Consiglio Nazionale dei Geologi - 8 giugno 2018

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 8 giugno 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi

           8 giugno 2018
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Quotidiano   Data     08-06-2018
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8/6/2018                           Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati

           08 Giu 2018

           Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73
           milioni del maxi-piano della Protezione
           civile: meno risorse ai privati
           Massimo Frontera

           È pronta l'ordinanza della Protezione civile che mette a disposizione 73,5 milioni di euro per la
           prevenzione sismica di edifici pubblici e privati in tutta Italia. Si tratta dell'ultima tranche di
           risorse a valere sul programma lanciato nel 2009 e gestito dal dipartimento di Palazzo Chigi ora
           guidato da Angelo Borrelli. I soldi si riferiscono all'ultima annualità del piano finanziato con 965
           milioni di euro nel periodo 2010-2016 in base al decreto legge n.39/2009 (articolo 11).
           Sono passati oltre due anni dall'ultima ordinanza della Protezione civile (n.344/2016) che ha
           messo a disposizione i 145 milioni della penultima annualità del piano. Per quanto riguarda
           invece l'annualità 2016 - oggetto appunto dell'ordinanza di prossima uscita - oltre alle risorse
           previste dal piano - pari a 44 milioni di euro - si sono aggiunte anche delle somme ancora non
           spese, che rientrano quindi nella disponibilità complessiva del programma e che consentono di
           arrivare alla somma complessiva di poco più di 73,5 milioni di euro. La messa a disposizione
           delle risorse passa attraverso un decreto di riparto su base regionale e una regolamentazione, a
           cura di ciascuna Regione, per selezionare gli interventi in base alla situazione e alla necessità del
           territorio. La nuova ordinanza sarà pubblicata dopo il parere della conferenza unificata (ancora
           da calendarizzare).

           Le novità: priorità a interventi pubblici, applicando le nuove Ntc
           Come nelle precedenti ordinanze, anche in questo caso, saranno finanziabili interventi su
           strutture sia pubbliche che private, per interventi di rafforzamento sismico, miglioramento
           sismico oppure interventi di demolizione e ricostruzione. Una parte delle risorse è riservata al
           finanziamento degli studi di microzonazione sismica, di vario livello (1, 2 oppure 3)
           Ci sono poi due novità. «Diversamente dal passato - spiega Mauro Dolce, uno dei direttori
           generali della Protezione Civile - non è prevista una ripartizione delle risorse tra interventi su
           edifici pubblici e interventi su privati». Nelle precedenti ordinanze, ricorda il tecnico del
           dipartimento di Palazzo Chigi, alle Regioni si indicava una quota di fondi, tra il 20% e il 40%, da
           riservare obbligatoriamente agli interventi sul patrimonio immobiliare privato. «Questa riserva
           non è più obbligatoria - riferisce Dolce - in quanto sono entrate in vigore le misure sul
           sismabonus che coprono fino all'80%-85% dei costi e sono pertanto molto più efficaci del
           contributo previsto in questa misura». «Pertanto - prosegue Dolce - le Regioni possono anche
           decidere di destinare tutte le risorse al pubblico, dando priorità agli edifici e alle opere
           strategiche, come ospedali e scuole».
           C'è poi una seconda novità. Il riferimento tecnico per gli interventi di rafforzamento e
           miglioramento sismico tiene conto dell'aggiornamento delle norme tecniche sulle costruzioni,
           in vigore dal 22 marzo scorso. Questo significa che, sintetizza Dolce, «diversamente dal passato,
           per le opere strategiche, l'intervento di miglioramento sismico deve avere un livello di sicurezza

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8/6/2018                           Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati

           minimo di almeno del 60% rispetto all'adeguamento sismico».

           SCARICA IL TESTO - ORDINANZA N.344/2016 (ANNUALITÀ 2015)

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8/6/2018                                Fondo Investimenti: il Consiglio di Stato cerca di dipanare la matassa post-Consulta, parere a fine mese

           08 Giu 2018

           Fondo Investimenti: il Consiglio di Stato
           cerca di dipanare la matassa post-Consulta,
           parere a fine mese
           A.A.

           Se proseguire con questo schema di decreto, firmato da Paolo Gentiloni a febbraio, o
           ricominciare tutto da capo lo deciderà il governo Conte. Ma il parere in arrivo dal Consiglio di
           Stato sul Fondo Investimenti sarà comunque decisivo.
           Ieri, 7 giugno, la prima sezione normativa del massimo organo di giustizia amministrativa, in
           veste di organo di consulenza dello Stato, ha esaminato lo schema di Dpcm inviato dal governo
           Gentiloni sulla ripartizione del Fondo Investimenti (comma 140 legge di Bilancio 2017), per la
           parte aggiuntiva di risorse stanziate con la legge di Bilancio 2018, e cioè 36 miliardi di euro.

           Il Dpcm, come noto, era stato predisposto dal governo Gentiloni a fine febbraio, ma congelato
           prima (a marzo) per l'attesa della formazione delle commissioni parlamentari (la legge prevede
           un parere non vincolante), e poi per la sentenza della Corte Costituzionalecomunicata il 15
           aprile, che in sostanza dichiarava incostituzionale la parte del comma 140 che non prevede
           l'intesa sui Dpcm di ripartizione dei fondi con Regioni e/o altri enti territoriali coinvolti.
           La sentenza ha reso illegittimo (forse nullo...) il Dpcm 2017 e i decreti attuativi senza intesa, e ha
           reso necessario trovare l'intesa per il nuovo Dpcm 2018.

           Alla fine il governo Gentiloni, intorno a metà maggio, ha inviato lo schema di Dpcm al Consiglio
           di Stato per il parere (previsto dalla legge di bilancio 2018, mentre così non fu per il Dpcm 2017),
           parere che a questo punto si rivela decisivo per chiarire quale iter seguire per i Dpcm futuri
           (compreso questo) e anche come "sanare" la ripartizione di fondi 2017.

           Ieri il Consiglio di Stato ne ha discusso, ma come sempre in questi casi da Palazzo Spada nulla
           trapela fino alla preparazione del parere scritto, che sarà inviato alla Presidenza del Consiglio
           intorno a fine mese.

           Naturalmente il governo Conte può decidere di "cogliere l'occasione" della sentenza della
           Consulta per azzerare tutta la ripartizione del fondo investimenti, e ricominciare da zero nel
           lavoro di selezione delle priorità. Non dimentichiamo che stiamo parlando di 83 miliardi di euro
           statali tra il 2017 e il 2033, circa 5,1 miliardi di euro all'anno, di cui 9,5 miliardi nel 2017-2019,
           ancora tutti da spendere.
           Certo il blocco totale dei fondi comporterebbe un effetto caos non indifferente, visto che i fondi
           sono già stati distribuiti ai soggetti beneficiari (ad esempio i Comuni per le metropolitane, o Rfi
           e Anas per gli investimenti ferroviari e stradali)

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8/6/2018                                       Il governo Conte difende l'azione anticorruzione ma continua a criticare il Codice appalti

           08 Giu 2018

           Il governo Conte difende l'azione
           anticorruzione ma continua a criticare il
           Codice appalti
           Marzio Bartoloni

           Nel giro di 24 ore il Governo mette nel mirino l’Anac e poi fa retromarcia. È il ministro delle
           Infrastrutture Danilo Toninelli il primo a dare un segnale del cambio di rotta incontrando ieri
           mattina Raffaele Cantone dopo le parole del premier Giuseppe Conte che mercoledì alla Camera
           si era detto “deluso” dai risultati arrivati finora dall’Authority anti-corruzione: «Il mio ministero
           intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la
           massima collaborazione con Anac - ha detto Toninelli dopo l’incontro - nella convinzione che
           bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato». Un concetto rafforzato più tardi
           con un video su facebook: «Con Cantone c’è stata una forte comunione d’intenti e abbiamo
           deciso di instaurare fin da subito una collaborazione proficua e continuativa».
           Ma a muoversi è anche Palazzo Chigi che nel pomeriggio informa di una telefonata «cordiale»
           tra il premier Conte e Cantone nel corso della quale i due «hanno convenuto sulla necessità di
           rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell’ambito Pubblica
           Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in
           modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici».
           Dopo l’attacco all’Anac, il mirino del Governo il giorno dopo si concentra su un altro obiettivo:
           sotto accusa il codice degli appalti che anche per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo
           economico Luigi Di Maio va modificato perché «blocca il Paese». «Del codice degli appalti ho
           parlato con il ministro delle Infrastrutture Toninelli e gli ho detto cosa penso», ha spiegato
           Cantone intervenuto ieri alla Luiss di Roma per un progetto sulla legalità. «Il mio mandato scade
           nel 2020, continuerò a fare anti-corruzione. Possiamo anche non essere soddisfatti - ha
           aggiunto -, ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come Paese. Negli ultimi 3 anni nella
           percezione della corruzione l’Italia ha guadagnato 10 posizioni nelle classifiche internazionali».
           Il presidente dell’Anac ha quindi assistito, insieme al rettore Paola Severino al vice-presidente
           del Csm Giovanni Legnini e al procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, alla
           presentazione dei progetti che hanno visto da febbraio a maggio oltre 600 studenti di 21 istituti
           scolastici di primo e secondo grado di tutta Italia lavorare insieme a 60 laureandi di
           Giurisprudenza e Scienze politiche della Luiss per esprimere il proprio concetto di giustizia.
           «Per me questa è una boccata d’aria fresca, in momenti come questi è indispensabile», ha
           chiosato Cantone

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8/6/2018                               Altre nomine per Toninelli: Dimitri Dello Buono alla Segreteria tecnica, Gaetano Marzulli capo segreteria

           08 Giu 2018

           Altre nomine per Toninelli: Dimitri Dello
           Buono alla Segreteria tecnica, Gaetano
           Marzulli capo segreteria
           Alessandro Arona

           Altre due nomine per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, con le quali completa le
           posizioni dello staff di più diretta collaborazione.

           Capo segreteria è stato nominato Gaetano Marzulli, avvocato e giovane giurista dell'Università di
           Bari, già segretario particolare di Toninelli alla Camera.

           Capo segretaria tecnica Dimitri Dello Buono, 51 anni, lauretao con lode alla Iuav in Sistemi
           Informativi Geografici, ricercatore al Cnr, dove è stato ideatore e tuttora responsabile del
           progetto geoSdi, il gruppo di ricerca che che «studia, realizza e distribuisce sistemi software
           geospaziali web based, utilizzando un approccio open source».

           Ancora vacante la casella del capo ufficio legislativo e del capo dipartimento infrastrutture.

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Codice dei contratti: quale futuro per i lavori
pubblici in Italia?
08/06/2018

Dopo che il nuovo Premier Giuseppe Conte, nel corso della replica alla Camera dei
Deputati sulla fiducia al Governo, era entrato sul tema del Codice dei contratti,
riconoscendo che "In Italia gli appalti non partono, abbiamo un codice degli appalti
pubblici che da due anni in pratica non viene applicato", e nonostante il tentativo di
smorzare i toni con una sua telefonata al Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale
AntiCorruzione) Raffaele Cantone e con l'incontro tra quest'ultimo e il Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli (leggi articolo), il problema di fondo legato
al Codice dei contratti resta del tutto attuale. Lo dimostrano le parole del Ministro dello
sviluppo economico e Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio nel corso
della visita allo stabilimento Leonardo a Pomigliano e nel corso dell’incontro con gli
imprenditori di Confcommercio (guarda il video).

Il Ministro Di Maio parlando alla platea degli imprenditori di Confcommercio è tornato,
ancora una volta, sul problema legato al Codice dei contratti affermando che: “I fondi per
la coesione territoriale sono fondi che quando riguardano il Mezzogiorno e saranno gestiti
dal Ministro per il Sud. Il Ministero per il Sud è il Ministero con la delega alla Coesione
territoriale. La Ministra Barbara Lezzi è la persona che si occuperà di affrontare l’annosa
questione di come spendono i fondi europei, soprattutto perché l’Italia ha si un problema di
investimenti ma, anche dove si sono dati fondi per gli investimenti quei fondi sono bloccati
perché molto spesso agli Enti territoriali bisogna fornire più competenze, più personalità
con specifiche competenze in determinati settori per poter utilizzare quei fondi. E su questo
però dico pure una cosa. Per far sviluppare l’Italia, per migliorare le condizioni,
soprattutto di regioni in difficoltà come quelle del Sud si devono fare gli investimenti ma
per fare gli investimenti dobbiamo semplificare il Codice degli appalti perché ormai gli
amministratori hanno paura di toccare qualsiasi delibera, qualsiasi atto, anche una
votazione in Consiglio comunale sta diventando un problema perché è un codice
complicato, illeggibile e che paradossalmente era stato scritto per diminuire la corruzione
ed oggi sta bloccando il paese e non sta combattendo i corrotti”.

Pensiero che è stato ripreso nel corso dell’incontro con gli imprenditori di Confcommercio
(guarda il video).

Parlando di investimenti, il Ministro Di Maio li ha legati al Codice dei contratti precisando
che “Quando si fanno gli investimenti, si stanziano i soldi ma poi quei soldi devono creare
l’opera e per farlo ancora una volta non abbiamo bisogno di nuove leggi;
semmai abbiamo bisogno di togliere qualcosa da un codice degli appalti che è diventato
così complicato che terrorizza chiunque nello spendere soldi. (...) In passato si è pensato
che si potesse gestire tutto ogni minimo dettaglio di ogni processo economico con le norme,
con le leggi; non è così. Io credo molto di più nell’esempio delle istituzioni. Se le istituzioni
si comportano in maniera corretta ed etica, i cittadini si comportano in maniera corretta ed
etica sempre di più. Cercheremo di dare più valore a questo e di semplificare le norme
anche sul codice degli appalti cosa che ha, anche, spiegato il Ministro Bonafede, il
Ministro per le infrastrutture, il Ministro per la pubblica amministrazione negli ultimi
giorni e che cercheremo di fare il primo possibile”.

Ricordiamo che alla polemica nata dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei
Ministri relativamente al Codice dei contratti e all’ANAC (leggi articolo), sedate in parte
nel corso della visita di ieri del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone al Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, avevano fatto seguito alcune dichiarazioni di
Cantone a margine di un convegno organizzato dalla Luiss sul tema della legalità. Ai
giornalisti che gli chiedevano chiarimenti in merito alle recenti dichiarazioni del Presidente
del Consiglio Conte e del Vicepremier Luigi Di Maio sulle critiche che sono state fatte al
codice degli appalti, il Presidente dell'Anac ha precisato che “Non rispondo, non intendo
fare nessuna dichiarazione su questa vicenda né fare polemica”. Alla domanda del cronista
se continuerà a fare anticorruzione, il Presidente Cantone risponde “Il mio incarico finisce
al 2020”. E, relativamente ai problemi del Codice dei contratti, ha aggiunto “Come le dico
se c’è qualcosa che non va in un minuto? Ci sono tante cose che non vanno ma come
glielo dico in un minuto?”. Al cronista che gli comunica che Di Maio ha affermato che il
Codice terrorizza gli amministratori, Cantone risponde “Non lo so, vorrei capire quali
aspetti. Ci sono, certamente parti del codice che vanno modificate però non possiamo
certamente parlarne adesso”. Per ultimo il cronista gli ha chiesto se si sente sotto assedio
dopo le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte e Cantone ha così
risposto “Assolutamente non voglio discutere di questa vicenda. Io mi sento
tranquillissimo”.

Le strade che si prospettano sono molteplici, certamente è evidente che l'attuale corpo
normativo, complice una struttura iperstatica e la difficoltà nel completare la riforma in
tempi rapidi, sta creando notevoli difficoltà alle pubbliche amministrazioni. Le soluzioni
che sono state individuate dagli operatori (soprattutto in lunghe e animate discussioni sui
social) possono essere così riassunte:

   •   completare al più presto la riforma e agire puntualmente sulle criticità che nel corso
       di due anni di applicazione sono stati evidenziati dagli operatori del settore;
   •   abrogare il D.Lgs. n. 50/2016, ritornare al vecchio D.Lgs. n. 163/2006 inserendo le
       parti necessarie al recepimento delle 3 Direttive UE;
   •   ricominciare il lavoro coinvolgendo tutti gli operatori del settore (Associazione
       tecnici enti locali, Rete Professione Tecnica, Costruttori, in modo da avere il punto di
       vista di stazioni appaltanti, progettisti ed esecutori dell'opera), dare una linea da
       seguire (scevra da interessi di parte ma che punti esclusivamente sulla volontà di
       realizzare l'opera e realizzarla al meglio), semplificare le procedure (ma davvero!!!),
       rivedere il ruolo dell'ANAC.

Tu che ne pensi?

                                                      A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata
Danilo Toninelli (MIT): 'Cercheremo la massima
collaborazione con Anac'
08/06/2018

"Semplificazione per far ripartire gli investimenti e liberare le energie del Paese.
Trasparenza per garantire legalità ed efficacia alla lotta anti-corruzione. Il settore degli
appalti pubblici può e deve coniugare sburocratizzazione e rigore etico".

Queste le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Danilo
Toninelli, nel corso di un incontro con il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione
(ANAC), Raffele Cantone, in cui si è parlato del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei
contratti).

"Oggi ho incontrato Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione -
ha affermato Toninelli - per uno scambio di vedute importante e costruttivo. Abbiamo
parlato in particolar modo del nuovo Codice dei contratti e di quello che in esso va
migliorato per far partire e ripartire tante opere pubbliche oggi bloccate. Il mio Ministero
intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo
la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto
ai troppi scandali del passato".
"La corruzione - conclude il Ministro delle Infrastrutture - fiorisce soprattutto laddove c’è
eccessiva discrezionalità nelle decisioni, accompagnata da complessità e opacità nelle
regole. Ecco perché una reale semplificazione, a favore soprattutto degli enti locali che
devono investire per migliorare le loro infrastrutture e i servizi ai cittadini, può e deve
coniugarsi con controlli più penetranti, in maniera da colpire non solo la pratica della
mazzetta, ma anche e soprattutto quell’area grigia in cui prospera la collusione tra colletti
bianchi, imprenditori compiacenti e criminalità organizzata”.

Ricordiamo che l'incontro tra Toninelli e Cantone, pianificato da giorni, arriva all'indomani
delle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte che sull'ANAC aveva affermato
“Cercheremo di valutare bene il ruolo dell'ANAC, che non va depotenziato, evidentemente,
ma, sicuramente, in questo momento, non abbiamo dall'ANAC quei risultati che ci
attendevamo, forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare l'ANAC ma in una
funzione e anche in una prospettiva diverse di prevenzione. Per esempio, per quanto
riguarda il precontenzioso che attualmente è davanti all'ANAC, che giace davanti
all'ANAC, possiamo rafforzare questa fase, in modo da avere una sorta di certificazione
anticipata per i funzionari, per gli amministratori pubblici, onde poter procedere, poi, alle
gare più speditamente”.

Parole che non avevano fatto piacere al Presidente Cantone che davanti agli studenti della
Luiss durante un convegno dal titolo "Legalità e merito" aveva replicato rilevando che
"Possiamo anche essere insoddisfatti ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come paese,
non mettendo la spazzatura sotto il tappeto, ma buttandola fuori di casa" e affermando "Io
mi sento tranquillissimo, non mi sento sotto attacco, continuo a fare il mio lavoro che finirà
nel 2020".

                                                     A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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Regolamento edilizio tipo, anche la Basilicata
recepisce l'intesa
08/06/2018

La Regione Basilicata si dota del Regolamento edilizio unico (o tipo): la Giunta regionale
ha infatti recepito l'Intesa della Conferenza Unificata del 20 ottobre 2016 con la
Deliberazione n. 471 del 31 maggio 2018.

La Basilicata diventa dunque la decima Regione ad avere recepito l'Intesa dopo Campania,
Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Veneto, Piemonte e Abruzzo.

In virtù del recepimento, sono stati approvati, quali allegati: lo schema di regolamento
edilizio tipo; il quadro delle definizioni uniformi; la ricognizione delle disposizioni incidenti
sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia, integrata con la normativa
regionale. Dettata anche la norma transitoria in attesa degli adempimenti comunali.

I Comuni, infatti, dovranno entro centottanta giorni dalla pubblicazione sul Bur della Dgr
adeguare i propri regolamenti edilizi allo schema di regolamento tipo ed ai relativi allegati,
in quanto prescrittivi.

Ai sensi dell'articolo 2, comma 3, dell'Intesa, ove i Comuni non provvedano nei centottanta
giorni dalla pubblicazione della Deliberazione, le definizioni uniformi e le disposizioni
sovraordinate in materia edilizia trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni
comunali con esse incompatibili.

“L’obiettivo che la Regione si era data con la legge regionale n. 23/99 all’art. 40 di
predisporre uno schema tipo di regolamento edilizio è stato finalmente raggiunto –
sottolinea l’assessore Francesco Pietrantuono – grazie al lavoro di coordinamento già
svolto dallo staff della Direzione generale del Dipartimento Ambiente e energia nel gruppo
tecnico ristretto costituito da rappresentanti delle Regioni, dell’Anci, del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e del Dipartimento Funzione pubblica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, che hanno elaborato i documenti tecnici dell’Intesa approvata
nell’ottobre 2016”.

Lo schema di Regolamento Edilizio Tipo è finalizzato a garantire l’uniformità di impianto,
la semplificazione e standardizzazione in materia edilizia in conformità ai contenuti
dell’Agenda per la Semplificazione 2015-2017.

“L’adozione del Ret – conclude Pietrantuono – costituisce un’azione importante del
percorso intrapreso dal Dipartimento per la definizione delle regole nel settore chiave del
governo del territorio e rappresenta un livello essenziale delle prestazioni (Lea)
concernenti la tutela della concorrenza e dei diritti civili e sociali che devono essere
garantiti su tutto il territorio nazionale”.

                                              A cura di Ufficio Stampa Regione Basilicata

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Abusi edilizi, demolizione sempre
possibile anche dopo molti anni
di Paola Mammarella
Il Consiglio di Stato chiarisce: il tempo non può legittimare una situazione che vìola la
legge

08/06/2018 – Gli edifici abusivi sono sempre a “rischio” demolizione. Anche se
sono passati molti anni dal momento della loro costruzione. Il Consiglio di
Stato con la sentenza 3351/2018 ha affermato che il tempo non può sanare una
situazione illegittima.

Edifici abusivi, demolizione sempre possibile
I giudici hanno ricordato che l’illecito edilizio ha natura permanente. Un immobile
interessato da un intervento illegittimo conserva nel tempo la sua natura abusiva e
l’interesse pubblico al ripristino della legalità violata non va mai in prescrizione.

L’interesse pubblico all’osservanza della normativa urbanistica ed edilizia e al
corretto governo del territorio deve sempre prevalere sull’interesse del privato.
Il privato non può quindi far valere il principio del legittimo affidamento, cioè la
convinzione di essere nel giusto a causa della prolungata inerzia della Pubblica
Amministrazione.

Demolizione abusi edilizi, il caso
I giudici si sono pronunciati sul caso di un edificio abusivo realizzato in un’area
vincolata. Il Tar aveva annullato l’ordine di demolizione del Comune sostenendo
che l’abuso era stato commesso tra gli anni Sessanta e Settanta in una zona che
all’epoca non era stata ancora sottoposta a vincolo.

Il Tar aveva riconosciuto il carattere abusivo del manufatto, che per le sue
dimensioni e il tempo di utilizzo non poteva essere considerato precario, ma
avrebbe potuto arrecare una trasformazione del territorio.
Il responsabile avrebbe dovuto di sicuro richiedere il permesso di costruire per
procedere alla costruzione. Nel frattempo, essendo trascorsi molti anni, il Tar
aveva deciso di tutelare il legittimo affidamento del privato.

Il Consiglio di Stato ha invece ribaltato la situazione spiegando che “l'ordine di
demolizione, come tutti i provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, è un atto
vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse
pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e
sacrificati, né - ancora - una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico
concreto ed attuale alla demolizione, non potendo neppure ammettersi l'esistenza
di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto
abusiva, che il tempo non può giammai legittimare”.

Oltre a queste motivazioni di carattere normativo, il CdS ha rilevato che, fin dal
1935, quindi prima che l’abuso fosse realizzato, esistevano norme locali volte a
regolare e controllare gli interventi edilizi, che obbligavano il privato a dotarsi di
una licenza edilizia per poter realizzare un immobile.

Sulla base di questi motivi, l’ordine di demolizione del Comune è stato
confermato.

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Progettisti, tutte le opportunità dei
Fondi europei 2014-2020
di Paola Mammarella
Cnappc: in Toscana l’esperienza più avanzata di inclusione dei professionisti, ma azioni
specifiche ancora in ritardo

08/06/2018 – Come possono fare i progettisti a sfruttare le risorse messe a
disposizione dall’Unione Europea? A questa domanda ha cercato di rispondere il
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
(Cnappc) con un rapporto dedicato alla programmazione europea 2014 – 2020.

Professionisti come Pmi, la normativa europea e italiana
La Strategia Europa 2020 riconosce al lavoro autonomo un potenziale
imprenditoriale. Contrariamente a quanto accaduto in passato, i liberi
professionisti sono considerati motore dell’economia come altre attività di
impresa. Ma non solo, perché la prestazione intellettuale resa viene recepita come
una risorsa a favore della crescita intelligente sostenibile e inclusiva.

Se inizialmente i professionisti erano esclusi dai Fondi europei, oggi, in base alla
raccomandazione 2013/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2013, e
all’articolo 2, punto 28), del regolamento UE 1303/2013, possono invece accedere
ai finanziamenti sia erogati direttamente dall’Unione Europea sia attraverso i
bandi erogati dalle Regioni nell’ambito dei POR FEESR e FSE.
Le normative europee sono state recepite In Italia con la Legge di stabilità 2016,
che all’art. 1, comma 821, equipara i liberi professionisti alle piccole e medie
imprese nell’accesso ai Piani Operativi POR e PON.

Successivamente, con la circolare 8321 del 10 ottobre 2016, l’Agenzia della
Coesione territoriale ha chiarito alle Autorità di gestione dei Piani Operativi le
indicazioni operative per la corretta predisposizione dei bandi.

Professionisti, casa accade nelle Regioni?
Secondo le rilevazioni del Cnappc, a livello regionale, la Regione Toscana,
rappresenta l’esperienza più avanzata della nuova collocazione dei liberi
professionisti come destinatari dei Fondi Comunitari. Il rapporto evidenzia che è la
sola Regione in Italia che ha emesso nel 2017 un’apposita delibera di recepimento
che definisce dettagliatamente i requisiti di accesso, ha previsto nel Comitato di
sorveglianza una rappresentanza specifica delle professioni sia ordinistiche sia non
ordinistiche e ha inoltre emesso bandi FSE specificatamente rivolti ai liberi
professionisti (ad esempio contributi per tirocini).

Nelle altre regioni, circa la metà prevede la presenza nei Comitati di
Sorveglianza di rappresentanti dei liberi professionisti, soprattutto attraverso
Confprofessioni, almeno a titolo consultivo. Soprattutto nel Centro Nord, le
Regioni hanno cominciato ad emettere bandi FESR esplicitamente rivolti a
imprese individuali e liberi professionisti.

In generale, conclude il Cnappc, sulla base della nuova normativa, i bandi FESR
destinati alle piccole e medie imprese sono aperti anche ai liberi professionisti. In
presenza di codici ATECO coerenti con quanto previsto dai bandi, i professionisti
possono quindi partecipare anche se non espressamente indicati tra i beneficiari.

Tuttavia, secondo il Cnappc, si rileva ancora un ritardo nella qualità e
finalizzazione dei bandi che spesso non prevedono azioni specifiche per i liberi
professionisti.
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Norme correlate
Nota Informativa 31/05/2018
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - La programmazione europea 2014-
2020, opportunità per Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori

Legge dello Stato 28/12/2015 n.208
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)
Autorizzazione sismica: ecco perché la
delega ai comuni è un clamoroso errore
Matteo Peppucci - INGENIO 08/06/2018

Guido Castelli, sindaco di Ascoli, non usa mezzi termini al convegno sulla sismica organizzato da
Euroconference e Ingenio: l'operazione fatta con la legge 1/2018 è sbagliata, assurda e tendente a
obliterare le ragioni stesse che erano a presidio della legge stessa

E' assurdo delegare ai comuni l'autorizzazione sismica. E la legge regionale delle Marche
n.1/2018, che avrebbe dovuto perorare determinate cause, ha ottenuto l'esatto opposto stabilendo
ciò. La considerazione, chiara e nitida, arriva da chi il terremoto l'ha vissuto da vicino: il sindaco di
Ascoli, avvocato Guido Castelli, intervenuto nella tappa marchigiana del "La progettazione nasce
dalla conoscenza del danno del sisma - Un viaggio nei luoghi dei più grandi terremoti italiani".

"Il terremoto è un po' come la prova da sforzo per la persona cardiopatica, fa affiorare le
debolezze e le inadeguatezze - usa una metafora piuttosto forte Castelli -. Il cardiopatico è
l'amministrazione comunale, perché quando si fanno anche i paragoni tra come la PA ha reagito a
diversi terremoti, bisogna anche contestualizzare e storicizzare la condizione in cui al verificarsi dal
sisma si trovavano le PA. Nel 2016 la situazione per i comuni era molto critica, perché si veniva da
anni di crisi e da un blocco del turnover che aveva reso cedevole tutto il patrimonio tecnico".

Da qui, quindi, il 'collasso amministrativo' dei servizi tecnici provocato, appunto, dall'introduzione
dell'autorizzazione sismica delegata ai comuni. "Si è cercato di ovviare in parte al problema - continua
il sindaco di Ascoli -, ma nel momento in cui gli operatori professionali si formano, si adeguano e
si aggiornano, ma hanno anche l'obbligo di interfacciarsi col sistema pubblico e i servizi tecnici,
si rischia di avere un sistema pubblico totalmente sprovvisto della benché minima possibilità di
restituire competenze amministrative a chi fa questo tipo di lavoro".

Quindi, il problema è grave perché "si omette di valorizzare i Geni Civili che in regione avrebbero
dovuto rappresentare l'arsenale di competenza e garantire l'univocità delle interpretazione sulla
sismica. Abbiamo cercato di ovviare consentendo ai comuni superiori di 5.000 abitanti di delegare alle
Province: peggio che andar di notte, perché se nel 2013 le province davano l'addio al sistema
istituzionale, oggi le riportiamo dentro senza che abbia il personale tecnico per poterlo fare! In
definitiva, siamo di fronte a un atteggiamento che collide con quella ragionevolezza alla quale
una comunità afflitta dal terremoto dovrebbe far ricorso".

Situazione difficile e critica, quindi. E disorientante. "Non ci perdiamo d'animo, come ANCI stiamo
articolando la richiesta, per dismettere questa impostazione. Molti comuni marchigiani stanno
cercando di provocare un ravvedimento operoso della Regione, vorremo assegnare ai Geni Civili
questi compiti".

L'INTERVENTO VIDEO INTEGRALE DEL SINDACO GUIDO CASTELLI E' DISPONIBILE A QUESTO
LINK!
Duttilità strutturale, disgregazione muraria,
memoria del danno del terremoto: come
approfondire questi temi
Redazione INGENIO 07/06/2018

Un edificio accumula un danno quando subisce una scossa di terremoto ? e ha senso parlare di una
scossa oppure si deve prendere in considerazione un insieme di "vibrazioni" di diversa intensità,
frequenza, direzione ? ed è possibile modellare l'intervento di miglioramento sismico di qualsiasi
edificio ? l'analisi push over si può applicare in qualsiasi situazione ? quanto pesa l'accelerazione
verticale in caso di sisma ? che tipo di meccanismo "distruttivo" avviene nelle strutture in muratura ?

La progettazione nasce dalla conoscenza del danno del sisma

Sono alcune delle riflessioni che l'ing. Massimo Mariani, esperto di Strutture e Geotecnica, Consigliere
Nazionale degli Ingegneri, Presidente dell’Associazione Europea degli Ingegneri Civili , nonché
Componente del C.S.T. – Commissario Sisma Italia Centrale 2016, sta portando in un Viaggio,
organizzato da Ingenio, presso gli Ordini degli Ingegneri dei luoghi dove sono accaduti i più importanti
terremoti negli ultimi 110 anni.

Riflessioni per indurre chi si occupa di sismica ad affrontare ogni problema che riguardi sia la
costruzione di nuovi edifici che l'intervento di miglioramento di edifici esistenti. Come dice Mariani:

"Dobbiamo tornare ad essere consapevoli delle nostre conoscenze scientifiche, soprattutto a divulgare
l'Arte e l'Artigianato della nostra disciplina, fornendo ai giovani colleghi e a chi voglia approfondire il
proprio sapere gli strumenti indispensabili per un'attenta lettura delle origini e del quadro fessurativo
del sistema strutturale, nonché del suo “stato di disgregazione” dovuto alla “memoria del danno”
accumulato i sismi precedenti.

Occorre tornare alla pratica del “saper leggere” le strutture, interpretarne esigenze e patologie, per poi
ricorrere alle verifiche analitiche e alle più adeguate tecniche di intervento, sempre nel rispetto del bene
su cui si opera.”

NTC e prevenzione sismica

Si tratta di un ciclo di eventi in cui non si parla specificatamente di NTC, che rappresentano il
riferimento "minimo" per la progettazione e il controllo. In ogni evento l'obiettivo è quello di entrare nel
merito dell'approfondimento tecnico, della conoscenza di ingegneria sismica, del comprendere il
perchè una struttura crolla, il perche un'opera accumuli un danno, e quali possano essere le soluzioni
tecniche da adottare.
Per farlo, in quasi tutte le tappe sono stati invitati degli Ospiti speciali, tra cui ricordiamo Franco Braga,
Antonio Borri, Giovanni Falsone, Antonino Recupero, Stefano Aversa, Armando Lucio Simonelli, per
riflettere insieme su questi temi.

E anche il pubblico è intervenuto con domande, osservazioni, pareri, con dibattitti proseguiti ben oltre
l'ora prevista di chiusura degli incontri, perchè la cultura va oltre i crediti formativi.

E ogni seminario è stato arricchito da contributi tecnici - non commerciali - di figure provenienti dal
settore come alcuni esperti del mondo del software, dei sistemi di miglioramento sismico, delle
tecnologie costruttive, dell'impiantistica e dei controlli.

E il viaggio continua ...

I prossimi eventi: Modena, Ferrara ed Udine

La prossima tappa del viaggio si terrà a Modena.

Durante i lavori, che vedranno la partecipazione speciale del Provveditore delle Opere Pubbliche
dell’Emilia Romagna, l’ing. Pietro Baratono, e il Prof. Ing. Marco Savoia – Presidente della
Commissione Scientifica della Regione Emilia Romagna – verrà approfondita la tematica inerente alle
progettazioni che devono nascere da un’approfondita conoscenza del danno; a tal proposito saranno
presentati gli strumenti indispensabili per un’attenta lettura delle origini e del quadro fessurativo del
sistema strutturale e del suo stato di disgregazione dovuto alla memoria del danno accumulato nei
sismi precedenti.

Appuntamento il 12 giugno a partire dalle ore 14.00 presso il Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari"
- sala Tecnopolo.

Il giorno successivo il seminario si terrà a Ferrara, sempre alle ore 14.00 presso Villa Regina.

L'ultimo appuntamento si terrà ad Udine il 20 giugno.

La partecipazione ad ogni seminario da diritto a 4 crediti formativi per Ingegneri.

Per maggiori informazioni
sull’evento: https://www.euroconference.it/centro_studi_professioni_tecniche/la_progettazione_nasce
_dalla_conoscenza_del_danno_del_sisma

Duttilità strutturale, disgregazione muraria, memoria del danno: dove approfondire

Ogni evento viene trasmesso in diretta Facebook sulla Pagina di INGENIO -
 LINK: https://www.facebook.com/ingeniowebmagazine/ - e ogni Relazione è stata video Registrata, e
tutti i video sono riportati nei LINK qui riportati.

PALERMO
Prevenzione sismica: fondamentale il coinvolgimento dei professionisti tecnici

Relazione Gian Luca Oreto - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/uKeJJcl3pvY
Miglioramento Sismico: le strutture devono essere organizzate, non c'è software
che tenga

Relazione Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Ic1-FqL1oCg

Come intervenire per la messa in sicurezza delle murature storiche

Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/wBIp38zJ4V0

Un elemento deve avere un'identità e una dignità fisica per essere modellato

Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/i2rLpCwFJ_g

Miglioramento Sismico: Necessario intervenire sulle strutture

Intervista Vincenzo Greco - YOUTUBE LINK: https://www.youtube.com/watch?v=9ZHl6w-HRek

Da Mariani le indicazioni utili per i professionisti per gli interventi in zona sismica

Intervista Michele Infurna - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/b45dJRCitMs

La diagnosi strutturale è necessaria, intervenire senza conoscere è un errore

Intervista Giovanni Margiotta - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/QiAi4E0WCjw

MESSINA
Francesco Triolo: ordine ingegneri di Messina darà priorità per la comunicazione

Relazione Francesco Triolo - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/nW-kjik1ibY

I programmi di aggiornamento professionale per gli ingegneri di Messina

Relazione Santi Trovato - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/2u3NdudSDGI

Risposta delle Strutture fuori terra alle azioni del Sisma

Relazione Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/xr3Bh1g1KQg

Miglioramento sismico: Come evitare la disgregazione delle murature esistenti

Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/l98sW1DbWUU

Miglioramento sismico: prima di consolidare occorre accertare

Relazione Francesco Grungo - https://youtu.be/u-Img_mewkU
La Scossa del Sisma non è regolare, ma un frattale di scosse complesse

Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/PIyIYGCbis0

Dalla storia esempi di prevenzione sismica

Relazione Giovanni Falsone - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/qGe-vmWqi5g

Santi Trovato, la storicità degli eventi va letta e aggiornata alle evoluzioni della tecnica

Intervista a Santi Trovato - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/1-1fkLOGBWM

Come mettere gli impianti in sicurezza sismica per evitare incidenti con il
terremoto

Intervista Fabio Falzea - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/fN4tCrco7J8

Francesco Grungo, non possiamo applicare una modellazione univoca agli
edifici

Intervista a Francesco Grungo - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/sln1iyUlOIg

Francesco Triolo, capire le esigenze degli ingegneri iscritti agli ordini

Intervista Francesco Triolo - https://youtu.be/e72BmXArwEA

Non c'è una tecnologia che resisti "all'infinito" a un terremoto

Intervista Antonio Recupero - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/4H-r2AwpQ-w

Massimo Mariani, un elemento deve avere un'identità e una dignità fisica per
essere modellato

Intervista Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/4NaXtmp1BeQ

NAPOLI
Sismica: le murature non sono elastiche, occorre tenerne conto nel
miglioramento

Relazione Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/tnlf9UTNvpI

Come migliorare strutturalmente le murature a vista

Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/52pSsAt2ZL4

Come mettere in sicurezza gli impianti elettrici e del gas in caso di terremoto

Relazione Fabio Falzea - https://youtu.be/w8rSJ78oiQI
Resilienza sismica: la duttilità è una caratteristica non illimitata

Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/8Tlw5_qhGMI

Esiste un problema globale di ingegneria sismica, non basta l'ingegneria
strutturale

Relazione Stefano Aversa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/ohwejHA4K7Y

Stefano Aversa: l'ingegneria sismica si nutre di dubbi, attenzione all'uso di nuovi
strumenti

Intervista Antonio D'Aniello - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/cl-Nsz7AvGA

Saviano: importante il contributo delle nuove tecnologie per il consolidamento
delle strutture

Intervista Ing. Francesco Saviano - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/B3i5OVlUSt4

Petrocelli: nutrirsi di dubbi per produrre certezze, le NTC un supporto

Intervista Ing. Gabriele Petroccelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/JdZ11sqPGHo

AVELLINO
Avellino, territorio a rischio sismico, occorre monitorare il patrimonio
immobiliare

Relazione Luigi Masi - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/rJap9YcTEVc

GIUSEPPE MERCURIO - Calcestruzzi Irpini Spa

Relazione di Giuseppe Mercurio - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zRoNPor_YF4

Come consolidare le murature, sia con sistemi FRCM che con connettori a rete

Relazione Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/V-nwNbZdB3Q

Il progettista è colui che usa il cervello, il software è uno strumento di supporto
più che utile

Relazione Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/iCrkEfPOTSg

Le Norme Tecniche sono importanti, ma ancor più importante è la conoscenza
tecnica

Relazione Andrea Dari - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/bl565wXAQHc
L'ingegneria sismica deve decodificare il danno che una struttura ha subito nei
terremoti precedenti

Relazione Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/R7FgqDjOf_s

Occorse prendere in considerazione l'accelerazione sismica verticale

Relazione Armando Lucio Simonelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WyGb_7ZTOeU

Fibre Net, da anni impegnata sul tema della ricerca

Intervista Cecilia Zampa - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/wz75zdCY7Lo

SIMONELLI: alcuni elementi della ricerca sulla sismica non sono considerati
dalla normativa

Intervista Armando Lucio Simonelli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/vgGaKkJydxg

Sismica: necessario entrare nel merito dei particolari tecnici

Intervista Carmine Petraccaro - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Utv4l92ig9Y

Il progettista oggi non può prescindere da un programma di calcolo

Intervista Luigi Nulli - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/800aT7dnmt4

Sismica: ad Avellino un piano per incentivare l'uso dei crediti di imposta

Intervista Augusto Penna - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/q1sB0rfafNU

PERUGIA
Miglioramento sismico: l'importanza della conoscenza dei terremoti passati

Relazione di STEFANO MANCINI, presidente dell'Ordine degli ingegneri di Perugia

YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WsOLhjukp9Q

Miglioramento sismico: necessario recuperare agli elementi murari la dignità
strutturale

Relazione di Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/2wkj_GtthGI

Miglioramento Sismico: la progettazione deve comprendere le insidie del
calcolo numerico

Relazione di Francesco Pugi di AEDES - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/w1xABd7-ZVA
Miglioramento sismico: partire dalla conoscenza per pianificare l’intervento

Relazione di Cecilia Zampa di Fibre Net - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zxkikf2Ck2k

Esempi di progettazione e realizzazioni antisismiche in muratura

Relazione di Francesco Biscaroni di Wienerberger - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/qF3q5p6hpaE

L’AQUILA
La presentazione dell'Evento dell'Aquila del "Viaggio nei luoghi dei più grandi
terremoti”

Relazione dell'Ing. Pierluigi De Amicis - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/WCmdRXX8ZuE

Comprendere la struttura per poter progettare l'intervento di miglioramento
sismico

La relazione dell'Ing. Massimo Mariani - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/sVPP8WXKxy0

Senza duttilità, senza progettazione accurata, la struttura non resista al sisma

Relazione di Gianmarco Massucco di CDM DOLMEN - YOUTUBE LINK:
https://youtu.be/1lS85WsHJYY

FRP, FCRM, CONNETTORI e RETI ... sistemi e interventi per migliorare la
resistenza sismica

Relazione di Cecilia Zampa - Fibrenet - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/Yt-n0VmL_TI

Software Tecnico: più che di programmi ci occupiamo di tradurre in pratica le
NTC

Intervista a Ing. Gianmarco Massucco - CDM DOLMEN - YOUTUBE VIDEO:
https://youtu.be/J98CTge9QcY

L'ingegnere deve sapere osservare l'edificio lesionato, non esiste un intervento
uguale all’altro

Intervista all'Ing. Pierluigi De Amicis, presidente dell'Ordine degli Ingegneri de l’Aquila

YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/k9pvt2OlLQM

L'ingegnere non può mai smettere di aggiornarsi, ma le norme non devono
limitarne l’azione

Intervista a Ing. Giuseppe Erzia - YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/HWsYin-jAeA
Nuove tecnologie utili per risolvere i problemi sismici, senza dimenticare la
conservazione

Intervista all'Ing. Livia Baldassarri - YOUTUBE VIDEO: https://youtu.be/g8vPTGxKCQY

Duttilità sismica: basta fare un intonaco rinforzato interno/esterno ?

Dibattito di fine evento - YOUTUBE LINK: https://youtu.be/zhtsaDnckAg

Un ringraziamento a chi ha sostenuto l'evento fino ad oggi

Questi eventi, a cui hanno partecipato alcune centinaia di professionisti, e i cui video sono statti visti
da alcune migliaia, sono stati resi possibili grazie ai contributi di alcune aziende:

MAIN SPONSOR:

    •   FIBRENET, WIENERBERGER, AEDES, CDM DOLMEN, CONCRETE

SPONSOR:

    •   CALCESTRUZZI IRPINI, SISMA PROTECT, TECNOPIEMONTE, TRADIMALT
Progettisti: la mappa dei fondi europei 2014-
2020. Cifre, modalità, richieste, territori
Matteo Peppucci - INGENIO 08/06/2018

Il CNAPPC, in uno speciale Rapporto, segnala tutte le opportunità dei Fondi europei 2014-2020 per i
progettisti tecnici

Si chiama Rapporto "La Programmazione Europea 2014/2020, opportunità per Architetti
Pianificatori Paesaggisti Conservatori", è stato realizzato dal CNAPPC e, di fatto, contiene una vera
e propria mappa sul come possono fare i progettisti a sfruttare le risorse messe a disposizione
dall'Unione Europea.

Il documento, che è stato presentato il 7 giugno 2018 a Roma, è suddiviso in apposite sezioni: "i Fondi
strutturali europei a gestione indiretta e a gestione diretta", "la Strategia Urbana di Sviluppo Sostenibile
per le città", "la Strategia Nazionale per le Aree Interne", "la Cooperazione Territoriale Europea",
"Buone prassi ed Esperienze Italiane del sistema Ordinistico".

Non è solo un documento di approfondimento, ma anche un agile strumento operativo per
facilitare l’accesso a informazioni sulle Autorità di Gestione, sui Programmi, sui Bandi in uscita,
sui Progetti e sulle buone pratiche già in essere. Fornisce, inoltre, lo stato di attuazione e di
avanzamento della spesa dei POR, FESR e FSE di tutte le Regioni Italiane e, da questo punto di
vista, è utile non solo ai professionisti, ma può fungere da "stimolo" verso le Amministrazioni
Regionali affinché le risorse vengano effettivamente impegnate.

La situazione nelle diverse regioni
Il Rapporto evidenzia che, a livello regionale, la Regione Toscana rappresenta il "non plus ultra"
della nuova collocazione dei liberi professionisti come destinatari dei Fondi Comunitari. Si tratta
infatti della sola Regione in Italia che ha emesso nel 2017 un’apposita delibera di recepimento
che definisce dettagliatamente i requisiti di accesso, ha previsto nel Comitato di sorveglianza una
rappresentanza specifica delle professioni sia ordinistiche sia non ordinistiche e ha inoltre emesso
bandi FSE specificatamente rivolti ai liberi professionisti (ad esempio contributi per tirocini).

Nelle altre regioni, circa la metà prevede la presenza nei Comitati di Sorveglianza di
rappresentanti dei liberi professionisti, soprattutto attraverso Confprofessioni, almeno a titolo
consultivo. Soprattutto nel Centro Nord, le Regioni hanno cominciato ad emettere bandi FESR
esplicitamente rivolti a imprese individuali e liberi professionisti.

Concludendo, in linea di massima i bandi FESR destinati alle piccole e medie imprese sono aperti
anche ai liberi professionisti. In presenza di codici ATECO coerenti con quanto previsto dai bandi, i
professionisti possono quindi partecipare anche se non espressamente indicati tra i beneficiari.
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8/6/2018                                          Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli

           Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli
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                                                                                                     Venerdì 8 Giugno 2018
           Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli ‑ Cantone
           Semplificazione per far ripartire gli investimenti e trasparenza per garantire legalità ed
           efficacia alla lotta anti‑corruzione
           “Semplificazione per far ripartire gli investimenti e liberare le energie del Paese. Trasparenza
           per garantire legalità ed efficacia alla lotta anti‑corruzione. Il settore degli appalti pubblici
           può e deve coniugare sburocratizzazione e rigore etico.”
           Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, al termine
           dell’incontro di ieri con il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone.

           “Oggi ho incontrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, per
           uno scambio di vedute importante e costruttivo. Abbiamo parlato in particolar modo del
           nuovo Codice dei contratti e di quello che in esso va migliorato per far partire e ripartire tante
           opere pubbliche oggi bloccate.
           Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono.
           Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare
           pagina rispetto ai troppi scandali del passato.
           La corruzione fiorisce soprattutto laddove c’è eccessiva discrezionalità nelle decisioni,
           accompagnata da complessità e opacità nelle regole. Ecco perché una reale semplificazione,
           a favore soprattutto degli enti locali che devono investire per migliorare le loro infrastrutture
           e i servizi ai cittadini, può e deve coniugarsi con controlli più penetranti, in maniera da colpire
           non solo la pratica della mazzetta, ma anche e soprattutto quell’area grigia in cui prospera la
           collusione tra colletti bianchi, imprenditori compiacenti e criminalità organizzata”.
           LE DICHIARAZIONI DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA. Ricordiamo le
           dichiarazioni del neo presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, alla Camera dei
           deputati per la fiducia al Governo:
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8/6/2018                                    Migliorare il nuovo Codice dei contratti: incontro Toninelli

           In Italia gli appalti non partono, abbiamo un codice degli appalti pubblici che da due anni in
           pratica non viene applicato.
           Cercheremo di valutare bene il ruolo dell'Anac, che non va depotenziato, evidentemente, ma,
           sicuramente, in questo momento, non abbiamo dall'Anac quei risultati che ci attendevamo,
           forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare l'Anac ma in una funzione e anche in
           una prospettiva diverse di prevenzione. Per esempio, per quanto riguarda il precontenzioso
           che attualmente è davanti all'Anac, che giace davanti all'Anac, possiamo rafforzare questa
           fase, in modo da avere una sorta di certificazione anticipata per i funzionari, per gli
           amministratori pubblici, onde poter procedere, poi, alle gare più speditamente.
           Leggi anche: Conte: “Non abbiamo dall'Anac i risultati che ci attendevamo”

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8/6/2018                                   Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale

           Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori
           trasporti, energia e digitale
               casaeclima.com/ar_35228__infrastrutture‑europee‑ue‑miliardi‑per‑settori‑trasporti‑energia‑digitale.html
                                                                                                        Giovedì 7 Giugno 2018
           Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale
           Nel settore dell'energia il nuovo meccanismo per collegare l'Europa permetterà di creare una
           vera e propria Unione dell'energia e di sostenere la transizione energetica
           Nel quadro del nuovo bilancio a lungo termine dell'UE 2021‑2027, la Commissione europea
           ha proposto ieri di rinnovare il "meccanismo per collegare l'Europa", con 42,3 miliardi di € a
           sostegno di investimenti nelle reti infrastrutturali europee per i settori dei trasporti (30,6
           miliardi di €), dell'energia (8,7 miliardi di €) e del digitale (3 miliardi di €).
           Si tratta di un aumento del 47% rispetto al periodo 2014‑2020 a favore di un'Unione ben
           collegata e integrata in cui i cittadini e le imprese possono beneficiare appieno della libera
           circolazione e del mercato unico. Per il periodo 2021‑2027, la Commissione propone di
           rafforzare la dimensione ambientale del meccanismo per collegare l'Europa. L'obiettivo finale
           è che contribuisca per il 60% della sua dotazione agli obiettivi in materia di clima. Ciò
           permetterà di consolidare l'Unione dell'energia, mantenere gli impegni assunti dall'UE nel
           quadro dell'accordo di Parigi e rafforzare la leadership mondiale dell'Europa nella lotta ai
           cambiamenti climatici.

           La proposta della Commissione mira a integrare meglio i settori dei trasporti, dell'energia e
           del digitale per accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell'economia dell'UE.
           Le soluzioni per una mobilità pulita, come la mobilità elettrica, richiedono una stretta
           integrazione tra i settori dei trasporti e dell'energia. Altri esempi sono la mobilità autonoma,
           lo stoccaggio dell'energia e le reti intelligenti.
           1. TRASPORTI: UNA MOBILITÀ SICURA, PULITA E CONNESSA. Il meccanismo per
           collegare l'Europa sosterrà una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, sicura e protetta,
           in linea con le proposte "L'Europa in movimento" e con la politica dell'UE in materia di
           infrastrutture dei trasporti. Contribuirà ad esempio alla decarbonizzazione dei trasporti,
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