Considerazioni sul visual training optometrico
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EDUCATIONAL Considerazioni sul visual training optometrico Il training visivo è il più potente utensile disponibile per la restaurazione della plasticità visiva di una persona di Salvatore Dattola e per l’inversione dei deterioramenti visivi. F.COVD Fellow del college of optometrists in Vision Development, Il visual training della plasticità visiva di una persona e per St. Luis, MO, USA Il Visual Training Optometrico è uno stru- l’inversione dei deterioramenti visivi. mento molto utile per risolvere tutta una Lo scopo del training visivo è migliorare la serie di disfunzioni visive non migliorabili qualità, la portata e il benessere del control- attraverso il solo impiego di compensazione lo visivo sul movimento, sulla fissazione, sul- ottica, sia essa ottenuta con occhiali o lenti la messa a fuoco e sulla visione binoculare, a contatto. che a loro volta, sono correlate alla qualità Più la domanda posta dal training corrispon- di attenzione e concentrazione. Lo sviluppo de all’attività visiva quotidiana dell’individuo, di queste capacità visive contribuisce ad una maggiore sarà il transfer di ciò che è stato identificazione accurata degli oggetti e degli appreso. eventi nello spazio/tempo e costituisce una L’esercitazione di un’abilità nella sua totalità parte inseparabile della base necessaria per è più efficace che l’esercitazione delle sue un pensiero intelligente e flessibile. componenti isolate. In particolare esistono varie aree di tratta- Attraverso il vision training non devono es- mento legate alle specifiche disfunzioni visi- sere migliorati nello specifico i dati analitici, ve: disfunzioni accomodative, oculomotorie ma il generale behavior visivo. e fusionali, disturbi percettivi, ambliopie po- Le procedure devono seguire un itinerario sturali, sindromi vertiginose visive, sindromi che preveda almeno: post-traumatiche (T.B.I.). - Procedure di coordinazione motoria grosso- In alcune aree più che in altre, il contributo lana, equilibrio e postura. dell’optometrista che ha deciso di intrapren- - Procedure di localizzazione dere l’attività di riabilitazione visiva diviene - Procedure di discriminazione spaziale per fondamentale. dimensione e distanza. Mi viene da pensare a bimbi con D.S.A. (di- - Procedure di fine destrezza motoria soprat- sturbo specifico dell’apprendimento) i quali tutto nei bambini. rinascono letteralmente dopo il trattamento, - Procedure di visualizzazione per convertire tornando ad un livello accettabile di lettu- stimoli kinestetici, tattili, uditivi e visivi in ra per la loro età, oppure a persone affette comportamenti motori e simbolici. da disfunzioni visive causate da traumi fisici dossier - Procedure di lettura che permettano di tra- od organici, che lamentano visione doppia e sformare gli stimoli simbolici in “azione”. alle quali spesso non viene prescritto alcun Il training visivo ha le stesse funzioni della prisma di compensazione. lente positiva: esso diviene un utensile, il più Mi è capitato più di una volta di trovare sog- potente utensile disponibile, per il ripristino getti ai quali è stata penalizzata la visione di 124 P.O. Professional Optometry® Aprile 2008
EDUCATIONAL un occhio ponendo una lente traslucida per far sì che il cambiamento si verifichi. evitare la diplopia persistente. Come pensate I neurotrasmettitori corrispondono ai sistemi che vivano queste persone? Che percezione dell’aurosal, attentivi, motivazionali ed emo- visiva riescono ad esprimere? tivi nel cervello del primate. A volte è sufficiente una buona prescrizione I neuroscienziati hanno appurato che nell’en- compensativa per risolvere squilibri verticali cefalo possono formarsi nuovi moduli, nuo- “passati inosservati”, causa di gravi limitazio- ve correlazioni di neuroni e neurotrasmetti- ni sia visive che comportamentali. tori (le sostanze chimiche che trasmettono i In Italia molte di queste persone non sanno messaggi da una cellula nervosa all’altra) in dove andare, eseguono esami diagnostici di risposta a nuovi stimoli. ogni sorta e riescono a volte anche a ben Il cervello è dotato di duttilità, ossia della ca- delineare la propria patologia. Ma cosa suc- pacità di cambiare e riconfigurare le connes- cede dopo? Non sanno più a chi rivolgersi. sioni in base a nuovi pensieri ed esperienze. Nel campo dello squilibrio muscolare e del- In seguito all’apprendimento, anche la fun- lo strabismo inoltre, il training visivo spesso zione dei singoli neuroni cambia, gli impulsi contribuisce a ripristinare una funzione visiva elettrici viaggiano più facilmente attraverso binoculare a un livello di efficienza decisa- essi. mente superiore rispetto alle procedure chi- La possibilità di modificazione delle connes- rurgiche che producono occhi retti ma carat- sioni neurali e di sviluppo di nuove vie è sta- terizzati da disfunzione funzionale. ta dimostrata dagli esperimenti di Avi Karni Ancora oggi pochi colleghi praticano la tera- e Leslie Underleider dei National Institutes of pia visiva, tanto che in alcune aree territoriali Mental Health. mancano professionisti di riferimento. Nel corso delle indagini, i due ricercatori as- Positivo l’affermarsi in Italia del corso uni- segnarono ai soggetti un semplice compito versitario di optometria che offre al paese la motorio, come tamburellare con le dita, e possibilità di usufruire di professionisti prepa- identificarono le aree cerebrali interessate rati ad affrontare le casistiche sopra citate. con una tecnica di scansione, la risonanza Ma come dobbiamo comportarci nei con- magnetica. fronti delle persone che necessitano di una terapia visiva? Quale deve essere il nostro at- teggiamento verso il visual training? Per ottenere una buona riuscita del tratta- mento optometrico, è necessario che il no- stro paziente partecipi attivamente al tratta- mento stesso. Sembrerà una frase scontata ma è esatta- mente la chiave per ottenere i risultati otti- mali dalla terapia visiva. In caso contrario, non solo i nostri pazienti non saranno in grado di apprezzare fino in fondo i risultati conseguiti ma, quel che è peggio, potrebbero assumere un atteggia- mento negativo nei confronti del training. Secondo una ricerca del dott. Steven J. Cool, alcune condizioni biochimiche devono essere presenti perché si possa verificare una effet- tiva plasticità corticale e funzionale. I neurotrasmettitori che innescano questa biochimica e consentono alle connessioni si- Una giovane paziente naptiche di iniziare il movimento e la crescita impegnata alla in nuove direzioni, creano le condizioni per Palla di Marsden. Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 125
EDUCATIONAL I volontari eseguirono il compito giornalmen- te del paziente, il quale basa l’efficacia delle te per quattro settimane, divenendo sempre sue risposte motorie in funzione di un feed- più svelti e abili. Alla fine del periodo, venne back, sia esso tattile, uditivo, propriocettivo- rieseguita la risonanza magnetica e si con- kinestetico o visivo. statò che l’area cerebrale coinvolta nell’ese- In questo senso è importante poter impie- cuzione del compito si era espansa. gare metodologie e disposizioni in linea con La ripetizione e la pratica regolare dell’eser- l’abitudine di apprendimento soggettiva. cizio avevano indotto il “reclutamento” di L’enfasi fornita durante un esercizio specifico nuovi neuroni e modificato le connessioni può cambiare radicalmente l’apprendimento neurali originarie. ottenibile da quell’esercizio. Il ruolo dell’optometrista è di spiegare lo Più fattori includiamo durante le procedure scopo degli esercizi al fine di motivare e e più efficace risulterà il trattamento, con coinvolgere il paziente. impatto più determinante a seconda delle Il ruolo del terapista è di predisporre le con- soggettive abilità visive. dizioni perché abbia luogo l’apprendimento. Non a caso durante un esercizio di insegui- I migliori risultati si hanno quando il sogget- mento visivo possiamo inserire una richiesta to durante il trattamento si rende conto di accomodativa, una antisoppressiva, una ri- cosa sta avvenendo, di come esso è in grado chiesta di equilibrio posturale e altro ancora. di adattarsi alla situazione visiva proposta. In tutto il contesto è fondamentale il ruolo Spesso ciò che esso mette in atto in quel del trainer; un buon allenatore deve aver momento non è facilmente spiegabile a pa- provato cosa significa eseguire delle proce- role, ma una volta che la persona trattata dure, deve aver verificato in prima persona riesce a gestire un certo tipo di risposta e a cosa si prova, quali difficoltà si incontrano comprenderne i meccanismi attivati, questa durante un esercizio. è ricostruibile anche in futuro; la risposta in Mi capita a volte di riscontrare difficoltà nel output viene integrata e richiamata all’occor- praticare alcune nuove procedure, tanto da renza. Ogni volta che si propone il training doverle rivedere e adattare al fine di render- è importante condurlo con procedure atte a le facilmente implementabili. creare una sorta di autoregolazione da par- Ogni nuova tecnica va sperimentata dall’op- Paziente impegnata sull’effetto SILO al Rotator. 126 P.O. Professional Optometry® Aprile 2008
EDUCATIONAL tometrista in prima persona, per far sì che prio vero... Più si pratica e più si impara. durante l’esecuzione dell’esercizio non si lasci Un buon optometrista dopo la diagnosi non nulla al caso; il terapista deve conoscere in dovrebbe perdere il contatto con i pazienti: anticipo cosa il paziente potrà riferire, quali l’aspetto clinico della terapia ci permette di difficoltà potrà incontrare. tenere monitorati i risultati progressivamente Gli esercizi vanno personalizzati sul singolo ottenuti con il trattamento. paziente, ogni persona presenta una “perso- Qui rivolgo un appello a molti ottimi profes- nalità visiva unica” e necessita di una pro- sionisti che si occupano solo di diagnostica, grammazione specifica: sta al professionista e per svariate ragioni non hanno intrapreso il saper riconoscere la direzione da imprimere cammino della terapia di riabilitazione visiva. al trattamento. C’è bisogno di voi, la terapia visiva è impe- Il tecnico che implementa il training deve es- gnativa da gestire, richiede tempo, prepara- sere stato lui per primo un ottimo paziente, zione, è necessario dedicare energie... Ma vi deve aver provato su se stesso l’efficacia del garantisco che verrete ripagati con gli inte- trattamento e soprattutto deve aver sviluppa- ressi! La gratificazione non ha eguali. to abilità visive tali da permettergli di poter L’esercizio non va soltanto fatto, va “senti- ben controllare l’operato dei suoi pazienti. to”; intendo dire che è sempre preferibile Pensiamo ad esempio al training percettivo: collegare tutta una serie di sensazioni fisiche quando durante le procedure con i Purqui- all’aspetto visivo durante la procedura, al try Blocks chiediamo di ricostruire una fi- fine di “ancorare” meglio il processo. gura immaginandola ribaltata in una o due Quando ad esempio implementiamo una direzioni differenti; come è possibile gestire stimolazione accomodativa attraverso il questi esercizi se noi stessi non siamo in “mental minus”, impiegando un monocolo grado velocemente di controllarne la giusta di -5.00 dt e facendo focalizzare la persona esecuzione? verso una tabella di lettere a circa 3 m, è Nonostante ciò capita sovente di imparare importante associare all’aspetto visivo anche dai nostri pazienti nuove situazioni alle quali una serie di sensazioni fisiche. noi non avevamo fatto caso, aspetti e per- Solitamente viene percepita una tensione cezioni non considerati in precedenza; è pro- a livello orbitale-nasale a carico dell’occhio Piccola paziente alle prese con un esercizio di fissazione. Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 127
EDUCATIONAL in convergenza coperto dall’occlusore. Altre - Il visual training è finalizzato allo sviluppo volte la tensione è localizzata tra le due so- e al potenziamento di una serie di abilità pracciglia. visive che porteranno il paziente a raggiun- La sensazione potrebbe essere collegata agli gere il suo scopo. annessi oculari, dato che retti interni inner- - Le procedure di visual training non sono il vati dall’oculomotore non presentano fibre risultato della mera osservazione empirica, propriocettive. ma si fondano su un modello evolutivo del- La sensazione risulta essere decisamente di la visione. aiuto per i pazienti con eccesso accomoda- Ogni tecnica: tivo, i quali non si rendono conto di quanta a) Fornisce al paziente un problema da risol- stimolazione accomodativa impiegano; pos- vere ed è più efficace se esiste un solo siamo lavorare su questi aspetti per moni- percorso per giungere alla soluzione, per- torare l’azione del loro sistema di messa a ché in tal caso garantisce migliore appren- fuoco, e così, in modo indiretto, controllia- dimento. mo il processo interessato, nel caso specifico b) Deve rappresentare uno stadio verso le il sistema accomodativo. procedure successive. Ogni optometrista struttura il trattamento c) Deve portare sia l’optometrista che il pa- in base al proprio credo e alla propria sen- ziente a saper valutare l’esecuzione della sibilità, pertanto possono presentarsi delle procedura. differenze operative fra un professionista e - La terapia non è una procedura meccanica, l’altro; l’importante è mantenere un giusto il lavoro non è svolto da uno strumento ma atteggiamento di responsabilità, conoscere i dal paziente che deve partecipare in modo propri limiti ed anche le possibilità legate ad attivo al programma, così come l’optome- ogni specifico caso. trista. Come accennato all’inizio dell’articolo, esisto- no diverse aree di trattamento ed ogni area Cenni di neurologia necessita di linee guida determinate. Richie Davidson ha dimostrato che i lobi pre- frontali e il sistema limbico ci permettono di Alcuni principi utili per riuscire nel visual mescolare pensiero e sensazioni, cognizione training (da Kraskin) ed emozione. - È il paziente che sceglie il Visual Training: Il lobo parietale svolge un suo ruolo nelle nel decidere se ammettere o meno un pa- rappresentazioni mentali, quando creiamo ziente, non si deve tenere conto dell’età; qualche immagine mentale. ciò che conta è la motivazione. Nel lobo parietale esiste una zona chiamata circonvoluzione angolare, e secondo i reso- conti, nel cervello di Einstein era più grande; in questa zona i sensi si incontrano. Einstein spiegò che quando si metteva a pensare, gli venivano spesso alla mente im- magini visive, un fenomeno chiamato sine- stesia. Egli raccontava che le sue intuizioni erano in- nanzitutto visive, solo in seguito divenivano parole; inizialmente vedeva le equazioni o le leggi fisiche come immagini. Studi classici hanno dimostrato l’importanza dell’amigdala e dell’ippocampo per l’appren- dimento e la memoria. L’amigdala è cruciale per certi tipi di emo- zione negativa, in particolare la paura. L’ip- pocampo svolge un ruolo essenziale per la 128 P.O. Professional Optometry® Aprile 2008
EDUCATIONAL comprensione del contesto degli eventi. ciali impulsivi, violenze) l’attivazione dei lobi Alcune patologie emotive implicano disfun- frontali è ridotta. zioni dell’ippocampo, in particolare la depres- Diverse ricerche americane hanno eviden- sione e i disturbi da stress post-traumatico. ziato come disfunzioni visive, in particolare Si è scoperto che in questi casi l’ippocampo oculomotorie, accomodative e binoculari sia- si restringe; è misurabile oggettivamente. no spesso associate ai soggetti violenti, so- Il lobo frontale del cervello, in rapporto alle prattutto in età giovanile. dimensioni del resto della massa encefalica È evidente una atrofia, un lobo frontale più degli esseri umani, è più grande che nelle piccolo in quegli individui che hanno una altre specie. tendenza a non pensare prima di agire. È dimostrato che negli esseri umani na- Strutture come l’amigdala sono in collega- scono nuovi neuroni per tutto il corso mento con la corteccia frontale; un ragio- dell’esistenza. Sorgono da quelle che chia- namento molto presente attiva la corteccia miamo cellule staminali, le quali possono frontale e inibisce l’amigdala. diventare un qualsiasi tipo di cellula in una Questi aspetti descritti ci comunicano come qualsiasi parte del corpo. molti aspetti cognitivi del visual training pos- La parte più frontale del lobo frontale svolge sono indurre benefici non solo visivi, ma an- un ruolo importante in certi tipi di cognizio- che sociali. ne. I lobi frontali sono importanti per certi Molti autori sottolineano come le persone in aspetti specifici dell’intelligenza umana, sia trattamento spesso migliorino anche in aree cognitiva che emotiva. non prettamente visive. Alcune zone del cervello legate alle emozioni Personalmente ho riscontrato spesso risvolti positive sono in rapporto con la capacità di positivi che sono andati ben oltre l’aspetto ragionare. visivo. Pensiamo ad una persona affetta da I lobi frontali, l’amigdala e l’ippocampo han- Sindrome Vertiginosa Visiva, la quale si sente no collegamenti con il sistema immunitario, limitata in ogni azione che svolge a causa con il sistema endocrino (ormonale) e con il dell’instabilità percettiva presente; come pen- sistema autonomo che regola il battito car- sate possa sentirsi a livello umorale quando, diaco e la pressione sanguigna; ciò indica finita la terapia, è in grado di organizzare lo come la mente può influenzare il corpo. spazio visivo in modo efficiente e stabile e Nei primi anni di vita l’ambiente ha molte non accusa più i limiti che l’avevano spinta possibilità di modellare il cervello. nel nostro studio? Un’esperienza ripetuta modifica il cervello. Non pensate che l’umore migliori e di conse- Tratto da Daniel Quando si sposta l’attenzione all’interno del guenza anche l’aspetto sociale ne tragga be- Goleman - Emozioni campo visivo, pur tenendo gli occhi immobi- distruttive. li, è un evento puramente mentale a coordi- nare l’attenzione visiva spaziale. La capacità di rivolgersi selettivamente a cer- ti attributi specifici del campo visivo senza muovere gli occhi mette in gioco parti del lobo frontale e della corteccia parietale. Se gli occhi sono aperti ma l’attenzione è passiva, vi è una disattivazione dei meccani- smi di controllo del lobo frontale che selezio- nano l’attenzione, mentre i sistemi sensoriali deputati alla visione restano ancora attivi. Certi tipi di emozioni positive sono collegate all’attivazione del lobo frontale sinistro del cervello; si tratta di una zona attivata anche da alcune forme di ragionamento. In certi tipi di emozioni negative (atti antiso- Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 129
EDUCATIONAL neficio? Come citato precedentemente un’at- Quando sono attivate le onde alfa il sistema tivazione dei lobi frontali inibisce l’amigdala; nervoso simpatico viene messo a tacere ed la rieducazione visiva quindi, attraverso una il sistema parasimpatico diviene dominante, certa attenzione e cognizione in atto, può con un recupero energetico maggiore ri- recitare un ruolo importante anche a livel- spetto all’esposizione di tempo (20 minuti di lo emozionale. Secondo Joseph Trachtman i training autogeno corrispondono a 2 ore di soggetti che hanno appreso a sovra-accomo- sonno). Durante l’attivazione delle onde alfa, dare nella visione da vicino, con prevalenza le barriere fra conscio ed inconscio diven- del SNP, inibiscono la stimolazione simpati- gono più labili: in un soggetto psicotico ciò comimetica della amigdala e dell’ippocampo, può dar luogo a delle allucinazioni. due noti centri dell’apprendimento e della Con frequenza in onde alfa non è possibile memoria. Insegnando a questi soggetti ad memorizzare, è importante alternare la do- accomodare in modo corretto, non solo l’im- minanza fra sistema simpatico o parasimpa- magine ottica risulterà più chiara, ma anche tico a seconda delle esigenze. il processo informativo sarà più efficiente. Bibliografia Onde cerebrali - Kirshner AJ. Il Visual Training Integrativo. SOE 1995 - Robbins A. Come ottenere il meglio da sé e dagli altri. Le onde cerebrali variano in funzione delle Bompiani situazioni vissute, si va dai 4 Hz di frequenza - Selderman A, Schneider S. The Athletic eye. 1995 riscontrabile nel sonno profondo, fino ai 30 - Bastien AR. The behavioral Examination visuo e psico- Hz presenti quando si è in situazione di forte motricity-SOE concentrazione. - Bastien AR. Effetto di Lenti e Movimento sul comportamento, sulle strutture e sul rendimento. SOE L’onda cerebrale prodotta durante la nor- 1995 male coscienza di veglia è chiamata onda - Margach C. Behavioral Optometry. SOE 1985 beta, ed ha un ritmo rapido ed irregolare - Valenti C. A Modern approach to Visual Training. SOE di 13 o più cicli al secondo. Durante uno 1991 stato di calma vigile, il cervello emana inve- - Corso di Montreal. Visual Training. Sez. VII, SOE ce un tipo di onda completamente diversa, - Goleman D. Intelligenza emotiva. BUR 1996 - Goleman D, Dalai Lama. Emozioni distruttive. l’onda alfa, molto più lenta (circa 8 cicli al Mondadori 2003 secondo); durante esperienze di ispirazione - Woolf D. La funzione visiva, teoria e pratica. SOE creativa il cervello emana onde alfa. Molte 1990 persone hanno sperimentato, in momenti di - Chopra D. Corpo senza età mente senza tempo. intensa concentrazione o di forte emozione, 1998 - Getz DJ, Wold RM. Vision Therapy. VTC 1995 uno strano rallentare di tempi ed eventi. Una - EASV/OEP. Prisms. Vol.11 2004 frequenza in onde alfa è ottenibile attraver- - EASV/OEP. Training della Lateralità e Direzionalità. so il training autogeno o la meditazione; la Vol. I respirazione è l’unico ponte fra il soma e la - Focalizzando l’accomodazione. Easv vol. 2 psiche, è l’unica parte del sistema autonomo - Getman GN. A behavioral model of Vision. SOE 1989 - Gilman G. Aspetti comportamentali e funzionali della che è gestibile in modo consapevole. visione. SOE 1983 - Griffin JR. Le Anomalie Binoculari. SOE 1979 - Rice L. Developmental Visual Training. SOE 1989 - Birnbaun MH. Valutazione e trattamento delle disfunzioni binoculari e visuo-percettivo-motorie. 1997 - Scheiman M, Wick B. Clinical Management of Binocular Vision. J.B. Lippincott C. 1994 - Sanet RB. Enhancing Visual Performance. SOE 1989 - Sanet RB. L’approccio comportamentale ai problemi visivi. AdO 1998 - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Oculomotorie. AdO 1998 - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Accomodative. AdO 1998 - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Binoculari. AdO 1998 130 P.O. Professional Optometry® Aprile 2008
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