"Charlie Hebdo" e le trappole del pensiero riduttivo

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"Charlie Hebdo" e le trappole del pensiero riduttivo
ED. ITALIANA ISSN 2283-3013                              FEBBRAIO 2015 ANNO 66 n. 777

         TRIBUNA LIBERA FONDATA NEL 1950 DA J. CONSTANTIN DRAGAN

               “Charlie Hebdo”
     e le trappole del pensiero riduttivo
                                       Guido Ravasi

   Stemperata l’ondata di choc che ha            possono essere naturalmente non condivi-
colpito la Francia con l’uccisione della         se, non piacere per niente e financo essere
gran parte dei disegnatori e giornalisti di      considerate non solo caustiche e irriveren-
“Charlie Hebdo” e che si è propagata, come       ti ma anche offensive, ma un attentato con-
uno tsunami emotivo, non solo in Europa          tro un giornale, fosse solo un avvertimento
ma anche fuori di essa, si impongono alcu-       minaccioso o un incendio doloso – senza
ne considerazioni.                               arrivare allo sterminio di una redazione
   Molto si è già detto sul fatto che la stra-   come è invece purtroppo accaduto – oltre
ge che ha falciato a colpi di Kalashnikov        che un gravissimo crimine, è un gesto che
la redazione del giornale satirico francese      deve essere fermamente condannato.
costituisce un vero e proprio attacco alla          La vicenda di “Charlie Hebdo” ha as-
libertà di stampa e di espressione e che         sunto, pur in proporzioni diverse rispetto
questi sono valori fondamentali e irrinun-       all’attentato alle Torri Gemelle, la simbo-
ciabili delle democrazie occidentali e tra i     logia dell’ 11-septembre français, come ha
principi fondanti della stessa Europa.           titolato il giorno dopo “Le Monde”. E più
   Non esiste infatti libertà tout court sen-    in generale, come si è detto, dell’attacco ai
za la libertà di pensiero e di espressione:      princìpi della democrazia europea. È que-
le vignette del settimanale satirico, diven-     sto un assunto condivisibile, come è del re-
tato il più famoso al mondo dopo la strage,      sto comprensibile l’affermazione di Gilles
"Charlie Hebdo" e le trappole del pensiero riduttivo
Van Kote che, nell’editoriale dello stesso          Le divisioni delle politiche dei Paesi
giornale apparso all’indomani dell’eccidio,      membri, aggravate dalle tendenze cen-
dipinge i componenti di “Charlie Hebdo”          trifughe che provengono da parti sempre
come “soldati della libertà, della nostra li-    più numerose di ciò che spesso solo nomi-
bertà”.                                          nalmente costituisce l’“Unione” europea,
   Dal canto nostro ci limitiamo a sottoli-      nonché la struttura e il funzionamento
neare tre aspetti della questione che con-       sostanzialmente ancora intergovernativo
cernono rispettivamente: l’unità dell’Eu-        della macchina comunitaria, rappresen-
ropa, la lotta al terrorismo, lo scontro delle   tano il principale ostacolo e la debolezza
civiltà.                                         più grave dell’Europa, sia nei confronti dei
                                                 suoi problemi interni – in primis il rilancio
          1. L’unità dell’Europa                 economico e la disoccupazione – sia verso
                                                 le minacce esterne.
   Molte volte abbiamo argomentato l’in-            Gli europei non hanno ancora piena-
capacità dell’Europa di far fronte ai suoi       mente compreso che se continuano a rima-
problemi a causa delle difficoltà di trovare     nere divisi, tanto più in un mondo globaliz-
una vera coesione e unità di intenti tra i       zato, non avranno la capacità di costruire e
suoi Paesi membri.                               di determinare il proprio futuro, ma solo di
   L’eccidio di “Charlie Hebdo”, e la conse-     subirlo in base alle circostanze determina-
guente ondata di sdegno che si è sollevata,      te da altri agenti.
hanno permesso all’Europa di far ritrova-           Per rinsaldarci tra noi non possiamo
re, almeno in grandissima parte e con la         aspettare un atto eclatante come quello di
fisiologica esclusione di alcuni movimenti       “Charlie Hebdo”, dobbiamo ricercare e co-
o frange estreme, un certo grado di coesio-      struire con impegno rinnovato una condi-
ne interna.                                      visione di intenti e di azioni politiche: que-
   La marcia di Parigi di domenica 11 gen-       sta è una condizione sempre più urgente e
naio, con la partecipazione di oltre due         necessaria, sia per difendere e preservare
milioni di persone scese in piazza per ma-       l’Europa dalle minacce esterne, sia per far
nifestare contro il vile attacco – tra cui,      funzionare la macchina europea che da
va detto, anche un numero imprecisato di         troppo tempo produce risultati non all’al-
persone di fede islamica –, ha visto almeno      tezza delle sfide che ci troviamo, anche no-
cinquanta capi di Stato e di governo, eu-        stro malgrado, ad affrontare.
ropei e non solo, sfilare uniti a difesa dei        Per questo dobbiamo avere anche l’au-
valori delle nostre democrazie, che pur con      dacia di sganciare dall’Unione europea
tutte le imperfezioni e i miglioramenti che      quei Paesi membri che, in modo sistemati-
esigono, rimangono le basi della nostra          co, si frappongono alla costruzione di una
convivenza civile.                               vera Europa politica e agiscono invece per
   La coesione dei Paesi membri dell’Unio-       la frammentazione intergovernativa e na-
ne europea, che si è manifestata in modo         zionalistica della sua governance.
straordinario in questo frangente, è in             Nell’ultimo decennio è stata data molta
realtà il problema di fondo dell’Europa. È       importanza all’allargamento dell’Unione
dovuto accadere un attacco di queste di-         europea mentre è mancato un adeguato
mensioni e di tale effetto sulle coscienze       e corrispondente approfondimento e con-
di milioni e milioni di persone per vedere,      solidamento della struttura comunitaria,
almeno nella condanna del gesto, la ricer-       quel salto di livello richiesto dai tempi che
ca di un afflato comune e di un’unione dei       può avvenire soltanto con una architettu-
Paesi europei.                                   ra istituzionale europea di tipo federativo

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"Charlie Hebdo" e le trappole del pensiero riduttivo
– un vero e proprio Governo europeo con         ligence europeo, la cui esistenza è del resto
una Federazione europea – e non più pre-        subordinata alla formazione di una vera
minentemente intergovernativo.                  Europa politica, quale evocata nel punto
                                                precedente, ma anche le attuali forme di
         2. La lotta al terrorismo              compartecipazione delle informazioni tra
                                                i servizi sono assolutamente insufficienti.
   Anche recentemente il “Bulletin eu-          Inoltre, di fronte ad attacchi eclatanti come
ropéen” ha dedicato ampio spazio alla lotta     quelli di “Carlie Hebdo”, invece di puntare
al terrorismo. Appena nel numero scorso1        a potenziare la coordinazione internazio-
chi scrive ha pubblicato un intervento sul      nale, molti decisori politici cavalcano la
ruolo dei servizi di sicurezza nella difesa     strada del rafforzamento delle misure di
dagli attacchi terroristici dove argomen-       controllo e contrasto in termini puramente
tavo sul fatto che l’intelligence è la prima    nazionali, facendo così pericolosi passi in-
linea di protezione nei confronti del terro-    dietro sulla strada della prevenzione delle
rismo. Abbiamo quindi inserito nello stes-      minacce.
so numero un primo intervento su que-              La sfida al terrorismo internazionale
sto argomento di Vittorfranco Pisano, un        non si può vincere innalzando la cinta del
esperto internazionale di intelligence a fini   proprio orticello, ma soltanto mettendo in
antiterroristici, quanto mai rientrato pre-     campo una reale condivisione delle politi-
potentemente di attualità con la vicenda        che di prevenzione e di controllo e un’or-
di “Charlie Hebdo”, che prosegue con una        ganizzazione sovranazionale delle risorse
seconda parte pubblicata qui di seguito.        e delle informazioni di intelligence e degli
   In questa sede ci limitiamo a ribadire       apparati di sicurezza.
che un’efficace azione di intelligence nella
prevenzione del terrorismo in Europa non                 3. Lo scontro delle civiltà
può essere messa in campo senza un mag-             e il trionfo del pensiero riduttivo
gior coordinamento dei servizi dei vari Pa-
esi. Qualcosa si è fatto e si sta facendo, ma      L’attacco a “Charlie Hebdo” è la sfida
ancora troppo timidamente. La condivi-          dell’estremismo islamico jahidista portata
sione delle informazioni e la cooperazione      nel cuore dell’Europa, una sfida eclatante,
delle attività procedono molto lentamente       aperta, dichiarata. Non a caso coloro che
e in modo ancora troppo parziale anche per      hanno compiuto il massacro hanno riven-
la naturale gelosia, rivalità e ritrosia dei    dicato la loro appartenenza alla galassia
vari apparati di sicurezza nazionali che        jahidista ed esplicitato di aver “lavato” in
tendono a tenere per se stessi le informa-      questo modo le offese arrecate al “Profeta”
zioni più rilevanti.                            dalle raffigurazioni e dai disegni del gior-
   Questo tipo di frammentazione dei ser-       nale. Ebbene si deve evitare l’errore di con-
vizi di intelligence dei vari Paesi in Europa   siderare l’attacco al settimanale satirico
la ritroviamo del resto negli stessi Stati      francese come un fenomeno da inquadrare
Uniti che sono notoriamente dotati di una       in uno scontro di civiltà o come una guer-
molteplicità di agenzie nazionali la cui        ra di religione. Considerarla tale significa
mancanza di coordinamento, ancora diver-        fare non solo di tutta l’erba un fascio, ma
so tempo dopo l’attacco alle Torri Gemelle,     avvallare il gioco dei terroristi.
è stata ben illustrata su queste colonne da        La scontro delle civiltà, su cui abbiamo
Stefano Silvestri2.                             dibattuto per un quindicennio, è una sem-
   Non solo siamo ancora molto lontani          plificazione errata e fuorviante anche se
dalla creazione di un vero servizio di intel-   comprendiamo che è molto facile cedere

                                                                                           3
“Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma
ci è stata prestata dai nostri figli” è un proverbio che esprime bene la filosofia della Vero-
niki Holding, la quale si inserisce, innovandolo, nel lascito imprenditoriale, culturale ed
etico di Giuseppe Costantino Dragan. È un lascito per il soddisfacimento del fabbisogno
di energia, nel rispetto dell’ambiente, per una economia al servizio dell’uomo e per la
promozione della sua cultura e dignità. Questo perché per noi la “cultura dell’energia” e
“l’energia della cultura” non sono soltanto uno slogan, ma un principio e un criterio, al
contempo, imprenditoriale ed etico: in pratica una filosofia di vita.

4
alle semplificazioni di fronte a realtà più             Gli autori della strage di Parigi non
complesse e articolate.                              avranno certo potuto ragionevolmente
   Il mondo islamico è estremamente va-              pensare di mettere il bavaglio alla liber-
riegato e, soprattutto, è particolarmente            tà di stampa e di espressione occidentale,
arduo e sfuggente per la comprensione di             ma potrebbero riuscire nel loro intento di
noi occidentali e l’impulso alle semplifica-         radicalizzare il conflitto se si diffondesse
zioni agisce in modo pressoché immediato             sempre più l’idea che ciò che avvenuto nel-
di fronte ad eventi di tale risonanza emo-           la sede di “Charlie Hebdo” sia da interpre-
tiva.                                                tare come una manifestazione di un più
   Allo scontro delle civiltà Samuel Hun-            ampio e inevitabile scontro di civiltà.
tington ha cercato di dare dignità di teo-              Dobbiamo naturalmente prevenire e
ria “scientifica”3 ma, pur fornendo indub-           difenderci dagli attacchi, ma dobbiamo so-
biamente numerosi elementi di un certo               prattutto evitare il pericolo, non meno gra-
interesse e spunti interpretativi preziosi,          ve ma, anzi, esiziale, del pensiero riduttivo
si tratta di una teoria fondamentalmente             che sconfina o porta a forme di pregiudizio
sbagliata.                                           e razzismo.
   Nei tempi immediatamente successivi                  Un esempio di questo pensiero ridutti-
all’attacco dell’11 settembre 2001 al World          vo, oggi sempre più dilagante ed estrema-
Trade Centre la teoria di Huntington ha              mente rischioso per tutti, prende forma nel
avuto la massima celebrità e le rivendi-             modo seguente: gli islamofobi sempre più
cazioni islamiste di attacchi terroristici           diffusi, soprattutto in questi frangenti, ri-
successivi hanno suscitato, e alimentano             ducono l’arabo alla sua supposta aderenza
tuttora, la convinzione popolare che ci tro-         alla fede islamica, quindi riducono l’isla-
viamo proprio di fronte ad uno scontro di            mico all’islamista, l’islamista all’integrali-
civiltà come quello delineato da Hunting-            sta e, infine, l’integralista al terrorista.
ton.                                                    Condividiamo il cordoglio per le vitti-
   L’ipotesi dello studioso americano che            me di “Charle Hebdo” e partecipiamo con
molti, nella sostanza, riecheggiano – per lo         emozione alle manifestazioni per la difesa
più senza aver mai sentito parlare di Hun-           delle nostre libertà che l’Europa ha così fa-
tington e quindi in modo inconsapevole               ticosamente e dolorosamente conquistato
ma non meno convinto – è che la fonte di             nella sua travagliata storia, ma evitiamo
conflitto fondamentale, dopo la fine della           di abnegare alla capacità e all’impegno del
guerra fredda, non è ideologica o economi-           discernimento e di cadere nelle trappole
ca, ma è legata alla “cultura” in senso am-          dello scontro delle civiltà e di altre inter-
pio, nell’accezione di “civiltà”.                    pretazioni e forme proprie del pensiero ri-
   Secondo questa teoria i conflitti più             duttivo, che con grande facilità si possono
importanti d’ora in poi avranno luogo tra            diffondere e prestarsi ad essere pilotate e
blocchi di diverse civiltà, tra cui quella           strumentalizzate in modo politicamente
islamica e quella occidentale4.                      pericoloso.

1
   Guido Ravasi, L’intelligence è la prima linea     namento dei servizi di sicurezza nell’Unione eu-
di difesa nei confronti del terrorismo, “Bulletin    ropea e negli Stati Uniti, “Bulletin européen”, n,
européen”, n. 776, gennaio 2015, pp. 14-16).         765, febbraio 2014. Dello stesso Autore si veda-
2.
   Si veda di Stefano Silvestri Il mancato coordi-   no i seguenti contributi: Difficoltà di jointness e

                                                                                                      5
lacune nella riforma del sistema di intelligence    con il titolo di Lo scontro delle civiltà e il nuovo
degli Stati Uniti, “Bulletin européen”, n. 761,     ordine mondiale.
Ottobre 2013; La cooperazione internazionale        4
                                                      Sulla teoria dello scontro delle civiltà si riman-
dei servizi di intelligence americani, “Bulletin    da alle discussioni contenute nel volume: Gui-
européen”, n. 760, settembre 2013; L’attività dei   do Ravasi e Clarissa Banfi (a cura di), Le sfide
servizi di intelligence negli Stati Uniti d’Ame-    dell’Europa in un mondo che cambia, Milano,
rica, “Bulletin européen”, nn. 738-739, novem-      2002. In particolare per una critica puntuale
bre-dicembre 2011.                                  della teoria di Huntington si veda Roberto To-
3.
   In particolare con il suo celebre The Clash of   scano, Scontro o dialogo tra le civiltà, in Guido
Civilizations and the Remaking of World Order       Ravasi e Francesco Perfetti (a cura di), Identità
tradotto ormai in gran parte del mondo. L’edi-      europea. Geopolitica e globalizzazione, Milano,
zione italiana è stata pubblicata da Garzanti       2003, pp.65-76.

6
Gli strumenti ordinari
            e straordinari di contrasto
        al terrorismo contemporaneo (I):
              il ruolo dell’intelligence
                                  Vittorfranco Pisano
                               Colonnello della Polizia militare
                           dell’Esercito degli Stati Uniti d’America

  Gli strumenti ordinari e straordinari          bilaterale e multilaterale, le sanzioni, gli
        di contrasto al terrorismo               incentivi economici, le operazioni psico-
                                                 logiche e l’aggiornamento istituzionale e
   L’opera di contrasto abbraccia tre com-       giuridico.
ponenti generali: la prevenzione, la re-            Sono invece strumenti straordinari
pressione e il contenimento dei danni.           l’impiego delle Forze armate e le operazio-
   Queste componenti generali poggiano           ni speciali.
su strumenti specifici che debbono essere           Ciascuno va esaminato individualmen-
concreti, di reciproco rinforzo e coordinati     te e sarà nostra cura svolgere questa di-
fra loro, nonché programmati e predisposti       samina. In questo numero del “Bulletin
con debito anticipo.                             européen” analizziamo il ruolo dell’intelli-
   La lotta contro il terrorismo contempo-       gence, mentre in seguito su queste colonne
raneo non può che essere di lunga durata         vedremo gli altri strumenti.
e richiede l’apporto dell’intero arsenale
antiterroristico. Solo eccezionalmente un                  Il ruolo dell’intelligence
singolo strumento di contrasto può rive-
larsi determinante o prestarsi ad un pro-           L’opera di contrasto al terrorismo è inat-
prio impiego esclusivo.                          tuabile in assenza di una solida base infor-
   Gli strumenti di contrasto si suddivido-      mativa e analitica della minaccia nelle sue
no in ordinari e straordinari.                   multiformi manifestazioni. Infatti, intel-
   Tuttavia, diversi strumenti ordinari          ligence significa conoscenza e cognizione,
s’intrecciano operativamente con quelli          quindi il possesso d’innumerevoli informa-
straordinari.                                    zioni raccolte, elaborate, valutate, analiz-
   Fra gli strumenti ordinari più significa-     zate e rapportate ad altre di pertinenza.
tivi vanno annoverati l’intelligence, la sen-    Queste notizie debbono essere tempestive,
sibilizzazione e la collaborazione della po-     precise, attinenti e continuative.
polazione, l’apporto responsabile dei mezzi         La sfida cui debbono far fronte gli addet-
di comunicazione di massa, la formazione         ti al settore informativo, che comprende
professionale, le operazioni preventive          sia i servizi d’intelligence in senso stretto,
e repressive di Polizia, la diplomazia, gli      sia altri organi pubblici e privati, è partico-
accordi internazionali, la collaborazione        larmente ragguardevole quando si tratta

                                                                                              7
del fenomeno terroristico in quanto carat-       luogo in cui avvengono. È il caso, ad esem-
terizzato, fra l’altro, da strutture e dinami-   pio, del terrorismo transnazionale di fonte
che clandestine.                                 palestinese laica e di fonte jihadista. Per
   Partendo da un’adeguata comprensio-           quanto riguarda i fattori ambientali inter-
ne e consapevolezza delle particolarità          ni rientranti nelle categorie su elencate è
socio-culturali e politiche dell’area affetta    altrettanto opportuno monitorare l’atteg-
o potenzialmente affetta dal terrorismo,         giamento della popolazione in generale e
si deve sviluppare concettualmente e mo-         di specifici settori.
nitorare operativamente una serie d’indi-
catori, ossia segnali di avvertimento e di          b) Determinare la presenza di una o più
pericolo, ai fini della prevenzione, repres-     sottoculture radical-rivoluzionarie poten-
sione o gestione delle conseguenze del ter-      zialmente portatrici di disegni sovversivi
rorismo.                                         o terroristici.
   Ancorché propedeutici sotto il profilo           Mentre specifici fattori ambientali fa-
concettuale, i singoli elementi del neces-       voriscono pesantemente, sotto forma di
sario processo cognitivo – in questo caso        sfruttamento, la nascita e la vitalità di
denominato intelligence premonitoria ov-         aggregazioni terroristiche interne e tran-
vero indications-and-warning intelligence        snazionali, il fattore dominante e assolu-
– vanno spesso impiegati contemporane-           tamente indispensabile per il sorgere e il
amente, data la pluralità delle aggrega-         perdurare del terrorismo è la presenza e il
zioni che ricorrono al terrorismo, la loro       radicamento di una o, come in diverse aree
eterogeneità in termini di matrici e fini e      geopolitiche spesso accade, più sottocultu-
la diversa temporalità nel loro sorgere e        re radicali o rivoluzionarie.
andamento.                                          Queste sottoculture traggono la loro
   L’iter perseguibile comprende una serie       ispirazione da ideologie e fini – ben deter-
di passi fondamentali, che enumero qui di        minati o semplicemente vaghi e allo stesso
seguito.                                         tempo fanaticamente interpretati e per-
                                                 seguiti – risalenti a varie e differenziabili
   a) Identificare ogni fattore storico, poli-   scuole di pensiero e aspirazioni di destra,
tico, economico, sociale, religioso o di altra   di sinistra, di matrice etnica o tribale, di
natura passibile di sfruttamento terrori-        origine politico-religiosa, di natura politi-
stico.                                           co-sociale o, in alcuni casi, composite.
   Il terrorismo non sorge dal nulla. Con-          L’agitazione sovversiva, ovvero il primo
corrono alla sua nascita, in un determina-       stadio nello spettro della conflittualità non
to momento storico, fattori ambientali ne-       convenzionale, è il prodotto di un humus
gativi, o così percepiti,nell’ambito di una      direttamente riconducibile a una o più sot-
comunità, di un Paese o di un’area geopoli-      toculture radical-rivoluzionarie.
tica più ampia.                                     In assenza di tali sottoculture, fattori
   Questi fattori, disgiuntamente o con-         ambientali di varia natura possono co-
giuntamente, incidono sulla nascita e la         munque dar vita a forme di protesta aper-
vitalità del terrorismo.                         ta, sia ordinata sia violenta, ma da soli
   Al verificarsi del terrorismo possono         sono insufficienti per la nascita del terrori-
contribuire anche fattori geopolitici ester-     smo. Anche in questa fase è opportuno son-
ni alla particolare area in cui esso si ma-      dare l’atteggiamento, che può includere la
nifesta, come dimostrato dagli attentati         tolleranza della popolazione in generale e
terroristici per promuovere cause estra-         di specifici settori nei confronti delle varie
nee o solo indirettamente collegabili al         sottoculture radical-rivoluzionarie.

8
c) Condurre il monitoraggio dell’agita-          d) Analizzare gli scritti ideologici e le ri-
zione sovversiva: tanto la propaganda e le       vendicazioni di responsabilità di matrice
pubblicazioni radical-rivoluzionarie quan-       terroristica per identificare i fini ultimi e
to le manifestazioni e le altre attività anti-   gli obiettivi intermedi.
istituzionali.                                      Seppure spesso menzognera (con inten-
   L’agitazione sovversiva, figlia di sotto-     ti tatticamente disinformativi) o ispirata
culture radical-rivoluzionarie, costituisce      da una percezione della realtà falsata in
a sua volta la culla operativa del terrori-      quanto ideologicamente di parte ed estre-
smo. È pertanto imperativo che venga at-         mista, la pubblicistica delle aggregazioni
tentamente e minuziosamente monitora-            terroristiche e dei loro sostenitori fornisce
ta.                                              indicazioni decisamente utili circa l’orien-
   Gli agitatori sovversivi tipicamente          tamento, l’auto-immagine, i fini e i bersa-
svolgono opera di reclutamento, incitano         gli umani e materiali prioritari e secondari
la popolazione in generale o determina-          delle diverse aggregazioni terroristiche.
ti settori della stessa a forme di disobbe-         L’attenta lettura e l’accurata disamina
dienza civile, fomentano disordini e fre-        delle dichiarazioni di principio e i pro-
quentemente ricorrono ad atti vandalici e        grammi politici contenuti nella pubblici-
violenza aperta. Molti di essi sono capaci       stica di matrice terroristico-eversiva con-
e propensi a commettere non solo forme           tribuiscono, inoltre, a fornire, ancorché
di violenza politica ordinaria, quindi alla      indirettamente, elementi idonei per valu-
luce del sole, ma anche occasionali atti di      tare la struttura e il potenziale operativo
terrorismo quale strumento tattico.              delle varie aggregazioni.
   La presenza di agitatori sovversivi rap-
presentativi di varie sottoculture radical-         e) Registrare e catalogare sistematica-
rivoluzionarie incrementa il potenziale          mente tutti gli atti pre-terroristici e ter-
emergere di aggregazioni terroristiche con       roristici per delimitare il relativo modus
orientamenti disparati, moltiplicando così       operandi.
le fonti di provenienza del terrorismo.             Il modus operandi, il cui livello di raffi-
   Inoltre, poiché diverse aggregazioni          natezza varia d’aggregazione in aggrega-
agitatrici-sovversive spesso coesistono          zione, include il reclutamento, l’addestra-
con altre aggregazioni ideologicamente           mento e l’impiego dei militanti; la scelta
contigue che hanno già raggiunto lo stadio       degli obiettivi (secondo criteri selettivi o
del terrorismo, esse ulteriormente rappre-       indiscriminati) e la raccolta d’informazio-
sentano un ricco serbatoio di risorse sia        ni sui bersagli; le modalità di azione (scel-
sotto l’aspetto del reclutamento che del         ta delle armi, uso di esplosivi rudimentali
fiancheggiamento informativo, logistico e        o di precisione ai danni di persone e/o di
operativo delle aggregazioni terroristiche,      beni, agguati, incursioni, sequestri e presa
rafforzandone in tal modo i ranghi.              di ostaggi ecc.); gli schemi operativi (fatto-
   L’opera d’intelligence e di contenimento      ri temporali, attentati coordinati, obiettivi
svolta in tempo utile nei confronti dei fat-     multipli, attentati principali e azioni col-
tori ambientali passibili di sfruttamento,       laterali); la sicurezza interna e le comuni-
delle sottoculture radical-rivoluzionarie        cazioni; la logistica e il finanziamento; le
e dell’agitazione sovversiva può, in molti       rivendicazioni; le regole di comportamento
casi, prevenire il sorgere del terrorismo-       in caso di prigionia.
stadio o quantomeno il dilagare sia del             Il modus operandi è indicativo delle
terrorismostadio sia del terrorismo-stru-        potenzialità presenti e future di ciascuna
mento.                                           aggregazione. Il fatto che due o più aggre-

                                                                                               9
Alberto Fabio Ambrosio
       Piccola Mistica del Dialogo, Roma, Castelvecchi, 2014
   Scritto da un frate domenicano che passa buona parte dell’anno in Turchia, Piccola
Mistica del Dialogo non è uno dei tanti libri sul dialogo interreligioso, ma un vivo ri-
flesso delle relazioni vissute giornalmente nella grandezza e nella multiforme varietà
dell’umanità.
   L’esperienza che l’Autore trasmette in queste pagine costituisce una testimonianza
preziosa, proprio perché è filtrata dall’umanità di chi scrive, e fa grande questa “piccola
mistica del dialogo”.

10
gazioni scaturiscano dalla stessa sottocul-      Esistono opzioni strutturali. In relazione
tura radical-rivoluzionaria non significa        alle strutture e al modus operandi delle
che condividano in tutto e per tutto le mo-      aggregazioni terroristiche è parimenti
dalità operative.                                opportuno analizzare quali di esse rap-
   Il modus operandi è, peraltro, soggetto a     presentano la maggiore minaccia nelle
mutamenti nel corso del tempo.                   aree geopolitiche d’interesse; quali sono le
   Da tenere presente che il momento di          capacità informative e tecnologiche delle
maggiore vulnerabilità dei componenti            varie aggregazioni; quali tipologie aggres-
delle aggregazioni terroristiche si presen-      sive sono attualmente e potenzialmente
ta durante la pianificazione e prepara-          le più pericolose; quali mutamenti nelle
zione operativa, incluse le attività di sor-     strategie, strutture organizzative, scelta
veglianza e di pedinamento dei bersagli          dei bersagli e dinamiche operative sono
considerati o prescelti.                         più rilevanti; come si prospettano le po-
                                                 tenzialità nel breve, nel medio e nel lungo
   f) Ricostruire la struttura dei gruppi        termine con riferimento alla composizione
terroristici per valutarne le capacità ope-      numerica, all’intensità operativa e al rag-
rative.                                          gio geografico di azione.
   La struttura di un’aggregazione ter-             Nel monitoraggio e nell’analisi delle
roristica fornisce indicazioni circa il suo      strutture e del modus operandi è comun-
potenziale a breve e a lungo termine. La         que sempre importante curare la memoria
struttura e le dimensioni di ciascuna ag-        storica, dato che il terrorismo attrae l’imi-
gregazione condizionano non soltanto la          tazione e manifesta forte continuità nella
sicurezza, la disciplina, l’addestramento,       sostanza, pur variando nel dettaglio.
le leve di comando, il controllo, le comuni-
cazioni, la pianificazione, le operazioni e la      g) Identificare associazioni, movimenti
logistica, ma anche il ciclo vitale dell’ag-     e reti di appoggio palese e occulto.
gregazione stessa. I militanti delle aggre-         Queste aggregazioni di fiancheggiatori
gazioni terroristiche sono impiegati a tem-      esterni facilitano la propaganda, il reclu-
po pieno, a tempo parziale o in entrambi i       tamento e la logistica di organizzazioni e
modi. Le aggregazioni terroristiche – per        formazioni terroristiche. Numerose fonti
motivi di sicurezza monocellulari o pluri-       di sostegno si annidano in ambienti isti-
cellulari e compartimentate – sono strut-        tuzionali, o comunque facilmente catego-
turate, secondo propri criteri selettivi, in     rizzabili, diffusi sul territorio. Sono infatti
forma rigida o flessibile con una leader-        presenti all’interno di scuole medie supe-
ship centralizzata o decentralizzata. Alcu-      riori, università, fabbriche, servizi pubbli-
ne di esse possono fungere da ombrello o         ci, sindacati, strati della disoccupazione,
rete per altre aggregazioni di minore enti-      circoli politici extraparlamentari, campi
tà che condividono gli stessi fini. In molti     profughi, comunità d’immigrati e congre-
casi, le aggregazioni terroristiche non sono     gazioni religiose radicali.
che gruppuscoli transitori oppure costitu-          Altre fonti di appoggio sono, invece,
itisi esclusivamente per una specifica oc-       impiantate in aree specifiche, come avvie-
correnza.                                        ne in particolar modo dove sono presenti
   Il fatto che diverse aggregazioni scatu-      aspirazioni e atti terroristici di natura et-
riscano dalla stessa sottocultura radical-       no-separatista. In alcuni casi, le aggrega-
rivoluzionaria non significa necessaria-         zioni terroristiche sono sostenute da par-
mente, come nel caso del modus operandi,         titi politici, in genere extraparlamentari
che debbano dotarsi della stessa struttura.      (eccezione fatta per alcuni casi ben noti).

                                                                                             11
Sono sempre stato un uomo d’azione e di pensiero. Vi sono molti uomini che
     immaginano e pensano. Molti di meno pero sono quelli che credono nella loro
     immaginazione e creazione. Ancora meno sono quelli che hanno il coraggio di agire
     in base a ciò che pensano e immaginano.

     J’ai toujours été un homme d’action et de pensée. Beaucoup de gens ont de l’imagination
     et pensent. Moins cependant sont ceux qui croient dans leur imagination et dans leur
     capacités créatrices. Encore moins sont ceux qui ont le courage d’agir selon ce qu’ils
     pensent et imaginent.

     I    have always been both a man of action and thought. There are many people
     who imagine and think. But those who believe in their imagination and creative
     capability are few and far between. Those who are brave enough to act on what they
     think and imagine are even fewer.

     Am fost totdeauna un om de acţiune şi de gandire. Sunt mulţi oameni care au
     imaginaţie şi care gandesc. Sunt insă mai puţini aceia care cred in imaginaţia şi creaţia
     lor. Şi mai puţini sunt aceia care au curajul să acţioneze potrivit cu ceea ce gandesc şi işi
     imaginează.
     .

                              Tratto dal volume: Iosif Constantin Dragan,
               Călătorie În timp, Viaggio nel tempo, Journey through time, Milano, 2008.

12
Giuseppe Costantino Dragan

                             13
Talune aggregazioni, particolarmente            aggregazioni terroristiche o insurreziona-
quelle con fini politico-religiosi, godono di   li tendono a cercare fonti di supporto di-
reti impegnate nella raccolta illecita di fi-   versificate e alternative riconducibili sia a
nanziamenti parzialmente o interamente          Stati, sia a sostenitori privati.
destinati alla causa terroristica.                 In questo contesto internazionale è non
   Il monitoraggio del flusso monetario in      di meno opportuno analizzare l’andamen-
ambienti jihadisti è particolarmente ar-        to temporale dei vari tipi di collaborazione
duo. Nel monitoraggio del supporto, palese      tra aggregazioni terroristiche, da un lato,
ed occulto, è altresì opportuno analizzare      e tra aggregazioni terroristiche e Stati so-
l’andamento nel corso del tempo dei rap-        stenitori, dall’altro lato.
porti con gli elementi esterni alle aggrega-
zioni terroristiche e gli eventuali rapporti       i) Sondare la sfruttabilità delle debolez-
a fini di reciproci interessi materiali – di    ze strutturali e degli insuccessi operativi
natura non specificamente politica – tra        delle varie aggregazioni sovversive e ter-
aggregazioni terroristiche e criminalità        roristiche.
organizzata. Identificare e neutralizzare          Le aggregazioni terroristiche confidano
le fonti di supporto è una funzione chiave      soprattutto sull’esercizio dell’iniziativa e
nel contrasto al terrorismo di ogni matrice.    relativa sorpresa, ambedue strettamente
                                                legate alla clandestinità strutturale e ope-
   h) Verificare la presenza di legami inter-   rativa.
nazionali con gruppi affini e/o Stati soste-       Tuttavia, le aggregazioni terroristiche
nitori.                                         sono condizionate da limiti che possono
   I collegamenti tra aggregazioni terrori-     tradursi in vulnerabilità, fra cui basta ri-
stiche, quasi sempre della stessa matrice,      cordare lo stress insito nella clandestinità
sono generalmente di natura precaria e          e sovente accompagnato dalla violazione
spaziano da una semplice contiguità ideo-       delle procedure di sicurezza; le frequenti
logica a un’ampia collaborazione logistica,     divisioni o lacerazioni interne; la mino-
mentre con minore frequenza sfociano in         re coesione e disciplina nelle formazioni
operazioni congiunte. Costituiscono, co-        terroristiche rispetto alle organizzazioni
munque, un’evidente minaccia, non solo          terroristiche; la delusione derivante da
perché ampliano la relativa base di sup-        insuccessi operativi; la mancata predispo-
porto e sfera di azione, ma parimenti per-      sizione della successione al comando o il
ché permettono ad aggregazioni più longe-       mancato rinnovo dei quadri; gli umori di
ve e dinamiche di assorbire i resti di altre    fiancheggiatori e simpatizzanti; il reclu-
in via di sbando.                               tamento indiscriminato o smisurato; lo
   A sua volta, la sponsorizzazione, altret-    scoraggiamento causato dal mancato rag-
tanto precaria, da parte di alcuni Stati nei    giungimento di stadi di conflittualità non
confronti di una minoranza di aggregazio-       convenzionale più avanzati, le deviazioni
ni terroristiche non può ritenersi la regola    dalla causa, l’inesorabilità delle leggi bio-
ed è di norma elargita ad aggregazioni do-      logiche e la lontana o mancata fruizione
tate di struttura binaria, da un lato palese    dei fini agognati.
e, dall’altro lato, occulta.                       È parallelamente opportuno monitora-
   Tale appoggio statale è motivato da          re il livello di tenacia e il morale riscontra-
specifici interessi dello Stato sostenitore e   bili nelle fila terroristiche e dei loro fian-
dalla possibilità di negare plausibilmente      cheggiatori anche alla luce di una ripresa
quantomeno ogni coinvolgimento diretto.         operativa a seguito d’insuccessi, sconfitte
   Questo spiega almeno in parte perché le      o arretramenti.

14
j) Determinare quale tipo di assistenza           Impostazioni e atteggiamenti statali
e collaborazione, in termini qualitativi e        convergenti o discordanti nella comunità
quantitativi e in quali circostanze, i gover-     internazionale incidono negativamente
ni degli Stati alleati, associati o amici, pos-   o positivamente sulle opzioni operative a
sono offrire nell’opera di contrasto.             disposizione delle aggregazioni terroristi-
   L’impostazione della politica e delle          che e dei loro sostenitori e simpatizzanti.
contromisure da parte dei singoli Stati nei       Contemporaneamente, in assenza di con-
confronti del terrorismo varia non solo a         vergenza tra Stati a livello globale o quan-
causa di non univoche percezioni della mi-        tomeno regionale, gli enti impegnati nella
naccia e delle misure atte a contrastarla,        lotta al terrorismo risultano molto indebo-
ma anche in relazione ai diversi ordina-          liti. Come accennato, vedremo nel prossi-
menti giuridici e agli interessi nazionali        mo numero gli altri strumenti di contrasto
prioritari.                                       al terrorismo.

                                                                                           15
Le relazioni sentimentali
                nell’epoca del telefonino
                                 Luciano Di Gregorio

   1.                                          passibile di fraintendimenti. Un rapporto
   Nel mio precedente contributo pubbli-       quotidiano, persino monotono e ripetitivo,
cato su queste colonne ho parlato di “mu-      che è coltivato a tempo pieno: notte e gior-
tazione antropo-logica della sintassi          no, giorno e notte.
dell’amore” (“Bulletin européen”, n. 776.         Il cellulare è diventato l’oggetto media-
Gennaio 2015). Vediamone ora le cause.         tore che struttura la relazione amorosa, la
   Se devo considerare la situazione dal       connota e la qualifica nella sua entità, la
punto di vista del ricercatore, e computare    dispone in categorie precise (amore vero,
i fenomeni che hanno accompagnato que-         quasi vero, semplice, banale, di solo sesso,
sta mutazione antropologica, psicologica e     e così via…), è lo strumento tecnologico che
sociologica assieme, se penso a quali tra-     ci aiuta nel corteggiamento prima e nella
sformazioni sociali possano aver favorito      manutenzione ordinaria dell’amore dopo,
tale mutazione, e modificato la cognizione     la cui funzione è oggi praticamente inelu-
delle relazioni amorose, ma non solo anche     dibile.
quelle sociali in generale, qualcosa di pre-      Ovunque sei, dovunque vai, telefoni e
ciso mi viene in mente.                        sei telefonato dal tuo partner d’amore in
   Se penso a oggetti, processi, modelli so-   continuazione (“ciao Ammoore, come stai,
ciali, che possano aver favorito delle tra-    ti sei svegliato bene, mi hai pensato appe-
sformazioni importanti del modo di vive-       na sveglio? Adesso devo andare c’è il capo,
re e praticare i rapporti d’amore, emerge      Ciaoo….ciaociaociao.”)
dall’indifferenziato sociale anzitutto un         Il cellulare è diventato il tramite per ec-
evento di portata transpersonale, quindi       cellenza per gestire la manutenzione ordi-
globale, che certamente ha accompagnato,       naria della vita sentimentale degli italiani
influenzato, la nascita di questa nuova sin-   di tutte le età e orientamento sessuale.
tassi della relazione amorosa.                    Ma esso è anche l’oggetto tecnologico
   Questo evento di portata globale è l’in-    che, nel suo modo di essere usato, nella sua
troduzione del cellulare nelle nostre vite.    funzione mediatrice, sostitutiva del rap-
   Tale fattore è un oggetto sociale di tipo   porto reale, è simultaneamente un tramite
tecnico e psicologico assieme: il telefonino   che favorisce la conoscenza e, al contrario,
domina la scena sociale da più di quindici o   un produttore d’illusione, d’immagini di-
vent’anni, e interviene direttamente nella     storte, sfasate, di credenze non veritiere,
relazione amorosa, semplificandola e com-      di un immaginario possesso dell’altro.
plicandola al tempo stesso, rendendola            In tal senso, il telefonino, per la funzione
una relazione mediata e a distanza, molto      che svolge sempre al confine tra l’immagi-
assidua, soffocante e necessaria, sempre       nario e il reale, in qualche modo connota i

16
nuovi sentimenti amorosi, li rappresenta e     verso l’assiduità del rapporto amoroso, la
li colloca all’interno di uno schema simbo-    presenza costante e giornaliera del nostro
lico standardizzato.                           utente telematico privilegiato.
    Ci fa capire, ad esempio, come l’amore
oggi, più che in passato, abbia bisogno, per      3.
sopravvivere alla complessità, di essere          L’uso del telefonino è ciò che denota
nutrito d’illusione più che di conferme con-   meglio di tante altre esperienze i modi at-
tinue della sua reale consistenza materia-     traverso i quali si articola una relazione
le e tangibile.                                amorosa.
                                                  Oggi, nel tempo della precarietà, siamo
   2.                                          in qualche modo obbligati, costretti dalla
   L’amore moderno (post-moderno) si nu-       provvisorietà di ogni cosa a coltivare ogni
tre d’immaginario e sfida l’incertezza del     giorno, a nutrire più volte il giorno, nel
mondo illudendo, chi ama e chi è amato,        vero senso della parola, la relazione amo-
di essere di fronte alla certezza della di-    rosa, perché temiamo che anch’essa possa
sponibilità continua dell’altro, di avere un   soccombere all’incertezza del divenire.
rapporto quasi esclusivo con una persona,         Malgrado ciò, nonostante l’assiduità dei
la quale, almeno al telefono, sembra esi-      contatti e l’attaccamento morboso al no-
stere solo per te e vivere solo in funzione    stro partner, non siamo mai certi di nulla
tua, attingere all’essenza vitale dell’amore   e tanto meno garantiti sulla durata e sulla
condiviso.                                     fedeltà del nostro amore.
   L’amore chiede un’incondizionata di-           Siamo allo stesso tempo vittime e carne-
sponibilità dell’altro, un rapporto a tempo    fici di un modo di amare che sollecita una
pieno, almeno tanto quanto noi ci rendia-      verifica continua della nostra possibilità
mo disponibili per lui, ci auto-poniamo so-    di accedere al rapporto, come si accede al
stanzialmente a diposizione dell’altro me-     servizio telefonico (l’utente chiamato al
diante un qualunque modello di telefonino      momento… è sempre raggiungibile), ma
per tutto o gran parte di una giornata.        allo stesso tempo ci dischiude la possibi-
   Ma deve anche poter farci sognare,          lità opposta di entrare e uscire da un rap-
giocare il gioco infinito e per certi versi    porto affettivo, che è ciò che desideriamo e
assurdo dell’amore romantico, “amor che        temiamo di subire allo stesso tempo.
null’amato amor perdona”.                         La verità è che ci difendiamo da questa
   Ci deve rassicurare sull’esistenza di       precarietà dei sentimenti costruendo lega-
una passione forte e travolgente, un lega-     mi molto stretti che facciano da baluardo
me intenso, proprio in virtù del fatto che     contro la paura di perdere l’altro, anche se
la vita stessa, e di conseguenza anche le      dietro quella paura, il tabù dell’infedeltà e
relazioni d’amore, si sono fatte più preca-    del tradimento, in realtà, come ci ricorda
rie e flessibili.                              Freud, si nasconde sempre il nostro desi-
   Tutto quello che ci circonda è incerto e    derio di libertà, la nostra voglia di tradire,
provvisorio, com’è incerta la realtà socia-    perché la cultura della precarietà, della
le, globale, di questo mondo in discesa, che   provvisorietà e dell’intercambiabilità dei
oramai ha perso i suoi punti fermi e la sua    rapporti, è ormai entrata a far parte del
stabilità.                                     nostro orizzonte cognitivo.
   L’instabilità del mondo globale alimen-        Per giunta, c’è anche una sorta di con-
ta una domanda di stabilità, di sicurezza      tro-indicazione: quest’assiduità del lega-
che noi costruiamo non solo con la fami-       me, nutrito a dosi massicce di sms e tele-
glia o la coppia stabile, ma anche attra-      fonate più volte il giorno, tende alla fine a

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saturare in fretta il rapporto amoroso.        accentua sempre di più l’idea che le con-
    Ci si stanca prima dell’amore perché è     dizioni ambientali favorevoli stiano per
stato consumato troppo assiduamente e          scadere, che il processo di deterioramento
troppo in fretta.                              dell’ambiente e la riduzione delle risorse
    C’è poi chi consuma intenzionalmente       primarie rischi di diventare irreversibile.
l’amore come si consumano i capi di ab-        Così, anche l’amore lo viviamo prevalente-
bigliamento e, sulla spinta della bulimia      mente nel presente: godiamo tutto il pos-
consumista, torna a cercare un nuovo amo-      sibile in tempi sincopati, non aspettiamo
re come si va a comprare un capo di ab-        il domani, perché del doman per davvero
bigliamento nuovo, perché quello vecchio,      non v’è più certezza.
dopo una sola stagione non gli piace già          Ci impegniamo in pochi legami stabili
più, lo ha già stancato.                       che ci proteggano dall’instabilità del mon-
    Capita, così, che come mandiamo mes-       do, ma spesso essi sono fragili, perché i tur-
saggi d’amore brevi e frequenti, finiamo       bamenti dell’amore ci inquietano, i litigi di
per vivere storie d’amore brevi e frequenti,   coppia, quelli che si celebravano negli sce-
relazioni a volte intercambiabili, facilmen-   neggiati televisivi, oggi ci sembrano cata-
te sostituite con altre relazioni che avran-   strofi immanenti, ostacoli insormontabili,
no, a loro volta, una durata limitata nel      sembrano essere anche’essi dei prodotti
tempo, come del resto sono intercambiabi-      secondari del clima impazzito. Alla fine ci
li i numeri nella rubrica del telefonino e i   basta e avanza già quello che sta fuori dal-
contatti che abbiamo in mobilità.              la finestra di casa, non ne volgiamo sapere
    Chiudiamo una storia d’amore con la        di problemi dentro il letto, in cucina, den-
stessa semplicità e facilità con la quale      tro le quattro mura domestiche, perché c’è
chiudiamo una telefonata. Ed è sempre          già troppa angoscia là fuori.
più frequente che i congedi tra innamora-         E così gettiamo facilmente la spugna,
ti avvengano proprio per telefono: quando      ci separiamo per non complicarci la vita,
non ci sentiamo più coinvolti nel rappor-      per non assumerci la responsabilità della
to d’amore, se pensiamo di non essere più      riparazione del legame sentimentale. Non
innamorati, se l’amore costa fatica, o co-     possiamo, non sappiamo più impegnarci a
munque non ci sentiamo più all’altezza di      lungo termine in una relazione sentimen-
continuare la storia a due, mandiamo un        tale che non sempre funziona, e lo faccia-
semplice sms di commiato (“Scusami… ma         mo a maggior ragione se questa ci crea dei
non funziona!”)                                problemi di divisione dei compiti, distri-
    E l’altro, quasi non fosse neanche sor-    buzione equilibrata delle incombenze do-
preso, ci risponderà con un altrettanto        mestiche, ci obbliga a confrontarci con i se,
laconico (“Beh ma ogni tanto chiamami          ma, e così via.
anche tu. Sai, ancora adesso, non riesco a
credere che non ti avrei rivisto più”).           5.
                                                  Le statistiche dicono che dei matrimo-
    4.                                         ni celebrati tra giovani coppie tra i venti
    I cambiamenti delle relazioni d’amore      e i trent’anni, uno su quattro è destinato
assomigliano ai mutamenti climatici: in        a fallire. Sembra che siamo capaci di abi-
entrambi i casi si è molto ridimensionata      tare un legame sentimentale solo se esso
l’idea di futuro, ed è presente molta insta-   è quieto e tranquillo, ma in ogni caso non
bilità che genera insicurezza e ci spinge a    per sempre finché morte non ci separi, al
organizzarci difensivamente contro l’an-       massimo fino a un futuro prossimo. Ep-
sia e l’incertezza. Ogni anno che passa, si    pure, si diceva un tempo “l’amore non è

18
bello se non è litigarello”, e sappiamo che     a differenza del passato, sono ora mal sop-
succede spesso che gli amori abbiano degli      portati, perché nell’amore moderno si cer-
sbalzi repentini, che si possa passare dal-     ca prima di tutto la propria realizzazione,
la passione, dal calore e la vicinanza, alle    si guarda a se stessi più che all’altro, si an-
improvvise ritirate affettive, delle prese di   tepone la soddisfazione dell’Io all’oggetto
distanza che raggelano il rapporto.             d’amore.
   Tutto questo è sempre stato accettato
dalle generazioni precedenti, era conside-         6.
rato quasi nella norma. Ora non più, per-          L’influenza del cambiamento del clima
ché oggi si è notevolmente abbassata la         sulla vita amorosa potrà dare sviluppo a
soglia di tolleranza al dolore sentimentale     due tendenze principali: una di attacca-
e la capacità empatica di ascolto dell’altro.   mento morboso in difesa della precarietà
   Inoltre, è maggiormente in evidenza il       e della paura del futuro, e l’altra di gover-
nostro bisogno di essere rassicurati, al-       no dell’insicurezza, introducendo forzata-
meno dall’amore personale privato, che          mente e attivamente dosi quotidiane d’in-
tutto funziona, che esso è regolare ed emo-     certezza nel rapporto.
tivamente stabile, perché deve fare da ba-         Nel primo caso noi useremo i rapporti
luardo contro l’insicurezza e la fragilità      d’amore come una difesa contro l’incertez-
dell’equilibrio dell’ecosistema.                za e la precarietà del mondo. Ci stringiamo
   Sì, perché, se ci pensiamo bene, lo stes-    nell’amore e facciamo muro costruendo le-
so sta avvenendo nel clima. Nel corso degli     gami intensi, strettissimi, immagineremo
ultimi inverni si è passati da ondate di gelo   rapporti eterni e ci rifugeremo nella tradi-
improvviso a un caldo fuori luogo e fuori       zione del matrimonio o nella coppia fissa e
misura.                                         nella convivenza.
   Anche le estati da un po’ di tempo a que-       Vivremo prevalentemente relazioni si-
sta parte sono costellate da periodi carat-     cure che fungano da diga davanti al dila-
terizzati da ondate di calore, con tempera-     gare dell’incertezza quotidiana e alla pau-
ture sopra la norma, cui seguono periodi        ra del futuro.
d’instabilità, di piogge e freddo improvvi-        Qualunque cosa succeda noi restiamo
so, che ci fanno temere che la bella stagio-    uniti, anche soli sull’ultima zolla di terra
ne estiva stia volgendo già al termine già      alla deriva negli oceani ingrossati dallo
a metà agosto.                                  scioglimento dei ghiacci perenni, potremo
   In amore facciamo lo stesso. Quando ci       contare uno sull’altro. Ci basteremo.
innamoriamo giuriamo amore eterno per-             Nel secondo caso per padroneggiare
ché in quel momento sentiamo che è così,        l’insicurezza e la precarietà produciamo
perché in fondo è l’unica certezza che cre-     continuamente incertezza e fragilità nel-
diamo di avere. Giuriamo di non abbando-        la relazione: nel tentativo di dominare
nare mai l’altro e di restargli a fianco con    attivamente quello che in realtà subiamo
fedeltà.                                        passivamente finiamo per creare rappor-
   A queste dichiarazioni d’impegno nella       ti flessibili, relazioni a tempo, situazioni
coppia, fanno seguito manifestazioni di         sempre precarie.
passione e di desiderio intensi, che però          Alla fine ciascuno opera nei confronti
non durano all’infinito. A poco a poco s’in-    dell’altro un sistematico lascio e prendo,
staura un regime di oscillazione tra onda-      prendo e lascio, infinite volte. Questo ri-
te di grande passione cui seguono altret-       tuale del prendere e lasciare infinite volte,
tanti momenti di distacco, di freddezza, a      di determinare direttamente l’intensità
volte di vera e propria indolenza, che però,    del rapporto, la dose giusta di vicinanza

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emotiva e il tipo di coinvolgimento perso-       contatto telefonico continuo e minacce glo-
nale, ci fa immaginare di dominare una           bali, tra variazioni di temperatura esterna
piccola fetta di mondo, almeno quella fetta      e alterazioni della temperatura emotiva
di mondo più prossima a noi.                     nei rapporti, tra incertezza globale e ne-
   Vivo più relazioni possibili con la stessa    cessità di stato di conflitto nei legami sen-
persona e pratico piccoli tradimenti affet-      timentali, tra consumo di sesso sempre più
tivi, forme di ritiro emotivo non dichiara-      usa e getta, in età precoce, e strategie per
to, cui seguono altrettanti avvicinamenti,       sopravvivere nell’incertezza globale.
perché a questo punto mi conviene consi-            Sia chiaro, si potrebbero scegliere benis-
derare la turbolenza e l’infedeltà, la preca-    simo altri parametri, ma a me sono sem-
rietà del rapporto, come dei valori aggiunti     brati questi i fattori più rappresentativi, i
da me alla relazione, non aspetti della vita     simboli più emblematici, le vere metafore
sentimentale che non governo per niente.         dell’amore più che moderno post-moderno.
   Alcuni hanno più amori contemporane-             È certamente vero che non possiamo
amente, e già è stato coniato il neologismo      dimostrare l’esistenza di una correlazione
anglofono polylovers, per indicare coloro        diretta tra i fattori macrosociali e le tra-
che si concedono tanti amori simultanea-         sformazioni interpersonali e individuali,
mente e riescono a moltiplicare la propria       in particolare della corrispondenza tra
capacità di amare per due, per tre, persino      questi fattori e i cambiamenti che sono av-
per quattro, contando i figli.                   venuti nella relazione amorosa in quest’ul-
   Che il poliamore riesca a soddisfare tut-     timo decennio.
te le parti in causa è tutto da dimostrare,         Ma è pur vero che gli eventi macroso-
ma certamente esso riesce a trasmettere          ciali sono attorno a noi, hanno influenza-
un senso forte di vitalità e di soddisfazio-     to e stanno enormemente influenzando la
ne della vita nel presente che rassicura le      nostra vita in generale. È lecito, pertanto,
persone che lo vivono.                           ipotizzare che essi siano potuti interveni-
   Se non posso governare il pianeta in          re, quali suggeritori esterni, nel processo
prima persona, se non posso determina-           culturale di trasformazione della conce-
re i cambiamenti globali, se non sono io a       zione dell’amore e della relazione amoro-
governare il Paese e a scegliere la politica     sa, nel condizionare l’impegno, la durata,
energetica, se non posso fare quasi nulla        lo stile e la modalità di amare, di vivere
per salvare il mondo dalla catastrofe, né        la sessualità, delle generazioni che parte-
tanto meno me stesso, almeno potrò inter-        cipano di questi cambiamenti epocali e li
venire per padroneggiare le mie relazioni        patiscono.
sentimentali, rendendole mutevoli in fun-
zione di un mio arbitrio, facendole dipen-          8.
dere dalla mia volontà. Io determinerò              Personalmente, mi sono accorto di que-
l’oscillazione del rapporto, l’intensità della   ste trasformazioni che sono presenti nella
relazione, il calore dei corpi e delle anime,    vita amorosa degli individui lavorando con
in poche parole la condizione climatica del      i pazienti che seguo in psicoterapia.
mio amore.                                          Durante le sedute, capita di frequente
                                                 che le persone mi parlino delle loro vite
   7.                                            sentimentali, degli amori che vivono, delle
   Ecco dunque indicate le possibili rela-       esperienze amorose e di quelle puramente
zioni tra la telefonia mobile e l’amore mo-      sessuali.
derno, tra i cambiamenti climatici e l’amo-         A volte mi raccontano anche in manie-
re romantico, tra bisogno di prossimità e di     ra dettagliata cosa si dicono per telefono,

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o quali sms hanno ricevuto e quali hanno         dell’altro, volendo amare in maniera diffe-
inviato come risposta a quelli ricevuti. Si-     rente. Mi chiedono consigli su come potersi
tuazioni non necessariamente problemati-         orientare, per trovare nuove possibili stra-
che, se mai descrittive di un contesto rela-     de da percorrere per amare qualcuno in
zionale in cui si trovano a vivere. Relazioni    maniera soddisfacente, per essere amati
spesso solo aperte a degli interrogativi, a      da qualcuno con un certo impegno, pur vi-
un bisogno di riflettere in maniera appro-       vendo nell’epoca della precarietà del tutto,
fondita sui propri sentimenti, suoi bisogni      a maggior ragione dei sentimenti.
e sulle paure che emergono nel rapporto             Dunque, sembra proprio che siano cam-
d’amore.                                         biate le regole dello stare assieme, la mo-
   Altre volte sono discorsi che contengo-       dalità di considerare la coppia amorosa,
no delle lamentele sullo scarso impegno          ma anche il modo di manifestare il desi-
sentimentale del partner, che pensa solo al      derio e l’interesse per l’altro, la maniera di
sesso e non si assume la responsabilità di       vivere la sessualità.
un rapporto d’amore.                                Questi cambiamenti non sono certa-
   Oppure sono autocritiche sulla propria        mente universali, la coppia stabile mo-
difficoltà ad amare intensamente e in ma-        nogamica continua a esistere, ma certa-
niera continua l’altro da sé, senza doversi      mente riguardano un numero rilevante di
ritirare dal rapporto a fasi alterne.            soggetti.
   Altre volte, ancora, è una denuncia della        Si tratta di persone differenti una
propria tendenza a mettere in discussione        dall’altra e tuttavia raggruppabili in ca-
il rapporto quando si è in presenza della        tegorie sociali, omogenee per condizioni e
più piccola perturbazione. Se non si va più      modelli di vita e per fasce di età.
d’accordo, anche per un giorno soltanto, se         Si tratta di soggetti per lo più di una
si litiga per il quotidiano, si pensa subito     certa generazione che guardano all’amore,
che l’amore sia finito.                          alla sessualità, al desiderio, ciascuno dalla
   C’è chi ha paura dell’abbandono e chiu-       sua particolare prospettiva e condizione,
de una storia ancora prima che sia vera-         ma con ansie, paure e difficoltà in comune.
mente finita, prima che l’altro diventi             Anche in questi macrogruppi omogenei
stanchezza o addirittura quando è ancora         per età anagrafica e appartenenza genera-
qualitativamente importante, per poi re-         zionale, pertanto, esistono certe differen-
stare in eterna attesa che l’altro ritorni,      ze sul modo concepire e vivere il rapporto
vivendo un sentimento di mancanza incol-         d’amore che rendono singolare quel che si
mabile.                                          cerca di definire universale.
   L’amore subisce delle trasformazioni
importanti e in molti casi si ha l’impressio-       9.
ne di essere governati da forze estrinseche,        Nonostante il panorama sociologico de-
di essere condizionati nei propri sentimen-      gli amanti del nuovo secolo appaia piutto-
ti da ciò che ci sta intorno, dal mondo ester-   sto variegato e frammentato, si può lo stes-
no più che da quello interiore, dove abitano     so sostenere che essi abbiano in comune,
le emozioni e i sentimenti, dove costruia-       quasi sempre, la paura dei sentimenti e la
mo le immagini dei nostri oggetti d’amore.       ricerca di un amore vero, di un affetto for-
   Per questo motivo i miei pazienti spesso      te, rassicurante, mentre simultaneamente
mi portano domande sul senso di ciò che          stabiliscono relazioni sentimentali sem-
accade nelle loro relazioni sentimentali e       pre provvisorie e instabili.
sul perché si ritrovino a viverle in un cer-        Questo è il vero paradosso degli amanti
to modo, quasi obbligato, pur volendo fare       del XXI secolo.

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