GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte

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GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte
GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI
  MAGNETICI A BASSA FREQUENZA

             Enrica Migliore
             CPO Piemonte

          Torino, 4 Dicembre 2018
GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte
Radiazione
 Emissione di energia da qualsiasi sorgente. Esempio: raggi X, ma
  anche la luce del sole o il calore emanato dal nostro corpo

 Radiazioni:
    ionizzanti: hanno energia sufficiente da rimuovere elettroni dagli
     atomi della materia attraverso cui passano. Questo può
     danneggiare il DNA dentro le cellule
    non ionizzanti

 Entrambi si trovano nell’ambiente e possono essere di origine
  naturale (ionizzanti: radon, radiazione UV; non ionizzanti: luce solare)
  o antropogenica (ionizzanti: radiografia, mammografia, TAC, PET,
  radioterapia, armi nucleari, impianti di produzione energia nucleare,
  esposizioni occupazionali, tabacco; non ionizzanti: raggi UV artificiali,
  elettrodotti, centrali termo-elettriche, antenne radio base,
  telecomunicazioni, telefonia mobile, magneti, RM)
GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte
Radiazioni

 L’energia può essere molto elevata (radiazione ad alte frequenze)
  o molto bassa (basse frequenze): spettro della radiazione EM
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Radiazioni ionizzanti e tumori

 Le radiazioni ionizzanti possono danneggiare il DNA delle cellule

 Da queste trasformazioni può prendere il via il processo che porta
  allo sviluppo del tumore

 Le radiazioni ionizzanti sono in grado di indurre lo sviluppo di quasi
  ogni forma di tumore

 La sensibilità alle radiazioni varia da organo a organo: i più sensibili
  sono il midollo osseo (leucemia) e la tiroide (cancro della tiroide)
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Radiazioni ionizzanti e tumori

 Studi condotti su persone sopravvissute alle bombe atomiche di
  Hiroshima e Nagasaki: livelli di esposizione molto elevati

 E a livelli di esposizione più comuni?
 Anche bassi livelli di esposizione possono causare il cancro

 La quantificazione del rischio è molto complessa: dipende infatti da
  diversi fattori come
   – dose e la durata dell'esposizione
   – tipo di radiazione
   – aree del corpo irradiate
   – età a cui si è entrati in contatto con le radiazioni

   E le radiazioni non ionizzanti?
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E le radiazioni non ionizzanti?

Possono spiegare parte dell’incidenza dei tumori non spiegata
                   da quelle ionizzanti?
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Radiazioni

 L’energia può essere molto elevata (radiazione ad alte frequenze)
  o molto bassa (basse frequenze): spettro della radiazione EM
GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte
Radiazioni non ionizzanti e tumori

Luce del sole e raggi UV artificiali

     Radiazione ultravioletta: Gruppo 1 (cancerogeno)
        • luce del sole: t. pelle, melanoma cutaneo, t. labbro,
          melanoma oculare
        • abbronzatura artificiale: melanoma cutaneo e oculare, t. pelle
        • saldatura: melanoma oculare

            Melanoma relative risk (RR) and total sun exposure – Gandini et al. 2005
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Radiazioni non ionizzanti
Campi elettromagnetici a bassa frequenza
   ELF (Extremely Low Frequency)
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Radiazioni non ionizzanti
                            ELF

 Tutte le volte in cui scorre una corrente elettrica, si creano campi
  elettrici e magnetici vicino alle linee che trasportano l’elettricità e
  vicino alle apparecchiature.

 Sin dal finire degli anni ’70, si è posto il problema se l’esposizione a
  questi campi elettrici e magnetici a frequenza estremamente bassa
  (ELF, Extremely Low Frequency) diano luogo a effetti nocivi per la
  salute.

 A partire da allora, sono state effettuate molte ricerche che hanno
  risolto con successo importanti interrogativi ed hanno ristretto il
  campo di indagine delle ricerche future.
Campi magnetici ed effetti sulla salute : WHO The international
EMF Project
Istituito dall’OMS, avviato nel 1996 e
coordinato dal WHO
Obiettivi:
 Indagare i possibili rischi per la salute
   associati a tecnologie che emettono
   campi elettromagnetici
 Rivedere la letteratura scientifica sugli
   effetti dell’ esposizione a CEM
 Promuovere un programma mirato di
   ricerca di alta qualità sui CEM
 Incoraggiare l’adozione di standard
   armonizzati e condivisi a livello
   internazionale
 Fornire informazioni su:
     • Percezione del rischio
     • Comunicazione del rischio
     • Gestione del rischio
WHO The International EMF Project:
le Monografie EHC

 Monografie EHC (Environmental Health Criteria): possibili effetti sulla
 salute dell’uomo dei campi a frequenza estremamente bassa (ELF), dei
 campi statici e dei campi a radiofrequenze (RF).

 Scopo di queste monografie è fornire delle rassegne critiche sugli effetti di
 agenti fisici, chimici e biologici sulla salute umana e l’ambiente, partendo
 dai dati disponibili in letteratura, al fine di aiutare le autorità nazionali e
 internazionali nelle loro valutazioni del rischio e nelle conseguenti decisioni
 di gestione del rischio.

 Di per sé non costituiscono delle raccomandazioni per la formulazione di
 normative o standard, ma forniscono al International Commission on Non-
 Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) la base scientifica per le revisioni
 delle loro linee guida.
Sorgenti di campi ELF ed esposizioni in ambito
                 residenziale

 Campi elettrici e magnetici esistono ovunque scorrano delle correnti
  elettriche:
        nelle linee ad alta tensione, nei cavi, nei circuiti domestici e
        negli apparecchi elettrici.

     I campi elettrici sono creati dalle cariche elettriche, si misurano in
      volt al metro (V/m) e vengono schermati dai normali materiali,
      come legno e metalli.
     I campi magnetici sono creati dal moto delle cariche elettriche (cioè
      dalle correnti) e sono espressi in tesla (T), o più comunemente in
      millitesla (mT) o microtesla (µT).
        Questi campi non vengono schermati dai materiali più comuni
        e li attraversano facilmente.

 Entrambi i campi hanno un’intensità che è massima vicino alla sorgente
  e diminuisce con la distanza.
Sorgenti di campi ELF ed esposizioni in ambito
                  residenziale

 La maggior parte dei sistemi elettrici opera alla frequenza di 50 o 60 cicli
  al secondo, o hertz (Hz).

 Vicino a certe apparecchiature, i valori del campo elettromagnetico
  possono essere dell’ordine di qualche centinaio di microtesla.

 Immediatamente sotto le linee ad alta tensione, i campi magnetici
  possono raggiungere valori di circa 20 µT e i campi elettrici possono
  essere di alcune migliaia di volt al metro.

 Nelle abitazioni, i campi magnetici a frequenza industriale sono però in
  media molto più bassi, pari a circa 0,07 µT in Europa e 0,11 µT
  nell’America del Nord.

 I valori medi del campo elettrico nelle abitazioni arrivano a qualche
  decina di volt al metro.
Campi elettromagnetici ELF ed effetti cancerogeni: la
costruzione delle evidenze

Nel 1979 viene pubblicato
sull’American Journal of
Epidemiology, uno studio
epidemiologico condotto a Denver, in
Colorado, in cui viene suggerito un
eccesso di leucemia infantile in
bambini che avevano vissuto in
abitazioni caratterizzate da un’alta
configurazione elettrica (linee alta
tensione, elettrodotti, ecc)

(sistema dei Wire codes)
Campi elettromagnetici ELF ed effetti cancerogeni: la
costruzione delle evidenze

 A seguito dei risultati riportati nello studio di Denver, sono state
  condotte negli ultimi 40 anni numerose indagini epidemiologiche
  volte ad indagare il rischio derivante dall’esposizione a campi
  magnetici ELF
 La maggior parte delle indagini ha analizzato il rischio di leucemie
  infantili in relazione all’esposizione residenziale a campi
  magnetici ELF.
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver?

L’EMF-Portal ( www.emf-portal.org) è il più grande database sulla
letteratura scientifica su CEM e salute e riporta, ad oggi, 27.015
pubblicazioni sugli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute.
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver?
(EMF Portal – Dicembre 2018)   Risultano 477 studi epidemiologici sui campi
                               elettromagnetici ELF ed effetti sulla salute
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver?
 Tra questi, 261 sono studi epidemiologici che valutano gli effetti dei campi
 elettromagnetici ELF sulla salute dei bambini
Evoluzione nei metodi di stima dell’esposizione negli studi
                     epidemiologici
Nella maggior parte degli studi l’esposizione è stata valutata in maniera
indiretta e non esaustiva
La maggior parte delle indagini ha stimato l’induzione magnetica
derivante da elettrodotti tramite:
 Wire codes (studio a Denver)
     Configurazione delle linee elettriche e loro distanza dalle abitazioni

Le indagini più recenti hanno misurato il campo magnetico all’interno
(indoor) dell’abitazione o all’esterno (outdoor) delle abitazioni dei bambini
inclusi negli studi
 con misure estemporanee (misure SPOT)
 con misure prolungate sulle 24-48 ore

Alcune indagini hanno esaminato l’uso di elettrodomestici (tramite
questionario)
LA STIMA DELL’ ESPOSIZIONE A CAMPI MAGNETICI ELF

• In epidemiologia è comune l’uso di indici di esposizione
  cumulativa

• Per i campi ELF: assenza di informazione
  – sul meccanismo d’azione
  – sul periodo eziologico e sulla finestra temporale appropriata

• La scelta delle metriche di esposizione è arbitraria

• Impiego esplorativo di metriche multiple
Le valutazioni delle evidenze scientifiche
         sull’esposizione a ELF
Le Monografie IARC

 Agenzia Internazionale Ricerche sul Cancro, Lione
 Monografie: revisione sistematica letteratura sulla cancerogenicità di
  un agente
 Primo livello: evidenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali:
   • Sufficiente, Limitata, Inadeguata, Evidenza suggestiva di
      assenza di cancerogenicità
 Secondo livello: classificazione del cancerogeno:
   • Cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1)
   • Probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A)
   • Possibilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B)
   • Non classificabile (Gruppo 3)
   • Probabilmente non cancerogeno per l’uomo (Gruppo 4)
Classificazione sulla base dell’evidenza
       (IARC Monographs, Vol.1–118- List of Agents)

       Tabella 1 - Agenti classificati per la loro cancerogenicità dalla IARC
       http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php, Ultimo accesso 16 agosto 2017

       Gruppo           Valutazione                                                    n. agenti
       Group 1          Cancerogeno per l’uomo                                            120
       Group 2A         Probabilmente cancerogeno per l’uomo                               81
       Group 2B         Possibile cancerogeno per l’uomo                                  299
       Group 3          Non classificabile come cancerogeno per l’uomo                    502
       Group 4          Probabilmente non cancerogeno per l’uomo                            1
       Totale agenti classificati                                                         1003

NB: non esiste un'unica sostanza innocua nel mondo..
Le liste IARC, compilate a partire dal 1971, includono gli agenti studiati
perché nei loro confronti c'era un sospetto.

  TRA QUESTI AGENTI SONO STATI VALUTATI ANCHE I CAMPI
  ELETTROMAGNETICI ELF E RF
VALUTAZIONE DI CANCEROGENICITA’ - IARC 2002

                 Nel giugno del 2001 un gruppo di lavoro
                 formato da esperti nominati dall’ Agenzia
                 Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di
                 Lione (OMS), nell’ ambito del programma delle
                 Monografie IARC (IARC, Vol. 80, 2002) sulla
                 valutazione del rischio cancerogeno per
                 l’uomo, conclude la revisione degli studi sui
                 campi elettrici e magnetici statici ed ELF.
VALUTAZIONE DI CANCEROGENICITA’- IARC Monograph 80

• limitata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi magnetici ELF
  in relazione alla leucemia infantile
• inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi magnetici
  ELF per tutti gli altri tumori
• inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi elettrici e
  magnetici statici e i campi elettrici ELF
• inadeguata evidenza di cancerogenicità negli studi sperimentali su animali
  per i campi magnetici ELF

Valutazione conclusiva:

       Gruppo 2B : Evidenza limitata di cancerogenicità

   Il giudizio si basa in particolare sull'evidenza epidemiologica di
   associazione con le leucemie infantili e, in modo più limitato, dell'adulto
La valutazione della IARC si basa principalmente su:
  Due analisi pooled di studi condotti su leucemie infantili ed ELF
Greenland et al., 2000             15 studi con misure indoor, livelli di campo calcolati o wire-codes,
                                                        2656 casi 7084 controlli

                                                                      µT)
                                                         Esposizione (µ
                         ≤0.1              >0.1-0.2                      >0.2-0.3                         >0.3
         OR               1.0                0.95                           1.1                        1.7
      (IC 95%)                             (0.8-1.1)                     (0.8-1.4)                  (1.2-2.3)

 Ahlbom et al., 2000                     9 studi con misure indoor o livelli di campo calcolati,
                                                      3427 casi e 10400 controlli

                                                                      µT)
                                                         Esposizione (µ
                          ≤0.1              >0.1-0.2                      >0.2-0.4                        >0.4
        OR                1.0                 1.08                           1.1                        2.0
     (IC 95%)                               (0.9-1.3)                     (0.8-1.5)                  (1.3-3.1)

I risultati delle analisi pooled hanno evidenziato l’esistenza di un’associazione tra esposizione
residenziale a CEM e leucemia infantile per livelli di esposizione superiori a 0.3-0.4 µT.

Tali livelli di esposizione si riscontrano raramente nella popolazione generale: meno del 2% della
popolazione pediatrica sembrerebbe condividere tali livelli di esposizione in Europa, Asia e America.
Le valutazioni sugli effetti sulla salute per esposizioni a ELF:
Environmental Health Criteria (238, 2007)

                Nonostante due nuovi studi condotti dopo il 2002
                (Kabuto et al. 2006 in Giappone and Draper et al. 2005
                in UK), la classificazione dell’ evidenza rimane
                “limitata” per quanto riguarda le leucemie infantili.
                L’evidenza per gli altri tumori infantili rimane
                inadeguata.
Nuova analisi pooled del 2010

La nuova analisi pooled include 7 nuovi studi pubblicati dopo il 2000,
esposizione definita con misure o campi calcolati (Kheifets et al., 2010)

                                        Risultati dell’ analisi pooled
                                   OR e IC 95% per livelli di esposizione *
 Studi                                0.1-
Conclusioni della nuova analisi pooled (Kheifets et al 2010)

  In linea con le precedenti analisi pooled, i risultati mostrano
   un’associazione tra leucemie infantili ed esposizione a campi
   magnetici, anche se più debole ed imprecisa negli studi recenti a
   causa del piccolo numero di soggetti esposti ai livelli più elevati
  La nuova analisi combinata rende meno credibile il possibile effetto
   del “caso” come spiegazione dell’associazione, ma non si può
   escludere che i risultati siano attribuibili, almeno in parte, a bias o
   fattori di confondimento.
  Lo studio conferma le conclusioni della IARC 2002, WHO del 2007 e
   dello SCENIHR 2007 (Scientific Committee on Emerging and Newly
   Identified Health Risks): gli studi più recenti non modificano la
   precedente valutazione dei campi magnetici come “possibili
   cancerogeni per l’uomo”.
Analisi pooled su tumori cerebrali nei bambini (Kehifets et
al, 2010)

Inclusi 10 studi condotti tra il 1979 ed il 2010 con esposizione misurata
o calcolata, 8372 casi e 11494 controlli

      OR(>0.4 µT) = 1.14 (0.61-2.13)

                                                   OR sostanzialmente
                                                   più bassi rispetto a
                                                   quelli osservati per le
                                                   leucemie infantili,
                                                   l’analisi pooled fornisce
                                                   nell’insieme un debole
                                                   supporto ad
                                                   un’associazione.
ELF e rischio di tumore nei bambini: Update of the
epidemiological evidence, Shutz 2011
L'associazione osservata tra esposizione residenziale a campi elettromagnetici a
bassa frequenza (ELF-MF) e il rischio di leucemia infantile è causale o dovuta a
carenze metodologiche?

 Confronto tra la nuova analisi pooled del 2010 (Kheifets) e quella del 2000
 (Albhom) usando la stessa categorizzazione dell’ esposizione (con l’esclusione
 dello studio condotto in Brasile).
 Si conferma un aumento del rischio di leucemia infantile di circa due volte
 per le alte categorie di esposizione a ELF-MF, mentre per i tumori cerebrali le
 prove a favore di un'associazione con ELF-MF, anche per alte esposizioni,
 rimangono scarse (Schuz, 2011).
Nuovi studi dopo il 2010
                            SETIL
    Studio epidemiologico multicentrico caso-controllo
  sull’eziologia dei tumori del sistema emolinfopoietico e
               dei neuroblastomi nel bambino
                  Responsabile Nazionale Prof. Corrado Magnani
                  Università del Piemonte Orientale - CPO Piemonte

Obiettivo: indagare l’associazione di queste malattie con un ampio ventaglio di
fattori di rischio, tra cui :

- agenti fisici (campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa -50Hz,
radiazione gamma all’interno delle case e radiazioni ionizzanti ad uso diagnostico),

- agenti chimici (solventi, fumo passivo, inquinanti da traffico, insetticidi per il
giardino e gli animali domestici)

- altri fattori (esposizioni lavorative dei genitori, la storia sanitaria e personale del
bambino e dei genitori, la loro dieta, l’uso di farmaci, le malattie infettive, ecc.)
Campi elettromagnetici ELF: SETIL

                         Unità locali coordinate da:

                         Piemonte (C.Magnani)
                         Lombardia (L.Bisanti)
                         Veneto (P.Zambon)
                         Friuli Venezia Giulia (M.Cuttini)
                         Liguria (DF.Merlo)
                         Emilia Romagna (S.Mattioli)
                         Toscana (L.Miligi)
                         Umbria (L.Minelli)
                         Marche (F.Pannelli)
                         Lazio (P.Michelozzi)
                         Campania (Prov. Napoli) (E.Celentano)
                         Puglia (G.Assennato)
                         Sicilia (Prov. Palermo) (V.Torregrossa)
                         Sicilia Orientale (S.Cannizzaro)
                         Sardegna (L.Cocco)
  1= total coverage
  2= partial coverage
  3= not included
Campi elettromagnetici ELF: SETIL

Studio caso-controllo multicentrico di popolazione.

Casi: bambini con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide) e
linfoma non Hodgkin. Parallelamente è stato condotto uno
studio sui casi di neuroblastoma che ha condiviso la serie dei
controlli con lo studio principale su leucemie e linfomi.

Controlli (2:1): scelti in modo casuale dalla popolazione infantile
in ciascuna regione appaiati per età, sesso e regione di
residenza.
SETIL → Rilevazione dati da questionario
La raccolta delle informazioni è stata effettuata mediante intervista diretta
ai genitori dei bambini, utilizzando un questionario standard per tutte le
14 regioni coinvolte

               Sezione dedicata                    Sezione dedicata
                  alla madre                           al padre

                                      Sezione
                                     dedicata
                                    al bambino

   L’esposizione dei bambini a campi magnetici e raggi gamma è stata misurata
    nell’abitazione e nella scuola frequentata al momento dell’intervista (quando possibile è
    stata ricostruita la storia residenziale e scolastica)
   La valutazione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico da traffico, in particolare
    benzene, prevedeva misure dirette delle concentrazioni atmosferiche in prossimità
    delle abitazioni di casi e controlli.
   Le restanti esposizioni sono stimate con un’intervista ad entrambi i genitori.
   L’esposizione lavorativa dei genitori a sostanze chimiche ed a radiazioni è stata
    stimata anche da igienisti industriali sulla base delle informazioni fornite all’intervista
SETIL→ Misure

Protocollo basato sui risultati di uno studio pilota che mostrava:
   – bassa frequenza di residenze vicine a linee AT (3/115)
   – importanza delle sorgenti domestiche di campo magnetico a 50 Hz
     (evidenziata dalle variazioni tra misure a basso ed alto carico)

     Misure “spot” in postazioni geometriche e funzionali nelle tre
      stanze principalmente usate dal bambino (strumenti EMDEX II)
     Misure prolungate 48 ore al letto del bambino (strumenti EMDEX
      Lite)

     Misure di esposizioni concomitanti (benzene, gamma)
      in due diversi sotto-insiemi di casi e controlli
Campi elettromagnetici ELF: SETIL

 745 casi di leucemia 0-10 anni nel periodo 1998-2001 e 1475 controlli
 683 interviste ai genitori dei casi e 1044 controlli
 Misure ELF-MF (24-48 h) nella camera da letto per 412 casi e 587 controlli
 Campo magnetico 0.04 µT (media geometrica)
 Solo lo 0.6% dei casi e l’1.6% dei controlli esposti a >0.3 µT

 Nessuna associazione con metrica continua
 Relazioni inconsistenti con metriche categoriche
 Risultati non conclusivi per livelli di esposizione >0.3 µT
                                              Salvan et al. Int. J. Environ. Res. Public Health 2015
Risultati SETIL → livelli di esposizione dei bambini
Tra i bambini italiani inclusi in SETIL il valore medio (geometrico) di
campo magnetico è 0,04 micro-Tesla e gli esposti a livelli ≥ 0,3 micro-
Tesla sono 0,6% tra i casi (N=4) e 1,6% tra i controlli (N=17)
Casi di leucemia per livelli di esposizione negli studi inclusi in Ahlbom et al. 2000

        Schüz J, Lagorio S, Bersani F. Bioelectromagnetics 2009;30:511-524
6/10/2017
Esposizione a ELF e tumori negli adulti

  Per esposizione
   Occupazionale
   Residenziale
   Entrambe

  Neoplasie più studiate
  Tumore della mammella
  Tumori cerebrali
  Tumori emolinfopoietici
Studi recenti su esposizioni occupazionali
Kheifets et al. JOEM 2008, metanalisi su esposizioni occupazionali e rischio di
tumori cerebrali (47 studi inclusi ) e leucemie (56 studi inclusi), pubblicazioni
       dal 1994 per i tumori cerebrali e dal 1996 per le leucemie al 2007
           Tumori cerebrali                              Leucemie

                       RR 1.16                                        RR 1.14
                       (IC 95% 1.11-1.22)                             (IC 95% 1.07-1.22)

 Piccolo aumento di rischio, ma manca un chiaro pattern tra esposizione e rischio
Studi recenti su esposizioni occupazionali

Studio olandese caratterizzato da una buona definizione
dell’ esposizione (job exposure matrix)
• Disegno caso-coorte
• 120,852 soggetti tra 55-69 anni
• Indicazione di aumento rischio di leucemia mieloide acute
  (AML) e linfoma follicolare tra gli uomini
Esposizione occupazionale e residenziale
Rischio relativo di leucemia in relazione all’esposizione residenziale,
professionale e complessiva a campi magnetici a 50 Hz
(Feychting et al., 1997)

Neoplasia                 Leucemie             AML               CML               CLL
Esposizione             RR     IC 95%    RR     IC 95%     RR     IC 95%     RR     IC 95%
Solo residenziale
Non esposti             1.0       -      1.0         -     1.0         -     1.0         -
> 0.20 µT               0.9    0.4-1.8   1.3    0.4-5.0    0.5    0.1-3.9    0.8    0.3-2.3
Solo professionale
Non esposti             1.0       -      1.0         -     1.0         -     1.0         --
> 0.20 µT               1.3    0.9-2.0   1.5 0.6-3.6       1.0    0.4-2.8    1.5    0.8-2.7
Residenziale e Professionale
Non esposti             1.0       -      1.0         -     1.0         -     1.0         -
> 0.20 µT               3.7    1.5-9.4   6.3    1.5-26.0   6.3    1.5-26.7   2.1    0.4-10
Esposizione lavorativa dei genitori a ELF e tumori
infantili
Parental Occupational Exposure to Extremely Low Frequency Magnetic
Fields and Childhood Cancer: A German Case-Control Study, Hugh et al.2010

Nessun incremento di rischio per esposizione paterna al di sopra di 0.2 microTesla

 Meta-analisi su 5 studi tra esposizione dei
 genitori nel periodo pre-concezionale e
 tumori infantili (0-14 anni)
 - 2049 casi e 2382 controlli
 - stima del rischio: 1.35 (IC 95% 0.95-1.91)
   per esposizione paterna
 Hugh et al., 2009
Esposizione a ELF e tumore della mammella femminile

Chen C, 2010

       Metanalisi su studi
       dal 2000 al 2009

                                     OR 0.99 (95% 0.90-1.09)
  Nessuna evidenza di associazione
Esposizione a ELF e tumore della mammella femminile
                                                                         Chen Q.,
                                                                         2013

Metanalisi di 23 studi dal 1990 al 2010 OR di 1.07 ( 95% CI 1.02-1.13), per il
sottogruppo con recettori estrogenici positivi OR 1.11 (95% CI 1.01-1.20)
Le valutazioni recenti: i rapporti EFHRAN 2012
(European Health Risk Assessment Network on Electromagnetic Fields
Exposure http://efhran.polimi.it/docs/D2_Finalversion_oct2012.pdf )

 EFHRAN utilizza un sistema di classificazione simile a quello adottato
 dalla IARC e prende in considerazione diversi tipi di effetti sulla salute
Le valutazioni recenti: il rapporto EFHRAN 2012 sugli effetti
sulla salute ed esposizione ad ELF

                                             Per quanto riguarda
                                             l’evidenza sui tumori la
                                             valutazione è
                                             congruente con quelle
                                             precedenti ( IARC 2002)
Le valutazioni recenti: il rapporto SCENHIR 2015 sugli
effetti sulla salute ed esposizione ad ELF

                               E’ il rapporto più recente e prende
                               in considerazioni numerosi effetti
                               sulla salute (non soltanto relativi ai
                               tumori)
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015

        Campi magnetici ELF → Effetti cancerogeni

 I nuovi studi epidemiologici sono coerenti con le preesistenti
  evidenze di un aumento del rischio di leucemia infantile in
  relazione ad esposizioni stimate superiori a 0,3-0,4 µT
 Nessun chiaro meccanismo è stato identificato e nessun
  supporto che possa spiegare questi risultati viene fornito
  dagli studi sperimentali
 Queste considerazioni, insieme ai limiti degli metodologici
  degli studi epidemiologici, impediscono un'interpretazione
  causale
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015

      Campi magnetici ELF → Altri effetti sulla salute

 Gli studi disponibili non forniscono evidenza convincente di una
  relazione casuale tra campi magnetici ELF (ELF-MF) e sintomi
 Gli studi epidemiologici non forniscono evidenza convincente di
  incrementi del rischio di malattie neurodegenerative (inclusa
  demenza), né di esiti riproduttivi negativi in relazione a ELF
 Gli studi sugli effetti sulla salute dei bambini dell’esposizione
  materna a ELF-MF in gravidanza sono caratterizzati da problemi
  metodologici da superare; suggeriscono effetti non plausibili, che
  devono essere replicati prima di essere utilizzabili per le
  valutazioni di rischio
 Gli studi recenti non evidenziano effetti dei campi ELF sulla
  funzione riproduttiva nell’uomo
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015

  Campi magnetici ELF → Evidenze sperimentali
Ci sono alcune evidenze, derivanti dagli studi su animali, che
indicano che l'esposizione a ELF-MF può influenzare la memoria
spaziale (sono stati segnalati sia deficit che miglioramenti) e può
provocare lievi aumenti di ansia e stress

   Campi magnetici ELF → Meccanismi d’azione
Continuano ad essere proposti nuovi meccanismi candidati (in
particolare, danni mediati da radicali ossidrilici liberi - ROS), ma
non è ancora stato dimostrato alcun meccanismo in grado di
operare ai livelli di esposizione riscontrati nell'ambiente quotidiano
Quali sviluppi? → Epidemiologia 1

   Nel complesso, dopo oltre tre decenni di indagini
    epidemiologiche sulla relazione tra ELF-MF e leucemia infantile,
    non è ragionevole aspettare chiarimenti dalla ripetizione di
    indagini basate su popolazioni con livelli moderati o bassi di
    esposizione, a meno che tali studi non vengano progettati per
    testare ipotesi specifiche come il bias di selezione o
    caratteristiche dell'esposizione non esaminate finora

   Ulteriori ricerche sono giustificate solo se basate su indagini di
    elevata qualità metodologica, di dimensioni sufficienti, con un
    numero sufficiente di soggetti esposti ad alti livelli e con metodi
    sofisticati di valutazione dell'esposizione

[Kheifets & Swanson, 2014]
Quali sviluppi? → Epidemiologia 2

 • I nuovi approcci dovrebbero basarsi su disegni di studio non
 suscettibili ai bias osservati negli studi condotti fino ad oggi

 • Primo approccio: cercare di massimizzare il numero di alti
 esposti minimizzando nel contempo il bias da partecipazione,
 come nello studio internazionale TransExpo
     – basato su coorti di bambini residenti in edifici con cabine di
       trasformazione e su metodi di valutazione dell’esposizione
       che non richiedono il contatto con le famiglie

 • Secondo approccio: studi dell’effetto dell’esposizione a ELF-
 MF e cofattori genetici della leucemia infantile in coorti di bambini
 arruolati alla nascita

[Kheifets & Swanson, 2014]
Quali sviluppi? → Studi di cancerogenesi in vivo

  Studi di cancerogenesi su modelli di topo transgenico
   suscettibile a sviluppare la leucemia linfoblastica acuta
   tipica del bambino

  Nel progetto Arimmora (Advanced Research on Interaction
   Mechanisms of electromagnetic exposures with Organisms for
   Risk Assessment), recentemente concluso, è stato condotto un
   primo studio su un nuovo modello di topo transgenico adatto a
   simulare la LLA. Non è stata osservata un’associazione tra
   esposizione a ELF-ME e leucemia, ma il piccolo numero di
   animali esposti e di controllo (sham) limitava le conclusioni
   (Schüz et al. , 2016)

  Il panel SCENIHR 2015 assegna alta priorità ad ulteriori studi di
   cancerogenicità degli ELF-MF su questo modello animale
Campi elettromagnetici ELF: rilevanza in termini di
                sanità pubblica

Schüz J. Prog Biophys Mol Biol. 2011

ELF-MF may cause childhood leukaemia […]
Should the association be causal, 1% of all childhood leukaemia cases in
Europe or 3% in North America would be attributable to exposure to ELF-MF
(Schüz & Ahlbom, 2008) both indoor and outdoor

«This is the information scientists can provide at this stage, giving some guidance
but no firm recommendations due to scientific uncertainty.
It is for society and their respective authorities to decide what action has to be
undertaken when there is scientific uncertainty, for instance what expenses they
would be willing to carry to implement measures that may protect against some
cases of childhood leukaemia, or what risk they would be willing to carry with
respect to competing diseases in children requiring protection; this will ultimately be
determined by the societies’ prioritisation of resources put into prevention»
Campi elettromagnetici ELF: rilevanza in termini di
                sanità pubblica

Schüz J. Bioelectromagnetics. 2016

[…] new research findings from ARIMMORA project […]
A transgenic mouse model to mimic childhood leukemia […]
No direct damage of DNA by exposure […]
If the association is causal, up to 2% of childhood leukemias in Europe may be
attributable to ELF-MF
Raccomandazioni OMS
 Nel caso di esposizioni brevi a campi elettromagnetici di alta
  intensità, alcuni effetti nocivi per la salute sono stati
  scientificamente accertati (ICNIRP, 2003).

 I responsabili delle politiche sanitarie devono adottare le linee
  guida internazionali, sviluppate per proteggere i lavoratori ed il
  pubblico da questo tipo di effetti.

 I programmi per la protezione dai campi elettromagnetici
  dovrebbero comprendere misure sperimentali, nel caso di sorgenti
  per le quali si possa prevedere che le esposizioni superino i valori
  limite.

 Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, considerato che
  l’evidenza di un legame tra esposizione a campi magnetici ELF e
  leucemia infantile è debole, non sono chiari i benefici in termini
  sanitari di una riduzione dell’esposizione.
Raccomandazioni OMS

 I governi e l’industria dovrebbero promuovere studi e programmi
  di ricerca per ridurre ulteriormente le incertezze scientifiche sugli
  effetti sanitari dell’esposizione a campi ELF.

 Si incoraggiano gli stati membri a mettere in atto dei programmi
  di comunicazione efficace e aperta tra tutte le parti coinvolte,
  così da permettere decisioni su base informata.

 Nel costruire nuovi impianti e nel progettare nuove
  apparecchiature, compresi gli elettrodomestici, si possono
  ricercare soluzioni per una riduzione a basso costo delle
  esposizioni.
a cura di:

                     Lucia Miligi
Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Firenze
Messaggi chiave

 Tra le radiazioni non ionizzanti i campi elettromagnetici sono divisi in base alla
  frequenza in:
  CM a frequenza estremamente bassa o ELF              0-300 Hz
  CM a bassa frequenza o LF                            300 Hz-300 kHz
  Radiofrequenza (RF) o microonde                      300 kHz-300Ghz

 Tra le sorgenti ELF di maggiore interesse per l’esposizione della popolazione ci
  sono gli elettrodotti, costituiti da linee elettriche aeree o interrate e cabine di
  trasformazione, e tutti gli apparecchi utilizzatori di corrente quali, ad esempio, gli
  elettrodomestici.

 Le sorgenti RF rilevanti per l’esposizione della popolazione sono invece
  costituite dai sistemi per la telecomunicazione (radio, televisioni, Stazioni
  RadioBase per telefonia cellulare, radar, sistemi satellitari, ecc.) e da apparecchi
  portatili di uso personale quali telefoni cellulari, smart phone e cordless.

 Dal momento che le sorgenti e le frequenze sono diverse, così come i loro
  potenziali effetti, dobbiamo considerare questi rischi come due rischi separati.
Messaggi chiave

 Indagini ambientali indicano una presenza diffusa di campi magnetici a
  frequenze ELF negli ambienti urbani, che costituisce un fondo con
  livelli medi variabili da circa 0.1 µT a 0,3 µT.

 Livelli più elevati di esposizione si possono rilevare in alcune
  episodiche situazioni di abitazioni poste in prossimità di linee elettriche
  aeree ad alta tensione. Tali esposizioni che possono raggiungere livelli
  dell’ordine di alcuni µT sono generalmente inferiori ai limiti e valori di
  attenzione indicati dalla normativa nazionale.

 La normativa nazionale è stata formulata sulla base di un approccio
  cautelativo che ha portato alla definizione di valori di riferimento molto
  inferiori a quelli fissati da standard tecnici internazionali e adottati in
  normative nazionali di altri paesi.
Messaggi chiave

 Per quanto riguarda gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ad
  ELF, è largamente riconosciuta l’esistenza di meccanismi biofisici che
  possono portare ad effetti sanitari a seguito di esposizione a campi ad
  alti livelli di campo (ben al di sopra di 100 µT)

 I campi magnetici ELF esterni inducono nel corpo umano campi elettrici
  e correnti elettriche che, nel caso di campi di alta intensità, provocano la
  stimolazione di nervi e muscoli nonché variazioni nell’eccitazione delle
  cellule del sistema nervoso centrale.

 Le attuali linee guida di esposizione, come quelle dell’ICNIRP,
  proteggono da questi effetti.

 Il problema attuale consiste nell’eventualità che si verifichino effetti
  sanitari al di sotto dei livelli di esposizione in cui i meccanismi accertati
  giocano un ruolo.
Messaggi chiave
 Nel giugno del 2001 un gruppo di lavoro formato da esperti nominati
  dall’ Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione
  (OMS), nell’ ambito del programma delle Monografie IARC sulla
  valutazione del rischio cancerogeno per l’uomo, conclude la revisione
  degli studi sui campi elettrici e magnetici statici ed ELF (IARC, Vol. 80,
  2002) e valuta l’esposizione al campo magnetico ELF come
  “cancerogeno possibile” (gruppo 2B) in quanto vi è limitata evidenza di
  cancerogenicità per l’uomo in relazione alla leucemia infantile e
  inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per tutti gli altri
  tumori. La IARC inoltre valuta che vi è inadeguata evidenza di
  cancerogenicità anche negli studi sperimentali su animale.

 Gli studi e le meta analisi più recenti non alterano la precedente
  valutazione dei campi magnetici come “possibili cancerogeni per
  l’uomo” come espresso nel rapporto EFHRAN del 2012 sugli effetti
  sulla salute ed esposizione ad ELF e nel più recente SCENHIR del
  2015 .
Messaggi chiave
 L’evidenza epidemiologica è però indebolita da problemi metodologici,
  come potenziali distorsioni di selezione.

 Inoltre, non c’è nessun meccanismo biofisico accettato che suggerisca che
  esposizioni a bassi livelli di campo abbiano un ruolo nello sviluppo del
  cancro. Se effettivamente esistessero degli effetti dell’esposizione a simili
  campi di bassa intensità, questi dovrebbero prodursi attraverso un
  meccanismo biologico che è a tutt’oggi sconosciuto.

 La leucemia infantile è una malattia relativamente rara (nuovi casi all’anno
  stimato in circa 49.000 a livello mondiale nel 2000). Esposizioni in casa a
  campi magnetici superiori in media a 0,3 µT sono rare: si stima che solo
  una frazione tra l’1% e il 4% dei bambini viva in queste condizioni.

 Se la correlazione fra campi magnetici e leucemia infantile fosse
  effettivamente causale, si stima che il numero di casi che, a livello mondiale
  potrebbero essere attribuiti all’esposizione varierebbe tra 100 e 2.400
  all’anno, che rappresentano tra lo 0,2% e il 5% dell’incidenza totale nel
  2000, anno sui cui dati sono basate le analisi (impatto limitato sulla salute
  pubblica).
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