COME PREPARARE UNA SERIE PLAY OFF: DALLE REGOLE ALLA TATTICA (F. CIANI) - FIP
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COME PREPARARE UNA SERIE PLAY OFF: DALLE REGOLE ALLA TATTICA (F. CIANI) CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 Argomento difensivo, un po' particolare, parte dalla costruzione di una difesa individuale fino a quello che poi accade in una fase di playoff dove il tempo è poco per cambiare, dove sorge il dubbio se vestire le scelte con un abito nuovo derogando dal sistema dell’intera stagione o proseguire sulla strada costruita. Ci tengo comunque a sottolineare quelli che sono punti fondamentali per la difesa, come l’Equilibrio del corpo, la capacità di resistenza fisica senza perdere l’equilibrio corporale e la capacità di reagire. La capacità di lavorare in modo coordinato ma disgiunto tra arti superiori ed inferiori. Infatti spesso gli arti si muovono in modo ritmico ma non efficace; la tecnica di scivolamento, la tecnica di close out, sono tutti aspetti di tecnica individuale che citeremo ma nei quali non entreremo nello specifico. E’ come avere una scatola di lego, da 12 pezzi costruisco la facciata della casetta, con quella da 1000 pezzi l’autobotte dei pompieri… quanta tecnica individuale e quanta capacità abbiamo di far utilizzare ai giocatori la tecnica, tanto più avremo possibilità di fare cose “tattiche”. Spesso affascinati dalla tattica e dal voler dare regole di squadra, perdiamo di vista che molte volte queste non riescono perché ci manca la tecnica per fare quello che immaginiamo si possa fare. Perché tra fare scelte difensive e realizzarle , serve avere gli uomini in grado di farlo. E poi analizzando tutte le situazioni, per capire come andiamo a costruire evoluzione del sistema difensivo. Ed il sistema parte da tecnica e costruzione: per ogni situazione difensiva, un buon sistema difensivo deve avere una regola base ed una seconda opzione, ma per seconda opzione non intendo che si possa attuare una o l’altra, ma che viene deciso che se ne fa una o l’altra, senza trascurare che per ogni opzione esiste una reazione dell’avversario, perché l’attacco non subirà mai passivamente le scelte della nostra difesa, ma cercherà opzioni, letture, ed il talento individuale dei giocatori stabilirà nuove situazioni. Conoscere quali di queste regole e movimenti di squadra adottiamo, ci permette di essere pronti a reagire. Dobbiamo quindi conoscere i rischi e cosa fare quando questi rischi si materializzano. ANALISI AVVERSARI Entro nello specifico: quando analizziamo la squadra insieme all’ assistente, studiamo 4/5 partite, ed abbiamo un canovaccio su cui la nostra analisi deve essere basata, occupandoci di alcuni argomenti fondamentali, oltre alle caratteristiche individuali dei singoli giocatori, che fanno parte della costruzione di ogni scelta tattica. Questi aspetti sono: - 1v1 perimetrale, la capacità di attaccare 1v1 dal perimetro, le situazioni dalle quali ci sono queste situazioni, cosa accade sugli aiuti, che abitudini ci sono (scarichi interni, perimetrali, passaggi letti o per abitudine?); - il post basso e la pericolosità in area, la capacita di muoversi contro internamente, di giocare spalle, la quantità e qualità di situazioni spalle a canestro, pari ruolo, miss match, come la squadra vuole attaccare il post basso e come vuole attaccare il centro dell’area; - i blocchi: tipologia dei blocchi più usati : verticali, stagger, ciechi…ogni allenatore sceglie 3\4 situazioni abbastanza ripetute, per cui è più utile lavorare su quelli principali, preparando qualcosa sui punti di forza principali che la squadra ha; - pericolosità T3: scarichi, uscita,dal palleggio;
- il pick and roll (da cui non si può prescindere…opzioni per qualsiasi forma di pick and roll inventato); - abitudini e capacità per quello che riguarda il rimbalzo difensivo.
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 Mettendo insieme questi concetti. vi dico le cose come le ho fatte, senza pretese. quello che realmente faccio con la mia squadra, per darvi possibilità di spendere una riflessione, perché il bello del nostro lavoro è che ognuno di noi lavori nel proprio, la circolazione delle idee non ha mai fatto male. Analizziamo i punti elencati: • 1v1 perimetrale: la prima regola è quella di negare il centro, spingere verso la linea di fondo, in una zona che va dal mezzo angolo all’angolo. L’atletismo e la fisicità ci impediscono di entrare nello spcifico, ma l’idea è questa qui. ovviamente, le regole di aiuto consequenziali, sono quelle canoniche, che derivano dall’ultimo uomo del lato debole e la rotazione. Mentre se la palla è sul centro, se la palla inizia a prendere un lato cerchiamo di tenerla sul lato, ma se centrale, spalle parallele a linea fondo ed impedire la penetrazione, imponendo la scelta di un lato, non correndo il rischio di essere troppo aperti. In qualsiasi punto del campo, difendiamo con le spalle perpendicolari tra la palla ed il ferro, quindi cerchiamo di creare il muro davanti e cercando di impedire una penetrazione diretta senza privilegiare un lato o l’altro. Le nostre aspettative sono che questa seconda scelta, con un buon lavoro difensivo individuale, non permetta all’attacco di battere immediatamente il difensore, regola che torna dal lavoro di base è che chi non tiene due scivolamenti non ha diritto ad essere aiutato. spesso il gradino difficile da far comprendere ai giocatori non sta nelle rotazioni, ma nel fatto che se anche prepariamo un sistema che preveda aiuti rotazioni , tamponamento di tutte le falle possibili, la vera chiave è che non devono farsi battere sul primo palleggio, perchè sennò diventa una difesa di aiuto. Spesso un giocatore battuto al primo palleggio si gira e rivendica il mancato aiuto, ma qui entriamo nella teoria degli alibi di Velasco , chi doveva aiutare? Sulla rotazione poi si sceglierà se chi ruota , lo fa su tutti, o se qualche giocatore non ha qualità per essere considerato particolarmente pericoloso; se ruotare sulle linee di passaggio, in modo da ostacolare una facile circolazione. Prima riusciamo a fermare emorragia di aiuti e rincorsa della palla meglio è. • Post Basso: l’idea è quella di provare a far capire ai giocatori che il post basso può essere anticipato, e che la difesa non inizia solo quando c’è la ricezione. Molti lunghi aspettano dietro. Invece il passaggio dal perimetro al post basso, è un passaggio che pochi sanno fare, non è facile. Se la difesa lavora bene sulla linea di passaggio, e fa perdere il tempo, gli esterni tendono a non dare più lì palla, ed abbiamo risolto un problema. Se si nega la ricezione nei primi secondi, l’attacco, con l’idea di non fermare troppo la palla, va da un’altra parte. Lavoro molto con e servizi di anticipo del post basso, perché non voglio accettarlo passivamente. A maggior ragione nelle situazioni di miss match, che non possono essere accettate passivamente aspettando solo un raddoppio o un aiuto. Quando abbiamo ad esempio un esterno molto alto. Ad esempio, noi avevamo il play più basso del campionato, che in post basso è un grand difensore perché non è mai remissivo, non da mai riferimento, e l’idea è negare la ricezione, che toglie il problema di cosa fare dopo. Quando la palla arriva, noi non facciamo mai girare il lungo sul fondo ma di spingerlo vero la linea del tiro libero, perché mandare sul fondo ed aiutare dal lato debole, implica una partenza molto presto, ed apre spazio. Quindi chi marca il post basso nega il riverse, con
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 aiuto recupero dal lato forte quando si apre il palleggio, raddoppio dal centro…dipende dall’avversario. L’unica alternativa, a volte diventa buttare sulla mano debole. • Blocchi: nostre regole, se al tiratore riesco a negarlo, è la prima idea, negarlo, cambiare ritmo, buttare in spazi diversi. Diventa difficile su una doppia uscita, dove neghiamo un lato scegliendo il peggiore bloccante o dove il tiratore è meno efficace. Se non riusciamo a negare la seconda opzione è allinearsi ed inseguire correndo sulla sua ombra. Il rischio è quello del cura, in corsa o palleggio. Quando è così cerchiamo anche di far alzare i blocch, con un ricciolo più in allontanamento con il difensore del passatore che ruba i primi 2 secondi . Se siamo in emergenza, cambio , con idea lungo braccia alte, invita al bump pass. s certi giocatori posso anche inseguire inseguire ed all’ultimissimo momento tagliare. qui cerchiamo di spingere il bloccante più basso possibile, in modo che sia più semplice il recupero e l’eventuale difesa della penetrazione. Il tipo di scelta è fondamentale per tutta la squadra, perché deve essere chiaro a tutti, cosa vogliamo, cosa e dove rischiamo. tutto ciò fa parte dei primi 2 mesi di lavoro. i giocatori devono avere capacità e possibilità di metabolizzare le diverse opazioni. per creare qualcosa di diverso, dobbiamo farlo su una base di tecnica individuale assodata. - pick and roll pronti a tutto - tiro da 3 lavoriamo su scouting Molto spesso l’efficacia è togliere una piccola porzione di qualità all’attacco, mangiare secondi, centimetri…non rubare una palla o fare per forza una cosa astuta ma dal costantemente togliere qualcosa, perché è poi il costantemente che incide… prima o poi si arriva a rubare ritmo, fiducia, aumentando numero imperfezioni dell’attacco, quello che vogliamo. d. queste regole le sceglie perché hai avuto esperienza e risultati da queste regole o fai il mercato in base alle regole che vuoi dare? ti adegui tu alla squadra o fai adeguare la squadra? r. le regole base del mio sistema difensivo le ho maturate nel tempo, poi a volte capita la fortuna di avere squadra molto forte di cui si preoccupino sempre gli altri. Ma sul mercato si cercano giocatori con le caratteristiche più vicine. Infine il giocatore deve migliorare lui per arrivarci, ma allo stesso tempo, nel far vedere che gli concedi qualcosa, modelli sulle caratteristiche: chiamiamolo “voto di scambio” , che spesso funziona, perché un giocatore si sente analizzato su qualità, difficoltà, cerchi di aiutarlo e gli chiedi di aiutarti. la condivisione di progetto e lavoro sono importanti. credo più nel convincimento che nella coercizione. Ora parliamo della nostra serie playoff vs Mantova
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 punto di partenza: a) pregresso partita coppa italia dove ci hanno battuti mettendoci in difficoltà negli ultimi 2 quarti, pregresso pesante, attaccando perfettamente le nostre regole, idee principali; b) hanno dovuto cambiare i 2 nuovi americani c) conosciamo pochissimo il loro nuovo pivot, nessuna immagine di come mantova gli avrebbe utilizzati Restiamo fedeli al sistema , che in questo caso aveva subito fortemente o facciamo cose nuove? Scelte ben precise, giochiamo contro una e ferguson, in funzione di togliere collegamento tra loro e resto squadra sperando che il poco vissuto che hanno avuto ci aiutassero nel fatto che non ci fossero stesse fluidità e linearità che ci avevano dstrutto. Nel decidere di togliere le cose principali ai 2 americani, sapevamo che Udanoh devastante vicino allo smile, uscendo dall’area non tanto. Ferguson amante di 1v1 e Pick and roll, poco incline al coinvolgimento altrui nelle difficoltà. 1)l’uomo di Udanoh non aiuta MAI. x2 finta aiuto, x1 muro almeno 2 palleggi. se viene immediatamente battutto, aiuto e cambio. sfidiamo sempre a passarsi palla su porzione cambio stretta; idem dal lato debole non deve ruotare nessuno. in coppa ci hanno fatto molto male su queste situazioni. Dargli la sensazione che potessero fare la stessa cosa, ma spesso trovavano specie in gara 1 avversario pronto a sporcare. 2) il 4 per noi è un esterno in difesa in quanto loro 4 Ndoja, Amici , aprivano lo spazio. dunque scelta di scambiare tutto sul perimetro. 3) udanoh spalle. in gara 1, non volendo cambiare troppe cose, abbiamo scelto di restare fedeli a nostra regole. ma lui in gara 1 ci ha messo fortemente in difficoltà, allora abbiamo iniziato ad anticiparlo 3\4 dall’alto d4 ed aiutavamo dalla punta. Poi udanoh ha capito che la doveva passare, ed andavamo incontro alla rotazione che volevamo evitare. Ma non potendolo nemmeno anticipare dal basso. Poi abbiamo scelto di anticiparlo sedendoci 3\4 su di lui, scivolando su di lui. quando tendeva a fare un passo fuori per riceverla eravamo contenti in quanto andava a giocare in uno spazio incerto. quando apriva palleggio finta di raddoppio dal alto e recupero. 4) il pick and roll.
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 fare show diveniva un problema perché uscendo Udanoh tagliava quindi anche se il piccolo aiutava col tempismo giusto, con il taglio di udanoh eravamo in difficoltà; inoltre ferguson era bravissimo ad attaccare il ferro. E quando bloccava il 4 , il po di Ndjoa e Amici era letale. E quindi , abbiamo dato questa priorità: - blocca Udanoh con qualsiasi esterno: passiamo sempre in terza, per costringerlo a fare il ribocco e a non tagliare, e se taglia, X5 dopo ribocco è pronto a riprenderlo in area. - Ferguson: indicazione è di togliergli palla dalle mani. Lavoriamo per forzarlo e portarlo sull’uomo lontano. Poi in difesa o aiuto e recupero o aiuto e cambio tra gli esterni. Stessa cosa sul lato, dove era ancora più pericoloso. - Ndjoa-Amici che bloccano: sempre cambio , se vogliono vanno i 4 spalle, e non era la loro priorità. Ultima situazione, era quella del doppio Pick and Roll, diagramma 2 pick in a row. l’obiettivo era quello di togliere ritmo al suo attacco. “LA QUALITA’ DELL’IDEA LA FA CHI LA METTE IN PRATICA” Una serie playoff acuisce il problema perché giochi ogni 2 giorni, allora in difesa si lavora sul sistema di regole, devi cercare di arrivare all’obiettivo e di cambiare sulle cose che hai subito. Temevamo molto la grande qualità di udanoh sui rimbalzi di attacco. Molto spesso però partivano tiri fuori dalle loro trame di gioco, ferguson non di verificava grande passatore. La seconda cosa che volevo dirvi è che se tutto questo non sarebbe stato possibile se non avessimo avuto i “mattoncini”: i 4 hanno marcato costantemente una guardia, ed avendoci lavorato, avendo capacità e voglia nell’applicarsi, è andata bene. Abbiamo pagato solo 2 volte 1v1 spalle su Piazza.
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 d. Pick Ferguson Udanoh laterale, fai fondo? r. no, perché ferguson ha cambio di ritmo e step back verso angolo, e perché così indirizzo Udanoh ad andare in area , e se voglio lasciare il mio lungo con Udanoh deve aiutare il lato debole, esponendoci a lunghissima rotazione. Se c’è cambio difensivo è fondamentale non saltare mai dentro, perchè non deve prendere un tiro facile evitare l’infilata, ed urlare dove indirizzarlo. Se 5 gioca un pop, rimando il palleggiatore proprio sul suo lato in modo da essere pronto ad aiuto e cambio. Va allenato nei fondamentali difensivi la capacità di usare il tempo di volo della palla: chi è in ritardo ha perso, bisogna lavorare per anticipare il ritmo della palla; qui infatti abbiamo 2 certezze: nessuno la ha in mano, e sappiamo dove sta andando. questo vale anche nelle rotazioni, per i close out, ecc…. se io volo con la palla, posso indirizzare, se io aspetto che l’attaccante riceva, ho perso. Tra attacco e difesa chi è in ritardo ha perso, chi ha anticipa ritmo della palla vince. d. hai lavorato su queste regole già su altre partite prima di queste? r. si, qualcuna d. sul p\r? r. ho tutte le regole all’inizio dell’anno. d. e quindi dare più regole non crea confusione ai lunghi? r. certo, ma è importante anche la grande disponibilità. Per fare il nostro lavoro non basta dire na cosa affinché i giocatori la facciano, ma non perché non lo vogliano ma perché non è loro compito fare un qualcosa autonomamente, siamo noi che dobbiamo spiegargli ciò che vogliamo, insegnarli cosa non sanno, dimostrarglielo, ricordarglielo, farglielo provare. La loro disponibilità è imparare a farlo e metterlo in pratica durante il gioco. Gli allenatori fanno gli allenatori, i giocatori fanno i giocatori, poi la compartecipazione condivisione e capacità di comunicazione fanno la differenza nel rapporto tra questi 2 ruoli. Ma se il giocatore vuole fare l’allenatore o l’allenatore pensa da giocatore, sperando che lo spirito santo imponga nei giocatori il sapere cestisti, il saper fare si sbaglia.
CORSO ALLENATORE NAZIONALE 2016 Per fare il nostro mestiere ci vogliono le 3 C: COERENZA COMPETENZA COMUNICAZIONE poi ci sarebbe la quarta c, convinzione ! La prima è la più difficile perché tate volte è più comodo cambiare una idea una cosa perché non siamo coerenti con quanto detto in precedenza. dobbiamo essere coerenti dal primo giorno. ricordandoci che poi la gente tra sé si parla. Ed anche quando scegliamo una cosa fa far fare ai giocatori possono chiederci perché, per come, e dobbiamo rispondere con coerenza e cognizione di causa. sennò siamo già etichettati. d. il tuo scouting report? r. il martedì, alla ripresa, dopo il video sulla partita giocata, consegna scout report avversari. prime 2 pagine caratteristiche individuali, terza pagina statistiche evidenziate a colori. 4\5 righe, caratteristica e cosa vogliamo fare noi. poi una pagina di squadra, chi riceve apertura, chi corre cp, che fanno lunghi cp, tiratori da 3, rimbalzasti off, e qualche caratteristica speiale. infine legenda chiamate giochi e dietro diagramma giochi. e sotto flash sul nostro attacco vs loro difesa. Questo lavoro sarà poi distribuito in settimana. e’ tanto lavoro, in più divido il video in piccoli video perché credo che la capacità attentava duri molto poco. e questi video poi li ritrovano in campo. messaggio visivo —- allenamento, ed il venerdì riassunto. La condivisione della comunicazione è diverso ed utile ascoltare. Se parlano per pigrizia lo capisci, ma se è voglia di costruire qualcosa insieme cerco di non essere st andardizzato su una sola cosa.
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