Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi
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Il Giornalino della Parrocchia Santi Angeli Custodi VIA S. ANGELO CUSTODE, 42 – 95121 CATANIA – Tel. 095-345072 www.angelicustodicatania.it ANNO 2019 – N. 6 – MARZO 2019 – TUTTI I DIRITTI RISERVATI PERIODICO GRATUITO A CURA DEL GRUPPO FAMIGLIA – VIETATA LA VENDITA Pubblichiamo di seguito il rivelazione dei figli di Dio» (Rm testo del Messaggio del Santo 8,19). In tale prospettiva vorrei Padre Francesco per la offrire qualche spunto di riflessione, Quaresima 2019 sul tema: che accompagni il nostro cammino «L’ardente aspettativa della di conversione nella prossima creazione è protesa verso la Quaresima. rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19): 1. La redenzione del creato www.sanfrancescodipaola.tk Cari fratelli e sorelle, La celebrazione del Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione ogni anno, mediante la Madre di Cristo, culmine dell’anno Chiesa, Dio «dona ai suoi fedeli di liturgico, ci chiama ogni volta a prepararsi con gioia, purificati nello vivere un itinerario di preparazione, spirito, alla celebrazione della consapevoli che il nostro diventare Pasqua, perché […] attingano ai conformi a Cristo (cfr Rm 8,29) è misteri della redenzione la pienezza un dono inestimabile della della vita nuova in Cristo» (Prefazio misericordia di Dio. di Quaresima 1). In questo modo possiamo camminare, di Pasqua in Se l’uomo vive da figlio di Dio, se Pasqua, verso il compimento di vive da persona redenta, che si quella salvezza che già abbiamo lascia guidare dallo Spirito Santo ricevuto grazie al mistero pasquale (cfr Rm 8,14) e sa riconoscere e di Cristo: «nella speranza infatti mettere in pratica la legge di Dio, siamo stati salvati» (Rm 8,24). cominciando da quella inscritta nel Questo mistero di salvezza, già suo cuore e nella natura, egli fa del operante in noi durante la vita bene anche al creato, cooperando terrena, è un processo dinamico alla sua redenzione. Per questo il che include anche la storia e tutto il creato – dice san Paolo – ha come creato. San Paolo arriva a dire: un desiderio intensissimo che si «L’ardente aspettativa della manifestino i figli di Dio, che cioè creazione è protesa verso la quanti godono della grazia del 1
mistero pasquale di Gesù ne vivano comunione con Dio, si è venuto ad pienamente i frutti, destinati a incrinare anche l’armonioso raggiungere la loro compiuta rapporto degli esseri umani con maturazione nella redenzione dello l’ambiente in cui sono chiamati a stesso corpo umano. Quando la vivere, così che il giardino si è carità di Cristo trasfigura la vita dei trasformato in un deserto (cfr Gen santi – spirito, anima e corpo –, 3,17-18). Si tratta di quel peccato questi danno lode a Dio e, con la che porta l’uomo a ritenersi dio del preghiera, la contemplazione, l’arte creato, a sentirsene il padrone coinvolgono in questo anche le assoluto e a usarlo non per il fine creature, come dimostra voluto dal Creatore, ma per il mirabilmente il “Cantico di frate proprio interesse, a scapito delle sole” di San Francesco d’Assisi (cfr creature e degli altri. Enc. Laudato si’, 87). Ma in questo mondo l’armonia generata dalla Quando viene abbandonata la legge redenzione è ancora e sempre di Dio, la legge dell’amore, finisce minacciata dalla forza negativa del per affermarsi la legge del più forte peccato e della morte. sul più debole. Il peccato che abita nel cuore dell’uomo (cfr Mc 7,20- 2. La forza distruttiva del peccato 23) – e si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, Infatti, quando non viviamo da figli disinteresse per il bene degli altri e di Dio, mettiamo spesso in atto spesso anche per il proprio – porta comportamenti distruttivi verso il allo sfruttamento del creato, prossimo e le altre creature – ma persone e ambiente, secondo quella anche verso noi stessi – ritenendo, cupidigia insaziabile che ritiene ogni più o meno consapevolmente, di desiderio un diritto e che prima o poterne fare uso a nostro poi finirà per distruggere anche chi piacimento. L’intemperanza prende ne è dominato. allora il sopravvento, conducendo a uno stile di vita che vìola i limiti che 3. La forza risanatrice del la nostra condizione umana e la pentimento e del perdono natura ci chiedono di rispettare, seguendo quei desideri incontrollati Per questo, il creato ha la necessità che nel libro della Sapienza impellente che si rivelino i figli di vengono attribuiti agli empi, ovvero Dio, coloro che sono diventati a coloro che non hanno Dio come “nuova creazione”: «Se uno è in punto di riferimento delle loro Cristo, è una nuova creatura; le azioni, né una speranza per il futuro cose vecchie sono passate; ecco, (cfr 2,1-11). Se non siamo protesi ne sono nate di nuove» (2 Cor continuamente verso la Pasqua, 5,17). Infatti, con la loro verso l’orizzonte della Risurrezione, manifestazione anche il creato è chiaro che la logica del tutto e stesso può “fare pasqua”: aprirsi ai subito, dell’avere sempre di più cieli nuovi e alla terra nuova (cfr Ap finisce per imporsi. 21,1). E il cammino verso la Pasqua ci chiama proprio a restaurare il La causa di ogni male, lo sappiamo, nostro volto e il nostro cuore di è il peccato, che fin dal suo cristiani, tramite il pentimento, la apparire in mezzo agli uomini ha conversione e il perdono, per poter interrotto la comunione con Dio, vivere tutta la ricchezza della grazia con gli altri e con il creato, al quale del mistero pasquale. siamo legati anzitutto attraverso il nostro corpo. Rompendosi la 2
Questa “impazienza”, questa attesa schiavitù della corruzione per del creato troverà compimento entrare nella libertà della gloria dei quando si manifesteranno i figli di figli di Dio» (Rm 8,21). Non Dio, cioè quando i cristiani e tutti gli lasciamo trascorrere invano questo uomini entreranno decisamente in tempo favorevole! Chiediamo a Dio questo “travaglio” che è la di aiutarci a mettere in atto un conversione. Tutta la creazione è cammino di vera conversione. chiamata, insieme a noi, a uscire Abbandoniamo l’egoismo, lo «dalla schiavitù della corruzione per sguardo fisso su noi stessi, e entrare nella libertà della gloria dei rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù; figli di Dio» (Rm 8,21). La facciamoci prossimi dei fratelli e Quaresima è segno sacramentale di delle sorelle in difficoltà, questa conversione. Essa chiama i condividendo con loro i nostri beni cristiani a incarnare più spirituali e materiali. Così, intensamente e concretamente il accogliendo nel concreto della mistero pasquale nella loro vita nostra vita la vittoria di Cristo sul personale, familiare e sociale, in peccato e sulla morte, attireremo particolare attraverso il digiuno, la anche sul creato la sua forza preghiera e l’elemosina. trasformatrice. Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità. Cari fratelli e sorelle, la “quaresima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini (cfr Mc 1,12-13; Is 51,3). La nostra Quaresima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla 3
MERCOLEDI’ 6 Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione Il Messaggio della dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre Parola di Dio ora il tempo salutare della Quaresima. (commenti tratti dal sito web lachiesa.it) Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che DOMENICA 3 proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della Con parole rudi, certamente per cenere sparsa sulle nostre teste, far penetrare meglio il suo al quale noi ci sottomettiamo insegnamento nei nostri cuori umilmente in risposta alla parola duri, Gesù ricorda una delle di Dio. Al di là del senso che componenti fondamentali della queste usanze hanno avuto nella vita cristiana: essere discepoli. Chi storia delle religioni, il cristiano le vuole condurre da solo la propria adotta in continuità con le pratiche vita è un cieco che conduce un espiatorie dell’Antico Testamento, cieco; il buon frutto si trova su di come un “simbolo austero” del un albero solido, e si è sempre nostro cammino spirituale, lungo cattivi giudici di se stessi se tutta la Quaresima, e per qualcuno non ci aiuta. Il maestro riconoscere che il nostro corpo, è Gesù, e noi siamo i suoi formato dalla polvere, ritornerà discepoli, cioè coloro che si tale, come un sacrificio reso al Dio lasciano istruire da lui, che della vita in unione con la morte riconoscono la sua autorità del suo Figlio Unigenito. È per sovrana e si fidano delle sue questo che il mercoledì delle parole. Ma beato colui che, sulla Ceneri, così come il resto della terra, ha saputo scoprire i Quaresima, non ha senso di per portavoce di questa autorità, i sé, ma ci riporta all’evento della maestri che non sono di ostacolo Risurrezione di Gesù, che noi all’unico maestro, ma che celebriamo rinnovati interiormente attualizzano, concretizzano la sua e con la ferma speranza che i parola, le sue esigenze, ma anche nostri corpi saranno trasformati il suo amore attento. Vi sono i come il suo. maestri secondo l’istituzione, Il rinnovamento pasquale è quelli che la Chiesa ci dà, e proclamato per tutta l’umanità dai riconosce come tali. E vi sono credenti in Gesù Cristo, che, quelli che, nascosti, si lasciano seguendo l’esempio del divino riconoscere dai cuori preparati. Maestro, praticano il digiuno dai Ogni uomo deve, nel corso di tutta beni e dalle seduzioni del mondo, la sua vita, riconoscersi discepolo che il Maligno ci presenta per farci di Gesù: seguirlo, obbedirgli e cadere in tentazione. La riduzione quindi ascoltarlo, al fine di del nutrimento del corpo è un mettere in pratica il suo segno eloquente della disponibilità insegnamento che ci conduce alla del cristiano all’azione dello Spirito vita. Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno 4
e definitivo banchetto pasquale. dell’Antico Testamento. Luca parla Così dunque la rinuncia ad altri dell’“esodo” di Gesù, che contiene piaceri e soddisfazioni legittime allo stesso tempo morte e completerà il quadro richiesto per risurrezione. il digiuno, trasformando questo I tre apostoli, vinti dal sonno, che periodo di grazia in un annuncio rappresenta l’incapacità dell’uomo profetico di un nuovo mondo, di penetrare nel Mistero, sono riconciliato con il Signore. risvegliati da Gesù, cioè dalla grazia, e vedono la sua gloria. La nube, simbolo dell’immensità di DOMENICA 10 Dio e della sua presenza, li copre tutti. I tre apostoli ascoltano le parole del Padre che definiscono il La Quaresima si apre con il Figlio come l’eletto: “Questi è il racconto delle tentazioni di Gesù. Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”. Poste alla soglia del suo ministero Non c’è altro commento. Essi pubblico, esse sono in qualche reagiscono con timore e stupore. modo l’anticipazione delle Vorrebbero attaccarsi a questo numerose contraddizioni che Gesù momento, evitare l’attimo dovrà subire nel suo itinerario, seguente della discesa dalla fino all’ultima violenza della montagna e il suo fardello di morte. In esse è rivelata abitudine, di oscurità, di passione. l’autenticità dell’umanità di Cristo, La Gloria, Mosè ed Elia, che, in completa solidarietà con scompaiono. Non rimane “che l’uomo, subisce tutte le tentazioni Gesù solo”, sola verità, sola vita e tramite le quali il Nemico cerca di sola via di salvezza nella trama distoglierlo dalla sua completa quotidiana della storia umana. sottomissione al Padre. “Cristo Questa visione non li solleverà dal tentato dal demonio! Ma in Cristo peso della vita di tutti i giorni, sei tu che sei tentato” spesso spogliata dello splendore (sant’Agostino). del Tabor, e neanche li dispenserà In esse viene anticipata la vittoria dall’atto di fede al momento della finale di Cristo nella risurrezione. prova, quando i vestiti bianchi e il Cristo inaugura un cammino - che viso trasfigurato di Gesù saranno è l’itinerario di ogni essere umano strappati e umiliati. Ma il ricordo - dove nessuno potrà impedire di questa visione li aiuterà a che il disegno di Dio si manifesti capire, come spiega il Prefazio per tutti gli uomini: la sua volontà della Messa di oggi, “che di riscattarlo, cioè di recuperare attraverso la passione possiamo per l’uomo la sovranità della sua giungere al trionfo della vita in un libero riconoscimento risurrezione”. della sua dipendenza da Dio. È nell’obbedienza a Dio che risiede la libertà dell’uomo. L’abbandono DOMENICA 24 nelle mani del Padre - “Io vivo per il Padre” - è la fonte dell’unica e L’uomo non è stato creato per vera libertà, che consiste nel rovinarsi la vita. Non si può rifiutare di venire trattati in modo neanche immaginare che, fornito diverso da quello che siamo. Il di ragione, egli lo desideri. E potere di Dio la rende possibile. tuttavia tutto sembra svolgersi in modo che ciò avvenga, a tale punto che si arriva a dubitare dei DOMENICA 17 propri desideri di pienezza e perfino a negare la loro possibilità. Un fatto nuovo è accaduto nella Nella Trasfigurazione, Gesù è storia, che “molti profeti e re indicato come la vera speranza hanno voluto vedere e non hanno dell’uomo e come l’apogeo 5
visto, e udire e non hanno udito”. maggiormente. La sofferenza e le Una Presenza inevitabile, privazioni sopportate dal figlio provocatoria, di un’autorità fino ad minore sono la conseguenza del allora sconosciuta, che ha il potere suo desiderio di indipendenza e di di risvegliare nel cuore dell’uomo i autonomia, e di abbandono del suoi desideri più veri; un Uomo padre. La nostalgia di una che si riconosce facilmente come comunione perduta risveglia in lui la Via, la Verità e la Vita per un altro desiderio: riprendere il raggiungere la propria cammino del focolare familiare. completezza. Il momento è quindi Questo desiderio del cuore, decisivo, grave. Quest’uomo suscitato dalla grazia, è l’inizio chiama tutti quelli che sono con lui della conversione che noi a definire la propria vita davanti a chiediamo di continuo a Dio. lui. Ma c’è un’ultima e misteriosa Siamo sempre sicuri resistenza dell’uomo proprio dell’accoglienza del padre. davanti a colui di cui ha più La figura del fratello maggiore ci bisogno. ricorda che non ci comportiamo Bisogna quindi ingaggiare una veramente da figli e figlie se non battaglia definitiva perché l’uomo proviamo gli stessi sentimenti del ritrovi il gusto della libertà. E padre. Il perdono passa per il Cristo lotterà fino alla morte, per riconoscimento del bisogno di dare “una dolce speranza e per essere costantemente accolti dal concedere dopo i peccati la Padre. Solo così la Pasqua diventa possibilità di pentirsi” (cf. Sap per il cristiano una festa del 12,19). perdono ricevuto e di vera Ma non tentiamo di ingannarci. Ci fratellanza. troviamo nelle ultime ore decisive. Cristo può, in un ultimo momento di pazienza, prolungare il termine, come fa per il fico della parabola, ma non lo prolungherà in eterno! DOMENICA 31 “O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione”: è con questa preghiera che apriamo la liturgia di questa domenica. Il Vangelo ci annuncia una misericordia che è già avvenuta e ci invita a riceverla in fretta: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”, dice san Paolo (2Cor 5,20). Il padre non impedisce al suo secondogenito di allontanarsi da lui. Egli rispetta la sua libertà, che il figlio impiegherà per vivere una vita grigia e degradata. Ma mai si stanca di aspettare, fino al momento in cui potrà riabbracciarlo di nuovo, a casa. Di fronte all’amore del padre, il peccato del figlio risalta 6
Attualità derisi all’interno del proprio gruppo di riferimento. E se il 60 per cento (dal sito famigliacristiana.it) è stato vittima di discriminazione, la quasi totalità ne è stato spettatore. "SEI SFIGATO" Ovvero, a quasi tutti è capitato di osservare un amico o 02/03/2019 un‘amica presi in giro per un La discriminazione aumenta elemento che appartiene alla loro tra gli adolescenti. Il identità: ovvero l’etnia, la religione di appartenenza, l’orientamento commento dell'esperto sessuale o le caratteristiche della loro sull'ultima ricerca di Save the immagine corporea. Questi dati ci children. dicono che c’è ancora molto da fare in termini di prevenzione del bullismo e Alberto Pellai che l’adolescenza è un’età particolarmente a rischio in questo A ognuno di noi, soprattutto in senso. Gli adolescenti vivono con adolescenza, piace essere l’ansia di costruire un’identità che li considerato «adeguato» alle porti all’adultità con il profilo del aspettative. Nessuno vuole vincente. E in questa ansia di trovarsi il dito puntata contro. riuscita e di successo, nulla è L’adolescenza dovrebbe essere più temuto e distanziato da ciò un’età di inclusione nel gruppo, che viene considerato diverso, dove lo sguardo del compagno, poco conforme al concetto di dell’amico, del tuo pari ti aiuta a «norma» e di «normale». sentirti accolto, a posto, benvoluto. Verrebbe da dire che è incredibile Se c’è un’emozione che affatica i constatare che all’inizio del terzo nostri figli, oggi, quell’emozione si millennio, in un mondo globale chiama vergogna. «Non voglio fare abitato da iperconnessi in cui tutti i la figura dello sfigato», confini e le distanze sono state «Mamma, papà, vi prego: ditemi abbattute, ci si trova ancora a rilevare di sì, altrimenti i miei amici che uno prende di mira il proprio penseranno che sono l’unico a compagno di banco perché ha un stare fuori dal coro. Penseranno altro colore della pelle o di me che sono uno sfigato»: semplicemente perché è in quante volte, come genitori, ci sovrappeso. Ma, forse, l’inganno sta sentiamo dire frasi di questo tipo dai proprio in questo: il mondo nostri figli? Dentro queste frasi c’è la globale ti fa sentire vicino e in paura enorme di essere considerati contatto con tutti solo per finta. «out». Ovvero, la paura della Perché ti fa avere decine di discriminazione. Una paura che ha il contatti virtuali, ma al tempo suo perché, stando a quello che è stesso non ti educa al rispetto, stato rilevato dalla ricerca/sondaggio alla responsabilità, all’attenzione ai diffusa alla vigilia della Giornata bisogni dell’altro. Ogni giorno internazionale contro le constatiamo quanto aggressivi e discriminazioni da Save the violenti siano gli haters che agiscono Children. Più di 2.000 studenti online. Ogni scuola ha da farsi carico coinvolti hanno dichiarato, nella di infiniti episodi di cyberbullismo maggioranza dei casi, che tutti, prima che avvengono con estrema o poi, si sono sentiti discriminati o frequenza e facilità al proprio interno. 7
E anche i nostri politici sembrano aver fatto delle politiche discriminatorie un vero e proprio manifesto del loro progetto e dei loro documenti programmatici. I ragazzi, di rimando, fanno da specchio e imitano ciò che vedono e ciò che vivono. Dovremmo davvero aiutarli a coltivare una dimensione di responsabilità e rispetto che devono imparare attraverso la relazione educativa che mettiamo a loro disposizione. Ma soprattutto attraverso l’esempio che, noi, O San Giuseppe, la cui per primi proponiamo. protezione è così grande, così forte, così sollecita davanti al trono di Dio, ti affido tutti i Una Preghiera al mese miei interessi e i miei desideri. PREGHIERA A O San Giuseppe, assistimi con SAN GIUSEPPE la tua potente intercessione, e ottieni per me dal tuo Figlio La devozione al padre putativo di divino tutte le benedizioni Gesù viene in genere fatta risalire spirituali attraverso Gesù al III o IV secolo, ma secondo il Cristo, nostro Signore, di libro di preghiere Pieta c’è una preghiera a San Giuseppe che modo che essendomi affidato risale all’anno 50. al tuo potere celeste possa offrire il mio ringraziamento e Questa preghiera venne ritrovata nel 50° anno di nostro Signore e il mio omaggio al più Salvatore Gesù Cristo. Nel 1505 amorevole dei padri. venne mandata dal Papa O San Giuseppe, non mi all’imperatore Carlo quando questi stava andando in battaglia. stanco mai di contemplare te e Chiunque la legga o la ascolti o la Gesù addormentato tra le tue mediti non avrà mai una morte braccia; non oso avvicinarmi improvvisa e non affogherà, né mentre Egli riposa accanto al alcun veleno avrà effetto su di lui; tuo cuore. Stringilo in nome non cadrà nelle mani del nemico né verrà bruciato in qualche incendio mio e bacia il Suo capo per o sconfitto in battaglia. Recitatela me, e chiedigli di restituire il per nove mattine per qualsiasi cosa bacio quando sarò sul letto di desideriate. Non ha mai fallito. morte. San Giuseppe, patrono Ecco la preghiera, che per alcuni delle anime che stanno per “non ha mai fallito, a patto che la morire, prega per me. richiesta riguardi il proprio beneficio spirituale o quello di coloro per cui si prega”: Amen. 8
Una Ricetta al mese • Difficoltà:Media • Preparazione:20 minuti CRISPELLE DI RISO • Cottura:20 minuti • Porzioni:12 persone Zeppole di San Giuseppe Ingredienti catanesi Per circa 60 crispelle di riso Le crispelle di riso di San • riso per minestre Giuseppe sono tipiche frittelle 500 g dolci catanesi per la festa del • Latte 500 g papà! Si tratta delle zeppole di • Latte (per il riso e miele tradizionali della lievito) 50 g • Acqua 500 g parte orientale della Sicilia! • Sale 1 cucchiaino • Scorza d’arancia Si tratta di frittelle a forma di (grattugiata) 2 bastoncino che si preparano per • Farina 00 250 g la festa del papà ma è facile • Lievito di birra trovarle anche tutto l’anno nelle fresco 25 g pasticcerie catanesi! • Olio di semi di arachide (per friggere) q.b. Per la copertura al miele • Miele di agrumi 200 g • Succo d’arancia 50 g • Baccello di vaniglia mezza bacca • Zucchero a velo q.b. 9
Preparazione Fate bollire l’acqua con i 500 g di latte dove avrete aggiunto il sale e la scorza grattugiata delle arance. Versatevi il riso e, mescolando spesso, fate cuocere fino a quando il liquido sarà completamente assorbito e il riso ben cotto, anzi quasi scotto (se Trascorse le due ore sistemate serve aggiungete altra acqua una parte dell’impasto su un bollente)! tagliere, o un vassoio, in una striscia alta un centimetro circa e Spegnete e lasciate raffreddare. larga quanto la lama di un coltello Sciogliete il lievito nei 50 g di latte o poco meno. Riscaldate almeno rimanenti (a temperatura tre dita di olio in una padella ambiente). profonda, l’olio non dovrà essere bollente, ma dovrà sfrigolare Aggiungetelo al riso, quindi unite leggermente attorno alle crispelle la farina e amalgamate bene con di riso. Con il coltello separate le mani. Coprite con la pellicola e una crispella larga un cm circa e lasciate riposare l’impasto per spingetela nell’olio. Procedete circa due ore. Nel frattempo così con tutte le crispelle di riso, preparate il miele. Riscaldatelo friggendone poche per volta. con il succo d’arancia fino a Fatele dorare bene e scolatele renderlo fluido e infine unite la man mano su della carta vaniglia. In mancanza di succo assorbente da cucina. d’arancia andrà bene dell’acqua. Versate il miele sulle vostre crispelle di riso, quindi servitele spolverizzando anche con un po’ di zucchero a velo! 10
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