Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi

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Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi
Il Giornalino della Parrocchia
              Santi Angeli Custodi
              VIA S. ANGELO CUSTODE, 42 – 95121 CATANIA – Tel. 095-345072

                            www.angelicustodicatania.it
                     ANNO 2019 – N. 6 – MARZO 2019 – TUTTI I DIRITTI RISERVATI

                PERIODICO GRATUITO A CURA DEL GRUPPO FAMIGLIA – VIETATA LA VENDITA

 Pubblichiamo di seguito il                             rivelazione dei figli di Dio» (Rm
testo del Messaggio del Santo                           8,19). In tale prospettiva vorrei
Padre     Francesco       per   la                      offrire qualche spunto di riflessione,
Quaresima 2019 sul tema:                                che accompagni il nostro cammino
«L’ardente aspettativa della                            di conversione nella prossima
creazione è protesa verso la                            Quaresima.
rivelazione dei figli di Dio» (Rm
8,19):                                                  1. La redenzione del creato
                           www.sanfrancescodipaola.tk
Cari fratelli e sorelle,                                La celebrazione del Triduo Pasquale
                                                        della passione, morte e risurrezione
ogni anno, mediante la Madre                            di     Cristo,  culmine     dell’anno
Chiesa, Dio «dona ai suoi fedeli di                     liturgico, ci chiama ogni volta a
prepararsi con gioia, purificati nello                  vivere un itinerario di preparazione,
spirito, alla celebrazione della                        consapevoli che il nostro diventare
Pasqua, perché […] attingano ai                         conformi a Cristo (cfr Rm 8,29) è
misteri della redenzione la pienezza                    un      dono    inestimabile     della
della vita nuova in Cristo» (Prefazio                   misericordia di Dio.
di Quaresima 1). In questo modo
possiamo camminare, di Pasqua in                        Se l’uomo vive da figlio di Dio, se
Pasqua, verso il compimento di                          vive da persona redenta, che si
quella salvezza che già abbiamo                         lascia guidare dallo Spirito Santo
ricevuto grazie al mistero pasquale                     (cfr Rm 8,14) e sa riconoscere e
di Cristo: «nella speranza infatti                      mettere in pratica la legge di Dio,
siamo stati salvati» (Rm 8,24).                         cominciando da quella inscritta nel
Questo mistero di salvezza, già                         suo cuore e nella natura, egli fa del
operante in noi durante la vita                         bene anche al creato, cooperando
terrena, è un processo dinamico                         alla sua redenzione. Per questo il
che include anche la storia e tutto il                  creato – dice san Paolo – ha come
creato. San Paolo arriva a dire:                        un desiderio intensissimo che si
«L’ardente      aspettativa      della                  manifestino i figli di Dio, che cioè
creazione è protesa verso la                            quanti godono della grazia del
                                                                                            1
Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi
mistero pasquale di Gesù ne vivano         comunione con Dio, si è venuto ad
pienamente i frutti, destinati a           incrinare     anche     l’armonioso
raggiungere la loro compiuta               rapporto degli esseri umani con
maturazione nella redenzione dello         l’ambiente in cui sono chiamati a
stesso corpo umano. Quando la              vivere, così che il giardino si è
carità di Cristo trasfigura la vita dei    trasformato in un deserto (cfr Gen
santi – spirito, anima e corpo –,          3,17-18). Si tratta di quel peccato
questi danno lode a Dio e, con la          che porta l’uomo a ritenersi dio del
preghiera, la contemplazione, l’arte       creato, a sentirsene il padrone
coinvolgono in questo anche le             assoluto e a usarlo non per il fine
creature,        come         dimostra     voluto dal Creatore, ma per il
mirabilmente il “Cantico di frate          proprio interesse, a scapito delle
sole” di San Francesco d’Assisi (cfr       creature e degli altri.
Enc. Laudato si’, 87). Ma in questo
mondo l’armonia generata dalla             Quando viene abbandonata la legge
redenzione è ancora e sempre               di Dio, la legge dell’amore, finisce
minacciata dalla forza negativa del        per affermarsi la legge del più forte
peccato e della morte.                     sul più debole. Il peccato che abita
                                           nel cuore dell’uomo (cfr Mc 7,20-
2. La forza distruttiva del peccato        23) – e si manifesta come avidità,
                                           brama per uno smodato benessere,
Infatti, quando non viviamo da figli       disinteresse per il bene degli altri e
di Dio, mettiamo spesso in atto            spesso anche per il proprio – porta
comportamenti distruttivi verso il         allo sfruttamento del creato,
prossimo e le altre creature – ma          persone e ambiente, secondo quella
anche verso noi stessi – ritenendo,        cupidigia insaziabile che ritiene ogni
più o meno consapevolmente, di             desiderio un diritto e che prima o
poterne fare uso a nostro                  poi finirà per distruggere anche chi
piacimento. L’intemperanza prende          ne è dominato.
allora il sopravvento, conducendo a
uno stile di vita che vìola i limiti che   3.   La forza risanatrice         del
la nostra condizione umana e la            pentimento e del perdono
natura ci chiedono di rispettare,
seguendo quei desideri incontrollati       Per questo, il creato ha la necessità
che nel libro della Sapienza               impellente che si rivelino i figli di
vengono attribuiti agli empi, ovvero       Dio, coloro che sono diventati
a coloro che non hanno Dio come            “nuova creazione”: «Se uno è in
punto di riferimento delle loro            Cristo, è una nuova creatura; le
azioni, né una speranza per il futuro      cose vecchie sono passate; ecco,
(cfr 2,1-11). Se non siamo protesi         ne sono nate di nuove» (2 Cor
continuamente verso la Pasqua,             5,17).     Infatti,   con    la   loro
verso l’orizzonte della Risurrezione,      manifestazione anche il creato
è chiaro che la logica del tutto e         stesso può “fare pasqua”: aprirsi ai
subito, dell’avere sempre di più           cieli nuovi e alla terra nuova (cfr Ap
finisce per imporsi.                       21,1). E il cammino verso la Pasqua
                                           ci chiama proprio a restaurare il
La causa di ogni male, lo sappiamo,        nostro volto e il nostro cuore di
è il peccato, che fin dal suo              cristiani, tramite il pentimento, la
apparire in mezzo agli uomini ha           conversione e il perdono, per poter
interrotto la comunione con Dio,           vivere tutta la ricchezza della grazia
con gli altri e con il creato, al quale    del mistero pasquale.
siamo legati anzitutto attraverso il
nostro corpo. Rompendosi la
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Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi
Questa “impazienza”, questa attesa         schiavitù della corruzione per
del creato troverà compimento              entrare nella libertà della gloria dei
quando si manifesteranno i figli di        figli di Dio» (Rm 8,21). Non
Dio, cioè quando i cristiani e tutti gli   lasciamo trascorrere invano questo
uomini entreranno decisamente in           tempo favorevole! Chiediamo a Dio
questo “travaglio” che è la                di aiutarci a mettere in atto un
conversione. Tutta la creazione è          cammino di vera conversione.
chiamata, insieme a noi, a uscire          Abbandoniamo         l’egoismo,       lo
«dalla schiavitù della corruzione per      sguardo fisso su noi stessi, e
entrare nella libertà della gloria dei     rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù;
figli di Dio» (Rm 8,21). La                facciamoci prossimi dei fratelli e
Quaresima è segno sacramentale di          delle      sorelle     in    difficoltà,
questa conversione. Essa chiama i          condividendo con loro i nostri beni
cristiani    a      incarnare       più    spirituali    e    materiali.      Così,
intensamente e concretamente il            accogliendo nel concreto della
mistero pasquale nella loro vita           nostra vita la vittoria di Cristo sul
personale, familiare e sociale, in         peccato e sulla morte, attireremo
particolare attraverso il digiuno, la      anche sul creato la sua forza
preghiera e l’elemosina.                   trasformatrice.

Digiunare,      cioè     imparare    a
cambiare il nostro atteggiamento
verso gli altri e le creature: dalla
tentazione di “divorare” tutto per
saziare la nostra ingordigia, alla
capacità di soffrire per amore, che
può colmare il vuoto del nostro
cuore. Pregare per saper rinunciare
all’idolatria e all’autosufficienza del
nostro io, e dichiararci bisognosi del
Signore e della sua misericordia.
Fare elemosina per uscire dalla
stoltezza di vivere e accumulare
tutto per noi stessi, nell’illusione di
assicurarci un futuro che non ci
appartiene. E così ritrovare la gioia
del progetto che Dio ha messo nella
creazione e nel nostro cuore, quello
di amare Lui, i nostri fratelli e il
mondo intero, e trovare in questo
amore la vera felicità.

Cari fratelli e sorelle, la “quaresima”
del Figlio di Dio è stata un entrare
nel deserto del creato per farlo
tornare ad essere quel giardino
della comunione con Dio che era
prima del peccato delle origini (cfr
Mc 1,12-13; Is 51,3). La nostra
Quaresima sia un ripercorrere lo
stesso cammino, per portare la
speranza di Cristo anche alla
creazione, che «sarà liberata dalla
                                                                                 3
MERCOLEDI’ 6
                                             Il mercoledì delle Ceneri, la cui
                                             liturgia è marcata storicamente
                                             dall’inizio della penitenza pubblica,
                                             che aveva luogo in questo giorno,
                                             e                 dall’intensificazione
     Il Messaggio della                      dell’istruzione dei catecumeni, che
                                             dovevano         essere     battezzati
                                             durante la Veglia pasquale, apre
      Parola di Dio                          ora il tempo salutare della
                                             Quaresima.
(commenti tratti dal sito web lachiesa.it)   Lo      spirito     comunitario       di
                                             preghiera, di sincerità cristiana e
                                             di conversione al Signore, che
           DOMENICA 3                        proclamano i testi della Sacra
                                             Scrittura,          si         esprime
                                             simbolicamente nel rito della
Con parole rudi, certamente per              cenere sparsa sulle nostre teste,
far penetrare meglio il suo
                                             al quale noi ci sottomettiamo
insegnamento nei nostri cuori
                                             umilmente in risposta alla parola
duri, Gesù ricorda una delle                 di Dio. Al di là del senso che
componenti fondamentali della
                                             queste usanze hanno avuto nella
vita cristiana: essere discepoli. Chi
                                             storia delle religioni, il cristiano le
vuole condurre da solo la propria            adotta in continuità con le pratiche
vita è un cieco che conduce un               espiatorie dell’Antico Testamento,
cieco; il buon frutto si trova su di
                                             come un “simbolo austero” del
un albero solido, e si è sempre
                                             nostro cammino spirituale, lungo
cattivi giudici di se stessi se              tutta     la   Quaresima,       e   per
qualcuno non ci aiuta. Il maestro            riconoscere che il nostro corpo,
è Gesù, e noi siamo i suoi
                                             formato dalla polvere, ritornerà
discepoli, cioè coloro che si                tale, come un sacrificio reso al Dio
lasciano istruire da lui, che                della vita in unione con la morte
riconoscono      la   sua       autorità
                                             del suo Figlio Unigenito. È per
sovrana e si fidano delle sue
                                             questo che il mercoledì delle
parole. Ma beato colui che, sulla            Ceneri, così come il resto della
terra, ha saputo scoprire i                  Quaresima, non ha senso di per
portavoce di questa autorità, i
                                             sé, ma ci riporta all’evento della
maestri che non sono di ostacolo
                                             Risurrezione di Gesù, che noi
all’unico     maestro,       ma      che     celebriamo rinnovati interiormente
attualizzano, concretizzano la sua
                                             e con la ferma speranza che i
parola, le sue esigenze, ma anche
                                             nostri corpi saranno trasformati
il suo amore attento. Vi sono i              come                il             suo.
maestri      secondo      l’istituzione,     Il    rinnovamento       pasquale      è
quelli che la Chiesa ci dà, e
                                             proclamato per tutta l’umanità dai
riconosce come tali. E vi sono
                                             credenti in Gesù Cristo, che,
quelli che, nascosti, si lasciano            seguendo l’esempio del divino
riconoscere dai cuori preparati.             Maestro, praticano il digiuno dai
Ogni uomo deve, nel corso di tutta
                                             beni e dalle seduzioni del mondo,
la sua vita, riconoscersi discepolo          che il Maligno ci presenta per farci
di Gesù: seguirlo, obbedirgli e              cadere in tentazione. La riduzione
quindi ascoltarlo, al fine di
                                             del nutrimento del corpo è un
mettere      in    pratica      il   suo
                                             segno eloquente della disponibilità
insegnamento che ci conduce alla             del cristiano all’azione dello Spirito
vita.                                        Santo e della nostra solidarietà
                                             con coloro che aspettano nella
                                             povertà la celebrazione dell’eterno

                                                                                   4
e definitivo banchetto pasquale.          dell’Antico Testamento. Luca parla
Così dunque la rinuncia ad altri          dell’“esodo” di Gesù, che contiene
piaceri e soddisfazioni legittime         allo stesso tempo morte e
completerà il quadro richiesto per        risurrezione.
il digiuno, trasformando questo           I tre apostoli, vinti dal sonno, che
periodo di grazia in un annuncio          rappresenta l’incapacità dell’uomo
profetico di un nuovo mondo,              di penetrare nel Mistero, sono
riconciliato con il Signore.              risvegliati da Gesù, cioè dalla
                                          grazia, e vedono la sua gloria. La
                                          nube, simbolo dell’immensità di
          DOMENICA 10                     Dio e della sua presenza, li copre
                                          tutti. I tre apostoli ascoltano le
                                          parole del Padre che definiscono il
La Quaresima si apre con il               Figlio come l’eletto: “Questi è il
racconto delle tentazioni di Gesù.        Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”.
Poste alla soglia del suo ministero       Non c’è altro commento. Essi
pubblico, esse sono in qualche            reagiscono con timore e stupore.
modo         l’anticipazione      delle   Vorrebbero attaccarsi a questo
numerose contraddizioni che Gesù          momento,          evitare        l’attimo
dovrà subire nel suo itinerario,          seguente      della     discesa      dalla
fino    all’ultima    violenza    della   montagna e il suo fardello di
morte.      In    esse     è   rivelata   abitudine, di oscurità, di passione.
l’autenticità dell’umanità di Cristo,     La     Gloria,     Mosè      ed      Elia,
che, in completa solidarietà con          scompaiono. Non rimane “che
l’uomo, subisce tutte le tentazioni       Gesù solo”, sola verità, sola vita e
tramite le quali il Nemico cerca di       sola via di salvezza nella trama
distoglierlo dalla sua completa           quotidiana della storia umana.
sottomissione al Padre. “Cristo           Questa visione non li solleverà dal
tentato dal demonio! Ma in Cristo         peso della vita di tutti i giorni,
sei     tu      che    sei    tentato”    spesso spogliata dello splendore
(sant’Agostino).                          del Tabor, e neanche li dispenserà
In esse viene anticipata la vittoria      dall’atto di fede al momento della
finale di Cristo nella risurrezione.      prova, quando i vestiti bianchi e il
Cristo inaugura un cammino - che          viso trasfigurato di Gesù saranno
è l’itinerario di ogni essere umano       strappati e umiliati. Ma il ricordo
- dove nessuno potrà impedire             di questa visione li aiuterà a
che il disegno di Dio si manifesti        capire, come spiega il Prefazio
per tutti gli uomini: la sua volontà      della    Messa      di     oggi,     “che
di riscattarlo, cioè di recuperare        attraverso la passione possiamo
per l’uomo la sovranità della sua         giungere       al      trionfo       della
vita in un libero riconoscimento          risurrezione”.
della sua dipendenza da Dio.
È nell’obbedienza a Dio che risiede
la libertà dell’uomo. L’abbandono
                                                     DOMENICA 24
nelle mani del Padre - “Io vivo per
il Padre” - è la fonte dell’unica e       L’uomo non è stato creato per
vera libertà, che consiste nel            rovinarsi la vita. Non si può
rifiutare di venire trattati in modo      neanche immaginare che, fornito
diverso da quello che siamo. Il           di ragione, egli lo desideri. E
potere di Dio la rende possibile.         tuttavia tutto sembra svolgersi in
                                          modo che ciò avvenga, a tale
                                          punto che si arriva a dubitare dei
          DOMENICA 17                     propri desideri di pienezza e
                                          perfino a negare la loro possibilità.
                                          Un fatto nuovo è accaduto nella
Nella Trasfigurazione, Gesù è
                                          storia, che “molti profeti e re
indicato come la vera speranza
                                          hanno voluto vedere e non hanno
dell’uomo   e   come   l’apogeo
                                                                                  5
visto, e udire e non hanno udito”.         maggiormente. La sofferenza e le
Una        Presenza      inevitabile,      privazioni sopportate dal figlio
provocatoria, di un’autorità fino ad       minore sono la conseguenza del
allora sconosciuta, che ha il potere       suo desiderio di indipendenza e di
di risvegliare nel cuore dell’uomo i       autonomia, e di abbandono del
suoi desideri più veri; un Uomo            padre. La nostalgia di una
che si riconosce facilmente come           comunione perduta risveglia in lui
la Via, la Verità e la Vita per            un altro desiderio: riprendere il
raggiungere          la       propria      cammino del focolare familiare.
completezza. Il momento è quindi           Questo     desiderio   del   cuore,
decisivo,     grave.    Quest’uomo         suscitato dalla grazia, è l’inizio
chiama tutti quelli che sono con lui       della    conversione     che     noi
a definire la propria vita davanti a       chiediamo di continuo a Dio.
lui. Ma c’è un’ultima e misteriosa         Siamo          sempre         sicuri
resistenza     dell’uomo      proprio      dell’accoglienza     del     padre.
davanti a colui di cui ha più              La figura del fratello maggiore ci
bisogno.                                   ricorda che non ci comportiamo
Bisogna quindi ingaggiare una              veramente da figli e figlie se non
battaglia definitiva perché l’uomo         proviamo gli stessi sentimenti del
ritrovi il gusto della libertà. E          padre. Il perdono passa per il
Cristo lotterà fino alla morte, per        riconoscimento del bisogno di
dare “una dolce speranza e per             essere costantemente accolti dal
concedere dopo i peccati la                Padre. Solo così la Pasqua diventa
possibilità di pentirsi” (cf. Sap          per il cristiano una festa del
12,19).                                    perdono ricevuto e di vera
Ma non tentiamo di ingannarci. Ci          fratellanza.
troviamo nelle ultime ore decisive.
Cristo può, in un ultimo momento
di pazienza, prolungare il termine,
come fa per il fico della parabola,
ma non lo prolungherà in eterno!

          DOMENICA 31

“O Padre, che per mezzo del tuo
Figlio operi mirabilmente la nostra
redenzione”:       è     con     questa
preghiera che apriamo la liturgia
di questa domenica. Il Vangelo ci
annuncia una misericordia che è
già avvenuta e ci invita a riceverla
in fretta: “Vi supplichiamo in
nome        di    Cristo:     lasciatevi
riconciliare con Dio”, dice san
Paolo            (2Cor           5,20).
Il padre non impedisce al suo
secondogenito di allontanarsi da
lui. Egli rispetta la sua libertà, che
il figlio impiegherà per vivere una
vita grigia e degradata. Ma mai si
stanca di aspettare, fino al
momento          in       cui     potrà
riabbracciarlo di nuovo, a casa.
Di fronte all’amore del padre, il
peccato        del     figlio    risalta
                                                                             6
Attualità                     derisi all’interno del proprio gruppo
                                           di riferimento. E se il 60 per cento
       (dal sito famigliacristiana.it)     è        stato        vittima           di
                                           discriminazione,           la       quasi
                                           totalità ne è stato spettatore.
   "SEI SFIGATO"                           Ovvero, a quasi tutti è capitato
                                           di osservare un amico o
02/03/2019
                                           un‘amica presi in giro per un
La discriminazione aumenta                 elemento che appartiene alla loro
tra gli adolescenti. Il                    identità: ovvero l’etnia, la religione di
                                           appartenenza,            l’orientamento
commento dell'esperto
                                           sessuale o le caratteristiche della loro
sull'ultima ricerca di Save the            immagine corporea. Questi dati ci
children.                                  dicono che c’è ancora molto da fare in
                                           termini di prevenzione del bullismo e
Alberto Pellai                             che       l’adolescenza     è       un’età
                                           particolarmente a rischio in questo
A ognuno di noi, soprattutto in            senso. Gli adolescenti vivono con
adolescenza,          piace      essere    l’ansia di costruire un’identità che li
considerato «adeguato» alle                porti all’adultità con il profilo del
aspettative.        Nessuno       vuole    vincente. E in questa ansia di
trovarsi il dito puntata contro.           riuscita e di successo, nulla è
L’adolescenza dovrebbe essere              più temuto e distanziato da ciò
un’età di inclusione nel gruppo,           che viene considerato diverso,
dove lo sguardo del compagno,              poco conforme al concetto di
dell’amico, del tuo pari ti aiuta a        «norma»         e    di    «normale».
sentirti accolto, a posto, benvoluto.      Verrebbe da dire che è incredibile
Se c’è un’emozione che affatica i          constatare che all’inizio del terzo
nostri figli, oggi, quell’emozione si      millennio, in un mondo globale
chiama vergogna. «Non voglio fare          abitato da iperconnessi in cui tutti i
la     figura       dello     sfigato»,    confini e le distanze sono state
«Mamma, papà, vi prego: ditemi             abbattute, ci si trova ancora a rilevare
di sì, altrimenti i miei amici             che uno prende di mira il proprio
penseranno che sono l’unico a              compagno di banco perché ha un
stare fuori dal coro. Penseranno           altro      colore    della     pelle     o
di me che sono uno sfigato»:               semplicemente        perché       è     in
quante volte, come genitori, ci            sovrappeso. Ma, forse, l’inganno sta
sentiamo dire frasi di questo tipo dai     proprio in questo: il mondo
nostri figli? Dentro queste frasi c’è la   globale ti fa sentire vicino e in
paura enorme di essere considerati         contatto con tutti solo per finta.
«out». Ovvero, la paura della              Perché ti fa avere decine di
discriminazione. Una paura che ha il       contatti virtuali, ma al tempo
suo perché, stando a quello che è          stesso non ti educa al rispetto,
stato rilevato dalla ricerca/sondaggio     alla responsabilità, all’attenzione ai
diffusa alla vigilia della Giornata        bisogni dell’altro. Ogni giorno
internazionale          contro        le   constatiamo quanto aggressivi e
discriminazioni da Save the                violenti siano gli haters che agiscono
Children. Più di 2.000 studenti            online. Ogni scuola ha da farsi carico
coinvolti hanno dichiarato, nella          di infiniti episodi di cyberbullismo
maggioranza dei casi, che tutti, prima     che      avvengono      con      estrema
o poi, si sono sentiti discriminati o      frequenza e facilità al proprio interno.

                                                                                   7
E anche i nostri politici
sembrano aver fatto delle
politiche discriminatorie un
vero e proprio manifesto del
loro progetto e dei loro
documenti programmatici. I
ragazzi, di rimando, fanno da
specchio e imitano ciò che vedono e
ciò che vivono. Dovremmo davvero
aiutarli    a    coltivare     una
dimensione di responsabilità e
rispetto che devono imparare
attraverso       la      relazione
educativa che mettiamo a loro
disposizione. Ma soprattutto
attraverso l’esempio che, noi,             O San Giuseppe, la cui
per primi proponiamo.                  protezione è così grande, così
                                       forte, così sollecita davanti al
                                        trono di Dio, ti affido tutti i
 Una Preghiera al mese                 miei interessi e i miei desideri.
       PREGHIERA A                     O San Giuseppe, assistimi con
       SAN GIUSEPPE                    la tua potente intercessione, e
                                        ottieni per me dal tuo Figlio
La devozione al padre putativo di        divino tutte le benedizioni
Gesù viene in genere fatta risalire       spirituali attraverso Gesù
al III o IV secolo, ma secondo il         Cristo, nostro Signore, di
libro di preghiere Pieta c’è una
preghiera a San Giuseppe che
                                       modo che essendomi affidato
risale all’anno 50.                      al tuo potere celeste possa
                                       offrire il mio ringraziamento e
Questa preghiera venne ritrovata
nel 50° anno di nostro Signore e
                                            il mio omaggio al più
Salvatore Gesù Cristo. Nel 1505              amorevole dei padri.
venne     mandata       dal    Papa
                                           O San Giuseppe, non mi
all’imperatore Carlo quando questi
stava andando in battaglia.            stanco mai di contemplare te e
Chiunque la legga o la ascolti o la     Gesù addormentato tra le tue
mediti non avrà mai una morte           braccia; non oso avvicinarmi
improvvisa e non affogherà, né          mentre Egli riposa accanto al
alcun veleno avrà effetto su di lui;     tuo cuore. Stringilo in nome
non cadrà nelle mani del nemico né
verrà bruciato in qualche incendio
                                          mio e bacia il Suo capo per
o sconfitto in battaglia. Recitatela    me, e chiedigli di restituire il
per nove mattine per qualsiasi cosa     bacio quando sarò sul letto di
desideriate. Non ha mai fallito.       morte. San Giuseppe, patrono
Ecco la preghiera, che per alcuni         delle anime che stanno per
“non ha mai fallito, a patto che la
                                            morire, prega per me.
richiesta riguardi il proprio
beneficio spirituale o quello di
coloro per cui si prega”:                          Amen.

                                                                       8
Una Ricetta al mese             •         Difficoltà:Media
                                    •         Preparazione:20 minuti
 CRISPELLE DI RISO                  •         Cottura:20 minuti
                                    •         Porzioni:12 persone

  Zeppole di San Giuseppe
                                                Ingredienti
             catanesi
                                        Per circa 60 crispelle di riso
Le crispelle di riso di San
                                          •   riso per minestre
Giuseppe sono tipiche frittelle                500 g
dolci catanesi per la festa del           •   Latte 500 g
papà! Si tratta delle zeppole di          •   Latte (per il
riso e miele tradizionali della                lievito) 50 g
                                          •   Acqua 500 g
parte orientale della Sicilia!
                                          •   Sale 1 cucchiaino
                                          •   Scorza d’arancia
Si tratta di frittelle a forma di
                                             (grattugiata) 2
bastoncino che si preparano per
                                          • Farina 00 250 g
la festa del papà ma è facile             • Lievito di birra
trovarle anche tutto l’anno nelle            fresco 25 g
pasticcerie catanesi!                     • Olio di semi di
                                             arachide (per
                                             friggere) q.b.
                                        Per la copertura al miele
                                          • Miele di agrumi
                                             200 g
                                          • Succo d’arancia
                                             50 g
                                          • Baccello di
                                             vaniglia mezza
                                             bacca
                                          • Zucchero a velo
                                             q.b.

                                                                         9
Preparazione

Fate bollire l’acqua con i 500 g di
latte dove avrete aggiunto il sale e
la scorza grattugiata delle arance.

Versatevi il riso e, mescolando
spesso,    fate cuocere           fino a
quando        il        liquido     sarà
completamente assorbito e il riso
ben cotto, anzi quasi scotto (se
                                           Trascorse le due ore sistemate
serve     aggiungete      altra    acqua
                                           una parte dell’impasto su un
bollente)!
                                           tagliere, o un vassoio, in una
                                           striscia alta un centimetro circa e
Spegnete e lasciate raffreddare.
                                           larga quanto la lama di un coltello
Sciogliete il lievito nei 50 g di latte    o poco meno. Riscaldate almeno
rimanenti          (a      temperatura     tre dita di olio in una padella
ambiente).                                 profonda, l’olio non dovrà essere
                                           bollente,    ma dovrà       sfrigolare
Aggiungetelo al riso, quindi unite         leggermente attorno alle crispelle
la farina e amalgamate bene con            di riso. Con il coltello separate
le mani. Coprite con la pellicola e        una crispella larga un cm circa e
lasciate riposare l’impasto per            spingetela    nell’olio.    Procedete
circa due ore. Nel frattempo               così con tutte le crispelle di riso,
preparate il miele. Riscaldatelo           friggendone    poche       per   volta.
con il succo d’arancia fino a              Fatele dorare bene e scolatele
renderlo fluido e infine unite la          man    mano      su    della     carta
vaniglia. In mancanza di succo             assorbente da cucina.
d’arancia andrà bene dell’acqua.
                                           Versate il miele sulle vostre
                                           crispelle di riso, quindi servitele
                                           spolverizzando anche con un po’
                                           di zucchero a velo!

                                                                               10
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