Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
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Rischio gas Radon, i geologi organizzano un convegno a Roma | Quotidiano del Condominio - Il Sole 24 Ore 24 ott 2018 DALLE ASSOCIAZIONI Rischio gas Radon, i geologi organizzano un convegno a Roma Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto mesi l'Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi oorganizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. In Italia nell'ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell'aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che
24/10/2018 Rischio gas Radon, i geologi organizzano un convegno a Roma | Quotidiano del Condominio - Il Sole 24 Ore stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l'altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio. Per il programma completo cliccare qui © RIPRODUZIONE RISERVATA Privacy policy | Informativa estesa sull’utilizzo dei cookie | ISSN 2499-6580
Gas radon, seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. Geologi: da 8 mesi l’Italia è in infrazione 23 ottobre 2018 Agenpress – Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato
che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
23 Ott, 2018 Ξ Commenta la notizia Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea scritto da Redazione Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Home > RomaItalia >Emergenza radon: medici, scienziati ed esperti lanciano l'allerta gas killer ROMA + Martedì, 23 ottobre 2018 - 12:49:00 Emergenza radon: medici, scienziati ed esperti lanciano l'allerta gas killer Dati choc dell'Iss: il 10% dei casi di cancro ai polmoni è attribuibile al gas radon Medici, scienziati ed esperti riuniti a Roma per lanciare l'allerta gas killer. Si tratta del radon, secondo l'Istituto Superiore di Sanità la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. Venerdì 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza sul tema un Convegno ad hoc: “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di Roma. Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi.
In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento signi cativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento nale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo speci co sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia no ad oggi non è stata ancora emanata una normativa speci ca di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono? CNG 23/10/2018 Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza il Convegno “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di Roma Che cos'è il gas Radon e quali rischi si corre Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10% dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele
Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo Da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla direttiva europea 2013/59 Euratom. Il 26 ottobre il Consiglio nazionale dei geologi organizza un convegno sul tema PUBBLICATO IL: 23/10/2018 Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al Cnr. In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si
segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
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quanti lo conoscono?" presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell'aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo "Origine, natura e aspetti sanitari" coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l'altra "Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche". Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda "Compiti http://www.altomolise.net/notizie/attualita/19380/il-gas-radon-e-la-seconda-causa-di-tumore-ai-polmoni-dopo-il-fumo-i-geologi-da-otto-mesi-litalia-e-in-condizi… 2/3
della politica, delle istituzioni e dei tecnici" coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio. Roma, 23 ottobre 2018
Gas Radon provoca malattia ai polmoni quasi come fumo. Geologi: Italia viola Direttive Europee di: Redazione - 23 ottobre 2018 Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza il Convegno “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di Roma Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. 1/2
Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio. Redazione A cura della Redazione di www.lavocedivenezia.it 2/2
gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, Gas radon. I geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza il Convegno “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di Roma Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto Privacy & Cookies Policy
nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Convegno nazionale RADON: rischio geologico- Roma 26 ottobre Posted on ottobre 23, 2018 Convegno Nazionale RADON Rischio geologico. Roma – 26 ottobre 2018 a cura del Consiglio Nazionale dei Geologi. Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” Nell’ambito del Convegno sarà presentato il documento nale, prodotto nell’aprile 2018, dal Tavolo “Radon” del Consiglio Nazionale dei Geologi. Con detto documento, facendo riferimento alla Direttiva EURATOM 59 del Dicembre 2013, si vogliono segnalare alcune criticità che si desidera portare all’attenzione del legislatore, a nché possano essere risolte nella legge di recepimento della nuova direttiva. Va sottolineato che il problema Radon è da ascrivere al campo dei Rischi Geologici in quanto la condizione geologia locale, l’interazione tra edi cio e sito e l’uso di particolari materiali da costruzione naturali sono gli elementi più rilevanti ai ni della valutazione dell’in uenza del Radon sulla qualità dell’aria interna alle abitazioni ed agli edi ci in genere. Sinora, il problema dell’inquinamento indoor da Radon nel nostro Paese, è stato gestito prevalentemente sotto l’aspetto medico/sanitario/epidemiologico e sico per le operazioni di misura. 1/4
Urge pertanto individuare dei metodi, protocolli e regolamenti di indirizzo nazionale, nonché meccanismi istituzionali e normativi che consentano la predisposizione delle mappe di rischio con la minor spesa possibile a carico dell’Amministrazione Pubblica e per procedere celermente alla riduzione dei valori di esposizione della popolazione e dei lavoratori, anche attraverso la de nizione dei tempi e delle scadenze per il raggiungimento di “obiettivi di qualità”. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. Di seguito il Programma dettagliato PROGRAMMA Per informazioni e iscrizioni, vai al sito CNG. RADON RISCHIO GEOLOGICO dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono? Roma, 26 ottobre 2018 – ore 9,00/18,00 Sala Convegni CNR – piazzale A.Moro,7
24/10/2018 Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7). In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento. Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio. Tp24.it (23/10/2018) 1/1
Ambiente & Salute: il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore A cura di Filomena Fotia 23 ottobre 2018 - 11:45 “Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale – si spiega in una nota – è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi“: per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).
In Italia, prosegue la nota, “il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento.” Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
FIDEST.WORDPRESS.COM Data 24-10-2018 I Pagina Foglio 1 IL GAS RADON E' LA SECONDA CAUSA DI TUMORE Al POLMONI DOPO IL FUMO Roma 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 Convegno Nazionale "Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?" presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7)organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi.li radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. In Italia nell'ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell'aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento.Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo "Origine, natura e aspetti sanitari" coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l'altra "Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche". Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda "Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici" coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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24 Ott 2018 Bando periferie, fino a 560 milioni per rimborsare le spese sostenute dai comuni M.Fr. «La copertura finanziaria della spesa statale per i rimborsi è indicata al comma 3 della norma oggetto dell'Accordo nei residui iscritti e già disponibili nel Fondo sviluppo e coesione per le finalità del “Bando periferie”, ed è quantificata dal Governo in 560 milioni di euro, ammontare che appare sufficiente per assicurare piena soddisfazione alle esigenze di cassa del biennio 2018-19». Si legge nella nota redatta dall’Ifelper illustrare i contenuti dell’accordo sottoscritto il 18 ottobre con il governo in conferenza unificata. L’Ifel ricorda anche una novità dell’accordo, cioè «l’abolizione dell'acconto, pari al 20% del contributo statale, che nelle convenzioni firmate era richiedibile al momento della chiusura della progettazione definitiva e permetteva non solo di assicurare il ristoro delle spese - di progettazione o di lavori - già effettuate, ma anche di costituire una provvista per i successivi oneri». Diversamente dalle spese anticipate nel 2018, che saranno rimborsate nel 2019, «le spese sostenute, o le spese imputate o da imputare nell'esercizio 2018 a seguito di gare già bandite o ancora da bandire devono invece trovare autonoma copertura finanziaria rispetto alla contribuzione statale». «A decorrere dall'esercizio 2019 - si legge ancora - la copertura degli investimenti è garantita dal trasferimento statale sulla base delle spese sostenute e certificate dagli enti beneficiari in base al cronoprogramma» e le «gare bandite o ancora da bandire che prevedono la registrazione dei relativi impegni contabili con imputazione a decorrere dall'esercizio 2019, trovano valida copertura nei trasferimenti statali secondo il principio del “contributo a rendicontazione”». LA NOTA IFEL SULL’ACCORDO STATO-CITTÀ P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 1/1
24 Ott 2018 Manovra/1. All’Agenzia del Demanio una «centrale» per aiutare le amministrazioni a fare i progetti Manuela Perrone e Gianni Trovati Il «no» europeo al progetto di bilancio italiano era nell'aria. Meno i suoi toni, duri, che hanno l'effetto di compattare il governo: «La manovra non cambia». «Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso», sostiene il premier Conte da Mosca, e indicazioni simili arrivano dal ministero dell'Economia. Tria, chiamato in causa da Moscovici con la speranza che «convinca il governo» a definire «priorità compatibili con le regole Ue», non commenta. Ma l'attacco arrivato da Strasburgo e i suoi modi giudicati irrituali non piacciono al titolare dei conti italiani, e non lo aiutano nel tentativo di ridurre le distanze fra i leader di maggioranza e la Commissione. Dal Mef, in ogni caso, spiegano che la risposta Ue «era attesa», rilanciano il «dialogo costruttivo» ma ribadiscono in sintonia con il premier che la manovra deve puntare sulla crescita per ridurre il peso del debito. Sul presupposto che le ricette più ortodosse seguite fin qui non hanno centrato questo obiettivo. Ma è la politica ad accendere le polveri. «Non mi meraviglio che la manovra non piaccia alla Ue, è la prima scritta a Roma e non a Bruxelles», sostiene Di Maio mentre il M5S torna a chiedere di «far decadere il Fiscal Compact». Dalla Lega Salvini afferma che la Ue «non sta attaccando un governo ma un popolo». Sulla stessa lunghezza d'onda il sottosegretario Giorgetti. «Non siamo più supini all'Europa», spiega in serata a Porta a Porta. Ma «se sbagliamo siamo pronti a correggere attuando meccanismi automatici sulla spesa», aggiunge confermando il suo ruolo più “dialogante”. E rassicurando sullo spread: «Se veleggia verso quota 400, gli attivi delle banche vanno in sofferenza ed è necessaria la ricapitalizzazione. In quel caso dovremmo intervenire senza indugio». Corale la richiesta delle opposizioni di cambiare a fondo la manovra. Dal Pd l'ex ministro dell'Economia Padoan chiede a Tria di riferire in Parlamento.«È evidente che qualcuno lo scontro con l'Ue se lo sta chiamando», commenta il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Che rilancia: «Il punto non è abbassare il rapporto deficit/Pil. Il punto è elevare la crescita». Per ottenere questo obiettivo, «correggere la manovra in corso sarebbe auspicabile da parte di tutti». Dietro alle fiamme dello scontro si muove però il lavoro tecnico per inviare le nuove controdeduzioni nelle prossime tre settimane. E mettere in campo meccanismi in grado di ridurre spesa e disavanzo. «Il 2,4% non si tocca», rilancia Conte. Ma sul piano operativo potrebbe non essere raggiunto per slittamenti nel calendario di avvio di alcune delle misure. A partire da quelle più costose, reddito di cittadinanza e pensioni. Le bozze di legge di bilancio confermano il meccanismo anticipato ieri dal Sole 24 Ore. Per le due bandiere del contratto di governo la manovra crea altrettanti fondi paralleli, 6,7 miliardi aggiuntivi ciascuno, che rappresentano il tetto di spesa per i provvedimenti attuativi. I testi circolati ieri istituiscono il monitoraggio trimestrale della spesa e citano la possibilità di «eventuali risparmi, anche 1/2
correlati alla decorrenza delle disposizioni»: conferma ufficiale che la data di partenza di reddito e quota 100 non è scontata. I soldi in meno spesi per il reddito potrebbero spostarsi sulle pensioni. E viceversa. Ma è più difficile. Allo studio c'è anche una verifica degli effetti a fine anno per portare gli eventuali correttivi. Ad aiutare c'è poi l'extragettito dell'asta 5G (4 miliardi nel 2019-2022), che secondo le bozze «concorre al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica».Va inoltre verificata la possibilità di realizzare davvero tutto il piano straordinario degli investimenti pubblici. Anche in questo caso sono previsti due fondi paralleli: nel 2019 valgono 2,8 miliardi per la Pa centrale e 3 per quelle territoriali. Per oliare la macchina dovrà intervenire la «Centrale per la progettazione delle opere pubbliche», che con 500 assunzioni rafforzerà la struttura dell'agenzia del Demanio. I risultati effettivi andranno monitorati entro il 15 settembre per capire quali «criticità» rischiano di bloccare il processo. Al piano di investimenti è appeso l'obiettivo di crescita dell'1,5%, e un suo rallentamento renderebbe ancora più difficile raggiungere il target. Ma i moltiplicatori utilizzati per le stime fanno in modo che una riduzione di spesa si rifletterebbe solo a metà sull'aumento del Pil. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
24 Ott 2018 Manovra/2. Alle province 250 milioni, e per gli enti locali arriva il pareggio di bilancio G.Tr. L'accordo sul Bando periferie che prova a superare lo stop imposto dal Milleproroghe è solo l'antipasto. Ora il piatto forte è la manovra, che ai sindaci riuniti da ieri a Rimini nella 35esima Assemblea nazionale Anci offre una speranza e una preoccupazione. La prima è nella riforma del pareggio di bilancio chiamata a sbloccare in modo strutturale l'utilizzo degli «avanzi di amministrazione», cioè i “risparmi” degli anni precedenti bloccati dai vincoli di finanza pubblica. Il timore è legato invece agli effetti della «pace fiscale» sui bilanci locali, dove in particolare si nasconde gran parte dei vecchi crediti fino a mille euro stralciati in automatico (valgono fino a 4 miliardi di euro; si veda il servizio a pagina 27).«Quella sul bando Periferie non è stata una battaglia dei sindaci, ma per i diritti dei nostri cittadini», ha scandito il presidente dell'Anci Antonio Decaro agli amministratori riuniti a Rimini, dove domani è atteso anche il premier Giuseppe Conte. E dove a concentrare l'attenzione sarà la manovra con il suo ricco capitolo dedicato agli enti locali e al rilancio dei loro investimenti. Le bozze circolate ieri, prima di tutto, confermano la riforma del pareggio di bilancio. Come anticipato su queste pagine nelle scorse settimane, scompaiono i vincoli che fin qui hanno bloccato l'utilizzo degli avanzi, perché dall'anno prossimo si applicheranno solo le regole previste dalla riforma del 2011 (Dlgs 118). Tradotto, significa che il risultato di amministrazione viene calcolato fra le entrate che rilevano per il rispetto di finanza pubblica, e di conseguenza il suo utilizzo non incide negativamente sul saldo finale, che deve essere «non negativo». Anche gli enti in disavanzo potranno applicare le quote «vincolate, accantonate e destinate» del risultato di amministrazione, per un importo non superiore a quello del disavanzo da recuperare nel primo anno. La riforma cancella una giungla di adempimenti che hanno impegnato fin qui amministratori e revisori dei conti: il controllo sul pareggio sarà unico, con la certificazione che ogni anno viene allegata al rendiconto. Il resto dei controlli sarà garantito dagli invii obbligatori dei numeri alla Banca dati della Pa (Bdap). Nelle bozze, oltre al fondo investimenti e alla cabina di regia di supporto alla progettazione, arriva anche la traduzione in legge dell'intesa con le regioni su 4,2 miliardi di investimenti in cinque anni, 250 milioni all'anno in più alle Province, la rinegoziazione dei vecchi mutui Cdp trasferiti al Mef e la possibilità di ottenere un'anticipazione finanziaria con la richiesta di avviare il pre-dissesto, senza la necessità di attendere il via libera della Corte dei conti. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 1/1
24 Ott 2018 Fondi Ue, Ance: serve strategia nazionale forte su città, sicurezza e Mezzogiorno Massimo Frontera L'impostazione della nuova programmazione per l'utilizzo dei fondi europei 2021-2027 si baserà anche sulle valutazioni che la Commissione europea farà sulla manovra di bilancio per il 2019, e in particolare sul patto di stabilità e crescita. È quanto emerso ieri nell'incontro che si è svolto con le parti sociali - sulle nuove proposte da presentare all'Europa per la programmazione 2021- 2027. All’incontro erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti di Confindustria, dell'Ance e dei sindacati. Dall’incontro è emersa la preoccupazione in particolare per la “condizione macro economica”, che impone, per poter beneficiare dei fondi strutturali, di rispettare il patto di stabilità e crescita. E che inoltre tiene conto del giudizio che la commissione europea darà la prossima primavera 2019 sulla situazione del Paese, anche alla luce della manovra di Bilancio che l'Italia sta per varare. «La negligenza di questi anni nella spesa dei fondi - ha detto la ministra Lezzi - può influire rispetto alla contrattazione tra Italia e Commissione per la richiesta da parte del nostro Paese di fondi aggiuntivi per il 2021-2027. Del resto, lentezze e incapacità storica nella spesa di quei fondi non rappresentano purtroppo un buon biglietto da visita». L’incontro convocato dalla ministra per il Sud aveva lo scopo di raccogliere le proposte da comunicare a Bruxelles in vista della prossima ripartizione dei fondi comunitari, sia per quanto riguarda le iniziative da condividere e sulla quale concentrare la strategia nazionale da sostenere a Bruxelles, sia per quanto riguarda la scrittura delle regole sulla futura programmazione. La delegazione dell’Ance, guidata dal presidente Gabriele Buia e dal vicepresidente con delega al Mezzogiorno Francesco Berna, ha consegnato alla ministra un “position paper” con le proposte dell’associazione. Il documento contiene un doppio allarme sui fondi Ue. Il primo relativo alla vecchia programmazione 2014-2020, che vede il livello della spesa ancora molto indietro. Il secondo allarme riguarda la prossima programmazione 2021-2027, sulla quale gli imprenditori dell’Ance chiedono di evitare gli errori del passato e chiedono di mettere a fuoco alcune priorità strategiche. Le priorità 2021-2027: città, energia, sicurezza e Sud All primo posto c’è la strategia nazionale per le città. «La programmazione 2014-2020 - osserva l’Ance - è stata un primo tentativo, sicuramente apprezzabile, ma nell'ambito del quale troppo spesso le strategie di sviluppo urbano sostenibile sono state “cucite” sui progetti esistenti, senza “visione”. Occorre fare uno sforzo in termini di visione strategica e di prospettiva». Altri temi strategici sono quelli della messa in sicurezza del territorio, dell’efficienza energetica e di opere pubbliche, «soprattutto per colmare il gap infrastrutturale nel Mezzogiorno». Paletti contro l’ingresso nell’Ue alle imprese di stato cinesi http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEUqZSUG/0 1/2
Inoltre i costruttori chiedono che nei regolamenti comunitari sulla nuova programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 siano previste norme per impedire l'ingresso in Europa di imprese di costruzioni cinesi controllate dallo Stato. Il “position paper” dell’Ance cita l'appalto del valore di 300 milioni per la costruzione del ponte di Peljesac, nel sud della Dalmazia. L'appalto, si legge nel documento, è cofinanziato all'80% da fondi europei ed è stato assegnato alla ditta statale cinese China Road and Bridge Corporation. «Per le imprese di costruzioni italiane ed europee - sottolinea il documento Ance - non è accettabile subire la concorrenza sleale delle imprese cinesi negli appalti finanziati in Europa con fondi europei». Gli errori sui fondi 2014-2020: la spesa Fesr al 9% Il documento dell’Ance richiama anche l’attenzione sugli errori da evitare, che stanno influendo negativamente sulla gestione dell’attuale programmazione 2014-2020. Occorrerebbe evitare, per esempio, di perdere tre anni prima di mettersi a lavorare sul nuovo ciclo a causa della “corsa” per arrivare, entro il 2023, al traguardo del 60% della spesa autorizzata sulla vecchia programmazione. «Dopo 4 anni e mezzo - ricorda l’Ance - la spesa dei fondi Fesr, che finanziano principalmente le misure di interesse del settore, è pari solo al 9%. Siamo al 23° posto su 28». «Non è accettabile - prosegue il documento -, dopo solo 5 anni, dover ricorrere all'artificio contabile della riduzione del cofinanziamento nazionale per non perdere i fondi». Il riferimento è alla richiesta formalizzata a Bruxelles da parte di Molise, Basilicata e Sicilia per i rispettivi programmai operativi e anche dall’Agenzia per la Coesione relativamente a tre Pon (Città metropolitane, Governance e Ricerca). «Occorre rimuovere gli ostacoli che impediscono la spesa effettiva delle risorse disponibili - chiede l’Ance - : procedure complesse e farraginose, carenze progettuali, scarsa capacità amministrativa e difficoltà nell'applicazione del codice degli appalti». Secondo i costruttori, «il codice dei contratti, continua a rappresentare, come le Autorità di gestione dei programmi segnalano da più di due anni, un freno alla spesa dei fondi Ue». P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
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