COMUNE DI REGGIO EMILIA - PIANO COMUNALE DI EMERGENZA IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE AGGIORNAMENTO AL "PIANO PROTEZIONE CIVILE" APPROVATO CON ...

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COMUNE DI REGGIO EMILIA

 PIANO COMUNALE DI EMERGENZA
 IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE

       AGGIORNAMENTO AL
    “PIANO PROTEZIONE CIVILE”
APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA
  COMUNALE N. 1111/16 DEL 22.1.2003

                                      1
PARTE I........................................................................................................ 4
         PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO .......................................... 4

         LE COMPETENZE D’INDIRIZZO PIANIFICAZIONE ED OPERATIVE ..................... 7

         LE PROCEDURE D’EMERGENZA ..................................................................................... 8

         IL RUOLO DEL SINDACO NELLE SITUAZIONI D’ EMERGENZA ........................... 9

         OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEL PIANO .............................................. 10

         IL PIANO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE - STRUTTURA DEL PIANO ......... 12

         DATI DI BASE E SCENARI DI RISCHIO......................................................................... 13

PARTE II .................................................................................................... 14
         DATI GENERALI E UBICAZIONE AREE DI EMERGENZA....................................... 14

PARTE III .................................................................................................. 27
         INFORMAZIONE ALLA CITTADINANZA ................................................................... 27

         FORMAZIONE DEL PERSONALE................................................................................... 29

         ATTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI ............................................................................... 30

         DETTAGLIO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLE SINGOLE FUNZIONI ............... 34

PARTE IV .................................................................................................. 41
         SCENARI DI RISCHIO ....................................................................................................... 41

         MODELLI D’INTERVENTO .............................................................................................. 45

         ATTIVAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE ........................................ 47

         SCENARIO A/1 - RISCHIO SISMICO – EVENTO NON PREVEDIBILE ................... 48

         SCENARIO A/2 - EMERGENZA IDRAULICA – EVENTO PREVEDIBILE .............. 54

         SCENARIO A/3 - RISCHIO CHIMICO INDUSTRIALE – EVENTO NON
         PREVEDIBILE ...................................................................................................................... 64

         MODELLO D’INTERVENTO B/1 - PIOVASCHI VIOLENTI E TROMBE D'ARIA –
         EVENTO PREVEDIBILE ..................................................................................................... 67

         MODELLO D’INTERVENTO B/2 - GRANDI NEVICATE – EVENTI PREVEDIBILI
         ................................................................................................................................................ 69

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MODELLO D’INTERVENTO B/3 - EMERGENZA SANITARIA E VETERINARIA –
EVENTO NON PREVEDIBILE .......................................................................................... 71

MODELLO D’INTERVENTO B/4 - INCIDENTI FERROVIARI – EVENTO NON
PREVEDIBILE ...................................................................................................................... 73

MODELLO D’INTERVENTO B/5 - INCIDENTI AEREI – EVENTO NON
PREVEDIBILE ...................................................................................................................... 75

MODELLO D’INTERVENTO B/6 - INCIDENTI STRADALI CON FUORIUSCITA
DI SOSTANZE TOSSICHE O PERICOLOSE – EVENTO NON PREVEDIBILE......... 78

MODELLO D’INTERVENTO B/7 - PARALISI TRAFFICO AUTOMOBILISTICO
COLLEGATO ALLA CHIUSURA VIABILITA' AUTOSTRADALE – EVENTO NON
PREVEDIBILE ...................................................................................................................... 81

MODELLO D’INTERVENTO B/8 – INCENDIO BOSCHIVO - EVENTO NON
PREVEDIBILE ...................................................................................................................... 83

ALLEGATI AL PIANO SU SUPPORTO INFORMATICO E/O CARTACEO ............ 85

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PARTE I
             PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

Il presente piano di protezione civile è stato redatto secondo i parametri giuridici detta-
ti dalle seguenti fonti normative:

       Legge n. 996 del 1970, avente ad oggetto “Norme sul soccorso e l'assistenza alle
       popolazioni colpite da calamità Protezione civile”;

       Legge n. 225 del 1992, avente ad oggetto “Istituzione del Servizio nazionale del-
       la protezione civile”;

       Decreto Legislativo n. 112 del 1998, avente ad oggetto “Conferimento di funzio-
       ni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali”;

       Legge n. 265 del 1999, avente ad oggetto “Disposizioni in materia di autonomia
       e ordinamento degli enti locali”;

       Legge Regione Emilia Romagna n. 3 del 1999, avente ad oggetto “Riforma del
       sistema Regionale e Locale”;

       Decreto Legislativo n. 334 del 1999, avente ad oggetto "Attuazione della diretti-
       va 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con
       determinate sostanze pericolose";

       Decreto del Presidente della Repubblica n. 194 del 2001, avente ad oggetto “
       Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle Organizzazioni
       di Volontariato nelle attività di protezione civile”;

       Legge n. 401del 2001, avente ad oggetto “Conversione in legge, con modifica-
       zioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante disposizioni urgenti
       per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività
       di protezione civile”;

       Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20.3.2003, avente ad og-
       getto “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica
       del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismi-
       ca”;

       Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 1166/2004, avente ad
       oggetto “Approvazione del protocollo d'intesa e delle linee guida regionali per
       la pianificazione di emergenza in materia di protezione civile;

       Legge della Regione Emilia Romagna n. 1 del 2005, avente ad oggetto “Norme
       in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'agenzia regionale
       di protezione civile”;

       Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3.12.2008, avente ad og-
       getto “Indirizzi Operativi per la gestione delle emergenze”;

                                                                                         4
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3.12.2008 relativo
       all’organizzazione ed al funzionamento della Sala Situazione Italia;

       Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 962 del 2009, avente ad
       oggetto "Disposizioni organizzative finalizzate all'attivazione del sistema di al-
       lertamento di protezione civile sul territorio regionale per il rischio idrogeologi-
       co-idraulico in attuazione dell'articolo 12 della Legge della Regione Emilia Ro-
       magna n. 1 del 2005”;

       Legge n. 100 del 2012, modificatrice della Legge n. 225 del 1992, avente ad og-
       getto “Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 15 maggio
       2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile”;

       Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n.1071 del 2013, relativa
       alla Gestione Elenco Regionale del Volontariato di Protezione Civile;

       Delibera della Giunta della Provincia di Reggio Emilia n. 269 del 2013 Istituzio-
       ne della Sezione Provinciale dell’Elenco Regionale del Volontariato di Protezio-
       ne Civile;

       Legge n. 56 del 2014, avente ad oggetto “Disposizioni sulle città metropolitane,
       sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”.

A titolo di premessa si sottolinea che, sulla base del Decreto Legge n. 59 del 15 maggio
2012, convertito nella Legge n. 100 del 12 luglio 2012, tutti i poteri di gestione del Servi-
zio Nazionale di Protezione Civile sono stati assegnati al Presidente del Consiglio e,
per delega di quest’ultimo, ad un Ministro con portafoglio o al Sottosegretario di Stato
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Questi ultimi, per espletare i compiti di protezione civile, si avvalgono del Dipartimen-
to Nazionale della Protezione Civile, organismo che inserito nell’ambito della stessa
Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Dipartimento, nell’operatività assegnatagli per legge, ha un ruolo primario per la ge-
stione delle emergenze nazionali, ovvero per gli eventi denominati di tipo “C”, ma
non solo.

Lo stesso Dipartimento, infatti, può essere informato dal Prefetto, dal Presidente della
Provincia e dalla Regione per le emergenze definite di tipo “B”, cioè di livello regiona-
le, provinciale o sovracomunale, e in casi particolari anche per gli eventi di tipo “A”,
cioè di livello locale.

Nel contesto provinciale il Prefetto rappresenta la figura istituzionale di riferimento del
sistema operativo della Protezione Civile, unitamente alle Province e alle Regioni, Isti-
tuzioni a cui la legislazione attribuisce un ruolo determinante della gestione degli even-
ti, con grande autonomia d’intervento.

In particolare la Regione, in base all’articolo 4 della Legge della Regione Emilia Ro-
magna n. 1 del 2005, assume un ruolo notevole nella fase della prevenzione e previsio-
ne, della gestione delle emergenze e della fase di ritorno alle normali condizioni di vita,
agendo soprattutto su cinque fattori:

                                                                                           5
prevenzione a lungo termine, da svilupparsi intervenendo anche normativamente
   sui fattori urbanistici e territoriali, attuando politiche rigorose di protezione e cono-
   scenza del territorio e dei suoi rischi ed incrementando una cultura della protezione
   civile e la formazione a tutti i livelli, dai corsi di base e d’aggiornamento alle eserci-
   tazioni e simulazione d’evento;

   prevenzione a breve – medio termine, attraverso l’attività di pianificazione e rea-
   lizzando, anche tramite altri Enti, le opere di difesa del suolo, ed ingegneria natura-
   listica e sismica, per mitigare il rischio in modo concreto, il monitoraggio dei rischi
   nonché cooperando nella pianificazione d’emergenza degli Enti locali;

   previsione a brevissimo termine, effettuata utilizzando i più ampi e affidabili si-
   stemi di previsione e monitoraggio dei rischi, sviluppando azioni di preannuncio e
   allertamento per eventi calamitosi attesi, da pochi giorni a poche ore prima
   dell’evento;

   gestione delle emergenze, collaborando con le diverse componenti del Servizio
   Nazionale della Protezione Civile;

   ritorno alla normalità, predisponendo assieme agli altri Enti territoriali, piani di ri-
   pristino relativi al ritorno alle normali condizioni di vita.

La Provincia, in base all’articolo 5 della Legge della Regione Emilia Romagna n. 1
del 2005, ha rilievo, nell’ambito istituzionale, in relazione ai livelli di competenza tra-
sferiti dalla vigente legislazione soprattutto nelle fasi di pianificazione preventiva, del-
la gestione dell’emergenza e successiva gestione del coordinamento dei piani di messa
in sicurezza.

In ambito comunale il Sindaco è autorità comunale di protezione civile ai sensi
dell’articolo 15, comma 3°, della Legge n.100 del 2012. E’, quindi, la figura istituziona-
le principale della catena operativa della Protezione Civile, dall’assunzione delle re-
sponsabilità connesse alle incombenze di Protezione Civile, all’organizzazione preven-
tiva delle attività di controllo e di monitoraggio, fino all’adozione dei provvedimenti
d’emergenza indirizzati soprattutto alla salvaguardia della vita umana.

                                                                                           6
LE COMPETENZE D’INDIRIZZO PIANIFICAZIONE ED OPERATIVE

Si ritiene necessario, a questo punto, far presente che le competenze in materia di pro-
tezione civile sono ripartite come segue.

                         L’attività d’indirizzo normativo compete :

-    al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per i livelli Nazionale, Regionale
     e locale;

-    alla Regione per i livelli Regionale e locali.

    L’attività di pianificazione, ovvero la redazione dei Piani d’emergenza, compete:

        -   al Dipartimento per i piani Nazionali;

        -   alla Regione per la predisposizione delle linee guida dei piani di emer-
            genza;

        -   alle Prefetture per i piani di rilevanza provinciale, sulla base dei Pro-
            grammi provinciali di previsione e prevenzione elaborati dalle Province
            ed in collaborazione con le stesse, ex articolo 5 della Legge della Regione
            Emilia Romagna n. 1 del 2005;

        -   alle Amministrazioni Comunali o loro Consorzi o Unioni, per i piani co-
            munali ed intercomunali.

La competenza della gestione delle emergenze, in base all’articolo 2 della Legge n.
100 del 2012, dipende dal tipo di evento:

         tipo a) al Sindaco per gli interventi di protezione civile connessi a cause natura-
         li o antropiche che, per loro natura ed estensione, comportino l’intervento coor-
         dinato degli Enti od Amministrazioni competenti in via ordinaria, relativamen-
         te al territorio comunale;

         tipo b) al Prefetto, alle Province ed alla Regione per gli interventi di protezio-
         ne civile connessi a cause naturali o antropiche che,, per loro natura ed esten-
         sione, comportino l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni compe-
         tenti in via ordinaria;

         tipo c) al Dipartimento ed alla Regione per gli interventi di protezione civile
         nelle calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione,
         debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

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LE PROCEDURE D’EMERGENZA

Il sistema normativo di riferimento e le prassi operative ormai consolidate determinano
una cronologia d’azioni che possono essere così riassunte:

a) alle emergenze classificabili come eventi di Protezione Civile deve far fronte in
   primo luogo il Comune con i propri mezzi e strutture;

b) nel caso in cui la natura e la dimensione dell’evento calamitoso lo prevedano, il
   Sindaco richiede l’intervento del Prefetto, del Presidente della Provincia e della
   Regione Emilia Romagna, Istituzioni che cooperano per attivare in sede locale o
   provinciale le risorse necessarie al superamento dell’emergenza.

c) qualora l’evento calamitoso assuma dimensioni o caratteristiche così rilevanti e tali
   da dover essere affrontati con mezzi e poteri straordinari, il Prefetto e la Regione
   richiedono l’intervento dello Stato attraverso la struttura Nazionale di Protezione
   Civile - Dipartimento.

In ogni caso, al verificarsi di una situazione d’emergenza, la struttura addetta alla
gestione di tali situazioni deve darne comunicazione immediata al Agenzia Regiona-
le di Protezione Civile, nonché alla Prefettura e alla Provincia ed informare i rispet-
tivi Responsabili per tutta la durata della stessa.

                                                                                      8
IL RUOLO DEL SINDACO NELLE SITUAZIONI D’ EMERGENZA

La normativa di comparto assegna al Sindaco un ruolo da protagonista in tutte le atti-
vità di Protezione Civile, quali prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza, e
ciò in relazione alla rappresentatività dei bisogni della collettività propria della figura
istituzionale.

Il Sindaco è, per legge, l’Autorità comunale di protezione civile e responsabile pri-
mo delle attività volte alla salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata.

Il medesimo, al verificarsi di una situazione d’emergenza, ha la responsabilità dei
servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione colpita, assumendo la direzione
dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del Comune, nonché il coordi-
namento dei servizi di soccorso.

Con il presente piano, in base alla normativa statale e regionale vigente,
l’Amministrazione Comunale definisce la struttura operativa in grado fronteggiare le
situazioni d’emergenza.

In particolare si ricordano le principali competenze e responsabilità del Sindaco:

   a) organizzare una struttura operativa comunale, formata da Dipendenti comu-
      nali, Volontari, Imprese private, per assicurare i primi interventi di protezio-
      ne civile, con particolare riguardo a quelli finalizzati alla salvaguardia della
      vita umana;

   b) attivare, anche attraverso il Volontariato, i primi soccorsi alla popolazione e
      gli interventi urgenti necessari ad affrontare l’emergenza;

   c) fornire adeguata informazione alla cittadinanza sull'evento previsto o in cor-
      so, sui comportamenti e sulle azioni da adottare, sulle eventuali ordinanze
      emanate, sul grado d’esposizione al rischio ed attivare opportuni sistemi di
      allerta;

   d) provvedere alla vigilanza sull’insorgere di situazioni di rischio (es. idraulico,
      meteo, industriale ecc.), in particolare a seguito di comunicazioni di allerta
      ufficiali, adottando le necessarie azioni di salvaguardia della pubblica e pri-
      vata incolumità;

   e) assicurare una reperibilità finalizzata alla ricezione di comunicazioni di aller-
      ta ed alla prima attivazione in caso di emergenza;

   f) predispone una rete interna ed esterna informativa adeguata;

   g) individuare siti sicuri da adibire al preventivo e/o temporaneo ricovero per la
      popolazione esposta, attivando, se del caso, sgomberi preventivi.

I dettagli di tali principali incombenze sono riportati alla sezione “SCENARI DI RI-
SCHIO E MODELLI DI INTERVENTO” del presente piano.

                                                                                         9
OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEL PIANO

Il piano di emergenza è costituito dalla predisposizione delle attività coordinate e delle
procedure che sono adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso sul territorio,
in modo da garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al supe-
ramento dell’emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita.

Il Piano di emergenza è, pertanto, il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce
per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia.

Il piano è stato predisposto attraverso l’analisi dei seguenti fattori:

           scenario d'evento;

           censimento risorse ed elementi a rischio;

           modello di intervento.

Il piano risponde, quindi, alle domande concernenti:

       gli eventi calamitosi che potrebbero, ragionevolmente, interessare il territorio
       comunale;

       le persone, le strutture ed i servizi che potrebbero essere coinvolti o danneggia-
       ti;

       l’organizzazione operativa che si reputa necessaria per ridurre al minimo gli ef-
       fetti dell’evento con particolare attenzione alla salvaguardia della vita umana;

       le persone cui dovranno essere assegnate le diverse responsabilità ai vari livelli
       di direzione e controllo per la gestione delle emergenze;

       la reperibilità di mezzi e materiali utili a fronteggiare l’emergenza.

Per poter soddisfare queste necessità sono stati definiti gli scenari di rischio sulla base
della vulnerabilità della porzione di territorio interessata (aree, popolazione coinvolta,
strutture danneggiabili, etc.), al fine di poter disporre di un quadro globale ed attendi-
bile relativo all’evento atteso.

In tal modo sarà possibile dimensionare preventivamente la risposta necessaria per
fronteggiare le calamità, con particolare attenzione alla salvaguardia della vita umana.

Il piano è uno strumento di lavoro tarato su una situazione verosimile, sulla base delle
conoscenze scientifiche della pericolosità del territorio, da aggiornare ed integrare, non
solo con riferimento all’elenco di uomini e mezzi, ma soprattutto in relazione alle nuo-
ve, eventuali, conoscenze sulle condizioni di pericolosità che comportino diverse valu-
tazioni degli scenari, od ancora quando si disponga di nuovi o ulteriori sistemi di mo-
nitoraggio e allerta alla popolazione.

Il Piano di emergenza rappresenta in dettaglio il complesso dei fattori, quali la dimen-
sione dell’evento atteso, la quantità della popolazione coinvolta, la viabilità alternativa,
le possibili vie di fuga, le Aree di attesa, Aree di accoglienza per la popolazione, di
Ammassamento soccorritori , che consentono agli operatori delle varie componenti del-
la Protezione Civile di avere un quadro di riferimento adeguato alle necessità.

                                                                                         10
Si sottolinea che il presente piano ha utilizzato materiale cartografico e storico rela-
tivo agli eventi, forniti dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Reggio
Emilia e dall’A.R.P.A. di Reggio Emilia.

                                                                                     11
IL PIANO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE - STRUTTURA DEL PIANO

IL PIANO È STRUTTURATO SULLA BASE DI TRE ELEMENTI PRINCIPALI:

     I DATI DI BASE E GLI SCENARI

        o   sono dati dalla raccolta ed organizzazione di tutte le informazioni rela-
            tive alla conoscenza del territorio, della distribuzione della popolazione
            e dei servizi, dei fattori di pericolosità, di rischio, della vulnerabilità e
            dei conseguenti scenari, al fine di disporre di tutte le informazioni utili
            alla gestione dell’emergenza.

     IL MODELLO D’INTERVENTO

        o   consta nell’individuazione dei soggetti, delle competenze, dei mezzi, dei
            materiali, delle procedure operative necessarie all’organizzazione ed
            all’attivazione delle azioni corrispondenti alle necessità di superamento
            dell’emergenza.

     INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSO-
     NALE

        o   si realizza attraverso l’informazione preventiva sulle norme comporta-
            mentali alle popolazioni residenti nelle specifiche zone di rischio e nella
            preparazione degli uomini che intervengono in emergenza, in modo da
            fronteggiare tempestivamente e con professionalità qualsiasi tipo
            d’evento.

                                                                                      12
DATI DI BASE E SCENARI DI RISCHIO

Sono stati ricavati dai programmi di prevenzione e previsione, realizzati dai Gruppi
Nazionali e di ricerca dei servizi tecnici Nazionali delle Province e delle Regioni.

Per arrivare ad uno scenario attendibile è stata acquisita la disponibilità di dati di base,
organizzati poi in sequenza logica del tipo:

   1. informazioni generali sul territorio;

   2. informazioni generali e particolari relative ad ogni tipologia di rischio presenti
      sul territorio;

   3. indicatori d’evento, che riguardano, per il Comune di Reggio Emilia, esclusi-
      vamente il rischio idraulico, per la prevedibilità degli eventi. Tali indicatori,
      pertanto sono allocati specificatamente nel relativo tipo di rischio.

Lo scenario globale è stato definito grazie alla correlazione fra queste informazioni ge-
nerali con i livelli operativi successivamente descritti e le informazioni generali sulle
aree d’emergenza, sulle strutture idonee all’accoglienza temporanea, sulla viabilità al-
ternativa, sui servizi di pronto intervento e soccorso e sugli strumenti operativi dispo-
nibili (uomini, mezzi, ecc.…).

Da tale scenario emergono sia il possibile danno atteso e sia le risposte possibili, non-
ché le procedure d’applicazione del piano d’emergenza, determinando in tal modo la
traccia delle azioni da intraprendere in caso di calamità o evento.

                                                                                         13
PARTE II

             DATI GENERALI E UBICAZIONE AREE DI EMERGENZA

Il territorio del comune di Reggio Emilia si estende per 231,56 kmq.

Le caratteristiche idrografiche, geologiche e geomorfologiche sono le seguenti.

       Il comune è situato nella pianura alluvionale del fiume Po, nella zona compresa
       tra alta e media pianura delimitata dai fiumi Secchia ad est ed Enza ad ovest.

       I principali corsi d’acqua che lo attraversano sono il torrente Crostolo, che sfo-
       cia nel Po, ed i torrenti Rodano, Quaresimo e Modolena. Dal punto di vista geo-
       logico, l’assetto stratigrafico del territorio comunale varia da sud verso nord,
       con la transizione per alternanze da livelli ghiaioso sabbiosi a sedimenti limoso
       argillosi di piana alluvionale.

       Dal punto di vista geomorfologico si osservano i tratti caratteristici della pianu-
       ra medio alta, col passaggio da zone di alta conoide a zone tipiche di pianura
       alluvionale del fiume Po.

       Il comune confina con i territori di Correggio, Bagnolo in Piano, Cadelbosco di
       Sopra, Rubiera, Albinea, Quattro Castella, Bibbiano, Cavriago, Montecchio Emi-
       lia, S. Ilario, Campegine, S. Martino in Rio, Casalgrande, Scandiano.

       Il comune, dal punto di vista altimetrico è compreso, per tutti i suoi 231,56
       Kmq., tra 29 e 135 metri sul livello del mare.

       Il palazzo comunale è ubicato a 58 m. s.l.m.

       Il centro storico è geograficamente situato a 44° 41’ 19’’ di latitudine nord e 1°
       49’ 29’’ di longitudine ovest rispetto al meridiano di Roma Monte Mario.

       La direzione prevalente del vento, secondo i dati storici forniti dall’ARPA, è
       nordest.

       Il comune, dai dati aggiornati al 31/12/2013, ha una popolazione residente di
       172.525 abitanti, divisi in circa 78.747 nuclei familiari.

       Sono abitualmente presenti sul territorio comunale oltre 7.000 persone non re-
       sidenti e oltre 20.000 persone per attività lavorativa.

       In occasione di fiere, congressi, feste e manifestazioni varie, sono ulteriormente
       presenti dalle 5.000 alle 300.000 persone a seconda dalla portata dell’evento.

       Il territorio del Comune è stato suddiviso in quattro zone, corrispondenti alle
       precedenti Circoscrizioni territoriali. Il database riporta l’elenco di queste ulti-
       me e per ciascuna di esse la popolazione.

I dati meteo climatici generali rilevati da ARPA sull’area comunale sono accessibili
presso l’Ufficio di Protezione Civile del Comune di Reggio Emilia.

Oltre che cartograficamente, la rete della viabilità comunale è descritta, sempre nel da-
tabase, con i principali manufatti stradali (ponti, viadotti, sotto passi, ecc…), così come
                                                                                        14
le principali stazioni ferroviarie presenti sul territorio comunale o su quello dei Comu-
ni limitrofi.

Sono altresì descritte le Aree di attesa, le Aree di accoglienza per la popolazione e di
Ammassamento soccorritori.

Gli eliporti, a parte l’area del Campo Volo, sono stati ubicati nelle aree specifiche ripor-
tate nel database e su cartografia, così come i siti e presidi di Protezione Civile con tutti
i dati utili in caso d’emergenza, quali i numeri telefonici, i nominativi dei responsabili,
ecc.…

Allegata al piano è presente la seguente cartografia:

       carta di delimitazione del territorio comunale, della rete idrografica, ferroviaria
       ed eliporti: scala 1:20000;

       carta della rete viaria, dei ponti e delle infrastrutture: scala 1:10000;

       carta delle aree d’ammassamento soccorsi, di ricovero della popolazione, delle
       aree d’attesa e delle palestre: scala 1:20.000;

       carta degli edifici strategici o comunque potenzialmente interessati da eventi di
       protezione civile: scala 1:10000;

In apposito e riservato elenco è sintetizzato, tra l’altro, anche il numero delle persone
non autosufficienti abitanti da sole o con altri soggetti inabili, nei cui confronti la strut-
tura operativa comunale assicurerà, in caso d’emergenza, le adeguate e prioritarie for-
me d’assistenza, che sarà oggetto di periodico aggiornamento.

Per attuare gli interventi di competenza, la struttura operativa comunale si avvale delle
risorse indicate nel database, che comprendono oltre ai mezzi, ai materiali e alle appa-
recchiature pertinenti alla Protezione Civile, compresi i magazzini dove sono custodite,
anche quelle infrastrutture e edifici che in caso di necessità si rivelano essenziali ai fini
d’assistenza della popolazione (alberghi, ostelli, parchi, ospedali, aree d’emergenza,
ecc.…).

                                                                                           15
SCHEDA -A- FUORI PIANO CON AGGIORNAMENTI CONTINUI
 ELENCO SINTETICO DEI COMUNI CONFINANTI CON RELATIVI RECAPITI

    COMUNE             CAP           INDIRIZZO                   TELEFONO

Albinea              42020   Piazza Cavicchioni 8             0522 – 590211

Bagnolo in Piano     42011   Piazza Garibaldi 5               0522 – 957411

Bibbiano             42021   Piazza D. Chiesa 2               0522 – 253211

Cadelbosco di Sopra 42023    Piazza della Libertà 1           0522 – 918511

Campegine            42040   Piazza Caduti del Macinato 1     0522 – 676521

Casalgrande          42013   Piazza Martiri della Libertà 1   0522 – 998511

Cavriago             42025   Piazza don Rossetti 1            0522 – 373411

Correggio            42015   Corso Mazzini 33                 0522 – 630711

Montecchio           42027   Piazza Repubblica 1              0522 – 861811

Quattro Castella     42020   Piazza Dante Alighieri 1         0522 – 249211

Rubiera              42048   Via Emilia est 5                 0522 – 622211

Sant’Ilario d’Enza   42029   Via Roma 84                      0522 – 902811

San Martino in Rio   42018   Corso Umberto I 22               0522 – 636711

Scandiano            42019   Corso Vallisneri 6               0522 – 764211

                                                                              16
Popolazione residente al 31.12.2013 iscritta all'anagrafe del Comune di Reggio Emilia
                     suddivisa per classi di età e Circoscrizioni

                                      Totale
                                   Circoscrizioni
Classe di età                                                              Totale
                Città storica   Ovest           Sud           Nordest
  -1 anno                 242         408               390          644       1.684
    1-4                 1.067       1.841             1.728        2.626       7.262
    5-9                 1.171       2.288             2.222        3.225       8.906
   10-14                1.069       2.111             2.315        2.909       8.404
   15-19                  988       1.884             2.179        2.783       7.834
   20-24                1.238       1.948             2.284        2.772       8.242
   25-29                1.465       2.285             2.307        3.230       9.287
   30-34                2.008       2.752             2.656        4.065      11.481
   35-39                2.182       3.598             3.462        4.985      14.227
   40-44                2.275       3.844             3.873        5.304      15.296
   45-49                2.043       3.518             4.015        4.805      14.381
   50-54                1.809       2.759             3.611        4.020      12.199
   55-59                1.471       2.406             3.170        3.183      10.230
   60-64                1.213       2.043             3.061        2.774       9.091
   65-69                1.181       1.951             2.990        2.537       8.659
   70-74                1.186       1.785             2.563        2.294       7.828
   75-79                  971       1.461             2.243        1.936       6.611
   80-84                  852       1.113             1.651        1.527       5.143
   85 e +               1.197       1.148             1.798        1.617       5.760
   Totale              25.628      41.143        48.518          57.236      172.525
 Età media              43,42       41,37         44,77           40,84        42,46

                                                                                    17
18
Circoscrizioni
Classe di età                                                            Totale
                Città storica       Ovest          Sud       Nordest
  -1 anno                     122         215          203         341         881
     1-4                      578         953          874       1.380       3.785
     5-9                      587       1.223        1.162       1.661       4.633
   10-14                      548       1.103        1.209       1.528       4.388
   15-19                      530         962        1.072       1.388       3.952
   20-24                      694         947        1.183       1.452       4.276
   25-29                      749       1.113        1.124       1.655       4.641
   30-34                    1.039       1.381        1.314       2.104       5.838
   35-39                    1.116       1.781        1.697       2.515       7.109
   40-44                    1.169       1.991        1.882       2.746       7.788
   45-49                    1.035       1.794        1.946       2.484       7.259
   50-54                      869       1.338        1.726       2.042       5.975
   55-59                      670       1.143        1.492       1.557       4.862
   60-64                      556         972        1.383       1.322       4.233
   65-69                      527         927        1.399       1.201       4.054
   70-74                      517         821        1.145       1.071       3.554
   75-79                      410         642          999         881       2.932
   80-84                      269         440          677         608       1.994
   85 e +                     330         341          534         500       1.705
   Totale                 12.315      20.087       23.021       28.436      83.859
 Età media                 40,76       39,86        43,04        39,46       40,73

                                                                                  19
Femmine
                                   Circoscrizioni
Classe di età                                                           Totale
                Città storica      Ovest          Sud       Nordest
  -1 anno                    120         193          187         303         803
    1-4                      489         888          854       1.246       3.477
    5-9                      584       1.065        1.060       1.564       4.273
   10-14                     521       1.008        1.106       1.381       4.016
   15-19                     458         922        1.107       1.395       3.882
   20-24                     544       1.001        1.101       1.320       3.966
   25-29                     716       1.172        1.183       1.575       4.646
   30-34                     969       1.371        1.342       1.961       5.643
   35-39                   1.066       1.817        1.765       2.470       7.118
   40-44                   1.106       1.853        1.991       2.558       7.508
   45-49                   1.008       1.724        2.069       2.321       7.122
   50-54                     940       1.421        1.885       1.978       6.224
   55-59                     801       1.263        1.678       1.626       5.368
   60-64                     657       1.071        1.678       1.452       4.858
   65-69                     654       1.024        1.591       1.336       4.605
   70-74                     669         964        1.418       1.223       4.274
   75-79                     561         819        1.244       1.055       3.679
   80-84                     583         673          974         919       3.149
   85 e +                    867         807        1.264       1.117       4.055
   Totale                 13.313      21.056       25.497      28.800      88.666
 Età media                 45,88       42,80        46,34       42,21       44,09

                                                                                 20
SEGUONO LE INDICAZIONI DELLE AREE

                       DI EMERGENZA, SUDDIVISE IN

   •   AREE DI ATTESA,     INDIVIDUATE IN SPAZI APERTI E STRUTTURE
       COMUNALI UTILIZZABILI DA PERSONE CHE, A CAUSA DI EVENTI DI
       PROTEZIONE CIVILE, NON POSSONO RIENTARE NELLE PROPRIE
       ABITAZIONI, IN ATTESA DELLE VERIFICHE TECNICHE;

   •   AREE DI ACCOGLIENZA,      UTILIZZABILI DALLE PERSONE CHE
       NON ABBIANO PIU’ LA DISPONIBILITÀ DELLA PROPRIA ABITAZIO-
       NE, DICHIARATA INAGIBILE;

   •   AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORSI,           UTILIZZATE DAL PER-
       SONALE PREPOSTO AL SOCCORSO

                                                                 21
QUALI AREE D’EMERGENZA, INSERITE NELLA CARTOGRAFIA, SONO STATE
EVIDENZIATE LE SEGUENTI:

        AREE D’ATTESA DELLA POPOLAZIONE – MASSIMO 24 ORE – COLORE
             - ELENCO IMMOBILI PER EMERGENZE COLLEGATE AL RISCHIO
        SISMICO

                                                         INDICAZIONE DI
                                                         MASSIMA SULLA        CAPACITA’
PROG.           STRUTTURA                INDIRIZZO        FRUIBILITA’ PER
                                                           ABITANTI PER      RECETTIVA
                                                         CIRCOSCRIZIONE

   1.    PALESTRA CENTRO SOCIALE      VIA E. PETRELLA       NORDEST              80
         PIGAL                        ,2

   2.    NUOVA PALESTRA LICEO "A.     VIA XX SETTEM-        NORDEST              100
         MORO" (A FIANCO LET'S        BRE, 5
         DANCE)

   3.    PALESTRA « LET'S DANCE «     VIA XX SETTEM-        NORDEST              100
                                      BRE,1/A

   4.    SCUOLA MATERNA STATALE VIA CARAVAG-                NORDEST              50
         "MARCO GERRA"          GIO, 2/1

   5.    SCUOLA COMUNALE IN-          VIA UGO BETTI,        NORDEST              50
         FANZIA "MARTIRI DI SESSO"    45

   6.    PALESTRA S.E. CADÈ           VIA G. BRUNO, 29        OVEST              70

   7.    NUOVA S.E. BAGNO             VIA LASAGNI, 1          OVEST              100

   8.    NUOVA PALESTRA RIVALTA VIA B. PASCAL,                 SUD               120
                                73/A

   9.    BIBLIOTECA DI S. PELLEGRI-   VIA RIVOLUZIO-           SUD               50
         NO - PARTE NUOVA             NE D'OTTOBRE,

L’individuazione degli immobili è stata operata secondo le indicazioni della strut-
tura tecnica dell’Ente, sulla base dei criteri di massima affidabilità e fruibilità degli
immobili.

I fabbricati elencati sono stati realizzati negli ultimi anni e, in particolare, dopo
l’emanazione delle norme sismiche del 1984.

Sono da ritenersi conformi alle norme attuali e non soggette all'obbligo di verifica
tecnica di cui DPCM n° 32/74 del 20/3/2003.

                                                                                       22
AREE D’ATTESA DELLA POPOLAZIONE – MASSIMO 24 ORE – COLORE
            - ELENCO IMMOBILI PER EMERGENZE DIVERSE RISPETTO AL
       RISCHIO SISMICO
                                                                    CAPACITA’
PROG.               STRUTTURA                       INDIRIZZO
                                                                    RECETTIVA

                                               VIA MONTE PASUBIO,
 1)      PALESTRA PASUBIO                                              40
                                               6/A

         PALESTRA SCUOLA MEDIA "LEO-           VIALE MONTE SAN
 2)                                                                    70
         NARDO DA VINCI"                       MICHELE, 12

  3)     PALESTRA "SCARUFFI" (PROVINCIA)       VIA FILIPPO RE 8        100

         PALAZZETTO DELLO SPORT G. BIGI -
  4)                                           VIA GUASCO 8            300
         "A"

  5)     PALESTRA - "GIORGIO GUIDETTI"         VIA MAGENTA 13          150

         PALESTRA - SCUOLA ELEMENTARE
  6)                                           VIA TOSTI 4             80
         A. BERGONZI

         PALESTRA PRESSO IPSIA A. LOMBAR-      VIALE TRENTO
  7)                                                                   50
         DINI                                  TRIESTE 4

  8)     PALESTRA "DAINO"                      VIA FLEMING 8/10        100

         PALESTRA MAGISTRALI       "EX LEVI"
  9)                                           VIA MAKALLE' 2          150
         (PROVINCIA)

  10)    PALESTRA " SECCHI" (PROVINCIA)        VIA MAKALLE' 16         50

  11)    PALESTRA "ITI - NOBILI" (PROVINCIA)   VIA MAKALLE' 18/A       50

         PALESTRA "CASOLI" SCUOLA ELE-
  12)                                          VIA ALLENDE 3           100
         MENTARE VASCO AGOSTI

         PALESTRA - SCUOLA MEDIA G. GALI-      VIA BEETHOVEN 48
  13)                                                                  100
         LEI – SUCCURSALE

         PALESTRA - SCUOLA MEDIA ENRICO
  14)                                          VIA BOLOGNESI 2         100
         FERMI

         PALESTRA - SCUOLA MEDIA GALILEO
  15)                                          VIA CASSALA 10/B        100
         GALILEI – CENTRALE

         PALESTRA SCUOLA MEDIA INFERIO-
  16)                                          VIA CECATI 12           60
         RE AMEDEO DI SAVOIA AOSTA

         PALESTRA PRESSO SCUOLA ELEMEN-
  17)                                          VIA DON STURZO 5        100
         TARE SERGIO STRANIERI

         PALESTRA MENOZZI - CENTRO SPOR-
  18)                                          VIA FERRI 12/B          100
         TIVO DI VILLA SESSO

         PALESTRA - SCUOLA MEDIA INFE-
  19)                                          VIA GATTALUPA 1/3       80
         RIORE EINSTEIN

  20)    PALESTRA "ZAVARONI - A"               VIA MATTEOTTI 2         80

                                                                                23
CAPACITA’
PROG.              STRUTTURA                     INDIRIZZO
                                                                     RECETTIVA

  21)   PALESTRA "ZAVARONI - B"            VIA MATTEOTTI 2              50

                                           VIA PATERLINI
  22)   PALAHOCKEY G. FANTICINI                                         100
                                           AVVENIRE 3

        PALESTRA PICCOLA PRESSO SCUOLA     VIA    TORRICELLI
  23)                                                                   30
        ELEMENTARE MARCO POLO              EVANGELISTA 35

        PALESTRA TENNISTAVOLO C/O MA-      VIA M. MAZZACURA-
 24)                                                                   100
        GAZZINI COMUNALI                   TI, 11

        PALESTRA GINNASTICA ARTISTICA      VIA M. MAZZACURA-
 25)                                                                   100
        C/O MAGAZZINI COMUNALI             TI, 11

 26)    PALESTRA SAN MAURIZIO              VIA E. ZOLA, 1               50

 27)    PALESTRA S.E. "PASCOLI"            VIA U. CAGNI, 1              60

        PALESTRA PRESSO IMPIANTO
 28)                                       VIA CAMPIOLI S.N.            50
        SPORTIVO CAMPIOLI

                                           VIA CELLA ALL'OLDO
 29)    PALESTRA A. BEDOGNI                                             100
                                           13

 30)    PALESTRA E. RINALDINI              VIA KENNEDY 20               100

        PALESTRA - SCUOLA MEDIA INFE-
 31)                                       VIA PREMUDA 34/36            100
        RIORE “ LEPIDO”

        PALESTRA SCUOLA ELEMENTARE
 32)                                       VIA PUCCINI 4                60
        DANTE ALIGHIERI

 33)    PALESTRA S.E. CADÈ                 VIA G. BRUNO, 29             70

                                           VIA ADIGE, 12 E VIA
 34)    PALESTRA MAPPAMONDO                                             50
                                           PLINIO, 18

 35)    PALSTRA "GUIDETTI" EX GIL          VIA G. VERDI, 24            100

        PALESTRA   "SCUOLA    ELEMENTARE   VIA DELLA        REPUB-
 36)                                                                    60
        RIVALTA”                           BLICA 19

        PALESTRA - CENTRO SPORTIVO RE-     VIA ASSALINI 7
 37)                                                                    150
        VERBERI – CANALINA

 38)    PALESTRA "VALLI" PRESSO            VIA LUTHULI 31               40

                                           VIA MEDAGLIE D'ORO
        PALESTRA PICCOLA PRESSO SCUOLA
 39)                                       DELLA     RESISTENZA         60
        MEDIA DI ROSTA NUOVA
                                           2/A

                                           VIA MEDAGLIE D'ORO
        PALESTRA GRANDE PRESSO SCUOLA
 40)                                       DELLA RESISTENZA             100
        MEDIA DI ROSTA NUOVA
                                           2/A

                                           VIA              PASCAL
 41)    PALESTRA "RIVALTA - EX CECHI"                                   50
                                           79/81/81/A

                                                                                 24
CAPACITA’
PROG.              STRUTTURA                  INDIRIZZO
                                                                 RECETTIVA

                                         VIA RIVOLUZIONE
        PALESTRA - SCUOLA MEDIA INFE-
 42)                                                                100
        RIORE DALLA CHIESA               D'OTTOBRE 27

        PALESTRA PRESSO SCUOLA ELEMEN-
 43)                                     VIA WYBICKI 30             60
        TARE RENZO PEZZANI

 44)    NUOVA PALESTRA RIVALTA           VIA B. PASCAL, 73/A       120

 45)    PALESTRA S.E. "DON BOSCO"        VIA BISMANTOVA, 23         50

                                         VIA P. G. TERRACHINI,
 46)    PALESTRA S.E. "DALL'AGLIO"                                  50
                                         20

                                                                             25
AREE DI ACCOGLIENZA DELLA POPOLAZIONE - COLORE ROSSO
           (per tende, container, ecc…) -

               ENTE FIERA – VIA FILANGERI – AREE COPERTE PER RISCHI DI-
               VERSI RISPETTO A QUELLO SISMICO;

               ENTE FIERA – VIA FILANGERI – AREE SCOPERTE PER RISCHIO
               SISMICO;

       NEL DATABASE DEGLI IMMOBILI RILEVANTI PER LE ESIGENZE DEL-
       LA PROTEZIONE CIVILE E NELLA CARTOGRAFIA ALLEGATA, SONO
       ALTRESÌ CENSITE ED EVIDENZIATE TUTTE LE AREE SCOPERTE,
       QUALI PARCHEGGI E CAMPI SPORTIVI, COMUNQUE UTILIZZABILI
       IN CASO DI EMERGENZA, OVE NON SIANO INDISPENSABILI AREE DI
       RICOVERO DELL’AMPIEZZA DELL’ENTE FIERA.

       AREE D’AMMASSAMENTO SOCCORSI - COLORE GIALLO

               ZONA AEROPORTO – VIA AERONAUTICA

       Ancorché non specificamente citata ed indicata in cartografia, è comunque
fruibile, secondo intese da attivare in caso di necessità con la Provincia di Reggio
Emilia, l'Area di Ammassamento soccorritori (AA) - Struttura di Prima Accoglienza
(SPA) del Polo logistico di Protezione Civile di Villa Cella.

        Le aree sono separate fra loro per non creare congestioni organizzative e sono
distanti da insediamenti produttivi pericolosi.

        Ove possibile, risultano raggiungibili possibilmente senza attraversare infra-
strutture (ponti, cavalcavia, ecc.…) e sono già predisposte delle reti primarie (luce, gas
e acqua).

        Dato che il comune di Reggio Emilia è capoluogo della medesima provincia e,
in caso d’emergenza, è tenuta ad assicurare, se non altro sotto l’aspetto logistico, la co-
stituzione del COM, ovvero del Centro Operativo Misto, questo è previsto:

       COM, ovvero Centro Operativo Misto, nella sede della Protezione Civile in
       questa via Della Croce Rossa 3 tel. 0522 – 92 10 44.

                                                                                        26
PARTE III

                      INFORMAZIONE ALLA CITTADINANZA

                           INFORMAZIONE PREVENTIVA

Sulla base della legislazione vigente, periodicamente e secondo i programmi specificati
in sede di P.E.G. assegnato al Coordinatore comunale della Protezione Civile,
l’Amministrazione predisporrà protocolli di informazione della popolazione residente,
sia sulle principali norme di comportamento da tenere in emergenze di vario tipo, sia
sulle cautele da osservare in genere in occasione di allertamento della cittadinanza, in
previsione di situazioni d’emergenza.

L’informazione della popolazione sarà sviluppata con invio di opuscoli informativi ad
ogni nucleo familiare residente nel Comune, oppure con apposite riunioni in varie as-
semblee pubbliche.

In modo analogo, secondo i programmi specificati in sede di P.E.G. assegnato al Coor-
dinatore della Protezione Civile, l’Amministrazione predisporrà incontri formativi nel-
le scuole di ogni ordine e grado, attraverso percorsi d’addestramento di formatori e pe-
riodiche verifiche di protezione civile, come specificamente indicato in seguito.

                         INFORMAZIONE IN EMERGENZA

In occasione di situazioni d’emergenza, attraverso le emittenti radiofoniche, la stampa
e le emittenti televisive, nonché con volantinaggio e divulgazione fonica sarà costan-
temente aggiornata la popolazione sull'evolversi dello stato di crisi.

                                PROGRAMMA SCUOLE

Il Coordinatore comunale della Protezione Civile o un suo collaboratore, d’intesa e con
la stretta collaborazione dei Dirigenti dei Servizi interessati e delle Associazioni del Vo-
lontariato di Protezione Civile in convenzione predisporrà un programma didattico, da
illustrare nelle scuole di diversa tipologia del territorio comunale, così suddiviso:

       per le scuole materne si faranno incontri mirati al personale docente e ausiliario
       sulle norme comportamentali da tenere nelle varie emergenze, con prove di
       evacuazione a seguito di diversi rischi; sarà poi compito dei docenti illustrare ai
       bambini con proporzionale metodologia didattica, riferita all'età;

       per le scuole elementari si curerà incontri con il personale docente e ausiliario
       ed eventualmente con i bambini delle classi 4^ e 5^ sulle norme comportamen-
       tali da tenere nelle varie emergenze; saranno assegnati compiti e responsabilità
       anche agli alunni (apri fila e chiudi fila), eseguendo, ad esempio, prove di eva-
       cuazione di diversa tipologia; il personale docente, anche in questo caso, sarà il
       diretto interlocutore degli alunni;

       per le scuole medie inferiori e superiori si faranno incontri con personale do-
       cente, ausiliario e alunni sulle norme comportamentali da tenere in caso di
       emergenze varie eseguendo le relative prove di evacuazione; sarà poi possibile,
       proporzionalmente all'età degli studenti, sviluppare studi e ricerche, in collabo-

                                                                                         27
razione con il servizio comunale di Protezione Civile, sulle tematiche di questa
materia;

per l'università, ove possibile,

   saranno organizzati incontri per la diffusione della conoscenza sulle norme
   comportamentali da tenere nei vari rischi;

   saranno organizzate prove di evacuazione;

   sarà proposta la formazione di gruppi di studio sulle tipologie di rischio
   presenti nel territorio e metodologie di intervento operativo.

Questo programma andrà condiviso con la Provincia – Servizio Protezione Civi-
le e Dipartimento Nazionale – Servizio Diffusione della Conoscenza al fine di
garantire omogeneità di sviluppo dei temi.

                                                                             28
FORMAZIONE DEL PERSONALE

A cura del Coordinatore della Protezione Civile, d’intesa con i Dirigenti dei servizi in-
teressati, e del Dirigente del Servizio Organizzazione e Personale ed in collaborazione
con le Associazioni del Volontariato dei Protezione Civile saranno predisposti specifici
e differenziati programmi di formazione

•        sia per i Funzionari di supporto, per la responsabilizzazione dei medesimi e costru-
         zione collettiva di metodologie operative da parte di ogni singolo soggetto;

•        sia per gli Operatori, quali Agenti di Polizia Municipale, Tecnici, Volontari, prepo-
         sti al possibile coinvolgimento nei casi di emergenza.

I percorsi formativi, differenziati in relazione alla specificità dei compiti relativi ad ogni
singola figura professionale, avranno, il seguente schematico programma di base:

    a)      verifica del grado di attitudinalità;

    b)      ampia disamina sui rischi delle attività in emergenza, operatività in sicurezza;

    c)      verifica del grado di professionalità;

    d)      nozioni inerenti ogni singolo evento, con specifiche sui comportamenti da tene-
            re in varie situazioni di crisi (quali ad esempio il monitoraggio dei corsi d'ac-
            qua, lo sgombero di edifici, ecc...);

    e)      simulazioni di situazioni d’emergenza, per verificare i tempi e le modalità ope-
            rative;

    f)      nozioni di psicologia delle catastrofi;

    g)      nozioni generali sul sistema di Protezione Civile, sui vai livelli, nazionale, re-
            gionale, provinciale e locale.

In relazione alle competenze specifiche che le singole figure professionali rivestono
nell’espletamento dei compiti di protezione civile saranno quindi predisposti piani di
formazione ulteriori, correlati appunto alle funzioni da svolgere.

Così i Tecnici cureranno specificamente, per i casi di rischio sismico, ambiti di forma-
zione collegati alla fruibilità o meno degli edifici a seguito degli eventi tellurici.

                                                                                               29
ATTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI

COORDINATORE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEL C.O.C.

E’ il punto di riferimento della struttura comunale che, in caso di emergenza, mantiene
i contatti con il C.O.C. dei Comuni coinvolti, con l’ufficio di Protezione Civile della
Provincia, con il Centro operativo Misto C.O.M. di Reggio Emilia ecc.…. Assicura che
le altre funzioni operative, che costituiscono l’organizzazione del C.O.C. e che operano
sotto il suo coordinamento, mantengano aggiornati i dati e le procedure da utilizzare
ed attivare in caso di emergenza. Il Coordinatore del C.O.C. è in continuo contatto con
il Sindaco, per fornire all’Autorità di Protezione Civile gli elementi atti a valutare
l’evolversi dell’emergenza e le procedure da attuare.

1. F1 - TECNICA E PIANIFICAZIONE

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che mantiene e coordina i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche, il
cui intervento è previsto e attivato in caso di emergenza.

2. F2 - SANITA’ / ASSISTENZA SOCIALE / VETERINARIA

E’ i Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che coordina le attività di assistenza sociale, d’intesa con il “118” – Emilia Ovest, se-
condo specifica, concordata e preventiva pianificazione, fornendo la collaborazione
operativa della struttura comunale per le attività di soccorso a carattere sanitario e ve-
terinario.

3. F3 - VOLONTARIATO

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che provvede a coadiuvare le funzioni sopra descritte a seconda del personale di-
sponibile, ed eventualmente allestire e gestire centri di accoglienza. Agisce da tramite
con le Associazioni del Volontariato di Protezione civile, e con la loro collaborazione
organizza la formazione e l’addestramento del personale della struttura comunale e
dello stesso volontariato.

4. F4 - MATERIALI E MEZZI

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che attiva e coordina, in caso di emergenza, il personale ed i mezzi al fine di affron-
tare in prima battuta le varie richieste di intervento e di sorveglianza disposte per fron-
teggiare l’evento. Mantiene costantemente un quadro aggiornato dei materiali e della
attrezzature tecniche a disposizione.

5. F5 - SERVIZI ESSENZIALI

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che provvede a coordinare i rappresentanti dei servizi essenziali (luce, gas, acqua),
al fine di provvedere agli interventi urgenti per il ripristino delle reti.

6. F6 - CENSIMENTO DANNI E COSE

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che, al manifestarsi dell’evento calamitoso, avvalendosi dei Funzionari del comune
                                                                                          30
e delle risorse a disposizione, deve provvedere al organizzare e coordinare le attività di
censimento danni a persone, edifici e privati, servizi essenziali, infrastrutture pubbli-
che, impianti industriali, ecc.…, mediante la raccolta dei moduli regionali di denuncia
preventivamente preparati.

7. F7 - STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITA’

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le che coordina le attività delle strutture locali preposte al controllo della viabilità ed
alla scelta degli itinerari d’evacuazione.

8. F8 - TELECOMUNICAZIONI

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che provvede alla predisposizione di una rete non vulnerabile in ufficio indipenden-
te.

9. F9 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che coordina gli eventi e le attività relative ai servizi alla persona, organizza le assi-
stenti sociali ed il personale operante nel settore.

10. F10 - ATTIVITA’ SCOLASTICA

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che attiva e coordina le attività relative ai servizi scolastici con tutto il personale
operante nel settore.

11. F11 - MASS MEDIA ED INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

E’ il Dirigente o Funzionario, appositamente nominato dall’Amministrazione Comuna-
le, che provvede ad informare e sensibilizzare la popolazione, far conoscere le attività,
realizzare spot, creare annunci, fare comunicati, organizzare conferenze stampa, te-
nendo costantemente aggiornati i cittadini sull'evolversi dell'emergenza.

Queste funzioni saranno affiancate, durante la gestione dell'emergenza ed a seconda
dell'entità del danno, da una segreteria operativa.

Per favorire una più facile e corretta interpretazione dei ruoli di cui sopra e per un
miglior funzionamento dei medesimi verrà fornito un modulo integrato – allegato
B1.

                                                                                           31
SCHEDA - B - FUORI PIANO CON AGGIORNAMENTO IN CONTINUO

COORDINATORE PROTEZIONE CIVILE - C.O.C.

1. TECNICA E PIANIFICAZIONE

2. SANITÀ / ASSISTENZA SOCIALE /VETERINARIA

3. VOLONTARIATO – COORDINATORE VOLONTARI

4. MATERIALI E MEZZI E RISORSE UMANE

5. SERVIZI ESSENZIALI

6. CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE

7. STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITÀ

8. TELECOMUNICAZIONI

9. ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

10. ATTIVITÀ SCOLASTICA

11. MASS MEDIA ED INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

                                                            32
In ossequio ai principi di competenza degli organi dell’Amministrazione,
sanciti dal combinato disposto di cui agli articoli 50 e 109 del T.U. n. 267 del 2000,
con successivo, separato e specifico atto del Sindaco, pubblicato nelle forme di Leg-
ge, comunque costituente parte integrante del presente piano, saranno individuati i
Servizi dell’Amministrazione cui confluiranno le funzioni sopra specificate.

      In tale contesto, secondo le modalità sopra indicate, il Sindaco, con proprio
provvedimento, attribuirà gli incarichi ai Dirigenti ed ai supplenti dei medesimi, cui
saranno assegnate le responsabilità concernenti le funzioni sopra indicate.

        Gli atti organizzativi e gli incarichi dirigenziali, pur costituendo parte inte-
grante del piano, rientrando nelle specifiche competenze del Sindaco, saranno pub-
blicati e comunicati alle strutture provinciali e statali incaricate delle attività di pro-
tezione civile, congiuntamente ai recapiti ed alle reperibilità.

                                                                                        33
DETTAGLIO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLE SINGOLE FUNZIONI

   COORDINATORE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEL CENTRO OPERA-
   TIVO COMUNALE

In tempo di “pace”, ovvero nell’esercizio delle attività finalizzate o comunque colle-
gate alla prevenzione delle situazioni d’emergenza:

       predispone il Piano Comunale di Protezione Civile, collabora con gli uffici tec-
       nici preposti alla raccolta dei dati necessari per la stesura del medesimo, orga-
       nizza corsi di formazione in collaborazione con i funzionari delegati per miglio-
       rare l’efficienza specifica di ogni singolo operatore;

       aggiorna il Piano a seconda dei cambiamenti territoriali, demografici e fisici del
       territorio, avvalendosi della collaborazione del Dirigente o Funzionario della
       Tecnica e Pianificazione;

       è detentore del materiale generale relativo al Piano di Protezione Civile;

       d’intesa con i Dirigenti incaricati delle funzioni sotto specificate predisporrà
       singole e apposite schede operative, collegate agli scenari di rischio indivi-
       duati nel presente piano. Tali schede operative, da pubblicarsi e predisporre
       con apposita determinazione dirigenziale, sono oggetto di costante e conti-
       nuo aggiornamento.

Nelle situazioni di emergenza:

       è il punto di riferimento della struttura comunale, mantiene i contatti con i
       C.O.C. dei Comuni coinvolti, con l’Ufficio di Protezione Civile della Provincia
       di Reggio Emilia, con la Regione Emilia Romagna, con il Centro Operativo Mi-
       sto (C.O.M.) di Reggio Emilia e il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) di
       Reggio Emilia, ecc….;

       assicura che le altre funzioni operative che costituiscono l’organizzazione del
       C.O.C., e che operano sotto il suo coordinamento mantengano aggiornati i dati
       e le procedure da utilizzare e da attivare;

       è in continuo contatto con il Sindaco e con il Responsabile della funzione tecni-
       ca e pianificazione per valutare di concerto l’evolversi dell’emergenza e le pro-
       cedure da attuare;

       garantirà il funzionamento degli uffici fondamentali come anagrafe, U.R.P., uf-
       ficio tecnico, ecc…. e, dopo ordine di apertura dei medesimi da parte del Sinda-
       co, li affiderà in gestione e controllo in prima istanza alle funzioni di supporto
       preposte, collegandoli con la Regione, Provincia, Prefettura, ecc…;

       mantiene i rapporti con gli uffici interni amministrativi/contabili per garantire
       la regolare e continua attività burocratica collegata all'evolversi dell'evento.

                                                                                      34
FUNZIONI DI SUPPORTO

1. TECNICA E PIANIFICAZIONE

In tempo di “pace”, ovvero nell’esercizio delle attività finalizzate o comunque colle-
gate alla prevenzione delle situazioni d’emergenza:

       raccoglie i dati delle varie funzioni, aggiorna il Piano a seconda dei cambiamen-
       ti territoriali, demografici e fisici del territorio e, assieme al Coordinatore e alle
       Associazioni di Volontariato di Protezione Civile organizza il rilievo delle tra-
       sformazioni in atto;

       è detentore del materiale di competenza, relativo al Piano di Protezione Civile;

       tiene i contatti con gli Enti territoriali o di servizio, Regione, Provincia, Bonifica,
       ENEL, IREN, ecc…, per la predisposizione e aggiornamento del Piano
       d’emergenza;

       raccoglie materiale di studio al fine della redazione dei piani di intervento;

       mantiene altresì i rapporti con i servizi tecnici nazionali, regionali, provinciali e
       locali, quali difesa del suolo, servizio sismico nazionale, ecc….

       determina le priorità di intervento secondo l’evento, studia le situazioni di ri-
       pristino e pianifica le fasi degli interventi;

       suddivide il territorio in settori di controllo accordandosi con tecnici locali
       esterni e attribuendo loro una specifica zona di sopralluoghi;

       d’intesa con la Sovrintendenza alle Belle Arti organizza squadre di tecnici per la
       salvaguardia dei beni culturali e predispone zone per il loro ricovero;

       studia preventivamente le opere di ripristino delle zone critiche per tipologia di
       emergenza (es. argini, ponti, edifici vulnerabili, ecc.…) onde limitare i danni al
       suo manifestarsi;

       redige le schede operative da utilizzare, quali modelli operativi, nelle situazioni
       di emergenza.

Nelle situazioni di emergenza:

       consiglia il Sindaco e il Coordinatore relativamente alle priorità riguardanti le
       attività tecniche di specifica competenza;

       fa eseguire sopralluoghi da tecnici locali ed esterni, per ripristinare la situazione
       di normalità (quali la fruibilità o non fruibilità degli edifici) emergenza;

       gestirà anche la ripresa, nel più breve tempo possibile, delle attività produttive
       locali;

       gestirà il censimento danni dei beni culturali provvedendo, ove possibile, al lo-
       ro ricovero in zone sicure preventivamente individuate;

       registra tutte le movimentazioni in successivo sviluppo, prima manualmente e
       poi con procedure informatiche e potrà avvalersi perciò di una segreteria opera-

                                                                                           35
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