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”: è il commento di
Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del
quarto anniversario dal violento sisma magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016,
distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche,
provocando 299 vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro
che positivo – aggiunge Angelone – a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325
progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in
corso. Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora
più evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già
stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro,
appena il 10% del totale” denuncia il geologo.
                                                                                                                       1/3
Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma è
Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi
professionali, nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da
modificare la connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del
genere, che ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera
Regione – spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia
preferenziale per tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile,
per gestire poi sul lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo
ordinario. Invece i numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora
imbarazzanti per un paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui
professionisti e sulle imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti,
sempre per questioni legate alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli
accertamenti. È auspicabile che, tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei
controlli, questo rappresenti almeno l’occasione per porre la prevenzione alla base di
ogni scelta pianificatoria ed edificatoria ed evitare che in futuro si registrino altri eventi
che segnino così profondamente popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.
Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e
Marche. Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i
più colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei
Geologi delle Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio,
innanzitutto, ricordare e rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno
perso la vita, rivolgere un pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui
esistenza è stata sconvolta in maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal
terremoto del 2016 sono stati oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al
mese di giugno 2020 nella nostra regione sono state presentate circa 8.400 richieste di
contributo, avviati quasi 3.600 cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati
evidenziano una ricostruzione piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha
ulteriormente complicato. Al fine di velocizzare e semplificare il processo di
ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100 che introduce l’autocertificazione da
parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo di concessione del contributo pari a
110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e pianificazione sono stati avviati studi e
approfondimenti volti a garantire una migliore conoscenza delle caratteristiche
geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per consentire una ricostruzione più
sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e pianificatoria si può arrivare
ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la rinascita dei nostri meravigliosi
territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.
“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione
e su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale,

                                                                                                 2/3
storico, ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri
figli” spiega Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi.
“Sappiamo ormai bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo
motivo la priorità deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il
Consiglio Nazionale dei Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del
fabbricato, strumento fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici,
per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani
comunali di Protezione civile” conclude Angelone.

                                                                                            3/3
La denuncia dei Geologi: ”Dopo 4 anni dal terremoto in
Centro Italia, forti ritardi nella ricostruzione”
    varese7press.it/2020/08/23/la-denuncia-dei-geologi-dopo-4-anni-dal-terremoto-in-centro-italia-forti-ritardi-nella-
ricostruzione

redazione                                                                                                 23 agosto 2020

       Ecologia e Ambiente
       Regione

Di

redazione
-

23 Agosto 2020
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AMATRICE, 23 agosto 2020-“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra
agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il Centro Italia, sia la
ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte ritardo e tale lentezza
è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 presentato ieri dal
Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”.

                                                                                                                           1/3
È il commento di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi,
in occasione del quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto
2016, distrusse Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche,
provocando 299 vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che
positivo – aggiunge Angelone – a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti
approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso.
Quattro anni di burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più
evidente nella ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già
stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro,
appena il 10% del totale” denuncia il geologo.

Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma
è Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di
garantire trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli
incarichi professionali, nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento
da modificare la connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico
del genere, che ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di
un’intera Regione – spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia
preferenziale per tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per
gestire poi sul lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo
ordinario. Invece i numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora
imbarazzanti per un paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui
professionisti e sulle imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre
per questioni legate alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È
auspicabile che, tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo
rappresenti almeno l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta
pianificatoria ed edificatoria ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino
così profondamente popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.

Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti
dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle
Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e
rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un
pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in
maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati
oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione

                                                                                                 2/3
piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di
velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100
che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo
di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e
pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore
conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per
consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la
rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.

“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione e
su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico,
ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli”
spiega Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Sappiamo
ormai bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo motivo la
priorità deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il Consiglio
Nazionale dei Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del fabbricato,
strumento fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per la messa
in sicurezza del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali di
Protezione civile” conclude Angelone.

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Centro Italia,...

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4° anniversario terremoto Centro Italia, i geologi
denunciano: grandi ritardi nella ricostruzione pubblica
e privata
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ritardi-nella-ricostruzione
“A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno
sconvolto il Centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte
ritardo e tale lentezza è dimostrata dal Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016
presentato ieri dal Commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini”. È il commento
di Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del
quarto anniversario dal violento sisma di magnitudo 6.0 che, il 24 agosto 2016, distrusse
Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e Arquata del Tronto, nelle Marche, provocando 299
vittime. “Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo -
aggiunge Angelone - a partire dalla ricostruzione privata: dei 5.325 progetti approvati in
questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso. Quattro anni di
burocrazia e lungaggini che hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella
ricostruzione pubblica: basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse
effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale”
denuncia il geologo.

Il Lazio fu una delle regioni più colpite, a fare un resoconto a quattro anni dal sisma
è Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi Lazio. “I numeri citati sono uno
specchio fedele delle attività di ricostruzione: siamo in un ritardo grave e moralmente
inaccettabile, accentuato dall’appesantimento amministrativo che colpisce, in generale,
ogni iter autorizzativo in Italia” dichiara Troncarelli. “C’è una tendenza a creare
complicazioni e lungaggini anche quando potrebbero essere assunte decisioni di
snellimento, basate sul buon senso – prosegue -. E non appare condivisibile
l’osservazione che, alla base di tutto il rallentamento, vi sia la necessità di garantire
trasparenza nelle procedure di affidamento, nella rotazione degli incarichi professionali,
nel rispetto delle norme vigenti”. Un terremoto talmente violento da modificare la
connotazione geografica del nostro Paese. “A fronte di un evento sismico del genere, che
ha avuto ripercussioni profonde sugli aspetti economici e sociali di un’intera Regione –
spiega il geologo -, si sarebbe dovuta costruire da subito una corsia preferenziale per
tornare ad una parvenza di normalità nel più breve tempo possibile, per gestire poi sul
lungo periodo le attività di completamento in un quadro normativo ordinario. Invece i
numeri, soprattutto quelli della ricostruzione privata, sono ancora imbarazzanti per un
paese civile. Senza poi voler entrare nel merito delle ricadute sui professionisti e sulle
imprese che, ad oggi, non riescono ad incassare i loro crediti, sempre per questioni legate
alla ridondanza dei controlli, delle verifiche e degli accertamenti. È auspicabile che,
tenuto conto dell’accuratezza e della meticolosità dei controlli, questo rappresenti almeno
l’occasione per porre la prevenzione alla base di ogni scelta pianificatoria ed edificatoria
ed evitare che in futuro si registrino altri eventi che segnino così profondamente
popolazioni e territori” è il monito di Troncarelli.

Il sisma del 2016 non fece tremare solo il Lazio, ma anche Abruzzo, Umbria e Marche.
Arquata del Tronto, il piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, è stato tra i più colpiti
dalla scossa del 24 agosto 2016. Daniele Mercuri, Presidente Ordine dei Geologi delle
Marche: “Sono trascorsi quattro anni da quel 24 agosto e voglio, innanzitutto, ricordare e
rendere omaggio alle persone che in quei tragici giorni hanno perso la vita, rivolgere un
pensiero alle loro famiglie ed alle migliaia di persone la cui esistenza è stata sconvolta in
maniera drammatica. Gli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2016 sono stati
oltre 80 mila, di cui più di 45 mila nelle Marche; fino al mese di giugno 2020 nella nostra
regione sono state presentate circa 8.400 richieste di contributo, avviati quasi 3.600
cantieri e circa 1.690 edifici risultano riparati. Tali dati evidenziano una ricostruzione
piuttosto lenta che la pandemia dovuta al Covid-19 ha ulteriormente complicato. Al fine di
velocizzare e semplificare il processo di ricostruzione, è stata emanata l’Ordinanza 100
che introduce l’autocertificazione da parte dei progettisti e stabilisce un tempo massimo
di concessione del contributo pari a 110 giorni. Nell’ambito della prevenzione e
pianificazione sono stati avviati studi e approfondimenti volti a garantire una migliore
conoscenza delle caratteristiche geologiche, sismiche e fisiografiche del territorio per
consentire una ricostruzione più sicura. Solo attraverso un’adeguata azione preventiva e
pianificatoria si può arrivare ad una efficace ricostruzione che possa valorizzare la
rinascita dei nostri meravigliosi territori, borghi e città” continua il geologo marchigiano.

“Una tragedia come questa ci deve far capire che è necessario puntare sulla prevenzione e
su una ricostruzione efficiente per tutelare il nostro patrimonio edilizio, culturale, storico,
ma soprattutto per mettere in sicurezza la vita dei nostri genitori e dei nostri figli”
spiega Domenico Angelone, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Sappiamo
ormai bene che il nostro Paese è fragile dal punto di vista sismico, per questo motivo la
priorità deve essere quella di investire sulla sicurezza. Da un decennio il Consiglio
Nazionale dei Geologi si batte affinché diventi obbligatorio il fascicolo del fabbricato,
strumento fondamentale per la valutazione della vulnerabilità degli edifici, per la messa
in sicurezza del patrimonio edilizio italiano e per la redazione dei piani comunali di
Protezione civile” conclude Angelone.
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