CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano

Pagina creata da Arianna Giglio
 
CONTINUA A LEGGERE
CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
CENTRO
   AIUTO
  DONNE
MALTRATTATE
                   CADti racconta
n. 2 - 25 novembre 2018
                             M
       Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
È in discussione in questi giorni al Senato il ddl n°735 Pillon        acquisto abiti, vacanze, frequentazioni, accettate da entrambi
ed altri, che contiene norme in materia di affido condiviso,           i genitori per i figli. Il controllo di tutto questo verrebbe
mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità. Il ddl vuole       affidato ad un coordinatore familiare che avrebbe funzione
sostituire le norme attualmente in vigore su separazione ed            di supervisione sullo svolgimento della vita familiare. Il ddl
affido (che se pur con qualche difficoltà, funzionano in maniera       impone tempi paritari di permanenza presso ciascun genitore,
dignitosa), con altre di impianto fortemente regressivo ed             indipendentemente dalla volontà dei figli e senza tenere in
ideologico, che penalizzerebbero fortemente le donne e                 alcuna considerazione i diritti dei bambini e degli adolescenti
renderebbero il percorso di separazione complicato, costoso e          ad avere una organizzazione stabile e regolare della propria
dall’esito incerto. Viene imposto il ricorso a figure professionali:   vita. Situazione che sarebbe fonte di disagi profondamente
mediatori e coordinatori genitoriali, che sono figure fortemente       crudeli: le camere dei bambini/ragazzi sono un nido, il guscio
controllanti dal punto di vista della forma, ma che non sono           in cui rifugiarsi nei momenti di crisi o semplicemente dove
particolarmente preparate a tutelare interessi ed esigenze             passare momenti di pace. Il ddl impone anche il passaggio
dei minori, né lo sono a promuovere una vera assunzione di             al mantenimento diretto dei figli; quindi non più assegno di
responsabilità da parte di entrambi i genitori nei confronti dei       mantenimento concordato tra i genitori o deciso dal giudice,
figli durante e dopo il percorso di separazione. Il ddl prevede        ma mantenimento in forma diretta e per capitoli di spesa,
il ricorso alla “mediazione obbligatoria” come condizione di           possibilmente individuando costi standard: come se si trattasse
procedibilità alla separazione quando nel nucleo familiare             di gestire un’azienda. Accadrebbe che il genitore più ricco, in
ci siano minori, e questo in plateale contrasto con quanto             genere il padre, farebbe pesare le sue maggiori disponibilità
stabilito nella Convenzione di Istanbul (art. 48). La mediazione       economiche e questa sarebbe un’ulteriore prevaricazione nei
obbligatoria ha una durata che può arrivare fino a sei mesi, con       confronti delle donne. Molto spazio nel ddl viene dedicato
un costo totalmente a carico delle parti; solo il primo incontro       alla pretesa esistenza della “alienazione parentale”, argomento
sarebbe gratuito. Questo costituisce certamente un freno alla          molto caro alle associazioni dei padri separati, che sostengono
richiesta di separazione da parte delle donne, visto che spesso        il ddl a spada tratta, che ipotizza manipolazioni difficilmente
hanno disponibilità economiche limitate. Nel caso in cui la            dimostrabili e fonte di drammatiche controversie. Ciliegina su
mediazione non andasse a buon fine, diventerebbe obbligatorio          una torta già indigesta, viene totalmente ignorato il caso in cui
stilare un piano genitoriale in cui concordare minuziosamente          esistano all’interno del nucleo familiare situazioni di violenza,
tutte le attività, scelte scolastiche, incontri, divertimenti,         diretta o assistita.
CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
stiamo scherzando?
                              Ancora una volta, come accade quasi sempre nei momenti di difficoltà politiche e sociali, le donne devono
                              tornare in campo.
                              Ci eravamo illuse di avere conquistato dei diritti fondamentali, il divorzio, la libertà di gestire il nostro corpo
                              con la Lg.194, la possibilità di rompere il famigerato “tetto di cristallo”, anche se con fatica e tempi lunghi,
                              aspirando al riconoscimento delle nostre reali capacità. Al contrario, oggi tutto viene pesantemente attaccato,
                              in nome di una presunta e discutibile difesa della famiglia che, nell’immaginario di molti, continua ad essere
                              quel luogo in cui la donna dovrebbe essere un contenitore per la perpetuazione della specie (vedi premi per la
                              prolificità d’epoca fascista!), accudisce, sopporta, perenne vittima di un sistema patriarcale che pensavamo
                              fosse almeno indebolito. Nel silenzio spesso colpevole delle stesse donne, che hanno date per scontate ed inat-
    del decreto pillon

                              taccabili certe conquiste; nell’incapacità di trasmettere alle nuove generazioni lotte e pericoli di una probabile
     ritiro immediato

                              restaurazione che, quasi sempre, fa seguito alle grosse rivoluzioni; nella non tanto latente mancanza di soli-
                              darietà e sorellanza femminile, oggi dobbiamo ricominciare a lottare su diversi fronti. Per difendere la nostra
                              libertà e i nostri figli; per difendere l’esiguo numero di medici che praticano l’aborto, definiti “sicari” e che
                              invece hanno scelto di stare vicino alle donne, condividendone la scelta estremamente dolorosa ed impedendo
                              che si ricorra a metodi barbarici; per respingere con decisione l’idea che l’Italia venga suddivisa in “città per
                              la vita” e no, contribuendo in questo modo all’uso distorto di fondi pubblici, che verrebbero sottratti anche
                              ai Centri per le donne. Occorre che le donne, tutte, capiscano che l’unico modo per fronteggiare chi ci vuole
                              riportare indietro, chi ci vuole controllare, chi vuole decidere per noi anche l’uso del nostro corpo, è quello
                              di ricompattarsi, superando ogni differenza tra noi. In questi anni abbiamo imparato tanto, abbiamo costruito
                              un capitale di competenze immenso, abbiamo gestito situazioni molto difficili, siamo in grado di continuare a
                              farlo, accettando il confronto - scontro, se necessario. Senza farci ricattare da nessuno e consce di una forza
                              che non potrà più esserci tolta da proposte di legge nate dalla mente di chi si aggrappa ad un patriarcato
                              morente ma, forse per questo, estremamente rabbioso e pericoloso.

                         La verità, nuda e cruda

B
                    entornate nel Medioevo. Ecco qui rias-         consiglio comunale ha approvato la mozione presentata
                    sunte, brevemente, le prese di posizio-        dalla Lega che dichiarava il centro veneto “città favorevole
                    ne in materia di famiglia da esponenti         alla vita” e impegnava l’amministrazione a finanziare e so-
                    dell’ultimo governo. Partiamo dal Mi-          stenere associazioni cattoliche che promuovono iniziative
                    nistro della Famiglia e Disabilità (stra-      contro l’aborto, il senatore leghista Simone Pillon aveva
                    na accoppiata) Lorenzo Fontana che             commentato che «tutti i comuni» avrebbero dovuto fare
vorrebbe bloccare il riconoscimento all’anagrafe dei figli         lo stesso. Così è stato. Nelle ultime settimane documenti
di coppie dello stesso sesso nati attraverso “pratiche vie-        pressoché identici sono comparsi nei consigli comunali
tate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rima-            di diverse città italiane: a Ferrara l’11 ottobre, a Roma, su
nere”, riferendosi in particolare alla fecondazione eterolo-       testo di Giorgia Meloni il 22 ottobre e pure nella moderna
ga e alla gestazione per altri. Poco dopo la sua nomina a          Milano, sempre il 22 ottobre. Un’altra mozione-fotocopia
ministro, Fontana era stato chiaro: “Le famiglie arcobale-         è stata presentata il giorno successivo a Sestri Levante,
no non esistono” e ora vorrebbe cancellarne ogni traccia           mentre a fine settembre a Trieste era stata presentata (e
dai registri comunali. Fontana vede minacciosa anche la            poi ritirata) una mozione che chiedeva all’amministrazio-
presenza di immigrati nel nostro Paese: “In molti dicono           ne di portare avanti “un’importante campagna informati-
‘avanti con l’immigrazione’. Ma nessuno si rende conto             va su tutti i danni e i problemi alla salute in cui una donna
che con l’immigrazione si diluiscono le identità e l’omolo-        può incorrere se decide di interrompere una gravidanza”.
gazione avanza”. Nel 2018 in Italia si torna a parlare (male)      Infine, l’affondo di Papa Francesco che parlando di aborto
anche di aborto. Quando a Verona lo scorso 4 ottobre il            ha dichiarato: «È come affittare un sicario».
CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
Un rifugio sicuro, un regalo prezioso
                                                           Fra le donne che abbiamo incontrato quest’anno sulla nostra strada, ce n’è sta-
                                                           ta una molto speciale, che ha pensato a noi anche se non la conoscevamo e che
                                                           ha voluto donarci la sua casa perché potesse diventare “un rifugio sicuro per chi
                                                           ha bisogno di trovare pace per continuare a vivere”. Si chiamava Maria Grazia
                                                           Locati ed è stata la coordinatrice di alcuni progetti internazionali legati al Cen-
                                                           tro di oncologia ed ematologia pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Mon-
                                                           za. Ciò che sappiamo di lei ce lo racconta chi l’ha conosciuta ma soprattutto lo
                                                           intuiamo dalla lettura del suo testamento in cui, con parole sue, Maria Grazia
                                                           Locati ci dice della cura e dell’attenzione che rivolgeva alle amiche più care e ai
                                                           progetti che riteneva più interessanti. Delle due case di proprietà, il C.A.DO.M.
                                                           ha ricevuto la sua abitazione. Si può leggere in questa volontà il desiderio che
                                                           il luogo sicuro e accogliente per eccellenza, la propria casa, possa diventarlo
                                                           anche per altri, soprattutto per chi sta provando a ricostruirsi una vita e ha bi-
                                                           sogno di un “rifugio”: non soldi dunque (ricavati dalla vendita della proprietà),
                                                           da impiegare in ipotetici progetti, ma calore domestico e accoglienza. Un sen-
                                                           tire, molto pratico e concreto, che deriva forse dall’esperienza professionale di
                                                           Maria Grazia Locati che, nell’ambito di MISPHO (Monza International School of
                                                           Pediatric Hematology/Oncology) del Comitato Maria Letizia Verga, si occupa-
                                                           va di raccogliere fondi e organizzare progetti in America Latina a sostegno dei
                                                           bambini malati di tumore, con l’obiettivo di realizzare strutture di accoglienza
                                                           e sostegno che garantissero la continuità delle cure. Prima dell’avvio di queste
                                                           iniziative, la maggior parte dei piccoli pazienti, che proviene da famiglie che
                                                           versano in condizioni economiche precarie e che abitano lontano dall’ospedale,
                                                           abbandonava le cure perché priva delle risorse necessarie ad affrontarne i costi.
                                                           Una vita spesa per alleviare le sofferenze altrui con un impegno che andava
                                                           oltre il coinvolgimento professionale e che è continuato anche dopo il pension-
                                                           amento e fino alla sua morte, quando, di nuovo, il suo ultimo pensiero, è stato
                                                           per gli altri.

                                                           Noi, grate per il dono ricevuto, cercheremo di onorare la volontà di Maria Gra-
                                                           zia Locati trovando la miglior soluzione per rendere disponibile la sua casa a chi
                                                           ne ha bisogno.

  La gioia di sentirsi di nuovo “a casa”
“Che bello, che meraviglia, guarda che colori!”
Gli sguardi spaziano, scrutano, immaginano, osservano i dettagli… Che bello
“tornare a casa”! Dopo alcuni mesi in una sede “difficile”, tutte noi avevamo
questo gran desiderio, unito alla curiosità di vedere come si era trasformato
il nostro spazio… e che piacevole sorpresa ritrovarlo così bello, sobrio ed
elegante, quasi oltre la nostra aspettativa!
Come abbiamo ottenuto questo dono? Ecco qualche dettaglio: con la Delibera
Giunta Regionale - D.G.R. 6079/16, la Regione Lombardia ha approvato
un bando per la concessione di contributi finalizzati ad adeguare i requisiti
strutturali dei Centri Antiviolenza già esistenti; la nostra Associazione ha
scritto e presentato il progetto ‘Lo spazio diventa accoglienza’, con l’obiettivo
di ottenere fondi per un intervento di riqualificazione della nostra sede di
Monza, attraverso l’ammodernamento di impianti e serramenti, anche
predisponendo una ridistribuzione degli spazi per renderli adeguati alle attività
dell’accoglienza. Il progetto è stato approvato disponendo a nostro favore la
cifra di €87.133 a fronte della realizzazione di opere e attrezzature di complessivi
€96.815; noi ci siamo impegnati a recuperare la differenza di €9.682 a titolo di
cofinanziamento, per la completa realizzazione del progetto.
È vero che è la nostra disponibilità d’animo a fare la differenza con le nostre
donne, ma accoglierle in uno spazio più adeguato ci aiuta ancor di più a far
sentire anche loro “a casa”. E allora si riparte, ricaricate di nuova energia e
positività! Non perdetevi l’inaugurazione del 24 novembre!
CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
Marinella Sclavi                                                                                           Un affare di famiglia                                                                              20/11/2018 ore 20.30 c/o Urban center:

LEGGO... Piccola selezione di libri sul tema delle donne e…non solo

                                                                                                                   GUARDO... Rassegna di film su storie di donne e di famiglie

                                                                                                                                                                                                                              PARTECIPO... Eventi con le donne come tema centrale
                                                                      “Arte di ascoltare e mondi possibili”                                                                      Un affresco di dolori, espedienti, ama-                                                            presentazione del libro “Gocce di vele-
                                                                      Uscire dalle cornici di cui siamo parte                                                                    rezze e abbandoni ma anche di amore,                                                               no” di Valeria Benatti (Fidapa)
                                                                      attuando l’ascolto attivo, l’autoconsape-                                                                  sovente imperfetto e qualche volta vi-
                                                                      volezza emozionale e la gestione creati-                                                                   brante di calore come questo ritratto                                                              23/11/2018:
                                                                      va dei conflitti.                                                                                          di gruppo in un interno e nell’angolo                                                              • ore 11.00 e 17.30 c/o Palazzo Isim-
                                                                                                                                                                                 cieco della società. Il regista racconta                                                              baldi (Muggiò): Inaugurazione della
                                                                      Angela Davis                                                                                               di una famiglia che famiglia non sareb-                                                               mostra “Com’eri vestita?” (anche
                                                                      “Donne, razza e classe”                                                                                    be, poiché nessuno è legato all’altro dal                                                             all’Urban Center il 25/11 ore 16.00,
                                                                      Razzismo e sessismo frequentemente                                                                         sangue. Quel quotidiano strappato ora                                                                 a cura di Arcodonna)
                                                                      convergono e la condizione delle donne                                                                     per ora, finisce per creare comunque un                                                            • ore 21.00 c/o Cinema nuovo di
                                                                      lavoratrici bianche è spesso legata allo                                                                   legame dalla forza misteriosa, che sor-                                                               Omate (Agrate Brianza): proiezione
                                                                      status oppressivo delle donne di colore.                                                                   passa tutto, crimini interni compresi.                                                                del film “Libere disobbedienti inna-
                                                                                                                                                                                                                                                                                       morate” - all’ingresso sarà allestito
                                                                      Marjana Farkas                                                                                             Cosa dirà la gente                                                                                    un banchetto per la vendita degli
                                                                      “Famiglie”                                                                                                 L’educazione repressiva all’interno di                                                                articoli prodotti dalle amiche del
                                                                      Storie di donne e di uomini alla ricerca                                                                   una famiglia pakistana emigrata in Nor-                                                               ricamo
                                                                      della propria identità, storie di legami,                                                                  vegia ai tempi d’oggi. Si affronta il de-                                                          • ore 21.00 c/o Aula magna Liceo
                                                                      di forti affetti e di dolore, di segreti e                                                                 licato tema dell’insediamento culturale                                                               Majorana di Desio: “Le fate stralu-
                                                                      bugie, di vicinanza e amicizia, storie di                                                                  da parte di comunità straniere in terre                                                               nate” una rappresentazione teatrale
                                                                      famiglie che sopravvivono e resistono.                                                                     differenti e lontane da quelle di origine.                                                            per sconfiggere la dislessia (anche
                                                                                                                                                                                                                                                                                       sabato 24/11 alle ore 21.00 c/o la
                                                                      Giusi Marchetta                                                                                            La bicicletta verde                                                                                   Biblioteca di Verano Brianza
                                                                      “Tutte le ragazze avanti!”                                                                                 Wadjda è una bambina di 10 anni che
                                                                      Le voci di dieci autrici, un’antologia co-                                                                 vive alla periferia di Riyadh, la capitale                                                         24/11/2018 ore 10.00/12.00: Inaugura-
                                                                      rale che cerca di definire cosa significhi                                                                 saudita. Affettuosa, simpatica, intra-                                                             zione della nostra sede di via Mentana
                                                                      essere femminista nel 2018, in Italia                                                                      prendente e decisa a superare i limiti
                                                                      e non. Una riflessione sulla posizione                                                                     imposti dalla sua cultura, nonostante                                                              25/11/2018:
                                                                      della donna nella società, come lente                                                                      viva in un mondo tradizionalista.                                                                  • ore 10.00/12.00: Inaugurazione del
                                                                      d’ingrandimento per guardare alcune                                                                                                                                                                              nostro sportello di Seregno
                                                                      questioni cruciali del nostro tempo: di-                                                                   Philomena                                                                                          • ore 21.00 c/o Auditorium di Brughe-
                                                                      ritti umani, pari opportunità, oggettifi-                                                                  Irlanda, 1952. Philomena resta incinta                                                                rio: Spettacolo Brianza col talent
                                                                      cazione del corpo, attivismo, violenza.                                                                    da adolescente. La famiglia la ripudia e
                                                                                                                                                                                 la chiude in un convento di suore a ro-                                                            26/11/2018 ore 21.00 a Seregno: In-
                                                                      Tara Westover                                                                                              screa. La ragazza partorirà un bambino                                                             contro dibattito sulla violenza di genere
                                                                      “L’educazione”                                                                                             che, dopo pochi anni, le verrà sottratto
                                                                      L’autrice racconta la sua infanzia in una                                                                  e dato in adozione. Un film decisamente                                                            27/11/2018 ore 15.30 c/o Urban Center
                                                                      famiglia integralista mormona nelle                                                                        commovente con una straordinaria Judy                                                              Monza: spettacolo Teatrale “Inviolabile”
                                                                      montagne dell’Idaho e come l’educa-                                                                        Dench.                                                                                             di e con Irene Carossia
                                                                      zione, lo studio, la cultura insomma,
                                                                      l’abbiano letteralmente “salvata” da un                                                                                                                                                                       28/11/2018 ore 21.00 a Seregno: Spet-
                                                                      padre e fratello violenti e da una madre                                                                                                                                                                      tacolo teatrale “Barbablù 2.0”
                                                                      vittima, succube e incapace di proteg-
                                                                      gerla.Tinte forti e riflessioni profonde.                                                                                                                                                                     30/11/2018 ore 17.30 c/o Centro Civico
                                                                                                                                                                                                                                                                                    San Fruttuoso - Via Tazzoli, 29: “Violen-
                                                                      Giulia Blasi                                                                                                                                                                                                  za e conflitti: individuarli, distinguerli,
                                                                      “Manuale per ragazze rivoluzionarie”                                                                                                                                                                          affrontarli, risolverli” per il Cadom in-
                                                                      Una società che oggi è tecnologica, in                                                                                                                                                                        terverrà Mimma (Assoc. Widaba e Anita)
                                                                      rapida evoluzione, ma purtroppo non
                                                                      ancora paritaria fra i sessi in termini di

                                                                                                                                                                                                                                                                                                Sostienici...
                                                                      rispetto, opportunità, trattamento.

                                                                      Iria Marañón
                                                                      “Educare al femminismo”
                                                                                                                                                                                                                                                                             Anche tu puoi fare alcune semplici cose:
                                                                      Come formare persone libere, sicure di
                                                                                                                                                                                                                                                                             •   puoi agire, oltre ad indignarti perchè la violenza
                                                                      sé e rispettose degli altri a prescindere
                                                                      dal sesso.                                                                                                                                                                                                 non è un fatto privato;
                                                                                                                                                                                                                                                                             •   puoi chiedere aiuto a C.A.DO.M se non sai come
                                                                                                                                                                                                                                                                                 fare;
                                                                                                                                                                                                                                                                             •   puoi sostenerci, con una donazione minima di
                                                                                                                                                                                                                                                                                 €20 (€15 se sei uno studente/ssa): riceverai la
                                                                                                                                                                                                                                                                                 nostra T-shirt “si-può-fa-re!” e la Tessera Ami-
                                                                                                                                                                                                                                                                                 ci C.A.DO.M. 2017. Presentando la TESSERA
                                                                                                                                                                                                                                                                                 AMICI C.A.DO.M. 2017 presso alcuni esercizi
                                                                                                                                                                                                                                                                                 commerciali del territorio avrai diritto ad alcune
                                                                                                                                                                                                                                                                                 agevolazioni;
                                                                                                                                                                                                                                                                             •   puoi seguirci sulla nostra pagina Facebook face-
                                                                                                                                                                                                                                                                                 book.com/cadom.monza per condividere idee e
                                                                                                                                                                                                                                                                                 riflessioni.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                    C.A.DO.M.
                                                                                                                                                                                                                                                                                       Centro di Aiuto alle Donne Maltrattate
                                                                                                                                                                                                                                                                                        Via Mentana 43 - 20900 Monza (MB)
                                                                                                                                                                                                                                                                                       Tel. 039 2840006 - Fax 039 2844515
                                                                                                                                                                                                                                                                                           info@cadom.it - www.cadom.it

                                                                                                                                                                                                                                                                                             Questo giornale è fatto da:
                                                                                                                                                                                                                                                                                          Anna F., Antonella, Barbara, Betty,
                                                                                                                                                                                                                                                                                             Cristina R., Lucia, Mimma
CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano CAD M ti racconta Decreto Pillon, un pasticccio itagliano
Puoi anche leggere