Comunità Processi urbani e dinamiche di - Anno accademico 2017-2018 Dipartimento di Scienze umane e sociali - UniBG

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Comunità Processi urbani e dinamiche di - Anno accademico 2017-2018 Dipartimento di Scienze umane e sociali - UniBG
Anno accademico 2017-2018
    Dipartimento di Scienze umane e sociali

Processi urbani e dinamiche di
          comunità

                   Renato Ferlinghetti
            Università degli Studi di Bergamo
           Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

               Bergamo, 07 marzo 2018
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Il nostro percorso geografico
•   La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
•   Il processo di territorializzazione                          (slides)
•   La varietà della geografia                                  (slides)
•   Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città (G. Dematteis, C.
    Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.1,
    approfondimento il caso di Bergamo)
•   Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
•   Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana (slides,
    G. Dematteis, C. Lanza, cap. 3, (3.1, 3.2,3.3 ) e cap. 8 (8.6, 8.7,8.8, ).Il
    caso della megalopoli padana.
•   Funzioni e crescita delle città
•   Popolazioni urbane
•   Ambiente e paesaggio
•   Sistemi territoriali urbani e reti di città
•   Politiche urbane

• 1° Attività sperimentale
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La città estesa il nostro ambiente di vita
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I nuovi termini della questione urbana
Città nucleare
Città estesa
Città diffusa
Agglomerazione
Conurbazione
Dilatazione multicentrica
Periurbanizzazione
Area metropolitana
Città rete
Sistema urbano policentrico
Megalopoli
Campo urbano
Mega città – regione (mega city region)
Città regione globale (global city region)
Città globale
Centralità territoriale
Centralità di rete
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Quali di queste definizioni si possono applicare a Bergamo?
Città nucleare
Città estesa
Città diffusa
Agglomerazione
Conurbazione
Dilatazione multicentrica
Periurbanizzazione
Area metropolitana
Città rete
Sistema urbano policentrico
Megalopoli
Campo urbano
Mega città – regione (mega city region)
Città regione globale (global city region)
Città globale
Centralità territoriale
Centralità di rete
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Quali di queste definizioni si possono applicare a Milano?
Città nucleare
Città estesa
Città diffusa
Agglomerazione
Conurbazione
Dilatazione multicentrica
Periurbanizzazione
Area metropolitana
Città rete
Sistema urbano policentrico
Megalopoli
Campo urbano
Mega città – regione (mega city region)
Città regione globale (global city region)
Città globale
Centralità territoriale
Centralità di rete
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Leggere i paesaggi megalopolitani

Le anime della megalopoli padana: 1 le fasce a maggiore urbanizzazione, 2 Il
cuore verde, 3 Gli ambiti a grande naturalità, 4-7 Le polarità urbane.
Da E. Turri, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000, pp. 18-19.
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2° Attività sperimentale La megalopoli intorni a noi

Cosa c’è di nuovo nella stesura del secondo elaborato?
Il titolo dovrai proporlo tu
Inserire la bibliografia

Copertina (Autore, Titolo, immagine evocativo, contesto)
Premessa (quattro finalità dell’esercitazione)
L’itinerario (indicare tratto, distanza, mezzi di trasporto, tempo di
percorrenza, produrre una carta che illustri l’itinerario!)
Rassegna dei principali paesaggi megapolitani incontrati
Per ogni paesaggi inserisci una o due immagini e una didascalia
che ne descriva ad esempio la diffusione, il significato, l’origine, il
ruolo sociale, e la relazione megalopolitana; non superare la
decina (minimo 5 o 6 – max 13 -15) di paesaggi scelti tra quelli più
significativi
Bibliografia (segui le norme concordate!)
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Bibliografia (segui le norme concordate!)

Cognome nome (in mauiscoletto!), titolo dle                 volume
(incorsivo!), Casa editrice, Luogo ed anno di edizione

Applichiamo le norme al nostro manuale!

DEMATTEIS GIUSEPPE, LANZA CARLA, Le città del Mondo. Una
geografia urbana, II ed., Utet Università, Novara 2014.

TURRI EUGENIO, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000.

Per i siti indica l’indirizzo e la data di consultazione!
www.unibg.it (visitato il 5 marzo 2018)
Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani

Spazi aperti (agricoli recenti e tradizionali, aree agricole
dell’eccellenza – prodotti DOC, biologici, tipici, orticoltura in serra
o in tunnel, incolti sociali, ecc.), rete infrastrutturale (autostrade,
strade a rapido scorrimento, linee ferroviarie, ecc.), insediamenti
lineari lungo le direttrici stradale all’esterno dei centri urbani
(Centri commerciali, ambiti per la fruizione turistica (stazioni
sciistiche, centri termali, balneari, ecc.), aree di naturalità
(boschi, parchi regionali e locali), insediamenti produttivi
(capannoni, siti di archeologia industriale, poli tecnologici, aree
dismesse, ecc.), centri storici o edifici isolati di valore storico-
architettonico o identitario, i luoghi dell’abitare (il caseggiato
prigione, il condominio affacciato sulle strade d alta frequenza, le
villettopoli, le gate comunity, ecc.), i nuovi volti spettacolari e
televisivi dei contesti urbani, i paesaggi ibridi delle frange
metropolitane,
• Efetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani

• Spazi aperti
• 1. Inversione dei rapporti tra ambiti rurali e urbani, i
  primi un tempo dominanti sono oggi interclusi tra gli
  spazi urbani di dimensioni regionali
• 2. Sommersione della campagna da parte dei
  paesaggi e degli stili di vita urbani (con gli assi di
  comunicazione, con le linee di trasporto dell’elettricità,
  impianti industriali svincolati dal diretto contatto con la
  città, aeroporti, aziende agricole intensive, ecc.).
• 3. Sviluppo dell’incolto sociale
• 4. Presenza di spazi agricoli in larga parte destinati a
  produrre per i mercati della stessa megalopoli
• 5. Creazione di aree di eccellenza paesaggistica e
  ambientale a servizio della megalopoli. Il caso della
  Franciacorta
10. Creazione di aree di eccellenza paesaggistica e ambientale a
servizio della megalopoli. Il caso della Franciacorta
• Effetti megalopolitani sui nostri paesaggi
  quotidiani

• Insediamenti
• 6. Nelle campagne padane l’urbanizzazione si è
  diffusa generalmente agganciandosi ai centri
  preesistenti, ma anche, in modi del tutto nuovi, alle
  cittadelle del consumismo (centri commerciali), alle
  nuove aree industriali, alle infrastrutture lineari
• 7. Maggior densità della fascia urbanizzata nelle aree
  pedemontane
• 8. Formazioni delle città lineari in molte valli prealpine
• 9. Sviluppo dell’urbanesimo lungo le direttrici stradali,
  dando vita a insediamenti lineari, filiformi ( crescita per
  peri-urbanizzazione!)
La città lineare della Val Seriana, un effetto megalopolitano
• Il volto del paesaggio megalopolitano il nostro
  ambiente di vita quotidiano

• Insediamenti
• 10. Creazione di ambiti urbani per la fruizione turistica (es. la
  conurbazione romagnola po’ essere considerata una proiezione della
  megalopoli padana)
• 11. Le cittadelle dei divertimenti, un gradevole effetto megalopolitano
• 12. Ruolo primario del capannone e dell’area produttiva, con il loro
  indotto estetico, nel paesaggio megalopolitano
• 13. I centri storici costituiscono i cuori palpitanti della megalopoli e i suoi
  primi riferimenti territoriali che continuano ad attrarre anche se hanno
  perduto la funzione di perni esclusivi che avevano un tempo
• 14. I nuovi modi dell’abitare nella megalopoli sono fortemente
  condizionati dal costo dello spazio edificato, che aumenta intorno ai
  centri più dotati di servizi ( luoghi dell’abitare: il caseggiato prigione, il
  condominio affacciato sulla strada di grande traffico, la villetta con
  giardino e antenne paraboliche, case a schiera)
• 15. Le nuove vesti spettacolari dei centri urbani
• 16. Creazione di sistemi funzionalmente forti ma paesaggisticamente ed
  emotivamente fragili
12. I centri storici costituiscono i cuori palpitanti della
     megalopoli e i suoi primi riferimenti territoriali che
continuano ad attrarre anche se hanno perduto la funzione
          di perni esclusivi che avevano un tempo
I centri storici cuori palpitanti e riferimenti territoriali della megalopoli
Città diffusa e impegno civile passando per la letteratura
Città diffusa e impegno civile passando per la letteratura
Le nuove politiche per la città un impegno per ognuno di noi
Per una qualità degli spazi urbani
I principali problemi ambientali e paesaggistici della
   città diffusa:
Depauperamento della biodiversità e delle risorse
   ambientali (Frammentazione degli ecosistemi,
   estinzione delle specie, insularità delle popolazioni
   biologiche).
Omologazione del paesaggio con conseguenza perdita
   di identità e di specificità dei luoghi
Bassa qualità dell’aria, dell’acqua del suolo.
Eccessivo consumo di suolo.
Congestione delle vie di comunicazione e di molti
   servizi.
Per una qualità degli spazi urbani
Le possibili soluzioni

• Necessità di nuove forme di pianificazioni e di governo delle
  realtà urbane contemporanee (integrazione tra costruito e
  natura, conservazione dei beni storico-architettonici e
  paesaggistici, partecipazione dei cittadini alla costruzione dei
  propri ambienti di vita, ecc.)

Nuove forme di pianificazione
Aree protette, reti ecologiche, buone pratiche, terzo paesaggio,
  paesaggi minimi

Nuove forme di governo partecipate
Agenda 21 locale
Dotare gli spazi urbani di aree protette!
Il sistema dei parchi lombardi, una trama di grande significato ecologico e di
rigenerazione ambientale
• I caratteri innovativi del sistema delle aree
  protette lombarde

• Precocità di creazione del sistema (1973);
• Collocazione delle aree protette anche in aree ad
  elevata problematicità ambientale
• Realizzazione di una rete di aree protette fortemente
  interconnessa
• Elevata diversità tipologica di aree protette
• Previsioni di aree protette proposte dal basso e non solo
  dall’alto
• Valore polifunzionale delle aree protette: salvaguardia
  della natura,      valorizzazione dei caratteri storico-
  paesaggistici, fruizione pubblica e sperimentazione
  urbanistica
• Il Parco Agricolo di Milano, una barriera
  ‘all’alluvionamento megapolitano’ a sud di
  Milano
• La campagna della città, la campagna per
  la città
• La grande famiglia delle aree protette
  lombarde:

• - Parchi regionali
• - Parchi locali d’interesse sovracomunali (PLIS)
  proposti dalle comunità locali e riconosciuti dalla
  ragione ed ora dalle provincie
• - Riserve naturali
• - Monumenti naturali
• - Zone di particolare rilevanza naturale e
  ambientale
• Quale tipologia di aree protette è presente
  nel tuo territorio?
Il Parco Regionale dei Colli di Bergamo, una scelta forte e
    innovativa per la valorizzazione e l’integrazione della
          natura e della cultura urbana a Bergamo
Il Parco Regionale dei Colli di Bergamo, una città nel parco,
un parco per la città
Il Parco dei Colli di Bergamo, un esempio di
   virtuoso percorso di gestione territoriale

 • Cosa si prefigge il Parco?

 • Conservare e valorizzare l’ingente, assai diffuso e
   spesso di valore altissimo patrimonio storico,
   paesaggistico e naturalistico locale

 • Stabilire un nuovo equilibrio tra risorse ambientali e le
   attività dell’uomo con particolare attenzione alle risorse
   agro-silvo-colturali

 • Implementare l’uso culturale ricreativo e turistico e del
   patrimonio immobili inutilizzato
I parchi e la natura in città, solo uno sfondo
gradevole, una sensibilità naturalistica o una
necessità per ogni cittadino?
Biofilia
• Biofilia letteralmente significa passione per la vita (E. Fromm,
  1964)
• Esperienza empirica di profonda comunione con la Natura
  (E. O. Wilson, 1984).
• L’innata tendenza dell’uomo a concentrare la propria
  attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che la ricorda, e in
  alcuni casi ad affiliarvisi emotivamente (E. O. Wilson, 2002).
• La biofilia sarebbe geneticamente determinata e avrebbe un
  carattere evoluzionisticamente adattativo. In altre parole, la
  biofilia sarebbe per così dire inscritta nei nostri geni, che si
  sono evoluti nel corso delle centinaia di migliaia di anni che la
  nostra specie ha trascorso nella savana africana, prima di
  colonizzare gli altri quattro continenti. Abbiamo innumerevole
  prove di quanto la sopravvivenza delle comunità umane sia
  dipesa dalla capacità di interpretare correttamente l’ambiente
  circostante, le piante e gli animali in primo luogo
Oggi stanno emergendo le capacità
          terapeutiche della natura
• L’antidoto allo stress della vita moderna è la
  natura.

• Trascorrere un po’ di tempo in un bell’ambiente
  naturale non produce solo un senso di ristoro,
  ma migliora fino al 50% le nostre prestazioni
  mentali.

• Quando siamo immersi nella natura è come se il
  parabrezza della nostra mente si pulisse!
Il cervello umano una macchina che si affatica facilmente!!!
Oggi stanno emergendo le capacità
           terapeutiche della natura
• GB, in uno studio su 10.000 persone quelli che vivevano
  in vicinanza di spazi verdi presentano livelli inferiori di
  stress mentali.
• NL, E’ stata verificata una minor incidenza di 15
  patologie (depressione, ansia, malattie cardiache, divet
  ,ansia, emicranie, ecc.) nelle persone che vivono a meno
  di 1 km da uno spazio verde.
• La vista di alberi e prati dalle finestre influenza in modo
  significativo il processo di guarigione in ospedale, i
  risultati scolastici, i comportamenti nei quartieri ad alto
  tasso di aggressività e nelle carceri.
L’asilo nel bosco un nuovo percorso educativo
L’incontro con la natura una terapia a costo
                     zero!
• Fl, almeno 5 ore al mese a contatto con la natura
  permettono di tenere lontani alcolismo, depressione,
  suicidio.
• USA, Si è iniziato a prescrivere, in ospedali pediatrici, ai
  piccoli pazienti e alle loro famiglie visite ai parchi.
• Corea del Sud, istituzione di parchi terapeutici che
  verranno, a breve portati a 34 uno per ogni città
  principale con l’assunzione di 500 ranger forestali
  specializzati nei percorsi rigenerativi della salute
  attraverso la fruizione ambientale. Aumento delle
  presenze nei parchi da 9 milioni, nel 2010, a 13 milioni
  nel 2013.
‘La giungla di cemento distrugge l’anima’ Ex Primo Ministro
Lee Kuan Yew di Singapore
I boschi storici di Bergamo, una cerniera tra passato e futuro e
serbatoio di biodiversità e spazio vitale d’incontro con la natura
Mercoledì 21 marzo itinerario di studio, al Parco dei Colli,
appuntamento alle 14 presso la sede del Parco in Val Marina 8,
Bergamo, linea autobus 7 e
Come raggiungere la sede del Parco, in autobus i a piedi.
Per una qualità degli spazi urbani
Le possibili soluzioni

• Necessità di nuove forme di pianificazioni e di governo delle
  realtà urbane contemporanee (integrazione tra costruito e
  natura, conservazione dei beni storico-architettonici,
  partecipazione dei cittadini alla costruzione dei propri
  ambienti di vita, ecc.)

Nuove forme di pianificazione
Aree protette, reti ecologiche, green-ways, buone pratiche, terzo
  paesaggio, paesaggi minimi

Nuove forme di governo partecipate
Agenda 21 locale
MODELLI DI GESTIONE DELLA QUALITA’ ECOLOGICA DEL TERRITORIO

Modello a “qualità diffusa”, dove parchi e riserve costituiscono
 maglie di appoggio di un sistema di elementi di qualità tra loro
interconnessi. Questa è la soluzione resa possibile dalla realizzazione
 di reti ecologiche.
ALCUNI TIPI DI CORRIDOI ECOLOGICI

Sistemi di siepi

Sistemi ripariali

Fasce arboree e arbustive
a fianco di strutture lineari

Corridoi lineari di vegetazione
erbacea entro matrici boscate
I segni territoriale, fili di una trama da tessere e ritessere con consapevolezza
e creatività

                  DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE
                       7 APRILE 2000 – N. 6/49509
                Approvazione delle linee generali di assetto del territorio lombardo
             ai sensi dell’art. 3, comma 39, della legge regionale 5 gennaio 2000 n.1

                         LE AREE VERDI
          DAL SISTEMA DEI PARCHI ALLA RETE ECOLOGICA

         Realizzazione di una rete verde territoriale
         - continuità ecologica
         - qualità dell’aria
         - fruibilità
         - ridisegno delle città nei loro territori urbani e periurbani
         - limitazione delle forme di conurbazione
         - mitigazione dell’impatto delle attività umane sul territorio
         - valorizzazione della viabilità storica e delle risorse ambientali e
paesistico-culturali
Reti ecologiche a valenza paesistico-ambientale. La
       rete ecologica della provincia di Bergamo

Le Reti ecologiche spesso solo un disegno geografico, che deve
essere ancora interiorizzato dalle comunità urbane
Per una qualità degli spazi urbani
Le possibili soluzioni

• Necessità di nuove forme di pianificazioni e di governo delle
  realtà urbane contemporanee (integrazione tra costruito e
  natura, conservazione dei beni storico-architettonici,
  partecipazione dei cittadini alla costruzione dei propri
  ambienti di vita, ecc.)

Nuove forme di pianificazione
Aree protette, reti ecologiche, green-ways, buone pratiche, terzo
  paesaggio, paesaggi minimi

Nuove forme di governo partecipate
Agenda 21 locale
Le vie verdi Green-ways, una nuova opportunità per le
                    aree urbane

• Un sistema di territori lineari tra loro connessi che sono
  protetti, gestiti e sviluppati in modo da ottenere benefici
  di tipo ricreativo, ecologico e storico-culturale J. Fabos &
    J. Ahern (1995)

•   Funzione ricreativo-sociale
•   Funzione commessione
•   Funzione culturale ed educativa
•   Funzione ecologico-ambientale
Le vie verdi Green-ways, una nuova opportunità per le
                         aree urbane
• Un sistema di territori lineari tra loro connessi che sono
  protetti, gestiti e sviluppati in modo da ottenere benefici di
  tipo ricreativo, ecologico e storico-culturale J. Fabos & J.
    Ahern (1995)
• I caratteri fondamentali delle greenway:
• Ampia fruibilità: diverse tipologie di utenti, con diverse abilità
• Sicurezza: percorsi protetti dal traffico stradale ordinario
• Circolazione dolce: fruizione senza sforzi eccessivi, lenta, a
  volte si pongono limiti di velocità a 10 – 20 Km/h!
• Recupero: riutilizzo di infrastrutture (linee ferroviarie, tranvie,
  alzaie, strade rurali, ecc.) dismesse con risparmio
  economico e risignificazione di percorsi storici.
La collana di smeraldi di Boston (Olmsted. Vaux, Eliot, 1878)

Boston la collana di smeraldi è costituita da
sei parchi principali (Common e Pubblic
Gaden, Back Nay Fens, Muddy River
 mprovement, Jamaica Prk, Arnold
Arboretum e Franklin Park) connessi dalle
 elative parkway (Feneway, Riverway,
Jamaicaway e Arborway). Sopra il progetto
originale,accanto la sua distribuzione attuale
Le green-ways di Boston una infrastruttura
verde a servizio della città
Le green-ways di Boston una infrastruttura verde a servizio della città
La collana di smeraldi di Boston (Olmsted. Vaux, Eliot, 1878)

Boston la collana di smeraldi è costituita da
sei parchi principali (Common e Pubblic
Gaden, Back Nay Fens, Muddy River
 mprovement, Jamaica Prk, Arnold
Arboretum e Franklin Park) connessi dalle
 elative parkway (Feneway, Riverway,
Jamaicaway e Arborway). Sopra il progetto
originale,accanto la sua distribuzione attuale
L’attualizzazione delle Greenway il caso della Rose Fitzgerald Kennedy
di Boston una nuova opportunità per la città

                                        Big Dig, la più costosa opera
                                        pubblica (14,6 miliardi di dollari),
                                        mai realizzata negli USA e il
                                        tracciato autostradale
                                        tecnologicamente più complesso
                                        realizzato al mondo

L’infrastruttura viaria era
costituita da due autostrade
sopraelevata a sei corsie
percorse da 200.000 vetture al
giorno
www.rosekennedygreenway.org/
www.rosekennedygreenway.org/
La green-way per gli artisti
www.rosekennedygreenway.org/
www.rosekennedygreenway.org/
La greenway per il gioco e la creatività
La greenway per il cibo, la biodiversità, l’ecologia e il giardinaggio
www.rosekennedygreenway.org
La greenway come processo di
crescita civile e sociale
Green-ways in aree a elevata densità urbana, il caso di New-York City (10.000
ab. /Kmq con punte di25.000!), e le nostre realtà a che punto sono?
Uno sguardo alternativo sulla Grande Mela
Uno sguardo alternativo sulla Grande Mela
Le green-ways una rete di mobilità dolce al servizio della Grande
                            Mela
Prospect Park, il meglio oltre il Central Park
                                    I didn’t grow up in Prospect Park. My
                                    neighborhood park was Riverside, and Centra
                                    Park was where I sometimes went on
                                    weekends as a child. Prospect Park was, to
                                    me, a mythical land in distant Brooklyn, across
                                    the East River and reachable only by a long
                                    trip on the subway. Later, when I was hired as
                                    a member of the first corps of urban-park
                                    rangers in 1979 (assigned to Central Park), I
                                    first started to explore Prospect Park.
                                    Conducting research for tours of Central Park,
                                    I learned that the Brooklyn park was also the
                                    work of Frederick Law Olmsted and Calvert
                                    Vaux, the celebrated designers of Central,
                                    Riverside, and Morningside Parks as well as
                                    many other great urban parks across the
                                    country.
                                    As we worked on our tours and traded bits of
                                    knowledge, my Brooklyn colleagues supplied
                                    the first lesson on Prospect Park: “Olmsted
                                    and Vaux designed Central Park, learned from
                                    their mistakes, and then designed Prospect
                                    Park.”
Prospect Park, il meglio oltre il Central Park
                                    As we worked on our tours and traded bits of
                                    knowledge, my Brooklyn colleagues supplied
                                    the first lesson on Prospect Park: “Olmsted
                                    and Vaux designed Central Park, learned from
                                    their mistakes, and then designed Prospect
                                    Park.” That claim seemed to be an audacious
                                    bit of Brooklyn boosterism, anticipating the
                                    unabashed cheerleading of its eventual
                                    borough president, Marty Markowitz. After all,
                                    everyone knew that Central Park was the
                                    greatest park in the world; how could it be
                                    challenged by its smaller and younger sibling?
                                    It wasn’t until I was appointed parks
                                    commissioner in 2002 by Mayor Michael
                                    Bloomberg that I was able to devote my
                                    attention to the entire park and came to
                                    understand its many virtues as a living and
                                    historic landscape, as a sports and culture
                                    mecca for the marvelously diverse residents o
                                    Brooklyn, as the borough’s most important and
                                    enduring park, and perhaps as the most
                                    perfectly realized landscape design of
                                    Olmsted and Vaux.
Prospect Park, il meglio per molti, forse per tutti……..
Prospect Park, il meglio per molti, forse per tutti……..
Dalle green-way uno stimolo per un rapporto più equilibrato e
fecondo con la natura in città

  Prospect Park, il meglio per molti, forse per tutti……..
Dalle green-way uno stimolo per un rapporto più equilibrato e
fecondo con la natura in città
Le nostre green-ways
• Quella del Naviglio Martesana
• Della Val Seriana
• Della ex linea ferroviaria della Val
  Brembana
• Del Torrente Morla a Bergamo
La greenway del Morla e la
ciclopista dei Colli opportunità per
l’area urbana di Bergamo
La ciclovia del Serio 31,5 km di percorsi protetti lungo la città
lineare della Valle Seriana
La ciclovia del Serio 31,5 km di percorsi protetti lungo la città
lineare della Valle Seriana
La ciclo-pista del Serio un processo di
rigenerazione urbana e territoriale di area vasta
La ciclo-pista del Serio un processo di rigenerazione urbana e
territoriale di area vasta
Greenway e nuovi paesaggi del fondovalle
               seriano

•   Scala sovracomunale
•   Disegno unitario
•   Finalità plurifunzionale
•   Adeguata integrazione tra ‘vetera et nova’
•   Aperto, pubblico, inclusivo
•   Generatore di nuova urbanità e di nuova
    cura del territorio e dell’ambiente
Per una qualità degli spazi urbani
Le possibili soluzioni

• Necessità di nuove forme di pianificazioni e di governo delle
  realtà urbane contemporanee (integrazione tra costruito e
  natura, conservazione dei beni storico-architettonici,
  partecipazione dei cittadini alla costruzione dei propri
  ambienti di vita, ecc.)

Nuove forme di pianificazione
Aree protette, reti ecologiche, green-ways, buone pratiche, terzo
  paesaggio, paesaggi minimi

Nuove forme di governo partecipate
Agenda 21 locale
La conurbazione della Ruhr, costituita da oltre 50 città
                                         ospita, su una superficie di circa 4600 km2, una
                                         popolazione pari a oltre 6 milioni di ab., i cui principali
                                         nuclei di espansione topografica e di sviluppo
                                         economico si possono individuare nelle città di
                                         Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Bochum e Dortmund.

Sebbene tale conurbazione presenti
strutture architettoniche e funzionali
di una modernità piuttosto uniforme,
la persistenza, nelle aree
periferiche, di attività agricole
discretamente evolute e la
salvaguardia, ai margini e
nell’interno delle aree urbanizzate,
di spazi destinati a parchi e giardini
vi determinano una condizione di
sia pur relativo equilibrio ecologico.
La rigenerazione ambientale: il caso della Ruhr. La fabbrica, dalla
centralità del lavoro a quella ambientale
La rigenerazione ambientale: il caso della Ruhr. Le discariche
minerarie da problema a percorsi verdi e belvedere sulla città diffusa
La rigenerazione ambientale: il caso della Ruhr
La rigenerazione ambientale: il caso della Ruhr. Anche le
chiusure e i tetti delle attività produttive possono divenire
elementi per la riqualificazione ambientale e paesaggistica
La rigenerazione ambientale dei nostri luoghi, un
percorso in troppi casi ancora da avviare
La rigenerazione ambientale: il caso della Ruhr. Le aree
produttive e la città diffusa, ora meta di un turismo dolce alla
ricerca della natura e del bello….
Azioni: esempi di pianificazione, di progettazione e d’intervento

   In ambito perialveale: mitigazione dei detrattori
Buone pratiche di riqualificazione ambientale gli ecodotti
Buone pratiche di riqualificazione ambientale gli ecodotti
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