ELEFANTI E TOPOLINI Asilo Nido - Progetto educativo 2020/2023

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ELEFANTI E TOPOLINI Asilo Nido - Progetto educativo 2020/2023
Asilo Nido
ELEFANTI E TOPOLINI

  Progetto educativo 2020/2023
ELEFANTI E TOPOLINI Asilo Nido - Progetto educativo 2020/2023
PROGETTO EDUCATIVO

       L’asilo nido comunale “Elefanti e Topolini” è situato su una collinetta all’interno
della zona Monti Tiburtini. La sua struttura è di recente costruzione, risale a una decina
di anni fa, presenta spazi sia esterni che interni molto ampi. Per la sicurezza della
struttura e dei bambini sono state effettuate migliorie legate alla sicurezza, infatti ci
sono grate, un sistema antiintrusione e uno di video sorveglianza sempre attivo.

Il nido è diviso in tre sezioni, Piccoli, Medi e Grandi rispettivamente con la capienza
di 15, 27 e 27 bambini per un totale di 69 iscritti e prevede la presenza di 12 educatrici
titolari full time e 2 part time.
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Il progetto educativo è l’esito di un lavoro di osservazione, di ascolto, di analisi e
di confronto di gruppo, che ha lo scopo di trasformare le esperienze di ogni giorno in
un percorso intenzionale. La proposta educativa del nido si sviluppa a partire da una
riflessione intorno alle esigenze di base del bambino che il servizio è tenuto a
soddisfare:

   • il bisogno di cura, inteso come necessità di accudimento fisico, igiene personale,
     alimentazione e di riposo;
   • il bisogno di affettività, inteso come bisogno di essere riconosciuti, di essere
     ascoltati, di avere riferimenti precisi, di relazioni con adulti che trasmettano
     sicurezza;
   • il bisogno di ritmi e di regole, inteso come rispetto di ritmi individuali e sociali,
     come necessità di riti e rituali che si ripetono stabilmente dando ai bambini un
     senso di sicurezza, come necessità di ordine spaziale e temporale ma
     contemporaneamente anche di limiti, di “no” comprensibili e coerenti per il
     bambino;
   • il bisogno di giocare per scoprire e incuriosirsi, conoscere e sperimentare;
   • il bisogno di autonomia, inteso come bisogno di fare da solo rispettando i tempi
     del bambino e le sue iniziative.

   L’educatore, dunque, non deve far altro che seguire la crescita di ogni bambino,
   rispettandone le caratteristiche e fare in modo che si sviluppino al meglio. foto
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Lo sguardo verso la scelta dei materiali, l’allestimento, la strutturazione di ogni
luogo vissuto da bambini piccoli, dalle loro educatrici e spesso anche dalle famiglie, è
un punto di partenza fondamentale per svolgere un lavoro di qualità, in grado di
rispondere ai bisogni degli utenti e di tentare il difficile lavoro di connessione tra teorie
pedagogiche e pratiche educative.

       Organizzare spazi e momenti nei quali i bambini possano concentrarsi per il
gioco individuale, di coppia o di piccolo gruppo. È lo spazio delle esplorazioni, delle
scoperte, invenzioni e costruzioni. L’allestimento è realizzato con materiale
principalmente naturale e povero, apparentemente insignificante come: pigne, tronchi,
pezzi di legno, sassi, conchiglie, corde. Questi oggetti cambiano di senso e significato
ogni volta che i bambini giocano, consentendo di potere fare un gioco differente,
diventando sculture, costruzioni, cose da contare, classificare o seriare. I materiali
naturali possono contribuire allo sviluppo di una mente intraprendente, concentrata,
capace di trovare soluzioni e rispondere ai problemi. Inoltre, consentono di mantenere
una continuità tra il dentro e il fuori, portando all’interno del nido un po’ di natura che
non basta mai, materiali che i bambini incontrano all’esterno e che possono divertirsi
nel raccoglierli e trasferirli all’interno, abbellendo loro stessi gli spazi.

       I materiali scelti, come ben descritto dalle educatrici, sono destrutturati, ovvero
non hanno una funzione di utilizzo preconfezionata, stabilita e dalla risposta esatta.
Proprio per la loro semplicità, sono materiali che nascondono in sé un potenziale e una
ricchezza enorme, perché contribuiscono a sviluppare una mente flessibile e creativa,
capace di stupirsi e meravigliarsi per la più piccola e semplice cosa. Il senso di questo
spazio e tipologia di attività è quello di mettere a disposizione dei bambini, diversi
oggetti e di lasciarli esplorare spontaneamente. Usare materiale di origine naturale, o
di riciclo, che si connota come altamente destrutturato, permette al bambino di trovarsi
di fronte degli oggetti che siano “vicini” a ciò che avviene in lui, in modo differente e
individuale e che permettano l’espressione e la possibilità di un’esperienza di crescita,
di bellezza e stupore.
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Le linee guida redatte per contrastare il contagio da Covid 19 ci hanno obbligate
a rivedere gli spazi interni ed esterni dell’asilo ed a ripensare il Progetto educativo
pensato per il triennio 2020/23.

Abbiamo dovuto rimodulare, ristrutturare e riorganizzare gli spazi e le attività
educative, tenendo comunque presente il bambino come fruitore principale dello spazio
in cui è inserito.

Il progetto inziale “la stanza della Sabbia” seppur con notevoli restrizioni, verrà attuato
all'interno delle singole bolle, visto che il locale preposto è adibito a stanza di
isolamento

Il nido deve essere un ambiante protetto e sano dove si valorizzi l‘apprendimento dei
bambini e dove i piccoli utenti possano potenziare in sicurezza competenze sociali-
emotivo-affettive, espressive e senso-motorie. L’igiene, la sanificazione però non ha
fatto venire meno neanche l’attenzione per il bello ed il senso estetico, nelle “bolle” si
è cercato di riportare al bambino tutti gli spazi presenti nella “sezione” che già
conoscevano.

Per quanto riguarda la stanza dei piccoli si darà priorità sempre all'esplorazione
dell'ambiente, i materiali naturali verranno proposti in recipienti bassi e posti a terra
per consentire al bambino di raggiungerli autonomamente. La suddivisione in bolle ha
sicuramente penalizzato gli spostamenti, dovuti allo spazio limitato di tutte le sezioni
ma nella stanza dei piccoli e nonostante tutto, le educatrici/ori si sono adoperati
affinché i bambini potessero trovare, in un piccolo ambiente la soddisfazione dei loro
bisogni di scoperta, alla luce di questo gli educatori hanno predisposto una piccola
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stanza attigua alla sezione dove i bambini alternandosi possano scoprire, esplorare ed
avere il giusto spazio a disposizione.

Per quanto riguarda le stanze dei Medi e dei Grandi (rimodulate in 3 e 4 bolle) la prima
attenzione, è stata di mantenere delle buone pratiche educative, per dare un senso alle
proposte, quindi ogni bambino ha a disposizione una propria scatola plastificata (e
quindi sanificabile) che potrà utilizzare personalmente e poi pulire autonomamente. Al
suo interno verrà posta farina di mais, che sarà eliminata ad ogni utilizzo. I bambini
all’interno della propria bolla potranno usufruire liberamente di materiali strutturati e
semi strutturati, naturali o di riciclo al fine di incoraggiare la ricerca, le risoluzioni
autonome, l'invenzione, lo sviluppo del pensiero creativo e favorire la concentrazione.

       Scopo del nostro pensiero pedagogico è quello di proporre contesti che
sollecitino occasioni di apprendimento e sperimentazioni individuali, seppur condotte
in ambienti comunitari. Le attività proposte, quindi sono le medesime, seppur condotte
in maniera diversa. Tali modalità sono state viste dal gruppo educativo come un
rinnovamento pedagogico più adeguato. Anche tutto lo spazio esterno è stato ripensato
e riorganizzato al fine di offrire esperienze in un ambiente “aperto” simili a quello delle
Bolle… spazio simbolico, travasi, gioco libero….

                                 La stanza della sabbia

       L'ambiente fisico esercita una importante influenza su come le educatrici vivono
il proprio lavoro e sulla qualità dell'esperienza che possono offrire ai bambini (Elinor
Goldschmied, Persone da zero a tre anni, Edizioni Junior, 1994).

       Condividendo questa affermazione, il gruppo educativo ritiene che la
strutturazione dello spazio e la disposizione degli arredi sia un elemento fondamentale
del progetto educativo, poiché attraverso la cura degli ambienti si trasmette un
messaggio di accoglienza ai bambini e ai genitori.

Il gruppo educativo intende perseguire uno dei fini del progetto educativo sanciti dal
Regolamento degli Asili Nido del Comune di Roma, ovvero la realizzazione di contesti
educativi in cui spazi, tempi, interventi sono tutti progettati per favorire l’attivazione
integrata di relazioni, affetti e conoscenze da parte delle bambine e dei bambini.

È nata così la “Stanza della Sabbia”, che viene così raccontata dalle educatrici:
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La sabbia è la terra – è la linea di confine tra l’invisibile, inconscia profondità del mare
e il prominente territorio del conscio. Segna le orme del tempo. Delimita il confine
della marea, ovvero quel moto fra l’essere dinamico e la vuota immobilità.

La “Stanza della sabbia” è uno spazio limitato, permette alla fantasia di sentirsi
contenuta e vincolata e, contemporaneamente, di essere libera. È dunque essenziale che
la stanza dedicata al gioco della sabbia sia separata dalle altre, che ci sia un luogo e un
tempo ben definiti, uno spazio rituale nel quale il potere dell’esperienza del gioco della
sabbia possa essere protetto nel momento esatto della sua vivida emanazione.

Nell’attività della sabbia devono essere rispettate delle regole:

   • divieto di far uscire la sabbia dalla stanza;
   • rispetto per gli oggetti utilizzati e il gioco degli altri bambini;
   • poche regole chiare precise che lasciano al bambino una molteplice libertà di
     azione.

Lo spazio e i materiali selezionati hanno l’obiettivo di creare le condizioni affinché lo
sviluppo motorio, emozionale e cognitivo procedono insieme secondo natura, facendo
fare ai bambini le esperienze che procurano loro piacere e soddisfazione. Gli oggetti
utilizzati hanno un valore evocativo e un’accattivante fascino agli occhi del fruitore:
conchiglie, rametti, palline di alghe, e diversi utensili da cucina di rame e legno, passini,
macinini mortai, vasetti, tocchetti di legno, imbuti di varie dimensioni. Ogni oggetto
presente nella stanza è prezioso, selezionato con cura, capace di risvegliare nel
bambino interessi e curiosità. La sabbia è raccolta in ceste di vimini rivestite da un
lenzuolo bianco disposti in vari punti della stanza per agevolare la fruibilità del gioco
dei bambini che entreranno senza le scarpe. L’obbiettivo generale della proposta è il
benessere dei bambini, il piacere di giocare, trasportare la sabbia da un cesto a un altro,
travasarla, e far finta di….
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È una forma di gioco profondo, che coinvolge l’immaginazione creativa. La sabbiera
diviene lo spazio potenziale (Winnicott) tra l’ambiente personale e quello generale,
esterno. Assomiglia molto all’immagine di una spiaggia che emerge dal mare materno
e che conduce, come in un’area transizionale, alla terraferma al di là della costa. La
sabbia, e il suo uso nel gioco quale medium-terra, è un importante materiale
transizionale naturale che si trova nelle profondità marine, confine del panorama
conscio quando questo emerge dal mare. Ciò che il gioco della sabbia costruisce, è un
sentiero verso la consapevolezza dell’Io, basato sulle successive scoperte di sé.
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OBBIETTIVI

• Attraverso la personalizzazione di questo ambiente viene incoraggiata
  l’individualità dei bambini rinforzandone l’identità e se ne favorisce la
  comunicazione e lo scambio sociale e cognitivo.
• L’attività fisica e mentale che il gioco implica da forma a un nuovo senso di base
  del Sé. Anche il senso fisico riveste una grande importanza. Manipolando la
  sabbia asciutta, umida o bagnata, o maneggiando i piccoli oggetti utilizzati, i
  muscoli delle mani si allentano, si distendono. Nella sabbia e nell’acqua le mani
  si toccano, sollevano, spingono, spostano oggetti di legno, argilla, plastilina,
  plastica, metallo, pietra, piume o gomma, e tale attività può conferire, in se
  stessa, un adeguato senso di padronanza e una dimensione ludica quieta e
  rilassata, che permette al bambino di abbandonarsi in una dimensione di
  espressività creativa.
• Rendere partecipi i genitori del percorso educativo ed emozionale effettuato dai
  propri figli.
• Lo sviluppo della motricità fine, il miglioramento grosso-motoria. La
  conoscenza dei bambini passa attraverso il fare: lo strumento di conoscenza
  proprio del bambino è la mano, la libertà di movimento agevola uno sviluppo
  armonioso di mente e corpo, nonché l’apprendimento del sapere.
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