Caso Aziendale NR -GENOVA - Generare cash flowper creare indipendenza finanziaria
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Caso Aziendale NR – GENOVA si precisa che, nel rispetto della privacy, i dati sono stati modificati Generare cash flow per creare indipendenza finanziaria Copyright © 2009 L&P srl – Vietata la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo 1
Caso Pratico: Impresa NR La redditività del core business o Il conto economico dell’ Impresa NR evidenzia che il business tradizionale (materie chimiche) è un’attività che produce margini interessanti anche se non elevati. Il rapporto utile operativo sul fatturato è sempre stato inferiore al 4%. Nonostante ciò la società è riuscita ad assicurarsi l’equilibrio economico grazie anche ad una struttura estremamente snella: infatti i costi fissi rappresentano appena il 3,1% dei costi complessivi mentre i costi variabili ammontano al 96,9% dei costi, permettendo alla società di beneficiare direttamente da qualsiasi incremento di fatturato. 2
o La voce più importante fra i costi è “materie prime”, che da sola rappresenta fra l’83% e l’88% dei ricavi. Gran parte del margine industriale dipende quindi dalla capacità dell’azienda di approvvigionarsi ai migliori prezzi: poiché il prezzo della materia prima è in continua evoluzione, l’impresa deve avere sufficienti capienze finanziarie per poter approfittare rapidamente di opportunità di acquisto a prezzi convenienti così come deve anche avere la capacità di acquistare quantitativi in eccesso rispetto al fabbisogno immediato qualora dovesse ritenere che il prezzo stia per salire nel prossimo periodo. 3
Le immobilizzazioni o L’impresa occupa terreno e capannoni sovradimensionati all’attività svolta. Terreni e capannoni sono di proprietà della società, parzialmente finanziati con un mutuo bancario a medio termine garantito da ipoteca sulla proprietà. 4
o Per quanto riguarda invece le immobilizzazioni immateriali, gli ammortamenti rappresentano mediamente solo lo 0,3% circa dei ricavi. Le immobilizzazioni immateriali (impianto, ricerca, brevetti, sviluppo, pubblicità ecc.) vengono ammortizzate in 5 anni; dalla disamina delle immobilizzazioni immateriali si può affermare con sicurezza che esse sono ampiamente sottovalutate in bilancio, soprattutto per quanto riguarda il valore dei marchi propri dell’azienda, nonché la tecnologia utilizzata. 5
Il Cash Flow o Esaminando il cash flow operativo, calcolato come utile netto sommato agli addebiti “non-cash” (ammortamenti e accantonamenti), si evince infatti che questo è cresciuto nel 2004 a quasi € 450.000 e rappresenta l’1,9% dei ricavi. 6
o La congruità e il livello assoluto degli ammortamenti rimane perciò un fattore importante nel misurare la vera redditività dell’azienda, ma alla fine l’elemento più importante in assoluto rimane il costo della materia prima e la capacità dell’azienda di gestire le variazioni di prezzo in termini di approvvigionamento e, se necessario, di trasferire sul cliente finale l’onere di eventuali aumenti di prezzo. 7
L’indebitamento e il raffronto con il patrimonio netto o Al 30.06.2007, a fronte di immobilizzazioni materiali e immateriali di € 7.992.000, i mezzi propri della società ammontavano a €2.230.000 e l’indebitamento bancario a medio / lungo termine ammontava a €3.280.000 per un totale di mezzi a medio – lungo termine di € 5.510.000. 8
o Pertanto, nonostante il recente aumento di capitale e nonostante la presenza di capitale di terzi a medio – lungo termine, i mezzi complessivi a medio-lungo rappresentano solo il 69% circa delle immobilizzazioni. Per raggiungere un equilibrio patrimoniale, la società dovrebbe disporre di altri € 2.500.000 fra mezzi propri e debito a medio – lungo termine. 9
o In data 30 agosto 2007 la società ha deliberato l’aumento del capitale di €1 milione, di cui € 250.000 già versati e la parte rimanente ancora da versare nei prossimi mesi. 10
o Il risultato finanziario equivale al 172% del cash flow operativo, a ulteriore conferma che la società è decisamente sovraindebitata. Poiché gran parte del credito bancario è a breve è presumibile che su quasi tutto l’indebitamento i tassi d’interesse siano su base variabile 11
Il ciclo monetario: Credito concesso dai fornitori e credito concesso ai clienti La durata del ciclo monetario è lunga (128 giorni nel 2006) e si è allungata nel 2007; le poste più importanti del bilancio riguardano proprio il capitale di giro e in particolare il valore elevato del credito concesso dai fornitori e ai clienti, nonché il peso del magazzino di materie prime e prodotti finiti. 12
o Infatti a metà 2007 i crediti da fornitori rappresentavano : o il 52,4% dell’attivo circolante mentre o i crediti verso clienti e verso imprese controllate rappresentavano: o il 38,6% dello stesso valore 13
I clienti pagano mediamente a 140 - 150 giorni così come pure i fornitori vengono pagati a 140 giorni. Anche il magazzino rappresenta circa 140 giorni di fatturato. 14
IL magazzino o La valutazione del magazzino e dei lavori in corso è uno degli elementi che più impatta sulla determinazione dell’utile. Poiché il magazzino di materie prime più lo stock dei prodotti in lavorazione e prodotti finiti rappresenta circa 140 giorni di produzione, è evidente che il conseguente fabbisogno finanziario è elevato. 15
Commento su altri indici finanziari o Margine operativo lordo o Il margine operativo lordo è aumentato in termini assoluti dal 2005 al 2007 passando da € 1,1 milioni a € 1,3 milioni. In percentuale dei ricavi si è attestato attorno al 5%. L’incremento è dovuto alla gestione efficace delle materie, dei servizi e della mano d’opera a fronte di fatturato che non è cresciuto in maggiore misura. 16
Rendimento sul capitale investito Il rendimento sul capitale investito misura il risultato operativo come percentuale dei capitali (degli azionisti e di terzi) investiti nel business. Tale dato deve necessariamente essere superiore al costo dei mezzi finanziari; in caso contrario la società avrebbe un margine finanziario negativo. Nel caso di NR i capitali di terzi (l’indebitamento bancario) costano mediamente il 6,96% (dato 2006), mentre il ritorno dell’attività caratteristica sul capitale investito è del 6,71%. Ciò indica che la società fa rendere il capitale investito ad un livello non molto diverso dal costo del capitale 17
La ratio può essere considerata un “RoE (Return on Equity) allargato”. Una forbice positiva sarebbe stata un indicatore molto più importante di un “break-even” ma poiché la società è attualmente ancora sovraindebitata questo indicatore continuerà a risentirne fino ad un aumento dei mezzi propri. La società non sta distruggendo valore per i propri azionisti, ma attualmente non lo sta creando. 18
o Tasso di copertura degli oneri finanziari Questo rapporto raffronta il cash flow operativo agli oneri finanziari netti per esprimere la capacità della società di far fronte agli addebiti per interessi ecc. Nel caso di NR il grado di copertura è di quasi due volte, da considerarsi appena adeguato poiché lascia poco spazio di manovra. Il motivo è da ricercare nel livello assoluto dei finanziamenti da terzi. 19
o Indici del tasso copertura del debito finanziario Nel caso di NR tutti e tre gli indici del tasso di copertura del debito finanziario risultano troppo bassi in quanto il livello di indebitamento della società è oggettivamente troppo elevato rispetto al cash flow. La posizione verrà riequilibrata non appena la società potrà ridurre il livello di indebitamento con il completamento dell’operazione di aumento capitale attualmente in corso. 20
o Altri indici Gli altri indici : 1. di rotazione 2. patrimoniali e finanziari 3. di produttività 4. di liquidità 5. di di redditività 6. incidenza dei costi 7. di sviluppo non fanno che confermare i commenti riportati in precedenza. 21
o Giudizio di sintesi o L'impresa presenta un certo disequilibrio patrimoniale in quanto ricorre all'utilizzo delle banche a breve per finanziare gli investimenti fissi. Gli apporti di capitale proprio sono stati finora insufficienti. o Non è ancora equilibrata finanziariamente in quanto il livello di indebitamento risulta ancora elevato. o E' anche poco equilibrata economicamente in quanto la redditività del capitale investito non è superiore al costo del capitale di terzi e inoltre potrebbe sussistere una sovrastima del magazzino. 22
o Il trend di sviluppo è leggermente positivo in termini patrimoniali e finanziari, ma negativo in termini economici. o L’apporto di capitale proprio di € 1 milione renderà molto più equilibrata la struttura finanziaria, anche se da solo non è sufficiente per coprire le immobilizzazioni finanziarie date da partecipazioni e da crediti finanziari. Attualmente il sistema bancario si trova a finanziare parte dei fabbisogni finanziari di terze società e tutti gli altri fabbisogni finanziari dell'impresa NR. o In più, oltre all'elevato indebitamento finanziario, ci sono molti debiti di gestione (fornitori) che, aumentando, hanno consentito all'impresa di non indebitarsi finanziariamente. 23
I principali punti di forza sono i seguenti: o l’impegno dimostrato dalla proprietà nel ricapitalizzare l’azienda; o la quota di mercato o il posizionamento sul mercato o la forza del marchio o un adeguato livello di profittabilità come evidenziato dal margine fra acquisti e vendite o il trend in miglioramento o il livello di autofinanziamento delle nuove immobilizzazioni o la struttura dei costi fra fissi e variabili o l’expertise della società nella funzione chiave di approvvigionamento. 24
I principali punti di debolezza sono i seguenti: o capitalizzazione ancora insufficiente nonostante il recente aumento (ma è in corso un ulteriore aumento di capitale); o la struttura operativa è sovradimensionata per l’attuale livello produttivo della società (la società sta vendendo le parti non strumentali e nel medio termine valuterà un trasferimento in altra sede più piccola) 25
Misure in fase di attuazione e suggerimenti per eventuali ulteriori misure Aumento di capitale o (In fase di attuazione). L’equilibrio finanziario richiede l’apporto di almeno ulteriori € 1,5 milioni, operazione che si sta studiando assieme alla proprietà. 26
Smobilizzo di parte dei crediti verso clienti o La società potrebbe valutare l’opportunità di cedere una parte dei crediti verso clienti pro-soluto ad una banca oppure ad una società di Factoring. L’effetto sul ciclo monetario sarebbe positivo e tale da permettere un ulteriore incremento del giro d’affari. Inoltre, la diversificazione della forma del credito nonché il poter sfruttare il rating della clientela dovrebbe permettere di abbattere il costo del credito. 27
Finanziamento a medio termine o In parallelo all’aumento di capitale, l’erogazione di un finanziamento a medio termine avrebbe un ulteriore effetto benefico sulla società in quanto permetterebbe di consolidare la posizione finanziaria anche in termini di tasso e preverrebbe il graduale rimborso del mutuo a medio termine già in essere. Un importo indicativo potrebbe essere di € 1,5 – 2 milioni. 28
Copertura rischio di tasso implicito nel bilancio o Nel caso in cui si procedesse ad un finanziamento a medio termine sarebbe opportuno coprire almeno una parte di un eventuale tasso variabile con un tasso fisso, dato l’attuale livello molto basso dei tassi. Inizialmente questa strategia rappresenterebbe un ulteriore costo per la società; andrebbe però vista nell’ottica di una forma assicurativa per garantire la società contro eventuali costi che risulterebbero da un aumento dei tassi. Data la natura dei prodotti derivati, questi non dovrebbero avere un impatto particolarmente oneroso sul livello di utilizzo delle linee di credito bancario. 29
Copertura rischio di cambio implicito nell’approvvigionamento estero e nella vendita a clienti dell’area dollaro o Il costo dell’approvvigionamento estero è espresso in dollari o Euro, mentre al cliente finale il prezzo del prodotto viene quotato esclusivamente in Euro. La società potrebbe essere pertanto esposta al rischio di un rialzo del dollaro contro l’Euro, in quanto si assottiglierebbe il margine industriale, a meno di poter trasferire il maggior costo sul cliente finale. o La società potrebbe prendere in considerazione strategie di copertura per garantirsi un determinato margine sugli approvvigionamenti e per poter offrire i propri prodotti alla clientela senza la penalizzazione derivante da un indebolimento della valuta statunitense. 30
Simulazione del rating I criteri di valutazione o la valutazione quantitativa viene svolta sulla base di dati numerici e quindi inequivocabili ed è perciò una valutazione oggettiva; o la valutazione qualitativa si basa sulla percezione soggettiva della banca sulle capacità dell’impresa di formulare strategie, pianificare e di realizzare i progetti aziendali 31
Principali criteri di valutazione Le variabili finanziarie e patrimoniali misurano il “margine di manovra” dell’azienda per quanto riguarda gli attuali debiti, la possibilità dei soci eventualmente di aumentare il capitale, rischi di concentrazione fra clienti e/o fornitori n L’azienda in grado di dimostrare di avere affrontato i temi sopraelencati potrà ricevere un punteggio più elevato 32
Principali criteri di valutazione Le variabili economiche misurano le prospettive del settore, il posizionamento di mercato dell’azienda, la struttura dei costi (fissi / variabili), il grado di conoscenza da parte dell’azienda del livello di costi per prodotto o per area di attività n La banca valuterà positivamente l’azienda che avrà già affrontato i temi sopra elencati 33
Principali criteri di valutazione n Le variabili informative misurano le presenza di eventuale certificazione del bilancio o di qualità aziendale, la presenza o meno di un sistema di contabilità industriale e di controllo di gestione n Con Basilea 2 diventa premiante per l’Azienda fornire alla banca informazioni molto più dettagliate che in passato, soprattutto dati che riguardano il futuro (business plan, budget, piano di liquidità, piano di investimento) 34
Principali criteri di valutazione Le variabili strategiche misurano altri aspetti qualitativi quali ad esempio la successione in azienda, la presenza di eventuali rischi ambientali, tecnologici o di immagine, il grado di copertura di eventuali rischi finanziari (di cambio, di tasso), il grado di diversificazione di prodotto n L’azienda è chiamata ad affrontare temi importanti con profonde implicazioni finanziarie nel medio-lungo periodo e ad illustrare alla banca come si è coperta da eventuali rischi 35
Impresa NR – cosa fare § Verificare che i dati presenti nel sistema di Controllo di Gestione aziendale siano coerenti con le esigenze emerse nel corso delle precedenti analisi 36
Impresa NR – cosa fare § Infatti i dati di Controllo di Gestione devono poter sostenere le esigenze di dati analitici sull’attività passata, nonché simulazioni attendibili sull’andamento prospettico 37
Obiettivo: § L’obiettivo finale è quello di mettere in grado l’Impresa di mantenere una gestione finanziaria equilibrata e quindi di fare in modo che essa mantenga nel tempo un rating ottimale. 38
Impresa NR – percorso metodologico o Verifica del processo di budget annuale 39
Impresa NR – percorso metodologico I dati vengono desunti da: n Bilanci storici n Bilanci di verifica n Bilanci prospettici n Business plan 40
Impresa NR – Percorso metodologico o Si tenga presente che qualunque sistema di rating utilizzato dall’Azienda o da consulenti esterni non è sostitutivo di quello assegnato dalla Banca. o Quindi l’autovalutazione non è sostitutiva ma solo indicativa. 41
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