COM'È FATTO E COME FUNZIONA: IL GIARDINO SEGRETO - LA SFIDA: ALEX SCHWAZER

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COM'È FATTO E COME FUNZIONA: IL GIARDINO SEGRETO - LA SFIDA: ALEX SCHWAZER
COM’È FATTO E COME FUNZIONA: IL
       GIARDINO SEGRETO

LA SFIDA: ALEX SCHWAZER   DOMANDE E RISPOSTE
COM'È FATTO E COME FUNZIONA: IL GIARDINO SEGRETO - LA SFIDA: ALEX SCHWAZER
COM'È FATTO E COME FUNZIONA: IL GIARDINO SEGRETO - LA SFIDA: ALEX SCHWAZER
Si rifà al periodo del
romanticismo,
grazie a ciò il giardino appare più
“SELVAGGIO”, ma anche più
poetico, perché non viene
guidato geometricamente
dall’uomo.

                                  Lo troviamo nelle 5 zone del
                                  pianeta che hanno le stesse
                                  caratteristiche : Australia,
                                  California, Sud America, Sud Africa
                                  ed Europa. Qualsiasi pianta noi
                                  trasferiamo in una delle quattro
                                  zone non ha bisogno di nessun
                                  accorgimento particolare perché
                                  trova le stesse condizioni del paese
                                  di provenienza.

All'interno di questo
giardino si trova una
presenza forti colori e di
essenze tropicali. Ci sono
piante dette primulacea
che vivono sugli alberi ma
non si cibano di essi, li
usano come elemento di
sostegno.
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Il Giardino dei Semplici veniva
                                       coltivato all’interno dei monasteri,
                                       degli orti medievali. I monaci
                                       avevano un giardino quadripartito
                                       da una croce di ghiaia e venivano
                                       coltivate le piante aromatiche per
                                       la cucina e piante per fare gli
                                       alcolici.

Sono dei luoghi dell’anima.
Tutti i giardini orientali hanno dei
denominatori comuni: la ghiaia,
che simboleggia il mare, le pietre
che devono essere sempre di
numero dispari e ognuna ha il
suo significato.

                                       Ѐ un giardino di piante grasse.
                                       Comprende vari tipi di aloe vera,
                                       come anche le aloe saponaria.
                                       Nel giardino succulento ci sono
                                       le piante grasse provenienti da
                                       tutto il mondo, mentre in quello
                                       cactaceo sono solo alcune
                                       famiglie specifiche di cactus
                                       provenienti dal Centro e Sud
                                       America.
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ALEX SCHWAZER DALL’INFERNO AL PARADISO:
Rinasce lungo le strade di Roma. La squalifica per doping

l'umiliazione, la gogna sembrano ormai un incubo lontano.
Torna in gara l'8 maggio a Roma, nella Coppa
del mondo di marcia. Dopo 3 anni e 9 mesi di
squalifica per doping. Cerca il pass per Rio,
ma soprattutto la redenzione. È diverso dal
ragazzo che vinse a Pechino nel 2008 e che
non arrivò mai a Londra nel 2012. È un atleta
italiano, campione olimpico della 50 km a
Pechino 2008. Inizia a praticare l'atletica
leggera a 15 anni. Nel 2005 vince i Campionati
italiani nella gara dei 50 km, conquistando la prima medaglia in bronzo ai
Mondiali di Helsinki 2005. Dopo essere risultato positivo ad un controllo
anti-doping alla vigilia dei Giochi olimpici di Londra 2012, è stato sospeso
dal Tribunale Nazionale Antidoping fino al 29 aprile 2016. Il 23
aprile 2013 il Tribunale Nazionale Antidoping stabilisce per l'atleta una
squalifica di 3 anni e 6 mesi. Il 22 dicembre 2014 davanti alla Procura
di Bolzano patteggia la pena di 8 mesi con una multa di 6 000 euro . Il 12
febbraio 2015 la II Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del Coni gli
aggiunge altri 3 mesi di squalifica (ne sono previsti 6) per aver eluso il
prelievo dei campioni biologici violando l'articolo 2.3 delle Norme sportive
antidoping. Resta fuori dalle gare quindi fino al 29 aprile 2016, mentre la
fidanzata il 16 gennaio era stata squalificata a 1 anno e 4 mesi per
complicità. Alex ha avuto la forza di crederci, è caduto, ha scontato la sua
pena, ed è tornato in pista, più forte che mai e il merito è stato tutto suo e
di Sandro Donati. Per Schwazer si trattava della prima gara dopo tre anni
e nove mesi di squalifica. Torna in gara nella marcia 50 km l'8 maggio
2016 in occasione dei campionati del mondo a squadre di
marcia organizzati a Roma, gara che vince con il tempo di 3'39"00.
“Chiedo serenità. Io l'ho trovata, anzi forse l'ho costruita. Volevo
troppo e alla fine non sentivo più niente. Mi sono rovinato a forza di
pensare agli altri, ora non ci casco più. Trovo piacere in quello che
faccio, mi basta, anche perché io senza sport impazzisco”.
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PERCHE' SI DICE CHE IL CANE È
IL MIGLIOR AMICO
DELL'UOMO?
Il nome scientifico del cane dice tutto:
Canis Lupus Familaris.
Il cane dunque è un lupo… domestico.
La convivenza degli uomini con questo
animale dura da oltre 15.000 anni, ma
perché il cane è il migliore amico
dell’uomo? Forse i primi cani
avvicinarono gli uomini per nutrirsi
dei loro rifiuti, oppure un cucciolo di
lupo fu adottato da un uomo .
Di certo gli uomini impararono
presto a selezionare quegli esemplari,
che presentavano delle caratteristiche potenzialmente utili,prima tra
tutte quella di saper “fare la guardia”. Ancora oggi, secondo una
ricerca svolta nel Regno Unito pare che per difendersi da i ladri sia
più efficace un cane che abbaia di un sistema di allarme.

              PERCHE LE TARTARUGHE SONO LENTE?
                      Il detto “Essere lento come una tartaruga”trova
                                i suoi fondamenti proprio nell’andatura
                               di questo rettile. In realtà, le tartarughe,
                                  soprattutto gli esemplari giovani, non
                                     sono poi così lente. Con il passare
                                 degli anni il carapace(il guscio) cresce
                                                   e si appesantisce e ciò
                                       determina anche il rallentamento
                                               dell’animale “schiacciato”
                                                      dal peso del guscio.
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DOVE DUE MARI
                              S’INCONTRANO E NON
                                  SI MESCOLANO?
                              Precisamente ci troviamo al nord
                             della Danimarca,dove il mar Baltico
                                  si incontra con il mare del
                             Nord,senza mescolarsi. Il fenomeno
                                accade perché le due correnti
                               d’acqua sono di densità troppo
                                    diversa per mescolarsi
                             superficialmente e la percentuale di
                             sale è troppo diversa. Ciascun mare
                                      mantiene le proprie
                              caratteristiche,infatti flora e fauna
                                  sono totalmente differenti.

        COME SI FORMA LA SABBIA?
La sabbia non è altro che roccia frantumata. La formazione
        della sabbia avviene nel corso di lungo tempo,
 principalmente a causa dell'erosione di rocce (di qualsiasi
natura) e l'accumulo di resti organici. Questo è il motivo per
     il quale non esiste un'unica tipologia di sabbia: la
composizione della sabbia, così come il colore con il quale
   essa si presenta, dipendono dalle rocce d'origine: per
    esempio, in prossimità di un vulcano, la sabbia sarà
 necessariamente nera o, ancora, nei pressi di una barriera
              corallina, la sabbia apparirà bianca.
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COME SI FA LA MOLTIPLICAZIONE DEI MAYA?

                      1) Considerate il 1° fattore:
     tracciate tante rette orizzontali quante sono le sue decine
                        (nell'esempio, una linea)
    distanziandovi un po' tracciate tante rette orizzontali quante
               sono le sue unità (nell'es. quattro rette)
                      2) Considerate il 2° fattore:
 tracciate tante rette verticali quante sono le sue decine (nell'es.
                                due linee)
distanziandole un po', tracciate tante rette verticali quante sono
                     le sue unità (nell'es. tre rette)
   3) Separate con un tratteggio gli insiemi dei punti che sono le
intersezioni fra le rette orizzontali e verticali come indicato nello
                                 schema.
        4) Contate per ciascun gruppo, il numero di punti di
   intersezione fra le rette, come potete osservare nello schema.
5) A partire dalla destra: se il numero di punti del gruppo supera
  le 9 unità, bisogna aggiungere il numero di decine al totale dei
  punti indicati immediatamente a sinistra (nello schema: 1 va a
     sommarsi agli 11 punti di intersezione della parte centrale)
 6) Si procede alla stessa maniera per i gruppi successivi (nello
schema: il numero di decine del 12 - 1 decina - va a sommarsi ai
          2 punti di intersezione del gruppo più a sinistra)
   7) Abbiamo il risultato della moltiplicazione! Da sinistra verso
      destra si scrivono le unità totalizzate per ogni gruppo (in
         ciascun gruppo saranno rimaste solo delle unità).
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PERCHE' LE FIAMME VANNO VERSO L'ALTO?
                                    Il motivo di questo comportamento
                                       deve essere ricercato nelle leggi
                                    chimiche e fisiche e soprattutto nel
                                           concetto di combustione. La
                                           combustione è una reazione
                                  chimica attraverso la quale un corpo,
                                bruciando, sviluppa calore e radiazioni
                elettromagnetiche. Ed è proprio il calore la chiave del
        "comportamento” delle fiamme: quando un corpo brucia per
 combustione, le fiamme generate si trovano ad una temperatura più
     alta dell'aria che le circonda. L'aria calda, più leggera di quella
             fredda,per il principio di Archimede, tende a salire verso
      l'alto dando quindi la tipica forma allungata alle fiamme che...
                                                     Vanno verso l'alto!
PERCHE' A VOLTE PERDIAMO IL
CONTROLLO DI NOI STESSI?
Alcuni esperimenti recenti dimostrano che tra quello che crediamo
di fare quello che facciamo davvero ci può essere un abisso: molti di
noi pensano che l'analisi e il ragionamento siano gli strumenti
principali che la nostra mente usa per leggere il mondo che ci
circonda ma la scienza sta dimostrando in modo sempre più
evidente che, in ogni momento della nostra vita, siamo guidati di una
presenza invisibile. Secondo i neuroscenziati oltre il 95% del nostro
comportamento è sotto il controllo della mente inconscia: in passato
l'inconscio veniva associato solo a desideri repressi e forze oscure
ma in realtà è una delle risorse più sofisticate che abbiamo;
funziona come una sorta di pilota automatico, che filtra per noi gli
stimoli esterni. L'inconscio alleggerisce le nostre fatiche quotidiane,
trasforma funzioni complesse, come camminare e guidare, in
automatismi e quando si agisce sull'impulso dell'emotività è la
nostra componente più profonda a prendere il sopravvento.
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UNA STRANA FORMA, COSA SARÀ MAI?
La pianta di Coda di Scimmia appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è
originaria della Bolivia. Cactus ricadente e ramificato con fusti, di colore
verde chiaro tendente al giallo, quando la pianta è spesso esposta al
sole. Produce una soffice peluria simile a capelli bianchi, morbidi. Proprio
il portamento bizzarro ed elegante dei suoi rami è la principale attrattiva
di questa "grassa", assieme ai fiorì rosso fuoco che sbocciano a lungo in
autunno. La“Hildewintera colademonis”,
questo il nome latino della specie boliviana,
 ideale per davanzali, balconi e giardini,
ma anche per la casa, ha una resa decorativa
 incredibile. Ha le stesse esigenze delle piante
 grasse, perciò bisogna tenerla fuori in balcone
 al sole o a mezz'ombra durante la bella stagione
 e poi ripararla dal gelo in inverno. In primavera,
 quando la si riporta fuori, bisogna riabituarla al
 sole esponendola gradualmente, altrimenti i suoi
rami possono scottarsi. Inoltre serve un
terriccio leggero per piante grasse e un vaso
 pesante perché non si ribalti con il peso dei rami, ma non troppo grande.
Poi, da primavera all'autunno si innaffia e si concima regolarmente. In
inverno, invece, non si bagna affatto.

 COSA SUCCEDE AL NOSTRO CORPO E ALLA NOSTRA MENTE QUANDO
                  SIAMO PRIVATI DEL SONNO?
    Quali sono gli effetti della privazione del sonno? Ebbene, questi sono
molto vari e cambiano da specie a specie. Ad esempio, esistono animali,
       come le mosche, che se privati del sonno per più giorni di seguito
                                                                     muoiono,
                                          mentre altri non sembrano risentire
                                       della mancanza. Sull'essere umano la
                             privazione del sonno ha diverse conseguenze,
                                 prima delle quali senza dubbio la riduzione
                                 del livello di attenzione e vigilanza, nonché
                                         la tendenza ad addormentarsi molto
                            facilmente. Anche la capacità di apprendimento
                             risulta essere limitata, così come si registrano
                                       alterazioni dell'umore come disforia e
depressione. A livello muscolare, poi, privarsi parzialmente o totalmente
     del sonno, ha come conseguenza il peggioramento delle prestazioni
 fisiche (tempi di reazioni muscolari ridotte) nonché la diminuzione della
                                                         resistenza alla fatica.
PERCHE' SBATTIAMO LE PALPEBRE?
Non ce ne accorgiamo neanche eppure è un movimento che
chiunque di noi fa, quotidianamente e ripetutamente: sbattere le
palpebre è naturale e ogni persona, in condizioni di
normalità,compie questo gesto ogni cinque secondi. Perché
sbattiamo le palpebre?
 L'occhio, infatti,
 ha bisogno di essere
 drenato e idratato e
 il movimento
delle palpebre
serve proprio a
 distribuire il fluido
 lacrimale sul tutto il
 bulbo oculare,così
da lubrificarlo
 e mantenerlo in
salute. Inoltre,
 secondo altri studiosi,
 sbattere le palpebre è un fenomeno fisiologico legato anche alla
 salute del cervello che,durante il suddetto movimento, andrebbe
 momentaneamente in stand-by: sembra che chiudere gli occhi,
infatti, "disattiverebbe" alcune delle aree cerebrali deputate al
controllo della vista facendo "riposare" tutto il sistema.
ISTITUTO SUPERIORE STATALE.
      MAJORANA-BACHELET
 SANTA MARIA A VICO (CASERTA)
DIRIGENTE SCOLASTICO prof.ssa M .GIUSEPPA SGAMBATO

                Progetto a cura delle classi:
              II C AFM, II B TUR, II B CHI
  Con la collaborazione dei docenti di scienze integrate:
  M.ROSANNA PECCHILLO, TERESA BEATRICE,
                 RAFFAELE D’AMORE

 Si ringrazia per la disponibilità l’architetto paesaggista
                    Giovanni Ianniello
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