GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA - Enrica Migliore CPO Piemonte
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GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEI CAMPI MAGNETICI A BASSA FREQUENZA Enrica Migliore CPO Piemonte Torino, 4 Dicembre 2018
Radiazione Emissione di energia da qualsiasi sorgente. Esempio: raggi X, ma anche la luce del sole o il calore emanato dal nostro corpo Radiazioni: ionizzanti: hanno energia sufficiente da rimuovere elettroni dagli atomi della materia attraverso cui passano. Questo può danneggiare il DNA dentro le cellule non ionizzanti Entrambi si trovano nell’ambiente e possono essere di origine naturale (ionizzanti: radon, radiazione UV; non ionizzanti: luce solare) o antropogenica (ionizzanti: radiografia, mammografia, TAC, PET, radioterapia, armi nucleari, impianti di produzione energia nucleare, esposizioni occupazionali, tabacco; non ionizzanti: raggi UV artificiali, elettrodotti, centrali termo-elettriche, antenne radio base, telecomunicazioni, telefonia mobile, magneti, RM)
Radiazioni L’energia può essere molto elevata (radiazione ad alte frequenze) o molto bassa (basse frequenze): spettro della radiazione EM
Radiazioni ionizzanti e tumori Le radiazioni ionizzanti possono danneggiare il DNA delle cellule Da queste trasformazioni può prendere il via il processo che porta allo sviluppo del tumore Le radiazioni ionizzanti sono in grado di indurre lo sviluppo di quasi ogni forma di tumore La sensibilità alle radiazioni varia da organo a organo: i più sensibili sono il midollo osseo (leucemia) e la tiroide (cancro della tiroide)
Radiazioni ionizzanti e tumori Studi condotti su persone sopravvissute alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki: livelli di esposizione molto elevati E a livelli di esposizione più comuni? Anche bassi livelli di esposizione possono causare il cancro La quantificazione del rischio è molto complessa: dipende infatti da diversi fattori come – dose e la durata dell'esposizione – tipo di radiazione – aree del corpo irradiate – età a cui si è entrati in contatto con le radiazioni E le radiazioni non ionizzanti?
E le radiazioni non ionizzanti? Possono spiegare parte dell’incidenza dei tumori non spiegata da quelle ionizzanti?
Radiazioni L’energia può essere molto elevata (radiazione ad alte frequenze) o molto bassa (basse frequenze): spettro della radiazione EM
Radiazioni non ionizzanti e tumori Luce del sole e raggi UV artificiali Radiazione ultravioletta: Gruppo 1 (cancerogeno) • luce del sole: t. pelle, melanoma cutaneo, t. labbro, melanoma oculare • abbronzatura artificiale: melanoma cutaneo e oculare, t. pelle • saldatura: melanoma oculare Melanoma relative risk (RR) and total sun exposure – Gandini et al. 2005
Radiazioni non ionizzanti ELF Tutte le volte in cui scorre una corrente elettrica, si creano campi elettrici e magnetici vicino alle linee che trasportano l’elettricità e vicino alle apparecchiature. Sin dal finire degli anni ’70, si è posto il problema se l’esposizione a questi campi elettrici e magnetici a frequenza estremamente bassa (ELF, Extremely Low Frequency) diano luogo a effetti nocivi per la salute. A partire da allora, sono state effettuate molte ricerche che hanno risolto con successo importanti interrogativi ed hanno ristretto il campo di indagine delle ricerche future.
Campi magnetici ed effetti sulla salute : WHO The international EMF Project Istituito dall’OMS, avviato nel 1996 e coordinato dal WHO Obiettivi: Indagare i possibili rischi per la salute associati a tecnologie che emettono campi elettromagnetici Rivedere la letteratura scientifica sugli effetti dell’ esposizione a CEM Promuovere un programma mirato di ricerca di alta qualità sui CEM Incoraggiare l’adozione di standard armonizzati e condivisi a livello internazionale Fornire informazioni su: • Percezione del rischio • Comunicazione del rischio • Gestione del rischio
WHO The International EMF Project: le Monografie EHC Monografie EHC (Environmental Health Criteria): possibili effetti sulla salute dell’uomo dei campi a frequenza estremamente bassa (ELF), dei campi statici e dei campi a radiofrequenze (RF). Scopo di queste monografie è fornire delle rassegne critiche sugli effetti di agenti fisici, chimici e biologici sulla salute umana e l’ambiente, partendo dai dati disponibili in letteratura, al fine di aiutare le autorità nazionali e internazionali nelle loro valutazioni del rischio e nelle conseguenti decisioni di gestione del rischio. Di per sé non costituiscono delle raccomandazioni per la formulazione di normative o standard, ma forniscono al International Commission on Non- Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) la base scientifica per le revisioni delle loro linee guida.
Sorgenti di campi ELF ed esposizioni in ambito residenziale Campi elettrici e magnetici esistono ovunque scorrano delle correnti elettriche: nelle linee ad alta tensione, nei cavi, nei circuiti domestici e negli apparecchi elettrici. I campi elettrici sono creati dalle cariche elettriche, si misurano in volt al metro (V/m) e vengono schermati dai normali materiali, come legno e metalli. I campi magnetici sono creati dal moto delle cariche elettriche (cioè dalle correnti) e sono espressi in tesla (T), o più comunemente in millitesla (mT) o microtesla (µT). Questi campi non vengono schermati dai materiali più comuni e li attraversano facilmente. Entrambi i campi hanno un’intensità che è massima vicino alla sorgente e diminuisce con la distanza.
Sorgenti di campi ELF ed esposizioni in ambito residenziale La maggior parte dei sistemi elettrici opera alla frequenza di 50 o 60 cicli al secondo, o hertz (Hz). Vicino a certe apparecchiature, i valori del campo elettromagnetico possono essere dell’ordine di qualche centinaio di microtesla. Immediatamente sotto le linee ad alta tensione, i campi magnetici possono raggiungere valori di circa 20 µT e i campi elettrici possono essere di alcune migliaia di volt al metro. Nelle abitazioni, i campi magnetici a frequenza industriale sono però in media molto più bassi, pari a circa 0,07 µT in Europa e 0,11 µT nell’America del Nord. I valori medi del campo elettrico nelle abitazioni arrivano a qualche decina di volt al metro.
Campi elettromagnetici ELF ed effetti cancerogeni: la costruzione delle evidenze Nel 1979 viene pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, uno studio epidemiologico condotto a Denver, in Colorado, in cui viene suggerito un eccesso di leucemia infantile in bambini che avevano vissuto in abitazioni caratterizzate da un’alta configurazione elettrica (linee alta tensione, elettrodotti, ecc) (sistema dei Wire codes)
Campi elettromagnetici ELF ed effetti cancerogeni: la costruzione delle evidenze A seguito dei risultati riportati nello studio di Denver, sono state condotte negli ultimi 40 anni numerose indagini epidemiologiche volte ad indagare il rischio derivante dall’esposizione a campi magnetici ELF La maggior parte delle indagini ha analizzato il rischio di leucemie infantili in relazione all’esposizione residenziale a campi magnetici ELF.
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver? L’EMF-Portal ( www.emf-portal.org) è il più grande database sulla letteratura scientifica su CEM e salute e riporta, ad oggi, 27.015 pubblicazioni sugli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute.
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver? (EMF Portal – Dicembre 2018) Risultano 477 studi epidemiologici sui campi elettromagnetici ELF ed effetti sulla salute
Quanti studi sugli effetti dei CEM-ELF dopo lo studio di Denver? Tra questi, 261 sono studi epidemiologici che valutano gli effetti dei campi elettromagnetici ELF sulla salute dei bambini
Evoluzione nei metodi di stima dell’esposizione negli studi epidemiologici Nella maggior parte degli studi l’esposizione è stata valutata in maniera indiretta e non esaustiva La maggior parte delle indagini ha stimato l’induzione magnetica derivante da elettrodotti tramite: Wire codes (studio a Denver) Configurazione delle linee elettriche e loro distanza dalle abitazioni Le indagini più recenti hanno misurato il campo magnetico all’interno (indoor) dell’abitazione o all’esterno (outdoor) delle abitazioni dei bambini inclusi negli studi con misure estemporanee (misure SPOT) con misure prolungate sulle 24-48 ore Alcune indagini hanno esaminato l’uso di elettrodomestici (tramite questionario)
LA STIMA DELL’ ESPOSIZIONE A CAMPI MAGNETICI ELF • In epidemiologia è comune l’uso di indici di esposizione cumulativa • Per i campi ELF: assenza di informazione – sul meccanismo d’azione – sul periodo eziologico e sulla finestra temporale appropriata • La scelta delle metriche di esposizione è arbitraria • Impiego esplorativo di metriche multiple
Le valutazioni delle evidenze scientifiche sull’esposizione a ELF
Le Monografie IARC Agenzia Internazionale Ricerche sul Cancro, Lione Monografie: revisione sistematica letteratura sulla cancerogenicità di un agente Primo livello: evidenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali: • Sufficiente, Limitata, Inadeguata, Evidenza suggestiva di assenza di cancerogenicità Secondo livello: classificazione del cancerogeno: • Cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1) • Probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A) • Possibilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B) • Non classificabile (Gruppo 3) • Probabilmente non cancerogeno per l’uomo (Gruppo 4)
Classificazione sulla base dell’evidenza (IARC Monographs, Vol.1–118- List of Agents) Tabella 1 - Agenti classificati per la loro cancerogenicità dalla IARC http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php, Ultimo accesso 16 agosto 2017 Gruppo Valutazione n. agenti Group 1 Cancerogeno per l’uomo 120 Group 2A Probabilmente cancerogeno per l’uomo 81 Group 2B Possibile cancerogeno per l’uomo 299 Group 3 Non classificabile come cancerogeno per l’uomo 502 Group 4 Probabilmente non cancerogeno per l’uomo 1 Totale agenti classificati 1003 NB: non esiste un'unica sostanza innocua nel mondo.. Le liste IARC, compilate a partire dal 1971, includono gli agenti studiati perché nei loro confronti c'era un sospetto. TRA QUESTI AGENTI SONO STATI VALUTATI ANCHE I CAMPI ELETTROMAGNETICI ELF E RF
VALUTAZIONE DI CANCEROGENICITA’ - IARC 2002 Nel giugno del 2001 un gruppo di lavoro formato da esperti nominati dall’ Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione (OMS), nell’ ambito del programma delle Monografie IARC (IARC, Vol. 80, 2002) sulla valutazione del rischio cancerogeno per l’uomo, conclude la revisione degli studi sui campi elettrici e magnetici statici ed ELF.
VALUTAZIONE DI CANCEROGENICITA’- IARC Monograph 80 • limitata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi magnetici ELF in relazione alla leucemia infantile • inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi magnetici ELF per tutti gli altri tumori • inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per i campi elettrici e magnetici statici e i campi elettrici ELF • inadeguata evidenza di cancerogenicità negli studi sperimentali su animali per i campi magnetici ELF Valutazione conclusiva: Gruppo 2B : Evidenza limitata di cancerogenicità Il giudizio si basa in particolare sull'evidenza epidemiologica di associazione con le leucemie infantili e, in modo più limitato, dell'adulto
La valutazione della IARC si basa principalmente su: Due analisi pooled di studi condotti su leucemie infantili ed ELF Greenland et al., 2000 15 studi con misure indoor, livelli di campo calcolati o wire-codes, 2656 casi 7084 controlli µT) Esposizione (µ ≤0.1 >0.1-0.2 >0.2-0.3 >0.3 OR 1.0 0.95 1.1 1.7 (IC 95%) (0.8-1.1) (0.8-1.4) (1.2-2.3) Ahlbom et al., 2000 9 studi con misure indoor o livelli di campo calcolati, 3427 casi e 10400 controlli µT) Esposizione (µ ≤0.1 >0.1-0.2 >0.2-0.4 >0.4 OR 1.0 1.08 1.1 2.0 (IC 95%) (0.9-1.3) (0.8-1.5) (1.3-3.1) I risultati delle analisi pooled hanno evidenziato l’esistenza di un’associazione tra esposizione residenziale a CEM e leucemia infantile per livelli di esposizione superiori a 0.3-0.4 µT. Tali livelli di esposizione si riscontrano raramente nella popolazione generale: meno del 2% della popolazione pediatrica sembrerebbe condividere tali livelli di esposizione in Europa, Asia e America.
Le valutazioni sugli effetti sulla salute per esposizioni a ELF: Environmental Health Criteria (238, 2007) Nonostante due nuovi studi condotti dopo il 2002 (Kabuto et al. 2006 in Giappone and Draper et al. 2005 in UK), la classificazione dell’ evidenza rimane “limitata” per quanto riguarda le leucemie infantili. L’evidenza per gli altri tumori infantili rimane inadeguata.
Nuova analisi pooled del 2010 La nuova analisi pooled include 7 nuovi studi pubblicati dopo il 2000, esposizione definita con misure o campi calcolati (Kheifets et al., 2010) Risultati dell’ analisi pooled OR e IC 95% per livelli di esposizione * Studi 0.1-
Conclusioni della nuova analisi pooled (Kheifets et al 2010) In linea con le precedenti analisi pooled, i risultati mostrano un’associazione tra leucemie infantili ed esposizione a campi magnetici, anche se più debole ed imprecisa negli studi recenti a causa del piccolo numero di soggetti esposti ai livelli più elevati La nuova analisi combinata rende meno credibile il possibile effetto del “caso” come spiegazione dell’associazione, ma non si può escludere che i risultati siano attribuibili, almeno in parte, a bias o fattori di confondimento. Lo studio conferma le conclusioni della IARC 2002, WHO del 2007 e dello SCENIHR 2007 (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks): gli studi più recenti non modificano la precedente valutazione dei campi magnetici come “possibili cancerogeni per l’uomo”.
Analisi pooled su tumori cerebrali nei bambini (Kehifets et al, 2010) Inclusi 10 studi condotti tra il 1979 ed il 2010 con esposizione misurata o calcolata, 8372 casi e 11494 controlli OR(>0.4 µT) = 1.14 (0.61-2.13) OR sostanzialmente più bassi rispetto a quelli osservati per le leucemie infantili, l’analisi pooled fornisce nell’insieme un debole supporto ad un’associazione.
ELF e rischio di tumore nei bambini: Update of the epidemiological evidence, Shutz 2011 L'associazione osservata tra esposizione residenziale a campi elettromagnetici a bassa frequenza (ELF-MF) e il rischio di leucemia infantile è causale o dovuta a carenze metodologiche? Confronto tra la nuova analisi pooled del 2010 (Kheifets) e quella del 2000 (Albhom) usando la stessa categorizzazione dell’ esposizione (con l’esclusione dello studio condotto in Brasile). Si conferma un aumento del rischio di leucemia infantile di circa due volte per le alte categorie di esposizione a ELF-MF, mentre per i tumori cerebrali le prove a favore di un'associazione con ELF-MF, anche per alte esposizioni, rimangono scarse (Schuz, 2011).
Nuovi studi dopo il 2010 SETIL Studio epidemiologico multicentrico caso-controllo sull’eziologia dei tumori del sistema emolinfopoietico e dei neuroblastomi nel bambino Responsabile Nazionale Prof. Corrado Magnani Università del Piemonte Orientale - CPO Piemonte Obiettivo: indagare l’associazione di queste malattie con un ampio ventaglio di fattori di rischio, tra cui : - agenti fisici (campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa -50Hz, radiazione gamma all’interno delle case e radiazioni ionizzanti ad uso diagnostico), - agenti chimici (solventi, fumo passivo, inquinanti da traffico, insetticidi per il giardino e gli animali domestici) - altri fattori (esposizioni lavorative dei genitori, la storia sanitaria e personale del bambino e dei genitori, la loro dieta, l’uso di farmaci, le malattie infettive, ecc.)
Campi elettromagnetici ELF: SETIL Unità locali coordinate da: Piemonte (C.Magnani) Lombardia (L.Bisanti) Veneto (P.Zambon) Friuli Venezia Giulia (M.Cuttini) Liguria (DF.Merlo) Emilia Romagna (S.Mattioli) Toscana (L.Miligi) Umbria (L.Minelli) Marche (F.Pannelli) Lazio (P.Michelozzi) Campania (Prov. Napoli) (E.Celentano) Puglia (G.Assennato) Sicilia (Prov. Palermo) (V.Torregrossa) Sicilia Orientale (S.Cannizzaro) Sardegna (L.Cocco) 1= total coverage 2= partial coverage 3= not included
Campi elettromagnetici ELF: SETIL Studio caso-controllo multicentrico di popolazione. Casi: bambini con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide) e linfoma non Hodgkin. Parallelamente è stato condotto uno studio sui casi di neuroblastoma che ha condiviso la serie dei controlli con lo studio principale su leucemie e linfomi. Controlli (2:1): scelti in modo casuale dalla popolazione infantile in ciascuna regione appaiati per età, sesso e regione di residenza.
SETIL → Rilevazione dati da questionario La raccolta delle informazioni è stata effettuata mediante intervista diretta ai genitori dei bambini, utilizzando un questionario standard per tutte le 14 regioni coinvolte Sezione dedicata Sezione dedicata alla madre al padre Sezione dedicata al bambino L’esposizione dei bambini a campi magnetici e raggi gamma è stata misurata nell’abitazione e nella scuola frequentata al momento dell’intervista (quando possibile è stata ricostruita la storia residenziale e scolastica) La valutazione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico da traffico, in particolare benzene, prevedeva misure dirette delle concentrazioni atmosferiche in prossimità delle abitazioni di casi e controlli. Le restanti esposizioni sono stimate con un’intervista ad entrambi i genitori. L’esposizione lavorativa dei genitori a sostanze chimiche ed a radiazioni è stata stimata anche da igienisti industriali sulla base delle informazioni fornite all’intervista
SETIL→ Misure Protocollo basato sui risultati di uno studio pilota che mostrava: – bassa frequenza di residenze vicine a linee AT (3/115) – importanza delle sorgenti domestiche di campo magnetico a 50 Hz (evidenziata dalle variazioni tra misure a basso ed alto carico) Misure “spot” in postazioni geometriche e funzionali nelle tre stanze principalmente usate dal bambino (strumenti EMDEX II) Misure prolungate 48 ore al letto del bambino (strumenti EMDEX Lite) Misure di esposizioni concomitanti (benzene, gamma) in due diversi sotto-insiemi di casi e controlli
Campi elettromagnetici ELF: SETIL 745 casi di leucemia 0-10 anni nel periodo 1998-2001 e 1475 controlli 683 interviste ai genitori dei casi e 1044 controlli Misure ELF-MF (24-48 h) nella camera da letto per 412 casi e 587 controlli Campo magnetico 0.04 µT (media geometrica) Solo lo 0.6% dei casi e l’1.6% dei controlli esposti a >0.3 µT Nessuna associazione con metrica continua Relazioni inconsistenti con metriche categoriche Risultati non conclusivi per livelli di esposizione >0.3 µT Salvan et al. Int. J. Environ. Res. Public Health 2015
Risultati SETIL → livelli di esposizione dei bambini Tra i bambini italiani inclusi in SETIL il valore medio (geometrico) di campo magnetico è 0,04 micro-Tesla e gli esposti a livelli ≥ 0,3 micro- Tesla sono 0,6% tra i casi (N=4) e 1,6% tra i controlli (N=17) Casi di leucemia per livelli di esposizione negli studi inclusi in Ahlbom et al. 2000 Schüz J, Lagorio S, Bersani F. Bioelectromagnetics 2009;30:511-524 6/10/2017
Esposizione a ELF e tumori negli adulti Per esposizione Occupazionale Residenziale Entrambe Neoplasie più studiate Tumore della mammella Tumori cerebrali Tumori emolinfopoietici
Studi recenti su esposizioni occupazionali Kheifets et al. JOEM 2008, metanalisi su esposizioni occupazionali e rischio di tumori cerebrali (47 studi inclusi ) e leucemie (56 studi inclusi), pubblicazioni dal 1994 per i tumori cerebrali e dal 1996 per le leucemie al 2007 Tumori cerebrali Leucemie RR 1.16 RR 1.14 (IC 95% 1.11-1.22) (IC 95% 1.07-1.22) Piccolo aumento di rischio, ma manca un chiaro pattern tra esposizione e rischio
Studi recenti su esposizioni occupazionali Studio olandese caratterizzato da una buona definizione dell’ esposizione (job exposure matrix) • Disegno caso-coorte • 120,852 soggetti tra 55-69 anni • Indicazione di aumento rischio di leucemia mieloide acute (AML) e linfoma follicolare tra gli uomini
Esposizione occupazionale e residenziale Rischio relativo di leucemia in relazione all’esposizione residenziale, professionale e complessiva a campi magnetici a 50 Hz (Feychting et al., 1997) Neoplasia Leucemie AML CML CLL Esposizione RR IC 95% RR IC 95% RR IC 95% RR IC 95% Solo residenziale Non esposti 1.0 - 1.0 - 1.0 - 1.0 - > 0.20 µT 0.9 0.4-1.8 1.3 0.4-5.0 0.5 0.1-3.9 0.8 0.3-2.3 Solo professionale Non esposti 1.0 - 1.0 - 1.0 - 1.0 -- > 0.20 µT 1.3 0.9-2.0 1.5 0.6-3.6 1.0 0.4-2.8 1.5 0.8-2.7 Residenziale e Professionale Non esposti 1.0 - 1.0 - 1.0 - 1.0 - > 0.20 µT 3.7 1.5-9.4 6.3 1.5-26.0 6.3 1.5-26.7 2.1 0.4-10
Esposizione lavorativa dei genitori a ELF e tumori infantili Parental Occupational Exposure to Extremely Low Frequency Magnetic Fields and Childhood Cancer: A German Case-Control Study, Hugh et al.2010 Nessun incremento di rischio per esposizione paterna al di sopra di 0.2 microTesla Meta-analisi su 5 studi tra esposizione dei genitori nel periodo pre-concezionale e tumori infantili (0-14 anni) - 2049 casi e 2382 controlli - stima del rischio: 1.35 (IC 95% 0.95-1.91) per esposizione paterna Hugh et al., 2009
Esposizione a ELF e tumore della mammella femminile Chen C, 2010 Metanalisi su studi dal 2000 al 2009 OR 0.99 (95% 0.90-1.09) Nessuna evidenza di associazione
Esposizione a ELF e tumore della mammella femminile Chen Q., 2013 Metanalisi di 23 studi dal 1990 al 2010 OR di 1.07 ( 95% CI 1.02-1.13), per il sottogruppo con recettori estrogenici positivi OR 1.11 (95% CI 1.01-1.20)
Le valutazioni recenti: i rapporti EFHRAN 2012 (European Health Risk Assessment Network on Electromagnetic Fields Exposure http://efhran.polimi.it/docs/D2_Finalversion_oct2012.pdf ) EFHRAN utilizza un sistema di classificazione simile a quello adottato dalla IARC e prende in considerazione diversi tipi di effetti sulla salute
Le valutazioni recenti: il rapporto EFHRAN 2012 sugli effetti sulla salute ed esposizione ad ELF Per quanto riguarda l’evidenza sui tumori la valutazione è congruente con quelle precedenti ( IARC 2002)
Le valutazioni recenti: il rapporto SCENHIR 2015 sugli effetti sulla salute ed esposizione ad ELF E’ il rapporto più recente e prende in considerazioni numerosi effetti sulla salute (non soltanto relativi ai tumori)
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015 Campi magnetici ELF → Effetti cancerogeni I nuovi studi epidemiologici sono coerenti con le preesistenti evidenze di un aumento del rischio di leucemia infantile in relazione ad esposizioni stimate superiori a 0,3-0,4 µT Nessun chiaro meccanismo è stato identificato e nessun supporto che possa spiegare questi risultati viene fornito dagli studi sperimentali Queste considerazioni, insieme ai limiti degli metodologici degli studi epidemiologici, impediscono un'interpretazione causale
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015 Campi magnetici ELF → Altri effetti sulla salute Gli studi disponibili non forniscono evidenza convincente di una relazione casuale tra campi magnetici ELF (ELF-MF) e sintomi Gli studi epidemiologici non forniscono evidenza convincente di incrementi del rischio di malattie neurodegenerative (inclusa demenza), né di esiti riproduttivi negativi in relazione a ELF Gli studi sugli effetti sulla salute dei bambini dell’esposizione materna a ELF-MF in gravidanza sono caratterizzati da problemi metodologici da superare; suggeriscono effetti non plausibili, che devono essere replicati prima di essere utilizzabili per le valutazioni di rischio Gli studi recenti non evidenziano effetti dei campi ELF sulla funzione riproduttiva nell’uomo
Conclusioni del rapporto SCENIHR 2015 Campi magnetici ELF → Evidenze sperimentali Ci sono alcune evidenze, derivanti dagli studi su animali, che indicano che l'esposizione a ELF-MF può influenzare la memoria spaziale (sono stati segnalati sia deficit che miglioramenti) e può provocare lievi aumenti di ansia e stress Campi magnetici ELF → Meccanismi d’azione Continuano ad essere proposti nuovi meccanismi candidati (in particolare, danni mediati da radicali ossidrilici liberi - ROS), ma non è ancora stato dimostrato alcun meccanismo in grado di operare ai livelli di esposizione riscontrati nell'ambiente quotidiano
Quali sviluppi? → Epidemiologia 1 Nel complesso, dopo oltre tre decenni di indagini epidemiologiche sulla relazione tra ELF-MF e leucemia infantile, non è ragionevole aspettare chiarimenti dalla ripetizione di indagini basate su popolazioni con livelli moderati o bassi di esposizione, a meno che tali studi non vengano progettati per testare ipotesi specifiche come il bias di selezione o caratteristiche dell'esposizione non esaminate finora Ulteriori ricerche sono giustificate solo se basate su indagini di elevata qualità metodologica, di dimensioni sufficienti, con un numero sufficiente di soggetti esposti ad alti livelli e con metodi sofisticati di valutazione dell'esposizione [Kheifets & Swanson, 2014]
Quali sviluppi? → Epidemiologia 2 • I nuovi approcci dovrebbero basarsi su disegni di studio non suscettibili ai bias osservati negli studi condotti fino ad oggi • Primo approccio: cercare di massimizzare il numero di alti esposti minimizzando nel contempo il bias da partecipazione, come nello studio internazionale TransExpo – basato su coorti di bambini residenti in edifici con cabine di trasformazione e su metodi di valutazione dell’esposizione che non richiedono il contatto con le famiglie • Secondo approccio: studi dell’effetto dell’esposizione a ELF- MF e cofattori genetici della leucemia infantile in coorti di bambini arruolati alla nascita [Kheifets & Swanson, 2014]
Quali sviluppi? → Studi di cancerogenesi in vivo Studi di cancerogenesi su modelli di topo transgenico suscettibile a sviluppare la leucemia linfoblastica acuta tipica del bambino Nel progetto Arimmora (Advanced Research on Interaction Mechanisms of electromagnetic exposures with Organisms for Risk Assessment), recentemente concluso, è stato condotto un primo studio su un nuovo modello di topo transgenico adatto a simulare la LLA. Non è stata osservata un’associazione tra esposizione a ELF-ME e leucemia, ma il piccolo numero di animali esposti e di controllo (sham) limitava le conclusioni (Schüz et al. , 2016) Il panel SCENIHR 2015 assegna alta priorità ad ulteriori studi di cancerogenicità degli ELF-MF su questo modello animale
Campi elettromagnetici ELF: rilevanza in termini di sanità pubblica Schüz J. Prog Biophys Mol Biol. 2011 ELF-MF may cause childhood leukaemia […] Should the association be causal, 1% of all childhood leukaemia cases in Europe or 3% in North America would be attributable to exposure to ELF-MF (Schüz & Ahlbom, 2008) both indoor and outdoor «This is the information scientists can provide at this stage, giving some guidance but no firm recommendations due to scientific uncertainty. It is for society and their respective authorities to decide what action has to be undertaken when there is scientific uncertainty, for instance what expenses they would be willing to carry to implement measures that may protect against some cases of childhood leukaemia, or what risk they would be willing to carry with respect to competing diseases in children requiring protection; this will ultimately be determined by the societies’ prioritisation of resources put into prevention»
Campi elettromagnetici ELF: rilevanza in termini di sanità pubblica Schüz J. Bioelectromagnetics. 2016 […] new research findings from ARIMMORA project […] A transgenic mouse model to mimic childhood leukemia […] No direct damage of DNA by exposure […] If the association is causal, up to 2% of childhood leukemias in Europe may be attributable to ELF-MF
Raccomandazioni OMS Nel caso di esposizioni brevi a campi elettromagnetici di alta intensità, alcuni effetti nocivi per la salute sono stati scientificamente accertati (ICNIRP, 2003). I responsabili delle politiche sanitarie devono adottare le linee guida internazionali, sviluppate per proteggere i lavoratori ed il pubblico da questo tipo di effetti. I programmi per la protezione dai campi elettromagnetici dovrebbero comprendere misure sperimentali, nel caso di sorgenti per le quali si possa prevedere che le esposizioni superino i valori limite. Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, considerato che l’evidenza di un legame tra esposizione a campi magnetici ELF e leucemia infantile è debole, non sono chiari i benefici in termini sanitari di una riduzione dell’esposizione.
Raccomandazioni OMS I governi e l’industria dovrebbero promuovere studi e programmi di ricerca per ridurre ulteriormente le incertezze scientifiche sugli effetti sanitari dell’esposizione a campi ELF. Si incoraggiano gli stati membri a mettere in atto dei programmi di comunicazione efficace e aperta tra tutte le parti coinvolte, così da permettere decisioni su base informata. Nel costruire nuovi impianti e nel progettare nuove apparecchiature, compresi gli elettrodomestici, si possono ricercare soluzioni per una riduzione a basso costo delle esposizioni.
a cura di: Lucia Miligi Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Firenze
Messaggi chiave Tra le radiazioni non ionizzanti i campi elettromagnetici sono divisi in base alla frequenza in: CM a frequenza estremamente bassa o ELF 0-300 Hz CM a bassa frequenza o LF 300 Hz-300 kHz Radiofrequenza (RF) o microonde 300 kHz-300Ghz Tra le sorgenti ELF di maggiore interesse per l’esposizione della popolazione ci sono gli elettrodotti, costituiti da linee elettriche aeree o interrate e cabine di trasformazione, e tutti gli apparecchi utilizzatori di corrente quali, ad esempio, gli elettrodomestici. Le sorgenti RF rilevanti per l’esposizione della popolazione sono invece costituite dai sistemi per la telecomunicazione (radio, televisioni, Stazioni RadioBase per telefonia cellulare, radar, sistemi satellitari, ecc.) e da apparecchi portatili di uso personale quali telefoni cellulari, smart phone e cordless. Dal momento che le sorgenti e le frequenze sono diverse, così come i loro potenziali effetti, dobbiamo considerare questi rischi come due rischi separati.
Messaggi chiave Indagini ambientali indicano una presenza diffusa di campi magnetici a frequenze ELF negli ambienti urbani, che costituisce un fondo con livelli medi variabili da circa 0.1 µT a 0,3 µT. Livelli più elevati di esposizione si possono rilevare in alcune episodiche situazioni di abitazioni poste in prossimità di linee elettriche aeree ad alta tensione. Tali esposizioni che possono raggiungere livelli dell’ordine di alcuni µT sono generalmente inferiori ai limiti e valori di attenzione indicati dalla normativa nazionale. La normativa nazionale è stata formulata sulla base di un approccio cautelativo che ha portato alla definizione di valori di riferimento molto inferiori a quelli fissati da standard tecnici internazionali e adottati in normative nazionali di altri paesi.
Messaggi chiave Per quanto riguarda gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ad ELF, è largamente riconosciuta l’esistenza di meccanismi biofisici che possono portare ad effetti sanitari a seguito di esposizione a campi ad alti livelli di campo (ben al di sopra di 100 µT) I campi magnetici ELF esterni inducono nel corpo umano campi elettrici e correnti elettriche che, nel caso di campi di alta intensità, provocano la stimolazione di nervi e muscoli nonché variazioni nell’eccitazione delle cellule del sistema nervoso centrale. Le attuali linee guida di esposizione, come quelle dell’ICNIRP, proteggono da questi effetti. Il problema attuale consiste nell’eventualità che si verifichino effetti sanitari al di sotto dei livelli di esposizione in cui i meccanismi accertati giocano un ruolo.
Messaggi chiave Nel giugno del 2001 un gruppo di lavoro formato da esperti nominati dall’ Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione (OMS), nell’ ambito del programma delle Monografie IARC sulla valutazione del rischio cancerogeno per l’uomo, conclude la revisione degli studi sui campi elettrici e magnetici statici ed ELF (IARC, Vol. 80, 2002) e valuta l’esposizione al campo magnetico ELF come “cancerogeno possibile” (gruppo 2B) in quanto vi è limitata evidenza di cancerogenicità per l’uomo in relazione alla leucemia infantile e inadeguata evidenza di cancerogenicità per l’uomo per tutti gli altri tumori. La IARC inoltre valuta che vi è inadeguata evidenza di cancerogenicità anche negli studi sperimentali su animale. Gli studi e le meta analisi più recenti non alterano la precedente valutazione dei campi magnetici come “possibili cancerogeni per l’uomo” come espresso nel rapporto EFHRAN del 2012 sugli effetti sulla salute ed esposizione ad ELF e nel più recente SCENHIR del 2015 .
Messaggi chiave L’evidenza epidemiologica è però indebolita da problemi metodologici, come potenziali distorsioni di selezione. Inoltre, non c’è nessun meccanismo biofisico accettato che suggerisca che esposizioni a bassi livelli di campo abbiano un ruolo nello sviluppo del cancro. Se effettivamente esistessero degli effetti dell’esposizione a simili campi di bassa intensità, questi dovrebbero prodursi attraverso un meccanismo biologico che è a tutt’oggi sconosciuto. La leucemia infantile è una malattia relativamente rara (nuovi casi all’anno stimato in circa 49.000 a livello mondiale nel 2000). Esposizioni in casa a campi magnetici superiori in media a 0,3 µT sono rare: si stima che solo una frazione tra l’1% e il 4% dei bambini viva in queste condizioni. Se la correlazione fra campi magnetici e leucemia infantile fosse effettivamente causale, si stima che il numero di casi che, a livello mondiale potrebbero essere attribuiti all’esposizione varierebbe tra 100 e 2.400 all’anno, che rappresentano tra lo 0,2% e il 5% dell’incidenza totale nel 2000, anno sui cui dati sono basate le analisi (impatto limitato sulla salute pubblica).
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