Considerazioni sul visual training optometrico

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Considerazioni sul visual training optometrico
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      Considerazioni sul
      visual training optometrico
                                   Il training visivo è il più potente utensile disponibile
                                   per la restaurazione della plasticità visiva di una persona
  di Salvatore Dattola             e per l’inversione dei deterioramenti visivi.
              F.COVD
 Fellow del college of
optometrists in Vision
       Development,                Il visual training                                    della plasticità visiva di una persona e per
    St. Luis, MO, USA              Il Visual Training Optometrico è uno stru-            l’inversione dei deterioramenti visivi.
                                   mento molto utile per risolvere tutta una             Lo scopo del training visivo è migliorare la
                                   serie di disfunzioni visive non migliorabili          qualità, la portata e il benessere del control-
                                   attraverso il solo impiego di compensazione           lo visivo sul movimento, sulla fissazione, sul-
                                   ottica, sia essa ottenuta con occhiali o lenti        la messa a fuoco e sulla visione binoculare,
                                   a contatto.                                           che a loro volta, sono correlate alla qualità
                                   Più la domanda posta dal training corrispon-          di attenzione e concentrazione. Lo sviluppo
                                   de all’attività visiva quotidiana dell’individuo,     di queste capacità visive contribuisce ad una
                                   maggiore sarà il transfer di ciò che è stato          identificazione accurata degli oggetti e degli
                                   appreso.                                              eventi nello spazio/tempo e costituisce una
                                   L’esercitazione di un’abilità nella sua totalità      parte inseparabile della base necessaria per
                                   è più efficace che l’esercitazione delle sue           un pensiero intelligente e flessibile.
                                   componenti isolate.                                   In particolare esistono varie aree di tratta-
                                   Attraverso il vision training non devono es-          mento legate alle specifiche disfunzioni visi-
                                   sere migliorati nello specifico i dati analitici,      ve: disfunzioni accomodative, oculomotorie
                                   ma il generale behavior visivo.                       e fusionali, disturbi percettivi, ambliopie po-
                                   Le procedure devono seguire un itinerario             sturali, sindromi vertiginose visive, sindromi
                                   che preveda almeno:                                   post-traumatiche (T.B.I.).
                                   - Procedure di coordinazione motoria grosso-          In alcune aree più che in altre, il contributo
                                     lana, equilibrio e postura.                         dell’optometrista che ha deciso di intrapren-
                                   - Procedure di localizzazione                         dere l’attività di riabilitazione visiva diviene
                                   - Procedure di discriminazione spaziale per           fondamentale.
                                     dimensione e distanza.                              Mi viene da pensare a bimbi con D.S.A. (di-
                                   - Procedure di fine destrezza motoria soprat-          sturbo specifico dell’apprendimento) i quali
                                     tutto nei bambini.                                  rinascono letteralmente dopo il trattamento,
                                   - Procedure di visualizzazione per convertire         tornando ad un livello accettabile di lettu-
                                     stimoli kinestetici, tattili, uditivi e visivi in   ra per la loro età, oppure a persone affette
                                     comportamenti motori e simbolici.                   da disfunzioni visive causate da traumi fisici
                         dossier

                                   - Procedure di lettura che permettano di tra-         od organici, che lamentano visione doppia e
                                     sformare gli stimoli simbolici in “azione”.         alle quali spesso non viene prescritto alcun
                                   Il training visivo ha le stesse funzioni della        prisma di compensazione.
                                   lente positiva: esso diviene un utensile, il più      Mi è capitato più di una volta di trovare sog-
                                   potente utensile disponibile, per il ripristino       getti ai quali è stata penalizzata la visione di

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un occhio ponendo una lente traslucida per          far sì che il cambiamento si verifichi.
evitare la diplopia persistente. Come pensate       I neurotrasmettitori corrispondono ai sistemi
che vivano queste persone? Che percezione           dell’aurosal, attentivi, motivazionali ed emo-
visiva riescono ad esprimere?                       tivi nel cervello del primate.
A volte è sufficiente una buona prescrizione         I neuroscienziati hanno appurato che nell’en-
compensativa per risolvere squilibri verticali      cefalo possono formarsi nuovi moduli, nuo-
“passati inosservati”, causa di gravi limitazio-    ve correlazioni di neuroni e neurotrasmetti-
ni sia visive che comportamentali.                  tori (le sostanze chimiche che trasmettono i
In Italia molte di queste persone non sanno         messaggi da una cellula nervosa all’altra) in
dove andare, eseguono esami diagnostici di          risposta a nuovi stimoli.
ogni sorta e riescono a volte anche a ben           Il cervello è dotato di duttilità, ossia della ca-
delineare la propria patologia. Ma cosa suc-        pacità di cambiare e riconfigurare le connes-
cede dopo? Non sanno più a chi rivolgersi.          sioni in base a nuovi pensieri ed esperienze.
Nel campo dello squilibrio muscolare e del-         In seguito all’apprendimento, anche la fun-
lo strabismo inoltre, il training visivo spesso     zione dei singoli neuroni cambia, gli impulsi
contribuisce a ripristinare una funzione visiva     elettrici viaggiano più facilmente attraverso
binoculare a un livello di efficienza decisa-        essi.
mente superiore rispetto alle procedure chi-        La possibilità di modificazione delle connes-
rurgiche che producono occhi retti ma carat-        sioni neurali e di sviluppo di nuove vie è sta-
terizzati da disfunzione funzionale.                ta dimostrata dagli esperimenti di Avi Karni
Ancora oggi pochi colleghi praticano la tera-       e Leslie Underleider dei National Institutes of
pia visiva, tanto che in alcune aree territoriali   Mental Health.
mancano professionisti di riferimento.              Nel corso delle indagini, i due ricercatori as-
Positivo l’affermarsi in Italia del corso uni-      segnarono ai soggetti un semplice compito
versitario di optometria che offre al paese la      motorio, come tamburellare con le dita, e
possibilità di usufruire di professionisti prepa-   identificarono le aree cerebrali interessate
rati ad affrontare le casistiche sopra citate.      con una tecnica di scansione, la risonanza
Ma come dobbiamo comportarci nei con-               magnetica.
fronti delle persone che necessitano di una
terapia visiva? Quale deve essere il nostro at-
teggiamento verso il visual training?
Per ottenere una buona riuscita del tratta-
mento optometrico, è necessario che il no-
stro paziente partecipi attivamente al tratta-
mento stesso.
Sembrerà una frase scontata ma è esatta-
mente la chiave per ottenere i risultati otti-
mali dalla terapia visiva.
In caso contrario, non solo i nostri pazienti
non saranno in grado di apprezzare fino in
fondo i risultati conseguiti ma, quel che è
peggio, potrebbero assumere un atteggia-
mento negativo nei confronti del training.
Secondo una ricerca del dott. Steven J. Cool,
alcune condizioni biochimiche devono essere
presenti perché si possa verificare una effet-
tiva plasticità corticale e funzionale.
I neurotrasmettitori che innescano questa
biochimica e consentono alle connessioni si-                                                              Una giovane
                                                                                                          paziente
naptiche di iniziare il movimento e la crescita                                                           impegnata alla
in nuove direzioni, creano le condizioni per                                                              Palla di Marsden.

                                                                         Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 125
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                     I volontari eseguirono il compito giornalmen-     te del paziente, il quale basa l’efficacia delle
                     te per quattro settimane, divenendo sempre        sue risposte motorie in funzione di un feed-
                     più svelti e abili. Alla fine del periodo, venne   back, sia esso tattile, uditivo, propriocettivo-
                     rieseguita la risonanza magnetica e si con-       kinestetico o visivo.
                     statò che l’area cerebrale coinvolta nell’ese-    In questo senso è importante poter impie-
                     cuzione del compito si era espansa.               gare metodologie e disposizioni in linea con
                     La ripetizione e la pratica regolare dell’eser-   l’abitudine di apprendimento soggettiva.
                     cizio avevano indotto il “reclutamento” di        L’enfasi fornita durante un esercizio specifico
                     nuovi neuroni e modificato le connessioni          può cambiare radicalmente l’apprendimento
                     neurali originarie.                               ottenibile da quell’esercizio.
                     Il ruolo dell’optometrista è di spiegare lo       Più fattori includiamo durante le procedure
                     scopo degli esercizi al fine di motivare e         e più efficace risulterà il trattamento, con
                     coinvolgere il paziente.                          impatto più determinante a seconda delle
                     Il ruolo del terapista è di predisporre le con-   soggettive abilità visive.
                     dizioni perché abbia luogo l’apprendimento.       Non a caso durante un esercizio di insegui-
                     I migliori risultati si hanno quando il sogget-   mento visivo possiamo inserire una richiesta
                     to durante il trattamento si rende conto di       accomodativa, una antisoppressiva, una ri-
                     cosa sta avvenendo, di come esso è in grado       chiesta di equilibrio posturale e altro ancora.
                     di adattarsi alla situazione visiva proposta.     In tutto il contesto è fondamentale il ruolo
                     Spesso ciò che esso mette in atto in quel         del trainer; un buon allenatore deve aver
                     momento non è facilmente spiegabile a pa-         provato cosa significa eseguire delle proce-
                     role, ma una volta che la persona trattata        dure, deve aver verificato in prima persona
                     riesce a gestire un certo tipo di risposta e a    cosa si prova, quali difficoltà si incontrano
                     comprenderne i meccanismi attivati, questa        durante un esercizio.
                     è ricostruibile anche in futuro; la risposta in   Mi capita a volte di riscontrare difficoltà nel
                     output viene integrata e richiamata all’occor-    praticare alcune nuove procedure, tanto da
                     renza. Ogni volta che si propone il training      doverle rivedere e adattare al fine di render-
                     è importante condurlo con procedure atte a        le facilmente implementabili.
                     creare una sorta di autoregolazione da par-       Ogni nuova tecnica va sperimentata dall’op-

          Paziente
      impegnata
sull’effetto SILO
       al Rotator.

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tometrista in prima persona, per far sì che        prio vero... Più si pratica e più si impara.
durante l’esecuzione dell’esercizio non si lasci   Un buon optometrista dopo la diagnosi non
nulla al caso; il terapista deve conoscere in      dovrebbe perdere il contatto con i pazienti:
anticipo cosa il paziente potrà riferire, quali    l’aspetto clinico della terapia ci permette di
difficoltà potrà incontrare.                        tenere monitorati i risultati progressivamente
Gli esercizi vanno personalizzati sul singolo      ottenuti con il trattamento.
paziente, ogni persona presenta una “perso-        Qui rivolgo un appello a molti ottimi profes-
nalità visiva unica” e necessita di una pro-       sionisti che si occupano solo di diagnostica,
grammazione specifica: sta al professionista        e per svariate ragioni non hanno intrapreso il
saper riconoscere la direzione da imprimere        cammino della terapia di riabilitazione visiva.
al trattamento.                                    C’è bisogno di voi, la terapia visiva è impe-
Il tecnico che implementa il training deve es-     gnativa da gestire, richiede tempo, prepara-
sere stato lui per primo un ottimo paziente,       zione, è necessario dedicare energie... Ma vi
deve aver provato su se stesso l’efficacia del      garantisco che verrete ripagati con gli inte-
trattamento e soprattutto deve aver sviluppa-      ressi! La gratificazione non ha eguali.
to abilità visive tali da permettergli di poter    L’esercizio non va soltanto fatto, va “senti-
ben controllare l’operato dei suoi pazienti.       to”; intendo dire che è sempre preferibile
Pensiamo ad esempio al training percettivo:        collegare tutta una serie di sensazioni fisiche
quando durante le procedure con i Purqui-          all’aspetto visivo durante la procedura, al
try Blocks chiediamo di ricostruire una fi-         fine di “ancorare” meglio il processo.
gura immaginandola ribaltata in una o due          Quando ad esempio implementiamo una
direzioni differenti; come è possibile gestire     stimolazione accomodativa attraverso il
questi esercizi se noi stessi non siamo in         “mental minus”, impiegando un monocolo
grado velocemente di controllarne la giusta        di -5.00 dt e facendo focalizzare la persona
esecuzione?                                        verso una tabella di lettere a circa 3 m, è
Nonostante ciò capita sovente di imparare          importante associare all’aspetto visivo anche
dai nostri pazienti nuove situazioni alle quali    una serie di sensazioni fisiche.
noi non avevamo fatto caso, aspetti e per-         Solitamente viene percepita una tensione
cezioni non considerati in precedenza; è pro-      a livello orbitale-nasale a carico dell’occhio

                                                                                                        Piccola paziente
                                                                                                        alle prese con
                                                                                                        un esercizio di
                                                                                                        fissazione.

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                 in convergenza coperto dall’occlusore. Altre       - Il visual training è finalizzato allo sviluppo
                 volte la tensione è localizzata tra le due so-       e al potenziamento di una serie di abilità
                 pracciglia.                                          visive che porteranno il paziente a raggiun-
                 La sensazione potrebbe essere collegata agli         gere il suo scopo.
                 annessi oculari, dato che retti interni inner-     - Le procedure di visual training non sono il
                 vati dall’oculomotore non presentano fibre            risultato della mera osservazione empirica,
                 propriocettive.                                      ma si fondano su un modello evolutivo del-
                 La sensazione risulta essere decisamente di          la visione.
                 aiuto per i pazienti con eccesso accomoda-         Ogni tecnica:
                 tivo, i quali non si rendono conto di quanta       a) Fornisce al paziente un problema da risol-
                 stimolazione accomodativa impiegano; pos-              vere ed è più efficace se esiste un solo
                 siamo lavorare su questi aspetti per moni-             percorso per giungere alla soluzione, per-
                 torare l’azione del loro sistema di messa a            ché in tal caso garantisce migliore appren-
                 fuoco, e così, in modo indiretto, controllia-          dimento.
                 mo il processo interessato, nel caso specifico      b) Deve rappresentare uno stadio verso le
                 il sistema accomodativo.                               procedure successive.
                 Ogni optometrista struttura il trattamento         c) Deve portare sia l’optometrista che il pa-
                 in base al proprio credo e alla propria sen-           ziente a saper valutare l’esecuzione della
                 sibilità, pertanto possono presentarsi delle           procedura.
                 differenze operative fra un professionista e       - La terapia non è una procedura meccanica,
                 l’altro; l’importante è mantenere un giusto          il lavoro non è svolto da uno strumento ma
                 atteggiamento di responsabilità, conoscere i         dal paziente che deve partecipare in modo
                 propri limiti ed anche le possibilità legate ad      attivo al programma, così come l’optome-
                 ogni specifico caso.                                  trista.
                 Come accennato all’inizio dell’articolo, esisto-
                 no diverse aree di trattamento ed ogni area        Cenni di neurologia
                 necessita di linee guida determinate.              Richie Davidson ha dimostrato che i lobi pre-
                                                                    frontali e il sistema limbico ci permettono di
                 Alcuni principi utili per riuscire nel visual      mescolare pensiero e sensazioni, cognizione
                 training (da Kraskin)                              ed emozione.
                 - È il paziente che sceglie il Visual Training:    Il lobo parietale svolge un suo ruolo nelle
                   nel decidere se ammettere o meno un pa-          rappresentazioni mentali, quando creiamo
                   ziente, non si deve tenere conto dell’età;       qualche immagine mentale.
                   ciò che conta è la motivazione.                  Nel lobo parietale esiste una zona chiamata
                                                                    circonvoluzione angolare, e secondo i reso-
                                                                    conti, nel cervello di Einstein era più grande;
                                                                    in questa zona i sensi si incontrano.
                                                                    Einstein spiegò che quando si metteva a
                                                                    pensare, gli venivano spesso alla mente im-
                                                                    magini visive, un fenomeno chiamato sine-
                                                                    stesia.
                                                                    Egli raccontava che le sue intuizioni erano in-
                                                                    nanzitutto visive, solo in seguito divenivano
                                                                    parole; inizialmente vedeva le equazioni o le
                                                                    leggi fisiche come immagini.
                                                                    Studi classici hanno dimostrato l’importanza
                                                                    dell’amigdala e dell’ippocampo per l’appren-
                                                                    dimento e la memoria.
                                                                    L’amigdala è cruciale per certi tipi di emo-
                                                                    zione negativa, in particolare la paura. L’ip-
                                                                    pocampo svolge un ruolo essenziale per la

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comprensione del contesto degli eventi.            ciali impulsivi, violenze) l’attivazione dei lobi
Alcune patologie emotive implicano disfun-         frontali è ridotta.
zioni dell’ippocampo, in particolare la depres-    Diverse ricerche americane hanno eviden-
sione e i disturbi da stress post-traumatico.      ziato come disfunzioni visive, in particolare
Si è scoperto che in questi casi l’ippocampo       oculomotorie, accomodative e binoculari sia-
si restringe; è misurabile oggettivamente.         no spesso associate ai soggetti violenti, so-
Il lobo frontale del cervello, in rapporto alle    prattutto in età giovanile.
dimensioni del resto della massa encefalica        È evidente una atrofia, un lobo frontale più
degli esseri umani, è più grande che nelle         piccolo in quegli individui che hanno una
altre specie.                                      tendenza a non pensare prima di agire.
È dimostrato che negli esseri umani na-            Strutture come l’amigdala sono in collega-
scono nuovi neuroni per tutto il corso             mento con la corteccia frontale; un ragio-
dell’esistenza. Sorgono da quelle che chia-        namento molto presente attiva la corteccia
miamo cellule staminali, le quali possono          frontale e inibisce l’amigdala.
diventare un qualsiasi tipo di cellula in una      Questi aspetti descritti ci comunicano come
qualsiasi parte del corpo.                         molti aspetti cognitivi del visual training pos-
La parte più frontale del lobo frontale svolge     sono indurre benefici non solo visivi, ma an-
un ruolo importante in certi tipi di cognizio-     che sociali.
ne. I lobi frontali sono importanti per certi      Molti autori sottolineano come le persone in
aspetti specifici dell’intelligenza umana, sia      trattamento spesso migliorino anche in aree
cognitiva che emotiva.                             non prettamente visive.
Alcune zone del cervello legate alle emozioni      Personalmente ho riscontrato spesso risvolti
positive sono in rapporto con la capacità di       positivi che sono andati ben oltre l’aspetto
ragionare.                                         visivo. Pensiamo ad una persona affetta da
I lobi frontali, l’amigdala e l’ippocampo han-     Sindrome Vertiginosa Visiva, la quale si sente
no collegamenti con il sistema immunitario,        limitata in ogni azione che svolge a causa
con il sistema endocrino (ormonale) e con il       dell’instabilità percettiva presente; come pen-
sistema autonomo che regola il battito car-        sate possa sentirsi a livello umorale quando,
diaco e la pressione sanguigna; ciò indica         finita la terapia, è in grado di organizzare lo
come la mente può influenzare il corpo.             spazio visivo in modo efficiente e stabile e
Nei primi anni di vita l’ambiente ha molte         non accusa più i limiti che l’avevano spinta
possibilità di modellare il cervello.              nel nostro studio?
Un’esperienza ripetuta modifica il cervello.        Non pensate che l’umore migliori e di conse-
                                                                                                         Tratto da Daniel
Quando si sposta l’attenzione all’interno del      guenza anche l’aspetto sociale ne tragga be-          Goleman - Emozioni
campo visivo, pur tenendo gli occhi immobi-                                                              distruttive.
li, è un evento puramente mentale a coordi-
nare l’attenzione visiva spaziale.
La capacità di rivolgersi selettivamente a cer-
ti attributi specifici del campo visivo senza
muovere gli occhi mette in gioco parti del
lobo frontale e della corteccia parietale.
Se gli occhi sono aperti ma l’attenzione è
passiva, vi è una disattivazione dei meccani-
smi di controllo del lobo frontale che selezio-
nano l’attenzione, mentre i sistemi sensoriali
deputati alla visione restano ancora attivi.
Certi tipi di emozioni positive sono collegate
all’attivazione del lobo frontale sinistro del
cervello; si tratta di una zona attivata anche
da alcune forme di ragionamento.
In certi tipi di emozioni negative (atti antiso-

                                                                        Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 129
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                 neficio? Come citato precedentemente un’at-         Quando sono attivate le onde alfa il sistema
                 tivazione dei lobi frontali inibisce l’amigdala;   nervoso simpatico viene messo a tacere ed
                 la rieducazione visiva quindi, attraverso una      il sistema parasimpatico diviene dominante,
                 certa attenzione e cognizione in atto, può         con un recupero energetico maggiore ri-
                 recitare un ruolo importante anche a livel-        spetto all’esposizione di tempo (20 minuti di
                 lo emozionale. Secondo Joseph Trachtman i          training autogeno corrispondono a 2 ore di
                 soggetti che hanno appreso a sovra-accomo-         sonno). Durante l’attivazione delle onde alfa,
                 dare nella visione da vicino, con prevalenza       le barriere fra conscio ed inconscio diven-
                 del SNP, inibiscono la stimolazione simpati-       gono più labili: in un soggetto psicotico ciò
                 comimetica della amigdala e dell’ippocampo,        può dar luogo a delle allucinazioni.
                 due noti centri dell’apprendimento e della         Con frequenza in onde alfa non è possibile
                 memoria. Insegnando a questi soggetti ad           memorizzare, è importante alternare la do-
                 accomodare in modo corretto, non solo l’im-        minanza fra sistema simpatico o parasimpa-
                 magine ottica risulterà più chiara, ma anche       tico a seconda delle esigenze.
                 il processo informativo sarà più efficiente.
                                                                    Bibliografia
                 Onde cerebrali                                     - Kirshner AJ. Il Visual Training Integrativo. SOE 1995
                                                                    - Robbins A. Come ottenere il meglio da sé e dagli altri.
                 Le onde cerebrali variano in funzione delle
                                                                      Bompiani
                 situazioni vissute, si va dai 4 Hz di frequenza    - Selderman A, Schneider S. The Athletic eye. 1995
                 riscontrabile nel sonno profondo, fino ai 30        - Bastien AR. The behavioral Examination visuo e psico-
                 Hz presenti quando si è in situazione di forte       motricity-SOE
                 concentrazione.                                    - Bastien AR. Effetto di Lenti e Movimento sul
                                                                      comportamento, sulle strutture e sul rendimento. SOE
                 L’onda cerebrale prodotta durante la nor-
                                                                      1995
                 male coscienza di veglia è chiamata onda           - Margach C. Behavioral Optometry. SOE 1985
                 beta, ed ha un ritmo rapido ed irregolare          - Valenti C. A Modern approach to Visual Training. SOE
                 di 13 o più cicli al secondo. Durante uno            1991
                 stato di calma vigile, il cervello emana inve-     - Corso di Montreal. Visual Training. Sez. VII, SOE
                 ce un tipo di onda completamente diversa,          - Goleman D. Intelligenza emotiva. BUR 1996
                                                                    - Goleman D, Dalai Lama. Emozioni distruttive.
                 l’onda alfa, molto più lenta (circa 8 cicli al       Mondadori 2003
                 secondo); durante esperienze di ispirazione        - Woolf D. La funzione visiva, teoria e pratica. SOE
                 creativa il cervello emana onde alfa. Molte          1990
                 persone hanno sperimentato, in momenti di          - Chopra D. Corpo senza età mente senza tempo.
                 intensa concentrazione o di forte emozione,          1998
                                                                    - Getz DJ, Wold RM. Vision Therapy. VTC 1995
                 uno strano rallentare di tempi ed eventi. Una      - EASV/OEP. Prisms. Vol.11 2004
                 frequenza in onde alfa è ottenibile attraver-      - EASV/OEP. Training della Lateralità e Direzionalità.
                 so il training autogeno o la meditazione; la         Vol. I
                 respirazione è l’unico ponte fra il soma e la      - Focalizzando l’accomodazione. Easv vol. 2
                 psiche, è l’unica parte del sistema autonomo       - Getman GN. A behavioral model of Vision. SOE 1989
                                                                    - Gilman G. Aspetti comportamentali e funzionali della
                 che è gestibile in modo consapevole.                 visione. SOE 1983
                                                                    - Griffin JR. Le Anomalie Binoculari. SOE 1979
                                                                    - Rice L. Developmental Visual Training. SOE 1989
                                                                    - Birnbaun MH. Valutazione e trattamento delle
                                                                      disfunzioni binoculari e visuo-percettivo-motorie. 1997
                                                                    - Scheiman M, Wick B. Clinical Management of Binocular
                                                                      Vision. J.B. Lippincott C. 1994
                                                                    - Sanet RB. Enhancing Visual Performance. SOE 1989
                                                                    - Sanet RB. L’approccio comportamentale ai problemi
                                                                      visivi. AdO 1998
                                                                    - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Oculomotorie. AdO
                                                                      1998
                                                                    - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Accomodative. AdO
                                                                      1998
                                                                    - Sanet RB, Sanet LZ. Procedure Binoculari. AdO 1998

130 P.O. Professional Optometry® Aprile 2008
EDUCATIONAL

- Sanet RB. Valutazione delle Disfunzioni Visuo-
  Percettive. AdO 1999
- Sanet RB, Sanet LZ. Valutazione e Trattamento
  Optometrico delle Disfunzioni Visuo-Percettive. AdO
  1999
- Sanet RB, Sanet LZ. Valutazione e Trattamento
  Optometrico di Strabismo ed Ambliopia. AdO 1999
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- McKenzie R. La colonna cervicale e toracica. Spinal
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  Optometria Comportamentale. SOE 1989
- Horner SH Jr. - Lenses and Prisms in Visual Training.
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- Sol Tannenbaum. Optometria clinica e procedure
  pratiche. SOE 1973
- Crossman S. Disfunzioni Visive. 1994
- Collier S, Collier-Vanhimbeech - Procedure Fusionali.
  AdO-Easv-OEP 1996
- Covey SR. Le 7 regole per avere successo
- The best of Skeffington - The operational concept
  behind the analytical examination. SOE 1994
- Roncagli V. Educazione ed Allenamento dell’Efficienza
  Visiva. AdO,Easv,OEP 1996
- Roncagli V. Funzione Visiva e Vertigini. EASV 1998
- Vittorio R, Domenico Intellisano D. Optometric Vision
  Training. AdO, Easv, OEP 1996
- Roncagli V et C. Sport Vision. Easv 2000
- Roncagli V. Training Accomodativo. AdO-Easv-OEP
  1996

                                                            Aprile 2008 P.O. Professional Optometry® 131
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