PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 - IL SEGRETARIO GENERALE RESPONSABILE PER LA PREVENZIONE ...

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PIANO TRIENNALE
           PER LA
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E
     PER LA TRASPARENZA

           2020-2022

                         IL SEGRETARIO GENERALE
                 RESPONSABILE PER LA PREVENZIONE
           DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA

                                   SERENA BOLICI

              – 1 –
Il presente Piano costituisce attuazione di quanto previsto dalla L. 190/2012, che reca
“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella
Pubblica Amministrazione”, nonché di quanto previsto dal Dlgs.33/2013” Riordino della
disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”, entrambi modificati dal
D.Lgs. 25/05/2016, n. 97, “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di
prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre
2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge
7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.,
tenuto conto delle dimensioni della struttura organizzativa dell’ente e delle risorse umane ed
economiche a disposizione.

Le disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione costituiscono
attuazione del principio di buon andamento e imparzialità di cui all’articolo 97 della
Costituzione della Repubblica.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della Trasparenza ai sensi dell’art. 1
comma 7 della L.190/12 e dell’art. 43 del D.Lgs. 14.03.2013 n. 33 è individuato nel
Segretario generale del Comune.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione nell’esercizio delle funzioni e dei compiti
a lui assegnati dalla normativa in materia, tiene altresì conto delle competenze e dell’attività
dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Il sistema dei controlli interni, disciplinato con apposito Regolamento, costituisce strumento
di supporto per lo svolgimento delle attività previste nel presente Piano.
Costituisce altresì strumento di attuazione delle strategie in materia di anticorruzione, il
Codice di Comportamento del personale comunale, approvato dall’ente ai sensi quanto
previsto dall’art. dell’art. 54, comma 5, del d.lgs. n. 165/2001, in esito al percorso aperto alla
partecipazione.

Il Segretario generale ricopre anche il ruolo di Presidente dell’Ufficio Procedimenti
disciplinari: in una struttura di medie dimensioni, con soli 4 dirigenti, si ritiene che riunire i
ruoli sopra citati nell’unica figura del Segretario generale sia un valore aggiunto in termini di
garanzia di professionalità, di conoscenza traversale delle problematiche e delle possibili
situazioni di criticità del personale, di terzietà nella valutazione dei comportamenti del
personale; inoltre l’Ufficio procedimenti disciplinare è un organismo collegiale composto
anche dal Dirigente del Settore n.2 e dell’avvocato dell’ Ente: questo assicura anche il
contributo e il confronto con altri soggetti nell’attività dell’Ufficio in funzione di una
maggiore imparzialità di valutazione.

Le attività, le funzioni e le responsabilità in ordine alla trasmissione e pubblicazione di dati e
informazioni cui all’art.10 del Dlgs.33/2013 in materia di trasparenza e accesso civico,
costituisce, già dall’anno 2014, una Sezione del presente Piano: la trasparenza dell’attività
amministrativa peraltro è una misura di prevenzione della corruzione, costituisce livello
essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, relativamente ai procedimenti
di cui al comma 16 dell’art. 1 della L.190/ 2012, di seguito individuati nelle aree a più elevato
rischio di corruzione.

                                              – 2 –
Il presente Piano riguarda il triennio 2020-2022, e pertanto costituisce aggiornamento annuale
del Piano per il triennio 2019-2021 approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 17 del
29 gennaio 2019.

L'aggiornamento del Piano comunale, tiene conto di quanto previsto in materia di obblighi di
pubblicità e trasparenza dalle deliberazioni dell’ANAC n.1309 del 28.12.2016 “ Linee guida
recanti indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso
civico di cui all’art.5 comma 2 del Dlgs.33/13. Art. 5 bis comma 6 del Dlgs.33/13 recante
“Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”, e n. 1310
del 28.12.2016 “ Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni contenute nel Dlgs.33/13 come
modificato dal Dlgs.97/16.”, nonché del P.N.A. Piano Nazionale Anticorruzione, aggiornato
per l’anno 2019 con deliberazione di ANAC n. 1064 del 13.11.2019.

Il presente Piano è pubblicato nel sito web del comune, nella Sezione Amministrazione
Trasparente/Altri contenuti/Corruzione.

In materia di anticorruzione gli obiettivi strategici fondamentali sono tutte le azioni
finalizzate a ridurre le opportunità che si manifestino comportamenti devianti dal fine
pubblico e quindi casi di corruzione, implementando un contesto sfavorevole a tale
circostanza; a tal fine si mettono in campo azioni idonee a:
-aumentare il livello di trasparenza dell’azione amministrativa
-monitorare e implementare le misure di prevenzione
-supportare la diffusione di buone pratiche in materia di wistleblowing, sensibilizzando i
dipendenti e l’utenza sul valore positivo delle segnalazioni
-implementazione del sistema dei controlli
-implementazione del “lavoro di squadra” per ridurre al minimo le soggettivizzazioni dei
procedimenti.

In particolare per l’anno 2020, verranno inseriti all’interno degli strumenti programmazione e
nel Piano della performance, i seguenti OBIETTIVI STRATEGICI, che verranno monitorati e
inseriti all’interno della reportistica del Controllo di gestione:

 1. informatizzazione del flusso per alimentare la pubblicazione dei dati nella sezione
    “Amministrazione trasparente”;
 2. la realizzazione dell'integrazione tra il sistema di monitoraggio delle misure
    anticorruzione e i sistemi di controllo interno;
 3. l’incremento della formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza
    tra i dipendenti e monitoraggio sulla qualità della formazione erogata.

1. Finalità del Piano
 Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione è finalizzato a:
a) prevenire la corruzione e l’illegalità attraverso una valutazione del diverso livello di
    esposizione dell’Ente al rischio di corruzione;
b) individuare le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione ;
c) indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio;
d) attivare le procedure appropriate per selezionare, formare e garantire l’idoneità dei
    dipendenti assegnati alle attività particolarmente esposte al rischio di corruzione;

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e) monitorare i rapporti tra l’amministrazione e i contraenti, verificandone anche gli eventuali
   rapporti di parentela e affinità;
f) prevedere interventi organizzativi in materia di trasparenza dell’attività della pubblica
   amministrazione a fini di contrasto alla corruzione e all’illegalità.
g) definire le misure organizzative per l’attuazione degli obblighi in materia di trasparenza

2.Responsabile della prevenzione della corruzione. Gli attorti della gestione
del rischio.
2.1 Referenti Anticorruzione.
1.Il Responsabile della prevenzione della corruzione, provvede ad elaborare e redigere il
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione da sottoporre all’approvazione della Giunta
Comunale nei termini di legge.
2.Data la dimensione della struttura e l'articolazione organizzativa della stessa, si conferma
l'individuazione del Responsabile per la prevenzione della Corruzione nel Segretario generale
dell'Ente, il quale ricopre anche il ruolo di responsabile della Trasparenza.
3.Il Segretario generale è individuato altresì quale RASA, Responsabile dell'anagrafe della
stazione appaltante per l'AUSA, Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti.
4.Il Segretario generale è individuato quale “gestore delle segnalazioni” delle operazioni
sospette in materia di riciclaggio di cui al D.M.25.09.2015, “Determinazione degli indicatori
di anomalia al fine di agevolare l’individuazione di operazioni sospette di riciclaggio e di
finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della pubblica amministrazione”, art. 6
comma 5.
5. Per lo svolgimento della funzione di cui al comma precedente, il Segretario generale, in
assenza di una struttura appositamente dedicata, si avvale del Dirigente Responsabile
dell’ufficio finanziario il quale è tenuto a segnalare, per iscritto attraverso l’indirizzo e mail
dell’anticorruzione, ogni informazione rilevante ai fini della valutazione di informazioni
sospette.
6. Il Piano è aggiornato annualmente, a cura del Responsabile, entro lo stesso termine, previa
verifica dell’efficace attuazione dello stesso. I Dirigenti, fungendo da tramite tra gli uffici e il
responsabile del Piano, svolgono un’attività di controllo di prossimità su comportamenti e
condotte che presentano una criticità sul piano della corruzione, e pertanto sono individuati
quali “ Referenti” del Piano anticorruzione.
Ai sensi dell’art. 8 del d.P.R. 62/2013, che prevede il dovere per i dipendenti di prestare la
loro collaborazione al RPCT e di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano, la violazione
da parte dei medesimi delle misure di prevenzione previste dal Piano costituisce illecito
disciplinare (legge 190/2012, art. 1, co. 14): i dirigenti pertanto hanno l’obbligo hanno di
monitorare e conseguentemente avviare i relativi procedimenti disciplinari nei confronti dei ai
sensi all’art. 55-sexies, co. 3, del D.lgs. 165/2001.
7.Per l’esercizio delle sue funzioni il Responsabile può utilizzare una struttura appositamente
costituita, nei limiti delle disponibilità di bilancio. In mancanza, il Responsabile adempie ai
propri compiti con l'ausilio dei Referenti e dei dipendenti, ognuno per le proprie competenze,
che sono tenuti a svolgere ogni attività richiesta in materia.
8. Tutti gli organi del Comune, politici e tecnici, sono tenuti a fornire al Responsabile della
prevenzione della corruzione, ogni informazione utile al proficuo svolgimento delle funzioni e
delle attività previste dal presente Piano.

                                              – 4 –
2.2 Il ruolo del Nucleo di Valutazione
Il nucleo di valutazione partecipa al processo di gestione del rischio mediante confronti
periodici con il Responsabile per la prevenzione della Corruzione.
Esercita un ruolo consultivo nella redazione del Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione e degli aggiornamenti annuali, in materia di misure e strategie più efficaci
per prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione.
A tal fine il Nucleo di Valutazione verifica che i piani triennali per la prevenzione della
corruzione siano coerenti con gli obiettivi stabiliti nei documenti di programmazione
strategico-gestionale e che nella misurazione e valutazione delle performance si tenga
conto degli obiettivi connessi all'anticorruzione e alla trasparenza (L. 190/2012, art. 1,
comma 8-bis e D.Lgs. 33/2013, art. 44); il Nucleo inoltre verifica i contenuti della Relazione
annuale del RPCT in rapporto ali obiettivi inerenti alla prevenzione della corruzione alla
trasparenza.

3.Gestione del Rischio.
Analisi del contesto. Aree di rischio e mappatura dei processi.
Il Comune di Follonica è il più grande della Provincia di Grosseto; in tale ambito il settore del
turismo è in continuo sviluppo nel territorio provinciale e ha fatto segnare nell’anno 2018,
5,8 milioni di presenze, al terzo posto nella graduatoria regionale dietro a Firenze oltre 15
milioni e Livorno oltre 8 milioni. In provincia di Grosseto si è registrato un incremento delle
sedi d’impresa turistiche del 2,3% rispetto al +1,4% della Toscana, l’incidenza delle imprese
turistiche rispetto al totale delle imprese sul territorio ammonta a 10,26% ampliamente
superiore rispetto al dato regionale che ammonta al 9,15% .
In termini occupazionali la provincia di Grosseto vede una contrazione dell’occupazione nel
2018 pari allo 0,05% tendenzialmente migliore rispetto ai dati dell’anno procedente. indicato
Nella provincia quindi, uno dei principali settori trainanti l’economia locale è il turismo, dove
nella maggior parte dei casi le assunzioni sono stagionali: l’81% delle medesime avviene
grazie ad aziende di piccole dimensioni (sotto le 49 unità), le quali risultano, fisiologicamente,
prevalentemente soggette a “rischi di mercato” .
Dall’indagine annuale sulla qualità della vita per l’anno 2018 effettuata dal quotidiano Italia
Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma risulta un passo indietro della
provincia di Grosseto che va dal 22° posto del 2017 al 33° posto del 2018, fattore che ha
contribuito a questa retrocessione è stato l’incremento del tasso di criminalità che ha portato
la Maremma dal 55° al 95° posto, dove per i reati contro la persona la provincia di Grosseto è
al 106° posto su 110. Migliori sono invece i risultati in altri settori d’indagine quali i servizi
finanziari (19° posto), il tenore di vita (53° posto), l’ambiente e il disagio sociale (32° posto),
il sistema salute (10°posto) e il tempo libero dove la provincia di Grosseto si pone al 6° posto.
La Regione Toscana grazie alle sue peculiari caratteristiche territoriali, al suo elevato
patrimonio storico artistico e all’elevata vocazione imprenditoriale e commerciale,
rappresenta un fattore di attrazione per le “politiche criminali” delle aggregazioni di tipo
mafioso, al fine del reimpiego di capitali illeciti mediante costituzione di attività
imprenditoriali (in specie edili, anche con l’obiettivo di acquisire appalti pubblici). Le
principali attività malavitose riscontrate sono il gioco d’azzardo, le scommesse on-line, il
riciclaggio dei capitali ottenuti con lo spaccio di stupefacenti, l’usura e l’estorsione, è stato
costatato un incremento degli investimenti immobiliari relativamente alle attività commerciali
in ispecie ristorazione e turistico/ricettive.

                                              – 5 –
Presente in tutto il territorio regionale, attività criminali sottoforma di traffico illecito dei
rifiuti. La criminalità di matrice etnica è presente in Toscana con sodalizi delinquenziali
qualificati che vantano consolidate connessioni transnazionali; le compagini multietniche
sono attive nel traffico di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione, reati contro il patrimonio, riciclaggio e produzione e vendita di prodotti con
marchi contraffatti o nocivi per la salute.
Il terzo rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione, curato dalla Scuola
Normale superiore di Pisa su incarico della Regione, per l’anno 2018, conferma quanto
emerso nei due precedenti anni: le quattro mafie storiche crescono in termini di gruppi di
criminalità organizzata nel territorio; il territorio non è utilizzato solo per il riciclaggio di
denaro, ma anche affari illeciti. Gli episodi emersi nel 2018 chiariscono la logica del ‘fare
impresa' delle mafie in questa regione: più che ‘sostituirsi' al mercato ricercando forme di
oligopolio criminale nell'economia legale, la criminalità si pone “al servizio” del mercato
attraverso l'esercizio abusivo del credito, l'erogazione di servizi illeciti finalizzati a reati
tributari ed economici o all'abbattimento dei costi di impresa attraverso attività illecite di
intermediazione del lavoro o nel ciclo dei rifiuti.
Secondo il rapporto citato si mantiene stabile, il numero delle condanne definitive per
associazione mafiosa, ma sono in calo i procedimenti definiti. Dai dati Istat dal 2010 al 2017
raccolti dalla Scuola Normale emerge un aumento del rischio di criminalità: è il caso
dell'elevato tasso delle denunce per estorsione e riciclaggio; restano alte, rispetto al Centro
Nord, anche le denunce con aggravante mafiosa. Diminuiscono però, in linea con il trend già
registrato l'anno passato, quelle per contraffazione, rapine in banca, sfruttamento e
favoreggiamento della prostituzione o per reati che hanno a che fare con droghe e
stupefacenti.
Dai dati risulta quella di Grosseto è una delle province toscane con il più elevato rischio di
penetrazione criminale.
I beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana sono anch'essi in aumento: tolti i
provvedimenti dall'esito ancora incerto, si tratta di 572 beni immobili, distribuiti in 67
comuni, ovvero il 23 per cento del territorio regionale. Di questi 145 sono quelli già destinati.
La matrice camorristica è la più ricorrente, con quasi il 40 per cento dei beni, seguiti da Cosa
nostra (11,5%) e ‘ndrangheta (6,2%). Quel che rimane è riconducibile alla Sacra Corona
Unita, la Mala del Brenta o associazioni mafiose originarie del Lazio.

Quanto ai fenomeni di corruzione, le statistiche comparate prese in esame dal rapporto
segnano un aumento percentuale, tra il 2016 e 2017, anche dei cosiddetti “crimini dei colletti
bianchi”. Crescono del 150 per cento le malversazioni, raddoppiano i reati di concussione, in
crescita del 67 per cento gli abusi di ufficio e del 37 per cento i reati societari. Il
coinvolgimento di manager pubblici in vicende di corruzione risulta in Toscana ancora più
marcato che nel resto d'Italia. Nell'analisi degli episodi che si sono succeduti nel 2018
emerge come, accanto ad imprenditori (29 casi) e funzionari o dirigenti pubblici (21 casi), in
quasi la metà dei casi - 17 su 38 – vi siano coinvolti professionisti come avvocati,
commercialisti, ingegneri, architetti, geometri, ragionieri, medici ma anche intermediari e
faccendieri.
Secondo la prima indagine ISTAT condotta per gli anni 2015-2016 e pubblicata nell’ottobre
2017 su esperienze e percezioni dei cittadini rispetto ai fenomeni corruttivi, il 5,5% delle
famiglie toscane ha dichiarato di essere stato direttamente coinvolto, almeno una volta, nel
corso della loro vita in eventi corruttivi (7% se include esperienze “indirette”), un numero di
risposte affermative inferiore rispetto alla media nazionale pari al 7,9% (13,1% se include

                                             – 6 –
esperienze “indirette”). Tra le aree sensibili alle pratiche corruttive al primo posto si colloca il
settore dell’assistenza (2,3%), seguono gli uffici pubblici e la sanità, entrambi col 2,1% di
esperienze, quindi il lavoro con il 2%, infine l’istruzione con lo 0,8%. L’analisi degli eventi di
corruzione effettuata per l’anno 2017 conferma la vulnerabilità di alcune aree di intervento ed
enti pubblici: appalti per opere pubbliche, forniture, servizi (specie negli enti locali), controlli,
settore sanitario. Entro alcune aree di attività pubblica radicatesi nel territorio toscano, ovvero
aventi in Toscana proiezioni significative, si sono manifestati sintomi di pratiche di
“corruzione” di natura sistemica. Sono stati analizzati un campione ristretto di eventi, nr. 19.
All’interno delle reti di attori coinvolti in pratiche corruttive, accanto agli imprenditori
(presenti in 14 casi) e ai funzionari/dirigenti pubblici (10 casi), in oltre la metà (11 su 19) dei
nuovi eventi esaminati si rileva una presenza di professionisti, che risulta frequente anche
nell’insieme più ampio di casi oggetto di attenzione mediatica, retaggio di vicende o
procedimenti avviati in anni precedenti (i politici avrebbero, invece, una presenza marginale,
rilevabile in solo 2 tra i nuovi eventi del biennio 2016-2017) .
In provincia di Grosseto i settori agricolo e in particolar modo turistico che sono le attività che
caratterizzano maggiormente l’economia provinciale, si confermano come settori suscettibili a
rappresentare un elevato fattore attrattivo per la criminalità organizzata. Nel territorio
provinciale grossetano, a differenza di altre province della regione, nonostante sia rilevabile la
presenza, fissa o saltuaria, di soggetti legati alla criminalità organizzata (soggiorni obbligati,
collaboratori di giustizia, ecc.), non si registra un radicamento di gruppi criminali, tantomeno
una ripartizione del territorio in zone d’influenza. E’ stata registrata, una presenza di attività
legate alla Camorra in particolar modo al traffico illecito dei rifiuti. La delinquenza comune
italiana e multietnica si caratterizzano per attività di spaccio di sostanze stupefacenti, furti in
abitazione e in esercizi commerciali .
La provincia di Grosseto si distingue negli anni più recenti per un più elevato rischio di
penetrazione criminale: ciò non solo emerge dal volume delle condanne risalenti a
comportamenti e/o attività di stampo mafioso ma tramite evidenze giudiziarie rispetto a
soggetti che individualmente, attraverso le proprie condotte illecite hanno avuto quale finalità
il favoreggiamento di organizzazioni criminali di stampo mafioso, e/o abbiano utilizzato un
modus operandi mafioso nel realizzarle, denunce per estorsione e riciclaggio (il cui tasso è di
gran lunga il più elevato in Italia, quasi quattro volte quello nazionale), denunce per attentati
(anche questo in lieve crescita). In calo, con un andamento sempre tendenzialmente negativo,
le denunce per i delitti di contraffazione (nonostante la natura endemica del fenomeno in
alcune province della regione), rapine in banca, sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione, violazione della normativa sugli stupefacenti. Le province di Grosseto e
Livorno sono le due province toscane che sviluppano più significativi segnali di allarme.
Queste hanno avuto negli ultimi anni un aumento di attentati, danneggiamenti a seguito di
incendio, estorsione e furti di automezzi commerciali (con tassi, in questo caso, ben al di
sopra della media nazionale e regionale).
All’interno della “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della
sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata”, anno 2017, presentata al Ministro
dell’Interno, nel gennaio 2019, viene fatto esplicito riferimento al territorio del Comune di
Follonica: “In data 11 ottobre 2017, i Carabinieri, in collaborazione con la Guardia di finanza,
nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze,
hanno tratto in arresto (OCC n. 14317/15 RGNR e n. 8237 RG GIP, emessa dal Tribunale di
Firenze in data 21settembre 2017) a Follonica (GR) due soggetti per estorsione aggravata dal
metodo mafioso. In particolare, uno degli indagati, di origini catanesi, risulta pregiudicato per
reati contro la persona e il patrimonio, nonché condannato per associazione di tipo mafioso.
Le indagini, iniziate nel 2014, hanno fatto emergere le attività criminali che i due avrebbero
condotto nei confronti di un imprenditore. Nello specifico, lo scopo delle intimidazioni

                                               – 7 –
sarebbe stato quello di entrare in possesso degli immobili estromettendo l’imprenditore dalle
attività avviate, fino a costringerlo a cessarle ed a trasferirsi altrove”.
In questo procedimento il Comune si è costituito parte civile per il danno all’immagine che
tale situazione cagiona ad una cittadina a vocazione turistica.
Il Comune ha inoltre chiesto e ottenuto di intervenire quale persona offesa nel processo penale
relativo al fatto criminoso dell’anno 2018, una sparatoria in centro città che ha causato un
morto e due feriti gravi, che in primo grado ha portato ad una condanna all’ergastolo e una a
20 anni per omidicio. Il fatto ha causato un marcato e sentito turbamento del senso di
sicurezza, in quanto sebbene inquadrato come delitto maturato all’interno di una lite tra vicini,
in realtà è stato subito accostato dai i mezzi di informazione locali e nazionali alla possibile
presenza in Città di ambienti di tipo camorristico-mafioso.
Il Comune fa parte del ”Patto per la sicurezza” sottoscritto nel 2015, e rinnovato negli anni
successivi, con la Prefettura di Grosseto, la Provincia di Grosseto e i Comuni di Grosseto,
Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Monte Argentario e Orbetello, al fine del
miglioramento del controllo del territorio, prevenzione e contrasto della criminalità, recupero
aree degradate e in generale a porre in essere tutti le azioni possibile ad aumentare il livello di
sicurezza dei territori e delle Comunità; il Comune inoltre partecipa regolarmente alle sedute
del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica dove vengono affrontate anche
singole tematiche.
L'attività dell’ente, Comune a prevalente economia turistica, e dunque potenzialmente
attrattivo di interessi economici forti, si svolge pertanto in tale contesto, e nell’ambito più
ristretto del suo territorio, è stato interessato anche da rilevanti investimenti nel campo delle
opere pubbliche con gestione di risorse comunitarie e regionali nell'ambito dei PIUSS, Piani
integrati urbani di sviluppo sostenibile, per circa 20.000.000,00 €. che hanno coinvolto
numerose imprese; è stato instaurato un solo contenzioso, in fase di affidamento dell’incarico
di progettazione, conclusosi con esito favorevole per l’ente.
Particolare attenzione è posta all'uso del territorio, per il dopo alcune varianti è stato avviato il
procedimento per il nuovo del Piano operativo comunale: particolare attenzione sarà data al
processo partecipativo in funzione della maggiore trasparenza possibile e quindi del della
prevenzione di qualsiasi forma di condizionamento degli operatori.

In tal contesto il Comune intende interpretare un ruolo attivo in materia di prevenzione e
contrasto dell’attività criminosa; dopo la costruzione della nuova sede della Compagnia dei
Carabinieri, in collaborazione con la Prefettura di Grosseto e l’Agenzia del Demanio, si sono
create le condizioni per fornire una nuova sede anche alla Guardia di Finanza, in funzione di
poter dotare la Tenenza di un maggior numero di unità di personale, specialmente durante il
periodo estivo.
Nell’aprile del 2018 inoltre è stata presentata formale istanza al Ministro dell’Interno per
l’istituzione in Città di un Commissariato di Polizia: con l’impulso e la collaborazione della
Prefettura di Grosseto, il procedimento sta andando avanti, ed è stato già individuato
l’immobile da destinare a sede di Commissariato.
Nel maggio del 2018, in attuazione di quanto previsto dai decreti sicurezza, è stato sottoscritto
con la Prefettura di Grosseto il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana”, finalizzato ad
migliorare al percezione di sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità : sono
previste azioni di prevenzione e contrasto della criminalità diffusa, la tutela del decoro
urbano e l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza comunali; di recente, in
attuazione di quanto previsto, nei giorni scorsi sono state messe a regime nuove telecamere
nelle zone sensibili della Città, che hanno notevolmente ampliato il sistema di

                                               – 8 –
videosorveglianza della Città.
In tema di sicurezza urbana inoltre, pur nella attuale situazione di Commissariamento nella
quale si trova l’Ente (a causa del ricorso elettorale presentato sull’elezione del maggio 2019,
che è stato accolto disponendo l’effettuazione del turno di ballottaggio che si svolgerà il
prossimo 15 marzo), nell’ambito della continua attività di condivisione con le Forze
dell’Ordine, correlata anche ad iniziative promosse dalla Regione Toscana nel più ampio
ambito della sicurezza integrata, per prevenire e reprimere fenomeni e comportamenti
delittuosi o che ingenerano preoccupazione nella collettività, sono stati di recente adottati i
provvedimenti previsti dal comma 3 dell’art. 9 del D.L.14/2017 come modificato dal
D.L.113/2018 convertito in L.132/2018, al fine di poter applicare disposizioni di cui agli artt.
gli artt. 9 e 10 del medesimo Decreto Sicurezza, che assegnano maggiori poteri degli enti in
funzione di un miglior presidio del territorio: sono stati vietati, con apposita ordinanza,
comportamenti non compatibili con il decoro e la vivibilità della Città che recano anche
pregiudizio alla sicurezza urbana, quali impedire la regolare accessibilità e fruizione degli
spazi pubblici, bivaccare, consumare bevande alcoliche lontano dagli esercizi pubblici,
praticare l’accattonaggio molesto; ciò potrà consentire l’allontanamento dei soggetti
trasgressori fino all’emanazione di un apposito divieto di accesso (daspo urbano).

Il Comune da tempo ha altresì aderito ad “Avviso pubblico”, rete di Enti locali e Regioni per
la formazione civile contro le mafie, e dalla fine del 2019 l’ente è componente del Comitato
Direttivo; inoltre il Sindaco, attualmente “sospeso” in vista del turno di ballottaggio del
prossimo 15 marzo, è stato individuato da Anci Toscana, Responsabile dell’articolazione
tematica Politiche per la sicurezza e la legalità.
In particolare in tema di gioco d’azzardo, il Comune ha il triste primato come livello di
propensione al gioco, e risultano assai rilevanti le risorse economiche destinate a tale pratica
(nel 2018 31,4 milioni di €): a ciò il Comune ha reagito aderendo al progetto” In gioco contro
l’azzardo” , promosso da Coeso SDS Grosseto e inserito nel Piano regionale di attività contro
il Gioco d’azzardo approvato dalla regione Toscana nel 2018: sono stati organizzati eventi
nelle scuole e in teatro comunale di natura informativa con finalità di prevenzione; ulteriore
obiettivo è apportare modifiche al Regolamento comunale per l’apertura e la gestione di sale
da gioco, in maniera da restringerne l’operatività in armonia con quanto previsto anche dalle
Linee guida elaborate dall’ANCI.

Per quanto riguarda il contesto interno, la struttura è articolata secondo un preciso
organigramma che definisce ruoli e responsabilità, che si snodano “a cascata” dal vertice della
struttura, il Segretario generale, fino alle unità operative semplici; la nuova amministrazione
che si è insediata nel 2019 ha confermato il modello previgente, che consente il presidio delle
responsabilità, e alternanza di ruoli e responsabilità di funzioni, pur nella necessità di
salvaguardare il possesso di adeguate professionalità in relazione alle attività da svolgere.
Il Comune è dotato di Avvocatura civica, alla quale è assegnato un Avvocato: 20 di cui 3
promosse dal Comune di cui 8 affidate esclusivamente a legali esterni; 7 esclusivamente al
legale interno; 5 incarichi congiunti.
Il rapporto e il confronto con gli organi politici, da parte della dirigenza è costante, e gli
obiettivi sono definiti congiuntamente, e un ruolo importante svolge anche il secondo livello
della struttura, con la responsabilità della gestione delle risorse assegnate alle unità operative
complesse, che costituiscono anello di congiunzione tra la programmazione e l'attività
operativa; la dirigenza si riunisce, anche con i responsabili degli uffici e per confrontarsi sulle
problematiche complessive, dall’attuazione della programmazione, alla gestione del

                                              – 9 –
personale, con ovvi benefici in termini di circolazione delle informazioni e dunque maggior
trasparenza, di omogeneità di gestione e di soluzione della problematiche dell'ente.
Attualmente l’ente è Commissariato, ma anche con il Commissario prefettizio e il sub
Commissario si è portato avanti il lavoro in squadra che deriva dall’organizzazione suddetta.
Dal punto di vista dell'attività, il livello di trasparenza si mantiene buono, le certificazioni del
Nucleo di valutazione sono positive, e l'implementazione del sito web è costante; la
formazione del personale è garantita a tutti i livelli, sia quella più generalista che quella in
specifiche materie di competenza.
Dal punto di vista disciplinare, i procedimenti avviati negli ultimi anni non riguardano fatti a
carattere corruttivo, benché negli ultimi anni due di essi avevano possibile rilevanza penale.
Dopo avere collocato nelle aree a rischio già individuate dal Piano, e sulla base dell'elenco
delle attività ritenute a più elevato rischio di corruzione, i procedimenti di competenza degli
uffici, già pubblicati sul sito web dell'ente, si è proceduto alla mappatura dei singoli
procedimenti per le aree di rischio, completata nell’anno 2019 con l’ aggiunta l’AREA F
“Affari legali e contenzioso”, di cui è Responsabile l’Avvocato del Comune, abilitato alle
giurisdizioni superiori.
Nel presente Piano ai sensi di quanto specificato nel PNA 2019 approvato con Delibera n.
1064 del 13/11/2019, si è proceduto a comprendere nell’unica area di rischio G) “Gestione
delle entrate, delle spese e del patrimonio” processi già mappati, in modo di riallineare la
mappatura delle aree specifiche

Successivamente all’aggiornamento delle misure di prevenzione, si procede al loro
monitoraggio in funzione dell’implementazione, per quanto riguarda in particolare le Aree a
rischio elevato; saranno comunque monitorati l'aggiornamento dei procedimenti, e
l'adeguatezza delle misure preventive del rischio già individuate.

2.Le attività a più elevato rischio di corruzione, svolte dall'ente risultano essere:
a) rilascio di autorizzazioni e concessioni in genere
b) l'affidamento di lavori, forniture e servizi
c)concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati
d)concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera
e) selezioni per l’affidamento di incarichi, studi e consulenze
f) programmazione e realizzazione delle opere pubbliche
g) pianificazione urbanistica generale e attuativa
h) edilizia privata e pubblica
i) commercio e sportello unico attività produttive
l) accertamento e verifica dell’elusione e dell’evasione fiscale
m) polizia locale
n) gestione del demanio marittimo e del patrimonio comunale
o) anagrafe e stato civile
p) gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio
q) affari legali e contenzioso.

Le materie sopra indicate sono ricomprese nelle seguenti AREE DI RISCHIO, come definite
dal Piano Nazionale Anticorruzione e dai provvedimenti di indirizzo dell' Anac; in tale ambito

                                              – 10 –
si precisa che si ritiene opportuno procedere come previsto all’allegato n.1 del PNA 2019, e
applicare in modo graduale il nuovo approccio valutativo della gestione del rischio, in quanto
il Piano comunale, dall’anno 2014 è stato predisposto in applicazione dei criteri di cui al PNA
2013; pertanto nel corso di quest’anno si procederà allo studio delle nuove modalità, in modo
da definirle nel Piano 2021.

Per ciascuna area di rischio sono di seguito individuati i processi/procedimenti e altresì
indicati i possibili rischi; nelle schede in allegato sono altresì riportati i processi procedimenti
mappati alla data di adozione del presente Piano.

A) AREA: ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE

Responsabile Dirigente Settore n.2

Processi
Predisposizione e approvazione del Bando/avviso delle diverse selezioni
Ammissibilità delle candidature nelle selezioni
Nomina della Commissione giudicatrice per le selezioni pubbliche di personale
Autorizzazione allo svolgimento di incarichi (collaborazioni occasionali, docenze, membro
commissione concorso)
Procedure di mobilità ai sensi dell’art. 30 D.Lgs. 165/2001
Conferimento di incarichi di collaborazione, studio, ricerca
Progressioni di carriera

Possibili rischi:
-previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e
trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in
relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari
-requisiti di accesso troppo vaghi o, al contrario troppo specifici, termini e modalità di
pubblicazione dei bandi troppo brevi o non adeguati al posto da ricoprire;
-interpretazione eccessivamente estensiva dei requisiti attitudinali e professionali richiesti
-eccessiva discrezionalità nella nomina della commissione finalizzata al reclutamento di
candidati particolari
-scarso controllo dei requisiti dichiarati
-abuso nei processi finalizzati al reclutamento di candidati particolari: mancata previa
regolamentazione in funzione delle oggettive necessità del fabbisogno di personale dell’ente
-inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della
selezione
-progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare
dipendenti/candidati particolari
-mancata osservanza di criteri di premialità e merito
-motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il
conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari.

B) AREA: CONTRATTI PUBBLICI

Responsabili Dirigenti di tutti i Settori

                                              – 11 –
Processi

Definizione dell’oggetto dell’affidamento e individuazione della modalità di affidamento e
del criterio di aggiudicazione, determinazione a contrattare
Definizione requisiti di qualificazione e aggiudicazione
Valutazione delle offerte
Procedure negoziate e cottimi fiduciari
Affidamenti diretti
Procedure di somma urgenza
Revoca del bando
Varianti in corso d’opera
Subappalti
Esecuzione del contratto
Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante
la fase di esecuzione del contratto
Incarichi e consulenze professionali
Incarichi a legali esterni

Possibili rischi:

-elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo dei modelli
procedurali al fine di agevolare un particolare soggetto
-definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici
dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti
di qualificazione)
-imprecisa formulazione di bandi e lettere di invito
-uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire
un’impresa
-previsione di elementi ad elevata discrezionalità nella definizione dei criteri e
nell’attribuzione dei punteggi
-utilizzo della procedura negoziata e abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti
dalla legge al fine di favorire una o più imprese
-uso dell’affidamento diretto oltre i casi previsti al fine di favorire una o più imprese
-mancato o scarso ricorso al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione
-discrezionalità interpretativa della normativa vigente in materia di “urgenza” nell’ambito dei
lavori pubblici
-discrezionalità interpretativa delle regole di affidamento con improprio utilizzo dei modelli
procedurali al fine di agevolare particolari soggetti
-scarso controllo dei requisiti dichiarati
-ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di
recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni
-modifiche sostanziali agli elementi del contratto definiti nel bando di gara, che avrebbero
modificato le condizioni di partecipazione
-abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia
rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario
-accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti,
utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi
dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso: mancato controllo da parte dell’ufficio
competente

                                             – 12 –
C) AREA: PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI
   DESTINATARI PRIVI     DI EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED
   IMMEDIATO PER IL DESTINATARIO

1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato
3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an
6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto

Responsabili Dirigenti di tutti i Settori

Processi

Concessione di loculi e aree per cappelle nei Cimiteri Comunali in caso di decesso
Concessione di loculi e aree per cappelle nei Cimiteri Comunali, su istanza a viventi
Concessione a terzi dell’uso temporaneo di immobili comunali
Concessioni di patrocinio non oneroso per iniziative culturali, sociali, ricreative
Autorizzazione T.U.L.P.S. per locali di trattenimento
Licenze spettacolo viaggiante
Concessione licenza per manifestazioni temporanee ex art. 68 e 69 TULPS (intrattenimenti
danzanti, rappresentazioni teatrali, gare di auto, manifestazioni sportive, etc...)
Concessione occupazione temporanea di suolo pubblico (cantieri, traslochi, fioriere,
manifestazioni, ambulanti, etc...)
Concessione occupazione temporanea di suolo pubblico per pubblici esercizi
Concessione occupazione permanente di suolo pubblico
Concessione in uso temporaneo di spazi e servitù su aree a verde
Commercio su aree pubbliche in forma itinerante
Licenza per manifestazioni temporanee ex art. 68 e 69 TULPS (intrattenimenti danzanti,
rappresentazioni teatrali, gare di auto, manifestazioni sportive, etc...)
Manifestazioni fieristiche LR 12/2000
Apertura di esercizio di vendita al dettaglio di vicinato (fino a 250 mq. di superficie di
vendita)
Forme speciali di vendita (spacci interni, apparecchi automatici, per corrispondenza, a
domicilio)
Autorizzazione per somministrazione alimenti e bevande in attività varie
Autorizzazione per attività accessorie alla somministrazione (piccoli trattenimenti, apparecchi
da gioco)
Autorizzazione attività per rimessa di veicoli
Autorizzazione lotterie, tombole e pesche di beneficenza (manifestazioni di sorte locali)
Apertura, ampliamento, modifica di azienda agrituristica
Apertura, trasferimento, ampliamento, modifica di struttura ricettiva alberghiera
Apertura pubblico esercizio per somministrazione alimenti e bevande
Apertura di sala giochi ai sensi dell'art. 86 del T.U.L.P.S. e del regolamento comunale
Apertura, ampliamento di impianto di pesca sportiva (Laghetti)
Apertura, ampliamento di stabilimento di bagni ai sensi degli artt. 86 e 80 del T.U.L.P.S.
Autorizzazione Impianto di distribuzione carburanti
Attività di commercio in sede fissa (apertura, trasferimento o ampliamento di grande struttura
di vendita al dettaglio) - oltre 2500 mq. superficie di vendita

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Attività di commercio fisso di media struttura (da 250 a 2500 mq. superficie di vendita)
Concessione licenze taxi e autorizzazione noleggio con conducente
Autorizzazioni tagliandi H
Rilascio concessioni demaniali marittime
Comparazione di istanze articolo 37 Codice della Navigazione
Concessioni per strutture dedicate alla nautica da diporto
Inserimento bambini nell'asilo nido comunale
Ammissione al Servizio Trasporto Scolastico e mensa
Ammissione al Servizio estivo per minori
Accreditamento nidi e strutture private
Assegnazione alloggi ERP e non ERP agli aventi diritto
Fornitura gratuita libri di testo scolastici per scuole elementari statali o paritarie
Permessi di costruire
Titoli abilitativi per interventi edilizi
Permessi di costruire in sanatoria
Condoni edilizi
Gestione abusi edilizi
Accertamenti di conformità alle norme urbanistico-edilizie e provvedimenti di sanatoria, ai
sensi dell'art. 140 L.R. T. 1/05, di opere abusive realizzate, per ottenere un titolo abilitativo in
sanatoria (permesso di costruire in sanatoria, o attestazione)
Controllo Attestazioni di agibilità – art.86 LRT.1/2005
Denuncia inizio attività lavorativa (D.I.A)
PAS (Procedura abilitativa semplificata) per impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili (art. 6 D.Lgs. 28/2011)
Autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico
Autorizzazioni paesaggistiche
Segnalazione certificazione inizio attività (S.C.I.A.)
Determinazione del prezzo massimo di cessione per i soggetti attuatori di alloggi realizzati in
area P.E.E.P.
Interventi edilizi dell’art. 80 della L.R.T. 1/05 manutenzioni ordinarie, barriere
architettoniche, opere temporanee, movimenti terre per attività agricole
Dichiarazioni attestanti il tipo di intervento edilizio ai fini dell'agevolazione fiscale
Rilascio permessi Z.T.L.
Riconoscimento cittadinanza
Riconoscimento residenza e cambio di residenza all'interno del Comune
Rilascio permessi sosta a titolo gratuito per zone a parcometro
Rilascio abbonamenti a titolo oneroso per zone a parcometro
Revoca atti amministrativi in autotutela
Gestione ricorsi avverso sanzioni amministrative

Possibili rischi:

-abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi
pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di attesa)
-abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o
preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti (es. controlli finalizzati
all’accertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali)
-mancato rispetto dell’ordine di evasione delle pratiche, accelerazione del procedimento
rispetto ad altri a parità di condizioni
-mancata adeguata valutazione dell’interesse pubblico prevalente

                                              – 14 –
-favorire l’interesse privato a discapito di quello collettivo
-indebita concessione di beneficio economico costituito dall’uso temporaneo di locali a titolo
gratuito o agevolato a soggetti non in possesso dei requisiti necessari
-disomogeneità delle valutazioni e dei controlli
-abuso nella definizione dei criteri e nell’attribuzione dei punteggi, prevedendo elementi ad
elevata discrezionalità
-volontaria non adeguata valutazione della documentazione tecnica per il rilascio di istanze
edilizie
-immotivata disparità di trattamento tra i soggetti presentatori delle istanze
-omissione dei controlli sulle autodichiarazioni

D) AREA: PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI
   DESTINATARI CON EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO
   PER IL DESTINATARIO

1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato
3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an
6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’an e nel contenuto

Responsabili Dirigenti tutti i Settori

Processi

Concessione contributi economici
Concessione contributi finanziari individuali per studenti scuole primarie, media inferiore e
media superiore (borse di studio, assegni di studio o rimborso libri di testo)
Concessione di riduzione ed esenzioni connesse al diritto allo studio (mensa, trasporti ecc.) su
richiesta dell'utente e su base ISEE
Concessione contributo regionale integrazione canone di locazione
Concessione contributi regionali da calamità
Parere abbattimento alberi aree vincolate
Parere abbattimenti alberi aree fuori vincolo
Inserimenti socio terapeutici
Erogazione buoni servizio per frequenza a nidi privati
Concessioni di contributi economici per iniziative culturali ed eventi
Procedimenti liquidazione danni diretti da parte dell'Ente per sinistri in franchigia
Concessione di riduzione ed esenzioni connesse al diritto allo studio (mensa, trasporti ecc.) su
richiesta dell'utente e su base ISEE
Accertamento e liquidazione tributi comunali per omesso, incompleto, tardivo versamento
Accertamento in rettifica della denuncia - accertamento per omessa denuncia
Gestione richieste di rateizzazione pagamento tributi
Definizione e quantificazione costo di costruzione e oneri urbanizzazione
Scomputo oneri in relazione a permessi di costruire
Definizione e quantificazione sanzioni (oneri di urbanizzazione, monetizzazione parcheggi,
relativi a permessi di costruire, S.C.I.A. e Attestazione di conformità in sanatoria)
Richiesta contributi relativi alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici L.
13/1989 privati

                                            – 15 –
Concessione contributi per canone di locazione per prevenzione anti sfratto
Concessioni riduzioni/esenzioni connesse a servizi socioeducativi
Concessioni alloggi per emergenza abitativa
Concessione posti letto a senza tetto

Possibili rischi:
-riconoscimento indebito di requisiti in possesso al fine di agevolare determinati soggetti
-uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell’accesso a contributi o
finanziamenti
-volontaria non adeguata valutazione della documentazione tecnica necessaria all’istruttoria
delle pratiche
-valutazione arbitraria e/o superficiale di alcuni requisiti al fine di indebiti accoglimenti della
pratica
-erronea volontaria determinazione del contributo oneri urbanizzazione per titoli abilitativi

E) AREA: PIANIFICAZIONE URBANISTICA GENERALE E ATTUATIVA

1.Piano Strutturale
2.Regolamento Urbanistico
3.Piani di Lottizzazione
4.Piani di Recupero
5.Piani di Miglioramento Ambientale
6.Piani particolareggiati
7.Piani degli insediamenti produttivi
8.Piani edilizia economica e popolare

Responsabile Dirigente del Settore n.3

Processi

Redazione Piano Strutturale L.R.T. 65/2014
Varianti al Piano Strutturale
Redazione Regolamento Urbanistico L.R.T. 65/2014
Varianti al Regolamento Urbanistico
Rilascio pareri preventivi
Pareri urbanistici in ambito di conferenze di servizio interne ed esterne (consulenza per altri
uffici in materia (e stime, pareri, visure, ecc…)
Provvedimenti di autotutela, sia d'ufficio sia su istanza di parte
Provvedimenti di riesame
Attività di Certificazione inerente l’urbanistica (CDU), ai sensi dell'art. 30 D.Lgs n. 380/2001
Istruttoria permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, art. 31 del RUC
Istruttoria Piani Attuativi di iniziativa pubblica (Titolo V- Capo IV L.R.T. n. 65/2014)
Istruttoria Piani attuativi di iniziativa privata: piani di lottizzazione, piani particolareggiati,
piani di recupero, Titolo V- Capo IV L.R.T. n. 65/2014)
Istruttoria Piani di Miglioramento Agricolo Ambientale
Proroga di convenzione urbanistica o di Piani attuativi di iniziativa privata
Interventi diretti convenzionati

                                             – 16 –
Possibili rischi:
-accordi collusivi con e tra i presentatori di richieste di pianificazione generale e attuativa
-mancato rispetto dell’ordine di evasione delle pratiche rispetto a quello stabilito
dall’organizzazione dell’Ufficio
-accelerazione di un procedimento rispetto ad altri a parità di condizioni
-accordi collusivi tra i componenti degli organi collegiali coinvolti nei procedimenti in
materia
-valutazione erronea intenzionale nella fase istruttoria finalizzata all’adozione di
provvedimenti non in linea con l’interesse generale
-eccessiva discrezionalità e carenza di motivazione nel rilascio di pareri finalizzate a favorire
particolari interessi a scapito di quello pubblico generale
-mancanza di direttive politiche generali precise quali punti di riferimento per la
comparazione degli interessi pubblici e privati e per l'individuazione dell'interesse pubblico
prevalente
-diversità di trattamento tra diversi operatori
-condizionamento e orientamento delle scelte da parte di gruppi di operatori
-valutazione delle osservazioni in contrasto con l’interesse pubblico prevalente
-errata individuazione delle opere di urbanizzazione rispetto all'interesse pubblico
-errata determinazione dei “costi” di urbanizzazione
-non adeguata valutazione della monetizzazione delle aree a standard con sacrificio
dell’interesse pubblico
-mancata rotazione nell'assegnazione delle pratiche ai responsabili di procedimento
-richiesta integrazioni documentali non adeguate o eccessive rispetto al procedimento
-omissione o inadeguatezza dei controlli sui titoli rilasciati

F) AREA:Affari legali e contenzioso

1. Costituzione in giudizio
2. Attività di consulenza e esperessione
3. Spese legali
4. Transazioni e accordi

Responsabile Avvocato Comunale

Processi:

Pre-contenzioso con redazione di una proposta di soluzione e successiva formalizzazione
della soluzione proposta
Espressione di pareri e consulenza legale a supporto degli uffici
Costituzione in giudizio per conto e nell’interesse dell’ente nelle varie sedi giudiziarie
Definizione e approvazione transazione, accordi bonari e arbitrati

Possibili rischi:

Non adeguata valutazione del grado di rilevanza della questione al fine di arrecare un
vantaggio o uno svantaggio a un determinato soggetto o categoria di soggetti.
Uso non conforme dei tempi di risposta
Uso improprio o distorto della discrezionalità al fine di arrecare un vantaggio o uno
svantaggio a un determinato soggetto o categoria di soggetti
Disparità nella gestione dei contenziosi della stessa tipologia e natura giuridica
Mancato rispetto dei termini per il deposito degli atti di difesa

                                            – 17 –
Mancata presenza in udienza da parte del legale incaricato
Eccessiva discrezionalità nell’individuazione dei provvedimenti da definire e approvare come
transazioni, accordi bonari ed arbitrati
Non adeguata valutazione dell’ interesse pubblico che deve presidiare l’azione del legale

G) AREA: Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio

Responsabile Dirigenti vari Settori

Processi
Riscossione sanzioni del codice della strada
Incassi ( pubblica istruzione, anagrafe, edilizia)
Iscrizione a ruolo delle entrate
Mutui o altre forme di debito
Espletamento delle procedure per l’alienazione del patrimonio mobiliare ed immobiliare
Adempimenti inerenti canoni d'affitto attivi e passivi, spese condominiali e utenze
Accordi bonari in corso di esproprio
Rilascio certificazioni credito
Liquidazione spese
Gestione entrate: tributarie IMU – TA.RI. - Imposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche
affissioni - Tassa occupazione spazi ed aree pubbliche.

Possibili rischi:
Omessa riscossione, conteggio errato o inosservanza delle norme ai fine di agevolare
particolari soggetti
Non corretta esecuzione delle procedure di accertamento e riscossione
Procedure di recupero non puntuali o mancate iscrizioni a ruolo
Assunzione di prestiti non convenienti per l'Ente
Scarsa trasparenza/poca pubblicità dell'opportunità nell’alineazione di beni
Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità delle
procedure
Mancato rispetto dell’evidenza pubblica o prezzi non di mercato per le alienazioni;
Acquisti a prezzi non di mercato per le acquisizioni
Errata stima del valore del canone attivi e passivi.
Erogazione di spese per locazione a vantaggio dell'interesse privato rispetto a quello pubblico
in caso di affitti passivi
Non corretta valutazione di impegni operativi ed economici al fine di agevolare un soggetto
terzo pubblico o privato
Certificazioni non esigibili
Omessi controlli o corsie preferenziali” nella trattazione delle pratiche al fine di agevolare
particolari soggetti
Pagamento somme non dovute, mancato rispetto dei tempi, delle verifiche previste dalla
normativa
Omessi controlli o corsie preferenziali” nella trattazione delle pratiche al fine di agevolare
particolari soggetti

                                            – 18 –
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