COAST TO COAST Laboratorio di critica teatrale tra levante e ponente ligure - Stratagemmi

Pagina creata da Ilaria Pucci
 
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COAST TO COAST Laboratorio di critica teatrale tra levante e ponente ligure - Stratagemmi
COAST
TO
COAST
Laboratorio di critica teatrale
tra levante e ponente ligure
COAST TO COAST Laboratorio di critica teatrale tra levante e ponente ligure - Stratagemmi
Stagione Fuori Luogo                      KronoStagione                      Albenga e La Spezia distano meno di duecento
2019-2020                                 2019-2020                          chilometri. La strada che le separa, per chi la
Percoroso critico attraverso gli          Percoroso critico attraverso gli
                                                                             percorre in macchina, non è rapida: tra strade
spettacoli:                               spettacoli:                        costiere e snodi cittadini, si ha la sensazione di un
                                                                             piccolo-grande viaggio, un vero e proprio “coast
ABRACADABRA                               OVERLOAD                           to coast” tra ponente e levante. Ma al centro di
di Irene Serini                           di Sotterraneo                     queste due città liguri, due stagioni teatrali parlano
10.01.2020                                25.01.2020
                                                                             la stessa lingua: Fuori Luogo e Kronostagione
SANTA RITA AND THE SPIDERS                DOCILE                             amano, ospitano e promuovono i più vivaci
FROM MARS                                 di Menoventi                       esperimenti performativi del contemporaneo, e
di Marco Cavalcoli                        ANNULLATO                          cercano di promuovere il dialogo tra gli artisti e il
24.01.2020                                                                   pubblico del proprio territorio.
                                                                             Per queste e altre affinità, per quest’anno
                      DIARIO DI UN DOLORE (prova aperta)                     (2019/2020) abbiamo immaginato un laboratorio
                             di Francesco Alberici                           di critica itinerante per mettere in connessione i
                                ANNULLATO                                    pensieri e le riflessioni sul teatro degli spettatori
                                                                             di La Spezia e quelli di Albenga. L’emergenza
In redazione:                             In redazione:                      Covid19 ha sparigliato i nostri piani: abbiamo,
Noemi Arcidiacono, Tiziano Augenti,       Flavio Mangini,                    naturalmente, smesso di vedere spettacoli insieme
Sante Bandini, Alessio Bonamino,          Giulia Richeri,                    e abbiamo dovuto rinunciare agli incontri plenari
Giorgia Calzetta, Beatrice Cargioli,      Marta Mingione,                    che avevamo programmato per la primavera.
Ludovica D’Amato, Marco Dattolico,        Sara Hunda,
                                          Viola Lo Gioco
                                                                             Quello che leggerete è dunque il racconto di un
Daniele Di Cristina, Federica Di Maria,
Laura D’Asaro, Francesca Gobesso,                                            percorso non concluso, e molti sono “i vuoti”
Sara Greco, Alessia Maiocchi,                                                che questo 2020 ha lasciato nel teatro. Abbiamo
Luca Manuguerra, Dermelis Marizan,                                           tuttavia deciso di non rinunciare a condividere
Anna Pedri, Virginia Rinaldi Lorenzini,                                      i materiali di lavoro, e le impressioni di visione
Alessio Ripamonti, Sara Sturlese,                                            dalla nostra giovane redazione. Nella speranza
Elena Tronfi, Chiara Villa
                                                                             che tra ponente e levante il fermento possa presto
Coordinamento didattico Barbara Steri                                        riaccendersi.

Osservatorio critico a cura di                                                                           Maddalena Giovannelli,
Stratagemmi                                                                                               Francesca Serrazanetti
                                                                                                                  (Stratagemmi)
Nell’ambito del progetto Re-Clip
COAST TO COAST Laboratorio di critica teatrale tra levante e ponente ligure - Stratagemmi
ABRACADABRA                                                                            moderna sia un po'
                                                                                       ossesionata dal tema
                                                                                                                    sentimenti, un altro è
                                                                                                                    vivere in una società che
                                                                                                                                                 parlato di una mancan-
                                                                                                                                                 za di libertà: secondo
intervista a Irene Serini                                                              dell'identità. Ma se per     sfrutta i tuoi desideri in   te, sarà possibile in
                                                                                       esempio dovessimo tro-       termini commerciali.         futuro raggiungere
                                                                                       varci da soli su un’isola    Eppure, nonostante la        realmente questa tanto
Il titolo Abracadabra,      co: ho voluto conservare    vita e mi ha permesso di       deserta scopriremmo          sua negatività Mario         agognata libertà?
incantesimi di Mario        questo concetto all’in-     cambiare lo sguardo con        che, in realtà, non ci       Mieli è sempre stato         Mario Mieli era convin-
Mieli è molto curioso:      terno del titolo. In più,   cui osservo il mondo.          serve: scopriamo quindi      positivo nel pensare che     to che la libertà fosse
perché l’hai scelto?        per me leggere il suo       Leggendo Mario Mieli           che l’identità non è altro   l’uomo può evolversi:        raggiungibile: nelle sue
Inizio dicendo che è        libro è stato un incante-   ho imparato che qua-           che uno strumento.           lui ha sempre creduto        pagine ricorre spesso
sempre molto difficile      simo, un vero e proprio     lunque cosa ci riguardi        In termini culturali, sia-   fino alla morte che noi      la ricerca di un “regno
trovare un titolo, per      atto magico.                è contemporaneamente           mo abituati a essere de-     esseri umani possiamo        della libertà”. Lui era per
qualsiasi genere di                                     la cosa che noi riuscia-       finiti soltanto per pochi    migliorare.                  una rivoluzione imme-
opera, perché, a di-        Cosa rappresenta per        mo a rintracciare e il         centimetri del nostro                                     diata, ma io non credo
spetto di quanto molti      te il personaggio di        suo opposto. Noi siamo         corpo. Dal momento in        Secondo te, l’orienta-       che sia possibile diven-
pensino, non è solo una     Mario Mieli e il suo te-    stati educati a dividere       cui nasciamo al mo-          mento sessuale esiste?       tare liberi dal giorno
questione squisitamente     sto? E cosa ti ha colpito   e quindi categorizzare         mento in cui muoriamo        Credo che l’orientamen-      alla notte: sono convinta
artistica. Dovete sapere    maggiormente?               ogni cosa, ma in realtà,       siamo accompagnati da        to sessuale esista. Può      che sia piuttosto un
che Mario Mieli cono-       Essendo Mario Mieli         se si sposta lo sguardo        una vocale finale: che       essere paragonato a una      processo lento, e che
sceva un’immensità di       una personalità calei-      un po’ più in là, ci si        nel caso di un maschio       bussola, che si sposta       sia necessario lavorare
cose nonostante fosse       doscopica ovunque ti        accorge che non esiste         sarà una “o” e nel caso di   e indica più o meno          molto per avvicinarci a
molto giovane quando        volti c’è qualcosa in lui   una divisione netta tra        una femmina sarà una         dov’è il nord. Ma dob-       questo cambiamento.
è morto. Egli si definiva   di assurdo e interessante   due estremi.                   “a”. Sembra una cosa da      biamo renderci conto         Penso che la libertà non
un alchimista, perché       allo stesso tempo. La                                      poco, ma questo fa una       che molto spesso con         sia un’anarchia priva di
era convinto che il suo     lettura del suo libro ha    Cos’è per te l’identità?       differenza nel nostro        orientamento sessuale        controllo: non deve es-
fosse un pensiero magi-     davvero stravolto la mia    Credo che la società           cervello, perché porta       intendiamo invece ti-        sere primitiva e brutale.
                                                                                       a pensarsi e definirsi in    rannia sessuale: venia-      In questo momento, la
                                                                                       modo binario: questa è       mo educati a essere solo     cosa più fattibile (pia-
  ABRACADABRA, INCANTESIMI                                                             una tirannia spietata.       eterosessuali, oltre che a   no piano, s’intende) è
  DI MARIO MIELI
  di e con Irene Serini
                                                                                                                    rispettare il nostro sesso   cambiare e ampliare la
                                                                                       Dal tuo punto di vista,      di appartenenza. L’edu-      prospettiva del nostro
                                                                                       come si posizionerebbe       cazione è una parte del      sguardo sulle cose;
                                                                                       Mario Mieli nel dibat-       problema, ma in realità      insinuarsi all’interno del
                                                                                       tito contemporaneo?          il problema principale       disumanizzante sistema
                                                                                       Credo che Mario Mieli        sono le poche possibilità    attuale, che ci considera
                                                                                       non sarebbe per nulla        che ci vengono date di       come merce, è il primo
                                                                                       contento di come si          essere anche altro.          passo per la rivoluzione.
                                                                                       sono evolute le cose. Un
                                                                                       conto è vivere esprimen-     Un’ultima domanda:                   Beatrice Cargioli,
                                                                                       do sé stessi e i propri      precedentemente hai                   Marco Dattolico
                                                                    @Emanuele Basile
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ABRACADABRA
recensioni

1
Abracadabra è il titolo dello spetta-
colo di Irene Serini, che come in un
incantesimo, riesce a far rivivere la
figura di Mauro Mieli. “30 anni di
magia, un anno di Mieli valeva dieci
dei nostri”. In poco più di un’ora, Irene
                                            niamo colpiti da una sedia capovolta,
                                            appesa sulla scena, vicina a un libro e
                                            a un microfono: sono gli oggetti con
                                            i quali l’attrice interagisce, servendosi
                                            anche dell’aiuto della luce che diventa
                                            un vero e proprio elemento scenico.
Serini, triestina di nascita e milanese     È uno spettacolo in cui “capire è un
per scelta artistica, introduce così        limite, vedere è importante” come

                                                                                         2
questo caleidoscopico personaggio:          afferma Serini e che alla fine ci lascia
un alchimista, poliedrico e creati-         con delle riflessioni aperte. A soste-
                                                                                         Chi Siamo veramente ? Irene Serini,         lucida allucinazione. Unici elementi
vo, un innovatore, impegnato nella          gno della complessità della rappre-
                                                                                         nel suo spettacolo Abracadabra.             di scena una sedia capovolta, un
difesa della libertà sessuale negli anni    sentazione c’è la fenomenale capacità
                                                                                         Incantesimi di Mario Mieli, cerca di        libro e un microfono, sospesi sopra
’60. L’attrice riesce, sin dall’inizio,     tecnica e interpretativa dell’attrice.
                                                                                         dare una risposta a questo quesito.         al cerchio, aiutano a distogliere
ad attrarre l’attenzione dello spetta-      “Vai e sbaglia, sbaglia tutto!”, “Sbaglia-
                                                                                         temi tuttora attuali come identità e        l'attenzione dall'attrice. Un'atmosfera
tore. Infatti appena entrati al teatro      re è bellissimo” e “Fare schifo è nella
                                                                                         fluidità di genere vengono affrontati       sognante si crea nel monologo finale
Dialma Ruggiero, siamo incuriositi          nostra natura”; queste affermazioni,
                                                                                         nello spettacolo attraverso momenti         quando, immersa in un fascio di luce,
dalla posizione delle sedie, che sono       frutto della mente di quel meraviglio-
                                                                                         di ironia, drammaticità e pazzia            Irene Serini con voce flebile recita
disposte in maniera circolare intorno       so e controverso personaggio che è
                                                                                         delirante. Riprende così vita la            frasi di personaggi famosi e frasi di
al vuoto della scena, creando un’at-        Mieli, sono quelle che più intaccano
                                                                                         personalità complessa e spesso              Mario Mieli sopra le melodie rarefatte
mosfera quasi intima. Il dialogo con        la nostra mente e ci aprono a nuove
                                                                                         contraddittoria di Mario Mieli grazie       di Music for airports di Brian Eno.
gli spettatori è particolarmente vivace.    riflessioni, che ci fanno capire che
                                                                                         alla figura androgina e libera da           Uno spettacolo di forte intensità
Irene Serini all’inizio ci confonde,        possiamo sempre e comunque evol-
                                                                                         costrizioni interpretata dall'attrice .     emotiva che ha smosso (speriamo) le
giocando sull'ambiguità del teatro,         verci e migliorare.
                                                                                         È questo il terzo di una serie di studi     coscienze degli spettatori e ha aperto
per poi svelarci nel finale che in realtà
                                                                                         dedicati alla figura ormai dimenticata      la strada per la riscoperta di Mario
“tutto è finto e niente è falso”. Rima-                Anna Pedri, Virgina Rinaldi
                                                                                         di Mario Mieli in cui Irene Serini dà       Mieli e della sua lotta per la libertà,

“
                                                                                         ampio spazio alla sperimentazione.          non solo degli omosessuali, ma di
                                                                                         nello spazio circolare della scena          tutti.
       tutto è finto                                                                     l'attrice si muove focalizzando             Dopo l'esibizione, cala il silenzio.
                                                                                         l'attenzione del pubblico, disposto         Nessun applauso.
       e niente è
                                                                                         attorno al cerchio, su se stessa: corre     Si riaccendono le luci.
       falso.                                                                            a fianco degli spettatori, canta e parla,
                                                                                         farneticando come in preda ad una           Noemi Arcidiacono, Daniele Di Cristina
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IDENTIKIT
Irene Serini / Mario Mieli

Nome                           Nome
MARIO                          IRENE

Cognome                        Cognome
MIELI                          SERINI

Momento storico                Momento storico
1952-1983                      NATA NEL 1975

Caratteristica significativa   Caratteristica significativa
APERTURA MENTALE               ENERGIA

Qualcosa da dichiarare?        Qualcosa da dichiarare?
                               NESSUN RIMPIANTO

Compagno di viaggio?           Compagno di viaggio?
PAOLA MIELI                    MARIO MIELI

                                     Disegno di Tiziano Augenti,
                               Giorgia Calzetta, Alessia Maiocchi
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SANTA RITA E SPIDERS FROM MARS                                                        SANTA RITA E SPIDERS FROM MARS — reading tra Paolo Poli e David Bowie
                                                                                      con e a cura di Marco Cavalcoli

intervista a Marco Cavalcoli

Che tipo di tecnica          Perché ha scelto questi      cosa in cui mi identifico
hai usato per questo         due personaggi?              è l’idea di cambiamen-
spettacolo?                  Non è stata una mia          to e di libertà, il senso
Utilizziamo l’eterodi-       idea, mi è stata proposta    di gioco nella vita e il
rezione, che consiste        da Rodolfo Di Giam-          senso della fine,che i
semplicemente in una         marco, giornalista, cri-     due artisti riescono a
traccia audio che io sen-    tico teatrale e studioso,    trasmettere.
to tramite un auricolare,    che ha pensato di mette-
che trasmette le voci        re insieme due impor-        Come si sente pensan-
dei protagonisti che poi     tanti figure,David Bowie     do alla morte?
ripeto sulla scena. È una    e Paolo Poli, legandole      Mi piacerebbe essere
tecnica che utilizziamo,     al tema dell’identità e      pronto alla fine ma per
declinandola in varie        della trasformazione.        adesso credo d’avere
forme, da 10 anni. Per       Ho accettato questa pro-     ancora molte cose in
utilizzarla c’è bisogno di   posta in maniera un po’      sospeso.
un esercizio di ascolto      incosciente e mi sono        Pur non avendo cono-
ma anche di concen-          trovato nei guai quando      sciuto personalmente
trazione: ad esempio         ho cominciato: dovevo        questi due artisti,credo
nel caso di Santa Rita       lavorare a un reading e      che,una delle grandezze
e Spiders from Mars è        non sapevo come com-         del loro lavoro,venga
come se ci fosse una         portarmi.                    proprio da questa loro
terza persona oltre ai                                    piena accettazione della
due personaggi che           Si ritrova in questi due     vita.
stavo portando in scena.     personaggi?                  Io invece, a differenza
Io sono l’interprete di      No purtroppo, mi pia-        loro, non ho un rappor-
questa “terza persona” e     cerebbe molto ritrovar-      to risolto con questa
grazie a questa media-       mici, ma credo di essere     faccenda e quindi se
zione rievoco il modo di     soltanto il rappresen-       domani dovesse finire
fare e le personalità dei    tante ufficiale di un rito   la mia vita,io non mi
personaggi che voglio        d’evocazione. L’unica        sentirei ancora a posto.
raccontare.                                                      Federica Di Maria

                                                                                      @MassimilianoFusco
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SANTA RITA E SPIDERS FROM MARS
recensioni

1
Due celebrità, un volto. Marco
Cavalcoli, pur con grande versatilità
interpretativa e una forte presenza
scenica, fatica a far coesistere sulla
scena due diverse identità. Ma cosa
intendiamo con 'identità'? Santa Rita
                                          se sono Poli e Bowie, ma vengono
                                          interpretati e commentati dall’attore
                                          in scena.
                                          Lo spettacolo mette in luce il modo
                                          in cui entrambi i personaggi hanno
                                          lottato, seppur in modo diverso, per
                                                                                     2
                                                                                     Santa Rita and the Spiders from Mars,
                                                                                     uno spettacolo di Marco Cavalcoli,
                                                                                     è un’intervista impossibile tra Paolo
                                                                                     Poli, attore italiano, e David Bowie,
                                                                                     rockstar internazionale. Cavalcoli si
                                                                                     fa da tramite tra i due personaggi,
                                                                                                                               spettatori si concentri sull’attore.
                                                                                                                               Paolo Poli compare in un video con
                                                                                                                               immagini di repertorio, che ricordano
                                                                                                                               allo spettatore l’estro dell’attore.
                                                                                                                               Al termine della proiezione parte
                                                                                                                               la vera e propria intervista “live”
e Spiders from Mars è uno spettacolo      un loro diritto.                           interpretando alla perfezione queste      di Paolo Poli e David Bowie, che
che accenna in modo sottile al tema       La vocalità di Cavalcoli colpisce per      due personalità, differenziandole         culmina con un lungo elenco di
dell’omosessualità, come fecero Paolo     la sua efficacia, nonostante la forma      con l’imitazione del loro modo di         aggettivi, in ordine alfabetico, (unica
Poli e David Bowie. I due protagoni-      della lettura scenica imponga una pre-     parlare e alternando il fiorentino di     parte dello spettacolo letta senza
sti, come due arlecchini, sono riusciti   senza fortemente statica. La versatilità   Poli con l’inglese di Bowie.Il titolo     l’eterodirezione) usati dalla critica
ad esprimere se stessi e le loro idee     interpretativa, dovuta anche all’uti-      dello spettacolo fonde due aspetti        per descrivere Paolo Poli, ai quali
con leggerezza e in modo scherzoso,       lizzo dell’eterodirezione, non basta       di questi personaggi: Santa Rita era      sono stati aggiunti alcuni riferiti
ma con un fondo di verità.                a rendere la performance dell’attore       un personaggio di Poli, mentre The        a Bowie. La lunghezza dell’elenco
Uno schermo, un leggio e un micro-        dinamica e coinvolgente.                   Spiders from Mars era un gruppo           sfida la monotonia e, nonostante
fono: sono solo questi gli elementi che   Paolo Poli e David Bowie non sono          musicale fondato da Bowie.In              l’importanza del significato, mette alla
la scena offre alo sguardo del pubbli-    sulla scena, ma il loro carisma resta      questo spettacolo viene utilizzata la     prova l’attenzione dello spettatore. Il
co. Sullo schermo vengono proiettati      nel cuore degli spettatori.                tecnica dell’eterodirezione: le parole    fatto che soltanto una persona, seppur
svariati video di interviste o video                                                 e le azioni dell’attore in scena sono     molto brava, incarni due figure
musicali: i protagonisti delle ripre-                                Elena Tronfi    guidate da una voce in auricolare che     diverse causa inevitabili problemi di

“
                                                                                     viene trasmessa nel momento stesso        comprensione. Ma la confusione tra
                                                                                     in cui lui agisce. Il palcoscenico è      le due personalità è forse il messaggio
       Non ho mai voluto apparire come me stes-                                      spoglio: al centro si trova soltanto      dello spettacolo: Bowie e Cavalcoli
                                                                                     un leggio con dei fogli (illuminati       si fondono in un’unica figura dai
       so in scena, mai fino a poco tempo fa.                                                                                  contorni misteriosi.
                                                                                     da una fioca luce proiettata dall’alto)
       Tratteggiavo figure di personaggi e vole-                                     che Cavalcoli fingerà di leggere.
       vo riprodurli in scena. L'esperienza diretta                                  L’ambientazione priva di dettagli                               Beatrice Cargioli,
       non può mai bastare, Flaubert non provò                                       fa in modo che l’attenzione degli                                Marco Dattolico
       i dolori del parto, né i dolori dell'arseni-
       co, eppure era giusto e vero quando disse
       “sono io la signora Bovary”
       dalle note di regia
OVERLOAD                                                                                  OVERLOAD concept e regia Sotterraneo in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini,
                                                                                          Daniele Pennati, Giulio Santolini scrittura Daniele Villa

recensioni

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Quante cose intorno a noi attirano
la nostra attenzione? E per quanto
tempo riusciamo a focalizzarci su
qualcosa?
Per nove secondi, secondo uno studio
recente, contro gli otto secondi di un
                                           E se nessuno si alza in piedi? Impos-
                                           sibile, alla fine qualcuno, in preda alla
                                           curiosità, attiverà il nuovo contenu-
                                           to; del resto, in una società avida di
                                           informazioni come la nostra, siamo
                                           tutti abituati a cliccare i link che com-
pesce rosso. Una notizia allarmante,       paiono sullo schermo del computer
anche se probabilmente è una fake          o dello smartphone, aprendo nuove
news.                                      finestre, preoccupati di lasciarci sfug-
Ed è proprio l’attenzione il tema dello    gire qualcosa di importante.
spettacolo Overload della compagnia        Così si assiste al monologo di Wal-
Sotterraneo: nell’era del digitale, sia-   lace che viene disturbato da infiniti
mo sottoposti quotidianamente a un         episodi che hanno come protagonisti
sovraccarico di informazioni che ci
                                           giocatrici di tennis, nuotatori, Miss
distraggono dal reale.
                                           Universo, Babbo Natale, due polli che
Sulla scena è presente solo un acqua-
                                           combattono, dei ballerini e persino
rio con al suo interno dei pesci rossi
                                           un esemplare di uomo-pesce, fino al
meccanici, che si muovono incessan-
                                           drammatico finale: gli attori, finito lo
temente producendo un ticchettio
                                           spettacolo, si mettono in viaggio per
metallico, quasi sinistro. Compare un
personaggio: lo scrittore David Foster     tornare a casa e sono vittime di un
Wallace, morto suicida nel 2008, che       incidente stradale — causato proprio
racconta l’ultima giornata della sua       dalla disattenzione — e descrivono la
vita. O almeno, tenta di raccontarla,      propria morte al rallentatore, soffer-
perché è continuamente interrotto          mandosi con tono paradossale sui
da “contenuti extra” che vengono           dettagli.
attivati direttamente dagli spettatori,    Uno spettacolo grottesco, ironico, ma
che si alzano in piedi ogni qualvolta      allo stesso tempo serio, che ci chiama
un attore mostra l’apposita “icona”.       a riflettere su un rischio molto con-
L’interazione con il pubblico riveste      creto: quello di affannarsi in una corsa
così un ruolo chiave nello spettacolo      continua per arrivare dappertutto che
e lo spettatore viene coinvolto in un      alla fine ci lascia a mani vuote.
gioco incalzante.                                                       Giulia Richeri   @Filipe Ferreira
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Sovraccarico, eccesso.                   si contendono la nostra attenzione.           si confonde, rimbalzata da uno sti-         Surreale ma molto realistico,
È questa la traduzione del termine       Noi però siamo lì e lo sappiamo, lo           molo all’altro. L’ecosistema è in tilt,     lo spettacolo Overload è un connubio
inglese overload ed è proprio quello     sentiamo. È lo spettacolo che ce lo           deve ritrovare il suo equilibrio, deve      di elementi onirici, accompagnati
che la compagnia Sotterraneo vive e      richiede: siamo noi spettatori infatti a      rallentare. T-shirt, jeans e sneakers.      dalla banalità della realtà.
fa vivere con l’omonimo spettacolo,      decidere quali contenuti nascosti ve-         Tutti uguali. Ora siamo di fronte alla      Sul palco il monologo di uno scrittore
vincitore del Premio Ubu nel 2018.       dere. I cinque attori sono così in balia      compagnia che recita se stessa alla         tormentato, David Foster Wallace, che
Un acquario con due pesci rossi finti    della partecipazione attiva del pubbli-       fine di uno spettacolo. Ognuno di loro      propone una riflessione sull’incapa-
a sinistra del palco, un microfono al    co, che sceglie quando interromperli,         ci dice didascalicamente cosa pensa,        cità di mantenere la concentrazione
centro e un giovane uomo che di-         quando chiamarli, quando sovrappor-           cosa sta per dire e cosa farà. Si met-      durante la vita quotidiana.
chiara di essere David Foster Wallace,   li. Mille storie si intrecciano intorno       tono in viaggio, rientrano a casa. È        La tecnica per tenere sempre viva
scrittore e studioso americano suici-    a un tema costante: l’alienazione che         notte e ciascuno parla e si fa distrarre    l’attenzione del pubblico è quella di
datosi nel 2008.                         provoca il prestare attenzione e la           continuamente da cose diverse. Poi il       fornire “contenuti multimediali”, atti-
Così inizia il nostro viaggio in un      difficoltà a mantenerla in un ambiente        dramma. Tutto rallenta. Siamo davan-        vabili a discrezione degli spettatori nel
conturbante accavallarsi di situazioni   mediatico sempre più saturo, che ci fa        ti a una scena in rallenty, dettagliata     momento in cui decidano di alzarsi
diverse tra loro, confusionarie, ap-     perdere la cognizione del mondo in            e precisa. La nostra attenzione è solo      fisicamente in piedi, che mostrano
parentemente scollegate ma in realtà     cui viviamo proprio come i pesci rossi        lì, non ha scampo. E gli attori ora         “scene extra” dai tratti demenziali e
semanticamente e tematicamente           nell’acqua. E noi siamo lì, intrappola-       non hanno più avversari: le loro voci,      goliardici.
connesse l’una con l’altra.              ti, abbandonati, alla mercé di questo         i loro gesti, tutto ci porta a fissarli.    Osservando il susseguirsi delle scene
Un overload di immagini che si insi-     eccesso.                                      Ormai siamo solo spettatori di una          viene da pensare a un videogame,
nuano e si mescolano, interrompen-       Overload ci porta anche in un siste-          tragedia e non possiamo più inter-          analogo a quelli nati nei primi anni
dosi a vicenda, confondendosi e tra-     ma informatico dove siamo guidati             venire. Una bulimia ammaestrata di          2000, basati sull’esplorazione e su
sportandoci nel sistema mediatico di     da contenuti consigliati, simili, fatti       informazioni che però possono solo          percorsi a bivi, che permettono di
oggi sovraccarico di informazioni che    “apposta per noi”. Ma l’attenzione            implodere. E noi con lei.                   modificare la trama, pur mantenendo
                                                                                                                  Viola Lo Gioco   la linearità del filo logico.
                                                                                                                                   Quello che si prova “vivendo” questo
                                                                                                                                   spettacolo (lo si vive anche tirando
                                                                                                                                   lattuga e ballando sul palco), è la
                                                                                                                                   sensazione di cambiar costantemente
                                                                                                                                   canale come facciamo quotidiana-
                                                                                                                                   mente a casa nostra.

                                                                                              “
                                                                                                                                   Riferendoci a questa quotidianità è il
                                                                                                                                   caso di far cadere l’occhio sul tema di
                                                                                                     Nell’ epoca                   fondo della messa in scena, ovvero la
                                                                                                     del rumore                    riflessione sul nostro tempo di atten-
                                                                                                                                   zione, che è ben riassunto da questa
                                                                                                     totale,                       citazione: “Nell’epoca del rumore tota-
                                                                                                     l’attenzione                  le, l’attenzione è la materia più rara”.
                                                                                                     è la materia                  Proprio questo lasso di attenzione vie-
                                                                                                     più rara.                     ne messo in discussione dalla costante
                                                                    @Filipe Ferreira
                                                                                                                                   presenza “on stage” di un acquario
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                                                                     @Filipe Ferreira   Distrarsi, distrarsi sem-      stano dalla narrazione,      si tenta di riproporre
                                                                                        pre. Perché la linearità       spinto dall’ansia del        alla fine, è il resoconto
                                                                                        di un discorso ci annoia       “non voglio perdermi         di una giornata qua-
                                                                                        e ci intimorisce il finale,    nulla.” Dal tono comico      lunque, o di una vita
                                                                                        il resoconto, la soluzio-      e sagace delle brevi gag,    qualunque. Di un lasso
                                                                                        ne. Questo il tema che         arricchite da elementi       temporale intervallato
                                                                                        indaga la compagnia            della cultura pop, si pas-   costantemente da conte-
                                                                                        teatrale Sotterraneo con       sa a incursioni sempre       nuti casuali che sceglia-
                                                                                        Overload, spettacolo           più sconnesse, irrazio-      mo se seguire o meno,
                                                                                        comico e tragicomico           nali, assurde, che, come     secondo la nostra volon-
                                                                                        e, soprattutto, pauro-         un turbine, determina-       tà o indipendentemente
                                                                                        samente realistico, che        no un sovraccarico. So-      dalla nostra volontà.
                                                                                        riflette sulla nostra          vrapposte l’una all’altra,   La paura di rimanere
                                                                                        capacità di mantenere          le interruzioni, perdono     “esclusi” se ci sconnet-
                                                                                        l’attenzione. Il filo narra-   progressivamente senso,      tiamo si contrappone
con due pesci rossi meccanici, i quali     Wallace durante il suo monologo ha           tivo viene arricchito          stordendo il pubblico        alla vita reale: il timore
producono con il loro movimento un         attirato la mia attenzione: “pensare e       con contenuti speciali         con la continua molti-       di restare soli e riflettere
costante e fastidioso suono di fondo.      non smettere mai di farlo”. In que-          che il pubblico sceglie        plicazione dei contenuti.    sulla nostra realtà ci
I protagonisti sono principalmen-          sta condizione mentale mi rivedo             attivamente se vedere o        Pur non palensando           porta a cercare costan-
te tre, i pesci sopra citati, il celebre   tantissimo, è estenuante pensare di          meno. Il pubblico, come        esplicitamente nessun        temente la distrazione e
David Foster Wallace, ed il pubblico       continuo a molte cose diverse, e, un         ci si potrebbe aspettare,      rapporto con la realtà,      lo straniamento, senza
stesso.                                    po’ come nello spettacolo stesso, nella      usufruisce sempre degli        lo spettacolo ci risulta     giungere a soluzioni
Ed è proprio con lo scrittore in scena,    mia mente si aprono in successione           “extra”, bramoso di apri-      estremamente familiare       concrete, ma esaurendo
che si arriva a un punto in cui l’in-      “finestre” (si sa che bisogna farli arieg-   re le porte del possibile      e quotidiano, e stabilisce   lentamente il tempo a
terazione con gli astanti viene estre-     giare gli spazi piccoli) che verranno        per accedere ad altri          un ponte più surreale        nostra disposizione.
mizzata; dopo averlo avuto davanti         magari chiuse dopo una settimana.            contenuti che si disco-        che fantasioso. Ciò che                      Sara Hunda
gli occhi per metà spettacolo, con lui     Secondo Wallace “la scrittura è uno
fuori scena vengono chiesti i dettagli     svuotamento per ridurre la pres-

                                                                                                                                            “
di riconoscimento visivo del perso-        sione”: anche per me è un beneficio
naggio, il quale subito dopo come          mentale e una valvola di sfogo, così
gesto di sfida viene ributtato sul palco   come accade al protagonista per la                                                                       pensare e
sostituito da un altro attore!             scrittura dei suoi libri.                                                                                non smettere
Altre note di riflessione sul tema         Il consiglio migliore che possa dare                                                                     mai di farlo.
dell’attenzione vengono fornite per        a chi non ha ancora visto Overload
ogni segmento della rappresentazio-        è quello di non perdere il primo
ne, in modo più o meno marcato,            appuntamento possibile per godersi
muovendosi sempre sulla linea emo-         uno spettacolo eccentrico e denso
tiva tra sconforto, divertimento, gioia    di assurdità convenzionalmente non
e tristezza.                               convenzionali.
Uno degli incisi di David Foster                                     Flavio Mangini     @Carolina Farina
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