Cari lettori e care lettrici, Codess FVG
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Cari lettori e care lettrici, Questi mesi di lockdown hanno in- reali e la costruzione di procedure e teressato in particolar modo i nostri azioni tali da contenere il più possibi- servizi educativi: l’emergenza sanita- le i danni economici, finanziari e orga- ria ci ha costretto a stare lontani, ma i nizzativi che l’emergenza sanitaria ha legami abbiamo scoperto essere più portato con sé. forti anche di questo cattivissimo vi- La Pulce sarà letta da molte persone rus. esterne alla nostra organizzazione, In questo numero scoprirete come ma anche da molti nostri soci. Nelle siamo riusciti a mantenere vivi i con- lettere che abbiamo inviato loro in tatti con i genitori e con i bambini; le questi mesi, abbiamo già espresso famiglie hanno sentito fin dall’inizio la nostra gratitudine per coloro che della quarantena la vicinanza del per- hanno lavorato in prima linea e il sonale del nido, che non si fermava nostro sostegno per chi invece si è ad un’arida comunicazione di provve- ritrovato senza lavoro da un giorno dimenti, ma toccava le corde intime all’altro e oggi non posso che ribadire ed emotive delle famiglie come quel- tutto questo. le inerenti alla gestione dei bambini. Risulta infine doveroso un ringrazia- Le toccanti mail di risposta ai nostri mento speciale per i gestori e per i video e alle nostre comunicazioni quadri che hanno tenuto il timone in sono servite anche a noi per conti- questi mesi, in una situazione mai vis- nuare a tenere vivo il legame: il soste- suta da nessuna società al mondo, e gno e il bisogno di vicinanza era forte che dovranno nei prossimi mesi cer- da entrambe le parti. care di capire l’impatto che tutto que- Questo è successo anche per i due sto sicuramente avrà sulla Cooperati- organi di governo della Cooperativa: va. Oggi più che mai è il momento di Consiglio di Gestione e Consiglio di sentirci parte di un’unica realtà, fatta Sorveglianza hanno infatti lavorato da tante persone che si impegnano insieme affinché si potesse attraver- insieme per il bene comune. sare questa tempesta. L’impegno comune e condiviso hanno reso Federica Napolitano, Presidente del possibile, con trasparenza e serietà, Consiglio di Sorveglianza la presa di coscienza delle difficoltà Redazione Sommario Comitato scientifico: Chiara Dazzan, Elena De Lucia Cari lettori e care lettrici p. 1 io leggo p. 5 redazione: Isabella Berardo, Chiara Dazzan, Samantha “La pulce nell’orecchio” RESILIENZA FA RIMA educatrici in emergenza pp.6-7 Nardini, Theresia Oman, Lorena è un progetto CON COMUNITà p. 2 Ramoni dell’Area Nuovi Cittadini lezioni di piccola cucina p. 7 coordinamento e Servizi Educativi di “COME PRIMA” NON C’è PIù pp. 3-4 editoriale: Margherita Udina Codess FVG i servizi sanitari illustrazioni: pixabay.com Cooperativa Sociale Onlus IL NIDO A CASA TUA pp. 4-5 di codess fvg p. 8 *1*
* LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 Resilienza traverso la condivisione costante di video e foto di attività, letture, canzoni e ricette culinarie prodotti dal personale fa rima educativo, ma anche ausiliario di ogni nido. In seguito, col perdurare dei provvedimenti restrittivi emer- con comunità genziali, l’analisi dei bisogni delle famiglie, modificatisi nel tempo, ci ha indotte ad affiancare alle iniziative già in es- sere, alcune proposte indirizzate più specificatamente ai genitori, sempre più provati dall’isolamento e dalla gestio- delle coordinatrici dei Nidi Codess FVG ne di una complessa quotidianità. Si sono quindi organiz- zati colloqui con le educatrici e registrati video di taglio pe- La sospensione dei nidi, stabilita per far fronte all’emergen- dagogico per supportare mamme e papà nell’attribuzione za epidemiologica COVID-19, ha determinato una situazio- e nella comprensione del profondo senso di ogni scelta ne grave e difficile, per i bambini e le bambine, le famiglie educativa. e il personale stesso dei nidi. Si è creato un senso d’in- Ciò che è sortito da questo complicato periodo è stata stabilità, d’insicurezza, un cambiamento radicale del ciclo una paradossale reazione che ha denotato l’incredibile della giornata. Se i genitori si sono visti costretti a una rior- capacità di resilienza di ogni microcosmo nido-famiglie, ganizzazione della logistica familiare, i bambini sono stati capace di dar vita ad alleanze comunitarie che hanno per- improvvisamente privati di punti di riferimento educativi e messo a tutti, realmente e senza retorica, di sentirsi vici- relazionali, di attività, spazi, percorsi pedagogici e routine ni come non mai in una forzata lontananza, attraverso la che costituiscono importanti fattori del loro sviluppo. scoperta di risorse inesplorate e di mezzi sorprendenti. Quando si è compreso che l’interruzione del servizio sa- Alla necessità dei bambini di subire il meno possibile l’im- rebbe stata duratura, noi coordinatrici ci siamo spontanea- provviso cambiamento e a quella dei genitori di continuare mente attivate per cercare di colmare in qualche modo il ad essere accompagnati nel loro ruolo, ha risposto la pro- gap fisico creatosi tra nidi e famiglie ed è nata così l’idea fessionalità delle equipe educative, che sono state in gra- di un ponte relazionale da casa a casa. do di reinventarsi efficacemente, nonostante l’iniziale im- Giocoforza è stato fare riferimento a una forma alternati- paccio nel dover cimentarsi in una relazione mediata dalla va di educazione, quella a distanza, rivelatasi l’unico stru- tecnologia comunicativa e pur attraversando innegabili mento a disposizione. Avendo bisogno di mezzi che per- palpiti di profonda frustrazione e scoramento. Le risposte mettessero di vedersi, di sentirsi, attraverso gli sguardi, le collaborative delle famiglie, cariche di gratitudine e rico- parole e i toni della voce, si è optato per l’utilizzo di canali noscenza, fin da subito hanno costituito il faro nella notte e piattaforme quali e-mail, WhatsApp, Facebook e Skype. che segnalava la strada giusta. Questo ha fatto sì che le In un certo senso si è deciso di invertire un percorso: educatrici acquisissero sempre più fiducia nell’approccio eravamo abituati a introdurre un po’ di casa nel nido, per con le nuove metodologie e ha convinto noi coordinatrici esempio facendo portare ai bambini i loro oggetti transi- a ripensare e rielaborare interamente la programmazione zionali o permettendo alle famiglie di entrare nei servizi, di inizio anno, basandoci sui parametri contingenti del pe- ma dovendo convertire la programmazione educativa a riodo attraversato. misura di lock down, si è invece inteso far entrare il nido Attualmente la condizione d’incertezza che pervade il mon- nelle case, per ricordare alle famiglie che noi c’eravamo do dei servizi educativi per l’infanzia non è del tutto risolta sempre e comunque. e permane un certo disagio, ma la capacità di affrontare Inizialmente, il pensiero ed il lavoro delle equipe si sono collettivamente questo inaspettato e faticoso momento concentrati attorno ai bambini, privati di occasioni di cre- che ognuno di noi – bimbi, mamme e papà, educatrici, scita e di esperienze organizzate in modo variegato e dif- coordinatrici – ha mostrato, rappresenta indubbiamente il fuso, pertanto la relazione educativa è stata mantenuta at- miglior punto di partenza per un nuovo inizio. *2*
LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 * “Come prima” possibilità. Quello che rende umani e degni è riconoscere proprio la differenza tra ciò che possiamo cambiare e ciò che, non potendo essere cambiato, ci chiede di adattarci, non c’è più di cambiare noi. Usando le conoscenze in nostro posses- so, ma anche imparando cose nuove. Lo hanno fatto le educatrici, insegnando che nella passio- di VALENTINA ROMITA ne e nell’”esserci” in quello che si fa, nell’etica profonda che Psicologa c’è in questa adesione personale, non c’è rischio. Hanno inventato modi nuovi per essere vicine alle famiglie, hanno Tutto fermo. Nulla più come prima. scelto di prepararsi di più e meglio, si sono poste doman- L’effetto di questo “prima” e di questo “dopo” Covid è ciò de. È questo tutto ciò che serve. È molto, richiede molta che gli psicologi dell’emergenza collocano in quella frattu- forza ed energia. ra emotiva che ha il potere di minare nell’individuo e nel- la comunità il senso della stabilità, della sicurezza, Il rischio di sbagliare nelle sperimentazioni? È una doman- della propria identità e continuità nel da che genitori, educatori, insegnanti attenti tempo. pongono e si pongono. Certo, finché impa- Siamo storie infatti e abbiamo riamo, sbagliamo. Finché viviamo e ci bisogno del nostro racconto e adattiamo, corriamo questo rischio, che questo continui. Ognuno quindi, ora più che mai, sbagliere- di noi è una storia ed ognuno mo. Lo diciamo ai bambini che entra, in ogni caso, a far parte sbagliare non è un problema. della storia collettiva, comu- I bambini davanti ai nostri nitaria. Possiamo affidare il errori hanno una grande ca- nostro racconto personale pacità di resilienza: è ora di solo a persone di cui ci fi- riscoprire la nostra. Ciò che diamo veramente. Insieme rende grave l’errore di un creiamo pagine ogni giorno. adulto è solo la superficiali- tà, cioè il non porsi domande Le pagine di queste lunghe o non porsele più. settimane sono state scritte in modo speciale dai bambi- Non c’è una formula, una ricet- ni, a volte insieme a noi adulti, ta: la letteratura scientifica ha altre interamente da loro attra- conquistato certamente alcune verso gesti, sorrisi, conquiste, ma coordinate di base, per cui sappia- anche battute d’arresto, passi indietro, mo che ciò che passa attraverso il regressioni. Contenti o meno, preparati “fare” ed il “toccare”, cioè il modo in cui o meno, anche tecnicamente e tecnologica- ogni cucciolo conosce ed esplora il mondo, mente, le storie dei bambini più piccoli e delle persone non è sostituibile in alcun modo e che a nessuna che fanno parte della loro vita, del loro racconto, si sono relazione basta “uno strumento”. È una questione di ma- all’improvviso potute scrivere in questa lunga ed inaspet- turazione neurocognitiva e sociale che avviene attraverso tata fase spesso solo attraverso strumenti speciali che e nella relazione. Agli adulti stessi non basta un “mezzo a abbiamo tutti cominciato a usare in un modo nuovo: gli distanza”. Dipendere da questo, anziché sceglierlo e pa- smartphone. droneggiarlo, può risultare dannoso: a maggior ragione non potrà che essere cosi per il bambino, immerso nell’av- Da psicologa in ascolto di alcune pagine di vita familiare ventura di scoperta e rassicurazione continua nei suoi pri- e lavorativa sento il bisogno di condividere la necessità di mi tre anni di vita, durante i quali sono i grandi a mediare, riprendere il potere di essere i “grandi” a 360°: di usare ciò a offrire “la giusta misura”. che c’è, quindi anche gli smartphone, con responsabilità, creatività e libertà. È fondamentale ricordarci che siamo L’unico vero rischio che corriamo è non voler guardare noi a decidere, almeno per ciò che è in nostro potere, e quel mondo con questo sguardo nuovo, nel non essere noi a poter riconoscere ciò che non rientra nelle nostre noi il filtro, nell’arrenderci, nel non prenderci questo potere *3*
* LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 e responsabilità, nel non cogliere l’occasione per porci do- educatore in qualche senso o in qualche percorso, lo au- mande e porle agli altri, per rimettere in gioco tutto, un’altra guro alla storia di noi come comunità. volta. Questa esperienza traumatica collettiva ci deve costrin- gere a fermarci e a non voler più tornare come prima. “Come prima” non c’è più: c’è il nuovo, c’è la possibilità di ritrovare in sé quell’integrità, quell’adesione a ciò che fac- ciamo ogni giorno, inventandolo di nuovo e, forse, l’oppor- tunità di essere persone migliori, autentiche. Lo auguro e lo chiedo a me stessa, come raccoglitrice di storie di vita, lo auguro a chi abbia la fortuna di sentirsi Il nido a casa tua Il racconto dei genitori di Cristian, bimbo del nido “Cjase di catine” di Manzano In questi mesi di sospensione dei servizi, le educatrici han- no mantenuto il rapporto con bimbi e genitori attraverso video in cui leggevano dei racconti, proponevano semplici lavoretti o gustose ricette, condividevano filastrocche e canzoncine. Ci siamo chiesti qual è stata la risposta delle famiglie: ce lo raccontano i genitori di Cristian in una breve intervista. dere e rivedere i video. Anche nei momenti più inaspettati capitava che cominciasse a parlare di una precisa attività Come avete accolto e gestito il materiale propo- che l’aveva particolarmente colpito e a chiedere di riveder- sto dalle educatrici? la. Siamo stati piacevolmente sorpresi dall’iniziativa, anche Cosa ha significato per voi poter vedere coi vo- se stavamo vivendo un momento di smarrimento in cui stri occhi e toccare con mano le esperienze che il nostro principale pensiero era trovare nuovi equilibri e solitamente i vostri bimbi vivono al nido? opportune organizzazioni in casa. Per il piccolo è stato È stato estremamente significativo e interessante poter indubbiamente molto utile poter usufruire dei video delle in qualche modo entrare in una dimensione che fino ad educatrici perché, soprattutto inizialmente, gli hanno per- oggi è appartenuta solo a nostro figlio. Da un lato perché messo di mantenere una sorta di filo conduttore con la in questo modo abbiamo potuto assaggiare direttamente vita e con i punti di riferimento a cui era abituato e che il valore del lavoro degli educatori e capirne esattamente le improvvisamente sono venuti a mancare. qualità, dall’altro perché finalmente siamo riusciti a scopri Qual è stata la reazione di vostro figlio? re quali sono le canzoni, le storie, le filastrocche di cui Cri- stian ci parla a casa ma che noi non conoscevamo. È stato entusiasta, chiedeva continuamente di poter ve- *4*
Quali contenuti e quali modalità di condivi- LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 Siete riusciti a realizzare coi vostri bambini * sione avete ritenuto più significativi e di sup- le attività proposte? porto? E quali vi hanno incuriosito o divertito maggiormente? Gli educatori sono stati molto bravi a presentare attività che fossero realizzabili con il materiale che avevamo in Sicuramente le attività che abbiamo gradito di più sono casa anche nel periodo del lockdown più restrittivo, per state le letture e le canzoni, perché poter vedere gli edu- cui, compatibilmente col nostro tempo a disposizione, catori e ascoltare le loro voci è stato emozionante per abbiamo cercato di riprodurre tutte le iniziative che ci ve- Cristian. Molti dei contenuti proposti si possono trovare nivano presentate. Abbiamo imparato a fare la pasta di anche su Youtube, ad esempio, ma quello che è stato fon- sale, abbiamo conosciuto libri meravigliosi, che appena damentale per nostro figlio è stata la possibilità di con- possibile siamo anche andati a prendere in prestito in bi- tinuare a mantenere in qualche modo un legame con le blioteca, e adesso cantiamo tantissimo. figure di riferimento, sentirsi parte di una storia, di un am- biente che per lui è sicuro e conosciuto. [io leggo] [io leggo] Per PICCOLI Per grandi Isabelle Carrier Pietro Trabucchi IL PENTOLINO DI ANTONINO RESISTO DUNQUE SONO Antonino e il suo piccolo pentolino riesco- Il libro propone una tecnica che ci aiuta a no a commuovere e ad essere allo stesso prendere consapevolezza della nostra for- tempo divertenti. Una storia sul significato za interiore: le reazioni di fronte a una dif- della differenza e il valore della resilienza. ficoltà dipendono non solo dalla gravità In quest’opera Isabelle Carrier riesce con dell’evento, ma anche da come noi lo per- parole semplici, un testo fluido e dei disegni cepiamo. Qui sta il nostro potere: siamo noi teneri a trattare con delicatezza ed eleganza a scegliere il significato da attribuire a ciò un argomento delicato. che ci accade. Elena Malaguti Lena Landström, Olof Landström EDUCARSI ALLA RESILIENZA POM E PIM Il volume è un valido strumento per chi de- Pom e il suo affezionato amico di pezza Pim sidera imparare a superare in maniera posi- escono a fare una passeggiata. Durante il tiva gli eventi traumatici. cammino sperimentano piccoli imprevisti e Sappiamo infatti che ci sono persone che inconvenienti, che li portano a riflettere sui nonostante le avversità riescono a resistere concetti di fortuna e sfortuna. Un libro che e a riorganizzare positivamente la loro vita: racconta con semplicità e immediatezza il questa loro capacità di rimanere in piedi è punto di vista bambino e incoraggia ad af- definita nella letteratura scientifica come frontare le avversità con grinta e creatività. «resilienza». *5*
* LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 Educatrici in vere, altamente sentito da tutte noi, di voler rimanere vicine ai nostri bambini e alle famiglie, con un modo di esserci e di emergenza sentire diversi dal solito. Il verbo comune è stato REAGIRE! Nei nostri incontri gli interrogativi sono stati tanti e le que- stioni sulle quali ci siamo soffermate molteplici: alla base di EDIT COMUZZI e MONICA DIMARTINA c’era la volontà di mantenere come punti saldi l’identità del Educatrici del nido d’infanzia aziendale ASP “D. Moro”, nostro Nido, il nostro modo di lavorare e l’unicità dei nostri Codroipo bambini, con l’intento di valorizzare e non smentire il lavoro sempre fatto. “Ciao Bimbi, passate un bel week end, ci vediamo lunedì!”. Ci siamo chieste, più volte, quanto di quello che è già stato Così non è stato: da quella settimana di festa e di Carnevale, fatto in presenza potesse essere trasportato in modalità vir- ad oggi, non ci siamo più visti. Il Nido è rimasto chiuso e tuale e quale la risposta dei bambini a tutto questo, quali le la nostra attività lavorativa sospesa! Poi, siamo stati come loro emozioni. risucchiati da un vortice: notizie, supposizioni, termini insoli- Nel nostro lavoro, eravamo abituate a portare un po’ di ti, consigli, regole, ordinanze e decreti, mentre la nostra vita casa dentro il Nido: in questo contesto, invece, abbiamo rallentava fino quasi a fermarsi. Come ci siamo sentiti? Disorientati! realizzato che serviva intraprendere un percorso contrario, In questo stato iniziale, di smarrimento, come educatrici e ovvero far entrare nelle case un po’ di Nido. Ci siamo allora come gruppo di lavoro abbiamo sentito il bisogno di stare organizzate per realizzare messaggi vocali, video, foto, col- vicini, organizzando incontri virtuali, confrontandoci e inter- loqui: le modalità sono state tante, molte volte non prive di rogandoci: l’idea di fondo in quel momento non era trova- perplessità re risposte, ma creare uno spazio comune per far nascere Lo strumento più utilizzato è stato quello del video, con la domande, buone pratiche e spunti. Da questa necessità di realizzazione di canzoncine, brevi storie, attività di manipo- gruppo e di condivisione profonda di valori è emerso il do- lazione, pittura, travasi, giochi di luce e movimento. *6*
Abbiamo utilizzato ciò che avevamo a disposizione, ponen- LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 re sempre come focus la RELAZIONE, superando i confini * do sempre particolare attenzione a ciò di cui i bimbi e le virtuali e creando legami virtuosi. famiglie avessero bisogno, con lo scopo di trasmettere fi- In questo periodo, inoltre, abbiamo dedicato molto tempo ducia, stupore, interesse e curiosità per le piccole cose, in alla formazione, seguendo da casa diversi webinar di natura linea con la programmazione educativa dell’anno. L’obiettivo pedagogica, per una motivazione formativa ma anche come non era quindi quello di formulare una didattica a distanza, confronto, perché come categoria professionale, in questo né ridurre l’educazione a mera animazione, ma di mantene- contesto, purtroppo spesso ci siamo sentiti dimenticati dal- le politiche del nostro Paese. Attraverso queste iniziative siamo uscite dallo spaesamento della fase iniziale: nonostante la chiusura delle strutture e la sospensione dall’attività lavorativa, per noi l’educazione non si è mai fermata e possiamo affermare che mai si fermerà, perché crediamo in quello che siamo e in ciò che facciamo e ancor di più perché quello che siamo coincide con quello che facciamo, indipendentemente dal riconoscimento eco- nomico. Noi educatrici siamo una figura complessa e versatile, con- traddistinta da un modo di essere che ci spinge ad operare oltre ogni schema: c’è professionalità ma c’è anche attitudi- ne e passione, che crediamo essere il motore che muove il mondo. Oggi, più che mai, vogliamo continuare ad essere punto di riferimento per i nostri piccoli e sostegno per le famiglie: nel- la speranza di vederci presto, noi continuiamo comunque a creare legami educativi forti e a crederci sempre! LEZIONI DI PICCOLA CUCINA PREPARAZIONE: CARBONARA DI Pulite con cura le zucchine e tagliatele a dadini molto pic- coli. ZUCCHINE Mettete in una padella un po’ d’acqua, le zucchine, l’aglio e un pizzico di sale e cucinate a fuoco basso. Nel frattempo cucinate la pasta. della nostra MERI GIACOMEL Sbattete in una cio- cuoca al nido “Il Mondo dei Piccoli” tola un uovo intero INGREDIENTI PER 3 PERSONE: e un albume, unite 30g di Parmigiano • 2 zucchine medie reggiano e l’olio. • 1 spicchio di aglio Saltate la pasta con • 250g di pasta le zucchine e il bat- • 1 uovo intero tuto d’uovo. Servite • 1 albume con una spolverata di formaggio. • Parmigiano Reggiano • olio • sale *7*
* LA PULCE NELL’ORECCHIO 06 2020|03 I Servizi Sanitari Specialità cliniche di Codess FVG Cardiologia Da alcuni anni Codess FVG ha deciso di diversificare la Dermatologia propria offerta di servizi con nuove attività nel campo sa- Diagnostica per immagini nitario. L’iniziativa si è concretizzata nell’acquisizione di due Endocrinologia, malattie del metabolismo, strutture sanitarie private: Polimedica Centro Mediars e Po- diabetologia limedica Centro Pasteur, quest’ultimo convenzionato con Fisiatria l’ASUIUD (Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine) per le specialità di Cardiologia, Medicina dello Sport e Medi- Fisiatria per l’età evolutiva cina Fisica e Riabilitativa. Geriatria Ginecologia e ostetricia Codess FVG ha così avuto l’oppportunità di portare nel set- tore l’attenzione della cooperazione sociale per il territorio Immunologia e reumatologia e i cittadini. L’investimento segna un cambio di prospettiva: Medicina dello sport la cooperativa non è più orientata soltanto agli appalti, ma Medicina e chirurgia generale punta anche su investimenti che mettano in gioco la propria Medicina e chirurgia vascolare professionalità e le proprie risorse. Medicina fisica e riabilitativa Polimedica Polimedica Pradamano Neurologia Oculistica Presso Polimedica sono presenti medici alta- 18.066 Ortopedia e traumatologia mente qualificati e personale sanitario spe- prestazioni Ortopedia pediatrica cializzato che mettono a disposizione anche convenzionate Otorinolaringoiatria dei più piccoli le proprie competenze. Urologia Presso la struttura è infatti possibile eseguire visite Cardio- Psichiatria logiche, Fisiatriche, Ortopediche, Oculistiche e Otorinolarin- Psicologia e Psicoterapia goiatriche. Inoltre, il servizio di Medicina Fisica e Riabilita- Sportello fragilità e demenze tiva mette a disposizione fisioterapisti specializzati anche nella riabilitazione pediatrica. Vi è la possibilità di beneficia- re di valutazioni nutrizionali, rivolte anche al trattamento di Altri servizi sanitari alcune malattie rare dell’età evolutiva, ed è possibile fruire di Fisioterapia un servizio dedicato ai piccoli atleti per il rilascio dell’idonei- tà sportiva agonistica e non agonistica. Dietistica e nutrizione Idrokinesiterapia in piscina riabilitativa Infine, Polimedica offre un servizio di psicologia e psicote- rapia rivolta a fanciulli, preadolescenti e adolescenti e inter- Punto prelievi venti sulla genitorialità, con attività di supporto e sostegno nelle problematiche evolutive. “La pulce nell’orecchio” è un progetto di Codess FVG Cooperativa Sociale Onlus *8*
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