Come passare due giornate ad URBINO STORIA E ARTE
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ALESSANDRO KAMP-2D Breve guida alle meraviglie storiche e artistiche di Urbino e Firenze Come passare due giornate ad URBINO…STORIA E ARTE… Una mattinata al centro storico…Appena dopo aver fatto colazione, si consiglia di fare un giro nel centro storico di Urbino approfittandone anche per ammirare il Duomo in stile rinascimentale e dotato di una cupola ottagonale. Nel pomeriggio…Appena usciti dal Duomo a pochi passi vi è il Palazzo Ducale, nel quale si trova la famosa Galleria Nazionale delle Marche; una tappa da non perdere. Appena arrivati nel museo si potranno ammirare alcuni quadri eccelsi di Raffaello, come la Muta, detta anche Ritratto di Gentildonna. La Muta:Data di produzione: 1507Dimensioni: 64 x 48 cmDove si trova: Galleria Nazionale delle Marche, UrbinoTecnica: Olio su TavolaL’opera è stata rubata nel 1975 insieme alla “Madonna di Senigallia” e “Flagellazione di Cristo”, entrambe di Piero della Francesca, ma l’anno successivo tutte e tre sono state ritrovate integre. L’opera probabilmente è stata commissionata a Raffaello da una famiglia locale di Firenze, i Della Rovere: la donna rappresentata è infatti Giovanna Feltria, moglie di Giovanni della Rovere. La donna è voltata di tre quarti verso sinistra su uno sfondo scuro uniforme, e senza dubbio ricorda l’altra celebre opera di Leonardo da Vinci, «La Gioconda» ma se ne distacca per una definizione più netta dei lineamenti fisici. Raffaello dimostra la propria abilità in modo sublime, dipingendo le mani della donna appoggiate sulla cornice inferiore del quadro, quasi come se fosse appoggiata ad un supporto non visibile allo spettatore. La forte luminosità presente nel quadro e anche gli innumerevoli dettagli presenti nell’abbigliamento della donna, lasciano trasparire una forte influenza artistica proveniente dal mondo pittorico fiammingo. Il giorno dopo…Si consiglia vivamente di visitare la Casa Natale di Raffaello, per farsi anche una cultura su uno dei più celebri artisti del Rinascimento di ogni tempo. In questo bell'edificio rinascimentale, sito nel cuore dell'antico quartiere artigiano, Raffaello nacque il 28 marzo 1483 e qui trascorse gli anni della sua formazione giovanile presso la bottega paterna.Oggi la struttura è una casa-museo dedicata all'artista urbinate e accoglie opere di vario genere e provenienza. La bottega di Giovanni Santi, padre di Raffaello all'epoca artista di corte del duca Federico da Montefeltro è ubicata al piano terra dell'abitazione ed è oggi utilizzata per esposizioni temporanee. Al primo piano troviamo la "Sala Grande", arricchita con un bel camino cinquecentesco e un soffitto ligneo a cassettoni ospita alcune opere di Giovanni Santi e copie di dipinti di Raffaello. Nella "Camera da letto di Raffaello" è invece custodito un affresco raffigurante la "Madonna con Bambino" realizzato dal giovane artista in collaborazione con il padre. Un piccolo vano accoglie inoltre una bella collezione di maioliche rinascimentali, frutto della donazione di Paolo Volponi, personaggio di spicco della cultura urbinate.Di grande suggestione sono la Cucina e il Cortile dell'abitazione, quest'ultimo con pozzo, lavabo e pietra per macinare i colori.Al secondo piano i vari ambienti accolgono copie di celebri dipinti dell'artista, ritratti, e donazioni fatte all'Accademia Raffaello. Madonna col Bambino o Madonna di Casa Santi:E’ un affresco di dimensioni 97x67cm databile al 1498 circa e conservato in Casa Santi a Urbino. Si tratta di una delle primissime opere assegnate all'artista, allora appena quindicenne.Fino a pochi anni addietro era ritenuta di mano di Giovanni Santi, padre di Raffaello, e si riteneva che raffigurasse la moglie e lo stesso figlio. Questa attribuzione, ribadita da Adolfo Venturi, venne poi abbandonata in favore del giovane Raffaello da Ragghianti, Longhi e Brizio. Maria è seduta di profilo entro una nicchia, col Bambino addormentato in grembo, teneramente accarezzato da un abbraccio. Essa è rappresentata fino alle ginocchia, ed è intenta alla lettura di un libro posto su di un leggio davanti a lei. L'ombra nella nicchia evidenzia il profilo, che rimanda ad esempi fiorentini della metà del XV secolo, filtrati probabilmente da Piero della Francesca, che tanto aveva lavorato a Urbino. La stessa atmosfera rarefatta, i colori chiari e tersi, l'attenzione alla luce, rimandano ai modelli che circolavano allora alla corte urbinate. Sembra preannunciare poi le scelte stilistiche dell'arte matura di Raffaello
l'intimità tra madre e figlio, il modo di legare le due figure anche con la contrapposizione di tonalità chiare e scure e il naturale atteggiamento di Gesù, teneramente addormentato mentre sta accovacciato in grembo. Come passare un weekend a FIRENZE…Firenze è un gioiello d’arte unico al mondo, un museo a cielo aperto che conserva da solo un decimo delle bellezze artistiche d’Italia. La sua lunga storia parla di una fondazione antica, cioè nel 59 a.C., di una fioritura medievale e di una sfolgorante affermazione in epoca rinascimentale. Venerdì…Il primo giorno si consiglia una passeggiata tra le piazze principali di Firenze, partendo dalla Piazza della Santissima Annunziata, ci si sposta al quartiere di San Lorenzo, per poi passare a Piazza del Duomo. La chiesa di Santa Maria del Fiore, meglio conosciuta come Duomo di Firenze, è una delle chiese più grandi d’Italia e fino all’era moderna è stata una delle più grandi del mondo, superata in ampiezza solo dal Pantheon, è uno dei capolavori del gotico italiano. Il duomo di Firenze fu cominciato nel 1296 in stile gotico su progetto di Arnolfo di Cambio e venne completato (tranne la facciata) nel 1436 con la realizzazione della magnifica cupola di Filippo Brunelleschi. Da qui si prosegue per via Dei Calzaiuoli, per continuare fino a Piazza Santa Croce. Un gomitolo di antichi vicoli conduce alla famosissima Piazza della Signoria, dove non si può non visitare Palazzo Vecchio e la Galleria degli Uffizi. Sabato….Gli Uffizi sono una tappa fondamentale della permanenza nel capoluogo toscano, perciò non si può non dedicarci meno di un giorno. L’edificio, costruito dal 1560 al 1580, fu commissionato dal primo Granduca di Toscana e fu concepito per ospitare gli «Uffizi», ovvero gli uffici giudiziari e amministrativi di Firenze, l’edificio attualmente ospita la Galleria degli Uffizi, dove sono conservate le collezioni artistiche più rinomate al mondo. In particolare a destare maggiore interesse sono sicuramente le opere dei più grandi artisti rinascimentali, tra cui quelle di Raffaello e Leonardo. Tra le più importanti opere di Raffaello ricordiamo il Ritratto di Giovane con la Mela e la Velata, mentre tra le importantissime opere del cosiddetto «Genio Universale», cioè Leonardo da Vinci, ricordiamo le Adorazioni dei Magi, Battesimo di Cristo e Tavola Doria Ritratto di Giovane con la Mela:E’ un dipinto a olio su tavola (47x35 cm) attribuito a Raffaello Sanzio, databile al 1505 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.Non si conoscono le origini del dipinto, né l'esatta identificazione dell'effigiato. Le ipotesi più accreditate, ormai da molti anni, legano l'opera alla committenza Montefeltro/Della Rovere di Raffaello, con una serie di opere che giunsero a Firenze da Urbino con la dote di Vittoria della Rovere nel 1631. Il soggetto, probabilmente Francesco Maria Della Rovere, è ritratto a metà figura, con il busto di tre quarti verso sinistra e la testa leggermente ruotata verso lo spettatore, mentre lo sguardo diverge a destra, evitando un contatto visivo diretto e manifestando così un senso di schiva alterigia e austerità, consono all'atteggiamento di un potente. La mela dorata sembra rafforzare simbolicamente l'identificazione con Francesco Maria: proprio nel 1504 venne scelto come erede del Ducato di Urbino dallo zio Guidobaldo e il pomo dorato alluderebbe alla scelta di Paride, che gli avrebbe fruttato la carica temporale futura. Il paesaggio dello sfondo richiama i modelli umbri con elementi genericamente tipici come il laghetto, le colline che sfumano in lontananza, qualche alberello fronzuto. Straordinaria è la freschezza cromatica del dipinto, basata sui toni rossi intensi in contrasto con il paesaggio dai colori freddi, facendo sì che si esaltino a vicenda. La Velata:Raffaello Sanzio, 1512-1515 circa, olio su tavola, 85 x 64 cm. Firenze, Galleria PalatinaLa Velata fu così intitolata per via del lungo velo che copre il capo e le spalle della protagonista del ritratto di Raffaello. L’opera non fu in passato attribuita al maestro. Attualmente però un restauro accurato ha permesso di accertare la mano dell’artista di Urbino. La giovane è dipinta su uno sfondo scuro e monocromatico. La giovane è raffigurata a mezza figura , dalla vita in su. Il volto è di tre quarti, orientato a sinistra mentre lo sguardo è diretto verso il centro. Il particolare del velo ricorda vagamente l’iconografia cristiana della Vergine. Da ricordare che la testa coperta dal velo era tipica delle donne sposate con prole. Probabilmente il gioiello indossato dalla Velata è frutto del dono di fidanzamento. Lo stesso oggetto prezioso si ritrova nel ritratto di Maddalena Strozzi Doni e nel dipinto intitolato Fornarina però con una diversa disposizione delle
pietre. Pare che quest’ opera fu commissionata da una nobildonna. Non si individuano tracce di arredi o altri oggetti dietro la protagonista. La giovane ha gli occhi di un intenso colore scuro e la fisionomia di una giovane ventenne. Intorno al collo indossa una collana di perle ambrate. Domenica…Non si può non passare una giornata ad ammirare i giardini di Firenze, come per esempio il Giardino Bardini, il Giardino di Boboli, il Parco dell’Anconella, il Giardino dell’Orticoltura, il Giardino del Parco di San Salvi, il Giardino delle rose, il Giardino Torrigiani e il Giardino Iris. INSOMMA, UN VIAGGIO CULTURALE BREVE MA INTENSO DI CUI NON PRIVARSI! Soprattutto in questo 2020, anno in cui si celebra il 500esimo anniversario della morte del maestro urbinate
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