Consiglio Nazionale dei Geologi - 8 giugno 2018
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8/6/2018 Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati 08 Giu 2018 Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati Massimo Frontera È pronta l'ordinanza della Protezione civile che mette a disposizione 73,5 milioni di euro per la prevenzione sismica di edifici pubblici e privati in tutta Italia. Si tratta dell'ultima tranche di risorse a valere sul programma lanciato nel 2009 e gestito dal dipartimento di Palazzo Chigi ora guidato da Angelo Borrelli. I soldi si riferiscono all'ultima annualità del piano finanziato con 965 milioni di euro nel periodo 2010-2016 in base al decreto legge n.39/2009 (articolo 11). Sono passati oltre due anni dall'ultima ordinanza della Protezione civile (n.344/2016) che ha messo a disposizione i 145 milioni della penultima annualità del piano. Per quanto riguarda invece l'annualità 2016 - oggetto appunto dell'ordinanza di prossima uscita - oltre alle risorse previste dal piano - pari a 44 milioni di euro - si sono aggiunte anche delle somme ancora non spese, che rientrano quindi nella disponibilità complessiva del programma e che consentono di arrivare alla somma complessiva di poco più di 73,5 milioni di euro. La messa a disposizione delle risorse passa attraverso un decreto di riparto su base regionale e una regolamentazione, a cura di ciascuna Regione, per selezionare gli interventi in base alla situazione e alla necessità del territorio. La nuova ordinanza sarà pubblicata dopo il parere della conferenza unificata (ancora da calendarizzare). Le novità: priorità a interventi pubblici, applicando le nuove Ntc Come nelle precedenti ordinanze, anche in questo caso, saranno finanziabili interventi su strutture sia pubbliche che private, per interventi di rafforzamento sismico, miglioramento sismico oppure interventi di demolizione e ricostruzione. Una parte delle risorse è riservata al finanziamento degli studi di microzonazione sismica, di vario livello (1, 2 oppure 3) Ci sono poi due novità. «Diversamente dal passato - spiega Mauro Dolce, uno dei direttori generali della Protezione Civile - non è prevista una ripartizione delle risorse tra interventi su edifici pubblici e interventi su privati». Nelle precedenti ordinanze, ricorda il tecnico del dipartimento di Palazzo Chigi, alle Regioni si indicava una quota di fondi, tra il 20% e il 40%, da riservare obbligatoriamente agli interventi sul patrimonio immobiliare privato. «Questa riserva non è più obbligatoria - riferisce Dolce - in quanto sono entrate in vigore le misure sul sismabonus che coprono fino all'80%-85% dei costi e sono pertanto molto più efficaci del contributo previsto in questa misura». «Pertanto - prosegue Dolce - le Regioni possono anche decidere di destinare tutte le risorse al pubblico, dando priorità agli edifici e alle opere strategiche, come ospedali e scuole». C'è poi una seconda novità. Il riferimento tecnico per gli interventi di rafforzamento e miglioramento sismico tiene conto dell'aggiornamento delle norme tecniche sulle costruzioni, in vigore dal 22 marzo scorso. Questo significa che, sintetizza Dolce, «diversamente dal passato, per le opere strategiche, l'intervento di miglioramento sismico deve avere un livello di sicurezza http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEruR61E/0 1/2
8/6/2018 Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati minimo di almeno del 60% rispetto all'adeguamento sismico». SCARICA IL TESTO - ORDINANZA N.344/2016 (ANNUALITÀ 2015) P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEruR61E/0 2/2
8/6/2018 Fondo Investimenti: il Consiglio di Stato cerca di dipanare la matassa post-Consulta, parere a fine mese 08 Giu 2018 Fondo Investimenti: il Consiglio di Stato cerca di dipanare la matassa post-Consulta, parere a fine mese A.A. Se proseguire con questo schema di decreto, firmato da Paolo Gentiloni a febbraio, o ricominciare tutto da capo lo deciderà il governo Conte. Ma il parere in arrivo dal Consiglio di Stato sul Fondo Investimenti sarà comunque decisivo. Ieri, 7 giugno, la prima sezione normativa del massimo organo di giustizia amministrativa, in veste di organo di consulenza dello Stato, ha esaminato lo schema di Dpcm inviato dal governo Gentiloni sulla ripartizione del Fondo Investimenti (comma 140 legge di Bilancio 2017), per la parte aggiuntiva di risorse stanziate con la legge di Bilancio 2018, e cioè 36 miliardi di euro. Il Dpcm, come noto, era stato predisposto dal governo Gentiloni a fine febbraio, ma congelato prima (a marzo) per l'attesa della formazione delle commissioni parlamentari (la legge prevede un parere non vincolante), e poi per la sentenza della Corte Costituzionalecomunicata il 15 aprile, che in sostanza dichiarava incostituzionale la parte del comma 140 che non prevede l'intesa sui Dpcm di ripartizione dei fondi con Regioni e/o altri enti territoriali coinvolti. La sentenza ha reso illegittimo (forse nullo...) il Dpcm 2017 e i decreti attuativi senza intesa, e ha reso necessario trovare l'intesa per il nuovo Dpcm 2018. Alla fine il governo Gentiloni, intorno a metà maggio, ha inviato lo schema di Dpcm al Consiglio di Stato per il parere (previsto dalla legge di bilancio 2018, mentre così non fu per il Dpcm 2017), parere che a questo punto si rivela decisivo per chiarire quale iter seguire per i Dpcm futuri (compreso questo) e anche come "sanare" la ripartizione di fondi 2017. Ieri il Consiglio di Stato ne ha discusso, ma come sempre in questi casi da Palazzo Spada nulla trapela fino alla preparazione del parere scritto, che sarà inviato alla Presidenza del Consiglio intorno a fine mese. Naturalmente il governo Conte può decidere di "cogliere l'occasione" della sentenza della Consulta per azzerare tutta la ripartizione del fondo investimenti, e ricominciare da zero nel lavoro di selezione delle priorità. Non dimentichiamo che stiamo parlando di 83 miliardi di euro statali tra il 2017 e il 2033, circa 5,1 miliardi di euro all'anno, di cui 9,5 miliardi nel 2017-2019, ancora tutti da spendere. Certo il blocco totale dei fondi comporterebbe un effetto caos non indifferente, visto che i fondi sono già stati distribuiti ai soggetti beneficiari (ad esempio i Comuni per le metropolitane, o Rfi e Anas per gli investimenti ferroviari e stradali) P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEKyN51E/0 1/1
8/6/2018 Il governo Conte difende l'azione anticorruzione ma continua a criticare il Codice appalti 08 Giu 2018 Il governo Conte difende l'azione anticorruzione ma continua a criticare il Codice appalti Marzio Bartoloni Nel giro di 24 ore il Governo mette nel mirino l’Anac e poi fa retromarcia. È il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli il primo a dare un segnale del cambio di rotta incontrando ieri mattina Raffaele Cantone dopo le parole del premier Giuseppe Conte che mercoledì alla Camera si era detto “deluso” dai risultati arrivati finora dall’Authority anti-corruzione: «Il mio ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac - ha detto Toninelli dopo l’incontro - nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato». Un concetto rafforzato più tardi con un video su facebook: «Con Cantone c’è stata una forte comunione d’intenti e abbiamo deciso di instaurare fin da subito una collaborazione proficua e continuativa». Ma a muoversi è anche Palazzo Chigi che nel pomeriggio informa di una telefonata «cordiale» tra il premier Conte e Cantone nel corso della quale i due «hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell’ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici». Dopo l’attacco all’Anac, il mirino del Governo il giorno dopo si concentra su un altro obiettivo: sotto accusa il codice degli appalti che anche per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio va modificato perché «blocca il Paese». «Del codice degli appalti ho parlato con il ministro delle Infrastrutture Toninelli e gli ho detto cosa penso», ha spiegato Cantone intervenuto ieri alla Luiss di Roma per un progetto sulla legalità. «Il mio mandato scade nel 2020, continuerò a fare anti-corruzione. Possiamo anche non essere soddisfatti - ha aggiunto -, ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come Paese. Negli ultimi 3 anni nella percezione della corruzione l’Italia ha guadagnato 10 posizioni nelle classifiche internazionali». Il presidente dell’Anac ha quindi assistito, insieme al rettore Paola Severino al vice-presidente del Csm Giovanni Legnini e al procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, alla presentazione dei progetti che hanno visto da febbraio a maggio oltre 600 studenti di 21 istituti scolastici di primo e secondo grado di tutta Italia lavorare insieme a 60 laureandi di Giurisprudenza e Scienze politiche della Luiss per esprimere il proprio concetto di giustizia. «Per me questa è una boccata d’aria fresca, in momenti come questi è indispensabile», ha chiosato Cantone P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEye7T2E/0 1/1
8/6/2018 Altre nomine per Toninelli: Dimitri Dello Buono alla Segreteria tecnica, Gaetano Marzulli capo segreteria 08 Giu 2018 Altre nomine per Toninelli: Dimitri Dello Buono alla Segreteria tecnica, Gaetano Marzulli capo segreteria Alessandro Arona Altre due nomine per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, con le quali completa le posizioni dello staff di più diretta collaborazione. Capo segreteria è stato nominato Gaetano Marzulli, avvocato e giovane giurista dell'Università di Bari, già segretario particolare di Toninelli alla Camera. Capo segretaria tecnica Dimitri Dello Buono, 51 anni, lauretao con lode alla Iuav in Sistemi Informativi Geografici, ricercatore al Cnr, dove è stato ideatore e tuttora responsabile del progetto geoSdi, il gruppo di ricerca che che «studia, realizza e distribuisce sistemi software geospaziali web based, utilizzando un approccio open source». Ancora vacante la casella del capo ufficio legislativo e del capo dipartimento infrastrutture. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEUqpP2E/0 1/1
Codice dei contratti: quale futuro per i lavori pubblici in Italia? 08/06/2018 Dopo che il nuovo Premier Giuseppe Conte, nel corso della replica alla Camera dei Deputati sulla fiducia al Governo, era entrato sul tema del Codice dei contratti, riconoscendo che "In Italia gli appalti non partono, abbiamo un codice degli appalti pubblici che da due anni in pratica non viene applicato", e nonostante il tentativo di smorzare i toni con una sua telefonata al Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione) Raffaele Cantone e con l'incontro tra quest'ultimo e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli (leggi articolo), il problema di fondo legato al Codice dei contratti resta del tutto attuale. Lo dimostrano le parole del Ministro dello sviluppo economico e Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio nel corso della visita allo stabilimento Leonardo a Pomigliano e nel corso dell’incontro con gli imprenditori di Confcommercio (guarda il video). Il Ministro Di Maio parlando alla platea degli imprenditori di Confcommercio è tornato, ancora una volta, sul problema legato al Codice dei contratti affermando che: “I fondi per la coesione territoriale sono fondi che quando riguardano il Mezzogiorno e saranno gestiti dal Ministro per il Sud. Il Ministero per il Sud è il Ministero con la delega alla Coesione
territoriale. La Ministra Barbara Lezzi è la persona che si occuperà di affrontare l’annosa questione di come spendono i fondi europei, soprattutto perché l’Italia ha si un problema di investimenti ma, anche dove si sono dati fondi per gli investimenti quei fondi sono bloccati perché molto spesso agli Enti territoriali bisogna fornire più competenze, più personalità con specifiche competenze in determinati settori per poter utilizzare quei fondi. E su questo però dico pure una cosa. Per far sviluppare l’Italia, per migliorare le condizioni, soprattutto di regioni in difficoltà come quelle del Sud si devono fare gli investimenti ma per fare gli investimenti dobbiamo semplificare il Codice degli appalti perché ormai gli amministratori hanno paura di toccare qualsiasi delibera, qualsiasi atto, anche una votazione in Consiglio comunale sta diventando un problema perché è un codice complicato, illeggibile e che paradossalmente era stato scritto per diminuire la corruzione ed oggi sta bloccando il paese e non sta combattendo i corrotti”. Pensiero che è stato ripreso nel corso dell’incontro con gli imprenditori di Confcommercio (guarda il video). Parlando di investimenti, il Ministro Di Maio li ha legati al Codice dei contratti precisando che “Quando si fanno gli investimenti, si stanziano i soldi ma poi quei soldi devono creare l’opera e per farlo ancora una volta non abbiamo bisogno di nuove leggi; semmai abbiamo bisogno di togliere qualcosa da un codice degli appalti che è diventato così complicato che terrorizza chiunque nello spendere soldi. (...) In passato si è pensato che si potesse gestire tutto ogni minimo dettaglio di ogni processo economico con le norme, con le leggi; non è così. Io credo molto di più nell’esempio delle istituzioni. Se le istituzioni si comportano in maniera corretta ed etica, i cittadini si comportano in maniera corretta ed etica sempre di più. Cercheremo di dare più valore a questo e di semplificare le norme anche sul codice degli appalti cosa che ha, anche, spiegato il Ministro Bonafede, il Ministro per le infrastrutture, il Ministro per la pubblica amministrazione negli ultimi giorni e che cercheremo di fare il primo possibile”. Ricordiamo che alla polemica nata dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relativamente al Codice dei contratti e all’ANAC (leggi articolo), sedate in parte nel corso della visita di ieri del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, avevano fatto seguito alcune dichiarazioni di Cantone a margine di un convegno organizzato dalla Luiss sul tema della legalità. Ai giornalisti che gli chiedevano chiarimenti in merito alle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte e del Vicepremier Luigi Di Maio sulle critiche che sono state fatte al codice degli appalti, il Presidente dell'Anac ha precisato che “Non rispondo, non intendo fare nessuna dichiarazione su questa vicenda né fare polemica”. Alla domanda del cronista se continuerà a fare anticorruzione, il Presidente Cantone risponde “Il mio incarico finisce
al 2020”. E, relativamente ai problemi del Codice dei contratti, ha aggiunto “Come le dico se c’è qualcosa che non va in un minuto? Ci sono tante cose che non vanno ma come glielo dico in un minuto?”. Al cronista che gli comunica che Di Maio ha affermato che il Codice terrorizza gli amministratori, Cantone risponde “Non lo so, vorrei capire quali aspetti. Ci sono, certamente parti del codice che vanno modificate però non possiamo certamente parlarne adesso”. Per ultimo il cronista gli ha chiesto se si sente sotto assedio dopo le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte e Cantone ha così risposto “Assolutamente non voglio discutere di questa vicenda. Io mi sento tranquillissimo”. Le strade che si prospettano sono molteplici, certamente è evidente che l'attuale corpo normativo, complice una struttura iperstatica e la difficoltà nel completare la riforma in tempi rapidi, sta creando notevoli difficoltà alle pubbliche amministrazioni. Le soluzioni che sono state individuate dagli operatori (soprattutto in lunghe e animate discussioni sui social) possono essere così riassunte: • completare al più presto la riforma e agire puntualmente sulle criticità che nel corso di due anni di applicazione sono stati evidenziati dagli operatori del settore; • abrogare il D.Lgs. n. 50/2016, ritornare al vecchio D.Lgs. n. 163/2006 inserendo le parti necessarie al recepimento delle 3 Direttive UE; • ricominciare il lavoro coinvolgendo tutti gli operatori del settore (Associazione tecnici enti locali, Rete Professione Tecnica, Costruttori, in modo da avere il punto di vista di stazioni appaltanti, progettisti ed esecutori dell'opera), dare una linea da seguire (scevra da interessi di parte ma che punti esclusivamente sulla volontà di realizzare l'opera e realizzarla al meglio), semplificare le procedure (ma davvero!!!), rivedere il ruolo dell'ANAC. Tu che ne pensi? A cura di Redazione LavoriPubblici.it © Riproduzione riservata
Danilo Toninelli (MIT): 'Cercheremo la massima collaborazione con Anac' 08/06/2018 "Semplificazione per far ripartire gli investimenti e liberare le energie del Paese. Trasparenza per garantire legalità ed efficacia alla lotta anti-corruzione. Il settore degli appalti pubblici può e deve coniugare sburocratizzazione e rigore etico". Queste le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Danilo Toninelli, nel corso di un incontro con il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffele Cantone, in cui si è parlato del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti). "Oggi ho incontrato Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione - ha affermato Toninelli - per uno scambio di vedute importante e costruttivo. Abbiamo parlato in particolar modo del nuovo Codice dei contratti e di quello che in esso va migliorato per far partire e ripartire tante opere pubbliche oggi bloccate. Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato".
"La corruzione - conclude il Ministro delle Infrastrutture - fiorisce soprattutto laddove c’è eccessiva discrezionalità nelle decisioni, accompagnata da complessità e opacità nelle regole. Ecco perché una reale semplificazione, a favore soprattutto degli enti locali che devono investire per migliorare le loro infrastrutture e i servizi ai cittadini, può e deve coniugarsi con controlli più penetranti, in maniera da colpire non solo la pratica della mazzetta, ma anche e soprattutto quell’area grigia in cui prospera la collusione tra colletti bianchi, imprenditori compiacenti e criminalità organizzata”. Ricordiamo che l'incontro tra Toninelli e Cantone, pianificato da giorni, arriva all'indomani delle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte che sull'ANAC aveva affermato “Cercheremo di valutare bene il ruolo dell'ANAC, che non va depotenziato, evidentemente, ma, sicuramente, in questo momento, non abbiamo dall'ANAC quei risultati che ci attendevamo, forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare l'ANAC ma in una funzione e anche in una prospettiva diverse di prevenzione. Per esempio, per quanto riguarda il precontenzioso che attualmente è davanti all'ANAC, che giace davanti all'ANAC, possiamo rafforzare questa fase, in modo da avere una sorta di certificazione anticipata per i funzionari, per gli amministratori pubblici, onde poter procedere, poi, alle gare più speditamente”. Parole che non avevano fatto piacere al Presidente Cantone che davanti agli studenti della Luiss durante un convegno dal titolo "Legalità e merito" aveva replicato rilevando che "Possiamo anche essere insoddisfatti ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come paese, non mettendo la spazzatura sotto il tappeto, ma buttandola fuori di casa" e affermando "Io mi sento tranquillissimo, non mi sento sotto attacco, continuo a fare il mio lavoro che finirà nel 2020". A cura di Redazione LavoriPubblici.it © Riproduzione riservata
Regolamento edilizio tipo, anche la Basilicata recepisce l'intesa 08/06/2018 La Regione Basilicata si dota del Regolamento edilizio unico (o tipo): la Giunta regionale ha infatti recepito l'Intesa della Conferenza Unificata del 20 ottobre 2016 con la Deliberazione n. 471 del 31 maggio 2018. La Basilicata diventa dunque la decima Regione ad avere recepito l'Intesa dopo Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Veneto, Piemonte e Abruzzo. In virtù del recepimento, sono stati approvati, quali allegati: lo schema di regolamento edilizio tipo; il quadro delle definizioni uniformi; la ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia, integrata con la normativa regionale. Dettata anche la norma transitoria in attesa degli adempimenti comunali. I Comuni, infatti, dovranno entro centottanta giorni dalla pubblicazione sul Bur della Dgr adeguare i propri regolamenti edilizi allo schema di regolamento tipo ed ai relativi allegati, in quanto prescrittivi. Ai sensi dell'articolo 2, comma 3, dell'Intesa, ove i Comuni non provvedano nei centottanta giorni dalla pubblicazione della Deliberazione, le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili. “L’obiettivo che la Regione si era data con la legge regionale n. 23/99 all’art. 40 di predisporre uno schema tipo di regolamento edilizio è stato finalmente raggiunto – sottolinea l’assessore Francesco Pietrantuono – grazie al lavoro di coordinamento già svolto dallo staff della Direzione generale del Dipartimento Ambiente e energia nel gruppo tecnico ristretto costituito da rappresentanti delle Regioni, dell’Anci, del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e del Dipartimento Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che hanno elaborato i documenti tecnici dell’Intesa approvata nell’ottobre 2016”. Lo schema di Regolamento Edilizio Tipo è finalizzato a garantire l’uniformità di impianto, la semplificazione e standardizzazione in materia edilizia in conformità ai contenuti dell’Agenda per la Semplificazione 2015-2017. “L’adozione del Ret – conclude Pietrantuono – costituisce un’azione importante del percorso intrapreso dal Dipartimento per la definizione delle regole nel settore chiave del governo del territorio e rappresenta un livello essenziale delle prestazioni (Lea) concernenti la tutela della concorrenza e dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. A cura di Ufficio Stampa Regione Basilicata © Riproduzione riservata
Abusi edilizi, demolizione sempre possibile anche dopo molti anni di Paola Mammarella Il Consiglio di Stato chiarisce: il tempo non può legittimare una situazione che vìola la legge 08/06/2018 – Gli edifici abusivi sono sempre a “rischio” demolizione. Anche se sono passati molti anni dal momento della loro costruzione. Il Consiglio di Stato con la sentenza 3351/2018 ha affermato che il tempo non può sanare una situazione illegittima. Edifici abusivi, demolizione sempre possibile I giudici hanno ricordato che l’illecito edilizio ha natura permanente. Un immobile interessato da un intervento illegittimo conserva nel tempo la sua natura abusiva e l’interesse pubblico al ripristino della legalità violata non va mai in prescrizione. L’interesse pubblico all’osservanza della normativa urbanistica ed edilizia e al corretto governo del territorio deve sempre prevalere sull’interesse del privato.
Il privato non può quindi far valere il principio del legittimo affidamento, cioè la convinzione di essere nel giusto a causa della prolungata inerzia della Pubblica Amministrazione. Demolizione abusi edilizi, il caso I giudici si sono pronunciati sul caso di un edificio abusivo realizzato in un’area vincolata. Il Tar aveva annullato l’ordine di demolizione del Comune sostenendo che l’abuso era stato commesso tra gli anni Sessanta e Settanta in una zona che all’epoca non era stata ancora sottoposta a vincolo. Il Tar aveva riconosciuto il carattere abusivo del manufatto, che per le sue dimensioni e il tempo di utilizzo non poteva essere considerato precario, ma avrebbe potuto arrecare una trasformazione del territorio. Il responsabile avrebbe dovuto di sicuro richiedere il permesso di costruire per procedere alla costruzione. Nel frattempo, essendo trascorsi molti anni, il Tar aveva deciso di tutelare il legittimo affidamento del privato. Il Consiglio di Stato ha invece ribaltato la situazione spiegando che “l'ordine di demolizione, come tutti i provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, è un atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né - ancora - una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione, non potendo neppure ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può giammai legittimare”. Oltre a queste motivazioni di carattere normativo, il CdS ha rilevato che, fin dal 1935, quindi prima che l’abuso fosse realizzato, esistevano norme locali volte a regolare e controllare gli interventi edilizi, che obbligavano il privato a dotarsi di una licenza edilizia per poter realizzare un immobile. Sulla base di questi motivi, l’ordine di demolizione del Comune è stato confermato. © Riproduzione riservata
Progettisti, tutte le opportunità dei Fondi europei 2014-2020 di Paola Mammarella Cnappc: in Toscana l’esperienza più avanzata di inclusione dei professionisti, ma azioni specifiche ancora in ritardo 08/06/2018 – Come possono fare i progettisti a sfruttare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea? A questa domanda ha cercato di rispondere il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) con un rapporto dedicato alla programmazione europea 2014 – 2020. Professionisti come Pmi, la normativa europea e italiana La Strategia Europa 2020 riconosce al lavoro autonomo un potenziale imprenditoriale. Contrariamente a quanto accaduto in passato, i liberi professionisti sono considerati motore dell’economia come altre attività di impresa. Ma non solo, perché la prestazione intellettuale resa viene recepita come una risorsa a favore della crescita intelligente sostenibile e inclusiva. Se inizialmente i professionisti erano esclusi dai Fondi europei, oggi, in base alla raccomandazione 2013/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2013, e all’articolo 2, punto 28), del regolamento UE 1303/2013, possono invece accedere
ai finanziamenti sia erogati direttamente dall’Unione Europea sia attraverso i bandi erogati dalle Regioni nell’ambito dei POR FEESR e FSE. Le normative europee sono state recepite In Italia con la Legge di stabilità 2016, che all’art. 1, comma 821, equipara i liberi professionisti alle piccole e medie imprese nell’accesso ai Piani Operativi POR e PON. Successivamente, con la circolare 8321 del 10 ottobre 2016, l’Agenzia della Coesione territoriale ha chiarito alle Autorità di gestione dei Piani Operativi le indicazioni operative per la corretta predisposizione dei bandi. Professionisti, casa accade nelle Regioni? Secondo le rilevazioni del Cnappc, a livello regionale, la Regione Toscana, rappresenta l’esperienza più avanzata della nuova collocazione dei liberi professionisti come destinatari dei Fondi Comunitari. Il rapporto evidenzia che è la sola Regione in Italia che ha emesso nel 2017 un’apposita delibera di recepimento che definisce dettagliatamente i requisiti di accesso, ha previsto nel Comitato di sorveglianza una rappresentanza specifica delle professioni sia ordinistiche sia non ordinistiche e ha inoltre emesso bandi FSE specificatamente rivolti ai liberi professionisti (ad esempio contributi per tirocini). Nelle altre regioni, circa la metà prevede la presenza nei Comitati di Sorveglianza di rappresentanti dei liberi professionisti, soprattutto attraverso Confprofessioni, almeno a titolo consultivo. Soprattutto nel Centro Nord, le Regioni hanno cominciato ad emettere bandi FESR esplicitamente rivolti a imprese individuali e liberi professionisti. In generale, conclude il Cnappc, sulla base della nuova normativa, i bandi FESR destinati alle piccole e medie imprese sono aperti anche ai liberi professionisti. In presenza di codici ATECO coerenti con quanto previsto dai bandi, i professionisti possono quindi partecipare anche se non espressamente indicati tra i beneficiari. Tuttavia, secondo il Cnappc, si rileva ancora un ritardo nella qualità e finalizzazione dei bandi che spesso non prevedono azioni specifiche per i liberi professionisti. © Riproduzione riservata Norme correlate Nota Informativa 31/05/2018 Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - La programmazione europea 2014- 2020, opportunità per Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori Legge dello Stato 28/12/2015 n.208 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)
Autorizzazione sismica: ecco perché la delega ai comuni è un clamoroso errore Matteo Peppucci - INGENIO 08/06/2018 Guido Castelli, sindaco di Ascoli, non usa mezzi termini al convegno sulla sismica organizzato da Euroconference e Ingenio: l'operazione fatta con la legge 1/2018 è sbagliata, assurda e tendente a obliterare le ragioni stesse che erano a presidio della legge stessa E' assurdo delegare ai comuni l'autorizzazione sismica. E la legge regionale delle Marche n.1/2018, che avrebbe dovuto perorare determinate cause, ha ottenuto l'esatto opposto stabilendo ciò. La considerazione, chiara e nitida, arriva da chi il terremoto l'ha vissuto da vicino: il sindaco di Ascoli, avvocato Guido Castelli, intervenuto nella tappa marchigiana del "La progettazione nasce dalla conoscenza del danno del sisma - Un viaggio nei luoghi dei più grandi terremoti italiani". "Il terremoto è un po' come la prova da sforzo per la persona cardiopatica, fa affiorare le debolezze e le inadeguatezze - usa una metafora piuttosto forte Castelli -. Il cardiopatico è l'amministrazione comunale, perché quando si fanno anche i paragoni tra come la PA ha reagito a diversi terremoti, bisogna anche contestualizzare e storicizzare la condizione in cui al verificarsi dal sisma si trovavano le PA. Nel 2016 la situazione per i comuni era molto critica, perché si veniva da anni di crisi e da un blocco del turnover che aveva reso cedevole tutto il patrimonio tecnico". Da qui, quindi, il 'collasso amministrativo' dei servizi tecnici provocato, appunto, dall'introduzione dell'autorizzazione sismica delegata ai comuni. "Si è cercato di ovviare in parte al problema - continua il sindaco di Ascoli -, ma nel momento in cui gli operatori professionali si formano, si adeguano e si aggiornano, ma hanno anche l'obbligo di interfacciarsi col sistema pubblico e i servizi tecnici, si rischia di avere un sistema pubblico totalmente sprovvisto della benché minima possibilità di restituire competenze amministrative a chi fa questo tipo di lavoro". Quindi, il problema è grave perché "si omette di valorizzare i Geni Civili che in regione avrebbero dovuto rappresentare l'arsenale di competenza e garantire l'univocità delle interpretazione sulla sismica. Abbiamo cercato di ovviare consentendo ai comuni superiori di 5.000 abitanti di delegare alle Province: peggio che andar di notte, perché se nel 2013 le province davano l'addio al sistema istituzionale, oggi le riportiamo dentro senza che abbia il personale tecnico per poterlo fare! In definitiva, siamo di fronte a un atteggiamento che collide con quella ragionevolezza alla quale una comunità afflitta dal terremoto dovrebbe far ricorso". Situazione difficile e critica, quindi. E disorientante. "Non ci perdiamo d'animo, come ANCI stiamo articolando la richiesta, per dismettere questa impostazione. Molti comuni marchigiani stanno cercando di provocare un ravvedimento operoso della Regione, vorremo assegnare ai Geni Civili questi compiti". L'INTERVENTO VIDEO INTEGRALE DEL SINDACO GUIDO CASTELLI E' DISPONIBILE A QUESTO LINK!
Duttilità strutturale, disgregazione muraria, memoria del danno del terremoto: come approfondire questi temi Redazione INGENIO 07/06/2018 Un edificio accumula un danno quando subisce una scossa di terremoto ? e ha senso parlare di una scossa oppure si deve prendere in considerazione un insieme di "vibrazioni" di diversa intensità, frequenza, direzione ? ed è possibile modellare l'intervento di miglioramento sismico di qualsiasi edificio ? l'analisi push over si può applicare in qualsiasi situazione ? quanto pesa l'accelerazione verticale in caso di sisma ? che tipo di meccanismo "distruttivo" avviene nelle strutture in muratura ? La progettazione nasce dalla conoscenza del danno del sisma Sono alcune delle riflessioni che l'ing. Massimo Mariani, esperto di Strutture e Geotecnica, Consigliere Nazionale degli Ingegneri, Presidente dell’Associazione Europea degli Ingegneri Civili , nonché Componente del C.S.T. – Commissario Sisma Italia Centrale 2016, sta portando in un Viaggio, organizzato da Ingenio, presso gli Ordini degli Ingegneri dei luoghi dove sono accaduti i più importanti terremoti negli ultimi 110 anni. Riflessioni per indurre chi si occupa di sismica ad affrontare ogni problema che riguardi sia la costruzione di nuovi edifici che l'intervento di miglioramento di edifici esistenti. Come dice Mariani: "Dobbiamo tornare ad essere consapevoli delle nostre conoscenze scientifiche, soprattutto a divulgare l'Arte e l'Artigianato della nostra disciplina, fornendo ai giovani colleghi e a chi voglia approfondire il proprio sapere gli strumenti indispensabili per un'attenta lettura delle origini e del quadro fessurativo del sistema strutturale, nonché del suo “stato di disgregazione” dovuto alla “memoria del danno” accumulato i sismi precedenti. Occorre tornare alla pratica del “saper leggere” le strutture, interpretarne esigenze e patologie, per poi ricorrere alle verifiche analitiche e alle più adeguate tecniche di intervento, sempre nel rispetto del bene su cui si opera.” NTC e prevenzione sismica Si tratta di un ciclo di eventi in cui non si parla specificatamente di NTC, che rappresentano il riferimento "minimo" per la progettazione e il controllo. In ogni evento l'obiettivo è quello di entrare nel merito dell'approfondimento tecnico, della conoscenza di ingegneria sismica, del comprendere il perchè una struttura crolla, il perche un'opera accumuli un danno, e quali possano essere le soluzioni tecniche da adottare.
Per farlo, in quasi tutte le tappe sono stati invitati degli Ospiti speciali, tra cui ricordiamo Franco Braga, Antonio Borri, Giovanni Falsone, Antonino Recupero, Stefano Aversa, Armando Lucio Simonelli, per riflettere insieme su questi temi. E anche il pubblico è intervenuto con domande, osservazioni, pareri, con dibattitti proseguiti ben oltre l'ora prevista di chiusura degli incontri, perchè la cultura va oltre i crediti formativi. E ogni seminario è stato arricchito da contributi tecnici - non commerciali - di figure provenienti dal settore come alcuni esperti del mondo del software, dei sistemi di miglioramento sismico, delle tecnologie costruttive, dell'impiantistica e dei controlli. E il viaggio continua ... I prossimi eventi: Modena, Ferrara ed Udine La prossima tappa del viaggio si terrà a Modena. Durante i lavori, che vedranno la partecipazione speciale del Provveditore delle Opere Pubbliche dell’Emilia Romagna, l’ing. Pietro Baratono, e il Prof. Ing. Marco Savoia – Presidente della Commissione Scientifica della Regione Emilia Romagna – verrà approfondita la tematica inerente alle progettazioni che devono nascere da un’approfondita conoscenza del danno; a tal proposito saranno presentati gli strumenti indispensabili per un’attenta lettura delle origini e del quadro fessurativo del sistema strutturale e del suo stato di disgregazione dovuto alla memoria del danno accumulato nei sismi precedenti. Appuntamento il 12 giugno a partire dalle ore 14.00 presso il Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" - sala Tecnopolo. Il giorno successivo il seminario si terrà a Ferrara, sempre alle ore 14.00 presso Villa Regina. L'ultimo appuntamento si terrà ad Udine il 20 giugno. La partecipazione ad ogni seminario da diritto a 4 crediti formativi per Ingegneri. Per maggiori informazioni sull’evento: https://www.euroconference.it/centro_studi_professioni_tecniche/la_progettazione_nasce _dalla_conoscenza_del_danno_del_sisma Duttilità strutturale, disgregazione muraria, memoria del danno: dove approfondire Ogni evento viene trasmesso in diretta Facebook sulla Pagina di INGENIO - LINK: https://www.facebook.com/ingeniowebmagazine/ - e ogni Relazione è stata video Registrata, e tutti i video sono riportati nei LINK qui riportati. PALERMO Prevenzione sismica: fondamentale il coinvolgimento dei professionisti tecnici Relazione Gian Luca Oreto - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/uKeJJcl3pvY
Miglioramento Sismico: le strutture devono essere organizzate, non c'è software che tenga Relazione Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Ic1-FqL1oCg Come intervenire per la messa in sicurezza delle murature storiche Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/wBIp38zJ4V0 Un elemento deve avere un'identità e una dignità fisica per essere modellato Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/i2rLpCwFJ_g Miglioramento Sismico: Necessario intervenire sulle strutture Intervista Vincenzo Greco - YOUTUBE LINK: https://www.youtube.com/watch?v=9ZHl6w-HRek Da Mariani le indicazioni utili per i professionisti per gli interventi in zona sismica Intervista Michele Infurna - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/b45dJRCitMs La diagnosi strutturale è necessaria, intervenire senza conoscere è un errore Intervista Giovanni Margiotta - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/QiAi4E0WCjw MESSINA Francesco Triolo: ordine ingegneri di Messina darà priorità per la comunicazione Relazione Francesco Triolo - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/nW-kjik1ibY I programmi di aggiornamento professionale per gli ingegneri di Messina Relazione Santi Trovato - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/2u3NdudSDGI Risposta delle Strutture fuori terra alle azioni del Sisma Relazione Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/xr3Bh1g1KQg Miglioramento sismico: Come evitare la disgregazione delle murature esistenti Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/l98sW1DbWUU Miglioramento sismico: prima di consolidare occorre accertare Relazione Francesco Grungo - https://youtu.be/u-Img_mewkU
La Scossa del Sisma non è regolare, ma un frattale di scosse complesse Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/PIyIYGCbis0 Dalla storia esempi di prevenzione sismica Relazione Giovanni Falsone - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/qGe-vmWqi5g Santi Trovato, la storicità degli eventi va letta e aggiornata alle evoluzioni della tecnica Intervista a Santi Trovato - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/1-1fkLOGBWM Come mettere gli impianti in sicurezza sismica per evitare incidenti con il terremoto Intervista Fabio Falzea - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/fN4tCrco7J8 Francesco Grungo, non possiamo applicare una modellazione univoca agli edifici Intervista a Francesco Grungo - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/sln1iyUlOIg Francesco Triolo, capire le esigenze degli ingegneri iscritti agli ordini Intervista Francesco Triolo - https://youtu.be/e72BmXArwEA Non c'è una tecnologia che resisti "all'infinito" a un terremoto Intervista Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/4H-r2AwpQ-w Massimo Mariani, un elemento deve avere un'identità e una dignità fisica per essere modellato Intervista Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/4NaXtmp1BeQ NAPOLI Sismica: le murature non sono elastiche, occorre tenerne conto nel miglioramento Relazione Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/tnlf9UTNvpI Come migliorare strutturalmente le murature a vista Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/52pSsAt2ZL4 Come mettere in sicurezza gli impianti elettrici e del gas in caso di terremoto Relazione Fabio Falzea - https://youtu.be/w8rSJ78oiQI
Resilienza sismica: la duttilità è una caratteristica non illimitata Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/8Tlw5_qhGMI Esiste un problema globale di ingegneria sismica, non basta l'ingegneria strutturale Relazione Stefano Aversa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/ohwejHA4K7Y Stefano Aversa: l'ingegneria sismica si nutre di dubbi, attenzione all'uso di nuovi strumenti Intervista Antonio D'Aniello - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/cl-Nsz7AvGA Saviano: importante il contributo delle nuove tecnologie per il consolidamento delle strutture Intervista Ing. Francesco Saviano - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/B3i5OVlUSt4 Petrocelli: nutrirsi di dubbi per produrre certezze, le NTC un supporto Intervista Ing. Gabriele Petroccelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/JdZ11sqPGHo AVELLINO Avellino, territorio a rischio sismico, occorre monitorare il patrimonio immobiliare Relazione Luigi Masi - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/rJap9YcTEVc GIUSEPPE MERCURIO - Calcestruzzi Irpini Spa Relazione di Giuseppe Mercurio - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zRoNPor_YF4 Come consolidare le murature, sia con sistemi FRCM che con connettori a rete Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/V-nwNbZdB3Q Il progettista è colui che usa il cervello, il software è uno strumento di supporto più che utile Relazione Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/iCrkEfPOTSg Le Norme Tecniche sono importanti, ma ancor più importante è la conoscenza tecnica Relazione Andrea Dari - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/bl565wXAQHc
L'ingegneria sismica deve decodificare il danno che una struttura ha subito nei terremoti precedenti Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/R7FgqDjOf_s Occorse prendere in considerazione l'accelerazione sismica verticale Relazione Armando Lucio Simonelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WyGb_7ZTOeU Fibre Net, da anni impegnata sul tema della ricerca Intervista Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/wz75zdCY7Lo SIMONELLI: alcuni elementi della ricerca sulla sismica non sono considerati dalla normativa Intervista Armando Lucio Simonelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/vgGaKkJydxg Sismica: necessario entrare nel merito dei particolari tecnici Intervista Carmine Petraccaro - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Utv4l92ig9Y Il progettista oggi non può prescindere da un programma di calcolo Intervista Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/800aT7dnmt4 Sismica: ad Avellino un piano per incentivare l'uso dei crediti di imposta Intervista Augusto Penna - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/q1sB0rfafNU PERUGIA Miglioramento sismico: l'importanza della conoscenza dei terremoti passati Relazione di STEFANO MANCINI, presidente dell'Ordine degli ingegneri di Perugia YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WsOLhjukp9Q Miglioramento sismico: necessario recuperare agli elementi murari la dignità strutturale Relazione di Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/2wkj_GtthGI Miglioramento Sismico: la progettazione deve comprendere le insidie del calcolo numerico Relazione di Francesco Pugi di AEDES - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/w1xABd7-ZVA
Miglioramento sismico: partire dalla conoscenza per pianificare l’intervento Relazione di Cecilia Zampa di Fibre Net - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zxkikf2Ck2k Esempi di progettazione e realizzazioni antisismiche in muratura Relazione di Francesco Biscaroni di Wienerberger - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/qF3q5p6hpaE L’AQUILA La presentazione dell'Evento dell'Aquila del "Viaggio nei luoghi dei più grandi terremoti” Relazione dell'Ing. Pierluigi De Amicis - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WCmdRXX8ZuE Comprendere la struttura per poter progettare l'intervento di miglioramento sismico La relazione dell'Ing. Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/sVPP8WXKxy0 Senza duttilità, senza progettazione accurata, la struttura non resista al sisma Relazione di Gianmarco Massucco di CDM DOLMEN - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/1lS85WsHJYY FRP, FCRM, CONNETTORI e RETI ... sistemi e interventi per migliorare la resistenza sismica Relazione di Cecilia Zampa - Fibrenet - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Yt-n0VmL_TI Software Tecnico: più che di programmi ci occupiamo di tradurre in pratica le NTC Intervista a Ing. Gianmarco Massucco - CDM DOLMEN - YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/J98CTge9QcY L'ingegnere deve sapere osservare l'edificio lesionato, non esiste un intervento uguale all’altro Intervista all'Ing. Pierluigi De Amicis, presidente dell'Ordine degli Ingegneri de l’Aquila YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/k9pvt2OlLQM L'ingegnere non può mai smettere di aggiornarsi, ma le norme non devono limitarne l’azione Intervista a Ing. Giuseppe Erzia - YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/HWsYin-jAeA
Nuove tecnologie utili per risolvere i problemi sismici, senza dimenticare la conservazione Intervista all'Ing. Livia Baldassarri - YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/g8vPTGxKCQY Duttilità sismica: basta fare un intonaco rinforzato interno/esterno ? Dibattito di fine evento - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zhtsaDnckAg Un ringraziamento a chi ha sostenuto l'evento fino ad oggi Questi eventi, a cui hanno partecipato alcune centinaia di professionisti, e i cui video sono statti visti da alcune migliaia, sono stati resi possibili grazie ai contributi di alcune aziende: MAIN SPONSOR: • FIBRENET, WIENERBERGER, AEDES, CDM DOLMEN, CONCRETE SPONSOR: • CALCESTRUZZI IRPINI, SISMA PROTECT, TECNOPIEMONTE, TRADIMALT
Progettisti: la mappa dei fondi europei 2014- 2020. Cifre, modalità, richieste, territori Matteo Peppucci - INGENIO 08/06/2018 Il CNAPPC, in uno speciale Rapporto, segnala tutte le opportunità dei Fondi europei 2014-2020 per i progettisti tecnici Si chiama Rapporto "La Programmazione Europea 2014/2020, opportunità per Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori", è stato realizzato dal CNAPPC e, di fatto, contiene una vera e propria mappa sul come possono fare i progettisti a sfruttare le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea. Il documento, che è stato presentato il 7 giugno 2018 a Roma, è suddiviso in apposite sezioni: "i Fondi strutturali europei a gestione indiretta e a gestione diretta", "la Strategia Urbana di Sviluppo Sostenibile per le città", "la Strategia Nazionale per le Aree Interne", "la Cooperazione Territoriale Europea", "Buone prassi ed Esperienze Italiane del sistema Ordinistico". Non è solo un documento di approfondimento, ma anche un agile strumento operativo per facilitare l’accesso a informazioni sulle Autorità di Gestione, sui Programmi, sui Bandi in uscita, sui Progetti e sulle buone pratiche già in essere. Fornisce, inoltre, lo stato di attuazione e di avanzamento della spesa dei POR, FESR e FSE di tutte le Regioni Italiane e, da questo punto di vista, è utile non solo ai professionisti, ma può fungere da "stimolo" verso le Amministrazioni Regionali affinché le risorse vengano effettivamente impegnate. La situazione nelle diverse regioni Il Rapporto evidenzia che, a livello regionale, la Regione Toscana rappresenta il "non plus ultra" della nuova collocazione dei liberi professionisti come destinatari dei Fondi Comunitari. Si tratta infatti della sola Regione in Italia che ha emesso nel 2017 un’apposita delibera di recepimento che definisce dettagliatamente i requisiti di accesso, ha previsto nel Comitato di sorveglianza una rappresentanza specifica delle professioni sia ordinistiche sia non ordinistiche e ha inoltre emesso bandi FSE specificatamente rivolti ai liberi professionisti (ad esempio contributi per tirocini). Nelle altre regioni, circa la metà prevede la presenza nei Comitati di Sorveglianza di rappresentanti dei liberi professionisti, soprattutto attraverso Confprofessioni, almeno a titolo consultivo. Soprattutto nel Centro Nord, le Regioni hanno cominciato ad emettere bandi FESR esplicitamente rivolti a imprese individuali e liberi professionisti. Concludendo, in linea di massima i bandi FESR destinati alle piccole e medie imprese sono aperti anche ai liberi professionisti. In presenza di codici ATECO coerenti con quanto previsto dai bandi, i professionisti possono quindi partecipare anche se non espressamente indicati tra i beneficiari.
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8/6/2018 Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli casaeclima.com/ar_35233__migliorare‑nuovo‑codice‑dei‑contratti‑incontro‑toninelli‑cantone.html Venerdì 8 Giugno 2018 Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli ‑ Cantone Semplificazione per far ripartire gli investimenti e trasparenza per garantire legalità ed efficacia alla lotta anti‑corruzione “Semplificazione per far ripartire gli investimenti e liberare le energie del Paese. Trasparenza per garantire legalità ed efficacia alla lotta anti‑corruzione. Il settore degli appalti pubblici può e deve coniugare sburocratizzazione e rigore etico.” Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, al termine dell’incontro di ieri con il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone. “Oggi ho incontrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, per uno scambio di vedute importante e costruttivo. Abbiamo parlato in particolar modo del nuovo Codice dei contratti e di quello che in esso va migliorato per far partire e ripartire tante opere pubbliche oggi bloccate. Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato. La corruzione fiorisce soprattutto laddove c’è eccessiva discrezionalità nelle decisioni, accompagnata da complessità e opacità nelle regole. Ecco perché una reale semplificazione, a favore soprattutto degli enti locali che devono investire per migliorare le loro infrastrutture e i servizi ai cittadini, può e deve coniugarsi con controlli più penetranti, in maniera da colpire non solo la pratica della mazzetta, ma anche e soprattutto quell’area grigia in cui prospera la collusione tra colletti bianchi, imprenditori compiacenti e criminalità organizzata”. LE DICHIARAZIONI DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA. Ricordiamo le dichiarazioni del neo presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, alla Camera dei deputati per la fiducia al Governo: 1/2
8/6/2018 Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli In Italia gli appalti non partono, abbiamo un codice degli appalti pubblici che da due anni in pratica non viene applicato. Cercheremo di valutare bene il ruolo dell'Anac, che non va depotenziato, evidentemente, ma, sicuramente, in questo momento, non abbiamo dall'Anac quei risultati che ci attendevamo, forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare l'Anac ma in una funzione e anche in una prospettiva diverse di prevenzione. Per esempio, per quanto riguarda il precontenzioso che attualmente è davanti all'Anac, che giace davanti all'Anac, possiamo rafforzare questa fase, in modo da avere una sorta di certificazione anticipata per i funzionari, per gli amministratori pubblici, onde poter procedere, poi, alle gare più speditamente. Leggi anche: Conte: “Non abbiamo dall'Anac i risultati che ci attendevamo” 2/2
8/6/2018 Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale casaeclima.com/ar_35228__infrastrutture‑europee‑ue‑miliardi‑per‑settori‑trasporti‑energia‑digitale.html Giovedì 7 Giugno 2018 Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale Nel settore dell'energia il nuovo meccanismo per collegare l'Europa permetterà di creare una vera e propria Unione dell'energia e di sostenere la transizione energetica Nel quadro del nuovo bilancio a lungo termine dell'UE 2021‑2027, la Commissione europea ha proposto ieri di rinnovare il "meccanismo per collegare l'Europa", con 42,3 miliardi di € a sostegno di investimenti nelle reti infrastrutturali europee per i settori dei trasporti (30,6 miliardi di €), dell'energia (8,7 miliardi di €) e del digitale (3 miliardi di €). Si tratta di un aumento del 47% rispetto al periodo 2014‑2020 a favore di un'Unione ben collegata e integrata in cui i cittadini e le imprese possono beneficiare appieno della libera circolazione e del mercato unico. Per il periodo 2021‑2027, la Commissione propone di rafforzare la dimensione ambientale del meccanismo per collegare l'Europa. L'obiettivo finale è che contribuisca per il 60% della sua dotazione agli obiettivi in materia di clima. Ciò permetterà di consolidare l'Unione dell'energia, mantenere gli impegni assunti dall'UE nel quadro dell'accordo di Parigi e rafforzare la leadership mondiale dell'Europa nella lotta ai cambiamenti climatici. La proposta della Commissione mira a integrare meglio i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale per accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell'economia dell'UE. Le soluzioni per una mobilità pulita, come la mobilità elettrica, richiedono una stretta integrazione tra i settori dei trasporti e dell'energia. Altri esempi sono la mobilità autonoma, lo stoccaggio dell'energia e le reti intelligenti. 1. TRASPORTI: UNA MOBILITÀ SICURA, PULITA E CONNESSA. Il meccanismo per collegare l'Europa sosterrà una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, sicura e protetta, in linea con le proposte "L'Europa in movimento" e con la politica dell'UE in materia di infrastrutture dei trasporti. Contribuirà ad esempio alla decarbonizzazione dei trasporti, https://www.printfriendly.com/p/g/MrPsgJ 1/3
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