Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia. Flash sul "vivaio grigio-rosso" (parte seconda) - IVG

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Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia. Flash sul "vivaio grigio-rosso" (parte seconda) - IVG
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      Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia. Flash
      sul “vivaio grigio-rosso” (parte seconda)
      di Redazione
      22 Ottobre 2014 – 14:48

      Savona. Continuiamo con questo sesto inserto il lungo excursus che ci porterà a visitare i
      più grandi centri di formazione siti sul territorio nazionale e nel continente europeo,
      proseguendo con una società della “bassa padana” che da sempre ha storicamente
      prodotto un gran numero di talenti per il football tricolore e lo ha fatto dando notevole
      importanza alla tecnica individuale nonchè all’educazione dei piccoli calciatori.

      Agosto 2014. Ci siamo ricollegati con lo staff della Cremonese nel corso della
      preparazione. ll pareggio a Fasano contro il Modena di Novellino (squadra di Serie B)
      premiava il lavoro fino a quel momento svolto da Montorfano. L’inizio continuava pertanto
      ad essere promettente. In attesa del debutto ufficiale, fissato per domenica 10 agosto (ore
      18 allo stadio “Giovanni Zini” contro il Cosenza per il primo turno di Coppa Italia), la
      Cremonese si culla con la buone prestazioni fatte registrare nelle amichevoli.

      Positive anche le indicazioni offerte dai vari test che fanno senza dubbio ben sperare, così
      come la buona prova dei tanti giovani messi in vetrina. La conferma in grigiorosso di Rey
      Manaj, invece, ha fatto arrabbiare a tal punto la Sampdoria da annullare l’amichevole
      prevista per la prossima settimana. In alternativa, i grigiorossi sfideranno la Carrarese.

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      Nei giorni scorsi nel frattempo, si è riunito, sotto la presidenza di Gigi Simoni (Panchina
      d’Oro 1998), il consiglio di amministrazione della Cremonese, dopo le novità societarie e
      gestionali decise dalla proprietà nelle scorse settimane e per annunciare l’ingresso di
      quattro nuovi consiglieri.

      Durante la seduta sono state illustrate le nuove linee guida societarie ed i criteri gestionali
      che caratterizzeranno la gestione della prima squadra e quella del settore giovanile (con
      un naturale ringraziamento rivolto al “re dell’acciaio” cavalier Arvedi per l’ingente sforzo
      prodotto con la realizzazione di un Centro sportivo all’avanguardia, i cui primi risultati si
      possono già intravedere con l’inserimento in prima squadra di giovani provenienti dalla
      Berretti), che è stato affidato alla guida di Giovanni Bonavita, un progetto, che vede tra le
      priorità la valorizzazione dei giovani talenti.

      Ma chi è Bonavita? Il nuovo responsabile del settore giovanile grigiorosso è entrato
      nell’organigramma dell’AlbinoLeffe nel 2008, per poi lavorare con nel settore come
      direttore tecnico. E’ stato premiato dall’Aldini Bariviera nella primavera del 2011 come
      miglior responsabile del settore giovanile per l’anno 2010. Nella staglione 2012/2013, con
      l’AlbinoLeffe ha vinto il titolo italiano degli Allievi. La Cremonese comunica attraverso una
      nota della società il nuovo organigramma del settore giovanile. Ufficializzato l’incarico di
      responsabile della Gioventù Grigiorossa a Bonavita, come detto, mentre Guerrino Ghio
      sarà il responsabile organizzativo.

      Carlo Taldo si occuperà a tempo pieno dello scouting per le squadre del vivaio. Tra gli
      allenatori sale di categoria l’ex capitano grigiorosso Mauro Bertoni che, dopo una stagione
      con gli Allievi nazionali raccoglie il testimone da Mario Montorfano alla guida della
      Berretti. Tante novità tra gli altri mister: Luca Danelli agli Allievi nazionali, Marco
      Morlacchi ai Giovanissimi nazionali e Davide Bianchessi ai Giovanissimi regionali.
      Conferme per Marco Recaldini (Giovanissimi fascia B) e Vittorio Vona (Esordienti) e per i
      tre istruttori della categoria Pulcini, Giorgio Bertasi, Roberto Cantaboni e Domenico
      Grazioli.

      Mauro Bonali continuerà a ricoprire la carica di responsabile dell’attività di base, con
      Paolo Mondini responsabile tecnico (Pulcini 2004 Dario Bettoncelli, Pulcini 2005 Roberto
      Cantaboni, Pulcini 2006/07 Domenico Grazioli e Giorgio Bertasi). Il responsabile dei
      preparatori dei portieri sarà Alessandro Bianchessi, un ex di ritorno in casa grigiorossa,
      con i collaboratori Luca Concari e Angelo Papetti; mentre la parte atletica sarà curata da
      Dario Bettoncelli, Fabio Carratta e Marvin Vigani.

      Dopo il passaggio di nomina da direttore tecnico a presidente della gloriosa U.S.
      Cremonese, Gigi Simoni (vincitore con i grigiorossi della Coppa Anglo-Italiana) si è reso
      disponibile a scambiare qualche impressione ribadendoci inizialmente quanto aveva già
      detto alla stampa indossando i nuovi panni.

      “Sono molto contento che il cavaliere mi abbia dato questa grossa opportunità. Avevo
      svariate proposte anche dalla Serie A, ma qui i tifosi, che ringrazio per l’affetto nonostante
      l’annata difficile, mi hanno eletto nel 2003 allenatore del secolo. In questa posizione però
      non nasco professore, ma devo imparare. L’obbiettivo resta la Serie B, ma con una novità
      rispetto agli anni scorsi. Sicuramente la promozione resta l’obiettivo prefissato, ma, a
      differenza del pasato, abbiamo deciso di abbassare i costi in modo da togliere ai giocatori
      quel senso di appagamento quando arrivano a Cremona. Inoltre, vogliamo utilizzare di più
      i giovani provenienti dal nostro vivaio in modo da creare una base per il futuro, e a
      qualcuno ho anche già dato disposizione d’inserirlo in prima squadra”.

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      Cosa ci dice “presidente” in merito ai programmi che avete a riguardo del vostro settore
      giovanile?

      Lo sport è un “ponte” che collega i giovani alla vita. Oggi più che mai, in una situazione di
      crisi generale dei valori, l’attività sportiva è uno degli strumenti più efficaci per la crescita
      umana e fisica dei ragazzi. Investire sullo sport in maniera progettuale e con
      determinazione porta grandissimi frutti sia ai singoli che alla collettività. Con l’avvento del
      cavalier Giovanni Arvedi alla guida della società grigiorossa sono tornati a farsi importanti
      gli investimenti nel Settore Giovanile della Cremo e, come normale che accada quando si
      investe su progetti a lungo termine, il buon lavoro della società, dei tecnici e degli scout si
      è manifestato con una particolare rilevanza proprio nella trascorsa stagione quando molti
      dei giovani cresciuti “in casa” sono stati inseriti in Prima Squadra. Per il prossimo
      campionato di Lega Pro 2014/15, in cui la società ha deciso di puntare fortemente sui
      giovani, sono stati inseriti nella squadra dei “più grandi” ben 12 calciatori provenienti dal
      vivaio locale pieni di voglia di lottare e combattere per i colori della città. Gli ottimi
      risultati conseguiti lo scorso anno dal Settore Giovanile hanno spinto la società a fare
      ulteriori investimenti per garantire ai giovani e alle loro famiglie un servizio di
      “formazione” calcistica e umana sempre migliore.

      Con quali criteri ha deciso di voler mettere alla guida giovani un direttore tecnico
      proveniente da un altro vivaio?

      La Cremonese, per l’attuale stagione sportiva, ha deciso di puntare su Giovanni Bonavita
      come nuovo responsabile del Settore Giovanile in quanto il dirigente bergamasco (ex
      calciatore professionista) ha dimostrato grandi capacità portando l’AlbinoLeffe a diventare
      campione d’Italia nella categoria Allievi nel 2012/2013 e al titolo nazionale Berretti nella
      scorsa stagione nonché proponendo negli ultimi quattro anni oltre 30 giocatori nelle
      nazionali di categoria. Accanto a Bonavita, ai vertici del Settore Giovanile, sono stati
      confermati personaggi come Guerrino Ghio e Carlo Taldo, per dare continuità al progetto
      originario. Proprio in questi giorni ho voluto approfondire con Bonavita ed i suoi
      collaboratori alcuni punti focali sui quali si baserà l’attività rivolta ai giovani
      grigiorossi.Ma per maggiori informazioni rivolgetevi direttamente a lui.

      A Bonavita (già conosciuto in quel della val Seriana) porgiamo pertanto visto che è lì
      presente qualche domanda di rito.

      Dopo quattro mesi di lavoro a Cremona potrebbe fare un primo bilancio consultivo di
      questa per il momento breve ma intensa sua nuova avventura? Può dirci cos’ha trovato di
      positivo e cosa di negativo?

      Rispetto all’esperienza passata con l’AlbinoLeffe, qui a Cremona c’è senza dubbio
      maggiore qualità negli organici del settore giovanile. Al mio arrivo ho trovato un ambiente
      un po’ disunito nella filosofia di lavoro. Il mio obiettivo è quello di unire la mentalità
      vincente del cavalier Arvedi, l’eleganza di Simoni, la classe di Calcinoni, la cultura del
      lavoro di Taldo, la passione di Ghio ed il senso di appartenenza e di amore per la maglia da
      parte dei tifosi. Tutte qualità che vanno assemblate per ottenere un’azione comune che
      possa portare questo Settore Giovanile e, di conseguenza, questa società a crescere.

      Quali novità ha portato nella Cremonese?

      Ogni persona che lavora qui, io in primis, ha delle responsabilità enormi nei confronti dei
      ragazzi; oltre che ai più giovani, ho dato anche maggiori incarichi ad ogni

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      “compartimento” interno allo staff tecnico (preparatori atletici, dei portieri, eccetera). Io
      cerco di monitorare ed essere un veicolo per tutti di incoraggiamento e potenziale
      ispirazione. Per quanto riguarda la parte tecnica ho tolto la squadra degli Allievi regionali
      che ritenevo ridondante e snellito le rose per far in modo di focalizzare meglio il lavoro sui
      singoli ragazzi. Per un responsabile, stare vicino ai giovani in campo nel quotidiano, aiuta
      a valutarne il “gradiente” di miglioramento, valore imprescindibile in un criterio di
      selezione di livello, ed avere un feedback continuo sulla qualità del lavoro proposto dai
      tecnici. L’obiettivo è costruire una filiera non solo nel metodo di allenamento ma anche nel
      modo di interpretarlo.

      Quali sono gli elementi, tecnico-tattici e caratteriali, che ritiene debbano essere basilari
      nelle squadre del “suo” settore giovanile?

      Io non invento sistemi di gioco ma voglio essere una persona che porta principi di gioco.
      Voglio una mentalità vincente e competitiva che porti a giocare tutte le partite, anche le
      più difficili, senza mollare mai. Io voglio che i ragazzi imparino, grazie al nostro aiuto,
      dagli errori commessi e possano crescere sempre di più. Chi gioca per la Cremonese deve
      essere un “calciatore pensante” e non un atleta che si limiti ad eseguire gli ordini del
      mister in situazioni di gara.

      La Cremonese, da ormai parecchi anni, ha rapporti di “affiliazione” con diverse società
      dilettantistiche. Quali sono i vantaggi di affiliarsi?

      La società aspira ad essere un riferimento per le società locali e deve conquistare o
      mantenere i rapporti per professionalità e non per il nome o la tradizione. Alle società
      affiliate offriamo un servizio di formazione gratuita per gli allenatori e siamo sempre
      disponibili a consulenze o aiuto in caso di bisogno.

      Per il secondo anno a Cremona si ripropone la Scuola Calcio Grigiorossa aperta a tutti i
      ragazzi/e dal 2005 al 2008 che partirà il 16 settembre. Quali sono i motivi che devono
      spingere un genitore ad iscrivere un ragazzo alla Scuola Calcio della Cremo?

      Il sogno della proprietà e della Cremo (come la chiamate voi), come società gloriosa, è
      quello di tornare a costruire un giocatore sin dagli albori. Siamo felici che la scuola calcio
      grigiorossa porti buoni numeri in modo tale che, sin da subito, si lavori sulla qualità con
      allenatori, oltre che preparati, anche aggiornati e sull’identità “Cremonese” nei bambini.

      Cosa ne pensa delle strutture e degli impianti che le sono stati messi a disposizione?

      Passando da via Postumia, specie di sera, l’occhio non può che cadere su di una scritta
      luminosa che con carattere elegante, recita “US Cremonese”. E’ questo l’indirizzo del
      nuovo centro sportivo del settore giovanile dell’US Cremonese inaugurato nel 2011
      all’interno di un’area denominata “Cittadella dello Sport”. Un progetto grande e
      ambizioso, come sono gli obiettivi della società. Il centro che si estende su di una
      superficie di 65 mila mq su cui sono stati ricavati cinque campi da calcio di misura
      regolamentare di cui due in erba sintetica e tre in erba naturale, collegati fra loro da
      vialetti pavimentati, porta il nome del presidente Arvedi. Lui lo ha pensato, voluto e
      realizzato. Tutte le strutture e attrezzature sono state progettate con particolare
      attenzione alle moderne tecniche di risparmio energetico.I corpi di fabbrica si sviluppano
      su due piani all’interno dei quali sono stati previsti: reception, sala stampa/riunioni, uffici
      per prima squadra e settore giovanile, l’appartamento del custode, camere uso foresteria
      per gli ospiti e un ampio spazio ricreativo con annessa piccola cucina per ragazzi. Nel

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      corpo secondario insistono sei spogliatoi di ampie dimensioni per il settore giovanile, due
      spogliatoi per arbitri e allenatori, palestra comune, sala idromassaggio, sala medica, sala
      fisioterapia, sala massaggi, spogliatoio per la prima squadra, spogliatoi per lo staff della
      prima squadra, magazzino e due ampi spazi coperti per attività ricreative. Nell’intera area
      vi sono 40 posti auto interni ed un parcheggio esterno in grado di ospitare ulteriori 120.
      Questo gioiello rappresenta il segno tangibile della convinta volontà della società di
      guardare avanti, impegnandosi in modo particolare nella crescita dei giovani atleti, nella
      promozione del gioco del calcio come un’occasione per la formazione umana oltre che
      sportiva dei ragazzi. Per questo motivo il centro “Giovanni Arvedi” è pensato
      principalmente per i circa 250 ragazzi del vivaio che vi trovano strutture moderne,
      allenatori preparati capaci di trasmettere non solo la tecnica, ma anche i valori basilari
      dello sport in un ambiente sereno e accogliente. Tanto verde, alberi e cinque campi da
      calcio di misura regolamentare di cui due in erba sintetica e tre in erba naturale dove le
      squadre grigiorosse possono allenarsi e giocare le gare. Settore giovanile e prima squadra
      fianco a fianco. Questa la grande sfida della società.

      Cosa l’ha colpita maggiormente del “centro”?

      I ragazzi all’interno del complesso sportivo potranno imparare tanto, ogni giorno,
      osservando da vicino i calciatori professionisti, mentre i “grandi” della prima squadra
      potranno a loro volta trovare stimoli e motivazioni sempre nuove nel confronto diretto con
      l’energia e l’entusiasmo dei piccoli calciatori. La casa dell’US Cremonese, sarà inoltre
      anche la casa dello sport cremonese. Una casa dove poter imparare in sicurezza e crescere
      bene, una struttura aperta alla città tutta, come luogo di aggregazione, formazione,
      socializzazione: un disegno ispirato dal presidente Arvedi e raccolto di comune accordo dal
      Comune di Cremona.

      Quali sono gli obiettivi per questa stagione sportiva?

      Il settore giovanile professionistico, per ovvie ragioni, è un ambiente di selezione, noi non
      vogliamo essere “venditori di fumo”, ma teniamo, anche per una questione di rispetto del
      “futuro uomo”, a non creare false illusioni. La nostra mentalità è quella di lavorare sui
      giovani. La crescita dei ragazzi è il nostro unico obiettivo. I giovani atleti sono gli “attori-
      protagonisti” e noi siamo i “suggeritori” che, nei momenti di difficoltà, forniscono un
      sostegno. In ogni gruppo di “suggeritori” voglio i migliori specialisti disponibili per
      capacità tecniche, esperienza e capacità di osservazione legata ai bisogni peculiari dell’età
      in questione. Tutti noi ci siamo già messi in moto per far rendere al meglio i nostri
      “protagonisti” consci quindi che, giocare a calcio è, e deve essere, un diritto di tutti
      mentre fare il calciatore professionista purtroppo non lo è.

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