Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria

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Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Claude Oscar Monet
     (Parigi, 1840 – Giverny, 1926)

"Il soggetto ha per me un'importanza secondaria:
     io voglio rappresentare quello che vive tra
                   l'oggetto e me"
                                         (C. Monet )
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
La Vita e le Opere
 Nasce a Parigi nel 1840, secondo figlio di Claude Auguste, proprietario di una
 drogheria. La famiglia Monet si trasferisce nel 1845 a Le Havre dove il padre inizia a
 gestire un negozio di drogheria e di forniture marittime.

  A 15 anni comincia a disegnare, a matita e carboncino, e a vendere caricature,
 alla buona somma di 10 o 20 franchi l'una, di personaggi della città, acquistando una
 certa fama e un discreto gruzzolo.

  Nel 1856 conosce il pittore Eugène Boudin, il suo vero, primo maestro, che gli
 insegna come ogni cosa dipinta sul posto abbia sempre una forza, un potere, una
 vivacità di tocco che non si ritrovano più all'interno dello studio; lo indirizza così alla
 pittura del paesaggio en plein air; con lui, espone a Rouen la sua prima tela, Veduta
 di Rouelles.

Monet scriverà poi che Boudin "con instancabile gentilezza, intraprese la sua opera di
insegnamento. I miei occhi finalmente si aprirono e compresi veramente la natura;
imparai al tempo stesso ad amarla. L'analizzai con una matita nelle sue forme, la
studiai nelle sue colorazioni. Sei mesi dopo [...] annunciai a mio padre che desideravo
diventare un pittore e che mi sarei stabilito a Parigi per imparare".
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Nel gennaio 1857 muore sua madre.

Nel marzo 1859 il padre di Monet fa richiesta al Municipio di Le Havre, di
una borsa di studio che permetta a Claude di studiare a Parigi. Non la
ottiene ma, grazie ai suoi risparmi, Claude in maggio parte ugualmente per
Parigi, per studiare nell'Académie Suisse. Qui ha modo di conoscere
Delacroix, Courbet e Pissarro.

Nel 1860 in ottobre è chiamato a prestare servizio militare, previsto in sette
anni, a meno che, secondo le regole del tempo, non si trovi un sostituto che
lo svolga al posto suo. Nel Reggimento dei Cacciatori d'Africa, è ad Algeri
nel 1861, affascinato dalla luce e dai colori di quei luoghi. Ammalato, nel
1862 torna in licenza di convalescenza a Le Havre

Monet non ama e non s'interessa ai classici dell'arte, tanto da non
entrare quasi mai al Louvre; la sua cultura artistica è limitata ma
trasforma quel che dovrebbe essere un difetto nel vantaggio di
guardare alla natura - l'unica fonte della sua ispirazione - senza
precostituite impalcature mentali, abbandonandosi all'istinto della
visione che, quando è immediata, ignora tanto il rilievo degli oggetti
quanto il chiaroscuro, frutto dell'applicazione al disegno di scuola.
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Un violento litigio con il padre ha per conseguenza la perdita di ogni aiuto
economico: torna così a Parigi alla fine dell'anno. Qui, l'anno dopo, per la
prima volta è ammesso al Salon con due sue marine.

Trasferitosi in una pensione, nei pressi del bosco di Fontainebleau, comincia
a lavorare alla Colazione sull'erba, ispirata all'analogo, famoso dipinto di
Manet. L'intenzione è di dipingere una grande tela di sei metri per cinque;
posano per lui la sua intima amica Camille Doncieux e Bazille, l'uomo
sdraiato a destra, mentre il personaggio seduto in primo piano potrebbe
essere il pittore Lambron o Courbet. Il dipinto non piace a Courbet e Monet
lo lascia, incompiuto, come pegno per il pagamento della pensione. Lo
riprenderà nel 1884 in cattive condizioni: tagliato in due parti, è conservato
al Musée d'Orsay.

                  Monet, Colazione sull'erba, 1865, Parigi, Musée d'Orsay
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Nel 1866 presenta al Salon di Parigi due tele, il ritratto di Camille in abito
verde, e Saint Germain l'Auxerrois,

Inizia a dipingere all'aperto Donne in giardino, dove Camille è l'unica
modella delle quattro donne rappresentate nel dipinto; rifiutato l'anno
dopo dal Salon, gli viene comprato da Bazille per 2.500 franchi; tornato
molti anni dopo in possesso di Monet, lo venderà nel 1921 allo Stato
francese per 200.000 franchi. Una ripresa fotografica del giardino gli ha
suggerito la profondità dello spazio ma Monet è interessato soltanto ai
piani e ai colori.
                                                 Donne in
                                                 giardino,
                                                 1866, Parigi,
                                                 Musée
                                                 d'Orsay
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Nel giugno 1867 lascia momentaneamente Camille, che da lui aspetta un
figlio, per andare ad abitare a Sainte-Adresse con la zia; l'8 agosto nasce
il figlio Jean e Monet va a Parigi, abitando con Renoir e Bazille.

Nel 1868 espone al Salon e si trasferisce con Camille e il figlio fuori
Parigi per sfuggire ai creditori; arriva a tentare il suicidio nel giugno: è
aiutato da Renoir e da un mercante che gli compra delle tele. In riva
alla Senna, Monet e Renoir che vivono insieme, dipingono entrambi gli
effetti della riflessione della luce sull'acqua; ne La Grenouillère - lo
stagno delle rane .

Il 26 giugno 1870 sposa Camille e la famiglia si trasferisce in Normandia;
scoppiata la guerra con la Prussia, per evitare il richiamo alle armi, va a
Londra, dove conosce l'importante mercante d'arte francese Paul
Durand-Ruel.
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Finita la guerra, torna in Francia passando per l'Olanda, dove resta
affascinato dal paesaggio e dove compera molte stampe giapponesi.
A Parigi è informato della morte in guerra di Bazille e va a trovare in
carcere Courbet.
Nel 1871, si stabilisce ad Argenteuil, vicino Parigi, in una casa con giardino
davanti alla Senna, presa in affitto grazie ad una raccomandazione di
Manet. Poco tempo dopo allestirà, su una barca cabinata, uno studio
galleggiante, che rappresenterà nel 1874 nel Battello. Conosce il pittore
dilettante e collezionista d'arte Gustave Caillebotte; grazie anche
all'eredità paterna, può permettersi di vivere in modo confortevole.
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Il 15 aprile 1874 s'inaugura, nello studio del fotografo Nadar, al secondo
  piano del 35 di boulevard des Capucines, la mostra del gruppo composto,
  fra gli altri, da Monet, Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro e
  Sisley, polemici nei confronti della pittura, allora di successo, accettata
  regolarmente nei Salons. Monet vi presenta la tela, dipinta due anni prima,
  Impressione, sole nascente; il critico Louis Leroy prende spunto dal titolo
  del quadro per definire ironicamente impressionisti il gruppo dei pittori.

Scrive Leroy che fu una giornata tremenda quella in cui osai recarmi alla prima sul
boulevard des Capucines insieme con Joseph Vincent, paesaggista, allievo di Bertin,
premiato sotto diversi governi. L'imprudente era andato lì senza pensarci, credeva di
vedere della pittura come se ne vede ovunque, buona e cattiva, più cattiva che
buona, ma che non attentasse ai buoni costumi artistici, al culto della forma, al
rispetto dei maestri. Ah, la forma! Ah, i maestri! Non ne abbiamo più bisogno, mio
povero amico! Tutto questo è cambiato.
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Il 24 marzo 1875 il gruppo degli impressionisti organizza una vendita collettiva di
dipinti che, malgrado il basso prezzo dell'offerta, non ha successo; Monet è
nuovamente in difficoltà economiche, malgrado gli aiuti di Caillebotte e di Manet.
Anche una seconda mostra, tenuta l'anno seguente, dove Monet presenta 18 tele, si
rivela un fallimento. Nell'estate conosce il ricco finanziere e collezionista
Hoschedé, del quale diviene amico e allaccia una relazione con la moglie di questi,
Alice.

Nel 1877 è l'anno in cui Monet dipinge una serie di vedute, in ore e luci diverse, e in
differenti angolature, della stazione parigina di Saint-Lazare, moderna costruzione
in ferro e vetro, uno dei maggiori simboli della modernità. Scrive Zola che "vi si
sente lo sferragliare dei treni che arrivano veloci, si vedono le zaffate di fumo che
roteano sotto i vasti hangars. Oggi la pittura è là, in quegli ambienti moderni con la
loro bella grandezza. I nostri artisti devono scoprire la poesia delle stazioni come i
loro padri scoprirono quella delle foreste e dei fiumi".
Claude Oscar Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) - "Il soggetto ha per me un'importanza secondaria
Nel 1878 Monet si trasferisce a Parigi dove nasce il secondo figlio
Michel.

  Nel giugno, il finanziere Hoschedé dichiara fallimento e la sua
famiglia, composta di 5 figli, insieme con quella di Monet, si
trasferisce a Vétheuil ma Hoschedé lascia l'anno dopo la famiglia per
tornare a Parigi.

Il 5 settembre 1879 Camille, a soli 32 anni, muore di tubercolosi.

Nel marzo 1883, dopo aver tenuto un'importante mostra, si trasferisce con
Alice e la famiglia a Giverny, in Normandia, affittando un casolare alla
confluenza del fiume Epte con la Senna: organizza un giardino e costruisce
un hangar per le sue barche che utilizza per dipingere sull'acqua.
A Ginervy
Alice
Nel maggio 1887 Durand-Ruel - col quale Monet è ora in rapporti freddi -
organizza una mostra di impressionisti a New York; l'anno dopo Monet è a
Londra; tornato in Francia, gli viene offerta la Legion d'onore che tuttavia
rifiuta. Nel giugno 1889 espone nella Galleria di Petit 145 tele in una
mostra antologica della sua pittura dal 1864 al 1889; nell'ottobre organizza
una sottoscrizione pubblica per acquistare dalla vedova di Manet l'Olympia
da donare allo Stato.

           E. Manet, Olympia, 1863
Inizia a dipingere, dal 1889 al 1891, la serie dei Covoni, scanditi nel
  mutare delle stagioni e delle ore; scrive a Gustave Geffroy, nell'ottobre del
  1890:

"Sgobbo molto, mi ostino su una serie di diversi effetti, ma in questo periodo
il sole declina così rapidamente che non mi è possibile seguirlo [...] vedo che
bisogna lavorare molto per riuscire a rendere quello che cerco: l'istantaneità,
soprattutto l'involucro, la stessa luce diffusa ovunque, e più che mai le cose
facili, venute di getto, mi disgustano".

  Ormai ricco, acquista la casa di Giverny e la ristruttura creando il famoso
  stagno dove coltiverà le ninfee.

  Morto nel marzo 1891 Ernest Hoschedé, Monet può sposare Alice il 16 luglio
  1892; inizia a dipingere la serie delle Cattedrali di Rouen.
La Serie dei Covoni
La serie LA CATTEDRALE DI ROUEN, 50 tele
Dal settembre al novembre 1908 è a VENEZIA;
dice di Palazzo Ducale che l'artista che concepì questo palazzo fu il primo
degli impressionisti. Lo lasciò galleggiare sull'acqua, sorgere dall'acqua e
risplendere nell'aria di Venezia come il pittore impressionista lascia
risplendere le sua pennellate sulla tela per comunicare la sensazione
dell'atmosfera. Quando ho dipinto questo quadro, è l'atmosfera di Venezia che
ho voluto dipingere. Il palazzo che appare nella mia composizione è stato solo
un pretesto per rappresentare l'atmosfera. Tutta Venezia è immersa in
quest'atmosfera. Nuota in quest'atmosfera. Venezia è l'impressionismo in
pietra.
La serie
delle
REGATE
Il 19 maggio 1911 muore la moglie Alice.

  Il 1° febbraio 1914 perde anche il figlio Jean e nella casa di Giverny dispone un
  nuovo, più grande studio, adatto a contenere i grandi pannelli con la
  rappresentazione delle ninfee del suo giardino.
"Lavoro tutto il giorno a queste tele, me le passano una dopo l'altra.
Nell'atmosfera riappare un colore che avevo scoperto ieri e abbozzato su una
delle tele. Immediatamente il dipinto mi viene dato e cerco il più
rapidamente possibile di fissare in modo definitivo la visione, ma di solito
essa scompare rapidamente per lasciare al suo posto a un altro colore già
registrato qualche giorno prima in un altro studio, che mi viene subito posto
innanzi; e si continua così tutto il giorno".

  Nel 1920 Monet offre allo Stato francese dodici grandi tele di Ninfee, lunga ciascuna
  circa quattro metri, che verranno sistemate nel 1927 in due sali ovali dell'Orangerie
  delle Tuileries; altre tele di analogo soggetto saranno raccolte nel Musée Marmottan.

"Non dormo più per colpa loro" - scrive nel 1925 - "di notte sono continuamente
ossessionato da ciò che sto cercando di realizzare. Mi alzo la mattina rotto di fatica
[...] dipingere è così difficile e torturante. L'autunno scorso ho bruciato sei tele
insieme con le foglie morte del giardino. Ce n'è abbastanza per disperarsi. Ma non
vorrei morire prima di aver detto tutto quel che avevo da dire; o almeno aver tentato.
E i miei giorni sono contati".
Le
NINFEE
Negli ultimi anni della sua vita iniziò a soffrire di una malattia agli occhi che gli
  impediva di riconoscere l'effettiva tonalità dei colori: scriveva lo stesso Monet che "i
  colori non avevano più la stessa intensità per me; non dipingevo più gli effetti di
  luce con la stessa precisione. Le tonalità del rosso cominciavano a sembrare
  fangose, i rosa diventavano sempre più pallidi e non riuscivo più a captare i toni
  intermedi o quelli più profondi [...] Cominciai pian piano a mettermi alla prova con
  innumerevoli schizzi che mi portarono alla convinzione che lo studio della luce
  naturale non mi era più possibile ma d'altra parte mi rassicurarono dimostrandomi
  che, anche se minime variazioni di tonalità e delicate sfumature di colore non
  rientravano più nelle mie possibilità, ci vedevo ancora con la stessa chiarezza
  quando si trattava di colori vivaci, isolati all'interno di una massa di tonalità scure".

  Nel giugno del 1926 gli viene diagnosticato un tumore e il 6 dicembre muore: ai
  funerali partecipa tutta la popolazione di Giverny.

Quello stesso anno aveva scritto di aver avuto "il solo merito di aver dipinto
direttamente di fronte alla natura, cercando di rendere le mie impressioni davanti agli
effetti più fuggevoli, e sono desolato di essere stato la causa del nome dato a un
gruppo, la maggior parte del quale non aveva nulla di impressionista".
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