Comportamento ed emozioni: ostacoli e risorse per un percorso scolastico adattivo - Istituto Comprensivo Statale ...

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Comportamento ed emozioni: ostacoli e risorse per un percorso scolastico adattivo - Istituto Comprensivo Statale ...
Comportamento ed emozioni:
ostacoli e risorse per un percorso
scolastico adattivo

                  Annarita Milone,
                  Azzurra Manfredi
                  Laura Ruglioni
                  Cinzia Fratoni
                  Servizio Al di là delle nuvole
                  IRCCS Fondazione Stella Maris
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Emozioni, comportamento e capacità
                   adattive
• Ci sono bambini/adolescenti che esprimono le proprie difficoltà
  adattive in modo diverso?

• Le difficoltà di autocontrollo sono solo comportamentali o anche
  emotive?

• Ci sono indicatori sintomatologici che ci segnalano difficoltà
  adattive?

• Che cosa sono i disturbi esternalizzanti ed internalizzanti?

      “L’emozione è una reazione soggettiva a un
      evento saliente, caratterizzata da cambiamenti
      fisiologici, esperenziali e comportamentali”
      (Alan Sroufe, 1996)
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La competenza emotiva:
             capire, esprimere e regolare
• Consapevolezza del proprio stato emotivo
•   Capacità di riconoscere le emozioni altrui
•   Capacità di avere un ampio vocabolario emotivo
•   Capacità di coinvolgimento empatico
•    Distinzione   tra   manifestazione   esteriore   e   vissuto
    interiore
•   Capacità di affrontare in modo adattivo le emozioni
•   Capacità di autocontrollo emotivo
•    Comunicare le proprie emozioni e leggere correttamente le
    emozioni degli altri per gestire in modo adattivo i rapporti
    sociali (competenza emotivo-sociale)
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Fattori di vulnerabilità
                       individuale
                      Temperamento:

Ricerca novità         Impulsività, instabilità, scarso controllo

Evitamento del danno              Preoccupazione, ipersensibilità,
                                        esauribilità

Dipendenza da ricompensa           Paura giudizio, insicurezza,
                                       sens. ambiente

Persistenza              Tenacia, perfezionismo, determinazione
                         andare al di là dei propri limiti e
                         resistere a frustrazione
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Regolazione emotiva e
           adattamento sociale

La regolazione emotiva può essere definita come
l’insieme dei processi endogeni e modulati
dall’ambiente che permettono all’individuo di valutare,
monitorare e modulare la risposta emotiva ad uno
stimolo.
La regolazione emotiva permette quindi al soggetto di
scegliere il timing, la valenza e l’intensità della
propria espressione emotiva adattandola al contesto
e ad un obiettivo relazionale.
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Regolazione emotiva e
           adattamento sociale

Una serie di ricerche evidenziano come una
inadeguata regolazione delle emozioni di rabbia ed
eccitazione si associ a problemi esternalizzanti del
comportamento sia nel contesto scolastico che
familiare,
mentre una scarsa regolazione delle emozioni di
paura e tristezza è correlata a problemi
internalizzanti e ansia sociale
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Disregolazione emotiva
In children and adolescents, emotion
dysregulation can be considered a negative
outcome of a maladaptive emotional response to a
stimulus combined with the child’ or adolescent’s
ability to successfully modulate the response
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I disturbi esternalizzanti
         il comportamento come espressione
                     disadattiva
L’espressione della disregolazione è principalmente espressa dal
comportamento e diretta verso l’ESTERNO e cioè verso l’ambiente.
L’espressione agita è caratterizzata da condotte impulsive, da scarsa
compliance alle regole e indicazioni, intolleranza alle frustrazioni,
aggressività (verbale, fisica, clastica), iperattività e esauribilità
atteniva.

      •ADHD: Disturbo da deficit di attenzione con
                     iperattività
          •DOP: Disturbo oppositivo-provocatorio
                 •DC: Disturbo della condotta
I dubbi diagnostici

ADHD, DC e DOP espressione sintomatologica
  polimorfa ed elevata comorbidità
Spettro esternalizzante ( Krueger, 2009):
aggressività, deficit empatia, discontrollo,
  impulsività, sensation seeking, novelty seeking
Spettro esternalizzante e altri spettri
Curare efficacemente disturbo esternalizzante
  può avere azione preventiva su percorsi di
  grave compromissione funzionale
ADHD

    I SINTOMI NUCLEARI

     I                  I
IPERATTIVITÀ       IMPULSIVITÀ

               I

          DISTURBO
         ATTENZIONE
Disturbo oppositivo e
         disregolazione dell’umore

    Aggressività affettiva
•   Segue spesso un evento stressor
•   Deriva da una ipersensibilità personale
    e interpersonale con bias ostile
•   Non è pianificata
•   E’ manifesta e non ha obiettivi
    preordinati (dominio, vendetta,
    minaccia)
•   E’ caratterizzata da agiti eterolesivi
    ma anche autolesivi
•   Ha una rapida escalation e si
    accompagna ad espressione somatiche
    ed emozionali
•   E’ seguita da uno stato di spossatezza
    e/o pianto
•   E’ seguita spesso da senso di colpa
La frequente condizione di emarginazione sociale legata
  alla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti,
  di alcuni comportamenti problematici, rappresenta un
  ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di gravi
  quadri psicopatologici in età evolutiva .
Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà di
  autocontrollo e autoregolazione con altre persone e la
  sperimentazione di comportamenti alternativi socialmente
  accettabili può agire invece nella direzione opposta,
  favorendo l'integrazione e aumentando le capacità di
  socializzazione e di adattamento di questi bambini
I disturbi internalizzanti:
            ansia e sintomatologia depressiva
              come ostacoli all’adattamento
Il disagio del bambino non trova un espressione manifesta , non viene
verbalizzato e/o agito con il comportamento.
Il bambino/adolescente mantiene dentro di sé le proprie difficoltà
emotive e tende a chiudersi alle relazioni sociali, a mettere in atto
strategie di evitamento, diretto o indiretto, dei contesti e relazioni
ansiogeni.
Il bambino/adolescente può avere una visione pessimistica degli eventi
e dei contesti di vita, può avere una aspettativa negativa rispetto al
proprio futuro, esprimere sentimenti di autosvalutazione
e senso di inefficacia, essere apatico, anedonico, rapidamemte
esauribile fisicamente e mentalmente.
Quando l’ansia motiva la la paura,
    l’evitamento o la rabbia
Ansia: tra normalità e patologia

Stato emotivo fisiologico sollecitato da situazioni nuove
e/o potenzialmente pericolose
•legata a situazioni esperienziali vissute al momento
attuale e non collegata a eventi passati o alla paura del
riverificarsi di eventi negativi
•non deve essere ricorrente né interferire in modo
frequente la vita di relazione
•È contenibile, modulabile, razionalizzabile
Emotional Dysregultion Model of
                     Anxiety
• Il bambino con disregolazione emotiva e disturbo
  internalizzante spesso presenta un importante
  inibizione comportamentale in contesti di vita nuovi, in
  relazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti.
• Spesso presenta alti livelli di arousal
• Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata
  reattività emotiva in contesti relazionali
• Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo
• Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma
  si sopprimono
Emotional Dysregultion Model of
                     Anxiety
 Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a
gestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di
   disagio e può quindi scegliere strategie (evitamento,
 aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurre
 immediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal).

Queste strategie sono comunque inadeguate e comportano
una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad
                    autoalimentarsi.
  Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa
(analisi della situazione, razionalizzazione, focalizzazione su
 altri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel background
               personale e familiare del bambino
Emotional Dysregultion Model of
                       Anxiety
  Quale contributo ambientale?
     In contesti familiari di
bambini/adolescenti con disturbi
     d’ansia si sono osservati
      prevalenti strategie di
 soppressione o restrizione della
espressione emotiva (descrizione,
    condivisione, confronto)
 e un clima emotivo scarsamente
     supportivo in cui spesso
  prevalgono emozioni negative,
elevati livelli di arousal e relazioni
     genitori figli con elevata
          iperprotettività
Ansia patologica

• Disturbo d’ansia da
  separazione
• Disturbo d’ansia
  generalizzata
• Disturbo d’attacchi di
  panico
• Fobie specifiche
• Fobia scolare e
  sociale
• Disturbo ossessivo-
  compulsivo
Fobia scolare
  il livello di ansia, paura e angoscia
   nel recarsi e restarvi sono tali da
compromettere in modo significativo
  una regolare frequenza scolastica,
  con assenze ripetute croniche che
 infine possono condurre a un blocco
              della frequenza.
  Al momento di andare a scuola
    manifestano cefalea, dolori
addominali, stanchezza, sonnolenza,
 dolori muscolari, vomito, nausea e
              diarrea
    Associato o meno ad ansia di
            separazione
Disturbo da attacchi di panico
Disturbo ansia generalizzata
E’ caratterizzato dalla presenza di ansia e
 preoccupazioni eccessive. Il bambino ha
difficoltà a controllare la preoccupazione.
L’ansia e la preoccupazione sono associate
    ad almeno tre dei seguenti sintomi
•Irrequietezza o sentirsi tesi, con “i nervi a
               fior di pelle”
           •Facile affaticamento;
    •Difficoltà a concentrarsi o vuoti di
                  memoria
                •Irritabilità
            •Tensione muscolare
           •Alterazione del sonno
 Contesti trigger: stare da soli, contesti
 nuovi, di fronte a richieste prestazionali
Fobia sociale
Il bambino /ragazzo mostra difficoltà/paura in
situazioni sociali quali:

Leggere ad alta voce in classe
Unirsi ad una conversazione
Parlare ad adulti
Iniziare una conversazione
Scrivere alla lavagna
Ordinare cibo ad un ristorante
Ballare in discoteca
Effettuare test
Feste da amici
Rispondere a domande in classe
Giocare con altri bambini
Chiedere aiuto all’insegnante
Lezione di educazione fisica
Attività sportive o scolastiche di gruppo
Farsi fotografare
Usare bagni pubblici
Invitare un amico
Mangiare al bar della scuola
Camminare in corridoio
Rispondere o parlare al telefono
Mangiare di fronte agli altri
Questionari sulle
difficoltà emotive e
 comportamentali

  Dott.ssa Azzurra Manfredi
Questionario
sulle difficoltà
emotive
Questionario
sulle difficoltà
emotive
1. Lamenta spesso mal di testa, mal di stomaco, mal di           0   1
pancia, nausea.

2. In situazioni nuove e/o la possibilità di affrontare          0   1
situazioni nuove lo preoccupa e/o innervosisce.
3. Non partecipa volentieri e/o si rifiuta di partecipare alle   0   1
gite scolastiche.

4. Le lamentele somatiche cessano quando sente/vede i            0   1
genitori.

5. Ha molte paure, si spaventa facilmente.                       0   1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
6. Mostra un eccessivo bisogno di rassicurazioni.          0   1

7. Ha difficoltà a chiedere aiuto all'insegnante.          0   1
8. Ha paura di sbagliare, considera ogni errore come un    0   1
fallimento totale

9. Si sente ferito quando viene criticato.                 0   1

10. Mostra preoccupazioni riguardo alle proprie capacità   0   1
e/o si sente inferiore.
Questionario
sulle difficoltà
emotive
11. E' spesso assente                                       0   1

12. E' spesso assente perchè lamenta mal di testa, mal di   0   1
stomaco, mal di pancia, nausea prima di recarsi a scuola.

13. Sembra spesso teso, incapace di rilassarsi.             0   1

14. Prima di una verifica appare agitato e/o preoccupato.   0   1

15. Lamenta improvvisamente palpitazioni, difficoltà di     0   1
respiro,nausea, senso di svenimento, vertigini.
Questionario
sulle difficoltà
emotive
16. Ha crisi improvvise di agitazione, tremore e/o           0   1
associate a pianto e talora fuga.

17. Sembra perso nei suoi pensieri, si distrae facilmente.   0   1
18. Evita di partecipare alla lezione di educazione fisica   0   1
e/o alle recite.

19. Si mangia le unghie e/o si stuzzica la pelle o altre     0   1
parti del corpo.

20. Piange spesso.                                           0   1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
21. E' molto timido e riservato, non si coinvolge con gli     0   1
altri.

22. Partecipa raramente a compleanni, gite, eventi di         0   1
classe.
23. Si rifiuta di partecipare alle recite e non partecipa a   0   1
situazioni che comportano il confronto competitivo con i
coetanei.
24. Appare scontento, triste.                                 0   1

25. E' molto preoccupato del proprio rendimento               0   1
scolastico.
Questionario
sulle difficoltà
emotive
26. Ipersensibile, si imbarazza facilmente.                0   1

27. Si rifiuta di leggere a voce alta e/o rispondere a     0   1
domande, e/o scrivere alla lavagna e/o evita compiti .
28. cancella di frequente o strappa le pagine durante lo   0   1
svolgimento di compiti.
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
1. Non presta sufficiente attenzione ai dettagli o          0   1
commette errori di distrazione nelle attività scolastiche

2. Discute in modo polemico.                                0   1
3. Non porta a termine autonomamente le attività            0   1
assegnate.

4. Non riesce a stare seduto tranquillo, è iperattivo,      0   1
irrequieto.

5. È prepotente                                             0   1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
6. Non riesce a concentrarsi e/o a mantenere l'attenzione   0   1
a lungo.

7. É disubbidiente, non rispetta le regole né il ruolo      0   1
dell'insegnante.
8. Non va d'accordo con gli altri bambini, è spesso         0   1
coinvolto in conflitti tra coetanei.

9. Si sente perseguitato dagli altri, pensa spesso di       0   1
essere accusato ingiustamente, tende ad accusare gli
altri dei propri errori.
10. È molto rumoroso, parla troppo, spesso disturba lo      0   1
svolgimento della lezione.
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
11. Infastidisce gli altri bambini di proposito e/o li prende   0   1
in giro.

12. Ha crisi di rabbia.                                         0   1
13. Risponde senza riflettere e/o interrompe spesso e/o         0   1
ha difficoltà ad aspettare il proprio turno.

14. Ha difficoltà a giocare tranquillo, spesso si fa male       0   1
e/o fa male agli altri accidentalmente.

15. Distrugge le sue cose e/o quelle degli altri e/o è attiva   0   1
agiti aggressivi verso oggetti.
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
16. Perde oggetti e/o dimentica il materiale didattico.        0   1

17 Rimane spesso indietro nello svolgimento dei compiti.       0   1
18. Ha difficoltà a rispettare ruoli e/o tempi nei giochi di   0   1
gruppo.

19. Il suo comportamento e/o rendimento scolastico             0   1
peggiora nelle ultime ore della mattina e/o nel
pomeriggio.
20. Dice parolacce.                                            0   1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
21. E' aggressivo verso i compagni e/o gli insegnanti.   0   1

22. E' aggressivo verso se stesso.                       0   1
23. Si rifiuta di svolgere i compiti assegnati.          0   1

24. Marina la scuola.                                    0   1

25. Dice spesso bugie.                                   0   1
Come intervenire a scuola?

Dott.ssa Cinzia Fratoni
Psicologa
Psicoterapeuta
cinzia.fratoni@libero.it
Cosa possiamo fare quando dietro
      la rabbia c'è l'ansia?
IL CASO DI DAVIDE
Davide frequenta la terza media e presenta irritabilità
  da tre anni, da quando ha iniziato la scuola
  secondaria di prima grado.
Ha difficolà nella matematica ma non presenta un DSA
 (discalculia), ha difficoltà attentive e uno stato
 emotivo di ansia prima delle verifiche scritte e orali.
Anche a casa presenta crisi di rabbia quando gli
 vengono fatte delle richieste (apparecchiare, fare i
 compiti, ecc...).
QUALCHE GRAMMO DI PSICOLOGIA
          A SCUOLA

- GRADUALITA'

-GRATIFICAZIONE

- RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO

- REGOLA INVESTITA AFFETTIVAMENTE
IPOTESI DI LAVORO
- l'APPELLO DELLE EMOZIONI: si invitano gli alunni a non rispondere
    “presente”, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore dell'umore
    personale corrispondente al momento (in questo modo si attivano relazioni,
    sensazioni, percezioni e capacità comunicative che in circostanze di normale
    quotidianità tendono a confondersi con i tanti rumori di fondo);
-   il documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti ampiamente
    utilizzati dagli insegnanti a scuola: il brainstorming (il gruppo classe deve
    elencare in modo veloce e sintetico le associazioni che ciascuno fa sul tema
    proposto) e il role playing (si chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, di
    mettere in scena una situazione di vita quotidiana);
- il “ROMPIGHIACCIO” come gioco di apertura: ognuno si definisce con un
    aggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone);
- le attività sulle emozioni si propongono almeno 1 ora alla settimana!
Che cosa è successo?
__________________________
__________________________

   PENSIERI                 EMOZIONI
COSA POSSO FARE PER
         CALMARMI?
- vado in bagno e mi lavo   il viso;
                        - …...........................
- faccio tre respiri profondi;
                        - …...........................
- conto fino a 10;
-.........................
-.........................
APPELLO DELLE EMOZIONI
EDUCARE ALL'EMOTIVITA'

Non esistono medicine miracolose né
 formule magiche!
Esiste la possibilità di instaurare una
 relazione educativa costante,
 caratterizzata da una buona sintonia
 emotiva, autorevolezza e
 contenimento!
DIDATTICA DELLE EMOZIONI

- la  prevenzione dei problemi disciplinari è favorita
    dall'enunciazione di NORME CHIARE (evitando
    interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e
    doveri degli studenti e degli insegnanti, dall'esercizio di
    una DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONI
    INDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti;
-   evitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI per
    disciplinare il comportamento;
-   affrontare le questioni disciplinari e i possibili
    provvedimenti sugli “alunni difficili” con i colleghi e
    mantenere la coerenza e l'unità come CONSIGLIO DI
    CLASSE;
-   mantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitando
    il più possibile le accuse;
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- pensare “io faccio il docente, all'educazione ci pensino
  pure i genitori” amplifica i problemi dei ragazzi e
  aumenta la dispersione scolastica;
- nessuna didattica è possibile senza promuovere
  BENESSERE, ENTUSIASMO E RISPETTO DELLE
  REGOLE;
- la scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE durante
  una spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora;
- NON “FARE PREVENZIONE” ma “ESSERE NELLA
  PREVENZIONE” porta alla disponibilità all'ascolto,
  all'autorevolezza, all'accoglienza, al rispecchiamento e
  alla condivisione, al contenimento dato dalle regole.
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- prima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASE
  EMOZIONALE;
-    brontolare,   predicare,  incolpare,  minacciare,
  paragonare, criticare, punire sono METODI POCO
  EFFICACI perché sono COERCITIVI in quanto agiscono
  sul sentimento della paura e della limitazione della
  libertà;
- evidenziare i comportamenti positivi ed esprimere
  apprezzamento personale;
- discussione sugli elementi oggettivi e non sulle
  interpretazioni.
Pistoia, 19 Febbraio, 2016

  Dall’analisi dei sintomi alle modalità di
                 prevenzione

Laura Ruglioni,
Dirigente Psicologa
IRCCS Stella Maris-

lruglioni@fsm.unipi.it
CONSEGUENZE

Come hanno reagito gli altri al comportamento
  problematico?
Vediamo l’esempio di A.
• A. è in 2°media
• Gli agiti aggressivi sono iniziati durante la
  5° primaria
• Per questo è stato a lungo ricoverato
• Il problema principale di A. è «il terrore»
  per le prestazioni
• A. È molto rigido e pretende moltissimo da
  sé, non accetta gli errori e l’idea di poter
  sbagliare
• E’ molto intelligente, non ha né un DSA né
  un ADHD, ma disregolazione del
  comportamento
Quando A. è spaventato a
          casa….
                   Quando comincia lo
Diventa irritabile
                   scontro il
Inizia a provocare comportamento è
le persone intorno esplosivo (picchia,
finchè queste non insulta…. )
rispondono
                   Dopo circa
Sembra cercare lo mezz’ora di lotta
scontro in tutti i coi genitori inizia a
modi (e lo         piangere e dopo si
trovava…)          addormenta
Quando A. è spaventato a
            scuola….
Diventa irritabile           Quando comincia lo
Inizia a provocare le        scontro il comportamento
persone intorno finchè       è esplosivo (picchia,
queste non rispondono        insulta…. )

Sembra cercare lo            Dopo che è stato
scontro in tutti i modi (e   condotto in una stanza
lo trovava…)                 tranquilla inizia a
                             piangere e dopo cerca la
                             consolazione degli
                             insegnanti
Manifestazioni principali

                           CRISI DI
                           PIANTO
•IRRITABILITA’
                           ANGOSCIA

•OPPOSITIVITA’
•PROVOCATORIETA’
•Crisi di Rabbia
Probabili fonti di irritabilità

 Paura per uno scenario immaginato e
imminente molto negativo pieno di
frustrazioni

Sensazione che non ci sia una via d’uscita

Sensazione di ALLARME
Strumenti per aiutare gli
    alunni come A.

       gratificazione
Quando un PDP?
                      PDP per i Bisogni
 IL PDP per
                       Educativi Speciali
  Disturbo
                       (BES)
  Specifico di
  Apprendimento
  (legge
  170/2010)          Bambini con bisogni specifici
                       quali…..
                     Bambini con sviluppo cognitivo
                       borderline e Disturbo da
                       Deficit di Attenzione e
                       Iperattività (ADHD)
                     E disturbi relativi alla sfera
                       emotiva…….
Il Piano Didattico Personalizzato di
                              A.
Nell’ottica della Gradualità       Nell’ottica della
   Raggiungimento degli            Gratificazione
obiettivi didattici per step       Ogni volta in cui parla della
          specifici                sua paura ad un docente
                                   riceve delle note positive
Verifiche su pochi contenuti
   (più verifiche ma con
                                   Ad ogni piccola verifica viene
     contenuti limitati)
                                   premiato con voti positivi e
   Riduzione dell’orario           premi dai genitori
 scolastico (poi aumentato
 poco alla volta nel tempo)        Le sue verifiche vengono
 Snellimento dello studio a        portate come esempio
           casa                    positivo alla
Il PDP applicato in modo attento da tre
                anni…

Ha ridotto il carico di stress e di
 angosce
Ha ridotto i comportamenti inadeguati
 in classe e a casa

HA RESO PIÙ POSITIVO LO
 SCENARIO IMMAGINATO !!!
Al di là delle Nuvole a scuola: prevenzione primaria e
                prevenzione secondaria.
       Due modelli di intervento per i disturbi del
                    comportamento.

                  Al di là
                        là delle nuvole:            IRCCS - Fondazione Stella Maris - Pisa
         Servizio per il trattamento dei disturbi   per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
         del comportamento in età  età evolutiva    dell’Adolescenza
Dalla prevenzione primaria a secondaria:
         Il lavoro sul singolo alunno con difficoltà
       comportamentali può continuare attraverso IL
                   TEACHER HELP (TH)

Chi lavora al TH

Annarita Milone
Laura Ruglioni
Azzurra Manfredi
Cinzia Fratoni
Fasi del TH/ Di cosa discutiamo con
           le singole equipe di docenti durante
                 gli incontri teacher help ?
1°incontro con l’equipe: a partire dalla Scheda di Segnalazione i docenti ci
presentano le difficoltà nel dettaglio e discutiamo probabili fattori
causali/mantenimento problema e strategie per ridurlo

…..I docenti provano ad applicare strategie per 2-3 mesi……………………

2° incontro con l’equipe: riceviamo Feed Back su cosa ha funzionato e perché, cosa
non ha funzionato e perché, come proseguire
Servizio Al di là delle nuvole
                            COPING POWER PROGRAM

                             (Lochman e Wells, 2002)

Originariamente applicato                              Lo adattiamo al
nel contesto scolastico                                contesto clinico
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