Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
Consiglio Nazionale dei Geologi

         24 ottobre 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
Rischio gas Radon, i geologi organizzano un convegno a Roma | Quotidiano del Condominio - Il Sole 24 Ore

   24      ott
           2018

DALLE ASSOCIAZIONI

Rischio gas Radon, i geologi
organizzano un convegno a Roma
Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi:
da otto mesi l'Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva
europea 2013/59 Euratom
Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi oorganizza
a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon
rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo
conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).
Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed
è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da
sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso
negli ambienti chiusi.
In Italia nell'ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi
casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017.
L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000
casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una
prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti
proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale
prodotto nell'aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal
Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva
2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si trova in condizione di
infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di
riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più
bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che
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24/10/2018                  Rischio gas Radon, i geologi organizzano un convegno a Roma | Quotidiano del Condominio - Il Sole 24 Ore

             stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si tratta di un valore superiore a
             quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda
             un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece
             le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa
             specifica di riferimento.
             Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del
             settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale.
             La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due
             sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da
             Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l'altra “Controllo e
             soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è
             prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei
             tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
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Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
Gas radon, seconda causa di
tumore ai polmoni dopo il fumo.
Geologi: da 8 mesi l’Italia è in
infrazione
23 ottobre 2018

Agenpress – Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è
considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello
mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle
problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio
Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno
Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute:
quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).

In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai
polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato
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che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è
attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti
proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile
2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il
documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in
condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di
riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli
indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3,
dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda
invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica
di riferimento.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche
personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i
saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti
sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo
e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola
rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del
Tg2, Giulia Apollonio.
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23 Ott, 2018 Ξ Commenta la notizia

Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi:
da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea
scritto da Redazione

   Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la
   seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il
   contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche
   del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei
   Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon
   rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?”
   presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).

   In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e
   del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità
   ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni
   anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti
   proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile
   2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il
   documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione
   di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di
   radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge
   italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un
   valore superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda
   un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in
   Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di riferimento.

   Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche
   personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i
   saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti
   sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo
   e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola
   rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2,
   Giulia Apollonio.
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Home > RomaItalia >Emergenza radon: medici, scienziati ed esperti lanciano l'allerta gas killer

ROMA                                                                                                                 +

Martedì, 23 ottobre 2018 - 12:49:00

Emergenza radon: medici, scienziati ed esperti lanciano
l'allerta gas killer
Dati choc dell'Iss: il 10% dei casi di cancro ai polmoni è attribuibile al gas radon

                                                                             Medici, scienziati ed esperti
                                                                             riuniti a Roma per lanciare
                                                                             l'allerta gas killer. Si tratta
                                                                             del radon, secondo l'Istituto
                                                                             Superiore di Sanità la
                                                                             seconda causa di tumore ai
                                                                             polmoni dopo il fumo.

                                                                             Venerdì 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il
                                                                             Consiglio Nazionale dei Geologi
                                                                             organizza sul tema un Convegno ad hoc:
                                                                             “Radon rischio geologico dalla terra un
                                                                             pericolo invisibile per la salute: quanti
                                                                             lo conoscono?” al CNR di Roma. Il radon
                                                                             è un gas nobile radioattivo naturale,
                                                                             incolore, insapore e inodore ed è
                                                                             considerato la seconda causa di tumore
                                                                             ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A
                                                                             livello mondiale è il contaminante
                                                                             radioattivo più pericoloso negli
                                                                             ambienti chiusi.
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In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento signi cativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del
2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei

       circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata
       esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà
       presentato il documento nale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo speci co sul problema radon istituito
       dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale
       l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli
       di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati
       dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di
       un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un
       livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia no ad
       oggi non è stata ancora emanata una normativa speci ca di riferimento.

       Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità
       politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui
       seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele
       Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte
       tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei
       tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
Radon rischio geologico dalla terra un
pericolo invisibile per la salute: quanti lo
conoscono?
CNG 23/10/2018

Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo
il fumo, i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di
infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59 Euratom
Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza il Convegno “Radon
rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di
Roma

Che cos'è il gas Radon e quali rischi si corre
Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda
causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante radioattivo
più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da
un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26
ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo
invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).

In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del
colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato
che il 10% dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una
prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon.

Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico
sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva
2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale
direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali
livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un
limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto
riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica
di riferimento.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità
politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui
seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele
Consiglio Nazionale dei Geologi - 24 ottobre 2018 - Consiglio Nazionale dei ...
Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte
tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e
dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Il gas radon è la seconda causa di tumore
ai polmoni dopo il fumo
Da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla direttiva europea 2013/59 Euratom. Il 26 ottobre il
Consiglio nazionale dei geologi organizza un convegno sul tema
PUBBLICATO IL: 23/10/2018

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è
considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello
mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce
sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il
Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17
il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la
salute: quanti lo conoscono?” al Cnr.

In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di
tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di
Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si
segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi
casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento
finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal
Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom
rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale
direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3:
se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli
ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore
superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda
un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le
abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di
riferimento.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche
personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si
aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine,
natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della
Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda
mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei
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Il gas radon è la seconda causa di tumore
ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da
otto mesi l'Italia è in condizione di
infrazione rispetto alla Direttiva europea
2013/59 Euratom
Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi
organizza il Convegno "Radon rischio geologico dalla terra un
pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?" al CNR di
Roma
Pubblicato il: 23/10/2018, 15:44 | Categoria: Attualità

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore
e inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai
polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il
contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi.
Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da
un'esposizione al radon presente nell'aria, il Consiglio
Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018
dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale "Radon rischio
geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute:
http://www.altomolise.net/notizie/attualita/19380/il-gas-radon-e-la-seconda-causa-di-tumore-ai-polmoni-dopo-il-fumo-i-geologi-da-otto-mesi-litalia-e-in-condizi…   1/3
quanti lo conoscono?" presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n.
7).

In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più
diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto:
41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L'Istituto
Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa
31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è
attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200
nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il
convegno sarà presentato il documento finale prodotto
nell'aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon
istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si
rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si
trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale
direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di
radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più
bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di
lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si
tratta di un valore superiore a quello proposto
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un
livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto
riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata
ancora emanata una normativa specifica di riferimento.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed
esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali
del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i
saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal
titolo "Origine, natura e aspetti sanitari" coordinata da
Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l'altra
"Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche".
Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda "Compiti
http://www.altomolise.net/notizie/attualita/19380/il-gas-radon-e-la-seconda-causa-di-tumore-ai-polmoni-dopo-il-fumo-i-geologi-da-otto-mesi-litalia-e-in-condizi…   2/3
della politica, delle istituzioni e dei tecnici" coordinata dalla
giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.

Roma, 23 ottobre 2018
Gas Radon provoca malattia ai polmoni quasi come
fumo. Geologi: Italia viola Direttive Europee
di: Redazione - 23 ottobre 2018

  Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo, i geologi: da otto
  mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto alla Direttiva europea 2013/59
  Euratom

  Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza il Convegno “Radon
  rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di
  Roma

  Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la
  seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta.

  A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce
  sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio
  Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno
  Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo
  conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).

  In Italia nell’ultimo anno si è registrato un incremento significativo di nuovi casi di tumore ai
  polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017.

  L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai
  polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200
  nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon.

  Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo
  specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla
  Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio
  2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3:
  se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli ambienti di
  lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello
  proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento
  pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora
  emanata una normativa specifica di riferimento.

                                                                                                            1/2
Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità
politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti
istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari”
coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni:
scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti
della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.

                                                 Redazione
                                A cura della Redazione di www.lavocedivenezia.it

                                                                                                           2/2
gas radon è la seconda causa di
tumore ai polmoni dopo il fumo,
Gas radon. I geologi: da otto
mesi l’Italia è in condizione di
infrazione rispetto alla Direttiva
europea 2013/59 Euratom

Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo,
i geologi: da otto mesi l’Italia è in condizione di infrazione rispetto
alla Direttiva europea 2013/59 Euratom

Il 26 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il Consiglio Nazionale dei Geologi
organizza il Convegno “Radon rischio geologico dalla terra un
pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?” al CNR di
Roma

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e
inodore ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni
dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante
radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle
problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon
presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a
Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale
“Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la
salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro
n. 7).

In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato
dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi del 2018
rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato
che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si
segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a
questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon.
Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto        Privacy & Cookies Policy
nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal
Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva
2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di
infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di
livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali
livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per gli
ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro,
si tratta di un valore superiore a quello proposto
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un
livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda
invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora
emanata una normativa specifica di riferimento.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti
del settore, anche personalità politiche e istituzionali del panorama
nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui
seguiranno due sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e
aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del
Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative
e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola
rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici”
coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.
Convegno nazionale RADON: rischio geologico- Roma 26 ottobre
Posted on ottobre 23, 2018

Convegno Nazionale
RADON Rischio geologico.
Roma – 26 ottobre 2018
a cura del Consiglio Nazionale dei Geologi.

Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda
causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta.
A livello mondiale è il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. Per far luce sulle
problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale
dei Geologi organizza a Roma il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo
invisibile per la salute: quanti lo conoscono?”
Nell’ambito del Convegno sarà presentato il documento           nale, prodotto nell’aprile 2018, dal Tavolo
“Radon” del Consiglio Nazionale dei Geologi.
Con detto documento, facendo riferimento alla Direttiva EURATOM 59 del Dicembre 2013, si vogliono
segnalare alcune criticità che si desidera portare all’attenzione del legislatore, a nché possano essere
risolte nella legge di recepimento della nuova direttiva.
Va sottolineato che il problema Radon è da ascrivere al campo dei Rischi Geologici in quanto la
condizione geologia locale, l’interazione tra edi cio e sito e l’uso di particolari materiali da costruzione
naturali sono gli elementi più rilevanti ai      ni della valutazione dell’in uenza del Radon sulla qualità
dell’aria interna alle abitazioni ed agli edi ci in genere.

Sinora, il problema dell’inquinamento indoor da Radon nel nostro Paese, è stato gestito prevalentemente
sotto l’aspetto medico/sanitario/epidemiologico e sico per le operazioni di misura.

                                                                                                               1/4
Urge pertanto individuare dei metodi, protocolli e regolamenti di indirizzo nazionale, nonché meccanismi
istituzionali e normativi che consentano la predisposizione delle mappe di rischio con la minor spesa
possibile a carico dell’Amministrazione Pubblica e per procedere celermente alla riduzione dei valori di
esposizione della popolazione e dei lavoratori, anche attraverso la de nizione dei tempi e delle
scadenze per il raggiungimento di “obiettivi di qualità”.

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche
e istituzionali del panorama nazionale.

Di seguito il Programma dettagliato

                                                  PROGRAMMA
Per informazioni e iscrizioni, vai al sito CNG.

                                  RADON RISCHIO GEOLOGICO
   dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?
                                    Roma, 26 ottobre 2018 – ore 9,00/18,00

                                    Sala Convegni CNR – piazzale A.Moro,7
24/10/2018

  Il gas radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il
  fumo
   Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la
  seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale è il contaminante
  radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi.

  Per far luce sulle problematiche del rischio provocate da un’esposizione al radon presente nell’aria,
  il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 il
  Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute:
  quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).

  In Italia il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e del colon retto: 41.500 casi
  del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di
  cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di
  tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo
  specifico sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva
  2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede
  l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati
  dalla legge italiana per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore
  a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100
  Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica
  di riferimento.

  Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e istituzionali
  del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal
  titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della Sera e l’altra
  “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è prevista la tavola rotonda “Compiti
  della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.

                                                                                                          Tp24.it (23/10/2018)

                                                                                                                                      1/1
Ambiente & Salute: il gas radon è la seconda causa
di tumore ai polmoni dopo il fumo
Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore
A cura di Filomena Fotia

23 ottobre 2018 - 11:45

“Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa di
tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. A livello mondiale – si spiega in una nota – è il contaminante
radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi“: per far luce sulle problematiche del rischio provocate da
un’esposizione al radon presente nell’aria, il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza a Roma, il 26 ottobre
2018 dalle ore 9 alle 17 il Convegno Nazionale “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per
la salute: quanti lo conoscono?” presso il CNR (Piazzale Aldo Moro n. 7).
In Italia, prosegue la nota, “il tumore al polmone è il terzo cancro più diagnosticato dopo quello della mammella e
del colon retto: 41.500 casi del 2018 rispetto ai 41.800 nel 2017. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il
10 per cento dei circa 31.000 casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una
prolungata esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il convegno
sarà presentato il documento finale prodotto nell’aprile 2018 dal tavolo specifico sul problema radon istituito dal
Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l’Italia
si trova in condizione di infrazione da febbraio 2018. Tale direttiva prevede l’introduzione di livelli di riferimento
di radon inferiori a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana per
gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall’altro, si tratta di un valore superiore a quello
proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100
Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa
specifica di riferimento.”

Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore, anche personalità politiche e
istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due
sessioni: la prima dal titolo “Origine, natura e aspetti sanitari” coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del
Corriere della Sera e l’altra “Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche”. Nella tarda mattinata è
prevista la tavola rotonda “Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici” coordinata dalla giornalista del
Tg2, Giulia Apollonio.
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                                                                                   I   Pagina

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   IL GAS RADON E' LA SECONDA CAUSA DI TUMORE Al POLMONI DOPO IL FUMO

   Roma 26 ottobre 2018 dalle ore 9 alle 17 Convegno Nazionale "Radon rischio geologico
   dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?" presso il CNR
   (Piazzale Aldo Moro n. 7)organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi.li radon è un gas
   nobile radioattivo naturale, incolore, insapore e inodore ed è considerato la seconda causa
   di tumore ai polmoni dopo il fumo da sigaretta.           A livello mondiale è il contaminante
   radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. In Italia nell'ultimo anno si è registrato un
   incremento significativo di nuovi casi di tumore ai polmoni: 41.500 del 2018 rispetto ai
   41.800 nel 2017. L'Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il 10 per cento dei circa 31.000
   casi di cancro ai polmoni che si segnalano ogni anno è attribuibile a una prolungata
   esposizione a questo gas: 3200 nuovi casi di tumore dovuti proprio al radon. Durante il
   convegno sarà presentato il documento finale prodotto nell'aprile 2018 dal tavolo specifico
   sul problema radon istituito dal Consiglio Nazionale dei Geologi. Il documento si rifà alla
   Direttiva 2013/59/Euratom rispetto alla quale l'Italia si trova in condizione di infrazione da
   febbraio 2018. Tale direttiva prevede l'introduzione di livelli di riferimento di radon inferiori
   a 300 Bq/m3: se da un lato tali livelli sono più bassi di quelli indicati dalla legge italiana
   per gli ambienti di lavoro, che stabilisce un limite di 500 Bq/m3, dall'altro, si tratta di un
   valore superiore a quello proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che
   raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece
   le abitazioni, in Italia fino ad oggi non è stata ancora emanata una normativa specifica di
   riferimento.Al convegno parteciperanno, oltre a numerosi scienziati ed esperti del settore,
   anche personalità politiche e istituzionali del panorama nazionale. La giornata di lavori si
   aprirà con i saluti istituzionali cui seguiranno due sessioni: la prima dal titolo "Origine,
   natura e aspetti sanitari" coordinata da Gabriele Dossena, giornalista del Corriere della
   Sera e l'altra "Controllo e soluzioni: scelte operative e proposte tecniche". Nella tarda
   mattinata è prevista la tavola rotonda "Compiti della politica, delle istituzioni e dei tecnici"
   coordinata dalla giornalista del Tg2, Giulia Apollonio.

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24 Ott 2018

Bando periferie, fino a 560 milioni per
rimborsare le spese sostenute dai comuni
M.Fr.

«La copertura finanziaria della spesa statale per i rimborsi è indicata al comma 3 della norma
oggetto dell'Accordo nei residui iscritti e già disponibili nel Fondo sviluppo e coesione per le
finalità del “Bando periferie”, ed è quantificata dal Governo in 560 milioni di euro, ammontare
che appare sufficiente per assicurare piena soddisfazione alle esigenze di cassa del biennio
2018-19». Si legge nella nota redatta dall’Ifelper illustrare i contenuti dell’accordo sottoscritto il
18 ottobre con il governo in conferenza unificata.

L’Ifel ricorda anche una novità dell’accordo, cioè «l’abolizione dell'acconto, pari al 20% del
contributo statale, che nelle convenzioni firmate era richiedibile al momento della chiusura
della progettazione definitiva e permetteva non solo di assicurare il ristoro delle spese - di
progettazione o di lavori - già effettuate, ma anche di costituire una provvista per i successivi
oneri».

Diversamente dalle spese anticipate nel 2018, che saranno rimborsate nel 2019, «le spese
sostenute, o le spese imputate o da imputare nell'esercizio 2018 a seguito di gare già bandite o
ancora da bandire devono invece trovare autonoma copertura finanziaria rispetto alla
contribuzione statale». «A decorrere dall'esercizio 2019 - si legge ancora - la copertura degli
investimenti è garantita dal trasferimento statale sulla base delle spese sostenute e certificate
dagli enti beneficiari in base al cronoprogramma» e le «gare bandite o ancora da bandire che
prevedono la registrazione dei relativi impegni contabili con imputazione a decorrere
dall'esercizio 2019, trovano valida copertura nei trasferimenti statali secondo il principio del
“contributo a rendicontazione”».

LA NOTA IFEL SULL’ACCORDO STATO-CITTÀ

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24 Ott 2018

Manovra/1. All’Agenzia del Demanio una
«centrale» per aiutare le amministrazioni a
fare i progetti
Manuela Perrone e Gianni Trovati

Il «no» europeo al progetto di bilancio italiano era nell'aria. Meno i suoi toni, duri, che hanno
l'effetto di compattare il governo: «La manovra non cambia». «Dire oggi che la rivediamo non
avrebbe senso», sostiene il premier Conte da Mosca, e indicazioni simili arrivano dal ministero
dell'Economia. Tria, chiamato in causa da Moscovici con la speranza che «convinca il governo» a
definire «priorità compatibili con le regole Ue», non commenta. Ma l'attacco arrivato da
Strasburgo e i suoi modi giudicati irrituali non piacciono al titolare dei conti italiani, e non lo
aiutano nel tentativo di ridurre le distanze fra i leader di maggioranza e la Commissione. Dal
Mef, in ogni caso, spiegano che la risposta Ue «era attesa», rilanciano il «dialogo costruttivo» ma
ribadiscono in sintonia con il premier che la manovra deve puntare sulla crescita per ridurre il
peso del debito. Sul presupposto che le ricette più ortodosse seguite fin qui non hanno centrato
questo obiettivo. Ma è la politica ad accendere le polveri.

«Non mi meraviglio che la manovra non piaccia alla Ue, è la prima scritta a Roma e non a
Bruxelles», sostiene Di Maio mentre il M5S torna a chiedere di «far decadere il Fiscal Compact».
Dalla Lega Salvini afferma che la Ue «non sta attaccando un governo ma un popolo». Sulla
stessa lunghezza d'onda il sottosegretario Giorgetti. «Non siamo più supini all'Europa», spiega
in serata a Porta a Porta. Ma «se sbagliamo siamo pronti a correggere attuando meccanismi
automatici sulla spesa», aggiunge confermando il suo ruolo più “dialogante”. E rassicurando
sullo spread: «Se veleggia verso quota 400, gli attivi delle banche vanno in sofferenza ed è
necessaria la ricapitalizzazione. In quel caso dovremmo intervenire senza indugio». Corale la
richiesta delle opposizioni di cambiare a fondo la manovra. Dal Pd l'ex ministro dell'Economia
Padoan chiede a Tria di riferire in Parlamento.«È evidente che qualcuno lo scontro con l'Ue se lo
sta chiamando», commenta il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Che rilancia: «Il
punto non è abbassare il rapporto deficit/Pil. Il punto è elevare la crescita». Per ottenere questo
obiettivo, «correggere la manovra in corso sarebbe auspicabile da parte di tutti».

Dietro alle fiamme dello scontro si muove però il lavoro tecnico per inviare le nuove
controdeduzioni nelle prossime tre settimane. E mettere in campo meccanismi in grado di
ridurre spesa e disavanzo. «Il 2,4% non si tocca», rilancia Conte. Ma sul piano operativo
potrebbe non essere raggiunto per slittamenti nel calendario di avvio di alcune delle misure. A
partire da quelle più costose, reddito di cittadinanza e pensioni. Le bozze di legge di bilancio
confermano il meccanismo anticipato ieri dal Sole 24 Ore. Per le due bandiere del contratto di
governo la manovra crea altrettanti fondi paralleli, 6,7 miliardi aggiuntivi ciascuno, che
rappresentano il tetto di spesa per i provvedimenti attuativi. I testi circolati ieri istituiscono il
monitoraggio trimestrale della spesa e citano la possibilità di «eventuali risparmi, anche

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correlati alla decorrenza delle disposizioni»: conferma ufficiale che la data di partenza di reddito
e quota 100 non è scontata. I soldi in meno spesi per il reddito potrebbero spostarsi sulle
pensioni. E viceversa. Ma è più difficile.

Allo studio c'è anche una verifica degli effetti a fine anno per portare gli eventuali correttivi. Ad
aiutare c'è poi l'extragettito dell'asta 5G (4 miliardi nel 2019-2022), che secondo le bozze
«concorre al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica».Va inoltre verificata la
possibilità di realizzare davvero tutto il piano straordinario degli investimenti pubblici. Anche in
questo caso sono previsti due fondi paralleli: nel 2019 valgono 2,8 miliardi per la Pa centrale e 3
per quelle territoriali. Per oliare la macchina dovrà intervenire la «Centrale per la progettazione
delle opere pubbliche», che con 500 assunzioni rafforzerà la struttura dell'agenzia del Demanio.
I risultati effettivi andranno monitorati entro il 15 settembre per capire quali «criticità» rischiano
di bloccare il processo. Al piano di investimenti è appeso l'obiettivo di crescita dell'1,5%, e un suo
rallentamento renderebbe ancora più difficile raggiungere il target. Ma i moltiplicatori utilizzati
per le stime fanno in modo che una riduzione di spesa si rifletterebbe solo a metà sull'aumento
del Pil.

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24 Ott 2018

Manovra/2. Alle province 250 milioni, e per
gli enti locali arriva il pareggio di bilancio
G.Tr.

L'accordo sul Bando periferie che prova a superare lo stop imposto dal Milleproroghe è solo
l'antipasto. Ora il piatto forte è la manovra, che ai sindaci riuniti da ieri a Rimini nella 35esima
Assemblea nazionale Anci offre una speranza e una preoccupazione. La prima è nella riforma
del pareggio di bilancio chiamata a sbloccare in modo strutturale l'utilizzo degli «avanzi di
amministrazione», cioè i “risparmi” degli anni precedenti bloccati dai vincoli di finanza
pubblica. Il timore è legato invece agli effetti della «pace fiscale» sui bilanci locali, dove in
particolare si nasconde gran parte dei vecchi crediti fino a mille euro stralciati in automatico
(valgono fino a 4 miliardi di euro; si veda il servizio a pagina 27).«Quella sul bando Periferie non
è stata una battaglia dei sindaci, ma per i diritti dei nostri cittadini», ha scandito il presidente
dell'Anci Antonio Decaro agli amministratori riuniti a Rimini, dove domani è atteso anche il
premier Giuseppe Conte. E dove a concentrare l'attenzione sarà la manovra con il suo ricco
capitolo dedicato agli enti locali e al rilancio dei loro investimenti.

Le bozze circolate ieri, prima di tutto, confermano la riforma del pareggio di bilancio. Come
anticipato su queste pagine nelle scorse settimane, scompaiono i vincoli che fin qui hanno
bloccato l'utilizzo degli avanzi, perché dall'anno prossimo si applicheranno solo le regole
previste dalla riforma del 2011 (Dlgs 118). Tradotto, significa che il risultato di amministrazione
viene calcolato fra le entrate che rilevano per il rispetto di finanza pubblica, e di conseguenza il
suo utilizzo non incide negativamente sul saldo finale, che deve essere «non negativo». Anche
gli enti in disavanzo potranno applicare le quote «vincolate, accantonate e destinate» del
risultato di amministrazione, per un importo non superiore a quello del disavanzo da
recuperare nel primo anno. La riforma cancella una giungla di adempimenti che hanno
impegnato fin qui amministratori e revisori dei conti: il controllo sul pareggio sarà unico, con la
certificazione che ogni anno viene allegata al rendiconto. Il resto dei controlli sarà garantito
dagli invii obbligatori dei numeri alla Banca dati della Pa (Bdap).

Nelle bozze, oltre al fondo investimenti e alla cabina di regia di supporto alla progettazione,
arriva anche la traduzione in legge dell'intesa con le regioni su 4,2 miliardi di investimenti in
cinque anni, 250 milioni all'anno in più alle Province, la rinegoziazione dei vecchi mutui Cdp
trasferiti al Mef e la possibilità di ottenere un'anticipazione finanziaria con la richiesta di avviare
il pre-dissesto, senza la necessità di attendere il via libera della Corte dei conti.

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24 Ott 2018

          Fondi Ue, Ance: serve strategia nazionale
          forte su città, sicurezza e Mezzogiorno
          Massimo Frontera

          L'impostazione della nuova programmazione per l'utilizzo dei fondi europei 2021-2027 si baserà
          anche sulle valutazioni che la Commissione europea farà sulla manovra di bilancio per il 2019, e
          in particolare sul patto di stabilità e crescita. È quanto emerso ieri nell'incontro che si è svolto
          con le parti sociali - sulle nuove proposte da presentare all'Europa per la programmazione 2021-
          2027. All’incontro erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti di Confindustria, dell'Ance e dei
          sindacati. Dall’incontro è emersa la preoccupazione in particolare per la “condizione macro
          economica”, che impone, per poter beneficiare dei fondi strutturali, di rispettare il patto di
          stabilità e crescita. E che inoltre tiene conto del giudizio che la commissione europea darà la
          prossima primavera 2019 sulla situazione del Paese, anche alla luce della manovra di Bilancio
          che l'Italia sta per varare.

          «La negligenza di questi anni nella spesa dei fondi - ha detto la ministra Lezzi - può influire
          rispetto alla contrattazione tra Italia e Commissione per la richiesta da parte del nostro Paese di
          fondi aggiuntivi per il 2021-2027. Del resto, lentezze e incapacità storica nella spesa di quei
          fondi non rappresentano purtroppo un buon biglietto da visita». L’incontro convocato dalla
          ministra per il Sud aveva lo scopo di raccogliere le proposte da comunicare a Bruxelles in vista
          della prossima ripartizione dei fondi comunitari, sia per quanto riguarda le iniziative da
          condividere e sulla quale concentrare la strategia nazionale da sostenere a Bruxelles, sia per
          quanto riguarda la scrittura delle regole sulla futura programmazione.

          La delegazione dell’Ance, guidata dal presidente Gabriele Buia e dal vicepresidente con delega al
          Mezzogiorno Francesco Berna, ha consegnato alla ministra un “position paper” con le proposte
          dell’associazione. Il documento contiene un doppio allarme sui fondi Ue. Il primo relativo alla
          vecchia programmazione 2014-2020, che vede il livello della spesa ancora molto indietro. Il
          secondo allarme riguarda la prossima programmazione 2021-2027, sulla quale gli imprenditori
          dell’Ance chiedono di evitare gli errori del passato e chiedono di mettere a fuoco alcune priorità
          strategiche.

          Le priorità 2021-2027: città, energia, sicurezza e Sud
          All primo posto c’è la strategia nazionale per le città. «La programmazione 2014-2020 - osserva
          l’Ance - è stata un primo tentativo, sicuramente apprezzabile, ma nell'ambito del quale troppo
          spesso le strategie di sviluppo urbano sostenibile sono state “cucite” sui progetti esistenti, senza
          “visione”. Occorre fare uno sforzo in termini di visione strategica e di prospettiva». Altri temi
          strategici sono quelli della messa in sicurezza del territorio, dell’efficienza energetica e di opere
          pubbliche, «soprattutto per colmare il gap infrastrutturale nel Mezzogiorno».

          Paletti contro l’ingresso nell’Ue alle imprese di stato cinesi
http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEUqZSUG/0                                              1/2
Inoltre i costruttori chiedono che nei regolamenti comunitari sulla nuova programmazione dei
fondi strutturali 2021-2027 siano previste norme per impedire l'ingresso in Europa di imprese di
costruzioni cinesi controllate dallo Stato. Il “position paper” dell’Ance cita l'appalto del valore di
300 milioni per la costruzione del ponte di Peljesac, nel sud della Dalmazia. L'appalto, si legge
nel documento, è cofinanziato all'80% da fondi europei ed è stato assegnato alla ditta statale
cinese China Road and Bridge Corporation. «Per le imprese di costruzioni italiane ed europee -
sottolinea il documento Ance - non è accettabile subire la concorrenza sleale delle imprese
cinesi negli appalti finanziati in Europa con fondi europei».

Gli errori sui fondi 2014-2020: la spesa Fesr al 9%
Il documento dell’Ance richiama anche l’attenzione sugli errori da evitare, che stanno influendo
negativamente sulla gestione dell’attuale programmazione 2014-2020. Occorrerebbe evitare, per
esempio, di perdere tre anni prima di mettersi a lavorare sul nuovo ciclo a causa della “corsa”
per arrivare, entro il 2023, al traguardo del 60% della spesa autorizzata sulla vecchia
programmazione.
«Dopo 4 anni e mezzo - ricorda l’Ance - la spesa dei fondi Fesr, che finanziano principalmente le
misure di interesse del settore, è pari solo al 9%. Siamo al 23° posto su 28». «Non è accettabile -
prosegue il documento -, dopo solo 5 anni, dover ricorrere all'artificio contabile della riduzione
del cofinanziamento nazionale per non perdere i fondi». Il riferimento è alla richiesta
formalizzata a Bruxelles da parte di Molise, Basilicata e Sicilia per i rispettivi programmai
operativi e anche dall’Agenzia per la Coesione relativamente a tre Pon (Città metropolitane,
Governance e Ricerca). «Occorre rimuovere gli ostacoli che impediscono la spesa effettiva delle
risorse disponibili - chiede l’Ance - : procedure complesse e farraginose, carenze progettuali,
scarsa capacità amministrativa e difficoltà nell'applicazione del codice degli appalti». Secondo i
costruttori, «il codice dei contratti, continua a rappresentare, come le Autorità di gestione dei
programmi segnalano da più di due anni, un freno alla spesa dei fondi Ue».

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